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Messaggio del 16 settembre 2016:Cari figli, anche oggi vi invito: no, non accettate ciò che il mondo vi offre e vi dà. Decidetevi per Gesù! In Lui è la vostra pace e la gioia. Decidetevi e apritevi a Lui, affinché Egli vi guidi. In particolare, cari figli, apritevi allo Spirito Santo. Prego, cari figli, per tutti voi, affinché vi apriate di più. Prego per tutti voi e intercedo per tutti voi presso mio Figlio. Grazie, cari figli, per avere anche oggi risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Al posto di zucche e maschere la notte del 31 ottobre diventa in numerose parrocchie italiane l'occasione per pregare e festeggiare.
Ci avviciniamo al mese di novembre. Un mese che iniziamo con il ricordo della morte e dei nostri defunti, anche se di fatto inizia non con la commemorazione dei fedeli defunti – il giorno 2 –, ma con la gioiosa celebrazione di tutti i santi, il giorno 1. Ciò significa che anteponiamo la vita alla morte; la vita in Dio, in cielo, di quanti si sono aperti, nella vita e nella morte, alla sua bontà e alla sua misericordia, nella fede, nella speranza e nell’amore.
Dopo che nell’aprile del 2014 la Corte Costituzionale dichiarò legittima la fecondazione eterologa, la Regione Lombardia decise di far pagare per intero, alle coppie richiedenti, il ticket sanitario per accedere a tale pratica. Tra i 1.500 e i 4.000 euro. Le altre Regioni, invece, fanno pagare un ticket assai più scontato?
Venti anni fa Giovanni Paolo II pubblicava l’enciclica Evangelium vitae (25 marzo 1995) “sul valore e l’inviolabilità della vita umana”. Fatto salvo l’impegno di quanti in questi anni si sono impegnati e si impegnano per la vita, il suo bilancio non lascia soddisfatti. L’aborto è passato da eccezione a diritto e nella Chiesa ormai ci si convive, raramente i pastori intervengono e si è formata un’ampia opinione contraria alla mobilitazione sociale e politica su questo tema.
Pubblichiamo questo video in cui un ex satanista descrive cosa sia in realtà Halloween e anche l’origine dei film di Harry Potter. Che quanto affermi corrisponda a verità lo attesta il fatto che le esperienze che lo hanno riguardato sono le stesse che nel suo libro “Fuggita da Satana” ha raccontato Michela, pseudonimo della ragazza che per diventare sacerdotessa doveva uccidere Chiara Amirante, la fondatrice dell’Associazione Nuovi Orizzonti. Anche se ne sconsigliamo la visione alle persone particolarmente impressionabili, la suggeriamo ai giovani e ai loro genitori in quanto, nella particolareggiata esposizione della sua esperienza, Wilson Lopez dà molte indicazioni su come proteggere se stessi e i propri figli dalle trappole sataniche .
La bellezza di essere santi! Auguri per la festa di ognissanti, la nostra festa. Perchè il nostro obbiettivo è diventare santi cioè andare in Paradiso, non la dannazione e l'inferno. Buttiamo zucche, scheletri vari nella spazzatura e chiediamo la loro intercessione perchè ci aiutino in questo mondo schiavo di satana. Cliccate su questa news, grazie.
Nella scuola cattolica in cui insegno, all’inizio della giornata prego insieme ai miei alunni; con molta libertà non tutti lo fanno, alcuni sussurrano, altri sostengono con voce più alta, quasi tutti invece recitano "L’eterno riposo". C’è qualcosa che scatta nel cuore di questi adolescenti in quel momento, che mi commuove ogni volta perché ha a che fare con la sfera più intima, quella dei ricordi, degli affetti più cari, con la memoria, con la tradizione. Sembra che l’unico legame fra cielo e terra passi attraverso una vita che non c’è più, ma che è viva nei sentimenti dei ragazzi, tanto presente che riesce a far pregare anche chi normalmente non lo fa.
Quando gli antichi druidi celtici dell’Irlanda celebravano la festa di Samhain, quando l’inverno, simbolo della morte, subentrava all’estate-vita, ecco che il mondo dei morti si poteva aprire a quello dei vivi. E gli spiriti dei defunti vagavano liberamente privi di ogni ostacolo. E tra sacrifici umani e orge rituali, celebrati in onore del principe della morte, i partecipanti a Samhain se ne andavano in giro con delle rape intagliate con dentro un lume.
Il 29 ottobre Papa Francesco ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina la famiglia di Radio Maria. Ha affermato che il successo «non comune» di questa radio mostra che si possono conquistare trenta milioni di ascoltatori nel mondo proponendo giudizi «a partire da una chiara appartenenza cristiana», senza necessità di diluire il messaggio.
La notizia è di quelle importanti. Il Partito-Governo-Stato Comunista Cinese abolirà la famosa e famigerata legge sul figlio unico che, introdotta il 25 settembre 1980, ha fino a oggi imposto alle coppie di procreare una solta volta e dunque costretto le madri all’aborto di Stato nonché intere famiglie a pene severissime, pecuniarie e fisiche. Si calcola che in 35 anni di applicazione severa e feroce questa legge, cattiva e crudele, abbia causato la cifra astronomica di 400 milioni di aborti. Chi l’ha introdotta è stato Deng Xiaoping (1904-1997), il despota che senza rinunciare al maoismo (suo è il massacro di Tienanmen) ha lanciato il “nuovo corso” con lo slogan: «Arricchirsi è glorioso». Ispirandosi alla Nuova politica economica lanciata da Lenin (1870-1924) negli anni 1920 per cercare di arginare il disastro (già allora) dell’economia collettivista, Deng ha infatti sostituito la vecchia lotta di classe con un pan-economicismo il cui il denaro unico dominatore è matrice di ogni giudizio, valore e principio.
Il ministro per la Giustizia Andrea Orlando ieri [giov 29] è stato intervistato da Repubblica. La materia del contendere sono ancora una volta le unioni civili. Il ministro sul punto così si esprime: «L'Italia ha un obbligo giuridico a intervenire su questo tema sulla base di una sentenza della Corte di Strasburgo del 21 luglio 2015. In cui si dice chiaro e tondo che l'attuale assetto normativo non tutela i diritti di una parte dei cittadini italiani. Da qui si deve partire».
Un pellegrinaggio davvero “singolare” in tutti i sensi. L’associazione “L’Esercito di Maria” di Prato, partirà da varie zone d’Italia, dal 31 marzo al 4 aprile 2016, alla volta di Medjugorje.
«I pellegrini hanno troppa paura e non visitano più la Terra Santa. Noi cristiani paghiamo un prezzo per ogni ondata di violenza, ogni intifada». È lo sfogo raccolto da Aiuto alla Chiesa che Soffre di Alfred Raad, un negoziante cristiano di Gerusalemme.
Sapevi che dietro la pianificazione familiare si nasconde un fervente difensore dell’eugenetica “negativa”? Margaret Sanger, fondatrice di Planned Parenthood – nella pratica la più grande rete di cliniche abortive degli Stati Uniti, oggi coinvolta in un gigantesco scandalo di traffico di organi e tessuti fetali a scopo di lucro –, era favorevole a questa dottrina che consiste nel limitare i matrimoni, promuovere la sterilizzazione ed eliminare fisicamente certi gruppi di individui portatori di geni “indesiderabili”, per “migliorare l’essere umano”. Ironicamente, la stessa Margaret Sanger era la sesta di 11 figli di una famiglia operaia di origine irlandese. Le 5 citazioni seguenti riflettono le convinzioni della Sanger.
Ad Halloween lo “scherzetto” lo fa il diavolo. Dalla festa in maschera all’occultismo il passo è breve. Ne è convinto don Aldo Buonaiuto, esorcista e coordinatore del Servizio AntiSette e del Numero Verde di aiuto alle vittime dell’occulto 800 228866 della Comunità Papa Giovanni XXIII. Il centralino a ottobre è incandescente. La storia che racconta è di pochi giorni fa: “Ha chiamato una mamma disperata, che aveva scoperto le bugie del figlio, persona stupenda, sincero, e il cambio improvviso di amicizie da un paio di mesi, fino a scoprire che il ragazzo aveva profanato un cimitero… Ho parlato con questo ragazzo: perché l’hai fatto? E la prima parola è stata Halloween. In lacrime mi ha raccontato della forte persuasione di questi nuovi amici, che lo hanno proprio plagiato. Inizialmente sembrava tutto uno scherzo, un gioco, poi lui ha scoperto che facevano sul serio, che tutti credevano in quello che facevano ma lui non riusciva a slegarsi da loro”. Un episodio che fa capire quanto sia facile entrare dentro questi circuiti. E, “soprattutto per un giovane, non è facile poi distaccarsi, per la vergogna, la paura, e tante dinamiche tipiche dell’età”.
Tu chiamale se vuoi... coincidenze. Ma il fatto che proprio nel momento in cui è accaduto il terribile schianto in autostrada il papà e la mamma di Emanuele, Luca e Michael Roggio stessero rientrando da un pellegrinaggio a Medjugorje con la parrocchia di Santa Rita non può non colpire anche il più incallito degli atei. E su questo Luca Roggio - che venerdì sera era alla guida della macchina - non ha esitazioni di sorta: «Se io e i miei fratelli siamo usciti vivi da questa terribile incubo è perché lassù qualcuno ci ha protetto con la sua mano invisibile: ognuno è naturalmente libero di credere ciò che vuole, ma noi ci siamo fatti questa idea. E il fatto che i nostri genitori fossero di rientro da un pellegrinaggio a Medjugorje non può essere soltanto un caso».
Va bene, Giovanni Paolo II ha beatificato un'insolita quantità di uomini e donne, molto più dei predecessori. Va bene, dall'ultimo concilio il concetto stesso di santità si è fatto più accessibile, come testimonia il numero non indifferente di nuovi beati laici, madri e padri di famiglia. Va bene, casi come quello recente di Padre Pio dimostrano che la gente non è refrattaria ai modelli di perfezione cristiana, come si tenderebbe a credere. Va bene tutto; ma perché una ragazza apparentemente normale è riuscita a «scardinare le porte del cielo» in pochi mesi? Come ha potuto rifiutare la morfina che i medici volevano somministrarle per lenire i dolori atroci delle metastasi? Voleva avere ancora «qualche cosa da offrire»... Dove trovava la forza? Un'esistenza - altrimenti archiviata con qualche lacrima, un trafiletto sul giornale locale e un coro di «povera ragazza, così giovane» - continua a essere ricordata e imitata. Insomma, c'è la curiosità di capire come una ragazza abbia raggiunto in un niente, in pochi anni, vette di alta spiritualità. Scrivo queste righe dinanzi a una delle sue ultime fotografie, un primissimo piano ripreso mentre giaceva ormai paralizzata nel letto della sua stanzetta di Sassello: Una federa a trama scozzese, azzurra, gialla, rosa e bianca, e lei, che guarda verso il suo interlocutore, col braccio reclinato dietro il capo. Una peluria scura le ricopre il cuoio capelluto; non certo un taglio di capelli all'ultima moda, ma la testimonianza spudorata di una recente chemioterapia. Eppure i tratti del volto non sono quelli di un'ammalata in punto di morte, quanto di una ragazzina maturata in poco tempo. Sorride. Proprio così, sorride di un sorriso che tanti avevano amato. Con lei nella stanza, in quel momento, c'erano tre amici di Genova; avevano scambiato quattro chiacchiere con l'ammalata, avevano vissuto un altro di quei momenti di vangelo "in atto" che la ragazza prediligeva. «Momenti di unità», li chiamava. Il cielo era sceso tra loro: quel sorriso lo testimonia. Ma soprattutto lo testimoniano quei due occhi grandi che non posso non fissare. Hanno un perché, sono sereni, sinceri. Sanno che «la medicina ha deposto le sue armi», ma anche che «tutto vince l'amore». Ecco Chiara Badano, diciottenne. Anzi, Chiara Luce. Come scrive l'Abbè Pierre: «I santi non si limitano a un catalogo, e noi ne incrociamo certamente tutti i giorni». La giovane Badano era probabilmente una di questi....
Il Gatestone Institute, un centro studi di politica internazionale, il 18 settembre ha pubblicato dati e testimonianze raccolti da diverse organizzazioni non governative che in Germania si occupano di emigranti, richiedenti asilo e profughi. Riguardano quella che l’autore dell’articolo, Soeren Kern, ha definito una “epidemia” di molestie e violenze sessuali di cui sono vittime le donne, adolescenti e adulte, ospitate nei centri d’accoglienza e di cui sono responsabili emigranti e profughi ospiti anch’essi delle strutture.
Vangelo Mt 5,1-12a: Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
“Il mondo guarda a noi credenti. Dobbiamo lasciare un mondo migliore di come lo abbiamo trovato. E per favorire questo dialogo (interreligioso, ndr) la cosa più importante che possiamo fare è pregare. Con Dio tutto è possibile”. È l’esortazione espressa questa mattina da Papa Francesco, nel suo saluto in spagnolo durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, prima di rivolgersi ai pellegrini di lingua spagnola, in particolare i partecipanti al V Convegno della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che si tiene a Madrid.
Si respira un’aria conciliare, questa mattina, in piazza San Pietro, dove l’Udienza generale del mercoledì si svolge insieme ad un nutrito gruppo di appartenenti ad altre religioni provenienti da tutto il mondo che, insieme al Papa, vogliono celebrare il 50° anniversario della Dichiarazione del Vaticano II Nostra ætate sui rapporti della Chiesa Cattolica con le religioni non cristiane.
Ancora una cristiana pachistana, Nabila Bibi, è stata rapita e costretta a convertirsi all’islam. Come riportato dal Pakistan Christian Post la ragazza, fidanzata con il cristiano Sajid Masih, si sarebbe dovuta sposare a novembre, ma settimana scorsa è stata rapita da un musulmano di nome Allah Rakha.
L’avvocato della donna pakistana condannata a morte per blasfemia nega le ultime voci sulla sua salute precaria. Anche il marito ha visto un «barlume di speranza» sul viso della moglie
Dopo alcuni anni di discernimento, la giovane professoressa Stéphanie, di 26 anni, ha preso la decisione della sua vita: offrire tutta la sua esistenza a Dio, entrando in convento. Abbiamo parlato con lei qualche giorno prima del suo ingresso nella comunità benedettina dell’Abbazia di Nostra Signora di Pesquié, ad Ariège (Francia).
Pregare con il vostro/a bambino/a è una parte fondamentale del suo itinerario di fede. Indipendentemente dal fatto che siate genitore, padrino, zio, nonno o fratello, introdurre il vostro bambino a una vita di preghiera è senza dubbio il dono più grande che potete fargli/le, perché gli/le state insegnando come comunicare con il suo Creatore. È una grande responsabilità, ma non lasciatevi abbattere. Ecco qualche dritta per aiutarvi a iniziare.
Forse sperate di rafforzare il vostro matrimonio. Forse siete sposati da decenni e vi sentite sicuri, o forse siete agli inizi. I sentimenti degli sposi nei confronti del loro matrimonio spaziano molto e spesso sperimentano alti e bassi, ma quasi tutte le coppie concordano su questo punto: vogliono un matrimonio che duri “finché morte non li separi”, in cui possano crescere nell’amore reciproco ogni anno che passa. Ma è davvero possibile? I tassi di divorzio continuano a impennarsi, e molti di noi hanno visto fallire rapporti che pensavamo sarebbero durati per sempre. Steve Bollman, fondatore di Paradisus Dei, crede così tanto che sia possibile evitare il divorzio (e avere un matrimonio incredibile) che ha avviato The Choice Wine: 7 Steps to a Superabundant Marriage, un programma matrimoniale in nove sessioni disponibile gratuitamente nelle parrocchie statunitensi.
Mons. Johann Bonny, vescovo di Anversa, è un noto promotore del riconoscimento dei “semi del Verbo” anche nelle coppie LGBT, ma dice che il vero motivo per cui in questo Sinodo non si è parlato di omosessualità è lo stop gridato forte e chiaro dal card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino. Il quale alla stampa ha senza mezzi termini fatto sapere di considerare l’“ideologia del gender” al pari del nazismo e dell’ultrafondamentalismo jihadista dell’ISIS.
Bruce Jenner è un omone fatto e finito. Sebbene abbia ormai 66 anni con il suo metro e 88 cm sprizza virilità da tutti i pori. Ha addirittura vinto le Olimpiadi di Montreal nel ’76 in una disciplina massacrante come il decathlon. Dicevamo che Bruce è la quintessenza della mascolinità. Per essere più precisi lo era, almeno fino all’aprile di quest’anno quando iniziò le cure ormonali per diventare “donna”. E qui le virgolette ci vogliono eccome, perché ormoni e bisturi non potranno mai cambiare il Dna di una persona che, se nato maschio, tale rimane. E, volendo proprio mettere i puntini sulle i, nemmeno se un giorno riuscissimo a cambiare i cromosomi da XY in XX Tizio diventerà Tizia, perché la mascolinità e la femminilità è questione che riguarda anche e prima di tutto l’anima.
Riprendiamo i video e i giornali di circa un anno fa. Facciamo scorrere nuovamente le immagini del sindaco di Roma - di allora e di oggi, forse anche di domani - che, in fascia tricolore, riceve in Campidoglio coppie di persone dello stesso sesso e procede alla trascrizione nei registri dello stato civile della Capitale dei matrimoni contratti dalle medesime coppie al di fuori dei confini nazionali. É tutto nullo! Peggio, il professor Ignazio Marino si è impegnato - e ha fatto impegnare gli uffici dell’amministrazione che guida - in una attività inesistente, cioè al di fuori dell’ordinamento giuridico italiano. E, al pari di lui, i sindaci delle città che hanno allestito scene simili.
Questa è la storia di due bambine inglesi, nate tramite fecondazione eterologa, alle quali i genitori hanno «rovinato la vita» dopo essersele contese per sette anni insieme ai rispettivi compagni dello stesso sesso. Questo giudizio è stato dato da Stephen Cobb, giudice della sezione familiare dell’Alta Corte inglese, in una sentenza del 2014, che è stata pubblicata però solo pochi giorni fa.
«I cristiani ormai hanno perso qualsiasi speranza di tornare presto alle loro case». Così l’arcivescovo caldeo di Erbil, monsignor Bashar Matti Warda, ha descritto lo stato d’animo dei suoi fedeli durante una vista al quartier generale di Aiuto alla Chiesa che Soffre in Germania.
Se il giudice è cattolico, allora non è “imparziale”. È questa l’assurda motivazione con cui si vorrebbe squalificare Carlo Deodato, l’estensore della sentenza del Consiglio di Stato che boccia le trascrizioni fatte dai sindaci italiani di nozze gay contratte all’estero. Non solo: andando a sbirciare sul suo profilo twitter, si scopre che Deodato rilancia (udite udite) articoli di tempi.it, la Nuova Bussola quotidiana, Sentinelle in piedi. Tanto basta per bollarlo come «di parte». Leggete cosa scrive il sito di Repubblica: «Per gli avvocati di Rete Lenford si tratta di una sentenza parziale e basta dare una rapida scorsa al profilo del giudice Deodato, uno dei cinque magistrati che compongono il Consiglio di Stato, per leggere tweet antigender, con diversi post provenienti da associazioni prolife e testate cattoliche chiaramente schierate contro le unioni gay e in difesa della famiglia di impianto tradizionale».
Arrivo all’appuntamento con l’esorcista alle cinque, puntuale. Ci incontriamo in un convento di frati domenicani a Barcellona. E’ lui stesso ad aprirmi. Chiede il mio nome. Potrei essere una paziente in attesa. Passiamo nel suo studio. Colpisce pensare che in questo luogo riceve ogni giorno cinque persone con possessione demoniaca. Mi siedo dove si devono sedere loro. Gente angosciata, con voglia di suicidarsi, disperata. Padre Gallego le ascolta, fa una diagnosi. Prega. E se vede che si tratta di influenza o possessione, passa a realizzare quello che chiedono. Un esorcismo. Che non sempre funziona al primo colpo. Il 50% dei casi risponde a possessione o influenza maligna, il resto è costituito da malattie. Il demonio, spiega, “si manifesta in modi molto diversi. Non pensi ai film come ‘L’esorcista’. A volte la normalità è assai inquietante. Si manifesta facendo danno. La gente soffre e si allontana da Dio: è la missione del Maligno”.
E così il Sinodo avrebbe aperto alla Comunione ai divorziati risposati caso per caso…? Risponde il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, in un'intervista alla televisione della Cei (dal minuto 3.08): «Nel documento approvato dal Sinodo non ci sono queste cose. Ci sono delle considerazioni anche sulle situazioni più delicate e più complesse, sono considerazioni molto responsabili e anche articolate che abbiamo presentato al Santo Padre. Quindi non si entra nel merito di questa situazione specifica, ma in questa prospettiva abbiamo presentato al Papa le riflessioni collegiali, tenendo anche conto, come dicevo prima, che focalizzare tutta la tematica e l'attenzione su questo punto, su questo caso, non rende onore e non farebbe giustizia al lavoro del Sinodo, che come diceva il Papa doveva essere una riflessione a tutto campo sull'amore coniugale, sulla vocazione della famiglia, sul matrimonio, sulla preparazione dei giovani alla famiglia, perché è anche vero che i rapporti oggi sono più fragili, e allora ci siamo molto interrogati e abbiamo riflettuto a partire da questo».
C'è Sinodo e Sinodo. A Roma se ne è appena chiuso uno che per tre settimane ha catalizzato l'attenzione di tutto il mondo. E subito ne è cominciato un altro molto meno mediatico. Dall'altro giorno, infatti, sempre in Vaticano, sono riuniti i ventidue vescovi della Chiesa caldea, la comunità cristiana che ha nel martoriato Iraq le sue radici.
D'accordo: il Sinodo non ne parla. Ma ne parla Pippo Baudo. E non è detto che la cosa contribuisca alla serenità generale. Eucaristia, questa sconosciuta nella Relatio dei Padri Sinodali, che non l'hanno citata nemmeno una volta, a proposito di divorziati risposati. C'è chi dice che sia una vittoria dei reazionari, chi invece dei progressisti. Che categorie stantie, vintage, siamo andati a ripescare!
Aprendo il quotidiano torinese La Stampa trovo un interessante inchiesta su come le parrocchie a Torino e altrove da oggi “applicheranno” la relazione finale del Sinodo. Una comunità di religiosi torinesi si proclama orgogliosamente, come si diceva un tempo, antemarcia: da tempo, afferma, riconosce il diritto alla comunione dei divorziati risposati «come dice il Sinodo» e si comporta di conseguenza. Inchieste simili appaiono anche in altri grandi quotidiani, non solo italiani. Avevamo messo in guardia su queste colonne sulle possibili falsificazioni mediatiche, ma quanto sta succedendo supera ogni previsione. Occorre dirlo con chiarezza: è una colossale mistificazione, uno scandalo, una vergogna. Ci sono, in questo modo di accostarsi al Sinodo, quattro bugie in una. Esaminiamole, e capiremo nello stesso tempo che cosa ha veramente detto il Sinodo.
Circa 600 donne inglesi all’anno pagano fino a 30 mila sterline per congelare gli ovuli. Il tasso di successo è inferiore al 2 per cento. «È un business costruito sulle paure delle donne»
Settembre è stato un mese di ordinaria follia a Mosul: 215 persone sono state giustiziate (dopo le 240 di agosto), 118 frustate pubblicamente, 118 arrestate e 88 hanno avuto una mano amputata per furto. Poi ci sono le tasse aumentate, i bambini reclutati per la guerra santa e altri orrori che hanno reso lo Stato islamico famoso in tutto il mondo.
«Una mano tesa all’uomo di oggi». Monsignor Sante Babolin pensa al pontificato di Francesco, al Giubileo della misericordia e li sintetizza con queste parole. Subito dopo però, con un esempio, ricorda che per la Chiesa questa è e deve essere la normalità: «Tempo fa ho ascoltato il racconto di un uomo che per apostasia aveva avuto bisogno della dispensa della Congregazione della Dottrina della fede, all’epoca guidata da Ratzinger. Era stato colpito dalle parole del cardinale: 'È tornato a casa un figlio: il Signore fa festa'. Ecco – sottolinea Babolin col volto disteso e la voce serena che lo caratterizzano –, troppo spesso questo la gente non lo sa». Don Sante è stato docente di Filosofia della Gregoriana e ormai da 9 anni è esorcista della diocesi di Padova, un servizio che lo pone costantemente a contatto con la forza redentrice del perdono, capace di rivoluzionare alla radice la vita delle persone.
Sette persone sono rimaste ferite, di cui 6 in modo lieve, dallo scoppio di una granata che è stata lanciata sul tetto della chiesa di san Francesco, cattedrale latina di Aleppo nel quartiere di Azizieh, nel nord della Siria. Lo rende noto il parroco, frate Ibrahim, che divulga alcune foto dell'interno.
«Mamma ha vissuto la Speranza cristiana: questa speranza era veramente il clima di famiglia. In casa non si sentiva parlare che della vita eterna, non c’era che questa che contasse. Nell’educazione dei suoi figli, la sua preoccupazione dominante era il Cielo e il distacco dalle cose della terra: ella ce ne parlava sempre». «Un mese dopo l’entrata al Carmelo di Teresa, nel maggio 1888, alla grata del parlatorio papà disse: “Figlie mie, ritorno ora da Alencon dove ho ricevuto nella chiesa di Notre-Dame, tali grandi grazie e consolazioni che ho fatto questa preghiera: ‘Mio Dio è troppo!... Sì, sono troppo felice, non si può andare in cielo così. Voglio soffrire qualcosa per voi… E mi sono offerto…”. La parola Vittima morì sulle labbra. Non osò pronunciarla davanti a noi, ma noi abbiamo compreso». Questo è come Celina, sorella di santa Teresina e una delle cinque figlie suore, ricorda i suoi genitori Luigi e Zelia Martin, i primi coniugi santi, canonizzati da papa Francesco lo scorso 18 ottobre, nel mezzo del Sinodo sulla famiglia. Due brevi passaggi, ma che possono dare l’idea di che cosa sia una famiglia cattolica. Non un ideale astratto, ma una fede vissuta quotidianamente tra gioie e sofferenze grandi, con un amore reciproco che riflette l’Amore di Dio. Una famiglia in cui si impara che l’unica cosa che conta davvero è camminare verso la santità.
Sta suscitando un certo scalpore la vicenda del professore transessuale di matematica di Cervignano del Friuli. Ne ha dato conto il Messaggero Veneto del 18 ottobre: «assegnato al Liceo Oberdan di Trieste, Michele Romeo, trentotto anni, insegnante maschio di matematica e fisica, si è presentato in classe in abiti femminili e tacco 15. Travestito di tutto punto, si fa chiamare “professoressa” pur mantenendo il suo nome maschile». Inevitabile il disorientamento, l’imbarazzo (e probabilmente il divertimento iniziale) degli alunni. Così come le immediate reazioni –anche di segno contrapposto- delle famiglie.
A mio avviso l’appena avvenuto Sinodo sulla Famiglia si è concluso nel migliore dei modi, e resto con piena fiducia in attesa dell’esortazione post-sinodale del Papa che ad esso seguirà. Con piena fiducia non solo per stima nei suoi confronti ma anche per fede nella grazia di stato e perché ben convinto che non deciderà da solo, ma insieme a un consulente che è il migliore del mondo, anzi dell’universo.
Secondo Mosca un gruppo di combattenti Boko Haram, i jihadisti che hanno la loro roccaforte nel nord est della Nigeria, sono arrivati in Siria, militano nell’Isis, lo Stato Islamico. Lo ha detto il 22 ottobre il capo dell’amministrazione presidenziale russa, Sergey Ivanov: è un fatto che preoccupa molto – ha commentato nel dare la notizia – «in esso vediamo il terrorismo passare a un livello superiore, globale». Nell’estate del 2014 Boko Haram aveva dichiarato la propria adesione al Califfato creato pochi mesi prima da al Baghdadi tra Siria e Iraq. A fine agosto 2015 la Nigeria ha annunciato che Boko Haram stava inviando centinaia di militanti in Libia per rafforzare le basi dell’Isis di quel paese.
La famiglia non si fonda anzitutto su un progetto, ma su un desiderio. Un figlio non è un diritto, ma un fatto. L'autorità di un padre non proviene da una competenza, ma da un dono. Fabrice Hadjadj (Nanterre, 1971) ha la straordinaria capacità di far impallidire i luoghi comuni alla luce dell'evidenza. E quando parla di famiglia parla della realtà più concreta, vera e presente della sua vita. Non una bandiera da sventolare, né un'idea da difendere, ma Joseph che vuole il succo di mela, Jacob che batte sulla tastiera del pc senza permesso, Esther che scrive libri, ed Elisabeth, Marta, Judith. La famiglia sono loro, i suoi figli, ed è Siffreine, sua moglie, attrice, con il suo volto, la sua voce, le sue curve. Una realtà così vicina e così evidentemente misteriosa.
Leggere cosa scrivono i 12 vescovi africani nel loro bellissimo Africa. La nuova patria di Cristo (Cantagalli), è illuminante, soprattutto in tempi di immigrazione, di crisi demografica dell’Occidente, di mescolamento di culture e di razze. Per un cattolico significa anche capire quello che gli ultimi pontefici avevano intravisto: le terre di missione sarebbero diventate terre di missionari. L’Occidente scristianizzato riceverà indietro ciò che ha donato, da coloro che, ricevendolo, lo hanno ri-compreso e amato? Può ben darsi.
Salzano, provincia di Venezia, un allevatore di polli viene accusato di violenze contro gli animali e di aver ucciso il suo cane a colpi di badile. Invece di sporgere regolare denuncia, anonimi animalisti incitano al suo linciaggio, diffondendo, dal 18 ottobre scorso, un volantino in cui sono scritti nome e cognome dell’allevatore, il suo numero di telefono e l’indirizzo. Il messaggio è esplicito: “Se volete pestarlo, andate con i badili. Lui ha picchiato il cane a badilate a morte. Fatelo fallire, che nessuno dia soldi a una famiglia di aguzzini come quella. Ha già avvelenato cani e gatti dei vicini. Nessuno compri gli animali che alleva e spenna vivi di notte. Dovete fare tutti qualcosa, gli infami che ammazzano i cani vanno annientati”. Pubblicato e fatto circolare su Facebook, il volantino ha ricevuto subito commenti di questo tenore: “non abiti neanche tanto lontano... Ricordati… l'inverno è lungo… e molto buio…”, “Fatelo fuoriiiiiiiiiiiii”, “Fatelo sembrare un incidente e organizzate quello che si DEVE fare”. Sulla casa dell’allevatore sono già comparsi uno striscione e una scritta con minacce, firmata Alf, ovvero Fronte di Liberazione Animale, un gruppo ecoterrorista internazionale nato in Gran Bretagna nel 1976.
Nell’Africa del V secolo dopo Cristo, Agostino spiega a sé e ai suoi fedeli la novità del cristianesimo: un Dio sceso incontro agli uomini, perché gli uomini non sono in grado, da soli, di ascendere a lui. «Agostino ricordati cosa ti ho detto: non è l’uomo a trovare la verità, deve lasciare che sia la Verità a trovare lui. Perché la Verità è una persona, Gesù Cristo, figlio di Dio»: così parla, nel film dedicato al grande vescovo di Ippona, il vescovo di Milano, Ambrogio. Ed è proprio qui la conversione di Agostino: una conversione di sguardo.
Aumentano i casi di unioni “poliaffettive”, teorizzate da Jacques Attali e rilanciate dal Gay Pride. Cosa sono e cosa c’è in ballo
La ong lancia una campagna secondo cui il divieto di abortire «uccide le donne». Ma tutti i dati dicono il contrario
Bisogna rinnovare i 16 membri della Commissione ma non si trovano medici disponibili. I casi sono troppi e non c’è il tempo di valutarli tutti
Il sacerdote è rimasto nelle mani dello Stato islamico per cinque mesi. «Ogni giorno mi dicevano: “Sei un infedele. Convertiti all’islam o ti taglieremo la testa”»
«Là dove il perdono, il vero perdono pieno di efficacia, non viene riconosciuto o non vi si crede, la morale deve venir tratteggiata in modo tale che le condizioni del peccare per il singolo uomo non possano mai propriamente verificarsi. A grandi linee si può dire che l’odierna discussione morale tende a liberare gli uomini dalla colpa, facendo sì che non subentrino mai le condizioni della sua possibilità. Viene in mente la mordace frase di Pascal: “Ecce patres, qui tollunt peccata mundi”! Ecco i padri, che tolgono i peccati del mondo. Secondo questi “moralisti”, non c’è semplicemente più alcuna colpa. Naturalmente, tuttavia, questa maniera di liberare il mondo dalla colpa è troppo a buon mercato. Dentro di loro, gli uomini così liberati sanno assai bene che tutto questo non è vero, che il peccato c’è, che essi stessi sono peccatori e che deve pur esserci una maniera effettiva di superare il peccato.
È iniziato a settembre e si concluderà tra poche settimane il pellegrinaggio negli Stati Uniti del corpo di santa Maria Goretti (nel video, il suo arrivo a Chicago). Un “pellegrinaggio della misericordia” in preparazione all’imminente Giubileo, che ha visto una grandissima partecipazione di fedeli. Ma perché questa richiesta eccezionale di poter venerare direttamente negli Usa le spoglie della piccola santa della purezza (e della misericordia, appunto, lei che perdonò il suo assassino portandolo poi alla conversione), della santa bambina che da noi, se non dimenticata, certo non è tra le figure più citate, ricordate e proposte oggi ai fedeli, giovani o adulti che siano?
Oggi pomeriggio, finalmente, i padri sinodali voteranno paragrafo per paragrafo il documento finale di questa assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi. Voteranno un testo che in certo qual modo raccoglie un percorso molto lungo, di circa due anni. Chissà se potranno, o vorranno, concedersi un brindisi? A quel punto a chi brinderanno: al Papa, o alla coscienza?
Oggi inizia la Novena ai defunti.
Nei giorni scorsi è stato a Medjugorje Andrea Bianco, un pellegrino quarantacinquenne di Bolzano, una città del Nord Italia. Egli è stato ospite di un programma di Radio “Mir” Medjugorje ed ha condiviso con noi la storia della sua vita. A ventun anni ha subito un grave incidente stradale, a causa del quale ha perso la vista. Lui crede di essere sopravvissuto per grazia di Dio. Dopo quell’evento, la sua vita è cambiata. Lui però non è caduto nella disperazione, ha invece interpretato l’accaduto come una grande grazia. Ci ha detto che colui che più l’ha aiutato nel cammino spirituale è stato un religioso carmelitano, che gli diceva: “Come sei fortunato tu, che hai la croce!”. In quei momenti, Andrea pensava che avrebbe fatto volentieri cambio con lui. Tuttavia, con l’andar del tempo, ha capito perché quel religioso gli diceva quella frase.
Combattere la povertà e sanare le profonde ferite nel cuore della popolazione. Sono queste le due principali sfide che la Chiesa in Centrafrica affronta oggi, come racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Cyr-Nestor Yapaupa, vescovo di Alindao. Il presule, a Roma per partecipare al Sinodo sulla famiglia, ha visitato ieri la sede italiana della fondazione pontificia e descritto le gravi difficoltà vissute dalla sua diocesi negli ultimi due anni. «È nel nostro territorio che la Seleka ha iniziato la sua ribellione. Il 2013 è stato un anno terribile per noi». Nei primi mesi la coalizione ribelle ha preso di mira le strutture della Chiesa, saccheggiando sistematicamente presbiteri, centri sanitari, strutture della Caritas. Tutti i veicoli appartenenti alla diocesi sono stati rubati, inclusa l’unità mobile che forniva assistenza medica agli abitanti dei villaggi. «La comunità cristiana ha sofferto moltissimo, perché molti parroci sono stati costretti a lasciare le loro parrocchie: i ribelli li avevano derubati di tutto e non avevano più niente di che vivere». La diocesi è riuscita comunque a mettersi in piedi, anche grazie al sostegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha donato 40 mila euro per le riparazioni di emergenza. «Così abbiamo potuto almeno rifare le porte delle canoniche. Anche la comunità di fedeli si è molto adoperata per i suoi sacerdoti, privandosi di quel poco che aveva per acquistare dei materassi per le canoniche».
E meno male che il Papa lo scorso 6 ottobre aveva invitato a «evitare l’ermeneutica cospirativa» riguardo al Sinodo. Da due giorni tg e giornaloni italiani – cattolici e laici - sono pieni di teorie della cospirazione, ovviamente ordita da elementi conservatori per delegittimare il Papa. Non è la prima volta che accade durante questo Sinodo, ma il can can di questi giorni lascia a dir poco perplessi. Tutto nasce dal presunto scoop di due giorni fa del Quotidiano Nazionale circa il presunto tumore (benigno) al cervello di papa Francesco. Immediata la smentita del portavoce vaticano padre Lombardi (addirittura a mezzanotte e mezzo: visto che quando vogliono in Vaticano sono tempestivi?), ripetuta nelle ore successive e molto dura nei contenuti. Tutto sommato poteva anche finire lì. Speculazioni e falsi scoop sulla salute dei Papi non sono certo una novità: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ne hanno subiti diversi. Si è sempre smentito, magari qualche nota di rimprovero per un certo modo di fare giornalismo, e chiusa lì.
Gertrud von le Fort è una delle grandi figure letterarie di convertiti del ventesimo secolo. Era figlia del barone Lothar, luterano e discendente di un’antichissima famiglia savoiarda che nel XVI secolo era diventata calvinista emigrando a Ginevra. Uno dei suoi componenti era stato braccio destro dello zar Pietro il Grande e poi si era spostato in Germania, dove il casato aveva messo radici. La madre di Gertrud era la nobile brandeburghese Elsbeth Wedel-Parlow. Gertrud, d’ingegno vivacissimo, aveva studiato nelle migliori scuole tedesche ed era stata allieva e infine collaboratrice del grande storico Ernst Troelsch.
Non si esagera troppo se si definisce quella omosessuale come la questione del nostro tempo. Il fuoco mediatico che la sta imponendo in modo dirompente all’attenzione di tutti è tale (si veda ad esempio il caso della rete generalista per eccellenza, Rai 1, che lo propone a ciclo continuo), che diventa impossibile evadere l’argomento. L’aspetto paradossale della faccenda è, però, che, nelle migliaia di discussioni in cui ogni risvolto gay è esaminato, mai e poi mai viene sfiorato il cuore della questione omosessuale, ovvero la tesi che provoca a cascata tutte le conseguenze nei svariati campi politico, giuridico, sociale e simili.
Nelle coppie irregolari etero e anche in quelle omo ci sono tanti atti buoni perché nessuno nella vita - per fortuna! - pecca al 100%. Da qui si sta facendo strada in modo trasversale una metodologia pastorale o nuovo approccio, che si caratterizza dal partire dal positivo: «dal desiderio profondo inscritto nel cuore di ognuno ... vedere quello che c’è di positivo nelle situazioni più difficili ... spesso nelle famiglie patchwork si trovano esempi di generosità sorprendente ... i veri cristiani sanno guardare e discernere in una coppia, in un’unione di fatto, dei conviventi, gli elementi di vero eroismo, di vera carità, di vero dono reciproco, anche se dobbiamo dire: non è ancora una piena realtà del sacramento». Chi fa altrimenti corre il rischio di parlare «con una lingua fatta di concetti vacui», mentre invece «bisogna staccarsi dai nostri libri per andare in mezzo alla folla e lasciarsi toccare dalla vita delle persone».
Il racconto del commiato di Karol Wojtyla, scritto da un testimone diretto, monsignor Stanislaw Dziwisz, nel libro "Lasciatemi andare" (San Paolo).
Possessione, Vessazione, Infestazione, Ossessione. Trasmissione del 15 ottobre 2015 da Radio Maria.
In occasione del quindicesimo anniversario di morte di fra Slavko Barbari?, Radio “Mir“ Medjugorje organizza un concorso letterario per alunni croati della scuola secondaria, sul tema “Imparando da fra Slavko, anche noi potremo vivere col cuore”. Il termine per l’invio dei lavori, che dovranno essere spediti per posta, è fissato per il 15 novembre 2015.
Due medici americani smentiscono la tesi dell'industria abortista: i tessuti fetali non servono alla ricerca. Il loro commercio è finalizzato solo a far profitto
Riportiamo una parte del verbale redatto dal Segretario generale Pericle Felici di una riunione tenutasi nello studio papale la mattina del 26 Novembre 1965 per discutere del ricorso fatto da Monsignor Luigi Carli, circa la mancata accoglienza, nei modi presentati in Aula Conciliare, della petizione, sottoscritta da numerosi padri. riguardante la condanna del comunismo. Alla fine della riunione il Papa coglie l’occasione per protestare contro la Commissione, che aveva opposto resistenza alla sua richiesta di citare gli insegnamenti di Pio XI e Pio XII circa il matrimonio.
San Gaspare del Bufalo (1786-1837) è un santo “antico” e “nuovo”, dunque un vero modello universale per tutti i cattolici. Fu energico nell’opporsi a qualsiasi compromesse, sprezzando il pericolo non cedette alle imposizioni del potere politico, seguì Pietro nell’esilio e nella sofferenza, si batté contro la peste della massoneria e del laicismo, servì la Chiesa da evangelizzatore infaticabile del popolo. Nel 1798 indossò l'abito talare e si diede ad organizzare opere di assistenza spirituale e materiale a favore dei bisognosi. Si deve a lui la rinascita dell'Opera di S. Galla, della quale fu eletto direttore nel 1806. Ordinato sacerdote il 31 luglio 1808, intensificò l'apostolato fra le classi popolari fondando il primo oratorio in S. Maria in Pincis e specializzandosi nell'evangelizzazione dei “barozzari”, carrettieri e contadini della campagna romana, che avevano i loro depositi di fieno nel Foro Romano, chiamato allora Campo Vaccino.
Di seguito, il testo del saluto del metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa, al Sinodo in Vaticano (martedì 20 ottobre).
I piani sono stati presentati oggi dall’architetto capo Jordi Fauli. Le torri saranno pronte per il 2026, 100esimo anniversario della morte di Antoni Gaudi. La chiesa sarà ultimata nel 2032
È frequente che i fondamentalisti uccidano i viaggiatori che incontrano sulla strada e diano fuoco ai villaggi nel corso delle loro scorrerie
Vangelo Mc 10, 46-52
Rabbunì, che io veda di nuovo!


Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me! ».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Padre Bernard Kinvi, missionario camilliano, racconta la sua esperienza nell’infuriare della guerra tra Seleka e anti-balaka: «La situazione è ancora instabile, sono sconvolto dall’inerzia dei soldati Onu»
«La morte dell’Europa è all’orizzonte» e non «a causa della sua sclerotica economia o della sua stagnante demografia o delle sue disfunzioni statali». Il problema non è neanche l’ultima ondata migratoria massiccia: «L’Europa sta morendo perché è diventata moralmente incompetente. Non è che non si batta per alcune cose, ma lo fa per cose superficiali e in modo superficiale».
Leggendo le relatio degli undici circoli minori sulla terza parte dell’Instrumentum laboris la prima cosa che balza agli occhi è una sostanziale varietà di posizioni. Innanzitutto registriamo che il tema dell’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati, nonostante le ripetute dichiarazioni contrarie, finisce per essere il punto cruciale del Sinodo in corso. É su questo tema che le relatio hanno i maggiori accenti diversi, e anche all’interno del singolo circolo minore non sempre si è arrivati a un «consenso unanime». A differenza di quanto twittava il giornalista de La Croix, Sebastien Maillard, su questo tema non si vedono maggioranze schiaccianti. Da nessuna parte. Ma c’è una sorpresa là dove non ti aspetti, vale a dire nella relatio del circolo Germanicus, quello che oltre al cardinale Schonborn moderatore, comprende i cardinali Marx, Kasper e Muller, prefetto della Dottrina della Fede. E hanno approvato il testo all’unanimità.
Lunedì 26 ottobre ore 21 - Sala di Via S. Antonio, 5 – Milano. Considerato uno dei saggisti più dibattuti del nostro tempo, apprezzato dalla stampa d’Oltralpe, pensatore provocante e paradossale, Fabrice Hadjadj arriva a Milano invitato dal cMc – centro culturale milanese. Lunedì sera p.v. si terrà – a partire dalla sua ultima opera – il dibattito L’io, la famiglia, la società: alle radici della generazione. Al centro della discussione alcuni dei capisaldi del pensiero di Hadjadj: la famiglia anarchica e al tempo stesso nucleo politico fondamentale. Poi l’impatto delle nuove tecnologie sulla vita degli individui, e ancora la mistica della carne, del sesso, di cui l’autore è fervente assertore. Niente posizioni di retroguardia. Niente schieramenti o ideologia. Molto pensiero, invece, in cerca di un confronto non scontato, capace di osare posizioni anche politicamente scorrette, nei giorni del Sinodo e di un dibattito feroce sull’istituzione famiglia che, pure, molte volte, delude per la sua ovvietà, per i presupposti ideologici che obliterano posizioni spesso urlate e rivendicate. La posta in gioco non è da poco: a muovere gli scritti di Hadjadj c’è dichiaratamente il sogno di un’umanità ancora libera, non manipolata, realmente solidale.
Vaibhav, due anni e mezzo, e la sorella Divya, di nove mesi, sarebbero morti per una diatriba su un cellulare da 27 euro. I membri di una casta elevata hanno incendiato la loro casa. La madre è ricoverata in condizioni critiche, il padre ha ustioni a entrambe le mani. Cinque poliziotti sospesi per negligenza. Attivista per i diritti di dalit e tribali: “Nessun governo è in grado di contenere o fermare la violenza senza pietà contro le caste più basse. Polizia e governo non si assumono le proprie responsabilità e fanno apparire gli altri come non sinceri”.
“Ai nostri giorni l’onore della fedeltà alla promessa della vita famigliare appare molto indebolito”, per “un malinteso diritto di cercare la propria soddisfazione, a tutti i costi e in qualsiasi rapporto”, “esaltato come un principio non negoziabile di libertà”. “D’altra parte, perché si affidano esclusivamente alla costrizione della legge i vincoli della vita di relazione”. Ma “l’amore, come anche l’amicizia, devono la loro forza e la loro bellezza proprio a questo fatto: che generano un legame senza togliere la libertà: l’amore è libero, la promessa della famiglia è libera e questa è la bellezza!”.
Un cristiano assiro si sveglia, va a lavorare e, con sorpresa e raccapriccio, trova una scritta sul muro del suo ristorante: “Il Califfato è qui. Convertitevi o morirete”. Il suo locale è marcato con la nota N araba (la lettera nun) che vuol dire: “Nazareno”, cioè cristiano. Chi si ritrova con questo simbolo sul negozio sa che non avrà vita facile, che sarà braccato in quanto cristiano. Sono scene quotidiane, ormai, nelle aree occupate dall’Isis in Iraq e in Siria. Ma nel nostro caso, non parliamo di Mosul o Ninive, ma di: Göteborg, Svezia, in piena Unione Europea.
Molti dei temi caldi toccati nel Sinodo ed oggetto di dibattito dai media erano stati affrontati e chiariti in modo magistrale da san Giovanni Paolo II, di cui domani 22 ottobre si fa memoria liturgica. Spigoliamo allora tra i suoi scritti per rintracciare alcune riflessioni del Papa santo su argomenti oggi messi in discussione come il ruolo della coscienza, il rapporto tra dottrina, pastorale e misericordia e il tema della legge della gradualità, riflessioni la cui validità rimane immutata. Essi peraltro dimostrano che certe deviazioni sono tutt'altro che nuove.
Le relatio dei circoli minori sulla terza parte dell’Instrumentum laboris dovevano essere presentate ieri, invece, lo saranno oggi. I lavori si sono protratti oltre il previsto, ma una cosa la possiamo affermare: dopo gli oltre 700 modi, cioè emendamenti e precisazioni, piovuti sulle prime due parti dell’Instrumentum, ce ne sono tantissimi anche sulla discussa terza parte, quella che contiene gli elementi più dibattuti dentro e fuori l’Aula del Sinodo.
Continuano a rincorrersi voci sulla sorte di padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita scomparso in Siria nel luglio 2013. L'ultima, diffusa dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, accende una luce di speranza. Secondo la testimonianza di un disertore dell'Isis, il sacerdote sarebbe detenuto in una prigione del Califfatto di al-Tabqa, controllata dal gruppo conosciuto come brigata uzbeka e si troverebbe nella provincia nordorientale di Raqqa. Il disertore afferma di aver visto padre Dall'Oglio a settembre poco prima di fuggire dalle trincee.
Nell’omelia mattutina, Papa Francesco evoca le parabole del figliol prodigo e della pecora smarrita, segni di un Padre che attende senza sosta di riabbracciare i suoi figli
La dottoressa Anca-Maria Cernea, medico presso il Center for Diagnosis and Treatment-Victor Babes e Presidente dell’Associazione dei Medici Cattolici di Bucarest (Romania), ha presentato al sinodo, il 17 ottobre, il seguente appello a papa Francesco e ai padri sinodali
Di tanto in tanto, emerge nei media qualche caso di un sacerdote omosessuale che innalza la bandiera dei cosiddetti “diritti gay”, tra i quali il “diritto al sacerdozio”. In primo luogo, bisogna chiarire che il sacerdozio cattolico non è un “diritto” per nessuno: né per gli omosessuali né per gli eterosessuali. Il sacerdozio cattolico è una vocazione, una chiamata personale e intrasferibile, fatta da Cristo a chi vuole.
Cosa lega la conversione di un massone alla pratica dei “Primi venerdì” a cui sono legati i devoti del “Sacro Cuore di Gesù”? Ce lo racconta il compianto padre salesiano don Giuseppe Tomaselli nei suo libretto “Il Sacro Cuore. Mese al Sacro Cuore di Gesù”. La pratica dei “Primi venerdì”, spiega don Giuseppe, nasce affinché le anime rendano al Signore il delicato atto di riparazione nel giorno in cui si ricorda la sua morte in Croce.
Daniele Maria Piras è un giovane francescano in formazione. Ha 32 anni ed è originario di Carbonia, in Sardegna. Prima di sentire la chiamata di Dio e di entrare nell’Ordine dei Frati Minori, la sua vita è stata caratterizzata dal dolore, da una profonda sofferenza e dalla mancanza di senso. “Fin da quando ero piccolo la mia famiglia, soprattutto per problemi economici, viveva grosse difficoltà relazionali, anzi tutto tra mamma e papà. Conclusa la scuola media, incominciai a lavorare con mio padre nella sua impresa edile; in quegli anni, per fuggire dalle fatiche familiari, iniziai a frequentare ‘cattive compagnie’: per stare al passo con loro, iniziai a bere, a fare uso di droghe leggere e poi pesanti, anche per anestetizzare il dolore che portavo nel mio cuore”, ha raccontato Daniele in un’intervista alla rivista dei francescani “Porziuncola”.
Nel 1984 il cardinale Joseph Ratzinger aveva risposto alle domande di Vittorio Messori e ne era nato il famoso “Rapporto sulla fede” (Edizioni San Paolo). Il contesto storico in cui si muovevano un po’ tutte le domande del giornalista era il post-concilio. Le risposte di Ratzinger erano fortemente indirizzate a fornire la corretta interpretazione del Concilio, secondo le esigenze di una restaurazione intesa non come un tornare indietro ma come la ricerca di un nuovo equilibrio dopo le esagerazioni dell’abbraccio al mondo.
Prime pagine dei quotidiani. Scontro fra partiti che sorreggono la maggioranza di governo e all’interno di ciascuno di essi. Incertezze e divisioni pure nelle forze politiche di opposizione. Levate di scudi perché i vescovi italiani sottolineano l’ovvio. Uno dei sintomi più evidenti della crisi della politica e delle istituzioni è costituito dal clamore così forte per una questione che interessa una frazione piccolissima di residenti in Italia, e che trova già ampia risposta nell’ordinamento vigente.
Tra i tanti messaggi usciti in questi giorni dal Sinodo non mancano quelli che, pur essendo presentati come meri adattamenti “pastorali” alla mutata situazione sociologica, propongono in realtà un radicale cambiamento della dottrina dogmatica e morale della Chiesa, in particolare per quanto riguarda i sacramenti del Battesimo, della Penitenza, del Matrimonio e dell’Eucaristia. Le obiezioni che sono state sollevate da importanti Pastori all’interno del Sinodo (basi pensare al Prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, cardinal Gerhard Müller), preceduti e seguiti da autorevoli teologi all’esterno di esso, non sono certamente dettati da pregiudizi ideologici o da prese di posizione conservatrici, ma solo dalla doverosa difesa di quegli elementi essenziali del dogma e della morale cattolica che l’azione pastorale non può mai obliterare, ma deve invece sempre riproporre opportunamente ed efficacemente affinché il Popolo di Dio li comprenda, li ami e li viva in ogni tempo e in ogni luogo.
Oggi inizia la Novena alla Misericordia di Dio per l'intercessione della beata Chiara Badano.
Kigali, 5 ottobre 1994 Carissimi fratelli, la pace sia con tutti voi. Da ormai poco più di una settimana sono di nuovo in Rwanda, passando per il Burundi. Il Signore ci ha facilitato ogni cosa e ha aperto le porte perché potessimo incontrare i fratelli rimasti e avere notizie degli altri. La gente sta riprendendosi piano piano. C’è chi ha vissuto questi tre mesi di guerra nascosto, con fame, tensione, e tutto ciò che questo comporta. Tutti sono stati marcati dalla presenza del Signore al loro fianco. La Parola del Signore, i salmi, i canti della Pasqua che risuonavano dentro di loro, hanno dato loro coraggio e speranza. Non è la stessa cosa vivere questi eventi con un po’ di "sale" che dà il Signore che viverli senza di niente! In generale per le comunità al Sud, cioè a Lungombwa, Butare e Nyanza sono moltissimi i fratelli uccisi; a Kigali le cose sono andate meno peggio: a noi tutti, ma ai fratelli, soprattutto della capitale, è parso chiaro che Dio ha un disegno su di loro per i giorni a venire: nel senso che essere scappati e usciti indenni da questa bufera è soltanto per grazia e per volere del Signore, perché diventino sale, luce e lievito di questa città e di questo paese. Il che ha spinto subito questi fratelli a cercarsi tra loro e a ricominciare a riunirsi per le celebrazioni. Dicono di aver sperimentato la Risurrezione: di essere passati di morte in morte annunciata, vedendo come la Pasqua - cioè l'intervento di Dio che li sottraeva alla morte laddove dovevano umanamente soccombere - era presente. Freschi del Primo Scrutinio e, soprattutto, della celebrazione della Notte di Pasqua, hanno avuto in queste liturgie forti il loro alimento e la sorgente di speranza viva e vera. A Nyanza, nonostante abbiano ucciso moltissimi, chi é sopravvissuto racconta la Pasqua: due ragazze, in situazioni diverse, per due volte sono state gettate nella buca con gli altri cadaveri, piene di ferite e bastonate: e per due volte ne sono uscite trovando salvezza. Un'altra ragazza - quella che l'anno scorso era stata a Denver - è morta pregando per gli uccisori che la facevano a pezzi. Con lei era suo padre, pure della comunità, e qualche fratello di carne: la mamma e gli altri fratelli e sorelle avevano preso un'altra direzione e sono stati pure uccisi. Di tutta la famiglia resta un solo ragazzo. A Butare abbiamo saputo di un ragazzo ucciso perché non ha accettato di uccidere, di un altro disposto a morire per aver nascosto due sorelle ricercate dai massacratori. Sentire le testimonianze dei fratelli è stato per me un grande conforto. Vedere l'illuminazione di alcuni fratelli e sorelle è stata una catechesi impareggiabile: di quelle vere, fatte di eventi di vita, non di parole vuote. I giorni scorsi siamo stati anche a Gisengi e a Goma. A Gisengi abbiamo potuto trovare fratelli: alcuni sono vivi, ma c’è mancato il tempo materiale di incontrarli. Ma anche lì hanno ucciso molto. Pensate che solo i preti della diocesi uccisi sono 31! Si trova là ormai una chiesa apparentemente distrutta, percosso il pastore e il gregge disperso. Anche qui a Kigali e, in generale, nel paese si ha la sensazione di un grande sbandamento e delusione; si era costruito troppo con i mattoni e poco con il cemento vero della fede! Ora tutti dicono che c’è bisogno di catechesi, di cammino catecumenale, anche quelli che prima ci trovavano troppo severi quando si diceva che nei cristiani non c’era vera fede e amore. Molte persone fuori del Cammino, compresi anche Vescovi, preti e religiosi, sono rimasti come storditi e increduli e incapaci d’ogni reazione dopo una tragedia così grande. Noi pensiamo che i fratelli rimasti - pochi o più numerosi secondo i luoghi - siano il fermento buono e nuovo che rifaccia il tessuto di questa Chiesa e di questo paese. Nei prossimi giorni cercheremo ancora di vedere e incontrare, con qualche celebrazione della Parola ed Eucaristia, i fratelli, prima di partire per Cyanguye e Bukavu, e poi per il Burundi, dove speriamo concretizzare qualcosa con l'Arcivescovo. La situazione comunque, per uno che non avesse conosciuto prima le cose sembra quasi normalizzata, tranne qualche segno evidente della guerra: rottami, case crollate ecc... Ma la gente venuta dal Burundi, Uganda, Kenya, Zaire, ha riempito (sta riempiendo la città); c’è aria di vittoria e di novità ; ma al di sotto di questa apparente normalità ci sono buchi enormi; chi ha perso 10, chi 15, 20, 30 o più famigliari. E non è il commercio o altro che li possa risanare: per questo c’è bisogno di predicazione, di annuncio dell’amore, della misericordia e del perdono di Gesù Cristo: ci aspetta molto lavoro e Arrivederci al 25 ottobre, salvo imprevisti. Stiamo bene. Vi salutano Ignazio e Jeanne col bacio santo. La pace.
L'obiettivo della Chiesa di Lucifero è creare “una nuova era per il progresso dell'umanità senza la schiavitù del pensiero dogmatico. Siamo gli dei e le dee della nostra vita”
“Grande momento di scuola in cui abbiamo imparato cose che non sapevamo” Con queste parole Mons. Negri, Vescovo di Ferrara, apre il suo intervento all’incontro organizzato dalla Diocesi di Ferrara-Comacchio con Mario Adinolfi.
«Quando un cattolico ritorna dalla confessione entra veramente, per definizione, nell’alba del suo stesso inizio, e guarda con occhi nuovi attraverso il mondo. Egli sa che in quell’angolo oscuro, e in quel breve rito, Dio lo ha veramente rifatto a Sua immagine. Egli sta nella luce bianca dell’inizio, pieno di dignità, della vita di un uomo. Le accumulazioni di tempo non possono più spaventare. Può essere grigio e gottoso, ma è vecchio soltanto di cinque minuti». Così, nella sua autobiografia, Gilbert Keith Chesterton racconta l’esperienza folgorante della confessione, l’incontro con la misericordia divina che segnò così radicalmente la sua vita. Egli si convertì confessandosi, all’età di 48 anni, nel 1922, scoprendo che proprio la Chiesa cattolica è l’unico luogo in cui un uomo può essere liberato dai suoi peccati e fare esperienza della misteriosa rigenerazione del proprio essere. Il lungo percorso che portò lo scrittore inglese ad aderire alla Chiesa di Roma fu infatti un’avventurosa ricerca di questo luogo in cui la persona può trovare una nuova vita dentro la solita vita, un nuovo cuore dentro il vecchio cuore, un nuovo respiro dentro l’affannoso respiro dei giorni.
Cari Padri sinodali, cari Vescovi che in unione col Papa garantite a me e per me e a tutte le genti del mondo, la presenza di liberazione e salvezza attuale che opera la Chiesa nel mondo. Poiché la Chiesa è il corpo di Cristo, Cristo attuale e operante nel mondo, Colui che ci libera dal potere della menzogna che come una muffa copre il mondo, mentre solo il bene ha radici e profondità, e in qualunque modo il bene si manifesti, provenga dai testimoni di Cristo o da chi non conosce ancora il nome del Salvatore dell’umanità, bene è segno del Bene supremo e definitivo il cui nome è Gesù Cristo, figlio di Dio, il Risorto, che oggi è presente col suo sacrificio – è realmente presente – nel sacramento dell’Eucarestia.
Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli comunica di aver istituito un Osservatorio Nazionale dedicato al tema dell’educazione affettiva e sessuale – che compete in modo prioritario ai genitori – con lo scopo di raccogliere tutte le segnalazioni di possibile abuso didattico ed educativo nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Esse saranno oggetto di formale denuncia al Ministero della Istruzione e Ricerca (MIUR).
Non sono fanatici immersi nel passato. Non usano la fede per fini politici. E mai si sottometteranno ai musulmani moderati. Quirico racconta i soldati del Califfo
36. La comunione invisibile, pur essendo per sua natura sempre in crescita, suppone la vita di grazia, per mezzo della quale si è resi « partecipi della natura divina » (2 Pt 1,4), e la pratica delle virtù della fede, della speranza e della carità. Solo così infatti si ha vera comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Non basta la fede, ma occorre perseverare nella grazia santificante e nella carità, rimanendo in seno alla Chiesa col «corpo» e col «cuore»; occorre cioè, per dirla con le parole di san Paolo, «la fede che opera per mezzo della carità» (Gal 5,6). ...
“La frazione dell’ostia consacrata è atto riservato solo al sacerdote. Se viene effettuato da un altro siamo nel sacrilegio, altro che commozione e lacrime. Qui gode solo Satana”: parole e musica di Padre Cipriano De Meo il notisissmo esorcista pugliese. Con Padre Cipriano, esorcista di lunghissimo corso e per anni presidente della stessa associazione, parliamo del caso, raccontato al Sinodo dei vescovi, del bambino che avrebbe spezzato in due l’ ostia della sua prima comunione per darla ai genitori divorziati. Un episodio che potrebbe fare breccia, almeno emotiva, sui padri sinodali e che sui media ha avuoto molto ( forse esagerato) rilievo. Ammesso che risponda al vero.
«Per avere una risposta chiara alle vostre domande», mi dice sorridendo P. Thomas Michelet Op, «io direi ai vostri lettori di leggere un bel commento di P. John Hunwike, ex anglicano ora incardinato nell’Ordinariato Personale di Our Lady of Walsingham». Il giovane teologo domenicano, già autore di un articolo sul tema della comunione ai divorziati risposati sulla famosa rivista Nova et Vetera (clicca qui), mi prende in contropiede. «Mi scusi», chiedo, «ma per avere risposte cattoliche devo chiedere ad un ex prete anglicano?». Ride. «No, però la sua esperienza è interessante».
L’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) insieme a molte altre sigle di organizzazioni internazionali tra cui Oms, Unfpa, Unhcr, Unicef, Unodc, Unesco, Un Women, a settembre ha emanato un documento dal titolo “Porre fine alla discriminazione contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali”. Il sottotitolo così recita: «Gli organismi delle Nazioni Unite sollecitano gli Stati a dotarsi di strumenti urgenti per porre fine alla violenza e alla discriminazione contro gli/le adulti/e, adolescenti e bambini/e lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali» Una prima postilla: per l’Onu persino tra i bambini possiamo trovare omosessuali e transessuali in erba. A tale scoperta, che riceve dunque l’imprimatur della più autorevole organizzazione al mondo, se ne affianca un’altra ugualmente sorprendente: «milioni di persone Lgbt […] sono vittime di violenze indiscriminate a danno dei loro diritti umani». E dove sono le prove di quest’ondata di violenza? Non si cita nessuna fonte.
A vederlo (nell’unica fotografia che la Storia ci ha consegnato) sembra un tipo piuttosto basso e gracile, di quelli che “non potrebbero far male a una mosca”. Eppure era forte, solido Come una quercia. Rolando Rivi era un seminarista emiliano, morto martire a quattordici anni. Venne ucciso da un partigiano comunista tra i boschi dell'Emilia Romagna, il 13 aprile 1945. Il 5 ottobre di due anni fa la Chiesa Cattolica lo ha iscritto nel registro dei beati.
Il 18 ottobre 2015 Papa Francesco, nella Messa in Piazza San Pietro, ha proclamato quattro nuovi santi: i genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino, Louis e Zélie Martin, il sacerdote Vincenzo Grossi, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, e Maria dell’Immacolata Concezione, superiora delle Sorelle della Compagnia della Croce. Il Papa ha affermato che tutti e quattro i santi - un sacerdote, una suora, due laici - hanno testimoniato la gioia in mezzo a notevoli sofferenze. Come molti santi, ci presentano «il tema del servizio e ci chiamano a seguire Gesù nella via dell’umiltà e della croce».
«… sono tratti costitutivi della fede la disponibilità a soffrire ma anche il coraggio di lottare. Ciò non manca certo a quegli uomini che dicono: la fede dovrebbe essere protesta e resistenza contro il potere di questo mondo. Ma quando si va a vedere più da vicino ci si rende conto che in realtà tali gruppi vogliono per lo più avere un altoparlante per le loro grida e per i loro slogan di partito. Accade tutt’altra cosa, invece, quando la Chiesa si oppone ai veri poteri e peccati di quest’epoca, quando essa denuncia la distruzione del matrimonio, la distruzione della famiglia, l’uccisione dei bambini non ancora nati, le deformazioni della fede: allora le si contrappone subito un Gesù che sarebbe stato solo misericordioso, sarebbe stato sempre comprensivo e non avrebbe mai fatto male a nessuno. E viene formulata la massima: non si può essere cristiani a spese dell’essere uomini; e per essere uomini si intende poi ciò che pare e piace a ciascuno. Esser cristiani è un optional gradito, ma non deve costare nulla... Cristo è salito sulla croce: un Gesù disponibile a tollerare tutto non sarebbe stato crocifisso».
«Il Beato Paolo VI disse nel 1972: “Da qualche fessura, il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio”. Sono convinto che queste del santo pontefice, l’autore dell’Humanae vitae, furono parole profetiche. Durante il Sinodo dello scorso anno, “il fumo di Satana” ha cercato di entrare nell’aula di Paolo VI.
Ormai volge alla fine e nessuno si è curato di loro, nessuno li ha mai nominati, né mai consultati in qualche sede, né tantomeno sono stati invitati al Sinodo per fornire la loro testimonianza. Così, silenziati, da un anno in qua stanno seguendo con sempre maggiore preoccupazione e senso di impotenza le opinioni di grandi e minuscoli uomini su argomenti che li riguardano e sui quali avrebbero un diritto sacrosanto, nel pieno senso del termine, di interloquire. Sono in numero superiore a quello che si pensi, ma nessuno li ha mai contati perché non interessano alle statistiche laiche e nemmeno alla pastorale cattolica, infatti stanno in mezzo ai fedeli ordinari senza sollevare problemi né pretendere nulla, anzi, quando possono, danno una mano a chiunque abbia necessità di aiuto materiale e spirituale. Mi riferisco ai divorziati che hanno liberamente scelto di vivere secondo il Vangelo, quelli che hanno messo la fede al primo posto della propria esistenza, che sono rimasti nella Chiesa come salde colonne che reggono con la loro coerenza cristiana la vita della loro famiglia, tronca di un genitore ma non del Padre di tutti.
Sei grandi chef internazionali per sei portate che mischieranno i sapori del mondo con quelli italiani, domenica 18 ottobre per il pranzo benefico organizzato a favore dell’Opera San Francesco di Milano, in collaborazione con Identità golose (il più prestigioso “congresso” di cucina italiana). I sei cuochi aspettano il pubblico nella storica mensa dei poveri di via Concordia 3 per un’iniziativa gustosissima, “Cuochi all’opera”, a cui si potrà partecipare a fronte di una donazione minima da 100 euro (la raccolta andrà interamente devoluta alla storica mensa, che ogni anno offre quasi 860 mila pasti gratuiti, cioè più di 2.800 al giorno, e cura 40.188 persone).
Thomas Luke Msusa è uno dei 48 prelati africani presenti al Sinodo sulla famiglia. Il missionario della Compagnia di Maria ha 53 anni, è arcivescovo di Blantyre, in Malawi, ma è nato in una famiglia musulmana e dopo essersi convertito, ha battezzato suo padre, che era un imam.
In Spagna negli zaini dei bambini insieme alle merendine qualcuno ci ha messo anche dei lubrificanti anali e vaginali. Non è un attentato al pudore di un depravato isolato, bensì di una comunità di depravati che governano pure una città importante come Siviglia. L’amministrazione comunale di Siviglia ha infatti ha acquistato, per 1.470 euro, 7.000 dosi di lubrificanti vaginali e anali da distribuire gratuitamente a bambini dai 12 anni in su. I lubrificanti non sono un succedaneo dell’olio per la catena delle biciclette dei piccoli scolari – mezzo usato in genere per andare scuola - bensì nella mente lubrica di questi burocrati potranno essere utili a “godere di relazioni erotiche”, come si legge in un comunicato stampa del comune.
Il problema è delicato e il fatto che ci sia di mezzo un bambino, immagine dell’innocenza, lo rende ancora più delicato. Mi riferisco all’episodio che ha scosso i sentimenti di milioni di persone: il bambino, figlio di separati che, dopo aver ricevuto per la prima volta l’Eucaristia, sottrae alla particola che ha sulla mano due pezzetti e li offre ai genitori, comunicandoli.
Perché Planned Parenthood ha deciso di non accettare più soldi per le donazioni di tessuti di bambini abortiti, attività di cui va «orgogliosa»
Doppio appuntamento sabato 17 ottobre sul tema della famiglia. Prima a Roma e poi a Milano. Invertendo l’ordine cronologico, partiamo da quest’ultimo, dato che il direttore di Tempi, Luigi Amicone, è stato chiamato a moderare l’incontro “Nutrire la Famiglia per nutrire il futuro. Tutela e rilancio del ruolo della Famiglia per la società del domani”. Il convegno, che si richiama a quello organizzato a gennaio, è stato promosso da Regione Lombardia che, a partire del suo presidente Roberto Maroni, è sempre stata molto decisa nel difendere la famiglia naturale. E proprio Maroni, che all’incontro ci sarà, ha promosso con l’assessore regionale alle Culture, identità e autonomie, Cristina Cappellini, questo evento.
«Convertitevi o morirete», «Il Califfato è qui». Sono queste le scritte che mercoledì il cristiano assiro Markus Samuelsson si è ritrovato sui muri del suo ristorante. Frasi simili sono comparse a centinaia sulle proprietà sequestrate ai cristiani in Iraq e in Siria dallo Stato islamico, Al-Qaeda o dai ribelli “moderati”. Ma Samuelsson vive in Svezia, a Goteborg, non in Iraq o in Siria.
Se ci fosse il Cobas dei personaggi delle fiabe, Cappuccetto Rosso, Biancaneve e Cenerentola scenderebbero subito in piazza dopo aver letto il racconto per l’infanzia George, partorito dal newyorkese Alex Gino. Mr. Gino si autodefinisce genderqueer e per capire chi diamine sono i genderqueer basta dare un’occhiata alla foto che qui riproduciamo. Il canovaccio seguito da Gino è ormai un classico nella letteratura gender per l’infanzia. C’è un bambino che si sente bambina, gli altri lo deridono, ma poi trova qualcuno – un amico, un parente, etc. – che lo accetta così come è e da quel momento in poi il piccolo trans camminerà a testa alta fiero della sua diversità.
Se non altro appare chiaro che il problema vero di questo Sinodo è l’Eucarestia. E prima di parlare di accesso alla comunione dei divorziati risposati (e perché non di tutti coloro che, essendo in peccato mortale, non sono riconciliati?) sarebbe senz’altro meglio chiarirsi se si crede ancora che nell’Eucarestia c’è la presenza reale di Cristo.
Nel fervente dibattito sulla comunione ai divorziati risposati inaugurata dal cardinal Kasper nel sinodo 2014 si rischiano di perdere, anche da parte dei credenti, i termini del discorso. Che sono in verità più semplici di quanto sembra. Con l’avvento di Cristo, viene restaurato il disegno originario del Creatore: quello per cui uomo e donna, maschio e femmina sono chiamati a divenire «un solo corpo e un solo spirito». Nell’Antico Testamento Dio permette la possibilità del ripudio, ma solo «per la durezza del vostro cuore». Nel Nuovo questa possibilità viene esclusa, e viene affermata senza indugi l’indissolubilità del matrimonio.
Un morto, quattro feriti, una chiesa bruciata. Ad Aceh, nell’ovest dell’Indonesia, gli estremisti islamici non sono mai stati teneri con i cristiani, ma questa volta gli attacchi sono stati più violenti del solito.
Approda per la prima volta in territorio bresciano la mostra dedicata al beato Rolando Rivi seminarista martire. L’amministrazione comunale di Carpenedolo – spiega l’assessore alla Cultura Elena Carleschi – ha voluto proporre questa mostra alla cittadinanza poiché la vita e il martirio di Rolando sono paradigma della vita cristiana, nobile esempio di virtù, straordinaria testimonianza umana e civile della vita spesa fino in fondo per la verità e, quindi, contributo decisivo alla realizzazione del bene comune. Anche nell’ambito politico e amministrativo – prosegue l’assessore – stiamo assistendo al dilagare di un relativismo sempre più sfrenato, per questo l’esempio del Beato Rolando Rivi è un patrimonio da far conoscere, perché ricorda a tutti, e quindi anche a chi è chiamato ad amministrare e governare, che esiste il bene ed esiste il male, che esiste la verità che deve essere testimoniata senza cedere a compromessi.
I racconti dei profughi dell’area di Nangarhar, in parte conquistata dallo Stato islamico: «Facevano sedere gli ostaggi sull’esplosivo e li facevano saltare»
Accade in Egitto, dove una comunità di 250 famiglie cattoliche ha finalmente ottenuto il permesso di costruire l’edificio. «Colpa di burocrazia e fanatismo»
Da giovedì 29 a venerdì 30 ottobre 2015 si terrà presso l’Auditorium Antonianum il Forum Internazionale di Mariologia sul tema Maria di Gesù di Ágreda: una storia e un pensiero, organizzato dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis in collaborazione con le facoltà di Teologia e Filosofia della Pontificia Università Antonianum e l’Orden de la Inmaculada Concepción. Il Forum sarà articolato in due sessioni, moderate dai proff. Pietro Messa, Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum, e Agustín Hernández, Decano della Facoltà di Filosofia della stessa Università, seguite da una tavola rotonda moderata dalla prof.ssa Alessandra Bartolomei Romagnoli. Visualizza il programma dell’iniziativa.
Si è trasformata in un’enorme bestemmia contro Dio, contro la Vergine Maria e contro la Chiesa il XXX Incontro nazionale delle Donne, autoconvocatosi domenica scorsa a Mar del Plata, in Argentina. Quest’anno non è stato organizzato solo per ribadire i soliti mantra sessisti, bensì – si noti – anche contro la «violenza di genere». Rivelando, tuttavia, la ferocia ed il volto più bieco e criminale di un’ideologia disumana.
La guerra scatenata dalla grande stampa progressista sul caso della lettera dei 13 cardinali da surreale è ieri sera sfociata nel ridicolo. Ma pare non ci sia nulla che possa fermare questa aggressione ai cardinali firmatari, accusati di essere come minimo dei cospiratori, e al vaticanista Sandro Magister che quella lettera ha pubblicato. Ed è lo stesso Magister che ieri sera si è incaricato di dimostrare che la notizia dell’intervento dei 13 cardinali era stata data quattro giorni prima di lui dal responsabile di Vatican Insider Andrea Tornielli, uno dei più attivi nel denunciare la presunta cospirazione. Ma cospirazione di cosa? Questo è l’elemento surreale: la cospirazione è per definizione qualcosa che si trama nell’ombra, nel segreto, alle spalle di qualcuno che si intende colpire, per ottenere risultati impossibili alla luce del sole. Ma cosa c’entra con alcuni cardinali che firmano una lettera e la consegnano direttamente al Papa, ovvero a colui che dovrebbe essere – nella mente perversa di tanti commentatori – la vittima? Non solo: le preoccupazioni espresse nella lettera sono state dagli stessi pronunciate pubblicamente nell’aula sinodale (e ancora prima in interviste e dichiarazioni), così che in effetti neanche il contenuto della lettera è una sorpresa.
Delia è una bellissima donna di 28 mila anni. Stiamo parlando di uno dei più importanti ritrovamenti paleontologici del mondo, avvenuto in Italia nel 1991. Fu allora che nella grotta-santuario di Santa Maria di Agnano, sulle colline fuori Ostuni, in Puglia, l’équipe del professore Donato Coppola, docente nell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, scoprì una sepoltura unica: lo scheletro praticamente completo e in ottimo stato di una giovane donna incinta di otto mesi. Anche il piccolo scheletrino che stava nel suo ventre è quasi completo e in condizioni eccellenti. Oggi riposano entrambi, la madre accanto al figlio, al 15 di via Cattedrale a Ostuni, cioè nell’ex monastero carmelitano di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, annesso alla chiesa di San Vito Martire, che accoglie il Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale (il professor Coppola ne è il direttore scientifico), una struttura che gestisce pure il Parco Archeologico e Naturalistico di Santa Maria d’Agnano.
«Preghiamo perché i padri sinodali ascoltino la Madre di Dio alle Nozze di Cana: Fate quello che vi dirà». É la conclusione dell’omelia tenuta ad Alencon lo scorso 8 ottobre, da monsignor Marc Aillet, vescovo di Bayonne (Francia), al termine di un pellegrinaggio che si è concluso alla casa natale di S. Teresina di Gesù Bambino. Infatti, mentre in Vaticano proseguono i lavori al Sinodo sulla famiglia, la Chiesa Cattolica domenica eleverà una coppia di sposi agli onori degli altari. É un aureola per due quella per i coniugi Luigi e Zelia Martin, i genitori di santa Teresa. Una realtà controcorrente in un mondo dove tutto si fa single e l’amore è sempre più liquido.
Ddl Cirinnà, riassunto della giornata di ieri. Il presidente del Consiglio e leader del Pd vuol mandarlo nell’aula del Senato il prima possibile, il ministro dell’Interno e leader di Ap subordina l’iscrizione immediata all’ordine del giorno alla esclusione dal testo della stepchild adoption, cioè della possibilità per il convivente dello stesso sesso di diventare genitore adottivo del figlio biologico del partner. Un accordo - al momento improbabile - fondato sull’accoglimento da parte di Renzi della condizione posta da Alfano consegnerebbe all’Italia il matrimonio gay e le adozioni gay: o direttamente, per decisione del Parlamento, o qualche giorno dopo, per intervento del giudice. Proviamo a capire perché.
Vangelo Mc 10, 35-45: Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi cori Giacomo e Giovanni. Allora [Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».]
Dal 2 al 6 febbraio del 1995, a Pantano di Civitavecchia, una statuina della Madonna raffigurante la Regina della Pace lacrima sangue per tredici volte. Pianse ancora sangue il 15 marzo nelle mani del vescovo Girolamo Grillo. Da quel giorno altri eventi soprannaturali si sono succeduti: una seconda Madonnina, identica alla precedente, dono del cardinale Deskur, ha incominciato a effondere un olio profumato durante alcune feste religiose o di fronte a persone riunite in preghiera; la Vergine stessa è apparsa a una famiglia e ha dato i suoi messaggi. Prima destinataria e strumento di queste manifestazioni della Madonna è la famiglia Gregori: padre, madre e tre figli, tutti resi partecipi di tante grazie e segni straordinari. In questo libro, agile come una guida del pellegrino, si raccontano tutti i fatti salienti della vicenda; comprese le analisi scientifiche, che hanno escluso truffe e manipolazioni, e l’indagine della Chiesa, che, a livello diocesano, si è conclusa positivamente con l’erezione a Santuario della Parrocchia di Sant’Agostino a Pantano.
Grande scalpore su giornali e Tv per la lettera o presunta tale (esiste oppure no?) che tredici cardinali avrebbero scritto a papa Francesco, avanzando alcune perplessità sulle procedure di metodo da adottare al Sinodo sulla Famiglia. Se si vuole leggerla, sia o non sia reale e/o nella sua stesura definitiva, basta un click. Io l’ho fatto e non ci ho trovato elementi di scandalo, ma solo la richiesta di un confronto per il bene della Chiesa avanzato da alcuni collaboratori al vicario di Cristo. Ciò che allora stupisce è l’ordito complottistico intessuto dai media per i quali questi cardinali starebbero mettendo in discussione l’autorità e la libertà di giudizio del romano Pontefice. L’ingerenza in verità è tutta mediatica, a partire dal fatto che come già in Vatileaks, un documento che doveva restare riservato è stato carpito da qualche collega e dato in pasto al pubblico. Questo non va bene. Ma per il resto dov’è lo sconcerto? La Chiesa non è una democrazia, ma grazie a Dio fino a oggi è stato il luogo che maggiormente al mondo ha garantito la libertà e i diritti della persona (dal concepimento fino al suo esito…), compresi quelli di parlare franco.
“Perché credo”, Vademecum dei giovani per l'Anno della Misericordia (Libreria Editrice Vaticana) è il tema del nuovo libro del vescovo ausiliare della diocesi di Roma, monsignor Lorenzo Leuzzi, delegato per la Pastorale Universitaria, che sarà presentato giovedì 15 ottobre 2015, alle 19, nella Biblioteca Angelica, in piazza Sant'Agostino 8.
Una scuola secondaria dedicata a Papa Francesco è stata inaugurata nei giorni scorsi a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. L’istituto è stato finanziato dalla Conferenza Episcopale italiana (Cei) con i fondi dell’8x1000 e dalla onlus Semi di Pace. L’edificio, completato dopo nove mesi di lavori, dotato di dodici aule, un laboratorio informatico e uffici, ospiterà fino a seicento studenti, tra i 10 e i 16 anni, della comunità di Mikondo, nel quartiere periferico e degradato della capitale Kinshasa. Le attività didattiche sono coordinate dalle suore missionarie Figlie della Passione di Gesù Cristo e Maria Addolorata.
Sono ore di ansia e soddisfazione per la comunità cristiana siriana che celebra il ritorno di padre Jaques Mourad, rapito nel maggio scorso nei pressi del luogo di culto distrutto ad agosto dall'Is, e prega per la vita degli altri ostaggi. Da un lato c'è la “gioia” per la ritrovata libertà del sacerdote siro-cattolico, priore del monastero di Mar Elian, dall'altro la “forte preoccupazione” per la sorte di oltre 190 cristiani originari di Al Qariatayn, a sud-ovest di Homs, in Siria, tuttora nelle mani delle milizie del sedicente Stato islamico.
In questi giorni, l’assemblea sinodale ci sta rendendo partecipi di numerosi dibattiti, proposte e soluzioni per accompagnare con coraggio la vita della famiglia. La relazione finale sarà di grande utilità per il bene della famiglia, della società e della Chiesa. Il rischio è che giornali, televisioni e radio diano risalto solo a quei pochi aspetti che interessano i tanti che vorrebbero manipolare e strumentalizzare certe affermazioni dei padri sinodali, scardinandole dal contesto nel quale sono state pronunziate.
Il 18 ottobre, attraverso le 21 sedi nazionali di ACS presenti in quattro continenti, la fondazione pontificia esorta tutti i bambini ad unirsi in preghiera.
Secondo il rapporto annuale, sono state uccise anche persone non affette da malattie terminale, ma solo da problemi legati alla vecchiaia. Rispetto al 2013, vittime aumentate del 10%, rispetto al 2002, del 182%
Nissar Hussain, sua moglie e i suoi sei figli sono presi di mira in continuazione dai vicini musulmani. Hanno già dovuto cambiare casa, ma né la polizia né la Chiesa li soccorre
Parla lo scrittore irlandese cattolico “dissidente” che ha pagato cara (nella Chiesa e nel mondo) la sua battaglia per la verità del matrimonio. E per l’indissolubile unione tra bellezza e moralità
Egitto. Monsignor Bafnotios, vescovo di Samalout, dove sarà costruita la chiesa dedicata ai 21 martiri: «Anche i musulmani, come noi, si sono sentiti fieri di loro»
Di recente è stata pubblicata l’edizione 2015 de The Muslim 500: The World's 500 Most Influential Muslims, un volume annuale che dal 2009 rende noti i risultati di un voto aperto al pubblico per stabilire chi siano i musulmani più influenti al mondo. A gestire il progetto è il Royal Islamic Strategic Studies Centre in Amman, in Giordania.
La ripresa dei lavori nella seconda settimana di Sinodo è stata caratterizzata dal giallo della lettera dei 13 cardinali. Nella mattina di lunedì il vaticanista Sandro Magister ha pubblicato il testo di una missiva sottoscritta da un certo numero di padri sinodali, e inviata al Papa all’inizio del sinodo. Nomi di peso, per una protesta sostanziale.
Nonostante le sette sataniche siano un residuo primitivo e totalmente agli antipodi dell’era moderna, sembrano avere oggi più di ieri un forte appeal in tutto il mondo. Londra ha il primato mondiale di sette sataniche, seguita da Torino, San Francisco, Chicago e Roma (dove operano almeno 44 sette). Non è strano che in Italia vi sia questo grande interesse per le magie occulte e dipende dal fatto che accanto ad una convinta fede religiosa, convivono da sempre credenze popolari come il malocchio, la fattura, le sedute spiritiche e nuovi “riti di importazione” come il Voodoo e il Macuba. Riti che provengono da lontano e importati qui dalle grandi immigrazioni avvenute negli ultimi tempi nel nostro paese.
Oggi inizia la Novena a San Giovanni Paolo II.
Supplica alla Madonna di Fatima. Si prega oggi.
Arthur Boyle, Artie per gli amici,chioma folta, sorriso cordiale, faccia che ricorda vagamente Ronald Reagan. Cattolico del Massachussetts, da buon americano cattolico ha tredici figli, tutti avuti da Judi, unico amore della sua vita. Si sono innamorati che lui aveva dodici anni e lei undici. Quando si sono sposati, lui ne aveva diciannove. A quarantacinque anni Artie si è ritrovato con un brutto male. Sì, proprio quello. Visite, consulti, operazioni, insomma tutto l’ambaradam consueto che d’improvviso popola di medici e infermieri le giornate, che diventano un susseguirsi di appuntamenti, sale d’attesa, prelievi, ansie. Ve la faccio breve: ad Artie viene detto che non ha speranza. Ma Artie ha una famiglia alle spalle. E questa si attiva. Dove non arriva il medico, arriva la preghiera; quando la scienza getta la spugna, il credente non ha ancora esaurito le sue chances.
Lunedì 5 ottobre anche l’arcivescovo di Milano raggiunge Roma per il Sinodo ordinario sulla famiglia. Terrà settimanalmente informati i fedeli ambrosiani dei lavori con una rubrica sulle pagine diocesane di Avvenire. Il Sinodo 2015 privilegia i cosiddetti “circoli minori”, creati per lingua e tipologia d’interesse, a cui sono affidate singole parti delle materie da trattare. Il card. Scola è, come nel 2014, tra i moderatori di circoli non solo italiani, ma anche di lingua francese.
Ho ricevuto diverse mail di commento al mio articolo “Quelli che: "l'omosessualità di un prete non è un problema”, qualcuno educata, qualcuna un po' meno. Suppergiù, le osservazioni di queste mail sono le seguenti: bisogna distinguere tra atti omosessuali e omosessualità; i primi sono peccato, la seconda no; quindi l'omosessualità di un prete non è un problema. È verissimo: il Magistero distingue tra atti omosessuali e tendenza omosessuale; i primi sono in peccato, la seconda no. Ma non finisce qui.
L'epurazione delle fiabe classiche dalla scuola elementare francese è solo l'ultimo attacco del politicamente corretto ad un bene essenziale: la cultura critica.
Noelia Garella ha 29 anni ed è diventata maestra nel 2007. Attualmente lavora nella scuola materna Capullitos di Córdoba Capital. Isabel “Ichu” Bosch Fragueiro ha 27 anni, è scrittrice e di recente ha pubblicato il suo primo libro: La vida de una reina (La vita di una regina). Entrambe hanno la Sindrome di Down. “Non ci sono pregiudizi nei miei confronti da parte dei genitori. Ho iniziato a lavorare e i genitori erano contenti, e anche i bambini. Diamo loro il latte, il pranzo, la merenda. Ci divertiamo in giardino”, ha raccontato Noelia al quotidiano El Día. Noelia ha terminato la scuola primaria e secondaria presso la Escuela Santa Infancia, ha studiato per diventare Maestra di Livello Iniziale e ha conseguito un aggiornamento accademico in Danze Folkloristiche.
Ad AsiaNews mons. Zenari conferma la notizia del rilascio del priore del monastero di Mar Elian ad Al Qariatayn, rapito nel maggio scorso. Il sacerdote è atteso a Damasco, dove racconterà lui stesso i dettagli del sequestro. Ancora nessuna novità sul rapimento di p. Dall’Oglio.
«Sapevo ben poco dei coniugi Martin, solo quanto accenna santa Teresina nei suoi scritti», dice padre Antonio Sangalli, frate del Carmelo di Monza. Eppure proprio lui è diventato il postulatore della causa dei primi santi sposi della storia della Chiesa che verranno canonizzati il 18 ottobre prossimo, «guarda a caso proprio durante il sinodo della famiglia». Sangalli racconta a tempi.it come è diventato testimone involontario sia del primo sia del secondo miracolo, necessari a dichiarare la santità dei coniugi Luigi e Zelia Martin. Tutto è cominciato nel giugno 2002, quando una coppia di sposi, Valter e Adele Schilirò, di cui Sangalli è confessore, gli domandarono il battesimo per i figlio neonato, Pietro, la cui condizioni erano state dichiarate incompatibili con la vita dai medici: «A dire il vero, cercai di defilarmi e dissi loro di far battezzare il bambino al cappellano dell’ospedale. Ma non mi diedero scelta, così mi misi a cercare il rito del battesimo in articulo mortis e, mentre lo facevo, mi capitò fra le mani un’immaginetta degli allora venerabili coniugi Martin, con una preghiera sul retro. Sapevo che anche loro avevano perso quattro figli e che li avevano offerti a Dio con fede. Mi parve perfetta e, quando la famiglia Schilirò mi venne a prendere, diedi loro l’immaginetta dicendo ai bambini che dovevano pregare affinché anche mamma e papà riuscissero ad affrontare con fede la morte di Pietro. Temevo perdessero il senno per la disperazione».
Dalla discoteca dei vip alla collina delle apparizioni. Dal mondo dello spettacolo a quello della fede. In queste poche parole si può racchiudere il cammino di conversione di Simona Amabene, una brava ragazza che lavorava come pr al Twiga, famoso locale della Versilia, prima di essere toccata dalla Madonna. La Vergine, in questo Suo straordinario disegno di conversione, è entrata piano piano nel suo cuore facendosi largo tra le pagine della sua agenda fitta di impegni, per non uscirne più.“
Dopo quattro giorni senza cibo e acqua la dodicenne Andrea Lago è morta venerdì all’ospedale clinico di Santiago de Compostela. I supporti vitali che servivano per nutrire Andrea, affetta sin da piccola da una malattia neurodegenerativa che le ha bloccato progressivamente gli arti, le erano stati tolti lunedì dopo una battaglia ingaggiata lo scorso giugno dai genitori, Antonio Lago e Estela Ordonez (nella foto), convinti che la figlia dovesse morire “dignitosamente”. «Non vogliamo vederla agonizzante, deperita, in pena e incapace di riconoscerci».
L’8 novembre 1620, presso Praga, l’esercito cattolico sconfisse il nemico luterano nella cosiddetta Battaglia Bianca. Il merito della vittoria, più che alla baldanza dei soldati, fu attribuito all’intercessione della Vergine per il tramite del cappellano delle truppe che sul campo mostrò un’immagine di Maria con il Suo Bambino dalla quale scaturirono raggi dorati che abbagliarono gli avversari, costringendoli alla fuga. Il padre, un carmelitano scalzo, trasferì solennemente questa icona nella chiesa romana del suo ordine religioso, allora dedicata a San Paolo e da quel momento intitolata a Santa Maria della Vittoria. Il dipinto originale andò perduto nelle fiamme di un incendio e sostituito con una copia oggi nella raggiera al centro dell’altare maggiore.
Il modello non è il regale sposalizio di Kate e William. Ma semmai quello molto più glam di Elton John. Follow the money, si diceva: segui il soldo. E il soldo porta oltre le leggi, lontano dalle consuetudini e sideralmente liberato da quel pizzico di moralità che ormai non c'è più, schiacciata dal consumo sessuale che ha sostituito il piacere fine a se stesso e la sua spasmodica ricerca di felicità. La strategia è semplice: i matrimoni, per chi ancora li sceglie, sono un business, il catering, i fiori, l'allestimento etc.... Negli ultimi dieci anni si è creata la figura del wedding planner al quale si può affidare un desiderio per vederselo immediatamente tradotto in realtà, fossero anche i confetti passion fruit perché la mandorla è così retrò, stantia, insomma un retaggio clericale.
Due cose imbarazzano in queste ore chi nel Pd è consapevole del danno che al nostro ordinamento causerà il ddl Cirinnà. La prima è l’ansia con la quale si sta tentando di portarla in Aula al Senato il prima possibile: senza concludere l’esame in Commissione Giustizia, senza relatore, senza affrontare nella sede tecnica più adeguata nodi delicati e complessi, che la confusione dell’Aula impedisce di valutare con attenzione. La seconda è la certezza che l’inserimento della stepchild adoption sia nell’articolato originario sia nella sua riscrittura conduce in breve tempo all’adozione gay. La prima è una forzatura di metodo, la seconda di merito.
La prima settimana del Sinodo, dedicata alla prima parte dell'Instrumentum laboris, si è chiusa con la pubblicazione delle prime relatio dei cosiddetti circoli minori. Proprio questi gruppi di circa 20-30 padri, riuniti nelle varie lingue, costituiscono la chiave portante del nuovo metodo di lavoro introdotto per questa sessione ordinaria dell'assemblea dei vescovi.
California. L’ex seminarista Jerry Brown può imparare da Mary Karner cos’è la sofferenza e qual è il suo valore: «Mia madre è morta, ma ho avuto l’opportunità di servirla fino alla fine»
«Morano. La figlia down nascosta da De Gaulle». La prima pagina del nuovo numero di Charlie Hebdo, uscito mercoledì, è di quelle che farà discutere. Perché dietro alla solita storia della libertà di espressione questa volta non si nasconde solo il vituperio e l’insulto gratuito, ma anche «il vero razzismo».
Noor, 22 anni, racconta alla Cnn: «L’uomo che mi ha comprata mi ha detto: “Diventerai musulmana se 10 combattenti ti stupreranno”. Lo ha fatto, poi mi ha passata ai suoi 10 amici»
«Una iniziativa molto interessante di proposta pastorale è quella del vescovo di Frascati, monsignor Raffaello Martinelli, che già da qualche anno ha pubblicato dei comodi e maneggevoli depliant in cui tratta in modo sintetico ma efficace temi che riguardano la Chiesa e i suoi insegnamenti come: “Matrimonio e Famiglia: quale la loro concezione nella fede cristiana”, o “Il Santo Rosario: quale la sua importanza”, o “Sessualità umana: come viverla in castità”, “Relazioni omossesuali: come le valuta la Chiesa Cattolica”, “Il Diavolo: come lo si vince” e “Convivenze, coppie di fatto: sono da legalizzare?”. Questi sono solo alcuni dei titoli, come si vede, anche con temi scottanti ed attuali, scritti però, non con linguaggio teologico che ai più anche credenti potrebbe risultare difficile, ma in modo diretto semplice e con argomenti convincenti che anche il non credente o colui che sta in cerca della verità potrebbe vederli come uno stimolo ad approfondire tali tematiche, infatti alla fine di questi depliant, vi è una bibliografia che permette di conoscere meglio tali argomenti.
L’eutanasia per gli adulti non è ancora stata legalizzata in Francia, ma la principale loggia massonica del Paese, il Grande Oriente di Francia, già dibatte su una legge sul fine vita adattata ai minori. Un giornalista di Famille Chrétienne ha potuto assistere a una conferenza intitolata “La fine della vita dei bambini”, organizzata il 3 ottobre nel tempio della loggia per la commissione nazionale di salute pubblica e di bioetica del Grande Oriente di Francia.
Rapimento a scopo di estorsione o nuovo capitolo del terrore islamista? È la domanda che resta aperta nelle Filippine all’indomani del sequestro di Rolando Del Torchio, l’italiano cinquantasettenne, ex missionario del Pime, portato via l’altra sera dalla sua pizzeria di Dipolog, sull’isola di Mindanao, dove era tornato a vivere da qualche anno dopo aver abbandonato il sacerdozio. Ed è una domanda che resta aperta, non tanto per la difficoltà a fare luce sull’accaduto, ma perché in un posto come Mindanao è davvero difficile tracciare una linea di demarcazione netta tra una situazione e l’altra.
Domenica, Papa Francesco ha sottolineato che il Sinodo dei vescovi non è un parlamento, ovvero che la verità non è il frutto della democrazia dei “secondo me”. Chiaro. Forse. Perché monsignor Bruno Forte, che del Sinodo è il Segretario speciale, insiste nel dire che l’assemblea dei vescovi ha natura “pastorale” e c’è il rischio che le sue parole vengano strumentalizzate da chi auspica separazioni imbarazzanti tra pastorale e dottrina. Infatti, il Relatore generale del Sinodo, il cardinale Péter Erdö, ha tenuto a ribadire che tra bene e male non ci può essere compromesso: sì, insomma, che siamo nella Chiesa cattolica, non dal barbiere. Necessario?
Vangelo Mc 10, 17-30: Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi.
[In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».] Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
La piccola Milan, a due anni, si ammala di tumore e dopo un trapianto viene assalita da un virus letale. La madre, una profuga musulmana di Damasco, si rivolge a san Charbel e la bambina guarisce.
Dopo la risoluzione di molti problemi burocratici, può finalmente cominciare la costruzione della chiesa dei Martiri in Egitto. Il tempio sarà dedicato ai 20 cristiani copti sgozzati in Libia l’anno scorso dallo Stato islamico.
Il Pontefice in piazza San Pietro ha ricordato che tutta la società farebbe bene a guardare alla famiglia per imparare. Come sta facendo la Chiesa con il Sinodo
Presentato un nuovo testo da votare in Senato senza passaggio in commissione. Interviste a Maurizio Sacconi («il fine è l’utero in affitto, torniamo in piazza») e Eugenia Roccella («si apre un problema rispetto al nostro rapporto con l’esecutivo»)
Quando l’hanno accusata di voler diffondere la teoria gender nelle scuole, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha prima negato con forza, per poi parlare di «truffa culturale» e minacciare addirittura la denuncia. Eppure, nelle scuole italiane (che lo preveda o meno la "Buona scuola”, che è appena partita), l’insegnamento di gender c’è eccome. Anche se nulla è istituzionalizzato e controllato dal governo, sono state tante le scuole che hanno dato spazio alla teoria gender (che lo ricordiamo, sostiene che l’identità sessuale non sia altro che una libera costruzione dell’individuo) camuffandola magari sotto l’egida della lotta all’omofobia e alla discriminazioni, con cui ovviamente non c’entra nulla.
E' cominciato il Sinodo sulla Famiglia, invito gli amici lettori a pregare per questa importante celebrazione della Chiesa cattolica. Desidero solo raccontare la mia esperienza di essere nato da santi genitori (il giudizio spetta naturalmente alla Chiesa), che ha reso serena e anche gioiosa la vita mia e dei miei fratelli. In noi bambini la fede è entrata naturalmente come la lingua italiana, Rosetta e Giovanni erano davvero autentici credenti e imitatori di Gesù Cristo. Uno dei più bei ricordi che ho di loro è quando alla sera dopo cena (pranzo alle 12 e cena alle 19, come molti in Tronzano a quel tempo) si diceva assieme il Rosario seduti attorno al tavolo della cucina e noi bambini eravamo aiutati da mamma e papà a recitare l’Ave Maria, a tenere le mani giunte. E poco dopo ci portavano a letto. Nella camera matrimoniale c’era un bel quadro di Maria col piccolo Gesù in braccio, ci inginocchiavamo tutti davanti a quel quadro e recitavamo assieme le preghiere della sera.
Nella vita della Chiesa ogni tempo mariano è di straordinaria confidenza e di grande sincerità. Confidenza con la Madre del Signore che, di anno in anno, accompagna il suo popolo nel cammino faticoso ed esaltante della testimonianza cristiana, ma anche momento di sincerità, perché ad ogni suo passo la Chiesa ha saputo dire alla Vergine Madre quello che urgeva nel suo cuore, quello che era significato dalle vicende talora terribili della sua vita, penso alle carestie e alle guerre. Oggi permettetemi di dire, in totale sincerità davanti a voi e alla Madonna - che si prende cura di noi - che la Chiesa e il popolo cristiano vivono un momento di gravissima difficoltà.
La senatrice Monica Cirinnà ha il merito di parlare chiaro. Come il collega di partito Ivan Scalfarotto (intervista a la Repubblica del 16 ottobre 2014): «l’unione civile non è un matrimonio più basso, ma la stessa cosa. Con un altro nome per una questione di realpolitik»; come la ex collega Paola Concia (intervento su Il Foglio del 7 luglio 2015): «la legge contiene una piccola, per il momento necessaria, ipocrisia: è infatti una legge che di fatto introduce il matrimonio tra cittadini dello stesso sesso, ma senza dichiararlo esplicitamente». Anche lei non ha mai nascosto che il disegno di legge sulle cosiddette unioni civili, del quale finora è stata la relatrice, coincida nella sostanza con l’introduzione del matrimonio same sex: lo ha ribadito ieri, dopo aver depositato in Senato il nuovo testo del ddl, quello sul quale è annunciato il blitz dell’arrivo in Aula fra qualche giorno senza attendere la chiusura dei lavori in Commissione Giustizia.
Tra i mesi devozionalmente qualificati, ottobre è il mese del Rosario. L’origine è relativamente recente e si deve al domenicano spagnolo Giuseppe Moran († 1884). L’iniziativa ottenne il favore di Leone XIII, che nella lettera Supremi apostolatus del 1.9.1883 scrisse: «vogliamo che tutto il mese di ottobre dell’anno in corso sia consacrato e dedicato alla celeste Regina del Rosario». Dopo questa data e sino al 1898 seguirono altri 11 documenti - dunque 12 in tutto - che verso l’inizio di settembre raccomandavano la preghiera del Rosario durante il mese di ottobre. Anche san Giovanni XXIII volle promuovere il mese di ottobre con la lettera Grata recordatio (26.9.1959), appunto il “grato ricordo” delle lettere di Leone XIII nell’animo dell’allora giovane Roncalli.
Partiamo da un articolo di legge, l’art. 12 comma 6 della legge 40: «Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro». Più chiaro di così si muore: in Italia, almeno fino ad oggi, è ancora vietata la pratica dell’utero in affitto e non si possono comprare né gameti né embrioni. Chi lo fa commette un reato. Nonostante questo c’è qualcuno che ha deciso di avviare sull’italico suolo il business delle madri surrogate e degli embrioni venduti.
Al momento attuale nella Chiesa non esiste una materia più importante da trattare della verità sul matrimonio. In un mondo nel quale l’integrità del matrimonio è sotto attacco già da molti decenni, la Chiesa è rimasta sempre l’araldo fedele della verità del piano di Dio per l’uomo e la donna, nella unione fedele, indissolubile e procreativa del matrimonio. Nel presente momento, certamente sotto la pressione di una cultura totalmente secolarizzata, confusione e perfino errore sono entrati nella Chiesa e minacciano di indebolire o compromettere gravemente la testimonianza della Chiesa, a detrimento della intera società.
Per un verso richiedono l’esaltazione della diversità dall’eterosessualità, ma per altro verso richiedono l’equiparazione esatta di questa diversità
Il sacerdote iracheno Rebwar Basa si rivolge all’Occidente: «Se la casa del mio vicino sta bruciando, non posso limitarmi a guardare e dire: pregherò per lui. Devo anche spegnere il fuoco»
Imparate dalla saggezza di uno dei santi più amati della Chiesa...
Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen.
In occasione dell’Anno della Misericordia, che inizierà l’8 dicembre per volontà di papa Francesco, il vescovo di Pontoise e “Guardiano della Santa Tunica”, Stanislas Lalanne, ha stabilito un’ostensione eccezionale dell’indumento che Gesù di Nazareth avrebbe indossato prima della crocifissione. L’ultima esposizione pubblica risale al 1986, quando furono 80.000 i pellegrini giunti a vedere la tunica. L’anno prossimo, l’ostensione coinciderà con i 150 anni della basilica e con il 50º anniversario della diocesi francese di Pontoise. Il responsabile della basilica, Guy-Emmanuel Cariot, si prepara a ricevere “più di 150.000 pellegrini nel 2016”. La reliquia si venera in Francia da un millennio, e ha avuto pellegrini illustri come i re di Francia Luigi VII, San Luigi, Francesco I, Enrico III, Luigi XIII e le regine Maria de’ Medici e Anna d’Austria.
I giovani pellegrini di tutto il mondo stanno iniziando a prepararsi per la 31ma Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), che avrà luogo a Cracovia, in Polonia, nel luglio prossimo. L’evento internazionale, che si svolge ogni due anni, è il più grande raduno giovanile del mondo. La prima Giornata Mondiale della Gioventù ufficiale è stata celebrata nel 1986 a Roma, istituita da papa Giovanni Paolo II, ma era iniziata nel 1984, quando più di 300.000 giovani di ogni parte del pianeta erano arrivati a Roma su invito di papa Wojty?a per un Giubileo Internazionale dei giovani la Domenica delle Palme in Piazza San Pietro.
Dall'Angelus di domenica 20 febbraio 1994 ...
Novena a Santa Teresa di Gesù (d'Avila). Primo giorno.
Pubblichiamo l'intervento che il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, ha svolto al Convegno internazionale "Permanere nella verità di Cristo", co-organizzato da La Nuova Bussola Quotidiana, lo scorso 30 settembre all'Angelicum di Roma.
Promesse fatte dalla Beata Vergine Maria al Beato Alano de La Roche per chi recita il Santo Rosario.
1. Chi mi servirà costantemente recitando il mio Rosario, riceverà qualche grazia speciale. 2. A tutti coloro che devotamente reciteranno il mio Rosario prometto la mia specialissima protezione e grandi grazie. 3. Il Rosario sarà un’arma potentissima contro l’inferno, distruggerà i vizi, dissiperà il peccato e abbatterà le eresie. 4. Il Rosario farà rifiorire la virtù e le opere sante, farà conseguire alle anime copiosissime misericordie di Dio, e tirerà i cuori degli uomini dall’amore vano del mondo all’amore di Dio, e li solleverà al desiderio delle cose eterne. Quante anime si salveranno con questo mezzo! 5. L’anima che a me si raccomanda con il Rosario non perirà. 6. Chiunque recita devotamente il Santo Rosario con la considerazione dei suoi Sacri Misteri, non sarà oppresso da disgrazie, non verrà castigato dalla giustizia di Dio, non perirà di morte improvvisa: ma si convertirà se peccatore, e si conserverà in grazia se giusto, e sarà fatto degno della vita eterna. 7. I veri devoti del mio Rosario non morranno senza i Santissimi Sacramenti. 8. Voglio che coloro che recitano il mio Rosario in vita e in morte abbiano la pienezza delle grazie, e in vita e in morte siano ammessi a partecipare ai meriti dei Beati del Paradiso. 9. Io ogni giorno libero dal Purgatorio le anime devote al mio Rosario. 10. I veri figli del mio Rosario godranno grande gloria in cielo. 11. Tutto quello che chiederai per il mio Rosario impetrerai. 12. Coloro che propagano il mio Rosario saranno da me soccorsi in ogni loro necessità. 13. Io ho ottenuto dal mio Figlio Divino, che tutti i membri della Confraternita del Rosario possano avere come loro confratelli tutta la corte celeste in vita e in morte. 14. Coloro che recitano il mio Rosario sono miei figli e fratelli a Gesù Cristo mio unigenito. 15. La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.
La Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma ha organizzato il 30 settembre il dibattito “Ideologia del gender: una rivoluzione antropologica”, con la partecipazione di Filippo Savarese, di “Manif Pour Tous – Italia”, della psichiatra Dina Nerozzi, del sacerdote domenicano Giorgio Maria Carbone, esperto di Bioetica, e dell’economista Federico Iadicicco, membro dell’associazione ProVita.
Ci sono due modi di pensare alla bontà: come a una caratteristica fissa – o ce l’hai o non ce l’hai – o come un muscolo. In alcune persone questo muscolo è naturalmente più forte che in altre, ma può crescere e rafforzarsi con l’esercizio. Mi piace pensare alla bontà come a un muscolo. Crescere nella bontà richiede costantemente un grande lavoro. Gesù è stato un uomo buono. La sua anima era piena di bontà, ma allo stesso tempo ha vissuto esercitando il muscolo della bontà. È passato per la vita facendo il bene. Ci sono persone buone per natura. Non si sforzano molto e sono buone. Non pensano male, non agiscono male. Ci sono altre alle quali praticare il bene costa molto di più. Devono sforzarsi, esercitano il muscolo. Devono imparare a guardare la vita con bontà. E ad agire spinti dalla bontà.
Cosa sarebbe il mondo senza colore? Questo splendido video mostra la determinazione di un artista di portare il colore in un luogo spesso grigio per la mancanza di speranza: Jalouzi, uno dei più grandi slum di Haiti. Quest’uomo sta mobilitando persone di ogni età perché lo aiutino a dipingere la bidonville, un tetto e un muro alla volta. A Jalouzi “la vita è difficile per chiunque”, confessa. “Era un posto senza colore, ma stiamo cambiando tutto questo”. “Credo che il colore abbia il potere di trasformare la mia comunità”, sostiene il pittore. “A poco a poco, stiamo trasformando Jalouzi da una grigia montagna a un arcobaleno pieno di colori”. Alcuni, riconosce, potrebbero chiedersi che differenza faccia il colore.
La comunità cristiana del Nepal teme per il suo futuro. Secondo quanto riferiscono ad Aiuto alla Chiesa che Soffre fonti vicine alla Chiesa locale, tra gli appartenenti alla minoranza – appena lo 0,5% della popolazione – cresce la sensazione di insicurezza in seguito agli attentati dinamitardi che nella notte tra il 14 ed il 15 settembre hanno colpito tre chiese protestanti. Le esplosioni non hanno provocato vittime, ma sono bastate ad alimentare le paure della comunità cristiana, soprattutto perché si sono verificate a poche ore dalla votazione di un emendamento alla Costituzione, fortemente voluto dal partito nazionalista Rastriya Prajatantra. Tale modifica, che non è stata approvata, avrebbe reso il Nepal uno stato induista.
Stamattina, come ogni tanto faccio, per sfruttare tutta la ricchezza del Messale ho scelto un canone eucaristico diverso dal solito: la cosiddetta seconda preghiera della Riconciliazione. Era tanto tempo che non la usavo e devo dire che mi ha fatto un certo effetto. Mi sono innanzitutto reso conto dolorosamente che sono cambiato, forse invecchiato, forse inacidito, fatto sta che una volta quella preghiera mi piaceva, oggi mi ha quasi irritato, soprattutto il prefazio. O forse non dipende da me, forse sono i tempi che sono invecchiati e inaciditi, ma in un tempo come questo in cui sale sempre di più la persecuzione, aperta o strisciante, quella preghiera mi è sembrata davvero di cattivo gusto, a dir poco.
Kevin, oggi Fay, ha 27 anni e vorrebbe diventare mamma ma poiché lo Stato, che gli ha già pagato metà dell’operazione per il cambio di sesso (41 mila euro), non lo aiuta, lancia una campagna di crowdfunding
Santa Gemma Galgani (1878- 1903) ebbe la costante compagnia del suo Angelo protettore, con cui manteneva un rapporto familiare. Lei lo vedeva, pregavano insieme, e lui lasciava perfino che lei lo toccasse. Insomma, Santa Gemma considerava il suo Angelo Custode come un amico sempre presente. Egli le prestava ogni tipo di aiuto, addirittura portando messaggi al suo confessore, a Roma. Questo sacerdote, don Germano di San Stanislao, dell’Ordine dei Passionisti, fondato da San Paolo della Croce, lasciò la narrazione della relazione di Santa Gemma con il suo celeste protettore: “Frequentemente quando le chiedevo se l’Angelo Custode rimanesse sempre al suo posto, al suo fianco, Gemma si volgeva verso di lui completamente a suo agio e subito cadeva in un’estasi di ammirazione per tutto il tempo in cui lo fissava“. Lei lo vedeva per tutto il giorno. Prima di addormentarsi gli chiedeva di vegliare al capezzale del letto e di farle un segno della Croce sulla fronte. Quando si svegliava, al mattino, aveva l’immensa gioia di vederlo al suo fianco, come lei stessa raccontò al suo confessore: “Questa mattina, quando mi sono svegliata, lui era lì vicino a me”.
La traccia mariana che questa volta esaminiamo ci conduce in Belgio, e più precisamente a Banneux, per un ciclo di otto apparizioni che ci mostreranno come la presenza della Madonna tra gli uomini negli ultimi due secoli risponda a un preciso disegno di Maria che con sempre maggior premura di fa presente e offre messaggi per mettere in guardia l’umanità dagli attacchi del Demonio. Ci troviamo dunque a Banneux: si tratta di un piccolo borgo situato nel comune di Louveigné, distante una ventina di chilometri da Liegi, nelle Ardenne. Il nome “Banneux”, letteralmente “(luogo) banale”, indica la natura del posto, reso insignificante – per lo meno fino a un certo punto, e agli occhi del mondo - da una dilagante povertà che costringe gli abitanti a una vita di fatica e di sacrifici. Nel 1914 il villaggio muta denominazione, assumendo quella di Notre-Dame de Banneux per soddisfare un voto che gli abitanti hanno fatto chiedendo protezione alla Madonna dalle distruzioni del Primo conflitto mondiale. Ed effettivamente la Vergine ascolta le preghiere dei poveri di Banneux – contadini e minatori, per lo più - e ottiene dal Signore la grazia per cui il borgo attraversa indenne la guerra senza incappare in quella spirale di morte e distruzione che colpisce i villaggi vicini.
Si sbaglierebbe di grosso chi pensasse che sia un semplice episodio il caso di monsignor Krzysztof Charamsa, l'ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha rivelato la sua omosessualità e presentato il suo compagno: il caso estremo di un teologo di Curia frustrato che approfitta del Sinodo per liberarsi del peso della sua doppia vita e cercare di influenzare a sua vantaggio il Sinodo sulla famiglia appena iniziato; e tanto che c’è farsi un po’ di pubblicità in vista dell’uscita annunciata di un libro da lui scritto per raccontare la sua storia. In questo caso sarebbe un fatto grave sì, ma in fondo un fatto isolato dalle conseguenze limitate.
Nella veglia di preghiera di sabato 3 ottobre con le associazioni ecclesiali italiane e nella solenne Messa di apertura del Sinodo di domenica 4 ottobre Papa Francesco ha spiegato che cosa si aspetta dall’assise episcopale: fedeltà alla dottrina, proclamazione coraggiosa della verità che «non muta secondo le mode» e insieme misericordia per le persone sole e ferite. Ai laici, il Papa ha spiegato che con il Sinodo si tratta di «accendere una piccola candela nel buio che ci circonda». Serve? «Non sarebbe ben altro ciò di cui c’è bisogno per diradare l’oscurità? Ma si possono vincere le tenebre?». Ci sono tempi in cui non solo «simili interrogativi si impongono con forza» ma «la tentazione porta a tirarsi indietro, a disertare e a chiudersi, magari in nome della prudenza e del realismo, fuggendo così la responsabilità di fare fino in fondo la propria parte».
Esce anche in Italia il libro “Sei mesi di vita. Ma la Madonna è intervenuta a Medjugorje” (edizioni Ares) in cui si racconta del miracolo che avrebbe guarito fisicamente e spiritualmente un imprenditore americano.
Arthur Boyle, Artie per gli amici, è un americano tipico. Foto a tutti denti, chioma folta, sorriso cordiale, faccia che ricorda vagamente Ronald Reagan. Cattolico del Massachussetts, da buon americano cattolico ha tredici figli, tutti avuti da Judi, unico amore della sua vita. Si sono innamorati che lui aveva dodici anni e lei undici. Quando si sono sposati, lui ne aveva diciannove. Insomma, una storia, la sua, alla Frank Capra, quel regista per cui la vita è sempre una cosa meravigliosa, anche quando uno dei tuoi figli presenta un handicap e un altro è morto presto (come è accaduto ad Artie). Non a caso quel vecchissimo film con James Stewart tiene ancora banco a Natale insieme a Don Camillo. E solo un italiano cattolico poteva spiegare agli americani che cosa sia davvero il sogno americano: Dio, patria, famiglia.
Il teologo polacco, officiale della Congregazione della Dottrina della Fede, aveva rivelato di avere un compagno e aveva auspicato un’apertura della Chiesa ai gay. Si profila una sua rimozione dall’incarico in Vaticano
Papa Francesco presiede la messa per la Gendarmeria Vaticana, in occasione del festa del loro patrono, San Michele Arcangelo.
Oggi inizia la Novena alla Madonna di Fatima.
Parla il cardinale: «Le differenze con Francesco? Io vicino a Giovanni Paolo II e Benedetto. Per le parole di monsignor Charasma provo più pena che sorpresa»
Agli occhi degli anarchici il monastero cistercense di Viaceli in Spagna appariva come un covo di reazionari e di nemici della rivoluzione. Per questo motivo, l’8 settembre 1936, nel pieno della guerra civile spagnola, il cenobio venne circondato e occupato in poco tempo. I 38 monaci della comunità furono trasferiti come prigionieri a Santander nel collegio dei salesiani. Non contenti, gli occupanti distrussero tutte le immagini sacre presenti nel monastero. Stessa sorte capitò agli oggetti di culto. Questo episodio fu il preludio del martirio di Pío Heredia Zubía e 17 compagni e compagne degli ordini cistercensi della stretta osservanza (trappisti) e di San Bernardo, che il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, in rappresentanza di Papa Francesco, beatifica a Santander, sabato 3 ottobre.
All’Umpqua Community College, Roseburg, Oregon, si è consumata una nuova strage nei college statunitensi giovedì 1 ottobre. Un ragazzo di nome Chris Harper Mercer, dotato di un vero e proprio arsenale personale (giubbotto antiproiettile, tre pistole e un fucile) ha fatto irruzione dell’istituto e ha iniziato a uccidere sistematicamente gli studenti. Non ha sparato a caso: ha selezionato i cristiani, coloro che hanno avuto il coraggio fino all’ultimo secondo di vita di dichiararsi fedeli cristiani. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 10 morti (fra cui lo stragista) e 8 feriti.
É stato presentato ieri in Sala Stampa vaticana il calendario dei lavori sinodali che prenderanno ufficialmente il via lunedì prossimo, dopo la messa concelebrata nella basilica vaticana dal Papa. É stato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale, ha spiegare le novità. Innanzitutto, il programma sarà diviso in tre parti, come tre saranno le settimane di assemblea. Nei primi sette giorni si discuterà la prima parte dell’Instrumentum laboris (L’ascolto delle sfide sulla famiglia), nei successivi sette la seconda (Il discernimento della vocazione familiare) e solo alla fine, a partire dal 19 ottobre, l’attenzione si concentrerà sulla terza parte, quella più delicata e complessa, relativa alla “Missione della famiglia oggi”.
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite dispone di un Comitato di 18 esperti indipendenti incaricati di vigiliare sul rispetto dei diritti umani nel mondo, scelti in modo che “vi siano equamente rappresentati tutti i continenti, le diverse forme di civiltà e i principali sistemi legali”. Questi esperti vengono spesso descritti come i “gioielli della corona” del Consiglio per l’elevato livello morale e la grande competenza che li contraddistingue. Nei giorni scorsi ha quindi suscitato scandalo e sconcerto la notizia che a capo della commissione incaricata di eleggerli, composta da cinque ambasciatori all’ONU, il Consiglio ha posto Faisal bin Hassan Trad, ambasciatore dell’Arabia Saudita, paese in cui molte violazioni dei diritti umani sono prescritte, previste dalla legge, quindi istituzionalizzate.
Novena allo Spirito Santo per il Sinodo. Nono giorno.
"Bella ciao", bandiere rosse, falci e mertello ai funerali di Pietro Ingrao. Tra quei segni dell'odio e della violenza compare anche don Luigi Ciotti che tiene una concione appassionata in memoria del defunto. Sulla bara del leader comunista spunta la sciarpa rossa che don Andrea Gallo sfoggiava assieme al suo famoso pugno chiuso. Eppure Ingrao è l'uomo che, da direttore del quotidiano l'Unità, salutò il mostro Stalin tributandogli «gloria eterna» perché «più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell'umanità». Come per esempio il massacro degl'insorti anticomunisti rivoltatisi nel 1956 contro la tirannia aregia sovietica, massacro cui Ingaro diede pieno e totale appoggio...
«La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Ma lo s’intende spesso nel senso dell’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi Pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere – una fede “fai da te”, quindi. E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta”. È la fede che egli vuole. Qualifica invece come infantile il correre dietro ai venti e alle correnti del tempo. Così fa parte della fede adulta, ad esempio, impegnarsi per l’inviolabilità della vita umana fin dal primo momento, opponendosi con ciò radicalmente al principio della violenza, proprio anche nella difesa delle creature umane più inermi. Fa parte della fede adulta riconoscere il matrimonio tra un uomo e una donna per tutta la vita come ordinamento del Creatore, ristabilito nuovamente da Cristo. La fede adulta non si lascia trasportare qua e là da qualsiasi corrente. Essa s’oppone ai venti della moda. Sa che questi venti non sono il soffio dello Spirito Santo; sa che lo Spirito di Dio s’esprime e si manifesta nella comunione con Gesù Cristo».

Omelia ai primi vespri in occasione della chiusura dell’anno paolino nella solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, Basilica di San Paolo Fuori le Mura, 28 giugno 2009
Tutto è cominciato grazie all’attenzione di una maestra delle elementari per i suoi alunni. «L’imam insegnava ai ragazzi un islam marcatamente radicale»
“Il teologo riformista Kasper: ‘Gay si nasce, no ai fondamentalisti in nome del Vangelo’”. È proprio un titolo suggestivo, gentile cardinale Walter Kasper, quello che il Corriere della Sera ha usato per presentare la sua intervista rilasciata al vaticanista del quotidiano milanese Gian Guido Vecchi.
Questa lettera (datata 29 settembre) è stata spedita da padre Ibrahim al-Sabbagh, parroco della Comunità latina d’Aleppo (Siria), ad un gruppo italiano che sostiene con preghiere e aiuti economici la sua parrocchia. I lettori di Tempi conoscono bene padre Ibrahim grazie ai reportage dalla Siria di Rodolfo Casadei. Le fotografie che vedete in pagina sono state inviate dallo stesso padre Ibrahim per documentare quanto scrive.
Esce in questi giorni per le Edizioni Ares un libro da non perdere. E’ la storia di un incredibile miracolo di guarigione avvenuto a Medjugorje quindici anni fa. Un cancro allo stadio terminale, pochi mesi di vita dinnanzi, nessuna speranza di sopravvivenza, ma un unico convincimento: in un paesino al di là dell’Atlantico la Madonna opera miracoli. Famiglia BoyleUna moglie piena di fede, Judy, amata fin da giovanissimo; tredici figli, di cui uno, Joseph, morto ancora nella culla e un secondo, Artie Jr., affetto da autismo. Un cognato (Kevin) e un amico (Rob) premurosi e pronti a dare la vita per te. È questo il contesto umano di Arthur Boyle quando a 45 anni scopre di avere i giorni contati – «Sei mesi al massimo», è la diagnosi – per una metastasi al polmone recidiva di un cancro al rene, da cui era già sorprendentemente scampato 8 mesi prima…. Trovandosi sul baratro, l’Autore, forte del sostegno di Judy decide di affidarsi totalmente a Dio.
Quando nel 2014 lasciò il suo mandato attivo nella diocesi di Colonia, il Die Tagespost scrisse che «la mancanza di un tipo come Meisner si sentirà» nell'episcopato tedesco. Il cardinale Joachim Meisner, oggi arcivescovo emerito di Colonia, è nato il giorno di Natale del 1933 in pieno nazismo, e poi divenne uomo (e sacerdote) nel bel mezzo della Ddr, in pieno comunismo. Chissà, forse sarà per questa sua storia personale che una volta disse: il cristianesimo «prima di essere una istituzione è una spedizione». A Colonia, nel 1988, lo volle fortissimamente Giovanni Paolo II, che con lui condivideva una storia molto simile. Per il suo parlar chiaro lo hanno spesso etichettato con facilità, sopratutto in Germania. Anche lui è uno degli undici cardinali che hanno contribuito al libro Matrimonio e famiglia (Ed. Cantagalli).
Oggi inizia la Novena a San Giovanni XXIII (Papa)
Domenica a Montecitorio e in tante altre piazze italiane per dire no al testo sulle “unioni civili” e al gender. Le prossime veglie delle Sentinelle in piedi
Anche nei centri di accoglienza sul suolo tedesco le minoranze religiose subiscono i soprusi degli estremisti islamici. Le testimonianze raccolte da Die Welt
Quand’è che i cristiani perseguitati la smetteranno di infastidirci? Che vogliono? Commiserazione, ammirazione, sdegno? Forse che non gliene abbiamo dati in abbondanza, forse che non abbiamo dedicato loro qualche pensiero, qualche buona azione, qualche centesimo d’offerta domenicale? Abbiamo patito così tanto per le loro sofferenze, e non ce ne siamo nemmeno vantati troppo in consiglio pastorale. E allora, perché i perseguitati ci perseguitano?
All'udienza generale del 30 settembre 2015, Papa Francesco è tornato sul viaggio apostolico a Cuba e negli Stati Uniti. Si è ancora rallegrato per il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti, e ha indicato tre priorità che ha voluto sottolineare nel suo viaggio statunitense: la cura dell'ambiente, la giustizia sociale con l'accoglienza ai rifugiati e agli immigrati, e la famiglia. Quanto a Cuba, il Papa vi si è recato - ha detto - per proclamare che «la misericordia di Dio è più grande di ogni ferita, di ogni conflitto, di ogni ideologia; e con questo sguardo di misericordia ho potuto abbracciare tutto il popolo cubano, in patria e fuori, al di là di ogni divisione».
La vicenda secondo una buona fetta di giornali è andata così. Siamo a Monza e la storia si svolge presso l’Istituto cattolico professionale Ecfop. C’è un sedicenne che è gay. Quest’ultimo posta su Instagram una innocente foto in cui a petto nudo abbraccia al mare un suo amico e per questo viene sbattuto fuori dalla classe dal preside e deve seguire le lezioni in corridoio per giorni e giorni. I carabinieri, allertati dalla madre in pianto, manu militari riaprono la porta della classe per il discriminato ragazzo. Deputati di Forza Italia e del Pd, insieme a molte sigle dell’associazionismo gay, chiedono che il ministro dell’Istruzione intervenga per sanzionare questo barbaro atto di violenza tipico di un certo cattolicesimo omofobo.
«Sarebbe buona cosa, come frutto del Sinodo, la promulgazione pontificia di un Catechismo del matrimonio e della famiglia, per tutta la Chiesa». È la proposta lanciata dal cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, al Convegno internazionale "Permanere nella verità di Cristo", svoltosi ieri a Roma e organizzato da La Nuova Bussola Quotidiana, insieme a Il Timone, L'Homme Nouveau, Dignitatis Humanae Institute e Infovaticana. Relatori, insieme al cardinale Caffarra e introdotti dal rettore dell'Angelicum padre Mirosklav Adam, anche il cardinale Raymond Leo Burke, l'arcivescovo Cyril Vasil e il professor Stephan Kampowski, dell'Istituto Giovanni Paolo II dell'Università Lateranense. Caffarra ha affermato che la risposta alla sfida posta dalla modernità al matrimonio - «una sfida radicale, senza precedenti nella storia» - deve arrivare a rispondere alla domanda su «come curare le ferite»: non può essere una risposta desunta dalla sociologia, né la misericordia. Soltanto la riproposizione della proposta cristiana può essere una risposta adeguata. E la vera natura della proposta cristiana «non è un ideale ma è la verità circa il matrimonio e la famiglia. Non è una legge, ma è grazia che viene donata».
Ottobre, mese del Santo Rosario. Su Rosario on line troverete le meditazioni sul Santo Rosario, su Santa Teresina di Lisieux e Santa Margherita Alacoque. E' attiva e funzionante la versione mobile del sito.