MaM
Messaggio del 2 gennaio 1984:«Perché avete smesso di pregare la preghiera allo Spirito Santo prima della Messa? Vi avevo chiesto di pregare sempre e in ogni periodo dell’anno lo Spirito Santo affinché si effonda su di voi. Riprendete quindi questa preghiera».

Messaggi di altre apparizioni

Mons. Ottavio Michelini

5 maggio 1975 - LI VOGLIO VIVI

Figlio mio, non mi accontento della adesione poco più che formale di molti miei sacerdoti. Figlio, dai miei sacerdoti voglio una attiva partecipazione alla mia Redenzione. Voglio i miei sacerdoti con me sul Calvario. Molti si rifiutano di seguirmi nella mia dolorosa ascesa. I miei sacerdoti li voglio oranti e operanti con Me nell'Eucaristia.

Alcuni non credono neppure alla mia presenza sugli altari, altri mi trascurano e si dimenticano di Me, altri - novelli Giuda - mi tradiscono. Voglio i miei sacerdoti costruttori del Regno nelle anime, non devastatori del mio Regno! Voglio dai miei sacerdoti l'amore, perché Io li ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

9 maggio 1975 - LA REDENZIONE SI COMPLETA

- Ecco, in sintesi, ciò che Lui mi ha detto: "Propter peccata veniunt adversa". L'umanità ha peccato in origine in Adamo ed Eva; poi gli uomini hanno continuato a peccare. Bisognava pagare ed espiare; ma l'umanità era impotente ad espiare il suo debito. Si inserisce nell'umanità il Verbo, con il Mistero dell'Incarnazione. Espia e soddisfa per la Colpa e per le colpe dell'umanità. Il suo trionfo è costituito dal Mistero della Croce: "Cum exaltatus fuero a terra, omnia traham ad me ipsum".

Salva, espia, soddisfa e redime con una sofferenza infinita. Il suo trionfo scaturisce dagli insulti, dagli sputi, dalla flagellazione... In questo modo glorifica il Padre e salva le anime; riconcilia l'umanità alla Divinità e trionfa sui suoi visibili ma soprattutto invisibili nemici: Satana e i suoi seguaci.

Dal suo Costato scaturisce il Mistero della Chiesa, suo Corpo Mistico di cui Lui è il Capo.

É legge di natura che la sofferenza di un organo si rifletta e si ripercuota sugli altri organi del corpo.

Così la Redenzione, incominciata con l'Incarnazione e consumata sulla Croce, si completa in tutte le membra del Corpo Mistico con la sofferenza fino alla fine dei tempi. Le nostre azioni umane non sono mai solo personali; le loro conseguenze, siano esse buone o cattive, non sono mai solo personali, ma si ripercuotono positivamente o negativamente su tutto il Corpo Mistico, di cui ciascuno è membro. Il cristiano perciò non è mai tanto cristiano come quando esso soffre, colpevole o innocente, grande o piccolo; la sofferenza sua, come quella di Cristo, diventa patrimonio di tutti, pur conservando un suo valore personale. Tanto più il cristiano con la sua sofferenza si avvicina a Cristo, tanto più concorre a completare il Mistero della Redenzione nella Chiesa. Essa, come Cristo dal cui costato è scaturita, trionfa nel dolore, nella umiliazione e nella persecuzione.

Le ingiustizie spirituali

L'insofferenza della sofferenza è mancanza di amore verso Dio, è mancanza di giustizia e di amore verso il prossimo e verso i fratelli più bisognosi della Misericordia divina.

Si deplorano le ingiustizie sociali e giustamente, ma non si deplorano per niente le ingiustizie spirituali compiute a danno di tante anime che vanno perdute, perché ci si è rifiutati di soffrire con Lui, per la loro salvezza. Terribile mancanza di sensibilità cristiana che rivela la tremenda crisi di fede; e con la fede è in crisi la speranza e la carità.

L'insofferenza della sofferenza manifesta la mancanza di giustizia e di carità verso Dio e verso i fratelli: di queste due grandi virtù che formano il supporto di tutta la vita cristiana. I ribelli della sofferenza corrono il grave rischio di autoeliminarsi dal Corpo Mistico, corrono il pericolo di inaridire come rami secchi ed inutili, anzi nocivi, buoni solo per il fuoco. Manca nei cristiani la visione del grande valore dei beni eterni, per cui sono stati creati e redenti. L'insofferenza della sofferenza è un gravissimo male della società materialistica che sventuratamente ha contagiato clero, religiosi e religiose. Per conseguenza essa ha soffocato la vera autentica vita cristiana di fede, di speranza e di amore; essa ha reso cieche le anime, ha reso insipido il sale e ha spento molte lucerne che avrebbero dovuto diffondere luce e che luce non diffondono più.

15 luglio 1975 - UNA COMUNIONE PERFETTA

- Ho chiesto al Signore di farmi conoscere la partecipazione della Vergine SS. al Mistero dell'Incarnazione. Con grande bontà, così ha risposto: "La partecipazione della Madre mia alla mia Incarnazione è Mistero grande e sublime. Mentre Lei mi donava la vita corporale, e mi nutriva e mi cresceva prima della nascita e dopo la nascita, Io le donavo, in misura sempre più grande, la Vita mia divina.Perciò Io sono come parte di Lei per la natura umana, e Lei è come parte di Me per la natura divina. Natura umana e natura divina, in Me ed in Lei, si fondono in un modo unico, particolarissimo e misterioso, per cui tutto ciò che è mio è anche suo, e tutto ciò che è suo è anche mio".

Da qui è chiaro ed evidente che la sua partecipazione al Mistero della mia Incarnazione porta ad una comunione perfetta per cui pensieri, affetti, gioie e dolori è come se scaturissero da una sola sorgente. La partecipazione di Lei alla mia sofferenza infinita è misteriosamente così intensa da non potersi comprendere da menti umane. Per la stessa ragione diventa incomprensibile a mente umana l'amore suo per Me, Uno e Trino, e per gli uomini tutti. É pure cosa incomprensibile a menti umane la grandezza della Madre mia nella prova e nel dolore, la grandezza sua nella gloria. Lei vive in Me; Io vivo in Lei. Così è ora, così fu, così sarà sempre.

25 luglio 1975 - UN FATTO A SÉ STANTE

- Quale è, Signore, la partecipazione della Mamma tua al Mistero Eucaristico?
"La stessa del Mistero dell'Incarnazione. É di comunione perfetta, vivendo Lei di Me ed Io di Lei: Lei della mia natura divina, Io della sua natura umana. Ho detto che viviamo in una comunione perfetta: dove sono Io, Lei pure è. Figlio, basterebbe questo per rendere più accessibile alle anime la grandezza della mia e vostra Madre. Per mezzo suo l'innesto di Me, Verbo eterno di Dio nella natura umana; per mezzo suo è stato reso realtà il Mistero della salvezza. É un Mistero in pieno svolgimento. Per mezzo di Lei, Satana è stato vinto e l'uomo di buona volontà, se vuole, può salvarsi". La comunione, scaturita dal Mistero dell'Incarnazione, continua nel Mistero Eucaristico e continuerà in eterno. Io sempre vivrò della sua natura umana, e Lei sempre vivrà della mia natura divina. Questa comunione è un fatto a se stante, non più ripetibile. Non ha riscontro nella comunione mia con le anime in grazia, anche se pure quest'ultima è una cosa da non potersi umanamente descrivere per la sua soprannaturale bellezza.

Avvolti nella oscurità

Dal rapporto intercorrente tra Dio Uno e Trino e la Madre mia derivano fatti sublimi, unici e irripetibili:
- la sua maternità inseparabile dalla sua verginità,
- il suo immacolato concepimento,
- la sua esenzione dalla corruzione della carne,
- la sua assunzione e la sua regalità sopra tutte le potestà del Cielo e della terra,
- il suo potere sopra le stesse forze dell'Inferno che, alla fine, sconfiggerà definitivamente.

Gli uomini, nel loro presuntuoso semplicismo, non vedono la grandezza e la potenza della Madre mia che è pure Madre loro. Non hanno ascoltato i suoi materni richiami. Gli uomini, se si rivolgessero a Lei pentiti, se la pregassero, potrebbero evitare la valanga che li minaccia e che è già in moto. Ubriachi di piaceri e di beni materiali, vivono invece avvolti nella oscurità, come se Dio non fosse e come se non fosse la Madre mia. Gli uomini, ed anche molti miei ministri, non hanno capito, perché non hanno approfondito, l'amore senza dimensione della loro Madre Celeste.

Se l'avessero capito e se vi avessero corrisposto, quanti mali evitati ai singoli e ai popoli; come sarebbe stato sereno per tutti il pellegrinaggio sulla terra!

28 luglio 1975 - CON L'AGNELLO OFFRÌ SE STESSA

Quale è la partecipazione della Vergine Maria al Mistero della Croce?

"La partecipazione della Madre mia al Mistero della Croce è un fatto unico nella storia del genere umano e anche nella storia del Cielo. La Madre mia, sola fra tutte le donne, è vera Sacerdotessa. Essa, ben erudita nelle Sacre Scritture, sovrabbondantemente illuminata dallo Spirito Santo, accettando la maternità divina ben sapeva ciò che sarebbe stato di Lei. Del resto il vecchio Simeone, senza mezzi termini, le disse: "E tu, o donna, avrai il cuore trapassato... ecc.".

La Madre mia conservò nel suo cuore questa tremenda profezia, per Lei limpida e trasparente, così che la stessa profezia fu come lama acuminata che le trapassò il cuore per tutta la vita. La Madre mia fu vera Sacerdotessa. Non nel senso comune, in cui lo sono in certo qualmodo i battezzati e i cresimati. Neppure nel senso ministeriale, ma in modo diverso, e ancor più profondo, di chi ha ricevuto il Sacramento dell'Ordine. Mia Madre fu ed è Sacerdotessa vera in quanto sulla cima del Calvario, offrì al Padre la Vittima pura e santa, l'Agnello di Dio, il Figlio suo, e con l'Agnello offrì se stessa. Essa è pure vittima per i peccati.

Presente, consenziente, compartecipante, non subì l'azione ma - con il Figlio suo divino - fu, vera protagonista del dramma della Redenzione in cui si incentra la storia del genere umano. In questa duplice offerta, che si rinnova in ogni Messa, vi è l'azione per cui il Sacerdote è veramente tale. Mai, infatti, il Sacerdote è tanto Sacerdote come quando, insieme a Me, offre Me stesso e se stesso al Padre. Per questo la Madre mia è corredentrice. Per compiere questa offerta la Madre mia ha dovuto annientare se stessa interamente. La vittima si distrugge, la vittima si consuma. Lei ha dovuto distruggere il suo Cuore di madre santa e pura, la più santa fra tutte le madri. Ha dovuto sacrificare e immolare ogni suo sentimento, ha dovuto e voluto ripetere il suo "fiat" e, come Gesù e con Gesù, ha detto: "Non la mia, o Padre, ma la tua volontà si compia". Solo un amore non descrivibile, non comprensibile, un amore senza dimensioni umane l'ha resa capace di così grande prodigio. La Madre mia, come Sacerdotessa, ha testimoniato a Dio e agli uomini la più grande prova di amore che consiste nel sacrificare non la propria vita, ma la vita di Colui che più si ama.

Tremenda sorpresa

Gli uomini poco sanno e meno ancora riflettono su quel poco che sanno.

Gli uomini, e molti miei ministri e anime consacrate, non considerano che il Mistero della Croce si rinnova incessantemente. Debolmente credono alla realtà sublime del Mistero della Croce che si perpetua nel santo Sacrificio della Messa. I sacerdoti non pensano che accanto a Me, che sono presente nell'Ostia consacrata, sta come sul Calvario mia Madre, che offre al Padre, insieme a Me, anche se stessa. Pensa, figlio, quale tremenda sorpresa sarà un giorno per molti miei ministri lo scoprire di essere stati solo materialmente, con Me e con la mia e loro Madre, protagonisti di questi grandi misteri. Rifletti a quanti frutti mancati, a quante anime non santificate per la cecità colpevole di molti miei ministri. Rifletti sui sacrilegi continui. La Madre mia è e rimane con Me in comunione perfetta. In Lei sono state compiute grandi cose. Quale esempio la Madre mia per tutti i sacerdoti!
Se i miei sacerdoti si ispirassero a questa perfetta comunione che intercorre tra Me e la Madre mia, lotterebbero quotidianamente per l'annientamento totale del proprio io. Offrendosi al Padre insieme a Me, seguendomi sulla croce anziché seguire il mondo, sperimenterebbero che il mio giogo è soave e lieve. Vedrebbero l'albero della mia Chiesa ricchissimo di frutti.

Figlio, il mondo come terribile valanga sta precipitando verso la rovina. Quando la valanga inizia la sua discesa, raramente la si avverte; il suo moto iniziale è impercettibile, poi a poco a poco cresce e diventa travolgente. Ebbene la valanga ha iniziato la sua marcia e gli uomini ciecamente non avvertono lo sfacelo a cui vanno incontro. L'allarme è stato dato, quasi inutilmente. Pochissimi lo hanno accolto; moltissimi lo hanno ignorato. Ma ciò che più rattrista il mio Cuore misericordioso e il Cuore immacolato della Madre mia e vostra, è il fatto che troppi sacerdoti abbiano ignorato i molteplici richiami venuti dal Cielo. Tremenda responsabilità... Pregare, riparare, offrire! Questo urge dire; questo urge fare.

29 luglio 1975 - LA DIGNITA' SACERDOTALE

Figlio, il sacerdote mi appartiene, tutte le creature mi appartengono, tutti gli uomini mi appartengono, ma il sacerdote mi appartiene in modo diverso e particolare.

Tu, figlio mio:
- mi appartieni per Creazione,
- mi appartieni per Redenzione,
- mi appartieni per Vocazione,
- mi appartieni per Riconquista.

Così è veramente. Dunque sei mia proprietà e, come mia proprietà, tu realizzi il fine della Creazione, il fine della Redenzione, il fine della tua Vocazione solo in un modo: adeguandoti scrupolosamente alla mia volontà. Per questo ti ho chiamato: non tu hai scelto Me, ma Io ho scelto te. Ti ho scelto per fare di te un ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

6 agosto 1975 - IL RIFIUTO DI DIO

- Figlio, alzati e in ginocchio scrivi:
"Due fatti incentrano in sé tutta la storia del genere umano. Il primo è la Creazione dell'uomo e il suo rifiuto di Dio. Questo rifiuto costituisce una catastrofe spaventosa, di gigantesca gravità, le cui conseguenze distruttive si perpetueranno nei secoli fino alla fine dei tempi. Gli uomini, sobillati dalle oscure e misteriose potenze dell'Inferno, materializzati come sono, non hanno più la percezione di questa immane tragedia che ha sconvolto la natura umana, ferendola mortalmente, debilitandola e privandola dei doni meravigliosi con cui era stata creata. Più non hanno gli uomini la consapevolezza dell'immane tragedia di cui sono oggetto e vittime e da cui sono personalmente e socialmente travolti. Guerre e rivoluzioni, epidemie, alluvioni e terremoti, cataclismi, dolori, sofferenze hanno qui la loro origine. Le singole e terrene vicende umane, che sono mai al confronto di questa tragedia per la quale l'umanità intera era eternamente perduta?

L'altro avvenimento, che pure incentra in sé tutta la storia del genere umano, è dato dal Mistero dell'Incarnazione, Morte e Risurrezione del Verbo. Opera della Trinità Divina, voluta dalla stessa Trinità come risposta efficace mirante a limitare e circoscrivere l'opera devastatrice di Satana e come contro-misura per il riscatto dell'Umanità e per liberarla dalla tirannia del Maligno. Solo Dio poteva compiere un'opera simile di redenzione. La mostruosità di questa generazione perversa è di ignorare e di voler ignorare il portentoso Mistero di salvezza attraverso il quale è pure visibile l'Amore infinito di Dio per l'umanità. Potevo, figlio mio, dare una testimonianza più grande per la salvezza degli uomini, di quella fornita con la mia Incarnazione, Morte e Risurrezione? Potevo dare una testimonianza più grande della perpetuazione del Mistero della Croce mediante il Sacrificio della S. Messa? Vi può essere un fatto paragonabile a questo in tutte le storie dei popoli della terra? Prove per credere? Non le cercano! Ne ho date tante. Miracoli eucaristici? Ma quanti ne ho compiuti in tempi remoti e in tempi presenti!

Figlio mio, non vogliono credere, hanno paura di dover credere.

Un conflitto gigantesco

Il rifiuto di Dio che è Amore infinito è un peccato di una tale gravità per cui tutte le altre cose e avvenimenti umani sono un nulla. Il vaso è pieno e trabocca; solo la mia pazienza e longanimità, le preghiere dei buoni, l'intercessione della Madre mia, e le virtù dei Santi hanno sospeso il corso della divina Giustizia. Questa generazione di materialisti non ha idee in merito a questi due grandi fatti nei quali si incentra e compendia tutta la storia del genere umano o, se ne ha, queste idee sono oscure e sfasate.

Gli uomini di oggi non sanno di essere al centro, come oggetto e vittime, di un conflitto gigantesco.

Tutti gli uomini sono coinvolti in questo urto tremendo tra luce e tenebre, tra vita e, morte eterna, tra bene e male, tra verità ed errore, tra salvezza e dannazione. Questa generazione perversa neppure si preoccupa di conoscere ciò che Dio creatore, il Verbo fatto Carne Salvatore, lo Spirito Santo Santificatore, compiono per sottrarla dalla rovina e perdizione eterna. Hanno ignorato e continuano gli uomini materialisti ad ignorare tutti gli interventi della Madre mia e Madre vostra. Hanno ignorato i miei interventi; si ha paura e vergogna di parlarne anche dai miei ministri. Gli uomini di questo secolo perverso rifiutano le acque cristalline e pure della verità. Amano invece dissetarsi nelle acque putride della corruzione, della sensualità, dei piaceri perdendo perfino la nozione del bene e del male, nozioni che Io ho inserito nella natura umana. Figlio mio, sono disgustato e nauseato. Fino a quando si abuserà della mia pazienza?

Ecco perché ti chiedo atti di amore, di riparazione; ecco perché ti chiedo di pregare. Non lasciare passare un'ora della giornata senza innalzare la tua anima a Me con atti di fede, di speranza e di amore, di pentimento, di umiltà e di riparazione. Mi darai così un poco di gioia; non negarla al tuo Gesù questo poco di gioia! Voglimi bene, figlio mio. Ti benedico e con te benedico tutte le persone care per le quali preghi".

21 agosto 1975 - FREQUENTI ATTI D'AMORE

Figlio mio, ti definisci "una piccola goccia d'acqua torbida cadente verso il basso". Non sei stato tu a darti questa definizione, ma Io sono stato a suggerirtela, perché tu meglio potessi comprendere la realtà della vita. Dimmi: può una piccola goccia d'acqua, cadente verso il basso, improvvisamente invertire la sua rotta per risalire da sola verso l'alto? No, lo vedi; ciò è contro la legge di natura. Dimmi, figlio; può un'anima, debilitata per il peccato d'origine e per le sue colpe attuali, può quest'anima improvvisamente, dal basso a cui tende, risalire con le sole sue forze verso l'alto? Mai! Assolutamente mai!

S. Paolo ti ha già edotto in materia. Senza il mio aiuto neppure puoi dire: "Gesù è Figlio di Dio". Allora, figlio, "mia piccola goccia di acqua torbida", io voglio liberarti da tutte le scorie e renderti puro più di un rubino. Solo allora Io potrò assorbirti e potrai confonderti in Me in mistiche nozze e formare con Me una sola cosa. Ecco perché Io ti ho chiesto di rinunciare al giornale, alla rivista, alla televisione. Ecco perché ti ho chiesto, con insistenza, frequenti atti di amore e di rinuncia, di pentimento, di offerta. Ecco perché insisto nella formula: Credere, Sperare, Amare, Confidare, Pregare, Tacere, Accettare, Soffrire. Offrire, Adorare. Così i doni meravigliosi che Io ti ho fatto di fede, speranza e carità, li concretizzi giorno per giorno, ora per ora, operando la tua santificazione.

La virtù base


Figlio mio, quando ti chiami "goccia di acqua torbida cadente verso il basso" dici una grande verità che si trasforma in umiltà; e tu sai che l'umiltà è il fondamento di tutte le altre virtù. É la virtù base che si oppone al peccato base che è la superbia. Lo Spirito Santo lo ha detto: "Superbia radix omnium malorum". Mai un'anima intrisa di superbia potrà piacermi. L'annientamento del proprio io è la prima cosa da farsi da chi seriamente vuol mettere mano alla propria santificazione.

Quanto siamo lontano da questa opera di bonifica spirituale! Molti mali anche nella Chiesa, nei miei ministri, nelle anime consacrate e non consacrate, trovano nell'orgoglio la loro origine. Quanta cecità! Ti benedico, figlio mio. Voglimi bene, cercami giorno e notte e sempre mi troverai e tu ben lo sai il perché.

24 agosto 1975 - COSTRUISCONO MATERIALMENTE

Figlio mio, scrivi:

- sacerdote cattivo: equivalente a Demonio che porta anime alla perdizione; deicida e omicida;
- sacerdote tiepido: come arbusto spinoso in terra arida e sterile;
- sacerdote buono: equivale ad un poco di bene;
- sacerdote fervoroso: equivale a fiamma che illumina, riscalda e purifica;
- sacerdote santo: uguale a tante anime salvate e santificate.

Figlio, molti sacerdoti si agitano, si dimenano, costruiscono materialmente. Se tante energie fossero spese alla costruzione del mio Regno nelle anime, quanto bene...

Invece, come sono fieri questi miei sacerdoti delle loro opere! In realtà sono come il fico di cui parla il Vangelo: foglie, foglie e neppure un frutto. Lo sai che è assurdo pensare di santificare, senza santificarsi. Rifletti su tutto quello che Io ho fatto perché i miei Apostoli fossero santi, su tutto quello che Io ho fatto e faccio perché i miei sacerdoti siano santi. Un briciolo di vera fede basterebbe ad evitare le terrificanti conseguenze della sterile aridità dell'animo sacerdotale. La sterilità è colpevole per carenza responsabile di fede, speranza e carità, cioè della vita divina.

Li voglio salvi

Hai veduto le molte anime ferme, pressoché immobili, stagnanti come l'acqua delle paludi, per la colpevole carenza di buoni esperti confessori. Hai veduto la stasi di molte anime consacrate per la carenza colpevole di santi e abili direttori spirituali. Molte di queste anime, se ben guidate, avrebbero raggiunto cime altissime di perfezione. Che desolazione, figlio mio, che desolazione! Queste anime non hanno realizzato il fine supremo della loro vocazione per la cieca incapacità di coloro a cui vennero e sono affidate. Perché ti parlo quasi esclusivamente dei mali che affliggono la mia Chiesa? Perché il medico si cura della parte ammalata del corpo, non di quella sana, E non sono Io il Medico divino delle anime?

Non sono venuto per curare i sani, ma gli ammalati, non sono venuto per i giusti ma per i peccatori.

E chi più bisognoso di un sacerdote in crisi di vita interiore?

Li voglio salvi questi miei sacerdoti. Li amo infinitamente, voglio la loro conversione. Ho detto conversione, perché di conversione si tratta. Figlio, è in gioco la loro anima, la salvezza o la perdizione eterna della loro anima, Prega quindi, ripara. É un dovere di giustizia e di carità. Offrimi le tue sofferenze e voglimi bene. Ti benedico.

25 agosto 1975 - DOVREBBERO VEGLIARE

Hai letto le parole del Vangelo di questa mattina da Me rivolte a Pietro? "Tu sei Pietro e su questa pietra Io edificherò la mia Chiesa e le porte degli Inferi non prevarranno su di essa".

In queste ultime parole: "le porte degli Inferi non prevarranno" è chiaramente indicata la tremenda e gigantesca lotta, l'urto continuato, lo scontro inevitabile delle potenze del bene contro le oscure e misteriose potenze del male. Ma se non si crede più a Me, Verbo eterno di Dio, con che coraggio si osa ancora predicare in mio nome?

O se non credono, o fortemente dubitano perfino coloro che sono deputati a plasmare e formare i miei futuri sacerdoti di domani, che cosa si potrà pensare del domani? Potrà mai un albero cattivo produrre frutti buoni? Quanto ripugna al mio Cuore misericordioso, la visione delle rovine spirituali che vengono compiute nei seminari, nei conventi, nelle famiglie religiose.

Ma come evitare la giusta ira del Padre mio? Oh sì, figlio mio, la frana è un atto; sarà tremenda la sua discesa travolgente. In un esercito in guerra se gli ufficiali, anziché vigilare e far di tutto per scoprire le mosse del nemico, dormono e si trastullano in divertimenti, la disfatta è inevitabile. Nella mia Chiesa, la battaglia divampa su tutti i fronti, le sentinelle non tutte sono vigilanti. Coloro che dovrebbero vegliare, troppo hanno dormito e troppo dormono; non si fa uso dei grandi poteri dati ai miei sacerdoti, e purtroppo molti si trovano in un tale torpore da fare fortemente dubitare del loro risveglio.

Satana spadroneggia

Non si crede, figlio, all'evidenza, perché si vive superficialmente. Basterebbe meditare, riflettere un poco, su quanto sta avvenendo nella Chiesa e nel mondo, per arrivare alla logica conclusione che quello che sta succedendo nel mondo non è frutto di tabù, ma bensì del Principe delle tenebre e dei suoi seguaci. Non si è dato peso ai miei molteplici interventi. Non si sono debitamente ascoltati i suggerimenti della Madre mia nei suoi numerosi interventi, per indicare ai cristiani, e ai sacerdoti in particolare, il modo per arginare con preghiera e mortificazione, l'azione omicida di Satana e dei suoi seguaci. Non hanno valso i molteplici richiami del mio Vicario; anzi ci si è ulteriormente materializzati, ipocritamente parlando di rinnovamento.

No, figlio; il solo rinnovamento possibile è una vera, sincera conversione. Satana con orgogliosa tracotanza spadroneggia; e molti miei ministri insensibili non se ne accorgono o fingono di non accorgersene. Fino a quando? Per molto tempo ancora? Prega, ripara, offrimi le tue sofferenze, voglimi bene, figlio. Tu sei nel mio Cuore misericordioso. Tu, "la piccola goccia d'acqua", sarai assorbito nell'oceano infinito di amore del mio Cuore, squarciato per la salvezza di tutti. Ti benedico.