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Messaggio del 16 dicembre 1984:Figli cari! Fate sì che la chiesa profumi di Natale! E che il Natale sia già sui gradini della vostra casa! Purificate i vostri cuori così da essere pronti a ricevere Gesù a Natale. Non lasciate che le cose materiali prendano il sopravvento sul Natale di Gesù!. Figli cari, nasce Gesù: ricevetelo con cuore gioioso!

Mons. Ottavio Michelini - 12 giugno 1978 - FEDE E AMORE ALLA MADONNA

Scrivi fratello don Ottavio, sono Michele Rua.

Sono stato il primo successore di S. Giovanni Bosco, l'ho conosciuto bene in terra, carattere gioviale, sapeva nascondere la grande sofferenza che accompagnò la sua vita terrena, in questo l'aiuto molto la sua ferrea Fede, non vacillò mai, l'aiutò molto ancora la grandissima devozione a Maria Ausiliatrice, fede e amore alla Madonna furono i binari che lo guidarono in tutta la sua tormentata vita e che gli fecero superare ogni sorta di difficoltà.

Giovanni Bosco fu un grande pioniere della Chiesa, fu un coraggioso alfiere che inalberò, agli albori della sua vita sacerdotale, il vessillo della nuova Chiesa e che consumò la sua vita di Sacerdote per rigenerare la Chiesa, e rigenerare vuol dire farla nuova.

Giovanni Bosco per la purezza adamantina della sua vita, per l'ardore della sua fede, in lui sempre operante, per il fuoco del suo amore soprattutto per i giovani lasciati a se stessi, privi di quel nutrimento spirituale senza del quale non è possibile la (pag. 134) vita di grazia, ebbe una visione chiara e precisa dei mali che in quei tempi afflissero la Chiesa, per questo mise tutta la sua vita a disposizione della grande causa, cioè, il rinnovamento spirituale del Corpo Mistico.

Fu questa sua completa e generosa dedizione che lo rese tanto gradito a Dio che su di lui riversò fiumi di grazie, ma fu proprio questo che gli scatenò contro l'ira e una rabbiosa reazione delle forze avverse dell'inferno, che si servirono della loro chiesa, la Massoneria di cui era piena allora come anche oggi l'Italia, ma Don Bosco ben sapeva da dove provenivano le difficoltà, ben conosceva i suoi nemici, cui con prudenza ma anche con coraggio, oppose sempre una tenace resistenza ben consapevole e ben cosciente, che non avrebbero mai prevalso contro la Luce, la Verità e la Giustizia.

Fratello don Ottavio, penso che sarai incuriosito di conoscere il perché di questo mio preambolo, la ragione non manca ed eccola: tu ti sei venuto a trovare nel centro di una grande tempesta, tu fratello mio e da anni che vivi in un clima tempestoso, che ti muovi in mezzo ad acque agitate, tu in cuor tuo speravi che il bel tempo fosse per incominciare, quand'ecco improvvisamente respinto indietro dai marosi ed eccoti ancora a lottare con queste occulte potenze del male con tuo stupore, per questo penso che la figura di don Bosco ti possa essere di molta utilità. (pag. 135)

Non scoraggiatevi, la lotta sarà vinta


Don Bosco era la prudenza personificata, vigilava attentamente per non mettere il piede in fallo, aperto e riservato perché conosceva profondamente gli uomini e sapeva quindi come trattare con loro confortato in questo da un grande dono, il discernimento degli animi, per cui ha potuto sempre agire a colpo sicuro, completavano poi questi doni altri non meno belli e preziosi, come una profonda pietà, una grande sapienza, una fortezza d'animo non comune, umiltà, mitezza, mansuetudine, insomma era completo.

Don Ottavio, tu lo sai che il nemico lo si abbatte solo con l'umiltà e la pazienza, del Maestro Divino si è potuto dire " coepit facere et docere " e questo lo si deve poter dire di tutti coloro che Lui ha prescelto per i suoi disegni d'amore, non scoraggiatevi quindi, la lotta è ingaggiata e la lotta sarà vinta, Lui ha vinto il mondo, la morte e l'inferno, cosi sarà di voi se a Lui sarete uniti in una comunione perfetta con la umiltà, la pazienza e con tutti quegli altri doni che Lui non nega mai.

Vi e stato detto con carità e giustizia; ciò che importa e che deve essere soffocato in voi ogni risentimento, ogni ombra di risentimento ed in questo siete mancati, il risentimento non viene mai da Dio, ma non potete vincere quell'istintiva ripulsa da soli (pag. 136) pregate e offrite sinceramente le vostre sofferenze per la sua conversione, giustizia e umiltà possono stare benissimo insieme.

Coraggio e avanti, noi siamo con voi. Vi benedica Dio ora e sempre. (pag. 137)

Michele Rua.