MaM
Messaggio del 18 novembre 2012:Cari figli, pregate per le vocazioni al sacerdozio. Pregate per i pastori della chiesa. Perseverate nelle vostre preghiere. Io, vostra madre, intercedo per voi con mio Figlio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Vergine della Rivelazione (Tre Fontane) - Apparizione del 9 gennaio 1970 (Bruno Cornacchiola)

Il 9 gennaio 1970, a cavallo fra il secondo e il terzo viaggio nei tre santuari, Cornacchiola ebbe una curiosa esperienza. Mentre tornava a casa in automobile dopo il lavoro, intento a pregare tra sé, a un certo punto invocò la Vergine affinché intercedesse per lui con lo Spirito Santo e gli permettesse di dare i consigli giusti a tutti coloro che gli si rivolgevano per avere conforto e guida. Stava costeggiando il muro di cinta della città militare della Cecchignola, in uscita da Roma, quando:

«All’improvviso vedo, vicino al secondo palo della luce, sotto la torretta, una donna, tutta vestita di nero, che mi fa cenno con la mano di fermarmi. La macchina va a buona andatura. Guardo dallo specchietto retrovisore e dico, fermandomi: ‘Se mi chiama, torno indietro’. Vedo che la donna mi fa cenno con la mano: ‘Vieni qua’. Metto la retromarcia e torno indietro, fino all'altezza della vecchietta. Tiro giù il vetro e dico: ‘Nonnetta, cosa vuoi?’ Mi risponde: ‘Devo andare a ringraziare Chi mi dà tante grazie. Se mi ci vuoi portare mi fai un piacere. Sono tante ore che sto qui, che aspetto che passi qualcuno. Sei passato tu... Ora portami da Quello che amo tanto’. ‘Ma dove?’ ‘Laggiù, dove c’è quel santuario...’ e mi fa cenno con la mano. ‘Va bene, monti’». Bruno aprì lo sportello e fece accomodare la vecchina sul sedile del passeggero:

«La vedo tutta arzilla, svelta e lei mi dice ridendo: ‘Quanti anni mi dai?’ io pure, scherzando: ‘Ce n’avrai una settantina... ottanta...’ ‘No. Io ho novanta anni. Meno lo zero’. ‘Come sarebbe?’ ‘Novanta, meno lo zero. Sì, perché il mio numero è nove’. Rimango un po’ esterrefatto. Però, mentre mi dice queste cose, sento in me una sensazione di gioia umana, quella che si prova quando si fa un piacere con amore a una persona. Noto però una cosa strana. La gioia che sento, stando vicino a quella vecchietta, aumenta mentre la macchina si avvicina al Divino Amore. Sento in me qualcosa, ma non so cosa».

Passando all’altezza di via Antonio Zanoni, dove Cornacchiola si era appena trasferito con la comunità dei consacrati della Sacri, la vecchina riprese a parlare.

«‘Di’ a quelli, figlio mio... Tu permetti che ti chiamo figlio?’ ‘Sì, certo, data l’età...’ ‘Ebbene, di’ a quelli che amino sempre e molto Dio e per lui il prossimo; e tu, figlio mio, sii sempre forte. Allontanati dal male che ti tenta e avvicinati sempre al bene al quale tu devi sempre mirare’ … Ti sei accorto, figlio mio, di quante scissioni ci sono nel mondo? E ancora sarà peggio in appresso. Ricordati che ci sarà una guerra di distruzione fra poco tempo, una guerra tremenda. Prega e fai pregare per l’incredulità che trionfa. Figlio mio, il mondo è cattivo. Questo lo devi dire a tutti, che siano buoni. Sai, io ricevo molte grazie, e a me piace fare molto del bene. Io, per esempio, quello che sto facendo adesso, lo faccio per mio Figlio che ha sofferto tanto, e così per il mio Sposo... Capisci?» Bruno rispose con una frase di convenienza e in seguito annotò:

«Mi meraviglio sempre di più che una vecchietta di novant'anni si metta a parlare in questo modo. Non mi passa per la mente che si sta compiendo un miracolo. Non sentivo le sensazioni che provo quando la Vergine appare: cioè profumo, cambiamento di umore dentro di me, e anche un’altra sensazione che non ho saputo mai spiegare. Penso sempre che porti il lutto per il figlio e il marito».

All’altezza dell’incrocio fra via Castel di Leva e via Ardeatina, proprio davanti al santuario del Divino Amore, la vecchina chiese di scendere:

«All’angolo ci sono delle guardie della Polizia stradale. Mi dice ancora: ‘Apri la porta, figlio mio’. Allungo il braccio per aprire la porta. All'improvviso, la vecchina che mi ha detto: ‘Apri’ è scomparsa, e io, allungando il braccio, non ho sentito una persona materiale, ma il braccio è entrato, possiamo dire, dentro la sua persona. Lei è come svanita nell’aria e il sedile è rimasto vuoto. Mi prende una grande emozione».

Dal lato sinistro, Bruno sentì giungere la voce di uno dei poliziotti:

«‘Ma vuole andare via, sì o no? Non vede che sta impedendo agli altri di passare? Qui, dà fastidio!’ ‘Che fastidio do... sono appena arrivato. Avete visto che ho fatto scendere una vecchina’. La guardia che sta a destra si mette a ridere, e quell’altra mi grida: ‘Cammina! Cammina!’ ‘Ma non avete visto che è scesa una vecchina?’ ‘Ma si vuol levare di mezzo? Sono quasi quarantacinque minuti che è fermo! Se ne vada, per piacere, altrimenti le faccio la contravvenzione!’ Le guardie, notando la mia confusione, fanno cenno agli altri di fermarsi. Faccio manovra e vado a casa».