In un solo giorno, la Corte Costituzionale si pronuncia due volte per legittimare la doppia omogenitorialità. Non in modo diretto attraverso la pratica dell’utero in affitto, che resta reato, o permettendo l’accesso alla fecondazione eterologa alle coppie gay, ma usando strumentalmente il concetto di "miglior interesse del bambino". Due casi, una coppia omo e una coppia di lesbiche, per il riconoscimento dell'omogenitorialità del "genitore d'intenzione", finiscono con un punto a favore delle lobby gay, ponendosi in contrasto con i principi del nostro ordinamento. La Consulta invita il Parlamento a legiferare al più presto, ma questo significa essere ad un passo dal riconoscimento della maternità surrogata. Il best interest del bambino, stesso principio che spesso legittima l’eutanasia infantile in giro per il mondo, sarà il grimaldello per legittimare la doppia omogenitorialità.