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Messaggio del 25 gennaio 2002:Cari figli, in questo tempo, mentre voi ancora guardate indietro l'anno passato, io vi invito figlioli a guardare profondamente nel vostro cuore e a decidervi di essere più vicini a Dio e alla preghiera. Figlioli voi siete ancora legati alle cose terreni e poco alla vita spirituale. Che anche questo mio invito di oggi sia per voi uno stimolo a decidervi per Dio e per la conversione quotidiana. Non potete convertirvi figlioli se non lasciate i peccati e non vi decidete per l' amore verso Dio ed il prossimo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Una delle più grandi misericordie di Gesù Cristo è il Sacramento della confessione. Guai per noi se Gesù avesse detto: «Io vi fo dono del battesimo, vi cancello il peccato originale ed attuale se lo avete, vi costituisco eredi del mio regno; ma pretendo che vi conserviate innocenti sino alla fine della vita. Se mai qualcuno avesse l'ardimento di macchiarsi di grave colpa, sappia che per lui non vi sarà più speranza di salute.» Gesù avrebbe potuto parlare così, e tuttavia grande sarebbe stata la sua misericordia per averci data la grazia del santo battesimo. Ma conoscendo la nostra debolezza e sapendo che dopo il battesimo molti avrebbero gravemente peccato, stabilì un altro Sacramento, pel cui mezzo potessimo ricuperare la sua divina grazia, il diritto e la speranza del Paradiso. Diede pertanto ai suoi ministri la potestà di perdonare in suo nome i peccati: quorum remiseritis peccata remittuntur eis, e ordinò di perdonare non solamente sette volte, come gli domandava s. Pietro, ma fino a settanta volte sette: usque ad septuagies septies, cioè a dire tutte le volte che il peccatore pentito avesse confessate le sue colpe. ...
Il Papa ha proclamato santo l’indiano "Lazzaro" Devasahayam. La sua conversione scatenò polemiche e un omicidio senza scrupoli
I Padri della Chiesa ci hanno lasciato una lettura essenzialmente “cristologica” della parabola del Buon Samaritano, che raffigura Gesù, vero Dio e vero uomo, che viene in soccorso della nostra umanità. Tra le tante opere d’arte che raffigurano questa parabola, di grande interesse è un dipinto di Luca Giordano.