MaM
Messaggio del 10 ottobre 1981:«La fede non può essere viva senza la preghiera. Pregate di più».

Notizie dai giornali cattolici



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La situazione in Siria resta drammatica: così il Papa ha deciso di inviare, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, 100mila dollari per l’azione caritativa della Chiesa locale in favore della popolazione stremata dalle violenze. Il segretario di Cor Unum, mons. Dal Toso, è già nel Paese per portare questo aiuto. Sono previsti incontri con Sua Beatitudine Gregorios III Laham, presidente dell’Assemblea della Gerarchia Cattolica in Siria, e con altri rappresentanti della Chiesa locale. La Chiesa cattolica in Siria è attualmente impegnata attraverso i suoi organismi di carità in progetti di assistenza alla popolazione siriana, in particolare nell’area di Homs e di Aleppo. Un comunicato di Cor Unum sottolinea che “sono noti i ripetuti appelli del Santo Padre per la cessazione della violenza in Siria e perché si trovi una via per il dialogo e la riconciliazione tra le parti in conflitto, in vista della pace e del bene comune".
Prodotto dalla Polifemo SRL e da Rai Trade, il documentario-inchiesta La notte della Sindone, cerca di chiarire, con documenti inediti, i tantissimi dubbi sulla datazione della Sindone per mezzo del carbonio 14. Nell’intervista rilasciata a ZENIT, Francesca Saracino, regista del documentario, ha spiegato come è stato realizzato questo studio, in grado di smascherare le sleali ed antiscientifiche manovre di chi, surrettiziamente, ha preteso di collocare la datazione della Sindone ad un’epoca medioevale.
Fino alla fine dell’800, prima che iniziassero i lavori per la costruzione dell’Altare della Patria, la Basilica di S. Maria in Aracoeli a Roma rappresentava un punto di riferimento non soltanto religioso ma anche visivo, stagliandosi imperioso sulla prominenza orientale del colle Campidoglio. Entrare nella chiesa rappresenta ancora oggi per il popolo romano un segno di grande devozione e coinvolgimento emotivo, perché più di ogni altro l’edificio cristiano lo ha rappresentato nel corso della storia
Si ha spesso l’opportunità di seguire in Italia le conferenze dello scrittore israeliano Yehoshua, tra le ultime, la sua partecipazione alla prima edizione di “Libri Come” nel marzo 2010 all’Auditorium di Roma con una lezione su “Come scrivo i miei libri” oppure a settembre 2011 alla quarta edizione del “Festival della Letteratura Ebraica” con un “Viaggio nella letteratura ebraica”. Si ha, quindi, la possibilità di poter intuire il senso più profondo che anima l’opera letteraria del settantaseienne scrittore israeliano, potendone ascoltare la voce e i silenzi.
Quasi 10.000 giovani provenienti da tutto il Nord Italia e da altri 10 Paesi d’Europa hanno animato il Palasport di Trieste, domenica scorsa 25 marzo, per proclamare tutta la gioia di essere cristiani oggi, secondo quanto riferisce la Radio Vaticana. A riunirli è stato l’invito dell’Iniziatore del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, e del vescovo della diocesi di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, per fare loro l’annuncio dell’amore del Signore e coinvolgerli nella missione della Chiesa oggi.
Nel libro "Così si vince il demonio" di José Maria Zavala, padre Gabriele Amorth racconta due esorcismi contro "demoni potentissimi" compiuti da Wojtyla
Prossimamente installerò una nuova versione di questo sito mariano. La grafica rimarrà la stessa, cambierà solo "l'interno". Il sito è stato riscritto da zero e sono state aggiustate e migliorate alcune delle sue sezioni. Nei primi giorni aspettatevi numerosi malfunzionamenti e problemi che cercherò di risolvere nel più breve tempo possibile.
“Bande armate islamiste che inquinano l’Esercito di Liberazione Siriano, hanno preso di mira alcuni fedeli cristiani nel conflitto in corso in Siria”: è quanto dicono diverse fonti di Fides nella comunità cristiana siriana, di varie confessioni. Nonostante le assicurazioni da parte del Consiglio rivoluzionario di Homs e del Consiglio nazionale siriano sul fatto che “non sia in corso una guerra confessionale verso i cristiani”, giungono a Fides storie e testimonianze allarmanti che mostrano come i gruppi islamisti, salafiti e wahabiti, cerchino di impadronirsi o di strumentalizzare l’opposizione.
Rientrato ieri da Cuba, Benedetto XVI ha ascoltato questa mattina la quarta ed ultima predica di Quaresima di padre Raniero Cantalamessa. Nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico, in Vaticano, il predicatore della Casa Pontificia ha parlato della via alla conoscenza di Dio tracciata da Gregorio di Nissa, Padre della Chiesa Orientale vissuto nel IV secolo. Per incontrare Dio, ha spiegato il religioso cappuccino ricordando l’insegnamento del Nisseno, bisogna oltrepassare i confini della ragione.
La Via Crucis come “segno di riconciliazione” con sé stessi, con Dio e la società. È questo uno dei significati che Benedetto XVI attribuisce alla celebrazione del rito sacro vissuta nel pomeriggio dai detenuti e dagli operatori del carcere romano di Rebibbia in preparazione alla Pasqua, sotto la guida del cardinale vicario, Agostino Vallini. In un messaggio inviato per l’occasione, il Papa esorta a guardare l’esempio di Gesù, caduto e rialzatosi nonostante il peso della Croce.
La Caritas diocesana di Roma organizza oggi pomeriggio una Via Crucis insieme ai detenuti del carcere di Rebibbia nell’ambito delle iniziative della Quaresima di Carità.
Quasi 10.000 giovani provenienti da tutto il Nord Italia e da altri 10 Paesi d’Europa hanno animato il Palasport di Trieste, domenica scorsa 25 marzo, per dire tutta la loro gioia di esserci e di essere cristiani oggi. A riunirli è stato l’invito dell’Iniziatore del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, e del vescovo della diocesi di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, per fare loro l’annuncio dell’amore del Signore e coinvolgerli nella missione della Chiesa oggi.
E’ la terza volta che lo stato francese stoppa la tivù cattolica Kto (in francese si legge «catò», abbreviazione di catholique). Lo apprendiamo da «Avvenire» (28 marzo). Si tratta di una emittente creata nel 1999 dal cardinale Jean-Marie Lustiger, a quel tempo arcivescovo di Parigi. La tivù in questione vorrebbe accedere al digitale terrestre – gratuito - in alta definizione. Ci ha provato nel 2002 e nel 2005 ma ogni volta, compreso il rifiuto del 2012, il Consiglio di Stato ne ha bocciato la candidatura con questa singolare motivazione: «Le scelte sono state guidate nell’interesse del telespettatore».
Di mamma ce n'è una sola. Ma di famiglia invece a dar retta agli italiani ce ne possono essere più di una. E’ ciò che emerge da un’indagine ad ampio spettro condotta dalla Fondazione Censis in occasione del centocinquantenario dell’Unità di Italia, i cui risultati sono stati presentati il 13 marzo scorso. Il dato su cui più hanno stillato miele i giornali laici e cattolici è il seguente: per il 65% dei nostri connazionali la famiglia è il valore più importante. Questa percentuale ha aperto le danze più sfrenate sulla carta stampata qualificando la famiglia come “faro” per gli italiani e sottolineando che nel Bel Paese tira un’aria nuova, aria di riscoperta di valori e sani principi.
Collen Hammond, ex modella e attrice diventata cattolica, in un libro autobiografico di recente pubblicazione racconta come la totale perdita di pudore nell’abbigliamento femminile sia stato uno degli obiettivi tatticamente perseguiti dalla massoneria nell’intento di sradicare la religione. La signora, madre di quattro figli, cita fra l’altro un numero della International Review on Freemasonry pubblicato nel 1928 in cui si legge: “La religione non teme i colpi di spada; ma può estinguersi sotto i colpi della corruzione. Non stanchiamoci mai della corruzione: usiamo un pretesto come lo sport, l’igiene, la cura della salute. E’ necessario corrompere: che i nostri giovani pratichino il nudismo. Per scongiurare una reazione eccessiva, bisogna procedere metodicamente: bisogna cominciare con lo scoprire il gomito; poi passare alle ginocchia; quindi a gambe e braccia completamente scoperte; poi la parte superiore del torace, le spalle, ecc. ecc.” (Dressing with dignity, Rockford 2005, p. 53).
Davvero troppa cultura a volte fa male. Anzi, fa sicuramente male quando questa cultura è guasta. Una prova ci viene da un articolo dal titolo Human Engineering and Climate Change pubblicato di recente sulla rivista scientifica Ethics, Policy and Environment da tre professori universitari: Matthew Liao docente di bioetica alla New York University, il neuroscienziato Anders Sandberg e la filosofa Rebecca Roache docenti presso la Future of Humanity Inst. dell’Università di Oxford. Insomma tre cervelli non da poco, verrebbe da dire. Quali tesi hanno partorito cotali menti? L’articolo propone soluzioni a dir poco eccentriche al problema dell’inquinamento ambientale e dei consumi energetici.
C'è qualcosa che manca nei commenti della stampa, anche italiana, al viaggio del Papa in Messico e a Cuba. Si dibatte appassionatamente se Benedetto XVI, tra le righe, abbia spezzato una lancia in Messico per il centro-destra del PAN contro il centro-sinistra del PRI in vista delle prossime elezioni, se abbia incontrato o no in segreto a Cuba il presidente venezuelano Hugo Chávez, se il regime cubano tragga più vantaggi dall'incontro del Papa con Fidel Castro o più svantaggi dall'anticamera che il líder máximo ha dovuto fare attendendo il Pontefice e cui, a casa sua, non è certo abituato.
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».
In Nigeria sperano di rientrare fra qualche mese, in estate: «Lì Dio parla in modo speciale: quando hai paura, ti appoggi davvero a Lui», dice Andrea Macina, 48 anni, da 19 missionario itinerante in varie diocesi nigeriane con la moglie Francesca e quattro dei dieci figli. «I più grandi vivono a Roma e ci raggiungono quando vogliono, mentre i più piccoli stanno con noi», racconta. Una passione e una vocazione, quella missionaria, che vive nella coppia ancor prima del matrimonio. Lei ex hostess, lui impiegato «con lunghe aspettative» in uno studio notarile, fanno parte di una comunità neocatecumenale, nella parrocchia dei Martiri Canadesi.
I cristiani nella penisola araba sono una minoranza che vive la propria fede con difficoltà. Spesso lavoratori immigrati in Paesi musulmani, che non riconoscono loro la cittadinanza, sono scarsamente tutelati e hanno pochi luoghi dove riunirsi. Sulle condizioni in cui la Chiesa cattolica opera, Michele Raviart ha intervistato mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, un’area che conta circa due milioni e mezzo di cattolici in Yemen, Oman ed Emirati Arabi Uniti
Una delle realtà particolarmente attive a Cuba è la Caritas locale, che opera in collaborazione con le 11 circoscrizioni ecclesiastiche dell’isola. In prima linea – nell’aiuto alle fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani ed i bambini, soprattutto quelli con difficoltà di apprendimento – Caritas Cuba ha allestito mense, progetti di educazione e formazione, programmi per la salute, seminari volti ad aumentare la consapevolezza sociale degli abitanti, operando in tutti i campi dell’assistenza umanitaria. Ma la povertà è un problema per il Paese?
Figlio di un musulmano e di una cattolica convertita all’islam, un’infanzia vissuta a contatto con il cristianesimo e una moglie cattolica. La sua scelta arriva dopo il suicidio dell’unica figlia, a 16 anni. Oggi, dice, “so che Cristo mi ha guidato attraverso i momenti bui e difficili della mia vita”.
Vescovo di Tripoli racconta i preparativi della Pasqua della piccola comunità cattolica libica. Otto persone dell'Africa sub-sahariana saranno battezzate alla messa di Pasqua. Le celebrazioni avverranno tutte di giorno. Il difficile ritorno alla normalità dopo 42 anni di dittatura e un anno di guerra civile.
Il padre domenicano Wolfgang Ockenfels, nato nel 1947), oltre perché docente di Dottrina sociale ed etica cattolica alla Facoltà Teologica di Treviri, è noto in Germania per i suoi frequenti interventi pubblici su temi sociali e politici. È anche direttore della rivista Die neue Odnung.
Benedetto XVI ha lasciato Cuba il 28 marzo, invocando la benedizione di Dio sul futuro dell'isola, dopo l'atteso incontro con Fidel Castro - caratterizzato dall'attenzione a non offrire al regime nessuno spunto per una facile propaganda, che peraltro non è mancata, ripresa acriticamente anche da organi di stampa di casa nostra - e soprattutto la Messa di fronte a trecentomila persone sulla Piazza della Rivoluzione a L'Avana.
Di mamma ce n'è una sola. Ma di famiglia invece a dar retta agli italiani ce ne possono essere più di una. E’ ciò che emerge da un’indagine ad ampio spettro condotta dalla Fondazione Censis in occasione del centocinquantenario dell’Unità di Italia, i cui risultati sono stati presentati il 13 marzo scorso. Il dato su cui più hanno stillato miele i giornali laici e cattolici è il seguente: per il 65% dei nostri connazionali la famiglia è il valore più importante. Questa percentuale ha aperto le danze più sfrenate sulla carta stampata qualificando la famiglia come “faro” per gli italiani e sottolineando che nel Bel Paese tira un’aria nuova, aria di riscoperta di valori e sani principi.
Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha donato 250.000 rosari a Cuba in occasione della visita di Papa Benedetto XVI all’isola, iniziata ieri, lunedì 26 marzo. La nota organizzazione caritatevole, con sede a Königstein, in Germania, ha regalato anche 250.000 opuscoli, che spiegano come pregare il rosario, 15.000 libricini sul rosario per bambini e 10.000 “scatole di preghiera”, contenenti un anello rosario, una piccola bottiglia di acqua santa, un crocifisso tascabile e il testo delle preghiere fondamentali. Ribadendo l’importanza di sostenere l’evangelizzazione cattolica sull’isola, il coordinatore di ACS per i progetti in America Latina, Ulrich Kny, ha detto che la Chiesa si sta ancora riprendendo dai decenni in cui i cittadini cubani non erano liberi di praticare la loro fede.
In un vero clima di festa, domenica 25 marzo, è stato accolto dai veneziani il nuovo Patriarca, S.Ecc. mons. Francesco Moraglia, che ha fatto il suo ingresso nella città lagunare su una gondola, tipica imbarcazione veneziana, seguito in corteo da numerosissime imbarcazioni delle società remiere locali. Il Patriarca ha attraversato tutto il Canal Grande, dalle cui sponde circa 20mila fedeli attendevano trepidanti il suo passaggio, fino ad arrivare al molo di piazza San Marco, dove erano pronti ad accoglierlo il sindaco Giorgio Orsoni e altre autorità per porgere il loro saluto di benvenuto. Quasi stupito dall’accoglienza a lui riservata, mons. Moraglia ha ringraziato vivamente i numerosi fedeli che gremivano la piazza, tra cui il sindaco di La Spezia (precedente diocesi guidata da Moraglia), Massimo Federici, con un seguito di duecento spezzini.
E’ disponibile da ieri, sul sito di Family 2012 www.family2012.com, il “Kit della Famiglia” per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Il colorato e festoso popolo atteso a Milano, con un semplice clic, potrà trovare quindi zaini, cappelli, spille, foulard e gadget ufficiali targati VII Incontro Mondiale e prodotti da Brums, produttore ufficiale e unico rivenditore autorizzato. Nel kit anche una serie di strumenti che permettono alle famiglie di partecipare con tranquillità e in sicurezza all’evento: polizza assicurativa, trasporti pubblici urbani della città di Milano e ferroviari regionali, entrata gratuita alle attività culturali programmate, sussidio liturgico e guida della famiglia, pass di accesso.
In volo verso Messico e Cuba, Benedetto XVI aveva detto: “Oggi è un tempo in cui l’ideologia marxista, come è concepita, non risponde più alla realtà”. Membro del partito: “Le dichiarazioni del papa non allontaneranno i nostri sostenitori cattolici”. Portavoce del Sinodo siro-malabarese: “Nessuna critica a Cuba e ai cubani, ma un invito a cercare modelli nuovi e adatti al loro sviluppo”.
Benedetto XVI, recandosi a pregare nel santuario della Virgen del Cobre, ricorda "le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà".
L'annuncio è stato dato dallo stesso Lider Maximo su un sito governativo. Ieri Benedetto XVI, incontrando Raul Castro, gli ha chiesto che il Venerdì Santo venga dichiarato festa, per permettere ai cristiani di celebrare la Passione di Cristo. Nel '98, Giovanni Paolo II ottenne che il 25 dicembre, Natale, fosse considerato festa nazionale. Il pontefice ha anche fatto "richieste umanitarie", forse per i prigionieri politici. Il vicepresidente Murillo esclude qualunque "riforma politica".
È la breccia che serviva alle lobby gay per cantare vittoria. Dopo la sentenza favorevole sul procedimento della coppia “omo” che chiedeva il ricongiungimento familiare, puntuale è arrivata la tanto sospirata carta di soggiorno. La vicenda è nota ai lettori del La Bussola Quotidiana fin dai suoi esordi, quando partì l’offensiva dell’associazione radicale Certi diritti, affiliata all’Ilga, la potente lobby gay and lesbian friendly, che orienta molte decisioni nell’Ue. L'altroieri la Questura di Reggio Emilia, che in un primo momento aveva negato il ricongiungimento familiare, scatenando così il ricorso dei due gay "sposati" in Spagna, che chiedevano il riconoscimento della loro unione anche in Italia, ha dovuto cedere. Il permesso di soggiorno è comune a tanti altri. Comune alle migliaia di carte che vengono concesse nel nostro Paese per favorire il ricongiungimento di due coniugi extracomunitari, spesso il marito che è venuto in Italia a cercare fortuna, lasciando a casa la moglie e i figli.
In visita martedì 27 marzo al santuario della Virgen de la Caridad del Cobre, storico centro della Cuba cattolica, Benedetto XVI ha pregato perché Cuba «avanzi nel cammino di rinnovamento e di speranza, per il maggiore bene di tutti i cubani». Il Papa ha pregato «anche per le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani dalle persone care». Il Pontefice ha ricordato i giovani, perché «non cedano alle proposte che lasciano tristezza dietro di sé». Sull’esempio della Santissima Vergine, ha incoraggiato «tutti i figli di questa cara terra a continuare a fondare la vita sulla roccia salda che è Gesù Cristo, a lavorare per la giustizia, ad essere servitori della carità e perseveranti in mezzo alle prove. Che niente e nessuno - ha concluso - vi sottragga la gioia interiore, così caratteristica dell’animo cubano».
Il cardinale Carlo Maria Martini si dichiara a favore del riconoscimento dei “matrimoni” tra omosessuali da parte dello Stato. Così hanno scritto nei giorni scorsi molti giornali italiani, dando alla notizia grande rilievo. Di fronte a questo genere di faccende, il mondo cattolico "ufficiale" abbozza una serie di reazioni che in ordine logico e temporale si possono riassumere così: primo, chissà che cosa avrà detto esattamente il cardinale, e che cosa gli hanno fatto dire i giornali; secondo, il card. Martini è un uomo profetico, quindi le sue parole vanno inserite nel contesto e non estrapolate in modo strumentale; terzo, visto che la materia scotta, meglio far finta che non sia successo niente; quarto, se anche il card. Martini avesse detto davvero quello che ha detto, bisogna far finta di niente perché non si può criticare un cardinale, per evitare scandalo e divisioni nella Chiesa; quinto, se qualcuno fra i cattolici critica Martini, peste lo colga, perché così facendo rompe la consegna del silenzio e disturba la quiete della buona gente cattolica.
Accade a Tortoreto in provincia di Teramo. Un errore dell'ufficio anagrafe ha "riscritto" con fantasia la vita di un bimbo, che secondo il suo stato civile, sarebbe sposato dal 2011 con una donna abruzzese. Non solo, secondo i documenti i due vivrebbero assieme. Come è potuto succedere? Nessuno sa dare una risposta.
Il ct del Manchester City, Roberto Mancini, e' giunto ieri in visita privata a Medjugorje, la localita' mariana nel sud della Bosnia-Erzegovina, meta di pellegrinaggi. Dopo l'arrivo a Mostar a bordo di un jet privato, Mancini ha raggiunto la vicina Medjugorje, recandosi subito alla collina delle apparizioni. ''Sono venuto da pellegrino'', ha detto il tecnico italiano del City, che dovrebbe fermarsi fino a domani.
Oltre 200 mila persone hanno partecipato, ieri sera, sotto la pioggia alla Messa presieduta dal Papa nella Plaza Antonio Maceo di Santiago di Cuba in occasione del quattrocentesimo anniversario della scoperta dell’immagine della Vergine della Carità del Cobre. Presente anche il capo di Stato cubano Raúl Castro. Nella Solennità dell’Annunciazione Benedetto XVI ha offerto una rosa d’oro alla Patrona di Cuba, spiegano nell’omelia il significato del mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.
Alla sua prima messa sul suolo cubano, Benedetto XVI ripropone una vera teologia della liberazione, fondata sulla testimonianza della fede e sulla libertà dell'uomo che si apre a Dio. Un uomo ha gridato "Abbasso il comunismo" ed è stato portato via dalla polizia. Solo una società che dà spazio a Dio diventa più umana. Il papa dona una rosa d'oro alla Virgen de la Caridad del Cobre, una statuetta lignea del XVII secolo, ritrovata da alcuni pescatori ed esposta nella piazza dove si è tenuta la celebrazione.
Si può scegliere di separarsi dal marito per soddisfare le proprie ambizioni di carriera politica? Sicuramente ha risposto positivamente a questo interrogativo la signora Filippa Reinfeldt, annunciando ufficialmente la decisione di separarsi dal marito, il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt, per trovare maggior spazio alla propria attività di donna fortemente interessata alla politica del proprio paese dove la presenza femminile agli alti livelli direttivi è la piú alta del mondo.
Per la verità il mito di Cuba è creato e mantenuto in vita, per anni, non solo da atei dichiarati, di fede comunista, ma anche da molti cattolici. E’ un caso unico, dal momento che tutti gli altri regimi comunisti sono sorti in un’epoca in cui la posizione della Chiesa verso il comunismo era chiaramente di condanna. Pochi anni dopo la rivoluzione cubana, invece, si ha nella Chiesa una grande rivoluzione, ben spiegata da autori come Roberto de Mattei, nel suo “Concilio Vaticano II, una storia mai scritta” (Lindau, 2011) e dal teologo cattolico Brunero Gherardini. Per dirla con Paolo VI, il “fumo di Satana” penetra nel tempio e si diffonde nella Chiesa un pensiero non più cristiano. E’ la famosa crisi dell’epoca conciliare e post conciliare. Ebbene, proprio questa crisi di fede provoca la nascita di una forte corrente “cristiana” a favore del comunismo, incapace di vedere l’intrinseca perversione e malvagità di tale dottrina.
Benedetto XVI ha lasciato lunedì il Messico con un ultimo, forte richiamo alle radici cristiane del Paese e del continente - che, anche in America Latina, qualcuno vorrebbe negare - e ha iniziato l'affascinante e difficile visita a Cuba. Salutando il Messico all'aeroporto di Guanajuato il Papa è tornato con forza sul tema delle radici. «Davanti alla fede in Gesù Cristo - ha detto - che ho sentito vibrare nei cuori, e alla devozione affettuosa per la sua Madre - invocata qui con titoli tanto belli come quello di Guadalupe e della Luce - che ho visto riflessa nei volti, desidero ripetere con forza e chiarezza un invito al popolo messicano ad essere fedele a sé stesso e a non lasciarsi intimorire dalle forze del male, ad essere coraggioso e lavorare affinché la linfa delle sue radici cristiane faccia fiorire il suo presente ed il suo futuro». Il male che nega le radici cristiane, ha precisato il Pontefice, viene sia da avvenimenti «che provengono dal passato, che continuano a causare tante lacerazioni» - un'ulteriore allusione all'epoca delle persecuzioni laiciste e della rivolta dei Cristeros, che il Papa aveva evocato domenica - sia da una «mentalità utilitarista» che, come altrove, è alimentata dal relativismo e dalla secolarizzazione.
Di fronte all’imponenza della Quaresima, nei giorni in cui il passo di Dio viene a solcare profondamente la nostra terra, si svelano in modo più palese la nostra fragilità e la futilità delle cose. La diffusa fatica del vivere, le difficoltà del lavoro e dell’economia, lo smarrimento di ciò è vero e buono, non potranno mai venire risolti rifugiandosi nella distrazione e negli azzardi della fortuna.
Benedetto XVI conclude la sua visita in Messico col saluto alle autorità e a migliaia di fedeli entusiasti. Il papa sottolinea la fede in Cristo e la devozione per la Madonna che ha incontrato fra i cristiani e chiede loro di "non lasciarsi intimorire dalle forze del male", ma di lavorare con coraggio nella società contro la mentalità utilitaristica e per "una vita degna, giusta e in pace con tutti". I "segni di preoccupazione" e i cristiani come "buoni cittadini". Il ringraziamento del presidente Felipe Calderon.
In Europa e nel mondo, il dibattito sulla legalizzazione o meno del “matrimonio” tra persone dello stesso sesso continua ad accendere gli animi. “La questione essenziale non è tanto se introdurremmo o no il matrimonio civile omosessuale, ma come lo introdurremo”, ha dichiarato il Ministro per l’Eguaglianza britannico, Lynne Featherstone, al quotidiano Independent lo scorso 15 marzo. In Danimarca la scorsa settimana il governo ha presentato un disegno di legge per la legalizzazione del matrimonio omosessuale: se passerà, come è prevedibile, le coppie omosessuali avranno facoltà di sposarsi nella Chiesa di stato Luterano-Evangelica, ha riferito l’agenzia stampa AFP del 15 marzo.
In questo mondo che vorticosamente cambia, ciò che non giova alla ricerca di un comune orizzonte di fraternità umana sono i giudizi morali, più o meno scontati o di parte. Il cristiano non è chiamato a giudicare secondo le convenzioni o le convenienze dettate da leggi umane: «Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi, perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi fai le medesime cose» (Rm 2, 1).
La visita pastorale in Messico di papa Benedetto XVI si è conclusa. Alle 8 del mattino (5 del pomeriggio in Italia), il Santo Padre ha tenuto il proprio discorso di congedo allaeroporto internazionale di Guanajuato, alla presenza del presidente messicano, Felipe Calderon, di varie autorità civili, politiche ed ecclesiastiche, e di numerosi fedeli. Il Papa ha definito la sua visita breve ma intensa e la sua conclusione non è la fine del mio affetto e della mia vicinanza ad un Paese che porto nellintimo di me stesso. Ringraziando tutti coloro che lo hanno accolto in questi tre giorni e che hanno reso possibile levento, Benedetto XVI ha pregato il Signore perché tanti sforzi non siano stati vani, e che, con il suo aiuto, producano frutti abbondanti e duraturi nella vita di fede, speranza e carità di León e Guanajuato, del Messico e dei Paesi fratelli dellAmerica Latina e dei Caraibi.
Sul numero di gennaio-febbraio 2012 di «Vita e Pensiero», la rivista dell’Università Cattolica, il consueto Focus di approfondimento è aperto da un articolo di Tony Blair sulla Cina. L’articolo, già pubblicato dal «Washington Post», è stato anticipato qualche giorno fa sulla «Stampa». Blair, ex premier laburista inglese, è uno strano cattolico, ufficialmente convertitosi solo dopo la sua uscita dalla scena politica ma favorevole alle nozze gay (in programma nell’attuale governo conservatore Cameron) e anche (se non lui, almeno la moglie Cherie, nata cattolica) all’aborto. La sua Tony Blair Faith Foundation (dove Faith sta per «fede») ha promosso corsi in partnership con l’Università di Pechino sul tema fede e globalizzazione. L’articolo che compare su «Vita e Pensiero» elogia l’«apertura alla religione da parte del governo cinese, apertura complessa ma in aumento». In particolare, «il governo di Pechino sta deliberatamente promuovendo una ripresa del confucianesimo», il quale «rappresenta la fede intesa come un valore, ovvero la negazione del sé a vantaggio degli interessi degli altri». In effetti –diciamo noi- lo faceva, ai bei tempi dell’Urss, anche Stakhanov, pur senza essere confuciano.
Preceduta dal commovente incontro con i bambini di sabato sera, la domenica del Papa a León, in Messico, è stata dedicata a un inconsueto e coraggioso ricordo dell'epoca delle persecuzioni anticattoliche e della rivolta dei Cristeros, e a un richiamo alle radici spirituali della nazione messicana minacciata, come Benedetto XVI ha detto nell'Angelus, «dal narcotraffico, dalla crisi di valore e dalla criminalità».
Le preoccupazioni che muovono questo mio intervento non sono - come si vedrà - polemiche nei confronti di nessuno. Voglio cercare di leggere una situazione che mostra gravi elementi di preoccupazione che stanno avanti a noi; e con “noi” intendo il popolo cristiano nella sua identità, nel suo bisogno di essere educato a raggiungere una coscienza critica e sistematica della sua fede, e quindi in forza di questa cultura affrontare e giudicare serenamente ma oggettivamente tutti i problemi che la vita ci pone di fronte.
Nella memoria dei messicani indelebili rimangono le visite del Beato Giovanni Paolo II nel Paese. In questi giorni la popolazione sta imparando a conoscere direttamente anche Benedetto XVI.
Ieri, la seconda giornata del Papa in Messico è cominciata con la Messa in privato a León, nel Collegio Santisima Virgen de Miraflores, residenza pontificia, alla quale hanno partecipato una trentina di suore dell’istituto. A conclusione della giornata, nella quale Benedetto XVI ha ricevuto le chiavi delle città di León e Guanajuato, il caloroso incontro con i bambini proprio a Guanajuato: il Santo Padre, dopo il colloquio col presidente messicano Felipe Calderon, si è infatti affacciato al balcone del Palazzo "Casa del Conde Rul", sulla Plaza de la Paz.
Circa 500mila persone hanno partecipato alla Messa presieduta da Benedetto XVI nel Parco del Bicentenario a León, nella terza giornata del viaggio suo apostolico in Messico. Nell'omelia, il Pontefice ha invitato i fedeli a resistere “alla tentazione di una fede superficiale e abitudinaria, a volte frammentaria ed incoerente. Anche qui – ha detto - si deve superare la stanchezza della fede e recuperare la gioia di essere cristiani, l’essere sostenuti dalla felicità interiore di conoscere Cristo e di appartenere alla sua Chiesa. Da questa gioia nascono anche le energie per servire Cristo nelle situazioni opprimenti di sofferenza umana, per mettersi a sua disposizione, senza ripiegarsi sul proprio benessere”.
Le accuse di mons. Romero per quanto accadeva in El Salvador 32 anni fa, per le violazioni dei diritti umani subite dal suo popolo, sono valide anche oggi. Lo denuncia l’Ong ‘Soleterre’, che da anni lavora nel Paese centroamericano, in occasione della Giornata Internazionale per il diritto alla verità per le vittime delle violazioni dei diritti umani, che le Nazioni Unite hanno dedicato proprio a mons. Romero. El Salvador è una delle nazioni più violente al mondo, soprattutto contro le donne. Solo nel 2011 vi sono stati 647 femminicidi e centinaia di lesioni, abusi e stupri anche su bambine. La violenza sta raggiungendo livelli addirittura più alti che durante la guerra civile, che tra il 1980 e il 1992 ha causato circa 80 mila morti. Oggi, nel Paese, muoiono per omicidio in media 12 persone al giorno.
Benedetto XVI, ieri mattina, prima di partire per il Messico, è stato salutato all'aeroporto di Fiumicino dal premier italiano Mario Monti. Nell’aereo papale, decollato alle 9.50, si è tenuta la consueta conferenza stampa con i giornalisti al seguito. Una conversazione che ha spaziato su molti temi di attualità: dalla piaga del narcotraffico in Messico alla situazione sociale a Cuba e, ancora, alla sfida della nuova evangelizzazione nel Continente latinoamericano.
Con l’arrivo del Papa in Messico, cresce dunque l’attesa a Cuba per la visita di Benedetto XVI che avrà inizio lunedì prossimo. Ad attenderlo con trepidazione è anche il centro culturale cristiano “Felix Varela” all’Avana. I
’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e dal 2009 al 2011 nunzio a Cuba, accompagna il Papa in questo suo 23.mo viaggio apostolico internazionale. Il collega Alessandro Di Bussolo, del Centro Televisivo Vaticano, lo ha intervistato sulla tappa cubana chiedendogli innanzitutto come siano oggi in questo Paese i rapporti tra Stato e Chiesa e se questa seconda visita di un Papa nell’isola caraibica possa essere interpretata come un ulteriore passo in avanti di un dialogo già avviato.
Benedetto XVI è giunto a Leon, accolto in un clima di festa da almeno centomila persone. Pellegrino della fede, della speranza e della carità, per dare nuovo vigore alla missione. "Continuate ad avanzare senza scoraggiarvi nella costruzione di una società fondata sullo sviluppo del bene, il trionfo dell'amore e la diffusione della giustizia".
La chiesa era stata danneggiata nel 2006 da un attentato, durante il quale era morto un ragazzino. Dopo una paziente opera di restauro, il luogo di culto è stato inaugurato con una messa presieduta da mons. Sako. “Il sangue dei martiri – afferma il prelato – è un invito a perseverare nella fede”.
In volo verso il Messico, prima tappa del suo 23mo viaggio internazionale, Benedetto XVI parla di "una certa schizofrenia" dei cattolici tra morale pubblica e privata. La responsabilità della Chiesa di educare le coscienze. Bisogna "smascherare questa idolatria del denaro che schiavizza gli uomini".
Pechino ha più volte cercato di evitare domande dirette sull'argomento, ma la scorsa settimana ha ammesso di prelevare organi dai detenuti defunti. La decisione di impedire la pratica non ha basi umanitarie: gli organi in questione vengono da persone "con alto tasso di infezioni e che quindi non vanno bene".
n quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Dal 10 al 15 Marzo 2012 un gruppo di 64 suore greco cattoliche dall’Ucraina, appartenenti a 14 Ordini Religiosi, è stato a Medjugorje per la prima volta. Organizzatore del pellegrinaggio è stato P. Petro Kobalj, egli partecipa regolarmente ai Seminari per Sacerdoti a Medjugorje.
L’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar mons. John Barwa smentisce l’ipotesi di un intervento della Chiesa nelle trattative, perché “non conosciamo i rapitori”. Oggi i maoisti potrebbero liberare Paolo Colangelo, malato di malaria, se il governo accetterà due delle 13 richieste. Secondo Dandapani Mohanty, uno dei mediatori scelti dai ribelli, le trattative inizieranno oggi.
Salman Dawoud Salman è stato ammazzato con nove colpi di pistola. Era stato rapito quattro giorni prima, forse per denaro; il cadavere ritrovato nel quartiere a sud-ovest della città. Fonti di AsiaNews: Mosul è diventata una roccaforte sunnita, legata all’Arabia Saudita. L’obiettivo è creare uno Stato islamico.
Venerdì 23 marzo, Papa Benedetto XVI inizia il proprio 23° viaggio apostolico fuori dall’Italia. Visiterà Messico e Cuba, due Paesi retti da regimi che in tempi e in modi diversi hanno perseguitato crudelmente la fede cattolica, due Paesi che da tempi e con modi diversi permangono in un profondo stato di crisi politico-culturale. Pure due Paesi che costituiscono altrettanti "distretti" di quel vasto "continente culturale" che il filoso argentino Alberto Caturelli chiama (l’espressione è più ricca, articolata e feconda del meramente geografico "America Meridionale" e del riduttivo, anche perché in origine denigratorio, "America Latina") «Iberoamerica».
Si chiamava Nagdrol. Aveva diciotto anni. Era un monaco. Si è dato fuoco fuori dal suo monastero ed è morto a causa delle gravi lesioni provocate dalle fiamme che hanno danneggiato i suoi organi vitali. I monaci e le persone presenti sul posto che hanno assistito al suicidio, hanno accerchiato il cadavere di Nagdrol al fine d’impedire che lo prelevasse la polizia, che aveva richiesto la sua salma. E’ accaduto lo scorso 19 febbraio a Ngaba, nella prefettura di Aba, in Tibet, una zona al confine tra le regioni abitate da gruppi etnici tibetani e quelle abitate dagli han, che compongono la maggioranza etnica cinese.
«Noi non lasceremo mai l’Egitto, perché l’Egitto non è solo il Paese in cui viviamo, ma l’Egitto vive dentro di noi». Queste parole di Papa Shenouda III basterebbero a fare comprendere quanto il 117° successore di san Marco significasse per la propria comunità. Ebbene, sabato 17 marzo 2012 alle ore 17.00 questa figura carismatica è venuta a mancare all’età di 88 anni dopo anni di agonia. Lui, eletto nel 1971, dopo essere stato esiliato nel 1981 da Anwar Sadat nel monastero di Wadi Natrun per averne criticato le politiche filoislamiste, dopo essere stato liberato da Hosni Mubarak nel 1985, ha fatto in tempo a vedere la "rivoluzione del loto", la cacciata di Mubarak e l’ascesa dell’islamismo al potere, lasciando senza dubbio un arduo compito a chiunque gli succederà.
In guerra, non da oggi, è impossibile non sporcarsi le mani, soprattutto nei conflitti civili o anti-insurrezionali che caratterizzano i nostri tempi. Negli ultimi giorni sono emerse notizie circa abusi e crimini compiuti in Siria, Libia e Afghanistan dai miliziani al fianco dei quali si è schierato l’Occidente e gran parte della comunità internazionale, e hanno trovato conferma anche crimini compiuti dalle stesse forze della Nato. Notizie che hanno determinato reazioni che sembrano indicare ipocrisia, falso moralismo, menzogna e soprattutto l’incapacità di gestire uno “sporco affare” come la guerra al di fuori dei binari imposti dal politically correct.
C’è aria di novità nel mondo pro life italiano, e la certificazione di tale cambiamento potrebbe venire già dall’assemblea nazionale del Movimento per la Vita (MpV) che si svolgerà il 24 e 25 marzo a Palermo. Secondo alcuni osservatori è questa l’occasione in cui Carlo Casini, dal 1990 ininterrottamente alla presidenza del MpV, potrebbe essere costretto a farsi da parte. Casini, 77 anni, magistrato in pensione, alla lunga militanza nel MpV ha associato un’ancora più lunga carriera politica, prima come deputato italiano (dal 1979 al 1996, nelle fila della Dc e del Partito Popolare) poi come parlamentare europeo dal 1989 al 1999 e dal 2005 ad oggi (nelle file dell’Udc di Pierferdinando Casini, con cui non c’è alcuna parentela). In questo doppio ruolo Casini per 22 anni ha sintetizzato in sé la vocazione movimentista del MpV e la vocazione al negoziato e al compromesso tipica dell’attività politica.
Tutto pronto in Messico e a Cuba per l’imminente arrivo di Benedetto XVI. Domani il Papa partirà alla volta del Paese latino americano, prima tappa del suo 23° viaggio apostolico, toccando le città di Leon e Guanajuato. In questi due centri, mai visitati nelle cinque precedenti visite in Messico di Giovanni Paolo II, ferve l’attesa per l’abbraccio con il Santo Padre. Il servizio del nostro inviato a Leon, Giancarlo La Vella: RealAudioMP3 In Messico, dunque, è grande fermento per gli ultmi preparativi in vista dell'arrivo del Pontefice.
«Ero in macchina ad appena un centinaio di metri da dove è avvenuta l'esplosione. Ho pensato che la mia ora di lasciare questo mondo fosse arrivata». In una lettera diffusa dal sito arabo cristiano abouna.org il metropolita siro ortodosso di Aleppo, mar Gregorios Yohanna Ibrahim, racconta così l'attentato che domenica ha seminato il terrore nel quartiere di Sulaimanya, il quartiere dei cristiani nella seconda città della Siria. Tre i morti, una trentina i feriti, nell'ennesimo salto di qualità nel dramma che da più di un anno ormai scuote il Paese.
Siamo sempre alla ricerca di Gesù, nel mare della vita in cui vaghiamo come Ulisse. Un porto, un approdo, c’è. Cristo, il Dio fatto uomo, ci convoca alla sua tavola, ci rende partecipi del suo amore totale donato in sacrificio. Egli rimane con noi, ha fissato l’abitazione tra noi. Le nostre chiese non sono santuari inutili e vuoti, ma luogo della Sua Presenza. La gente entra in chiesa, guarda, ammira, fa un segno di croce, accende una candela. Qualcuno indugia davanti al tabernacolo: ecco, Lui è qui. Quando l’assemblea eucaristica della domenica si scioglie, Gesù rimane in chiesa nel segno del Pane custodito e adorato dai cristiani. Diventa facile riconoscerlo quando la sua presenza viene segnalata nella cappella dell’Eucaristia. Nella cattedrale di Chioggia la cappella è un luogo splendido, suntuoso nel barocco ammirato e fotografato dai visitatori: “Cappella dell’Eucaristia. Si entra solo per pregare”. Andiamo a pregare, andiamo ad adorarlo.
I poliziotti hanno fracassato la lapide perché vi era scritto che il defunto era un "padre". Ma egli "non aveva diritto" al titolo perché non riconosciuto dal governo. Cerimonia funebre al cimitero permessa solo ai parenti e a qualche fedele del villaggio.
Sheikh Abdul risponde a un'organizzazione kuwaitiana sul divieto di costruire nuove chiese nel Paese. Per il leader religioso tutta la Penisola arabica deve vivere sotto una sola religione. La paura dei cristiani e il silenzio dei Paesi occidentali.
Benedetto XVI ha scelto Cuba come una delle destinazioni del suo viaggio pastorale in America Latina. L’arrivo è previsto il pomeriggio di lunedi 26 Marzo nell’aeroporto internazionale Antonio Maceo di Santiago di Cuba. Subito dopo, il Papa celebrerà una Messa in occasione del 400° anniversario del ritrovamento dell'immagine de la Virgen de la Caridad del Cobre, la Vergine della Carità del Rame. A questo proposito, il quotidiano Granma ha pubblicato nel suo editoriale del 12 Marzo: "Il nostro paese sarà onorato di accogliere con grande ospitalità il Santo Padre per mostrargli il patriottismo, la cultura e lo spirito di solidarietà e di umanesimo dei cubani, che si mostrano nella storia e nell'unità della nazione".
Giovanni Paolo II: legislatore della Chiesa è il titolo dell’importantissimo convegno internazionale che si terrà a Lugano nell’Università della Svizzera italiana, giovedì 22 e venerdì 23 marzo. Il convegno è organizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II di Roma, presieduta da Sua Eminenza il cardinale Stanislao Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, in collaborazione con l’Istituto internazionale di Diritto canonico e Diritto comparato delle religioni (DiReCom) della Facoltà di teologia di Lugano, diretto dal prof. Libero Gerosa.
Il Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Messico (CEM) e Vescovo ausiliare di Texcoco, Mons. Víctor René Rodríguez Gómez, ha rilasciato una dichiarazione, lunedì 19 marzo, in occasione della visita di Benedetto XVI in Messico. Afferma il prelato: "Noi vescovi del Messico, grati per questa grazia, che costituisce per la Chiesa la prima visita apostolica di Sua Santità Benedetto XVI in America, ci sentiamo benedetti dal Signore poichè il Vicario di Cristo sarà presto tra noi. La Chiesa in Messico si è preparata, nelle parrocchie, a ricevere il Papa, e celebrare il suo arrivo con una festa spirituale dove la fede in Gesù Cristo viene favorita e rafforzata nella gioia, nell’accoglienza, nella pace e nella speranza.
Il viaggio di Benedetto XVI in Messico è per incoraggiare i messicani, soprattutto i giovani. Lo ha dichiarato il cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, in un'intervista rilasciata all’emittente messicana Televisa e ripresa ieri dalla Radio Vaticana. Definendo il Messico un “grande Paese dell’America Latina, un grande Paese cattolico, un Paese in pieno sviluppo”, il porporato ha ricordato i problemi e le sfide “formidabili” che sta attraversando la Nazione, “soprattutto le sfide della violenza, le sfide della corruzione, del narcotraffico, che esigono l’impegno di tutti, l’impegno di tutte le istanze religiose, civili, sociali per superare questa fase e per rifondare il Messico sui valori cristiani, che sono nel DNA del popolo messicano”.
Commento al messaggio di Medjugorje del 18/03/2012 alla veggente Mirjana da Radio Maria.
Nel 1972, in Francia, una prima proposta di legge, chiamata “proposta Peyret”, apre il dibattito sull’aborto. Secondo la legge del 1920, in quel momento ancora in vigore, le persone che praticano l’aborto sono perseguibili penalmente. La proposta di legge Peyret concerne esclusivamente i bambini che prima della nascita sono dichiarati già portatori di handicap. Perché lasciar vivere individui che saranno infelici e infelice renderanno anche la loro famiglia? L’ironia della sorte prende a volte cammini dolorosi: due uomini hanno fatto ciascuno una scoperta fondamentale che, sperano, farà progredire la medicina e progettare seriamente la guarigione del malato. Uno è il professor Liley, originario della Nuova Zelanda, che inventa una tecnica di diagnosi prenatale. Spera che si potrà finalmente individuare e curare più precocemente i bambini malati. L’altro è mio padre che ha scoperto la causa della Trisomia 21 e cerca ogni mezzo per curare tale malattia. Anche lui è con vinto che bisogna curarla il più presto possibile, in utero.
Il 21 marzo alle ore 17.30, presso il Santuario Pontificio della Scala Santa verrà celebrata la la Santa Messa in occasione della Traslazione del Servo di Dio Candido Amantini. I resti mortali del passionista padre Candido verranno traslati dal Cimitero del Verano al Santuario della Scala Santa, e la celebrazione sarà presieduta dall’Arcivescovo monsignor Marcello Bartolucci, Segretario della Congregazione per le Cause dei santi. Padre Candido è ancora molto popolare, conosciuto come il “famoso esorcista di Roma” ed il suo ruolo è stato quello di un grande direttore spirituale. Per cercare di capire le ragioni della popolarità e della spiritualità di Padre Candido, ZENIT ha intervistato il Dott. Paolo Vilotta, Postulatore delle Cause dei Santi.
Diciotto anni fa, il 19 marzo 1994, fu ucciso dalla camorra Don Peppino Diana nella chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe, in provincia di Caserta, dove era parroco dal 19 settembre 1989. Era anche assistente ecclesiastico sia del Gruppo Scout di Aversa che del settore Foulards Bianchi e insegnava materie letterarie presso il liceo legalmente riconosciuto del seminario Francesco Caracciolo e religione presso l’Istituto Tecnico statale Alessandro Volta di Aversa. Nato il 4 luglio 1958 a Casal di Principe da una famiglia di proprietari terrieri, Don Peppino Diana entrò in seminario nel 1968 e, dopo aver frequentato la Scuola Media e il Liceo Classico, passò al seminario di Posillipo, sede della Pontificia Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale, dove effettuò gli studi teologici che concluse con la Licenza in Teologia Biblica. Ottenuta anche la laurea in Filosofia all’Università Federico II di Napoli, fu ordinato sacerdote nel mese di marzo del 1982.
- Monsignor Hector Aguer, arcivescovo di La Plata, Argentina, nel programma Chiave per un mondo migliore (America TV), ha dedicato la sua abituale riflessione televisiva settimanale, alla recente sentenza della Corte Suprema di Giustizia, che “riferendosi a un caso particolare che ha raggiunto la sua massima notorietà - afferma l’arcivescovo - ha fatto un’interpretazione estensiva, negligente, del vecchio Articolo 86 del Codice Penale che non puniva l’aborto nel caso di una donna stuprata che fosse mentalmente ritardata”. Monsignor Aguer ha ricordato che “vi è una antica disputa su quale sia la portata e il significato preciso dell’Articolo 86 del Codice Penale” e che la Corte “lo ha interpretato autorevolmente estendendo la non criminalizzazione dell’aborto ad ogni caso di violenza”.
Giovanni Paolo II: legislatore della Chiesa è il titolo dell’importantissimo convegno internazionale che si terrà a Lugano nell’Università della Svizzera italiana, giovedì 22 e venerdì 23 marzo. Il convegno è organizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II di Roma, presieduta da Sua Eminenza il cardinale Stanislao Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, in collaborazione con l’Istituto internazionale di Diritto canonico e Diritto comparato delle religioni (DiReCom) della Facoltà di teologia di Lugano, diretto dal prof. Libero Gerosa. Esperti internazionali affronteranno i fondamenti, le innovazioni e le aperture avvenute nel campo del diritto canonico durante il pontificato di Giovanni Paolo II, ripercorrendo gli aspetti fondativi legati all’attività legislativa dello scomparso Pontefice.
Il libro Shahbaz Bhatti. Vita e martirio di un cristiano in Pakistan (Paoline), di Roberto Zuccolini e Roberto Pietrolucci è stato presentato venerdì 16 presso la basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina. La figura che emerge è quella di un ministro pakistano, un cattolico convinto martirizzato per aver desiderato il dialogo con tutte le minoranze del suo Paese, un dialogo autentico e non relativista, perché partiva dalla convinzione della sua fede.
Il defunto patriarca ha governato la sua Chiesa per 40 anni. Sono cresciute spiritualità, vocazioni, partecipazione ai riti, ma è stato frenato l'ecumenismo e l'impegno dei laici. Le schermaglie sui matrimoni misti con i cattolici. Nazionalista e anti-israeliano, Shenouda si è scontrato con Sadat che lo ha imprigionato. Un'alleanza con Mubarak per far costruire nuove chiese. L'urgenza della missione nella società e a difesa della donna. L'Egitto fra dittatura militare e fondamentalismo.
Sta per compiere i suoi primi 100 giorni al governo. Mariano Rajoy – insediato il 21 dicembre – ha già smantellato buona parte del castello legislativo ereditato da José Luis Rodriguez Zapatero. Dal lavoro all’educazione, passando per l’interruzione di gravidanza, il premier di centrodestra ha scardinato un’ampia batteria di leggi, considerate quasi il simbo­lo del suo predecessore. Dopo un inizio estremamente lento e opaco (in tanti si chiedevano cosa avrebbe fatto Rajoy e soprattutto quando avrebbe comin­ciato), l’«uomo normale» e «prevedibile» che gli spagnoli hanno eletto lo scorso novembre ha avviato modifiche a tutto campo. Mentre l’opposizione socialista parla di «contro­riforma » – come sottolinea in un’analisi il quotidiano La Vanguardia – la destra si limi­ta a ricordare che era tutto nero su bianco nel programma eletto­rale: rispettiamo gli impegni assunti con gli spagnoli, dice il Parti­to popolare.
Una bomba è esplosa nei pressi della chiesa siro-ortodossa nella capitale, uccidendo due guardie e ferendo altre cinque persone. In tutto il Paese vi sono state oltre 20 esplosioni. Fonti di AsiaNews: attentati per far fallire il prossimo vertice della Lega araba. Le violenze destinate a continuare.
L'Osservatorio sull'Intolleranza e la Discriminazione contro i Cristiani in Europa, diretto dai coniugi Gudrun e Martin Kugler, è un'istituzione unica nel suo genere. Se numerose e spesso benemerite organizzazioni si occupano della "cristianofobia" e delle persecuzioni contro i cristiani in Africa e in Asia, solo l'Osservatorio di Vienna raccoglie sistematicamente dati sull'Europa. Il suo primo rapporto, sugli anni 2005-2010, ha esercitato una notevole influenza negli ambienti ecclesiali, politici e diplomatici, contribuendo in modo importante alla diffusione delle informazioni su un problema tanto grave quanto ignorato dalla grande stampa. Oggi l'Osservatorio rende pubblico un nuovo rapporto, relativo all'anno 2011, che certamente avrà a sua volta ampia eco.
Metti una cena tra tre amici a Londra. Aggiungi il fatto che i tre commensali sono tutti omosessuali: due donne, che fanno coppia tra loro, e un amico maschio. Condisci il momento conviviale con il dettaglio che a tavola si parla di un contratto: tu maschio ci regali il tuo seme che feconderà una di noi due fanciulle e così potremo avere un bel bambino. Rimane il fatto che – e lo scriviamo nero su bianco nel contratto – tu non potrai vantare nessun diritto sul bebè. Semmai potrai vederlo per cinque ore ogni due settimane.
Le buone notizie vanno date sempre, anche quando sembrano di scarso interesse. In Italia, come in tutte le Chiese in crisi di fede, c’è un calo sensibile dell’interesse per la missione alle genti. Siamo tutti giustamente preoccupati della decadenza della vita cristiana nella nostra Italia e nelle famiglie, molti dicono a noi missionari: “Perché portare Cristo ai non cristiani quando lo perdiamo qui in casa nostra?”. Ecco la notizia che va contro corrente. Il primo Istituto missionario italiano, il Pime, è stato fondato a Saronno nel 1850 dal servo di Dio padre Angelo Ramazzotti, poi diventato vescovo di Pavia e patriarca di Venezia; ma nel 1851 l’Istituto (allora “Seminario lombardo per le missioni estere”) si era già trasferito a Milano. Però Saronno è rimasta la città delle nostre radici e ha dato all’Istituto numerosi missionari anche giovani.
La Custodia di Terra Santa, da sempre affidata ai frati francescani, ha appena messo in Rete il nuovo sito web dedicato alla Basilica del Santo Sepolcro. Le pagine sono consultabili in quattro lingue – italiano, inglese, francese e spagnolo – comprendono brevi testi esplicativi, il tour virtuale fotografico della Basilica voluta dall’imperatore Costantino, la possibilità di scaricare foto di qualità, l’aggiornamento in tempo reale delle news sulla Terra Santa e una sezione dedicata alle testimonianze dei pellegrini antichi e moderni.
I salesiani, attraverso l’opera “Don Bosco di Fambul” a Freetown, sono accanto ai bambini della Sierra Leone, afflitti da problemi personali, familiari, scolastici e legali, spesso connessi con i fenomeni di disoccupazione, lavoro minorile, emarginazione, violenze sessuali, mutilazioni genitali e traffico di minori dilaganti nel Paese. L’opera, che è appena stata riconosciuta membro della “Child Helpline International”, riferisce l'agenzia Fides, ha attivato una linea telefonica d’emergenza che funziona 24 ore su 24 e coinvolge assistenti sociali, avvocati e infermieri che offrono il loro aiuto e la loro consulenza professionale gratuitamente. Oltre al "telefono amico", l’opera Don Bosco di Fambul, da 10 anni presente in Sierra Leone, propone un programma di riabilitazione di 10 mesi a circa 70 bambini di strada e che vivono nelle baraccopoli; un progetto di rinnovamento familiare a 1500 giovani e un rifugio a 400 ragazze vittime di abusi, che comprende anche una borsa di studio o un corso di formazione professionale della durata di 18 mesi. (R.B.)
“I santi hanno appreso la vera scienza: quella che ci fa evadere dalle cose create, per lanciarci in Dio e non vivere che di lui”. Scriveva così la Beata Elisabetta della Trinità, carmelitana, morta in un convento in Francia a soli ventisei anni all’inizio del 20.mo secolo. Alla sua vita è dedicata la lettura che questa sera, come ogni lunedì di Quaresima, si svolge nella chiesa romana di Santa Maria della Vittoria all’’interno della rassegna “Ritratti di Santi”. A presentare il profilo della Beata, attraverso gli scritti del padre carmelitano Antonio Maria Sicari, è l’attrice Claudia Koll che, al microfono di Paolo Ondarza, racconta il suo incontro con Elisabetta della Trinità.
L'immenso patrimonio culturale della Biblioteca Apostolica Vaticana è ora raccolto in un solo libro. E' stata appena pubblicata, infatti, la Guida ai fondi manoscritti, numismatici e a stampa della Biblioteca, due tomi di Francesco D'Aiuto e Paolo Vian, costati dodici anni di lavoro, che prendono per mano il lettore guidandolo alla scoperta dei 250 fondi della Biblioteca e della loro storia. L'opera, quasi unica nel suo genere e molto attesa dai ricercatori, conferma la vocazione umanistica della Biblioteca dei Papi, un'istituzione di conservazione e studio che vuole essere "veramente cattolica", cioè universale, aperta "alla ricerca e al travaglio dell'uomo". Dunque un luogo che - smentendo triti luoghi comuni - non cela misteri, né segreti, ma è anzi aperto a ogni conoscenza che può migliorare l'umanità.
La Chiesa è oggi in festa per il Santo per eccellenza, Giuseppe, il padre putativo di Gesù. Innumerevoli sono i messaggi d’auguri di personaggi pubblici, come di semplici fedeli, giunti in queste ore a Benedetto XVI per il suo onomastico. Ma quale valore ha la figura di un Santo la cui discrezione e la cui umiltà appaiono quasi una provocazione per l’epoca attuale, tutta protesa alla massima visibilità garantita dalle reti sociali?
Il 17 marzo del 1861 fu proclamato il Regno d’Italia con gran parte del territorio e del popolo della penisola che si trovò unito. Seppure dal punto di vista istituzionale il governo sabaudo entrò in conflitto armato contro la Santa Sede, il contributo dei cattolici alla nascita dell’Italia è tanto poco conosciuto quanto decisivo per la nascita e crescita dell’Italia. Come ha spiegato più volte il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ai cattolici è giusto attribuire la qualifica di “soci fondatori” del Regno d’Italia. Nonostante la Chiesa cattolica fosse accusata di essere oscurantista e contraria alla scienza, ad una analisi più accurata si scopre quanti furono i sacerdoti scienziati e quanto i cattolici contribuirono a tessere e rafforzare e il tessuto civile e culturale nel periodo compreso tra l’Illumismo e l’Unità d’Italia.
“Benedetto XVI ispira i nuovi movimenti e le realtà ecclesiali”: è il titolo del libro del cardinale Paul Josef Cordes, presidente emerito del Pontificio Consiglio Cor unum, edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Il testo propone un esame del pensiero di Benedetto XVI sui movimenti e affronta diversi temi: dal loro ruolo missionario al loro essere in comunione con il Papa e l’Episcopato locale; dalla Nuova Evangelizzazione al contributo nelle Giornate mondiali della Gioventù.
Il suo nome rimarrà legato, in terra cattolica, prevalentemente all’ecumenismo; fu il primo patriarca della chiesa copta egiziana a incontrarsi, dopo 1500 anni, con il pontefice romano (avvenne nel ’73, con Paolo VI) e spese gran parte delle sue risorse intellettuali e delle sue energie per l’unità dei cristiani. Oltre che, ovviamente, per il suo popolo. Per oltre 40 anni (nel 1971 divenne il 117° successore dell’evangelista Marco) ha guidato la chiesa cristiana copto-ortodossa, contribuendo alla sua espansione nel mondo. Ordinò i primi vescovi in Australia, America e Usa, dove si contano ormai un centinaio di parrocchie. E divenne il punto di riferimento anche politico della minoranza cristiana egiziana. Seppe farsi amare da tutti tanto che, alla notizia della sua morte, avvenuta l’altro ieri, a 88 anni, migliaia di fedeli si sono riversati nella cattedrale di Abbasseya, ove aveva la residenza. Assieme a loro c’erano anche moltissimi musulmani. Abbiamo chiesto ad Abdel Fattah di parlarci di papa Shenuda III.
Monopolizzano la scena ormai da mesi: la “signora crescita” e il “signor pil”. E inseguiamo tutti drammaticamente il loro matrimonio. Anche in queste ore sono al centro delle trattative fra partiti, governo e sindacati. La politica italiana si è perfino suicidata sull’altare di questa nuova divinità statistica da cui sembra dipendere il nostro futuro. Se però alzassimo lo sguardo dalla cronaca dovremmo chiederci: chi è questo “signor Pil”? I manuali dicono che è il “valore di beni e servizi finali prodotti all’interno di un certo Paese in un intervallo di tempo”. Ma fu proprio l’inventore del Pil, Simon Kuznets, ad affermare che “il benessere di un Paese non può essere facilmente desunto da un indice del reddito nazionale”. Lo ha ricordato ieri Marco Girardo, in un bell’articolo su “Avvenire”, aggiungendo che ormai da decenni economisti e pensatori mettono in discussione questo parametro: da Nordhaus a Tobin, da Amartya Sen a Stiglitz e Fitoussi.
Lo presentano come il primo sito di incontri extraconiugali ideato dalle donne. Come se il tocco femminile fosse garanzia di qualità, un bollino anzi, da porre in calce a cartelloni e manifesti come tocco di classe. Si chiama Gleeden e conta oltre un milione e duecento iscritti nel nostro paese. Infedeli, penserete voi, invece no, perché il manifesto affisso sui muri delle nostre città recita: «Essere fedeli a due uomini significa essere due volte più fedeli». Uno slogan decisamente convincente, se si considera nella sola Milano ha attirato qualcosa come 50mila iscritti. Mariti, mogli, fidanzati e persone impegnate a tempo più o meno determinato che possono soddisfare i propri desideri e insieme vedersi pulita la coscienza perché no, non si tratta di essere fedifraghi, bensì fedeli due volte.
E' istruttiva, per le molte incomprensioni diffuse che vi sono contenute, una recente lettera a «Repubblica» a cui ha dato risalto Corrado Augias, rispondendole nella sua rubrica. Una lettrice del quotidiano riferisce che il tribunale ecclesiastico le ha comunicato «l’annullamento» del suo matrimonio.
Oggi è la festa più politicamente scorretta dell'anno. È la festa di san Giuseppe, padre di Gesù, sposo di Maria. È una festa politicamente scorretta, perché celebra un padre proprio quando si è finalmente realizzata la «società senza padri» di sessantottina memoria; quando per allevare i figli serve il posto fisso, ma non il papà fisso; quando vanno bene anche due mamme e anzi, i figli sono più felici; quando il welfare ha ormai reso inutile la presenza del padre in casa; quando le mamme restano incinte senza conoscere uomo (e senza alcun intervento divino di sorta).
In un'intervista con AsiaNews, mons. Mario Zenari, da tre anni nunzio a Damasco, descrive tuti gli elementi che compongono l'ingarbugliata matassa siriana. La profonda divisione fra sunniti e alawiti (sciiti) e l'odio che cresce. I cristiani troppo timidi devono impegnarsi a costruire una società dove vi sia rispetto per l'uomo e i suoi diritti, parità per le donne, uguaglianza fra tutti i cittadini, libertà religiosa e di coscienza. Essere in Siria è una missione. A Homs un sacerdote dialoga con i ribelli e con l'esercito per garantire aiuti ai poveri, salvare la vita degli abitanti, seppellire i morti che nessuno vuole toccare. In un anno di violenze sono stati uccisi almeno 800-900 bambini. La maggioranza è stata colpita in strada da sconosciuti cecchini. La Siria sta cambiando e non si torna indietro.
All'Angelus, Benedetto XVI sottolinea che Cristo è venuto non a condannare il mondo, ma a salvarlo. L'uomo "deve riconoscere di essere malato". L'invio ad accostarsi alla Confessione durante la Quaresima. Il grazie anticipato per gli auguri di buon onomastico. La preghiera per il viaggio in Messico e a Cuba. La Giornata dell'acqua per affermare "i diritti alla vita e alla nutrizione di ogni essere umano" e "un uso responsabile e solidale dei beni della terra".
Sabato 17 e Domenica 18 marzo 2012, lʼUnitalsi celebra lʼ11ma edizione della sua Giornata Nazionale, proponendo - in oltre 3000 piazze italiane – una “piantina dʼulivo”, simbolo di pace e fratellanza. Il ricavato delle offerte sarà utilizzato dallʼUnitalsi per sostenere i numerosi progetti di carità in cui lʼassociazione è impegnata quotidianamente sullʼintero territorio nazionale, al servizio delle fasce più disagiate della popolazione, grazie al costante e generoso impegno dei propri volontari.
La recente battaglia in Inghilterra contro chi porta la croce al collo è solo un episodio nel vasto panorama della battaglia contro i “simboli religiosi” in corso nel mondo “postcristiano”. Mi è capitato di assistere a un altro episodio di questa lotta in Italia, quando due anni fa il Consiglio d’Europa aveva preteso di far togliere il crocifisso dalle aule scolastiche. Ho avuto modo di leggere sul Corriere della Sera di un nuovo scontro in questa guerra: una commissione di esperti europei presieduta da Valentina Sereni, dopo aver esaminato Dante sotto il profilo giuridico ha concluso che la Divina Commedia va tolta dai programmi scolastici perché contiene “elementi di razzismo” che costituiscono dei crimini. O, perlomeno, bisogna espungere il testo.
Manco a farlo apposta: il giorno prima il Parlamento europeo, emanando una risoluzione, chiedeva agli Stati membri che non l’avessero ancora fatto di rimuovere gli ostacoli all’equiparazione giuridica tra coppie eterosessuali e coppie gay. Il giorno dopo, ieri, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4184, ha affermato che una coppia sposatasi in Olanda nel 2002 ha diritto al «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata». Ma attenzione: l’asserzione, assieme ad altre del medesimo segno, è parte delle motivazioni di una sentenza che rigetta il ricorso della coppia alla quale il Comune di Latina aveva negato la trascrizione del certificato di nozze come atto pubblico. Ovvero: l’unione non può definirsi “matrimonio”. Quindi? Per vederci chiaro abbiamo chiesto un parere ad Alberto Gambino.
La famiglia sarà al centro delle meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo che si svolgerà il sei aprile al Colosseo di Roma. Su incarico del pontefice Benedetto XVI, i testi di meditazione per le Stazioni della Via Crucis sono composti, dalla coppia di coniugi Danilo e Anna Maria Zanzucchi, iniziatori del Movimento "Famiglie Nuove", nell’ambito del Movimento dei Focolari. Nata nel 1967 Famiglie Nuove è figlia del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich. Conta più di 300 mila aderenti e quattro milioni di simpatizzanti nei cinque continenti.
Un neoconvertito, unico cristiano in un villaggio, posto di fronte a un’alternativa: abbandonare la fede, oppure lasciare la casa e i beni. Al momento la sua sorte è sconosciuta. In un altro distretto, 10 famiglie cristiane vittime di un ordine di espulsione. Le autorità laotiane perseguitano i protestanti considerati “parte del complotto” Usa.
L'Iran porta "aiuti sanitari" a Damasco. Arabia saudita e Qatar vorrebbero armare i ribelli. Ma intanto il Paese è sbriciolato. Un testimone, sacerdote cattolico, racconta l'odio e la paura che cresce fra le comunità, ma anche i segnali di collaborazione fra cristiani e musulmani nell'aiutare i colpiti. Le Chiese divise fra un appoggio cieco ad Assad e un'opposizione non violenta per far maturare uno Stato di diritto, dove cristiani e musulmani sono uguali davanti alla legge.
Cinzia Baccaglini, laureata in Psicologia clinica e di comunità, è una delle massime esperte italiane della sindrome postaborto. Ancora oggi sono in molti quelli che ritengono che abortire sia un evento della vita come un altro, ma ormai moltissime ricerche scientifiche attestano il contrario.
«La vita non può finire dietro le sbarre. Io non mi arrendo». Don Francesco Guarguaglini è il giovane cappellano di uno dei penitenziari più antichi e conosciuti d’Italia, quello di Porto Azzurro sull’Isola d’Elba. Una fortezza costruita dagli spagnoli nel XVII secolo che in anni recenti ha accolto i criminali più efferati del nostro Paese. Oggi questa casa penale non è esente dai problemi che affliggono il nostro sistema carcerario. Preoccupa in particolare la lista dei detenuti che muoiono nelle carceri italiane. 186 vittime solo nel 2011, di cui 66 sono stati suicidi. Pesa il tasso medio di sovraffollamento che a livello nazionale è pari a circa il 150% (circa 68.000 detenuti in 45.000 posti). E in tutti gli Istituti nei quali si è registrato più di un suicidio nell’anno 2011 il tasso di sovraffollamento risulta essere superiore alla media nazionale (fonte Antigone).
L’istituzione, il 15 gennaio 2011, dell’Ordinariato personale intitolato a Nostra Signora di Walsingham per accogliere e inquadrare gli anglicani che si convertono al cattolicesimo è stata una benedizione che ha riportato a Roma un numero enorme e sempre crescente di convertiti. Adesso tocca però all’altra faccia della medaglia. La brutta notizia è infatti che quel fiume in piena ha subito una clamorosa battuta di arresto.
Nel quadro della storia e della spiritualità di Fatima un rilievo speciale meritano i genitori dei Pastorelli, coinvolti in una vicenda che, fin dalle sue origini, andò ben al di là di qualunque ragionevole immaginazione. Le loro famiglie, semplici e dignitose, arricchite del dono di una figliolanza numerosa e vivace, furono improvvisamente attraversate da una grazia imprevista, che provocò non poche dolorose ferite e suscitò, almeno inizialmente, forti reazioni. Conosciamo la perplessità e la ferma opposizione della mamma di Lucia: per quella santa donna, il racconto dei piccoli veggenti era soltanto il frutto di una inconcepibile e inaccettabile menzogna, un
Il mio confratello padre Angelo Campagnoli pubblica “Grazie amici buddisti” col sottotitolo: “Vivendo con i buddisti ho capito meglio il cristianesimo” (Pimedit, Milano 2012, pagg. 82, Euro 5), nel quale non vuol parlare del buddismo dal punto di vista teorico, ma condividere la sua esperienza di vita con i buddisti, lungo tutti i 52 anni del suo sacerdozio e della sua vita missionaria. Prima in Birmania (1960-1966) quando venne espulso con più di 200 missionari giovani (18 protestanti, gli altri cattolici) dalla dittatura militar-socialista che dura tuttora; e poi, dopo il 1972, in Thailandia, dove Campagnoli venne mandato con altri tre confratelli a iniziare una presenza missionaria del Pime nel Nord del paese. Nei primi tempi si dedicò al dialogo inter-religioso, frequentando monasteri e università buddiste e in seguito facendo anche conferenze sul cristianesimo nell’Università buddista.
A pochi giorni del viaggio apostolico di Benedetto XVI a Messico e Cuba dal 23 al 29 marzo prossimo, il Santo Padre si prepara all’evento, con la preghiera, studiando la situazione locale, preparando i discorsi ed è molto sereno. Lo ha detto oggi il sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato vaticana, Mons. Giovanni Angelo Becciu, dopo una cerimonia di congedo di un piccolo coccodrillo portato da Cuba in Italia.
Né Karl Marx né Adam Smith, l’uscita di sicurezza dalla crisi si trova nell’enciclica Caritas in veritate. Lo ha detto ieri, 13 marzo, alla Pontificia Università Lateranense a Roma, Giulio Tremonti, nel corso della presentazione del il suo ultimo libro Uscita di sicurezza (Rizzoli).
Nuovi documenti rivelano l’impegno diretto della Santa Sede nella protezione e salvaguardia di ebrei e internati durante l’occupazione nazista dell’Italia. Fatti e storie vengono alla luce tra le oltre 5.000 pagine delle carte di mons. Giuseppe Maria Palatucci, custodite meticolosamente presso l’Archivio provinciale dei Frati Minori Conventuali di Napoli. Da un’attenta analisi di queste fonti balza subito agli occhi la fitta rete di contatti allacciati gli dal solerte vescovo di Campagna a beneficio degli ebrei e degli internati.
14 marzo: è il 4° anniversario della dipartita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, o Opera di Maria, tra le personalità più rilevanti della Chiesa del XX secolo. Molti gli appuntamenti promossi in tutto il mondo per ricordarla e per approfondire la dottrina scaturita dal suo carisma centrato sulla preghiera di Gesù: “Che tutti siano uno”. A Roma, presso la Facoltà di Teologia Teresianum, la presentazione di un libro curato da Fabio Ciardi: “Il castello esteriore, il ‘nuovo’ nella spiritualità di Chiara Lubich”, costituito dalla raccolta di scritti del padre carmelitano, Jesus Castellano Cervera. Studioso appassionato della storia della spiritualità cristiana, p. Castellano aveva riconosciuto nel cammino spirituale proposto dalla Lubich, “ uno dei vertici e una delle sintesi della spiritualità cristiana di tutti i tempi” e una forma adeguata alle esigenze e alle domande proprie del cristiano di oggi. Ma quale aspetto l’aveva colpito di più?
“Un gigante”, il titolo del documentario dedicato alla figura di Giovanni Paolo II, presentato a Roma. L’opera in 3D è stato prodotta dalla Rai con la collaborazione del Centro Televisivo Vaticano, sotto la regia di Italo Moscati. Il filmato sarà trasmesso nello Speciale TG1, il primo aprile, alla vigilia del settimo anniversario della morte di Giovanni Paolo II e in contemporanea in 3D sul canale digitale terrestre 501 in Hd-Alta Definizione e sul canale satellitare 101.
Cordoglio nel mondo per i 28 morti, tra i quali 22 bambini, nell’incidente del pullman su cui viaggiavano, avvenuto martedì sera nel sud della Svizzera. Una veglia di preghiera si è tenuta ieri nella cattedrale di Lovanio in Belgio; a presiederla l'arcivescovo di Malines-Bruxelles André-Joseph Léonard accompagnato dal nunzio apostolico in Belgio, mons. Giacinto Berloco. Durante la veglia, la lettura del messaggio di cordoglio di Benedetto XVI alle famiglie delle vittime e a tutte le persone coinvolte dalla tragedia.
All'udienza generale del 14 marzo Benedetto XVI ha iniziato un nuovo ciclo della sua «scuola della preghiera», dedicato alla preghiera negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere di san Paolo. Cominciando dal grande testo di San Luca, «il primo libro sulla storia della Chiesa, cioè gli Atti degli Apostoli», il Papa ha osservato che qui il cammino della Chiesa nascente «è ritmato anzitutto dall’azione dello Spirito Santo, che trasforma gli Apostoli in testimoni del Risorto sino all’effusione del sangue, e dalla rapida diffusione della Parola di Dio verso Oriente e Occidente». Ma, prima di tutto questo, il libro ci presenta l'episodio dell’Ascensione di Gesù (cfr At 1,6-9).
La Chiesa Cattolica in Sri Lanka ha fatto parlare di sé, nei giorni scorsi, in relazione al processo di riconciliazione tutt'ora in corso dopo la conclusione del conflitto civile durato quasi trent'anni (1983-2009). Testate giornalistiche notoriamente ostili alla Chiesa Cattolica hanno voluto leggervi segnali di divisioni interne ad essa e persino all'episcopato stesso. I fatti, come spesso succede, sono più sommessi, e più articolati. Dopo la fine della guerra, le iniziative volte a favorire l'integrazione nazionale e a evitare che il conflitto possa ripetersi sono innumerevoli. Un'importante iniziativa è stata la costituzione della Commissione nazionale per la Riconciliazione (Lesson Learned and Reconciliation Commission), che ha ascoltato una folla di testimonianze di ogni strato della società: un meccanismo simile a quello che era stato messo in atto in Sudafrica dopo la fine della segregazione razziale. Tale Commissione, che non ha avuto un lavoro facile, ha recentemente pubblicato il suo rapporto conclusivo. Su di esso si sono già versati fiumi di inchiostro e di parole.
Finalmente, l’uomo giusto. E’ il 1999 e i radicali confezionano - con straordinaria abilità, come solo loro sanno fare - uno degli slogan più azzeccati delle loro campagne. Si trattava di promuovere la candidatura di Emma Bonino. A tutto. Prima a Presidente della Repubblica e, sulla scia del consenso popolare ricevuto, a leader di una formazione politica che per la prima volta portava il suo nome e che riuscì a raggiungere l’8.5 per cento dei consensi alle elezioni europee contro l’1.6 delle elezioni precedenti. Un successo travolgente. Ottenuto sulla scia del mandato di commissario europeo che la Bonino aveva svolto nei cinque anni precedenti.
La strage compiuta nel distretto afghano di Panjiwayi, nella provincia “calda” di Kandahar, da un sergente dell’esercito statunitense ha riportato alla ribalta il tema dei traumi da combattimento e del disordine stress post traumatico (Psd). Problemi psichici che negli stati Uniti sono tornati a colpire i veterani con un’incidenza simile a quelli che colpirono i reduci dal Vietnam. In undici anni di guerre in Iraq e Afghanistan a circa 250 mila soldati è stato diagnosticato il Psd sui oltre 2 milioni di militari che hanno prestato servizio nei teatri bellici del dopo 11 settembre.
Il Parlamento Europeo ha dunque deciso di ridefinire il concetto di famiglia. Nella Risoluzione votata martedì 13 marzo dedicata alla parità tra uomo e donna – e di cui riferiamo a parte in dettaglio – vengono criticati quei Paesi dell’Unione (vedi Italia) che considerano famiglia solo quella naturale (fondata su matrimonio tra uomo e donna) e non riconoscono quindi le unioni omosessuali; inoltre si afferma esplicitamente che nella Ue esistono diversi tipi di famiglie, che devono avere tutte lo stesso livello di tutela giuridica: «genitori coniugati, non coniugati e in coppia stabile, genitori di sesso diverso e dello stesso sesso, genitori singoli e genitori adottivi».
Il 13 marzo scorso il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione “Sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea” (2011/2244 INI). Si tratta di una summa ideologica di posizioni avverse ai principi non negoziabili: si va dall'art. 7 sulla famiglia omosessuale, all'art. 35 e 69 sull'ideologia di genere, all'art. 47 sull'aborto e contraccezione, all’art. 57 sulla sovrappopolazione. Un posto d onore lo merita l'art. 67 forse per la sua novità: la famiglia ora è anche mononucleare, cioè composta di un solo individuo.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite 50 attivisti e intellettuali hanno presentato un appello a Islamabad, per la liberazione della donna. I firmatari denunciano gli abusi perpetrati in base alla “legge nera” e le pessime condizioni in carcere. Intanto a Lahore emerge un nuovo caso: una 26enne denunciata perché si è rifiutata di convertirsi all’islam.
L'uccisione di 16 civili afghani da parte di un militare Usa aumenta la tensione nel Paese. Il risentimento verso l'occidente è sempre più forte. Leon Panetta visita in Afghanistan per ricucire i rapporti fra Stati uniti e governo Karzai.
Benedetto XVI all'udienza generale di oggi apre un nuovo ciclo di riflessioni, dedicato alla preghiera negli Atti degli apostoli e in san Paolo. Nell'attesa della Pentecoste, quando nasce la Chiesa, Maria è con gli apostoli. "Se non c'è Chiesa senza Pentecoste, non c'è neanche Pentecoste senza la Madre di Gesù".
Aborto post-natale: perché un bambino dovrebbe vivere? è il titolo dell’articolo di due ricercatori italiani, Alberto Giubilini e Francesca Minerva, pubblicato anticipatamente online il 23 febbraio 2012 dalla rivista Journal of Medical Ethics (1). Gli Autori rilevano che condizioni che consentono in determinati casi un’interruzione di gravidanza a volte compaiono solo dopo il parto, e sostengono che “quando dopo la nascita si verificano le stesse circostanze che giustificano l'aborto prima della nascita, dovrebbe essere consentito quello che noi chiamiamo aborto post-natale”. E proprio perché si tratterebbe in un certo qual modo del prolungamento dell’indicazione per l’aborto ben oltre la nascita, gli Autori parlano di aborto post-natale piuttosto che non di infanticidio, anche se ammettono che si tratta di un uso improprio del termine. Gli Autori non vedono ragioni di carattere etico per non estendere l’indicazione per l’aborto anche al neonato o all’infante, anzi ritengono di poter formulare argomenti razionali a favore del diritto all’infanticidio.
Stop Kony è il titolo della campagna lanciata dall’organizzazione non governativa americana Invisible Children in favore dei bambini soldato ugandesi arruolati con la forza dal Lord’s Resistance Army, Lra, un gruppo armato nato nel 1987 nel nord Uganda. Suo fondatore e leader è Joseph Kony, un delirante guerrigliero convinto di essere il portavoce dello Spirito Santo, e per questo talvolta scambiato per un cristiano fondamentalista, di cui Invisible Children spera di ottenere la cattura entro il 2012. Come? Con quella che i portavoce dell’ong definiscono una svolta storica per l’umanità: un movimento dal basso verso l’alto, in altre parole una mobilitazione popolare planetaria che, grazie al sostegno di celebri personaggi del mondo dello spettacolo, induca i leader politici degli Stati Uniti e di altri paesi all’azione. È un peccato, anzi, una fortuna, che la campagna arrivi in ritardo, almeno per quel che riguarda l’Uganda e i suoi bambini che ormai da circa sette anni sono al sicuro.
Quasi la metà della popolazione mondiale non ha accesso ad acqua sufficiente per soddisfare le esigenze fondamentali, e circa 800 milioni di persone non hanno neanche la disponibilità di acqua bevibile. Basterebbero questi pochi dati per rendersi conto di quanto sia necessario porre il problema acqua in testa all’agenda di politica internazionale. E’ anche lo scopo del VI Forum mondiale dell’acqua che è in corso in questi giorni a Marsiglia, dove si cercherà di mettere a punto delle proposte precise per garantire quello che dovrebbe essere considerato un diritto umano fondamentale.
La Divina commedia sarebbe profondamente offensiva, razzista, antieducativa, secondo Valentina Sereni, Presidente di Gherush92, organizzazione di ricercatori e professionisti che svolge progetti di educazione allo sviluppo e ai diritti umani, accreditata presso l’ONU. Andrebbe per questo eliminato il suo studio nei programmi scolastici, perché antisemita, islamofoba, addirittura contro i sodomiti. Certo, c’è da sorprendersi, perché la Commedia, che è stata tradotta in tutte le lingue del mondo e anche in arabo, è apprezzata ovunque. Farideh Mahdavi-Damghani, che ha tradotto in persiano La vita nova e la Divina Commedia, ha detto: «La gente in Persia non conosceva Ravenna, non sapeva che è la città in cui è sepolto Dante, ma vedendo tutto quello che io amo fare per questa città, leggendo le mie traduzioni, il pubblico persiano ora conosce Ravenna. C’è questo paradosso: siamo lontani dal punto di vista culturale, ma nello stesso tempo siamo molto vicini: le credenze sulla famiglia, sull’emotività, sull’amore per la poesia e la letteratura, cose primordiali che forse per altri paesi hanno minore importanza, sono molto simili in Italia e in Persia. Quindi si può dire che gli italiani somigliano ai persiani».
Sul sito CNSnews.com il 12 marzo 2012 un articolo a firma di Patrick Goodenough (segnalatomi da un lettore, che ringrazio) commentava la stravagante deriva anticristiana del governo “di destra” Cameron (il quale, com’è noto, ha in programma l’introduzione del matrimonio omosessuale). Ma il Sunday Telegraph - citato da Goodenough - comunica anche quest’altra “lotta” del governo britannico risalente alle amministrazioni precedenti: la proibizione di indossare croci sul luogo di lavoro per i dipendenti pubblici inglesi.
Dal 5 marzo gocce d’acqua sgorgano dai piedi del crocifisso, vicino a Nostra Signora di Velankanni (Mumbai). Una donna indù ha scoperto il presunto miracolo. Presidente dell’Indian Rationalist Association accusa la Chiesa di sfruttare le immagini sacre e il papa di essere contro la scienza. Vescovo ausiliare di Mumbai: “Dichiarazioni frutto della sua stessa ignoranza. Chieda scusa”.
Suryakant Nayak, anglicano, tornava da alcune commissioni. La polizia ha trovato il corpo in fondo a un pozzo, con evidenti segni di colluttazione. Agli inizi di marzo, 15 indù hanno tagliato la gola e bruciato Goresa Mallick, cattolico, per “stregoneria”. Global Council of Indian Christians: “Le tante assoluzioni dopo i pogrom del 2008, incoraggiano i nazionalisti indù a vessare la comunità cristiana”.
Nuovo appuntamento con "Viaggio a", il programma condotto da Paolo Brosio che racconta storie di persone che hanno vissuto esperienze straordinarie, miracoli e misteri inspiegabili, in onda mercoledì 14 marzo 2012 su Retequattro in prima serata. Le telecamere del programma raccontano il mistero che avvolge l'apparizione della Madonna avvenuta a Ghiaie di Bonate. Si tratta della storia di Adelaide Roncalli, una bambina di 7 anni che, nel 1944, affermò di vedere la Sacra Famiglia e di parlare con la Madonna.
Salvatore Cernuzio per Zenit intervista un giovane sacerdote formato nel Seminario Redemptoris Mater di Beirut, Libano. Da Salerno alla diocesi del Cairo-Alessandria. Sembra la trama di un libro di avventura; invece è la storia di don Orazio Patrone, 33 anni, da tre presbitero per la chiesa copto cattolica in Egitto che in questa intervista racconta a ZENIT la sua esperienza e la realtà che i cristiani vivono in quei paesi.
È da ieri che i giornali danno spazio all’ultima trovata di alcuni consulenti Onu dell’associazione «Gherush92»: La divina commedia è intrisa di «razzismo», «presenta contenuti offensivi e discriminatori» nei confronti di ebrei, islamici, omosessuali.
Stasera, 13 marzo, dalle ore 21, nel Duomo di Milano, avrà luogo il terzo appuntamento con la Via Crucis, presieduta dall’Arcivescovo cardinale Angelo Scola sul tema Per le sue piaghe noi siamo stati guariti (Is 53,5). L’invito a partecipare alle celebrazioni nella Cattedrale è aperto a tutti: ai fedeli della Diocesi e a chiunque sia disposto a mettersi in ascolto e a vivere dei momenti di silenzio.
La vocazione di San Giuseppe fu del tutto singolare e la sua vicenda terrena richiede forse qualche riflessione in più. Se ci atteniamo ai soli dati evangelici, se proviamo a rileggere le scarne notizie su di lui, trasmesseci dal Nuovo Testamento, ci accorgiamo, con vivo stupore, che stiamo inoltrandoci in un terreno aspro, ma fecondo e beato, dove amore, sofferenza, prove e illimitata fiducia in Dio si mescolano insieme e ci restituiscono una figura straordinaria, che ben merita la particolare considerazione tributatagli dai fedeli, fin dalle origini.
Ancora clima di violenza in Nigeria dopo gli attacchi di domenica scorsa contro due chiese a Jos, nel nord del Paese, che hanno provocato oltre 20 vittime e ai quali è seguita la rappresaglia delle comunità colpite. Intanto nel Paese continuano le scorribande armate dalla setta islamica Boko Haram.
“Violente calamità naturali, con gravi danni alle persone, alle strutture e alle coltivazioni”. Ne ha parlato il Papa, ieri all’Angelus, riferendosi alle “care popolazioni del Madagascar”, recentemente colpite dalla tempesta tropicale Irina, che nelle ultime settimane ha provocato oltre 100 morti e 78mila sinistrati, e dalla tempesta Giovanna, che a metà febbraio aveva causato 35 morti, colpendo 250mila persone. Benedetto XVI ha pregato per le vittime e per le famiglie maggiormente provate, auspicando e incoraggiando “il generoso soccorso della comunità internazionale”. Ma qual è la situazione sul terreno, in Madagascar? Giada Aquilino lo ha chiesto a don Luca Treglia, direttore di Radio Don Bosco ad Antananarivo.
Oltre un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua potabile. E, secondo l'Ocse, la domanda mondiale di acqua aumenterà del 55% da qui al 2050. Della prima risorsa vitale per l’uomo si parla, da oggi, alla sesta edizione del Forum mondiale dell'acqua, che per una settimana riunisce a Marsiglia, in Francia, rappresentanti politici, enti locali, aziende, organizzazioni ambientaliste e di cooperazione. Per la Santa Sede partecipa la delegazione del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.
Tra venerdì 9 e sabato 10 marzo 2012 Benedetto XVI è reiteratamente intervenuto sul tema, che gli è caro, del relativismo, cioè dell’idea secondo cui non esiste una verità oggettiva, in nessun campo, così che – particolarmente quanto ai problemi morali – è impossibile avere una nozione certa di quello che è bene e di quello che è male. Contro il relativismo il Papa ha proposto due rimedi su cui insiste sempre più spesso: una catechesi convincente e chiara, che si avvalga sistematicamente del «Catechismo della Chiesa Cattolica» e un ritorno al sacramento della confessione.
Sul settimanale «D» di «Repubblica» (25 febbraio 2012) il filosofo Umberto Galimberti [nella foto] ha risposto a una lettera che, dal tono, pare essere quella di un padre disperato perché separato, il quale conclude che, quando hai voluto e fatto un figlio insieme a un’altra persona, «non puoi più ritenere la tua libertà al di sopra di tutto». Sante parole che il filosofo conferma e sottoscrive: «”Responsabilità” significa “rispondere” degli effetti delle nostre azioni». Ben detto. Peccato che le pezze d’appoggio per tale conclusione siano un tantino discutibili. Il filosofo esordisce con questa affermazione: «La nozione di “vita privata” nasce come conseguenza del primato dell’individuo nei confronti della società. Un primato fondato e diffuso in occidente dal cristianesimo». A dire la verità, il cristianesimo introduce il concetto di «persona», valido per tutti gli esseri umani. L’individualismo, come tutti gli –ismi, è un’eresia laica moderna, che il cristianesimo stesso stigmatizza esaltando al contempo il concetto di «solidarietà». L’individualismo non nasce dal cristianesimo ma, come diceva Chesterton, è una della tante «idee cristiane impazzite» che hanno funestato la storia.
In Pakistan i cristiani sono una microminoranza. Ma il primo anniversario della morte di Shahbaz Bhatti (1968-2011), il ministro federale per le Minoranze religiose, cattolico, che venne assassinato per essersi opposto alla draconiana legge sulla blasfemia che vige in quella regione dell’Asia, ha suscitato un interesse senza precedenti persino nella maggioranza musulmana del Paese. Anche il governo d’Islamabad si è infatti trasformato in un ammiratore di Bhatti, caduto in una imboscata e crivellato di proiettili nell’abitacolo della sua automobile il 2 marzo dell’anno scorso.
I produttori che stanno realizzando il film tratto dal suo primo libro, “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, di lui dicono che è trasgressivo. «E’ perché ho fatto un libro su un professore che ama il suo lavoro, che parla di dolore e di Dio». Alessandro D’Avenia scava nel significato etimologico delle parole per restituircene la freschezza originaria. Le presentazioni dei suoi libri poi, l'ultimo è “Cose che nessuno sa”, vengono accolte con ovazioni da star, ma il prof-scrittore fa di tutto, e la sfida è titanica, per mantenersi normale: sa infatti che il primo obiettivo è difendere dall'esterno la materia prima dei suoi libri, che sono poi quegli adolescenti invischiati, troppo invischiati con la modernità 2.0, che lo hanno eletto a loro punto di riferimento. A loro parla di padri e talenti, di dimensione verticale da ricercare e della funzione terapeutica di Dostoevsky, di dolori da superare e di abbandoni da colmare. Decisamente trasgressivo.
Sul sito del mensile missionario gesuita Popoli, che peraltro pubblica spesso notizie e testi di grande interesse, è apparso un articolo a firma di Michele Ambrosini dal titolo «Quando la cristianofobia fa comodo» che, se da una parte riconosce la persecuzione e discriminazione dei cristiani come «problema noto e gravissimo», dall’altra denuncia le «vere e proprie truffe» da parte di chi manipolerebbe le cifre per raccogliere offerte o per ragioni politiche.
Sono oltre 2000, provenienti soprattutto dalle Marche dall’Umbria e dall’Abruzzo, i partecipanti alla settima edizione della Giornata del pellegrino organizzata ieri nel Palazzo dello Sport di Loreto dall’Opera Romana pellegrinaggi. Durante l’incontro, che ha come tema “Il Pellegrinaggio, un cammino di educazione alla vita buona del Vangelo”, i fedeli hanno compiuto l’atto di affidamento alla Madonna di Fatima alla presenza della Statua pellegrina. Sul tema della giornata, ascoltiamo - al microfono di Marina Tomarro - il commento di mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo prelato di Loreto e delegato pontificio per il Santuario della Santa Casa
«Non stiamo mica parlando di pizza e fichi». Così, Paolo Brosio, giornalista e personaggio televisivo, con un presente da efficace predicatore, ha esordito invitato dalla parrocchia per approfondire il tema della rinascita spirituale, divertendo e commuovendo, a seconda dei tasti premuti col sorriso e col cuore, oltre 2300 persone. In tanti sabato sera, a Malo, hanno gremito il duomo e il cinema Aurora, mentre per chi non ha trovato posto ha dovuto accontentarsi del sagrato, per ascoltare la sua testimonianza di fede e redenzione dopo vicende dolorose che l'avevano fatto precipitare nella disperazione.
Tra venerdì 9 e sabato 10 marzo 2012 Benedetto XVI è reiteratamente intervenuto sul tema, che gli è caro, del relativismo, cioè dell’idea secondo cui non esiste una verità oggettiva, in nessun campo, così che – particolarmente quanto ai problemi morali – è impossibile avere una nozione certa di quello che è bene e di quello che è male. Contro il relativismo il Papa ha proposto due rimedi su cui insiste sempre più spesso: una catechesi convincente e chiara, che si avvalga sistematicamente del «Catechismo della Chiesa Cattolica» e un ritorno al sacramento della confessione.
Con l’articolo The Battle Continues, Beyond Rush (dalla traduzione che segue sono stati omessi alcuni brevi passaggi di difficile comprensione per il lettore italiano), pubblicato sul prestigioso quindicinale National Review - la "casa comune" giornalistica del mondo conservatore statunitense –, George Weigel spiega in maniera esaustiva la natura propria della controversia che da settimane sta infiammando gli Stati Uniti, opponendo le Chiese e le istituzioni religiose - la Chiesa Cattolica in primis – alla Casa Bianca. Weigel è Distinguished Senior Fellow all’Ethics and Public Policiy Center di Washington. Saggista, opinionista e conferenziere cattolico di riconosciuto talento, è autore di numerosi libri, alcuni dei quali - su temi di apologetica - tradotti pure in italiano, come il giustamente famoso La Cattedrale e il Cubo. Europa, America e politica senza Dio (trad. it. a cura di Flavio Felice, Rubbettino, Soveria Mannelli [Catanzaro] 2006). Biografo di due pontefici, ha in questa veste pubblicato Testimone della speranza. La vita di Giovanni Paolo II (trad. it Mondadori, Milano 2005) e Benedetto XVI. La scelta di Dio (a cura di F. Felice, Rubbettino 2006).
"Cattolicone", "supercattolico", addirittura "cattolico talebano". Se ne sente di ogni tipo, e soprattutto di ogni genere se ne legge sui nostri media, quelli che se la notizia non c’è la creano, quelli che la via più breve tra una persona è una cultura è un’etichetta contundente, quelli che fingendo d’informare sformano. Il "cattolico con l’aggettivo" lo usano per mettere alla berlina quel fedele che, magari persino in politica - horribile auditu -, sa che vi sono princìpi non negoziabili cui appunto non si può rinunciare nemmeno se, per paradosso, lo si volesse; sa che quel che insegna il Magistero è irrinunciabile; sa che la verità o tutta o niente. "Cattolico d’altri tempi", "cattolico démodé", "cattolico integralista": perché, qualcuno pensa che si possa restare davvero cattolici rinunziando ai pezzi sgraditi e imbarazzanti della verità cristiana? No, di certo. Un "cattolico a metà" (o anche meno) non viene del resto preso sul serio nemmeno dagli anticattolici, che per tipi così non sprecano una goccia d’inchiostro.
Molti gli appuntamenti promossi dal Movimento dei Focolari in tutto il mondo, durante il mese di marzo, per ricordare la fondatrice, Chiara Lubich, a 4 anni dalla scomparsa, il 14 marzo 2008. Celebrazioni liturgiche, incontri ecumenici o interreligiosi, eventi culturali. “Chiara e le nuove generazioni” sarà il tema della manifestazione promossa al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo che, questo pomeriggio, accoglierà soprattutto giovani.
Nuovo attacco in Nigeria contro la comunità cattolica. Secondo un bilancio ancora provvisorio, almeno 10 persone sono morte e diverse sono rimaste ferite in un attentato kamikaze contro una chiesa della città di Jos, capoluogo dello Stato federato di Plateau. In base ad una prima ricostruzione, l'attentatore suicida si è lanciato contro la chiesa situata nel centro della città a bordo di un'auto piena di esplosivo. L’attentato è avvenuto in una zona al centro della Nigeria già teatro, anche nel recente passato, di sanguinosi attacchi contro i cristiani. Dopo l’attacco, secondo fonti locali, si sarebbero verificate alcune azioni di rappresaglia in cui avrebbero perso la vita almeno 10 persone.
“La violenza non serve mai all’umanità, ma la disumanizza”: è quanto ha detto il Papa all’Angelus, commentando il passo evangelico della cacciata dei mercanti dal Tempio, davanti ad alcune migliaia di pellegrini radunati in Piazza San Pietro. Al termine della preghiera mariana, Benedetto XVI ha lanciato un appello per le popolazioni del Madagascar colpite da una devastante tempesta tropicale.
Pochi sono a conoscenza del fatto che la Basilica di S. Nicola in Carcere a Roma è stata edificata sui resti di una delle aree sacre più antiche e più rilevanti dal punto di vista storico-artistico dell’antica Roma. L’area è quella del Foro Olitorio (Forum Holitorium), compresa tra le pendici del Campidoglio, il teatro di Marcello e il Tevere, in origine destinata a mercato dei legumi e delle verdure. L’antica area sacra era formata da tre templi: quello più settentrionale, attiguo al teatro di Marcello, era il tempio di Janus (Giano), quello più meridionale attribuito a Spes (Speranza) e infine quello centrale, completamente inglobato nei sotterranei della Basilica, attribuito a Iuno Sospita (Giunone Sospita).
Il tempo di Quaresima dovrebbe essere tempo di astinenza e digiuno, una forma di ascesi che sembra caduta generalmente in disuso, sebbene sia tuttora praticata da non pochi fedeli. Certamente però la rilevanza sociale del digiuno cristiano è del tutto scomparsa, vittima dell’atteggiamento saccente e sprezzante delle ideologie correnti, che vedono nel cristianesimo un retaggio obsoleto e pesante di cui liberarsi. Sennonché, come costatiamo ogni giorno, il risultato di questa liberazione è un nuovo genere di schiavitù, questa sì pesante, e di grande rilievo sociale.
Alcune sperimentazioni hanno dimostrato l'utilità delle staminali del cordone ombelicale per patologie dell'occhio, come le lesioni della cornea, ed un numero ancora maggiore di ricerche ci hanno rivelato la loro importanza per svariate malattie del sistema nervoso centrale, a partire dall'ictus. Ora le staminali cordonali sono al centro di uno studio per le lesioni della retina, il tessuto di confine tra questi due organi, che nei soli Stati Uniti provocano invalidità visiva in più di 9 milioni di pazienti. Questa sperimentazione è frutto del lavoro del Professor Raymond D. Lund1 del Moran Eye Center, presso lo University of Utah Health Science Center, a Salt Lake City, nello Utah (USA), e di molti altri colleghi del Casey Eye Institute, presso la Oregon Health & Sciences University, a Portland, in Oregon (USA), dell' Ophthalmology and Physiology, presso la University of Alberta, a Edmonton (Canada), di Centocor, appartenente alla Johnson & Johnson Internal Ventures, nella città di Radnor, in Pennsylvania (USA), della Ethicon Inc., Center for Biomaterials and Advanced Technologies, a Somerville, in New Jersey (USA). La loro ricerca è apparsa su Stem Cells nel Marzo 2007.
All'Angelus Benedetto XVI spiega che Gesù non è un politico rivoluzionario. Il suo zelo non è simile a quello degli zeloti, ma è quello "dell'amore che paga di persona". Con la Pasqua Gesù inaugura un nuovo culto, quello dell'amore, e un nuovo tempio che è Lui stesso. Appello per la popolazione del Madagascar, colpita da cicloni e tempeste tropicali, che hanno fatto centinaia di vittime e oltre 300mila senzatetto.
Il governo del Pakistan ha dichiarato fuorilegge il maggiore gruppo estremista islamico del Paese: il gruppo “Ahle Sunnah Wal Jamaat”, noto anche come “Sipah-e-Sahaba (Ssp) (“Soldati dei Compagni del Profeta”), è ritenuto vicino ad Al Qaeda ed è responsabile di eccidi, sequestri atti terroristici in diverse parti del Paese. Secondo padre Mario Rodrigues, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Pakistan, “si tratta di un buon inizio, un passo avanti nella lotta al terrorismo e all’estremismo, che deve essere una priorità nell’agenda di governo. Il governo, con questa mossa, mostra un sforzo in questa lotta, ma molto resta da fare: non si può cantare vittoria. Terroristi ed estremisti restano all’interno del Paese e sono molto forti. Questo genera preoccupazione e pericoli per l’intera società”
Contribuire alla sicurezza alimentare attraverso un uso ottimale dell’acqua: sarà uno dei temi di riflessione al VI Forum mondiale dell’Acqua (Wwf/Fma), in programma a Marsiglia, in Francia, da lunedì prossimo fino a venerdì 17. Come sottolinea l’agenzia Misna, sarà anche uno dei pochi spazi in cui si darà la parola a esponenti del Sud del mondo, come i piccoli agricoltori. Con un comunicato pubblicato oggi, il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace ha annunciato la sua partecipazione. Fausta Speranza ha intervistato il sottosegretario del dicastero vaticano, Flaminia Giovannelli, che guida la delegazione.
La giornata odierna di Benedetto XVI ha un tono spiccatamente ecumenico. Questa mattina, il Papa ha ricevuto in udienza privata l’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana, Rowan Williams, mentre nel pomeriggio, alle 17.30, il Pontefice presiederà i Vespri ecumenici nella Basilica di San Gregorio al Celio, con la partecipazione dello stesso primate anglicano. Sullo sfondo di questo incontro, vi sono le celebrazioni per i mille anni del Sacro Eremo di Camaldoli, la cui importanza è spiegata, al microfono di Federico Piana, dal rettore della Basilica di San Gregorio, padre Innocenzo Gargano.
Presentati oggi al Papa l'Annuario ponitificio e l'Annuarium Statisticum Ecclesiae. Nel 2010 i cattolici sono quasi 1.196 milioni, con un aumento dell'1,3% rispetto all'anno precedente. Diminuiscono in America meridionale e Europa, aumentano in Africa e nell'Asia del sudest. Si ferma la diminuzione dei religiosi, non quella delle religiose.
Il New People's Army ha rivendicato l'uccisione di un uomo d'affari presunto mandante dell'omicidio del missionario Pime, ucciso a Kidapawan il 17 ottobre 2011. Secondo l'esercito l'uomo era invece un attivo sostenitore della campagna per la pacificazione della provincia di Cotabato del Nord. Fonti di AsiaNews denunciano lo stallo delle indagini.
Alla violenza hanno assistito, legati e impotenti, i nonni della giovane. I medici si sono rifiutati di prestarle soccorso. Le forze dell’ordine hanno fermato un complice, l’ufficiale ha fatto perdere le proprie tracce. Intanto il Paese ha celebrato la Festa della donna, con manifestazioni di piazza e conferenze. Premiate alcune donne simbolo nella lotta per i diritti.
India orientale: un indiano di fede cattolica è stato assassinato e il suo corpo dato alle fiamme. Il motivo è l'accusa di essere un praticante della stregoneria. E' accaduto nell'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, in Orissa, regione dell'India orientale. E' successo lo scorso 3 marzo quando Goresa Mallick, un uomo di 50 anni residente nel villaggio di Salimagocha aveva preso parte a una riunione o a una festa, i dettagli non sono chiari, insieme a sedici abitanti di un villaggio vicino al suo, tutti di religione indù. Sembra che tutti avessero bevuto non poco. Tutti insieme poi stavano tornando verso le loro abitazioni quando i sedici indù lo hanno assalito e ucciso tagliandogli il collo. Hanno poi dato alle fiamme il corpo lasciandolo nella foresta.
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.
Con l’udienza del 7 marzo Benedetto XVI ha concluso la sua "scuola della preghiera" dedicata alle orazioni del Signore dei Vangeli, affrontando ancora il tema del silenzio di Gesù, «così importante nel rapporto con Dio». L’udienza è stata così occasione di ritornare sull’importanza cruciale del silenzio in un mondo che sembra averlo perduto, una preoccupazione costante nel Magistero del Pontefice. Il Papa è partito da una citazione della sua stessa esortazione apostolica postsinodale Verbum Domini, sul silenzio del Golgota: «Qui siamo posti di fronte alla “Parola della croce” (1 Cor 1,18). Il Verbo ammutolisce, diviene silenzio mortale, poiché si è “detto” fino a tacere, non trattenendo nulla di ciò che ci doveva comunicare» (n. 12). Cita poi san Massimo il Confessore (579 o 580-662), il quale sempre sul Golgota fa dire alla Madonna: «È senza parola la Parola del Padre, che ha fatto ogni creatura che parla; senza vita sono gli occhi spenti di colui alla cui parola e al cui cenno si muove tutto ciò che ha vita».
Nella Genesi, Dio, dopo aver creato e predisposto per l’uomo le più grandi meraviglie della terra, si rese conto che qualcosa mancava. Un ultimo tassello che avrebbe reso la sua opera ancora più mirabile. Creò dunque la donna: “mistero” inconfutabile “per mezzo della quale grandi opere si sono compiute nella storia delle generazioni umane”, come scrisse Giovanni Paolo II nella Lettera Mulieris dignitatem. Creò, dunque, la fonte della vita e della speranza; il “genio” che continua, a dare vigore, allo “sviluppo della società e della Chiesa”, come ha ricordato Benedetto XVI nell’intenzione di preghiera per il mese di marzo.
Papa Benedetto XVI ha accettato l’invito a recarsi sabato prossimo, 10 marzo, presso il monastero di San Gregorio al Celio, in concomitanza con il millenario dalla fondazione della Casa Madre dei Camaldolesi e della visita dell’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams. Il Santo Padre ha assicurato la sua presenza, “memore anche del Transito di San Gregorio Magno e degli storici legami che vincolano la comunità monastica e la Comunione Anglicana”, si legge nella Lettera della Segreteria di Stato dello scorso 12 gennaio in cui veniva confermato l’evento.
È la vicenda di due giovani “donne di successo”, oggi unite dall’amicizia in Cristo e Maria. Le storie personali di Sarah Maestri e di Mara Santangelo si intrecciano a quella dell’amico comune Fabio Salvatore (leggi intervista) e alla comunità Nuovi Orizzonti di Chiara Amirante. Martedì scorso, alla libreria Arion, durante la presentazione, del libro autobiografico di Salvatore, A braccia aperte tra le nuvole (Piemme), l’attrice e l’ex tennista hanno raccontato del loro rapporto con la fede, viatico della vera felicità, diversa da quella artificiale e falsa, promessa dai rispettivi establishment.
E' stato presentato, lunedì 5 marzo, nella Sala Marconi della Radio Vaticana, Sono una delle donne più felici della terra, il libro di Angela Silvestrini incentrato sui colloqui tenuti di persona dall'autrice con Suor Emmanuelle, la suora, morta nel 2008, che ha dedicato la vita ai poveri nella periferia di Cairo, impegnandosi anche per la promozione della donna. Suor Emmanuelle, nacque il 16 novembre 1908 a Bruxelles. A 62 anni decise di andare a vivere con i poveri. Dopo lo studio alla Sorbonne ha lavorato come insegnante a Istanbul, Tunisi e Alessandria d'Egitto. Da insegnante era in grado di comprendere, che le donne avevano bisogno di studiare e ricevere una buona formazione per un futuro migliore.
“Sappiamo che Dio ama i suoi figli. Quindi non dobbiamo aver paura, né preoccupazione ma credere in Lui”, afferma Veronica Williams, che ha spiegato a Zenit come Mothers Prayers ha iniziato la sua attività e come questo apostolato si è diffuso in tutto il mondo.
È notizia di oggi che il Pontefice Benedetto XVI ha confermato alla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), l’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco. La CEI è l’unica conferenza episcopale nel mondo in cui presidente è di nomina papale. Il mandato prevede cinque anni di Presidenza. Immediati i ringraziamenti dell’Arcivescovo di Genova, il quale ha confessato gratitudine ed emozione. “La decisione di Benedetto XVI di confermarmi nel servizio di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana – ha dichiarato - rinnova in me una profonda emozione”.
Per riportare su un piano di verità, giustizia e bellezza la dimensione femminile. Per uscire dalla retorica ipocrita e ideologica relativa alla festa della donna, ZENIT vorrebbe favorire la discussione sul tanto bene che è nel progetto di Dio quando ha creato la donna. A fronte di notizie tremende e drammatiche in cui la donna è vittima di violenze e soprusi, c’è un mondo enorme di bene in cui le donne sono protagoniste. A questo proposito ZENIT ha intervistato suor Maria Caterina Gatti dell’Istituto Servi del Cuore Immacolato di Maria (Icms).
Da Salerno alla diocesi del Cairo-Alessandria. Sembra la trama di un libro di avventura; invece è la storia di don Orazio Patrone, 33 anni, da tre presbitero per la chiesa copto cattolica in Egitto che in questa intervista racconta a ZENIT la sua esperienza e la realtà che i cristiani vivono in quei paesi.
Sono numerose le aspettative del popolo cubano per la prossima visita di Benedetto XVI, che si terrà dal prossimo 26 fino al 28 di marzo. Monsignor Jose Felix Perez Riera, segretario della Conferenza dei vescovi cubani, in un'intervista concessa alla Fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, ha spiegato qual è l’attuale situazione dell'isola.
Dopo Giovanni Paolo II, anche il cardinale Stefan Wyszynski, che fu primate della chiesa polacca nel periodo del regime comunista, cioè dal 1948 al 1981, sarà elevato alla gloria degli altari. La sua causa di beatificazione, iniziata da Papa Wojtyla nel maggio del 1989, ha già superato la fase diocesana ed è in corso quella definitiva presso la Congregazione dei Santi a Roma.
Al ministro francese degli esteri, che si è vantato per l'impegno del suo Paese a favore dei cristiani d'oriente, p. Rif'at Bader ribatte che la fuga dei cristiani dall'Iraq sta a testimoniare il contrario. La follia di esportare la democrazia con le armi anche in Siria. Se l'occidente vuole fare davvero qualcosa per il Medio oriente (non solo per i cristiani) occorre potenziare l'educazione, i media, la sanità, ma soprattutto collaborare a risolvere il problema israelo-palestinese.
Leader religiosi cristiani, sciiti e sunniti si sono incontrati a Ginevra, durante la 19ma sessione del Consiglio per i diritti umani. I partecipanti hanno rilanciato il ruolo dell’universo rosa e la famiglia quali elementi di educazione primaria. Un documento in cinque punti per mettere fine alle violenze interconfessionali.
Incontri, convegni, marce di protesta ricordano il lavoro del ministro cattolici assassinato dagli estremisti. Leader politico musulmano contro gli “abusi” alla legge nera e apre ai cristiani ai massimi vertici dello Stato. Attivisti per i diritti umani: governo reticente nell’individuare i colpevoli.
A volte basta qualche gesto di coraggio e un po’ di buona volontà. Basta osare un po’, mettendoci fiducia e impegno. E progetti che sembravano irrealizzabili, prendono piano piano corpo, sino a stupire gli stessi organizzatori. Sto riferendomi alla II Marcia nazionale per la vita, che si svolgerà a Roma il 13 maggio, preceduta da un grande convegno, il giorno precedente, cui parteciperanno personalità come Carlo Bellieni, collaboratore dell’Osservatore Romano, membro della Pontificia Accademia per la vita e medico di fama internazionale, Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior e prestigioso collaboratore di svariati quotidiani e riviste, la scrittrice Costanza Miriano, rivelazione editoriale dell’anno, il dottor Pino Noia, cofondatore della “Quercia millenaria” e uomo simbolo del mondo pro life italiano, Padre Gonzalo Miranda, pioniere nel campo della biotica cattolica, Renzo Puccetti, voce di radio Maria, Olimpia Tarzia, presidente di WWALF, e tanti altri…
I metodi per raggiungere lo scopo possono essere vari. Nella gola della neonata, si può inserire del tabacco o dei grani di riso o degli impasti ottenuti mescolando insieme acqua e cereali o un panno bagnato o un cuscino. Poi, si annega la neonata in un secchio d'acqua o la si seppellisce in un vaso di terracotta, successivamente sigillato, dove può resistere fino a due ore prima di soffocare. A volte vengono anche impiegati veleni e pesticidi che provocano il decesso attraverso convulsioni ed emorragie. E’ l’infanticidio femminile, praticato da secoli ed ancora oggi diffuso, anche se sostituito, in molti Paesi del mondo, grazie alla moderna tecnologia, con la pratica dell’aborto selettivo. “una tecnologia di tipo reazionario”, scrisse il Premio Nobel Amartya Sen vent’anni fa.
Quando ero adolescente e poi giovane, simpatizzavo fortemente con l’estrema sinistra e con l’indissociabile corollario femminista. Ho respirato un femminismo che a me, adolescente di provincia, insegnava l’antagonismo con il mondo maschile e mi intossicava di idee del tipo: il maschio è sempre aggressione, la donna è oppressa e deve scuotere il giogo della tirannìa di un maschilismo che nell’istituto della famiglia trova il suo massimo potere e giustificazione. Inutile negarlo: avevamo di mira la famiglia, convinte che fosse un territorio di lotta nel quale, evidentemente, noi donne avremmo dovuto sostituire, con la nostra, la supremazia del maschio. L’idea di un mondo “al maschile” e uno “al femminile” si coniugava con l’idea che vi fossero i cattivi e le buone così come per il fatto di essere donne, dovevamo “per forza” essere solidali tra noi perché, ne ammiccavamo, eravamo superiori agli uomini piuttosto primitivi. Bisognava essere uguali, il che significava “poter fare tutto quello che può fare un uomo” compreso avvitare bulloni e guidare un bisonte della strada. Compreso assumerne i vizi peggiori: la bestemmia, l’alcool, il fumo, vissute come vere e proprie scelte eversive di libertà. Il corpo seppure rivendicato come “proprio”, in realtà diventava la chiave di accesso al mondo maschile, merce di scambio nel mercato delle relazioni, una promiscuità alla quale si dava il nome di libertà.
Questa sera, mercoledì 7 marzo 2012, torna con la terza puntata “Viaggio a…”, la nuova trasmissione che ha visto il ritorno in tv di Paolo Brosio come conduttore, su Rete 4 in prima serata. Come nelle altre puntate si parlerà di fede, guarigioni miracolose, casi e storie inspiegabili, apparizioni a Medjugorje e non solo e tante interviste esclusive. Mercoledì 14 marzo ci sarà la quarta puntata e così le settimane successive fino a tutto marzo.
E’ ancora emergenza umanitaria nel Corno d’Africa, devastato dalla siccità che ha colpito Somalia, Etiopia e Kenya. In quest’ultimo Paese, sin dall’estate scorsa, la Comunità di Sant’Egidio ha avviato un programma di aiuti alimentari in zone che erano rimaste tagliate fuori dall’intervento umanitario internazionale. Ora, dopo la firma nel dicembre 2011 di un protocollo di intesa con alcune associazioni di agricoltori, si darà l’avvio a un programma di aiuti più articolato, che è stato presentato ieri a Roma.
Si era iscritta all’università nel 1969, come molte delle sue compagne, e non era indifferente all’idea dei profondi cambiamenti in atto in quegli anni. Anche lei scappò da casa, non però inseguendo sogni egoistici di liberazione ma per aiutare gli ultimi “quelli che hanno delle difficoltà così gravi che neanche possono pronunciare la parola grazie”. Suor Michela Carrozzino per la sua vocazione scelse l’opera Don Guanella, dove è impegnata anche nella creazione di Organizzazioni Onlus che hanno come protagonisti i giovani con lo scopo di portare un rinnovamento spirituale e culturale nella società e un abbattimento di barriere particolarmente per le persone disabili nei mari del mondo. A due giorni dalla Festa della Donna, Zenit propone questa intervista, una storia particolare, come quella di migliaia di altre donne religiose che hanno scelto Gesù.
Dopo Giovanni Paolo II, anche il cardinale Stefan Wyszynski, che fu primate della chiesa polacca nel periodo del regime comunista, cioè dal 1948 al 1981, sarà elevato alla gloria degli altari. La sua causa di beatificazione, iniziata da Papa Wojtyla nel maggio del 1989, ha già superato la fase diocesana ed è in corso quella definitiva presso la Congregazione dei Santi a Roma. “Si può dire che anche questa seconda fase sia abbastanza avanzata” dice padre Zbigniew Suchecki, postulatore della causa. “Infatti, la Congregazione dei santi ha già espresso parere positivo sul lavoro compiuto nel processo diocesano ed è iniziata la stesura della ‘Positio super virtutibus’, cioè un compendio ragionato che, attraverso le testimonianze raccolte e i documenti consultati, dimostra come il candidato alla santità nel corso della sua vita abbia esercitato in forma eroica le virtù evangeliche. E abbiamo anche una guarigione prodigiosa attribuita all’intercessione del cardinale, sulla quale è in corso il relativo processo medico- canonico”
A conclusione del suo ciclo di catechesi sulla preghiera di Gesù, in occasione dell’Udienza Generale, papa Benedetto XVI si è soffermato sul valore del silenzio nel rapporto dell’uomo con Dio. Il silenzio di Dio più eloquente, ha spiegato il Papa, è quello di Cristo in croce, dove “il Verbo ammutolisce, diviene silenzio mortale” (cfr. Verbum domini). Si tratta tuttavia di un silenzio che parla, poiché la crocifissione del Signore “è profondamente rivelatrice della situazione dell’uomo che prega e del culmine dell’orazione”.
Difficile prevedere con esattezza quale definizione assumerà la nuova Majlis, la Camera unica del parlamento iraniano per il rinnovo della quale si è votato nel fine settimana. La parzialità dei dati non rende possibile stabilire, in particolare, il futuro delle alleanze. Una cosa, tuttavia, è certa. Le elezioni sono state vinte dal partito conservatore che fa riferimento alla guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei. Le due formazioni che appoggiano, invece, il presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad, sono state notevolmente ridimensionate. Dovremo, a questo punto, aspettarci un giro di vite sui diritti fondamentali dell’uomo, una stretta, in particolare, sulla popolazione cristiana? Niente di tutto ciò. Per un semplice motivo: «già adesso, i diritti per le minoranze religiose sono ridotti al minimo, sono pressoché inesistenti».
Un numero sempre maggiore di tribali della provincia abbraccia la fede di Maometto. Per sacerdoti e missionari è difficile raggiungere comunità e villaggi remoti. Da Java e South Sulawesi, commercianti migranti musulmani si stabiliscono a Papua e, con il pretesto di beni e oggetti, attirano i nativi.
Mons. Golta, vice patriarca dei copti cattolici, sottolinea che le continue discriminazioni a danno dei cristiani mostrano il vero volto dei Fratelli musulmani e dei salafiti. Nell'Alto Egitto arrestati due cristiani per diatribe con alcuni leader salafiti. Giovani della rivoluzione dei Gelsomini ancora in prima linea per affermare i valori di libertà religiosa e democrazia.
Domani è l’8 marzo. Costanza Miriano, giornalista al Tg3 e autrice del libro “Sposati e sii sottomessa”, 20 mila copie vendute in un anno, come ha pensato di festeggiare la donna? «No non festeggio, non credo ci sia bisogno di festeggiare. Se spegniamo la tv, chiudiamo i giornali e ci guardiamo intorno non mi pare che le donne abbiano bisogno di una giornata in cui avanzare rivendicazioni, anzi, mi sembra casomai di vedere che ad essere sotto scacco sia l’uomo… »
A volte basta qualche gesto di coraggio e un po’ di buona volontà. Basta osare un po’, mettendoci fiducia e impegno. E progetti che sembravano irrealizzabili, prendono piano piano corpo, sino a stupire gli stessi organizzatori. Sto riferendomi alla II Marcia nazionale per la vita, che si svolgerà a Roma il 13 maggio, preceduta da un grande convegno, il giorno precedente, cui parteciperanno personalità come Carlo Bellieni, collaboratore dell’Osservatore Romano, membro della Pontificia Accademia per la vita e medico di fama internazionale, Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior e prestigioso collaboratore di svariati quotidiani e riviste, la scrittrice Costanza Miriano, rivelazione editoriale dell’anno, il dottor Pino Noia, cofondatore della “Quercia millenaria” e uomo simbolo del mondo pro life italiano, Padre Gonzalo Miranda, pioniere nel campo della biotica cattolica, Renzo Puccetti, voce di radio Maria, Olimpia Tarzia, presidente di WWALF, e tanti altri…
Si avvicina l'Otto Marzo, festa della donna. La data fu scelta a Mosca, il 14 giugno 1921, nel corso della Seconda Conferenza delle Donne Comuniste. Era la prima volta che la "Giornata Internazionale delle Donne", proclamata dalla socialista tedesca Clara Zetkin nel 1910, trovava una data unitaria. L'otto marzo fu scelto in ricordo del «giorno della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo» (Moscou. Organe du III Congrès de l'Internationale Communiste, 5 giugno 1921, cit. in Tilde Capomazza, Marisa Ombra, 8 marzo. Storie, miti, riti della giornata internazionale della donna, Utopia, Roma 1987, p. 61). Tuttavia sarebbe stato difficile convincere le donne di tutto il mondo a celebrare la «prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo»; così si scelse di celebrare un crimine capitalista che ebbe come vittime le donne: il rogo di numerose donne chiuse in un palazzo a New York per costringerle a lavorare nonostante la proclamazione di uno sciopero. La strage di donne compiuta in nome del capitalismo era sufficientemente coinvolgente da essere associata alla festa proclamata dalla Seconda Conferenza delle Donne Comuniste. Salvo un piccolo particolare: è una bufala. Nessun rogo, nessun capitalista assetato di sangue femminile, nessuna donna morta bruciata a New York. La storia era completamente inventata. Si è trattato semplicemente di un ottimo esempio di propaganda comunista (chi non ci crede può verificare sul seguente testo, scritto da due militanti femministe e comuniste: T. Capomazza, M. Ombra, 8 marzo. Storie, miti, riti della giornata internazionale della donna, op. cit.).
La giovane di Sassello proclamata beata continua a emozionare e incontrare vite anche attraverso tivù, piecès teatrali, libri, documentari, tesi di laurea, senza cadere in cliché sterili e banali.
Una coppia lesbica si è sottoposta nel 2007 alla fecondazione eterologa: una donna ha donato l'ovulo fecondato da uno sconosciuto, l'altra se l'è fatto impiantare e ha partorito. Ma lo Stato israeliano ha riconosciuto solo la seconda come madre. Il giudice Alyssa Miller domenica scorsa, per il «senso comune», ha riconosciuto entrambe le donne come madri del bimbo.
In occasione dell'uscita del suo libro ("L'ultimo esorcista") tempi.it ha incontrato il sacerdote che ha dedicato la vita a combattere il demonio: «I diavoli sono tantissimi, ma gli angeli sono molti di più, sono miliardi e vincono sulle presenze sataniche». «Benedetto XVI è un grande nemico del demonio».
Al via oggi, presso il Palazzo della Cancelleria a Roma, la 23ª edizione del “Corso sul Foro Interno”, quindi sul Sacramento della Riconciliazione, organizzato dalla Penitenziera Apostolica. Partecipano oltre 700 sacerdoti di 84 nazioni. Intervengono, tra gli altri, il cardinale Manuel Monteiro de Castro, penitenziere maggiore, e mons. Gianfranco Girotti, reggente della Penitenzieria.
“La gioia per la guarigione di Danila coinvolge tutta l’associazione perché rappresenta un segno del cammino della comunità sanante che è la Chiesa e anche l’Unitalsi”. È il commento di Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi, sulla recente guarigione inspiegabile di Danila Castelli. “Un segno della guarigione del cuore che è il vero miracolo che avviene ogni giorno a Lourdes e coinvolge tante persone sane e malate, che trovano nel pellegrinaggio la scoperta della forza della fede”, ha aggiunto. “Esprimo a nome di tutti i soci dell’Unitalsi la più sincera gioia e felicità per quanto accaduto alla sorella Danila - ha affermato Dante D’Elpidio, vice presidente nazionale Unitalsi -; credo che la sua esperienza sia uno straordinario dono per tutta la comunità cristiana, questa guarigione inspiegabile che seguivamo da tempo, rappresenta un invito oggi come domani a rinnovare la fede in Dio”.
Da qualche tempo sulla pagina ufficiale della Diocesi di Pescara spuntano editoriali e articoli da terzapagina atti a dividere anziché unire. Uso questo slogan progressista a proposito, perché i due scritti che ho sottomano sembrano proprio contraddire la loro stessa filosofia di fondo. Infatti, risulta che diversi sacerdoti della medesima diocesi abbiano protestato con chi di dovere ma senza alcun effetto, neanche l’apertura di un dibattito sulla stessa pagina. Così che non si capisce se il capodiocesi condivide quel che nei summenzionati articoli si sostiene o se ama il quieto vivere.
Siamo nel tempo della Quaresima e la Chiesa ci presenta la figura di Abramo, l’icona dell’uomo che ha fede e obbedisce a Dio, rischiando molto. Dio prova la sua fede: - prima gli dice di abbandonare la terra in cui è nato, le sue proprietà, le conoscenze che aveva e il posto che occupava nella società e lo manda in un paese lontano, misterioso con la promessa di farlo padre di un popolo numeroso. Abramo parte da Ur e va dove Dio gli indica, fidandosi di lui. - Poi lo mette alla prova dicendogli di sacrificargli il suo unico figlio, Isacco. Le religioni dei popoli che non conoscono Dio (come quelli delle Americhe pre-colombiane) chiedevano sacrifici umani e Abramo obbedisce a Dio accettando questa sua volontà. Quando Dio lo chiama risponde: “Eccomi!”.
«La famiglia soffre, ma non è morta. Essa è il cuore della vita civile e sociale di un popolo, non può essere uccisa senza gravi conseguenze per tutti. [… ] Quella monogamica nata dall’unione tra un uomo e una donna, più che oggetto del passato, mi appare come una bellissima tentazione del futuro. Come una promessa, una sfida, una possibilità che ci attende». Mentre gran parte degli italiani accolgono con giubilo il provvedimento sul divorzio breve, mentre i legami si liquefano sempre più e i rapporti di coppia sono più precari dei contratti offerti ai neo laureati, Massimo Camisasca [nella foto] torna a proporre con forza l’unica via possibile: la famiglia. Il fondatore e superiore della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo lo fa dalle pagine del suo libro “Amare ancora – Genitori e figli nel mondo di oggi e di domani”, Edizioni Messaggero di Padova, 143 pagine, a pochi mesi dall’incontro mondiale di maggio.
Che la cocaina non sia più la droga da performance esclusiva delle classi alte, dei ricchi professionisti o della gente di spettacolo non è notizia di oggi. Una recente inchiesta di Repubblica (febbraio 2012) informa, come fosse una novità, che ora si “dopano” di cocaina anche artigiani, infermieri, magazzinieri, camionisti o medici. La cocaina è la droga da performance più assunta del mondo da almeno trent’anni. I medici sono stati i primi – come dimostrano i casi di Sigmund Freud o William Halsted – ma da tempo si registra un aumento dei consumatori in categorie più umili. Dagli anni Ottanta, solidi studi epidemiologici dimostrano che la cocaina è entrata nel consumo di lavoratori e professionisti di tutte le categorie, dal magistrato all’operaio specializzato. La variabile capace di cambiare la platea di consumo nel breve periodo è il costo medio della dose da mezzo grammo. Quando i costi della “striscia” aumentano temporaneamente per effetto del contrasto di polizia, dei sequestri, dello smantellamento delle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico, i consumatori ripiegano su sostanze dagli effetti simili alla cocaina come le anfetamine.
Doveva rimediare a una espressione che aveva fatto infuriare la comunità gay, così la giornalista Lucia Annunziata non ha trovato niente di meglio che usare i funerali di Lucio Dalla per fare l’atto riparatore, attaccando – tanto per cambiare – la Chiesa. Alcuni giorni fa infatti, in una trasmissione televisiva, parlando delle polemiche sul festival di Sanremo, aveva detto: "Io Celentano l'avrei difeso anche se avesse detto che i gay devono andare al campo di sterminio”. Immaginarsi la reazione degli attivisti omosessuali. Così domenica la Annunziata ha cercato di farsi perdonare: "I funerali di Lucio Dalla – ha detto durante il suo programma in tv - sono uno degli esempi di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici che sei gay. E' il simbolo di quello che siamo, c'è permissivismo purché ci si volti dall'altra parte". Questa uscita ha però provocato anche la dura reazione degli amici di Lucio Dalla, perché il cantante scomparso non aveva mai parlato della sua presunta omosessualità men che meno si era mai considerato gay.
Commento di padre Livio Fanzaga da Radio Maria, al messaggio di Medjugorje alla veggente Mirjana del 2 Marzo 2012.
Si chiama Fabio Salvatore. Ci siamo incontrati a Roma, pochi giorni prima che un’improvvisa nevicata mettesse in crisi la capitale. Però, di quella neve di cui si è tanto parlato, nell’aria c’erano tutti i segni. Tanti anni di lavoro all’aperto, in mezzo ai cavalli, mi hanno insegnato a capire quando il vento porta con sè la promessa del bianco. E quel giorno, il soffio di febbraio era gelido e secco, tagliente come la lama di un bisturi, e si infilava sotto la sciarpa, sotto il maglione, se la rideva della mia giacca pesante. La sentivo nel palato, la neve. Ma non ho fatto in tempo a vederla perché ho lasciato Roma prima che cominciasse a scendere. L’ho vista in seguito, al telegiornale, insieme a tutte le polemiche che ha sollevato col suo arrivo inaspettato. Quel pomeriggio, in mezzo a tutto il freddo che annunciava la neve, avevo però il cuore caldo. Pulsava, anzi cantava. Perché avevo incontrato una persona speciale, una di quelle le cui parole restano, si fanno strada nell’anima e lì si costruiscono un nido. Fabio Salvatore è uno così. E la sua storia, di sofferenza e di speranza, è di quelle che fanno respirare meglio, di quelle che ci fanno sentire meno soli a questo mondo. Una storia alla quale ci si può appoggiare come ad un bastone saldo e seguitare il cammino più stabili di prima.
Quale miglior modo di cominciare la Quaresima? Il rinnovamento della fede, della speranza e della carità è la fonte dello spirito di penitenza, che è desiderio di purificazione. La Quaresima non è solo un'occasione per intensificare le nostre pratiche esteriori di mortificazione: se pensassimo che è solo questo, ci sfuggirebbe il suo significato più profondo per la vita cristiana, perché quegli atti esterni - vi ripeto - sono frutto della fede, della speranza, dell'amore.
La luce e la voce: “la luce divina che risplende sul volto di Gesù, e la voce del Padre celeste che testimonia per Lui e comanda di ascoltarlo”. Su questi aspetti si è soffermato il Santo Padre, di ritorno dalla visita alla Parrocchia romana di San Giovanni Battista de La Salle al Torrino, nel suo commento durante l’Angelus all’episodio della Trasfigurazione di Cristo riportato dal Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima.
Nell’ambito del persistente dibattito sulle assicurazioni sanitarie e i contraccettivi, un altro tema controverso è emerso di recente negli Stati Uniti: quello relativo al test prenatale. Lo scorso 18 febbraio, nel corso di una conferenza stampa, Rick Santorum, uno dei candidati alle primarie repubblicane, ha criticato il presidente Barack Obama, per il suo Affordable Care Act che permette test prenatali gratuiti. “Il test prenatale gratuito finirà con l’aumentare gli aborti e con l’eliminazione dei disabili nella nostra società”, ha detto Santorum.
Un benvenuto caloroso ed uno spirito di familiarità che fa vedere "nel Papa anche il papà. È laccoglienza che Benedetto XVI ha trovato, questa mattina, durante la visita pastorale alla Parrocchia romana di San Giovanni Battista de La Salle, nel quartiere Torrino, alla periferia Sud della capitale. Dopo aver ringraziato il parroco e tutti i presenti, il Papa ha iniziato la sua omelia concentrandosi sul messaggio della seconda Domenica di Quaresima. La liturgia di questo giorno ci prepara sia al mistero della Passione sia alla gioia della Risurrezione ha detto, richiamando lepisodio della prima Lettura in cui Dio mette alla prova Abramo, fonte di immensa benedizione fino ad oggi.
Siamo nel tempo della Quaresima e la Chiesa ci presenta la figura di Abramo, l’icona dell’uomo che ha fede e obbedisce a Dio, rischiando molto. Dio prova la fede di Abramo: - Prima gli dice di abbandonare la terra in cui è nato, le sue proprietà, le conoscenze che aveva e il posto che occupava nella società e lo manda in un paese lontano, misterioso con la promessa di farlo padre di un popolo numeroso. Abramo parte da Ur e va dove Dio gli indica, fidandosi di lui. - Poi lo mette alla prova dicendogli di sacrificargli il suo unico figlio, Isacco. Le religioni dei popoli che non conoscono Dio (come quelli delle Americhe pre-colombiane) chiedevano sacrifici umani e Abramo obbedisce a Dio accettando questa sua volontà. Quando Dio lo chiama risponde: “Eccomi!”.
Il 22 febbraio scorso Clare Daly, esponente del Partito Socialista, ha presentato alla Camera Bassa del Parlamento irlandese un disegno di legge dal titolo: “Interruzione di gravidanza in caso di rischio per la vita della gestante”. Finora soltanto sei membri della Camera hanno apertamente appoggiato il disegno di legge che quindi certamente non passerà al voto del 18 e 19 aprile prossimi. Per quale motivo? Perché in Irlanda è già consentito abortire in stato di necessità, cioè se c’è pericolo per la vita della donna. E’ quanto mai intuitivo che anche lo stesso Daly è a conoscenza che la sua proposta è sostanzialmente una fotocopia della normativa già vigente, ma ha deciso ugualmente di portarla in Parlamento al fine di riaccendere la discussione sull’aborto proprio in occasione della recente costituzione del Gruppo dei 14 saggi avvenuta il 13 gennaio scorso. Chi sono questi 14 saggi?
La curiosità ce l’ha suscitata il settimanale femminile «D» del quotidiano «Repubblica» (4 febbraio 2012). In copertina il primo titolo proposto era «Mamme mie! Una coppia lesbica, i suoi 4 figli e un problema: come spiegare questa strana famiglia». Dentro, a pag. 68, grandi foto di una coppia felice con i bambini che giocano spensierati. Riassunto: «Come spiegare ai propri figli (e ai loro compagni di scuola) perché certe famiglie sono speciali? Fondando una casa editrice». Quest’ultima è «Lo Stampatello», al suo attivo quattro o cinque libri illustrati (il primo da Altan): raccontano che «non c’è un solo modello e che la ricchezza della vita sta nella varietà».
Siamo nel tempo della Quaresima e la Chiesa ci presenta la figura di Abramo, l’icona dell’uomo che ha fede e obbedisce a Dio, rischiando molto. Dio prova la sua fede: - prima gli dice di abbandonare la terra in cui è nato, le sue proprietà, le conoscenze che aveva e il posto che occupava nella società e lo manda in un paese lontano, misterioso con la promessa di farlo padre di un popolo numeroso. Abramo parte da Ur e va dove Dio gli indica, fidandosi di lui. - Poi lo mette alla prova dicendogli di sacrificargli il suo unico figlio, Isacco. Le religioni dei popoli che non conoscono Dio (come quelli delle Americhe pre-colombiane) chiedevano sacrifici umani e Abramo obbedisce a Dio accettando questa sua volontà. Quando Dio lo chiama risponde: “Eccomi!”.
Davvero non ci sono precedenti all’attacco proditorio che l’Amministrazione statunitense guidata da Barack Obama sta conducendo da settimane contro il fondamento stesso della nazione americana, vale a dire il principio costituzionale della libertà religiosa. Con un colpo di mano più unico che raro, il governo del Paese più democratico del mondo, dove si vota praticamente per tutto e di continuo, sta cercando d’imporre ai suoi cittadini misure in palese contrasto anzitutto con l’intangibilità della coscienza, addossando a essi pure i costi dell’operazione. Davvero poca differenza con qui regimi che condannano a morte arbitrariamente le persone, fatturando ai familiari delle vittime il costo della pallottola adoperata.
Ero già stato a messa stamattina e il Vangelo mi aveva provocato perché gli apostoli si chiedevano “che cosa volesse dire risorgere dai morti”: io mi chiedo anche perché dobbiamo morire, non è che l’idea mi piaccia molto e la morte di Dalla ci dice chiaramente che spetta a tutti noi. Poi Mons. Silvagni, Vicario generale di Bologna, aprendo la liturgia, dopo aver ricordato che Lucio “domenica scorsa era qui e oggi celebriamo l’Eucarestia per lui, perché incontri Dio misericordioso”, si rivolge all’assemblea di amici e fedeli (che inizia sotto l’altare di San Petronio, invade piazza “grande” e termina chissà dove) e spiega che “per trovare la risposta a questa domanda nella fede occorre l’umiltà che Lucio ci ha fatto vedere sapendo unire il successo alla consapevolezza dei propri limiti, non nascondendo la fede nel nostro Signore Gesù Cristo”.
All'Angelus, Benedetto XVI commentando la Trasfigurazione di Gesù sottolinea come per giungere alla risurrezione si deve passare attraverso la passione e la morte. In visita a una parrocchia romana l'esortazione a farsi "missionari di Cristo ai fratelli là dove vivono, lavorano, studiano o soltanto trascorrono il tempo libero".
Ecco le norme più recenti (1978) sulle apparizioni mariane: prevedono solo due formule, una per il riconoscimento del fatto soprannaturale, un’altra negativa
Continua ad aumentare la povertà in Nigeria, dove quasi cento milioni di persone vivono con meno di un dollaro (0,75 euro) al giorno. I nigeriani che vivono in condizioni di povertà assoluta - che sono cioè in grado di soddisfare solo i bisogni più basilari di alimentazione, vestiario e di un riparo - sono aumentati fino al 60,9% nel 2010, rispetto al 54,7% del 2004. L’economia del Paese è in crescita, ma aumenta anche la povertà nonostante le riserve che rendono la Nigeria il principale produttore di petrolio del continente.
Benedetto XVI si reca domani mattina nella Parrocchia romana di San Giovanni Battista de La Salle al Torrino per celebrare, a partire dalle 9.30, la Santa Messa nella seconda Domenica di Quaresima. La Chiesa, eretta nell’Anno Santo del 2000 e consacrata nel 2009, cura un territorio di circa 12 mila abitanti. Grande la gioia per la visita del Papa.
La vita può essere un tunnel buio, ma se si ha fede si può vedere la luce di Dio e la bellezza del mondo. Con queste parole Benedetto XVI ha commentato l’itinerario degli esercizi spirituali vissuti durante la settimana e conclusi questa mattina. Il Papa ha poi ringraziato con calore – sia a parole sia per lettera – il predicatore degli esercizi, il cardinale arcivescovo di Kinshasa, Laurent Monsengwo Pasinya. In lei, ha scritto fra l’altro, si coglie la “fede della Chiesa che crede, spera e ama nel continente africano”.
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Dal numero in uscita del mensile "Il Timone", anticipiamo questo articolo che fa il punto sulla devozione per il santo di Pietrelcina a dieci anni dalla canonizzazione.
Concludiamo oggi il nostro approfondimento a partire dalla pubblicazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro dedicata al rapporto tra occupazione e religioni, intitolata "Convergenze: lavoro dignitoso, giustizia sociale e tradizioni religiose". Dopo aver riflettuto sul contributo di valori dell’Islam e dell’Ebraismo, Fausta Speranza parla di punti fermi in tema di lavoro per la tradizione della Chiesa cattolica con Flaminia Giovanelli, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Lutto nel mondo della musica per la scomparsa questa mattina di Lucio Dalla, morto per un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. Musicista e poeta, l’artista bolognese avrebbe compiuto il 4 marzo 69 anni. Innumerevoli i suoi brani di successo, a partire da “4 marzo 1943”, a “Caruso”, inciso in una trentina di versioni in tutto il mondo, a “Come è profondo il mare”, a “Futura”, alla filastrocca “Attenti al lupo” record assoluto di vendite. Personalità eclettica e profonda, cosi come emerge in questa intervista realizzata nel 2000 da padre Vito Magno, dove Lucio Dalla parla del suo rapporto con le fede.
La teoria del "gender" che vorrebbe negare la differenza tra maschi e femmine, e che si sta diffondendo in diversi Paesi, è al centro oggi di un incontro organizzato dall’Associazione Scienza e Vita a Savona. Secondo tale teoria, criticata anche dal movimento femminista negli Stati Uniti, femminilità e mascolinità sarebbero costruzioni sociali indotte, dalle quali occorre liberarsi per stabilire un’autentica eguaglianza tra gli esseri umani. Ma “il rispetto delle differenze non equivale ad una finta e impossibile omogeneità” spiega Giulia Galeotti, autrice del libro “Gender-Genere. Chi vuole negare la differenza maschio-femmina? L’alleanza tra femminismo e Chiesa cattolica”.
Ricorre oggi il primo anniversario dell’assassinio di Shahbaz Bhatti, ministro cattolico pakistano per le Minoranze Religiose. Fortemente impegnato per la difesa delle minoranze e per la revisione della Legge sulla blasfemia e dopo aver chiesto la liberazione di Asia Bibi, la donna cristiana madre di 5 figli condannata a morte in nome di questa norma, il 2 marzo 2011 veniva ucciso con 30 colpi di arma da fuoco. Numerose oggi le iniziative che ricordano il suo sacrificio. Il fratello Paul Bhatti attuale consigliere speciale del Primo Ministro Gilani per le Minoranze religiose, ha ricordato ai microfoni della Radio Vaticana la figura di Shahbaz: pubblicheremo in mattinata l’intervista. Intanto vi riproponiamo uno scritto di Shahbaz Bhatti, che appare come un vero e proprio testamento spirituale del ministro pakistano. Ce ne parla Alessandro Gisotti:
“Perché sia adeguatamente riconosciuto in tutto il mondo il contributo delle donne allo sviluppo della società”: è questa l’intenzione di preghiera generale di Benedetto XVI per il mese di marzo. Il Papa torna dunque a sottolineare con forza il contributo del “genio femminile” alla vita della Chiesa e della società. Su questa intenzione di preghiera, Alessandro Gisotti ha intervistato Chiara Amirante, fondatrice del Movimento “Nuovi Orizzonti”.
Lettera del card. Sandri ai vescovi di tutto il mondo per la tradizionale Colletta del Venerdì santo. Sostenere "una missione specificamente pastorale, ma che nel contempo offre a tutti indistintamente un encomiabile servizio sociale. Così cresce quella fraternità che abbatte le divisioni e le discriminazioni per inaugurare sempre di nuovo il dialogo ecumenico e la collaborazione interreligiosa", che sono un'opera di pace.
Un anno fa veniva assassinato Shabhaz Bhatti (1968-2011), il ministro per le Minoranze religiose del Pakistan, cristiano, cattolico. Venne abbattuto perché attraverso un incarico di governo interpretato secondo una precisa idea della politica aveva osato affermare pubblicamente che ciò che anima l’uomo, sotto ogni sole e in ogni tempo, è quell’irriducibile libertà di rapportarsi al Signore del tempo e delle cose che ne fa un essere naturalmente e strutturalmente religioso. Molto più, cioè, di una banale "libertà di coscienza": si tratta infatti di quella libertà suprema e fondamentale che consiste nel corrispondere all’elezione con cui Dio onora ciascuna persona, dapprima chiamandola all’essere, poi accompagnandola provvidentemente per i giorni che gli concede, infine convocandola per il giudizio finale particolare in vista di quello definitivo universale.
L’infanticidio è un diritto delle donne. Lo sostiene, con qualche opportuna sfumatura dialettica, il Journal of Medical Ethics di Melbourne, che in un recente articolo spiega le buone ragioni che legittimano l’uccisione di un neonato, quando le sue condizioni di salute siano compromesse. L’articolo rilancia una vecchia idea del vecchio bioeticista australiano Peter Singer, e ne ripropone il ragionamento di fondo. La nostra società – scrivono in sostanza gli autori della rivista di Melbourne – ha ormai legittimato la soppressione del concepito con l’aborto volontario, giustificandolo con le più svariate motivazioni. Ora, proseguono, non esiste alcuna differenza davvero sostanziale tra un concepito di uomo e un neonato. Dunque, se è legittimo per le leggi uccidere un feto di tre mesi, non si vede perché lo Stato non debba permette di fare lo stesso con un neonato handicappato.
La curiosità ce l’ha suscitata il settimanale femminile «D» del quotidiano «Repubblica» (4 febbraio 2012). In copertina il primo titolo proposto era «Mamme mie! Una coppia lesbica, i suoi 4 figli e un problema: come spiegare questa strana famiglia». Dentro, a pag. 68, grandi foto di una coppia felice con i bambini che giocano spensierati. Riassunto: «Come spiegare ai propri figli (e ai loro compagni di scuola) perché certe famiglie sono speciali? Fondando una casa editrice». Quest’ultima è «Lo Stampatello», al suo attivo quattro o cinque libri illustrati (il primo da Altan): raccontano che «non c’è un solo modello e che la ricchezza della vita sta nella varietà».
Tra molte polemiche, i risultati delle elezioni presidenziali in Senegal di domenica 26 febbraio non sono ancora ufficiali. Nella serata di mercoledì 29 sono stati però annunciati i risultati "provvisori" - che tutti in Senegal, dove mi trovo, considerano più o meno definitivi - i quali assegnano al presidente uscente Abdoulaye Wade il 34,82%, a Macky Sall, ex primo ministro di Wade e dissidente del suo stesso Partito Liberale, il 26,57%, e al primo dei due candidati socialisti, Moustapha Niasse, il 13,20%. Si profila dunque un ballottaggio, che si terrà il 18 marzo a meno di ricorsi degli sconfitti che potrebbero farlo slittare, fra Wade e Macky Sall.
Riprendiamo da "Tracce" un ricordo di Lucio Dalla, il popolare cantautore stroncato da un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. Il prossimo 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni.
Il governo ha annunciato l’intenzione di inserire nel codice penale il reato di omicidio stradale a carico di chi provoca incidenti mortali sotto l’effetto di alcool e droghe. In questo modo le pene per chi si macchia di questa colpa diventano molto più pesanti: da 8 a 18 anni di reclusione, e il ritiro a vita della patente. Si tratta di misure probabilmente necessarie come deterrente a una guida irresponsabile, ma non bisogna dimenticare che se così tanti incidenti succedono a causa di guida in stato di ebbrezza o per consumo di droghe, c’è un problema a monte, e la repressione da sola non basta a rispondervi. Lo aveva detto con chiarezza monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, intervenendo al Meeting di Rimini nel 2009 a un incontro organizzato dall’Ania (l’associazione delle imprese assicuratrici) sul tema della sicurezza stradale.
Non per il gusto di fare i guastafeste o per mettersi di traverso quando le cose sembrano andare per il verso giusto, ma sulla questione dell’ICI alle scuole paritarie occorre muoversi con molta prudenza, per evitare brutte sorprese in sede di applicazione delle norme. Il tanto invocato chiarimento del Presidente Monti pare aver messo d’accordo tutti: l’ICI non sarà applicata alle “scuole che svolgono la propria attività con modalità concretamente ed effettivamente non commerciali”.
Padre Piero Gheddo, oltre che un mio grandissimo amico, è una figura straordinaria per la sua fede cristiana luminosa, entusiasta e intelligente. Anche oggi, a 83 anni, trasmette questa sua letizia. Per decenni, da direttore della rivista del Pime, Mondo e missione, e anche dopo, è stato – ed è tuttora – la voce in Italia dei missionari sparsi in tutto il mondo, che ha instancabilmente girato. Spesso è stato il primo a riferire di tragedie che si stavano consumando nell’indifferenza dell’Occidente (penso, a quello che accadde in Indocina, negli anni Settanta). In questo articolo – dove riferisce il racconto di un missionario, padre Giuseppe Fumagalli - ci spiega cosa significa convertirci al cristianesimo. Vi consiglio di leggerlo.
Pare che l’Imu preveda quale presupposto per l’esenzione la totale assenza di attività commerciali. Però gli enti senza scopo di lucro in molti casi svolgono attività commerciali. La nostra disciplina tributaria considera “attività commerciali” quelle attività che – seppur svolte in assenza di fini di lucro – si concretizzano in prestazioni di servizi “organizzati in forma di impresa” (cioè con persone e beni dedicati in via non occasionale) e sulle quali l’ente non commerciale paga le imposte. È importante, però, che il termine “non commerciale” non sia confuso con il termine “non lucrativo”: la non lucratività, infatti, dice della natura dell’ente e della sua proiezione al bene comune. Un semplice esempio, al solo scopo di rendere evidente quanto affermato: una associazione che svolge una attività di doposcuola, con entrate derivanti da una convenzione con il Comune, svolge – dal punto di vista tributario – attività commerciale. Ma le entrate commerciali servono per dare un servizio di pubblica utilità ai ragazzi che vi partecipano; gli eventuali avanzi di gestione non sono distribuiti tra i soci, ma reinvestiti nell’attività istituzionale. Questa associazione deve scontare l’Imu.
Il papa sarà nella diocesi che ospita la settima edizione dell’evento dal 1 giugno fino alla chiusura, domenica 3 giugno. Si prevedono cento delegazioni da tutto il mondo, e oltre un milione di fedeli alla messa conclusiva.
Il ministero israeliano del Turismo e la Custodia francescana hanno organizzato il viaggio. Nella delegazione ecumenica, anche il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, e il neo-eletto card. George Alencherry, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei siro-malabaresi. In Terra Santa la comunità indiana conta 5mila persone: 3mila sono cattolici.
Una fonte di AsiaNews: "Buon primo passo, ma dobbiamo andare con i piedi di piombo. Il regime potrebbe aver fatto un annuncio di facciata per ottenere gli aiuti internazionali". L'accordo confermato dagli Usa, che si sono incontrati a Pechino con i rappresentanti del regime.
Il 22 febbraio scorso Clare Daly, esponente del Partito Socialista, ha presentato alla Camera Bassa del Parlamento irlandese un disegno di legge dal titolo: “Interruzione di gravidanza in caso di rischio per la vita della gestante”. Finora soltanto sei membri della Camera hanno apertamente appoggiato il disegno di legge che quindi certamente non passerà al voto del 18 e 19 aprile prossimi. Per quale motivo? Perché in Irlanda è già consentito abortire in stato di necessità, cioè se c’è pericolo per la vita della donna.
In Liberia da mesi gli abitanti della regione occidentale di Grand Cape Mount County rivendicano il diritto di tornare a vivere e lavorare nelle loro terre ancestrali ora coltivate a palma da olio dalla multinazionale malese Sime Darby e tentano di impedire che le colture vengano ulteriormente estese. Se la multinazionale avesse creato posti di lavoro e sviluppo economico, nessuno si sarebbe lamentato, pur criticando il fatto che il governo abbia stipulato i contratti di concessione delle terre senza consultare le comunità locali. Invece la Sime Darby, per far spazio alle proprie piantagioni, ha espulso con la forza migliaia di contadini, senza neanche rispettare l’impegno preso di risarcirli con somme di denaro.