Nel giorno del compleanno di uno dei grandi padri fondatori della tv italiana, vi sveliamo un aspetto inedito della sua fede e devozione per la Vergine Maria.
Il Sommo Pontefice Paolo VI, in uno dei suoi illuminanti discorsi, il 15 novembre 1972, accennò al demonio ed al male che esso produce nel mondo. Contro il detto Papa ci fu una levata di scudi, certamente da parte di ignoranti e degli irreligiosi: ma ancora la Chiesa parla del demonio? Ancora si crede a certe dicerie dei secoli scorsi? Il demonio, come persona non esiste; è la semplice personificazione ideale del male in genere. E’ in circolazione un libretto, dal titolo “Interviste col maligno”. Ho pensato che potrei scrivere anch’io un libretto sul delicato argomento, in quanto da cinquant’anni in qua (1934 – 1984) ho esercitato il compito di esorcista ed anzi ho avuto non poche volte l’occasione di vedere il demonio, in forma umana, di lottare direttamente con lui, anzi di essere stato preso più volte per il collo e maltrattato. Ho potuto studiarlo, come si vedrò in questo scritto, nelle varie manifestazioni. Inoltre sono stato e sono Direttore Spirituale di anime mistiche, le quali sogliono essere bersaglio diretto e terribile del demonio in persona e come Direttore di tali anime ho potuto constatare fatti, che sembrerebbero inimmaginabili, eppure io sono stato testimonio per decine e decine di volte. Per svolgere il tema ho dovuto impostare l’intervista in forma ideale, né potrebbe farsi diversamente; però quanto si verrà esponendo corrisponde ai detti ed ai fatti, di cui io sono stato testimonio oculare, auricolare e parte direttamente interessata.
Gabriella ha avuto una vita difficile: la sua storia è stata schiacciata dal dolore, segnata dalla scomparsa delle persone care: perse la madre da bambina, poi il padre, l’amore della sua vita Roberto e il figlio, morto nel suo grembo prima di nascere. Seguì la disperazione, accompagnata da tre tentativi di suicidio. Poi, però, cominciò a vedere dei segni che le arrivavano da Roberto e che l’hanno portata a Medjugorje, dove ha trovato la pace e ha ritrovato Dio.
Contro le ingiustificate paure del demonio, riportiamo una pagina di S.Teresa d'Avila, tratta dalla sua Vita, capitolo 25, 19 22. È una pagina incoraggiante, a meno che non siamo noi ad aprire al demonio la porta....
Sua Eccellenza Vescovo, cari fratelli e sorelle, cari pellegrini, oggi alle 15.30 sono passati 17 anni da quando padre Slavko ha chiuso i suoi occhi beati e si è trasferito nell’eternità. Lo ricordiamo con gratitudine e amore. Ringraziamo Dio per lui.
È davvero singolare questa espressione che unisce la teologia con la pastorale. Anche il 2 luglio 2017 aveva usato l’espressione teologica “uno e trino”, per raccontare l’opera redentrice del Figlio.
“Io non sono Dio. Il cibo, la bevanda, il sonno non sono Dio. Il lavoro, il riposo, le occupazioni, le opere del genio non sono Dio. La donna, o peggio: le donne, non sono Dio. Le amicizie non sono Dio. I superiori non sono Dio. Uno solo è Dio: è il Signore mio che mi ha dato questa vita perché con essa mi meriti la Vita che non muore, che mi ha dato vesti, cibi, dimore, che mi ha dato il lavoro perché mi guadagni la vita, la genialità perché testimoni d’essere il re della Terra, che mi ha dato capacità d’amare e creature da amare ‘con santità’ e non con libidine, che mi ha dato il potere, l’autorità perché ne faccia mezzo di santità e non di dannazione. Io posso divenire simile a Lui poiché Egli l’ha detto:[468] ‘Voi siete dèi’, ma solo se vivo la sua Vita, ossia la sua Legge, ma solo se vivo la sua Vita, ossia il suo Amore. Uno solo è Dio: Lui. Io sono il suo figlio e suddito, l’erede del suo regno. Ma se diserto e tradisco, se mi creo un regno mio in cui voglio umanamente essere re e dio, allora perdo il Regno vero e la mia sorte di figlio di Dio decade e si degrada a quella di figlio di Satana, poiché non si può contemporaneamente servire l’egoismo e l’amore, e chi serve il primo serve il Nemico di Dio e perde l’Amore, ossia perde Dio
Janet, una pellegrina irlandese piena di gioia, ci racconta la sua storia ...
Mi chiamo Laura, ho 43 anni, sono sposata e ho due figlie, di 14 e 9 anni. Sono impiegata e lavoro in una azienda che si trova alle porte di Milano.rnMi sono recata la prima volta a Medjugorje nell’agosto 2011; sono partita alla vigilia di Ferragosto infilandomi su di un bus di Pellegrinaggi in partenza da Milano. Ho lasciato a casa marito e figlie trasportata da una “chiamata” che non avevo assolutamente messo in conto nella mia vita. ....
Don Ambrogio Villa racconta cosa il demonio ha riferito su Medjugorje durante un esorcismo. "Lei piange per i suoi figli. Lei ama i suoi figli. E quel posto è il nostro inferno sulla terra".
Il 26 dicembre 1957, suor Lucia rilasciava una chiarificante intervista a padre Augustin Fuentes che avrebbe dovuto essere il postulatore della causa di beatificazione degli altri due veggenti di Fatima: Francesco e Giacinta Marto. In questo testo, che trovere qui di seguito, fra le altre cose molto importanti ed attuali, si parla della necessità del Santo Rosario nella lotta contemporanea fra la Chiesa e le potenze delle tenebre, così presenti anche nella sua struttura visibile. La veggente di Fatima ci dice che: "La Santissima Vergine ha voluto dare, in questi ultimi tempi in cui viviamo, una nuova efficacia alla recita del Santo Rosario.
Sorprende la chiarezza e la forza di alcune espressioni del Messaggio del 25 u.s. là dove la Regina della Pace invita tutti i Suoi “cari figli” a non misurare rinunce, digiuni e preghiere, ma a non essere genericamente “più” generosi, ma proprio “generosi” senza misure.