MaM
Messaggio del 2 aprile 2007:Cari figli, non abbiate il cuore duro verso la Misericordia di Dio che versa su di voi tanto del vostro tempo. In questo tempo particolare della preghiera, permettetemi di trasformare i vostri cuori per aiutarmi affinché il mio Figlio risusciti in tutti i cuori e che il mio cuore trionfi. Vi ringrazio .... non dimenticate che i vostri Pastori hanno bisogno delle vostre preghiere.

Notizie dai giornali cattolici



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"Gli evangelisti narrano che gli anziani, i sommi sacerdoti e gli scribi - molto rispettati dal popolo per la conoscenza che avevano della legge - si riunirono all'alba del venerdì mattina in casa di Caifa, dove sua Maestà si trovava imprigionato. I membri del sinedrio di comune accordo volevano concludere il processo di Gesù con la condanna a morte, come tutti bramavano, pennellando a tal fine la causa del colore della giustizia per soddisfare la gente. Ordinarono allora che egli fosse condotto davanti a loro allo scopo di interrogarlo nuovamente. I soldati subito scesero alla cella e, accostatisi a lui per scioglierlo dalla roccia, con grandi risa e beffe dissero: «Ehi, Nazareno, quanto poco ti sono giovati i miracoli per difenderti! Non ti tornerebbero ora a vantaggio, per fuggire, quelle arti con le quali raccontavi che in tre giorni avresti riedificato il tempio? Vieni, ti aspetta l'intero consiglio per mettere fine ai tuoi inganni e darti in potere a Pilato, in modo che la finisca con te in un solo colpo». Il Signore si lasciò slegare e portare di fronte ai sommi sacerdoti senza aprire bocca e, pur essendo sfigurato ed indebolito dai tormenti, dagli schiaffi e dagli sputi, dai quali avendo le mani incatenate non si era potuto pulire, non suscitò in loro compassione; tanta era l'ira che nutrivano contro di lui! "
Dalla sofferenza alla donazione, storia di una tennista che ha riscoperto l'amore di Dio.
Di ritorno dalla GMG di Rio de Janeiro, durante il volo di rientro a Roma, il Santo Padre Francesco si è soffermato a lungo a parlare con i giornalisti al seguito. Tra gli argomenti, anche il Rinnovamento nello Spirito. “Mi sono ricreduto, sbagliavo io”, ha affermato il Papa raccontando di aver cambiato opinione sul Movimento, “perché ho visto il bene che facevano”. Il presidente del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Siamo profondamente grati a Papa Francesco per le parole di stima e di gratitudine che, di ritorno dalla GMG di Rio de Janeiro, ha voluto esprimere all’indirizzo del Rinnovamento nello Spirito, più generalmente conosciuto come Movimento Carismatico Cattolico o Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Lunedì si è tenuto a Rio de Janeiro un Incontro Vocazionale organizzato dal Cammino Neocatecumenale, al quale hanno partecipato circa 50.000 giovani da tutto il mondo. Dopo ogni Giornata Mondiale della Gioventù, questa realtà ecclesiale realizza tali eventi, mossa dal desiderio di voler raccogliere alcuni dei frutti della stessa. All’incontro, presieduto dall’arcivescovo di Rio, Orani Tempesta, hanno partecipato cinque cardinali: l’arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn; l’arcivescovo di Cracovia, Stanis?aw Dziwisz; l’arcivescovo di Boston, Sean O’Malley; l’arcivescovo di Sidney, George Pell, e l’arcivescovo di San Paolo, Odilo Scherer. Sono stati presenti 75 vescovi e arcivescovi e molti catechisti itineranti di questa iniziazione cristiana per adulti.
Contro la “cultura dello scarto” e la “globalizzazione dell’indifferenza”, Francesco propone il concetto della fraternità – che non è “sterile assistenzialismo” – per dare un volto più umano al mondo. “Torniamo a vedere nell’altro un fratello, non un antagonista o un nemico, e riusciremo a costruire una vera pace per l’umanità”.
?A coloro che sulla terra hanno riposto tutta la loro fiducia in Cristo, il Sangue Prezioso aprirà le porte del cielo e darà una letizia senza fine: «Beati coloro che lavarono le loro stole nel Sangue dell'Agnello, per avere diritto all'albero della vita e ad entrare per le porte della Città eterna» (Apoc.). Il fine per il quale Gesù versò il suo Sangue non fu soltanto quello di dare gloria a Dio e di ristabilire l'ordine turbato dal peccato, ma anche di ridonare all'uomo il diritto al Paradiso:«Siamo certi, dice S. Tommaso, di entrare nel Sancta Sanctorum celeste per il Sangue di Gesù». Perciò i santi dicono che il Sangue di Gesù è la chiave del Paradiso e che nessuno può entrarvi se non si purifica in esso. E mentre sulla terra quel Sangue costituisce l'unico motivo della nostra speranza, nel cielo sarà la causa del nostro trionfo e l'oggetto del nostro gaudio. «Il Sangue di Cristo è un nuovo scintillante raggio di luce, che apre un campo novello alla contemplazione degli spiriti celesti, perché per Esso hanno avuto modo di ammirare ed esaltare la misericordia di Dio» (S. Giov. Crisostomo). Come sarà fulgido il trionfo del Sangue Prezioso! Di quale luce abbagliante sfolgoreranno le piaghe vermiglie di Cristo! Quale gioia sovrumana proveranno i Santi nel fissare in quel Sangue glorioso i loro sguardi! Per quel Sangue hanno sofferto, ora quel Sangue è la loro corona per tutta l'eternità. Anche tu sei destinata al Cielo. Ebbene «... abbi fiducia nel Sangue di Cristo, se un giorno vuoi entrare nel numero dei santi» (S. Paolo). Inèbriati anche tu sulla terra alla fonte di quel Sangue se vuoi goderne i benefici per sempre nell'altra vita. Anche a te come un giorno a S. Caterina, Gesù, mostrando una veste intrisa del suo Sangue, dice: «Figlia mia, ecco la veste che devi portare, se vuoi entrare in Paradiso».
Il Papa è tornato a Roma e se non fosse per quello che è successo in aeroplano nel volo di ritorno verso il Vaticano, gli americani, che per sapere cosa succede nel mondo dipendono dai notiziari dei maggiori canali televisivi via cavo, saprebbero ben poco di ciò che il Papa ha fatto o detto, dove è stato e perché ci è andato. A eccezione di una rete cattolica conservatrice, che trasmette regolarmente in diretta le apparizioni pubbliche del Papa, e di qualche canale televisivo diocesano, il viaggio del Papa è stato scarsamente coperto dai maggiori canali. Credo che il principale motivo di questo limitato interesse stia nella percezione del Papato come un relitto del Medioevo e nella convinzione che gli americani, con la loro Rivoluzione, siano riusciti a liberarsi del cattolicesimo come superstizione usata quale strumento di potere. Eppure, secoli dopo, c’è ancora un Papa che salta fuori dalla finestra, circondato da una corte impressionante, potente e riservata.
“Presenta la tua famiglia a Papa Francesco”: questo il titolo delle iniziative rivolte a bambini, ragazzi e giovani che parteciperanno, il 26 e il 27 ottobre prossimi, al pellegrinaggio alla Tomba di San Pietro a Roma organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia in seno al più ampio pellegrinaggio “Famiglia, vivi la gioia della fede!”.
Circa 55 mila giovani del Cammino neocatecumenale, che hanno partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù, si sono riuniti ieri nel Centro Congressi di Rio per partecipare all’incontro vocazionale con gli iniziatori del Cammino, Kiko Argüello e Carmen Hernandez, e padre Mario Pezzi. A presiedere l’incontro, mons. João Orani Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro. Erano presenti sei cardinali e circa 70 vescovi. Al termine del momento di preghiera, circa tremila ragazzi hanno manifestato la disponibilità a iniziare un itinerario per diventare sacerdoti e oltre mille ragazze per la vita consacrata.
Ha fatto il giro del mondo, suscitando enorme sorpresa, l'intervista concessa da Papa Francesco ai giornalisti presenti con lui sul volo che rientrava a Roma da Rio de Janeiro. In particolare, ha colpito la schiettezza, l'estrema libertà a anche l'umorismo con i quali il Papa ha risposto via via alle domande, anche le più delicate, senza reticenze. Un dialogo franco, ben oltre l'intervista, che aveva avuto un precedente quando prima di ripartire dal Brasile Papa Francesco aveva concesso su temi analoghi una intervista all'emittente brasiliana “TV Globo”.
In un clima di grande commozione, si sono svolti nel palazzetto dello sport di Pozzuoli i funerali delle 38 vittime del pullman precipitato a Monteforte Irpino, sull’autostrada Napoli Bari, nella sera di domenica scorsa. Le esequie sono state celebrate dal vescovo della località campana, mons. Gennaro Pascarella, presente tra le autorità il presidente del Consiglio Enrico Letta. A tutti i parenti delle vittime è giunto il cordoglio del Papa.
In occasione della festa di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, il Papa celebra questa mattina la Santa Messa con i gesuiti nella Chiesa del Gesù di Roma. Si tratta di una Messa in forma privata, come quelle nella cappella di Casa Santa Marta. Durante la conversazione in aereo con i giornalisti, rientrando a Roma da Rio de Janeiro, Papa Francesco aveva risposto anche alla domanda se si sentisse ancora gesuita.
Nella ricezione e attuazione del concilio Vaticano II, vi fu chi definì, più o meno esplicitamente, come sorpassati alcuni aspetti della fede che però papa Paolo VI prontamente riaffermò come parte della dottrina cattolica. Tra questi figurano le indulgenze – compresa quella della Porziuncola –, anche a motivo dei contrasti creatisi a loro riguardo, ad esempio al tempo della Riforma protestante. Se nel 1966 in occasione del 750 anno dalla “Indulgenza della Porziuncola” mediante la lettera Sacrosanta Portiuncolae Paolo VI illustrò l’importanza del privilegio concesso alla piccola chiesa di Santa Maria degli Angeli, nel 1967 con la costituzione apostolica Indulgentiarum Doctrina riaffermò l’insegnamento cattolico circa l’indulgenza.
Riprendiamo di seguito l’introduzione di padre Federico Lombardi e le prime parole rivolte da papa Francesco ai giornalisti durante il volo di rientro a Roma.
Il capitalismo finanziario come fase suprema del capitalismo. Fase che porta a compimento la distruzione delle condizioni di vita del proletariato. Fase però che inevitabilmente innesca la rivoluzione. Così pensava Marx. Strano davvero, ma oggi il pensiero progressista fa proprie le ragioni del capitalismo finanziario.
Una questione pare assodata: l’opposizione alla proposta di legge sull’omofobia nasce dalla violazione della libertà di manifestare la propria opinione e della libertà religiosa. Se questo vale per tutti, per la Chiesa le ricadute sarebbero clamorose: a rischio c’è la possibilità di annunciare il proprio insegnamento in fatto di sessualità, che non significa soltanto la morale sessuale, significa anche la dottrina della Creazione, visto che Dio ha creato l’uomo, “maschio e femmina lo creò” e non altro. Peraltro la legge sull’omofobia non è un episodio isolato: essa impedirà di opporsi al riconoscimento dei matrimoni e delle adozioni gay, ed è coerente con la Strategia nazionale per la prevenzione dell’omofobia - di cui questo quotidiano ha già parlato (unico a farlo) – e che è una vera e propria rieducazione in chiave omosessualista che parte dalle scuole elementari.
Papa Francesco, di ritorno in aereo dalla Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, ha parlato per oltre un’ora con i giornalisti, rispondendo a tutte le loro domande. Oggi, i quotidiani di tutto il mondo riportano le frasi del Pontefice, che non ha voluto sottrarsi a nessuna delle domande dei cronisti. Ha parlato dei più svariati argomenti: dalla Gmg alla Curia, da Vatileaks ai suoi prossimi appuntamenti, dal ruolo della donna all’aborto (qui il testo integrale delle sue risposte). L’argomento che ha maggiormente catalizzato l’attenzione dei media è stata la risposta sugli omosessuali che è stata anche la più travisata, forzando le parole del Pontefice fino a farle diventare quasi un’apertura ai diritti omosessuali. Al contrario, la risposta del Pontefice è chiarissima e si richiama al catechismo della Chiesa cattolica.
Giuseppe Nazzaro, vescovo dell’ordine dei francescani, è stato vicario apostolico di Aleppo dal 2002 fino a metà di quest’anno. Prima di arrivare nella seconda città più grande della Siria – oggi dilaniata e divisa tra l’est comandato dai ribelli jihadisti e l’ovest assediato, ancora sotto il controllo del governo – monsignor Nazzaro è stato custode di Terra Santa dal 1992 al 1998, ha conosciuto da vicino il Cairo e Alessandria, dove è stato parroco, e ha mantenuto dal 1986 al 1992 la segreteria della Conferenza dei ministri provinciali del Medio Oriente e Nord Africa. A tempi.it parla della situazione «quasi di assedio» in cui si ritrovano i cittadini di Aleppo ovest, di una «guerra guidata dall’esterno» e delle poche speranze che nutre sulla sorte dei due vescovi rapiti da ormai tre mesi: «Temo che siano morti».
I santi evangelisti hanno fatto passare sotto silenzio i patimenti di Gesù nella notte del rinnegamento di Pietro e gli insulti che ricevette nella casa di Caifa, mentre tutti e quattro riferiscono la nuova consultazione fatta tra i membri del sinedrio per presentarlo a Pilato, come si vedrà nel capitolo seguente. Io allora dubitai se fosse opportuno proseguire il mio racconto e manifestare quanto mi era stato dato di comprendere, perché nel contempo mi fu fatto capire che nel nostro pellegrinaggio terreno non ci sarà svelata ogni cosa, né conviene che si dica a tutti ciò di cui si viene a conoscenza, poiché nel giorno del giudizio saranno palesati questo ed altri misteriosi eventi della vita e della passione del nostro Redentore. Inoltre, su quanto io posso dichiarare, non trovo parole adeguate al mio pensiero e molto meno all'oggetto che concepisco, perché l'argomento è ineffabile e superiore alla mia capacità. Tuttavia, per obbedire, esporrò quello che mi sarà concesso di intendere, per non essere ripresa per aver taciuto una verità così sublime da confondere e condannare la vanità e la dimenticanza umana. Confesso dinanzi al cielo la mia durezza a non morire di vergogna e dolore, per aver commesso colpe che tanto costarono a quel Dio che mi diede l'esistenza: non possiamo negare l'orrore e la gravità del peccato che fece strazio dell'Autore della grazia e della gloria. Sarei la più ingrata di tutti gli uomini, al pari dello stesso demonio, se da oggi in poi non aborrissi la colpa più della morte: questo debito desidero trasmettere e ricordare a tutti i cattolici, figli della Chiesa.
Il Dio di Gesù Cristo e Geova, una strana personalità Se prendiamo il racconto biblico dell'incontro tra Abramo e i tre angeli, offertoci dalla prima Lettura dell'odierna Liturgia, noi cattolici, educati dalla nostra Chiesa, ricaviamo da quel racconto varie idee su Dio. La prima consiste nel fatto che le espressioni "il grido è giunto fino a me... sono sceso per... lo voglio sapere..." sono tutte antropomorfiche, cioè fanno agire Dio alla maniera umana, ma non vanno prese alla lettera perché appunto cozzano contro l'onnipresenza e l'onniscienza di Dio che non ha bisogno di spostarsi per recarsi in un luogo. ...
Pubblichiamo oggi la prima parte di una riflessione sulla enciclica “Lumen fidei” di papa Franceso, firmata da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace.
In Siria dagli anni '80, dove ha costituito una comunità monastica islamo-cristiana, p. Paolo Dall'Oglio era stato espulso da Assad nel 2012. Rientra ogni tanto in Siria dalla parte controllata dai ribelli, dei quali è amico. Si stanno verificando le notizie. Il Paese è nel caos e "non si vede la fine del tunnel".
L'incontro si è tenuto a RIOCENTRO presso Rio de Janeiro a ridosso delle jmj 2013. Erano presenti più di 65.000 giovani del cammino neocatecumenale accompagnati dai propri catechisti. CATECHISTA 2.0 oltre i vari momenti divisi per facilitarne la fruibilità stà preparando anche un video unico dalla registrazione in diretta di TV2000.
Il Centro Congressi di Rio era troppo piccolo per i giovani del Cammino neocatecumenale - il numero dei partecipanti infatti ha superato di molto le previsioni - e molti ragazzi hanno dovuto accontentarsi di seguire l’incontro dai teleschermi. Ma questo non li ha distolti dall’ascolto attento dell’annuncio fatto da Kiko Arguello. L’iniziatore del Cammino ha fatto presente la parola della Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. L’amore infinito di Dio all’uomo si è fatto presente domenica 28 sera anche per i ragazzi che gremivano la sala e l’esterno del Centro Congressi, toccando il loro cuore. Il segno più evidente è stato la risposta alla chiamata vocazionale, fatta dagli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, tanto che il palco non riusciva a contenere i giovani disponibili ad entrare in seminario (circa 3mila) e le ragazze (mille) che hanno sentito la chiamata alla vita consacrata e all’evangelizzazione. I giovani sono andati incontro ai cardinali per ricevere una benedizione, che da il “la” al cammino di discernimento della propria vocazione.
Se nell'Inferno i dannati si disperano, perché il Sangue di Cristo è loro di eterna condanna, nel Purgatorio le anime soffrono temporaneamente; il Sangue di Cristo forma l'oggetto principale della loro speranza ed è per noi viventi il mezzo per sollevare le loro pene. L'esistenza del Purgatorio è verità di fede. Le anime, se non godono già la visione beatifica, si trovano nello stato voluto dall'amore purificante di Dio, che chiamiamo comunemente purgatorio. Ma, è anche di fede, che noi possiamo alleviare quelle pene, applicando per le Anime Sante i meriti del Sangue di Gesù. Subito dopo la sua morte il Signore apparve alle anime dei giusti, che da secoli attendevano la sua venuta, piene di fede nella virtù salvatrice della sua Passione. «Tu, o Signore, per mezzo del tuo Sangue, liberasti i prigionieri da quella fossa profonda, dove non è acqua». L'unico mezzo perciò per liberarle da quelle sofferenze è l'applicazione dei meriti del Sangue Divino. Tutte le opere buone, specialmente la preghiera e la carità, possono essere fatte con l'intenzione di applicarne i frutti alle Anime del Purgatorio; ma i mezzi più eccellenti sono due: far celebrare sante Messe ed accostarsi alla S. Comunione. La S. Messa non è altro che lo stesso sacrificio della Croce, che si rinnova in modo incruento sull'altare, perciò, come furono infiniti i meriti del Sangue di Cristo sulla Croce, così lo sono sull'altare. Cosa potremmo offrire di più prezioso a Dio a vantaggio di quelle Anime? E quando potrebbe essere più efficace la nostra preghiera, se non nel momento in cui riceviamo il Corpo e il Sangue di Gesù nell'anima nostra? Ci potrà allora Egli negare la sua misericordia per quelle anime tanto care al suo Cuore? Perciò, se possiamo aiutare le Anime del Purgatorio, ricordiamo che è nostro dovere farlo. Sono le anime dei nostri parenti, di persone che ci furono care e ci fecero del bene nella vita. Un giorno andremo anche noi in Purgatorio. Come vorremmo allora che tutti ci aiutassero! Ma come possiamo sperarlo, se ora siamo indifferenti verso coloro che ci hanno preceduto in quel luogo di espiazione?
Nel suo recente libro “Il Concilio segreto” (Piemme), il vaticanista di “Panorama” Ignazio Ingrao dedica l’ultimo capitolo ad esporre le ragioni per cui, secondo lui, sarebbe ormai necessario un nuovo concilio Vaticano III. La proposta comporta di considerare ormai superata la problematica della “interpretazione” (o ermeneutica) del Concilio, suscitata, coltivata e lasciata in eredità da Benedetto XVI. Comporta quindi di considerare superato il pontificato di Benedetto XVI.
A Benedetto XVI era toccato "aprire" sui preservativi, a papa Francesco invece toccano i gay. Le interviste con i giornalisti in aereo evidentemente sono destinate a creare qualche problema nella comunicazione e ad oscurare i contenuti dei viaggi pastorali. Così le spettacolari immagini della enorme folla di giovani che domenica occupava Rio de Janeiro per partecipare alla messa con papa Francesco e il suo pressante invito all’evangelizzazione, ieri erano già dimenticati, sovrastati dalla risposta che papa Francesco aveva dato a un giornalista a proposito della lobby gay in Vaticano: «Se uno è gay, chi sono io per giudicarlo?», ha detto il Papa a un certo punto. E su tutti i media internazionali è diventata prima notizia l’apertura del Papa sui gay. In Italia poi Nichi Vendola e Paola Concia non hanno perso un attimo per arruolare il Papa nel partito anti-omofobia.
Le chiese egiziane di Al-Azraa e Anba Ebram, a Minya, sono state attaccate l’altro giorno da un gruppo di sostenitori di Mohamed Morsi. Solo l’intervento dell’esercito e di alcuni giovani musulmani hanno impedito agli assalitori di entrare negli edifici. «MOLOTOV CONTRO LE CHIESE». La notizia è stata diffusa dal portavoce dell’arcivescovo del monastero Mawas: «Hanno lanciato bombe molotov contro le chiese – ha dichiarato all’agenzia Mena – ma non sono riusciti ad entrare grazie all’intervento dell’esercito e di un gruppo di cristiani e musulmani». Anche la chiesa di El-Eslah è stata attaccata.
«Non credente». Così Samuel Pruvot ha definito il capo dello Stato francese nel suo libro Francois Hollande, Dio e la Repubblica. Che a Hollande i cristiani piacciano poco non è una novità. Il presidente della Repubblica francese ha inanellato in un solo anno di governo molti atti che lo provano.
Avete visto le scene del Papa a Rio, no? Braccia aperte a ricevere chiunque gli si parasse davanti. Baci per donne e piccini. E mate con il primo che dalla folla gli allungasse cannuccia e beverone. E così, raccontano le cronache dei giornalisti al seguito, sarà stata la Gmg carioca una «Woodstock per conquistare il gregge perduto» (Repubblica), oppure un vero e proprio “espaldarazo”, come ha sognato El País, con questa sua bella illusione che il Papa sia volato in Brasile per «un riconoscimento degli indignados»? «Sulla spiaggia Francesco vara la rivoluzione della tenerezza» (Corriere della Sera) o «la visita papale ha gettato un cruda luce sull’incompetenza di politici a organizzare in modo trasparente ed efficace i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016» (Le Monde)? Si è fatto pellegrino per esortare la gioventù a lottare contro la corruzione (Der Spiegel, New York Times) o per dimostrare che «sembra, addirittura, credere al Libro» (Vittorio Zucconi)? Infine, «da autentico papa dei poveri e dei giovani» Francesco ce la farà a spingere «l’antica chiesa di Roma a sciogliere le proprie giunture e a porsi come “facilitatrice” della fede invece che come “controllore”» (Luigi Accattoli)?
Canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, Ior, "resistenze" curiali alle riforme, lobby gay in Vaticano, pastorale matrimoniale e divorziati risposati nel colloquio di Francesco con i giornalisti in aereo.
Carità, solidarietà, aiuto ai poveri sono alcuni elementi che hanno fatto nascere nuove congregazioni e istituti in Brasile. Ma il papa intende la carità come un'espressione dell'evangelizzazione. La fede in Gesù Cristo è il dono più grande da condividere. E molti giovani stanno decidendo di diventare missionari per tutta la vita.
Dopo che il nostro Salvatore ebbe ricevuto gli affronti e lo schiaffo, Anna lo mandò così com'era, legato ed incatenato, a Caifa, suo genero. Questi, esercitando in quell'anno l'ufficio di sommo sacerdote, aveva già riunito gli scribi e gli anziani del popolo per istruire il processo dell'innocentissimo Agnello. Frattanto i diavoli, vedendo l'invincibile pazienza e la mitezza che il Signore degli eserciti mostrava di fronte alle ingiurie subite, stavano come attoniti, invasi da una confusione e da un furore indicibili. Non riuscivano a penetrare i suoi sentimenti e le sue idee, e nelle azioni esterne, di cui si servivano per sondare il cuore delle altre persone, non ritrovavano alcun movimento disordinato. Egli, d'altra parte, non si lamentava né sospirava né concedeva alcun piccolo sollievo alla sua umanità, e perciò il dragone, di fronte a tanta grandezza d'animo, si meravigliava e si affliggeva come dinanzi a cosa inaudita, mai vista tra i mortali di natura passibile e fragile. Furibondo, allora, irritava i principi, gli scribi e i ministri affinché lo offendessero e maltrattassero ricoprendolo di abominevoli obbrobri: tutti - se la divina volontà lo permetteva - erano pronti ad eseguire quanto veniva loro suggerito.
Il volo di ritorno da Rio de Janeiro a Roma è stato caratterizzato da una lunga conversazione di Papa Francesco con i giornalisti a bordo. Il Pontefice ha toccato moltissimi temi, rispondendo a domande con il suo tipico stile diretto, improntato alla schiettezza
«La persecuzione dei cristiani in Sudan, oggi al 98% musulmano, è aumentata bruscamente dopo la secessione del Sud Sudan». Recita così una nota inviata all’agenzia Fides dal gruppo “Barnaba Team”, impegnato per la difesa dei cristiani e della libertà religiosa. «CHIESE DEMOLITE». «Le chiese vengono demolite, le istituzioni cristiane e le scuole chiuse, i cristiani arrestati, lavoratori cristiani stranieri espulsi e le pubblicazioni cristiane sequestrate», continua il comunicato che testimonia l’aggravarsi della persecuzione dei cristiani nel Sudan dalla secessione del Sud avvenuta nel luglio 2011.
Grazie a i giovani “del Brasile e del mondo intero”, Cristo “sta preparando una nuova primavera in tutto il mondo”. È l’ultima certezza che Papa Francesco ha voluto riaffermare all’ultimo atto del suo primo viaggio apostolico in Brasile. Nel discorso di congedo all’Aeroporto do Galeão di Rio de Janeiro, il Papa ha ringraziato la presidente, Dilma Roussef, e le autorità civili ed ecclesiali per la riuscita della Gmg e per il grande calore col quale è stato dovunque accolto.
E’ scomparso nella notte il cardinale Ersilio Tonini, arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia. Era il più anziano porporato vivente e aveva compiuto 99 anni lo scorso 20 luglio. Nato nel 1914 a Centovera di Sangiorgio Piacentino da una famiglia contadina, entrò in seminario a 11 anni, fu ordinato sacerdote a 22 e vescovo a 54. Fu creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1994, quando aveva già compiuto 80 anni. Da sempre attivo nel mondo della comunicazione e della pastorale giovanile, fu una della figure più conosciute e popolari della Chiesa in Italia.
Auguri a tutte le donne che portano questo nome, e a tutte le persone impegnate nei servizi domestici: perché santa Marta è la patrona delle cuoche. L’episodio narrato da Luca nel suo Vangelo è ben noto: “Mentre era in cammino con i suoi discepoli”, racconta l’evangelista, “Gesù entrò in un villaggio, e una donna, che si chiamava Marta, lo ospitò in casa sua. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Allora, fattasi avanti, disse: ‘Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille di aiutarmi!’. Ma il Signore le rispose: ‘Marta, Marta, tu ti agiti e ti preoccupi per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà mai tolta’”.
Purtroppo il Sangue di Gesù non è per tutti di salvezza; per molti è di condanna. «Questo Fanciullo - disse il santo vecchio Simeone - è venuto al mondo per la redenzione di molti e per la rovina di altri». Dipende forse da Dio, se, proprio quel Sangue che ha versato per la nostra redenzione, sarà la rovina di tante anime? No. Dipende unicamente dalla nostra volontà. «Per chi vuole sarà di salvezza, dice S. Agostino, per chi non vuole sarà di condanna». Giuda gettò i trenta denari gridando: «Ho tradito il Sangue innocente» e si impiccò; Pietro rinnegò il Maestro, pianse amaramente e fu perdonato. Tutti i giorni si leva una voce al cielo che grida «Vendica, o Signore, il sangue dei tuoi giusti che è stato sparso!» Se la voce del sangue dei martiri è così formidabile, cosa sarà la voce del Sangue di Cristo? Come sarà terribile quella voce nel giorno del Giudizio! I chiodi e le piaghe di Cristo grideranno condanna, per chi ha disprezzato quel Sangue! Dio, dice il Profeta Ezechiele, chiederà conto di quel Sangue! È vero che Gesù è pieno di misericordia e di bontà, ma se non condannasse chi conculca il suo Sangue, sarebbe ingiusto. Se per quel Sangue milioni di anime hanno sofferto, dev'essere la loro gloria; se invece tanti peccatori lo hanno profanato e non se ne sono pentiti, dev'essere la loro condanna. «Come la misericordia, dice lo Spirito Santo, così l'ira divina, discende veloce sul nostro capo». E per noi? Il Sangue di Gesù sarà di salute o di condanna? O Gesù fa che le tue piaghe siano il nostro rifugio in vita e in morte e il tuo Sangue la nostra salvezza, perché noi non solo confidiamo in te, ma ti amiamo.
Lo scorso 5 luglio 2013, in una breve nota apparsa sul sito pro-life americano “National right to life news”, il dottor Peter Saunders, ex chirurgo e amministratore delegato dell’organizzazione britannica Christian Medical Fellowship, che associa numerosi medici e studenti di medicina, ha sollevato ancora una volta il velo sull’ipocrita e menzognera ideologia che sta alla base della cultura eutanasica. Ancora una volta è bastato qualcuno che ci facesse aprire gli occhi, che sollevasse un po’ il velo dell’indolenza generale per beccare i cultori della dolce morte con le mani nella marmellata. Con l’articolo dal titolo “20 things you might not know about assisted suicide in Europe” (20 cose che forse non sapete sul suicidio assistito in Europa), il dottor Saunders ha da subito indirizzato la sua preoccupazione su come i media britannici stiano progressivamente incentivando la programmazione pro-death: il Sunday Times, ad esempio, sposando la sua nuova e aberrante politica editoriale, ha trasmesso un documentario per “pubblicizzare” il suicidio assistito che il britannico Peter Smedley ha scelto nella clinica Dignitas vicino a Zurigo.
Uno di Noi è giovane, giovanissimo, ha appena iniziato il suo percorso di vita terrena nella pancia della mamma….a buon diritto è “invitato speciale” al Festival dei Giovani, Mladifest, di Medjugorje. Il Festival, alla sua 24esima edizione, si volgerà dal primo al sei agosto. La Parrocchia di Medjugorje si prepara ad accogliere migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa dei cittadini europei “Uno di noi” per far riconoscere la persona fin dal concepimento, vietando che l’Unione europea usi i fondi europei per sostenere associazioni che promuovono l’aborto e ricerche mediche che violino la dignità dei nascituri sarà presente a Medjugorje per la seconda volta. Lo scorso anno in occasione del Mladifest, erano state raccolte 4.000 firme. Si era all’inizio della raccolta firme. Da allora “Uno di noi” è cresciuta assai. Attualmente le firme raccolte sono 819.000, sono 28 i paesi della UE che hanno aderito all’iniziativa, ed è evidente come i promotori ed i sottoscrittori dell’iniziativa godano della benedizione della vergine Maria. Il Responsabile del Mladifest di Medjugorje, padre Danko Perutina, ha accolto e benedetto i volontari di “Uno di noi”.
Prendiamo lo spunto da ciò che avrebbe detto il cantautore Max Gazzé e che è riportato nel sito dei Testimoni di Geova. Spiegando la nascita della sua canzone di successo "Sotto casa", Gazzé avrebbe detto: “Ho lavorato molto con mio fratello e la canzone è uscita in un giorno in cui stavamo scrivendo per il nuovo album e hanno suonato alla porta. Erano due testimoni di Geova, due ragazzi, educatissimi. Gli abbiamo aperto e abbiamo ascoltato quello che avevano da dirci. Ci hanno catechizzato con gentilezza e sorrisi. Abbiamo immaginato come sarebbe andata se nessuno avesse mai aperto la porta a questi ragazzi e loro avessero cominciato a parlare davanti ad una porta chiusa. Quando sono andati via abbiamo pensato a quante persone siano rimaste barricate dietro l’uscio, spaventata (sic!) da chissà quale pregiudizio." Accanto a questo articolo i Testimoni di Geova reclamizzano quella che sarebbe la loro attività basilare: la spiegazione della Bibbia. E ovviamente. se si trattasse di questo, chi avrebbe da ridire? Una catechesi biblica fatta con "gentilezza e sorrisi", per di più venendo a servirti a casa, all'ora che ti fa più comodo, come rifiutarla? come "barricarsi" se non scioccamente "spaventati” da chissà quale inibente pregiudizio"? Tutto giusto! Ma che dire se lo "spavento" e il "rifiuto" per una tale "catechesi" fossero invece motivati non da pregiudizio, come suppone l'inesperto e, quanto a Bibbia, "culturalmente indifeso” Gazzé", ma su una preinformazione scientifica realizzata da esegeti della Bibbia che, esperti nella dottrina geovista, hanno verificato come la catechesi geovista non sia affatto una spiegazione ma una deformazione del messaggio biblico? Che dire se non complimentarsi con chi, sapendo di essere digiuno di Bibbia ma avvertito del fatto che il geovismo la deforma, avesse aperto cortesemente la porta ma, sentita la proposta, l'avesse chiusa con un ancor più cortese e gentile "No, grazie!"? Andiamo ad esemplificare facendo una piccola preinformazione circa tale deformazione a cui, come esperti del GRIS*, abbiamo alluso.
Nel 1216, Francesco d’Assisi chiese ed ottenne dal suo Signore per la piccola cappella della Porziuncola di Assisi - la chiesa che più amava e che era stata la cornice degli eventi più significativi della sua vita spirituale - il più grande dei doni: il suo Perdono. Non solo per sé ma per tutti quanti ne avessero fatta richiesta con cuore contrito. L’approvazione della Madre Chiesa, nella persona del suo supremo pastore il Pontefice Onorio III, suggellò e riconobbe la verità della concessione divina, permettendo a Francesco di darne gioioso annuncio a tutti i fedeli convenuti, come è illustrato nella pala di Prete Ilario all’interno della stessa Porziuncola, con le parole «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!».
Come ogni anno il Ministero della Salute rende nota una relazione sullo stato di attuazione della legge 40, legge che disciplina l’accesso alla fecondazione artificiale. La relazione fa riferimento all’anno 2011. Andiamo a prendere i dati più significativi solo per le tecniche di primo e secondo livello, cioè Fivet, ICSI, che fa la parte del leone, e in minima parte Gift. Sono aumentate le coppie che cercano il figlio in provetta e che si sono rivolte ad uno dei 179 centri presenti in Italia: 46.491 coppie nel 2011 contro 44.365 del 2010. L’aumento riguarda anche le donne non più giovanissime: ormai una donna su quattro ha più di 40 anni. Crescono anche il numero di cicli, cioè potremmo dire i tentativi per avere un bambino: 56.092 nel 2011 contro i 52.676 del 2010.
Finora abbiamo affrontato la questione delle unioni omosessuali e della legge sull’omofobia dal punto di vista politico, culturale, anche religioso. Ma è anche importante collocare quanto sta avvenendo in Italia – e nel mondo occidentale – in una prospettiva più ampia, che è quella del senso della storia. Ovvero: che senso ha ciò che stiamo vivendo oggi nella prospettiva della storia della salvezza, in che punto esatto si colloca? E di conseguenza: che cosa ci è chiesto per spingere la storia verso il suo fine ultimo, ovvero il “ricapitolare in Cristo tutte le cose”? Un aiuto a rispondere a queste domande si trova nelle parole degli ultimi tre Papi.
«Spero che tu marcisca all’inferno»: questo il commento che uno scalmanato ha lasciato nel 2010 sulla bacheca di Facebook del pastore evangelico Cary Gordon di Sioux City, in Iowa. Lo scalmanato non è uno scalmanato qualsiasi, ma risponde al nome di Scott Raasch, omosessuale che da poco è stato nominato membro della Commissione per i diritti umani della città. Una strana concezione di diritti umani, quella di Raasch, se si pensa che a scatenare quel commento furibondo bastò l’opposizione di Gordon al riconoscimento delle coppie dello stesso sesso. E’ lo stesso pastore a ricordare che a seguito del suo appoggio all’appello per la rimozione di tre giudici della Corte suprema dell’Iowa che aprirono al matrimonio omosessuale, Raasch lo apostrofò quale «portatore d’odio» e «bigotto».
Fare in fretta: è la parola d’ordine per inserire nell’ordinamento italiano le norme liberticide che vengono presentate come di contrasto alle discriminazioni omofobe. Com’è ormai evidente, queste disposizioni – se approvate – impediranno non già violenze, minacce o ingiurie nei confronti delle persone omosessuali: per queste gli articoli del codice penale ci sono già e sono più che sufficienti.
Alla Messa conclusiva della Gmg a Capocabana hanno partecipato oltre 3 milioni di persone. Un grande successo. Ascoltiamo il commento del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi,.
Grande l'entusiasmo dei giovani polacchi sulla spiaggia di Copacabana, quando Papa Francesco ha annunciato che la prossima Gmg si svolgerà a Cracovia, in Polonia, nel 2016.
Alla Messa di Copacabana hanno partecipato 3 milioni di pellegrini; agli oltre 2 milioni di giovani che hanno trascorso la notte sulla spiaggia di Rio dopo la Veglia, infatti, se ne sono aggiunti centinaia di migliaia dalla metropoli carioca e da tutto il Brasile. 1500 i vescovi 15mila i sacerdoti. Tra le autorità: i presidenti di Brasile, Argentina, Bolivia e Suriname. Il Papa ha “inviato” in missione tutti i giovani del mondo e all’Angelus ha annunciato la città della prossima Gmg.
Degna cosa sarebbe parlare della passione, delle ignominie e dei tormenti di Gesù con parole così vive ed efficaci da penetrare più di una spada a doppio taglio, fino a dividere con intensa sofferenza la parte più intima di noi stessi. Difatti, le pene che gli furono inflitte non furono comuni: non si troverà mai dolore simile al suo dolore ! La sua persona non era come quella degli altri uomini; inoltre egli non patì per sé né per le sue colpe, ma per noi e per i nostri peccati. È opportuno, dunque, che descriviamo i travagli del suo martirio non in modo usuale, ma forte ed incisivo, così da proporli ai nostri sensi. Me infelice, che non posso dar efficacia alle mie espressioni, né trovare quelle che l'anima mia desidera per manifestare questo segreto! Esporrò solo ciò che arriverò a comprendere e mi spiegherò come potrò e mi sarà propinato, benché la scarsezza del mio talento coarti e limiti la grandezza dell'illuminazione, e i termini inadeguati non arrivino a dichiarare il concetto più nascosto del cuore. Supplisca a tale lacuna la vitalità della fede che noi, membri della Chiesa, professiamo. E se i vocaboli sono ordinari, siano. straordinari l'afflizione e il sentimento, sia altissimo il giudizio, veemente la comprensione, profonda la riflessione, cordiale la riconoscenza e fervente l'amore, poiché tutto sarà meno della verità dell'oggetto e meno di quanto noi dovremmo corrispondere come servi, amici e figli adottati per mezzo della morte di Cristo, nostro bene.
Se una parola, un fatto, un incontro vi ha lasciato il presentimento che valga la pena accostarsi alla povertà come mistero e non come problema, come benefico scandalo e scandalosa risorsa nello stesso tempo e non come disgrazia che riguarda altri e di cui deve occuparsi lo Stato, venite a Palermo. Non perché il rapporto dell’Istat diffuso settimana scorsa assegna alla Sicilia il primato della povertà relativa in Italia (col 29,6 per cento delle famiglie in tale condizione) e una posizione molto alta nella classifica della povertà assoluta con 180 mila nuclei familiari che non sono in grado di accedere al paniere dei beni di prima necessità. Numeri buoni solo per alimentare l’angoscia, il senso di impotenza, la speculazione politica.
Alcune vicende hanno un andamento circolare. Come la seguente. Un lui italiano e un lui uruguaiano si “sposano” in Spagna. I due poi vogliono vivere stabilmente in Italia e così chiedono alla questura di Reggio Emilia la carta di soggiorno prevista per i coniugi di cittadini di paesi membri dell’Unione europea. La richiesta però viene loro negata proprio perché secondo la legge italiana i due lui non sono una coppia di coniugi. Ma quest’ultimi non si arrendono e chiedono giustizia ai giudici. Nel febbraio del 2012 il Tribunale di Reggio Emilia dà loro ragione in base ad un decreto legislativo (30/2007) che recepisce la direttiva europea n. 38/2004 sulla libera circolazione e soggiorno dei cittadini dell’Unione europea e dei loro familiari. Il punto era capire se il partner uruguaiano secondo il diritto italiano era da considerarsi come un “familiare”. Da una parte il giudice afferma che i due certamente non sono coniugi per il nostro ordinamento, dall’altra però non permettere ad una coppia di vivere insieme sarebbe ostacolare la loro libertà, intromettersi nella loro vita privata. Inoltre, richiamando un parere della Commissione europea, il Tribunale aggiunge che “la direttiva [n. 38/2004] deve essere applicata in conformità del principio di non discriminazione, sancito in particolare dall’art. 21 della Carta dell’Unione europea”, la quale vieta qualsiasi discriminazione anche quelle fondate sull’orientamento sessuale. Insomma se il partner uruguaiano non lo consideri uno di famiglia questi potrebbe anche rimanerci male.
Almeno due, tre milioni di giovani alla Veglia sul lungomare e sulla spiaggia di Copacabana, fra canti, preghiere, testimonianze e le parole di papa Francesco. La Chiesa e il mondo come un cantiere in cui è necessario partecipare personalmente per cambiarli in meglio, sull'esempio di Madre Teresa di Calcutta. L'adorazione eucaristica e il silenzio della notte.
Dopo le giornate dedicate al Brasile, al suo cuore mariano ad Aparecida e alle sue periferie dei malati e dei poveri, Papa Francesco nella serata del 25 e il 26 luglio è entrato nel vivo della Giornata Mondiale della Gioventù, incontrando un milione di giovani in un clima di entusiasmo davvero indescrivibile. Il Papa ha assecondato i giovani e ha scherzato con loro, ma ha anche proposto un messaggio impegnativo.
La legge anti-omofobia non è stata ancora approvata ma già fa sentire i suoi effetti: chi prova a dissentire viene intimidito e costretto a tacere o apertamente calunniato attraverso i social network. Si tratta di due episodi gravissimi di questi giorni che confermano quanto La Nuova Bussola Quotidiana sta dicendo da mesi: si sta realizzando in Italia una sorta di dittatura gay.
Oggi è un triste anniversario: da ben 1.500 giorni Asia Bibi si trova in carcere per false accuse di blasfemia. La mamma cattolica di 49 anni, colpevole di aver bevuto nella stessa tazza di una musulmana e di avere rifiutato la conversione all’islam, è stata condannata a morte in primo grado e si attende il processo di appello.
Pare che gli uomini oltre ai capelli perdano pure gli spermatozoi. Non è calvizie delle gonadi. È logorio della vita moderna. E non c’è Cynar che tenga. Sembra una barzelletta di Woody Allen. E invece è Umberto Veronesi. Il quale ha spiegato dalle colonne del Corrierone, avvalendosi di un non meglio identificato «recente studio francese», che la differenziazione sessuale è destinata a sparire. Vabbè, hanno anche scritto che nei francesi la recessione ha causato un «drammatico calo del desiderio». Però noi siamo italiani.
Dopo la visita alla favela brasiliana di Manguinhos e l’incontro con i giovani argentini, ieri papa Francesco ha finalmente incontrato tutti i giovani della Giornata mondiale della gioventù sul lungomare di Copacabana. «Voi – ha detto il Papa nel suo saluto iniziale riferendosi al maltempo che in questi giorni ha colpito Rio – dimostrate che la fede è più forte del freddo e della pioggia. Vedo in voi la bellezza del volto giovane di Cristo e il mio cuore si riempie di gioia».
Francesco incontra gli esponenti della classe dirigente e poi pranza con i vescovi. Politica, economia e vita sociale debbono fondarsi su valori etici. La laicità dello Stato. "Oggi, serve una Chiesa in grado di far compagnia, di andare al di là del semplice ascolto; una Chiesa che accompagna il cammino mettendosi in cammino con la gente; una Chiesa capace di decifrare la notte contenuta nella fuga di tanti fratelli e sorelle".
Messa di papa Francesco con un migliaio di vescovi presenti alla Gmg. Da giovane volevo andare missionario nel lontano Giappone. Annunciare il Vangelo "non è semplicemente aprire la porta per accogliere, ma è uscire dalla porta per cercare e incontrare! Con coraggio pensiamo alla pastorale partendo dalla periferia, partendo da coloro che sono più lontani, da coloro che di solito non frequentano la parrocchia".
Nelle aree urbane la mortalità infantile nei bambini sotto i 12 mesi è di 12.325 femmine contro 8.076 maschi. Nelle zone rurali il divario è più "equilibrato". Per un gesuita direttore di un centro per i diritti umani è il risultato di una mentalità patriarcale, che continua a prediligere i figli maschi, a discriminare le donne e a ricorrere ad aborti selettivi e infanticidi femminili.
Con la Croce "Gesù si unisce alle famiglie che sono in difficoltà, che piangono la perdita dei loro figli, o che soffrono nel vederli preda di paradisi artificiali come la droga; con essa, Gesù si unisce a tutte le persone che soffrono la fame in un mondo che ogni giorno getta via tonnellate di cibo; con essa, Gesù si unisce a chi è perseguitato per la religione, per le idee, o semplicemente per il colore della pelle; in essa, Gesù si unisce a tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni politiche perché vedono egoismo e corruzione o che hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per l'incoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo".
L'invito a rafforzare l'unità delle famiglie in occasione della festa di sant'Anna e san Gioacchino, "i nonni di Gesù". Ieri agli argentini presenti a Rio ha detto che la civiltà di oggi esclude giovani e anziani, che sono invece entrambi importanti per il futuro della società. La confessione a cinque giovani della Gmg e l'incontro con alcuni giovani detenuti. La lunga amicizia di Francesco con i giovani carcerati di Buenos Aires.
Mentre il nostro salvatore Gesù si trovava presso l'orto degli Ulivi, pregando il suo eterno Padre e sollecitando la salvezza di tutto il genere umano, Giuda si affrettava a farlo catturare e a consegnarlo ai sommi sacerdoti ed ai farisei. E poiché Lucifero con i suoi demoni non poté dissuadere la perversa volontà del malvagio discepolo e degli altri dall'intento di togliere la vita al loro Creatore e maestro, la sua antica superbia mutò disegno, ed agendo con nuova malizia infuse empie suggestioni nei giudei, affinché con maggior crudeltà e con atrocissime ingiurie tormentassero Cristo. Il dragone - come si è detto finora - già nutriva il pieno sospetto che quell'uomo così eccezionale fosse il Messia e vero Dio. Per non rimanere in questo dubbio, cercava allora nuove prove contro il Signore per mezzo di violenti insulti, che riversò nell'immaginazione dei giudei e dei loro ministri, comunicando ad essi la sua indicibile invidia. In quest'occasione tutto si adempì conformemente a quanto lasciò scritto Salomone nel libro della Sapienza. Il demonio, infatti, pensò che se Cristo non era Dio, ma semplice uomo, avrebbe ceduto alla persecuzione ed ai tormenti, ed egli così lo avrebbe vinto; se invece lo era, avrebbe manifestato la sua identità liberandosi e operando nuovi prodigi.
Spero ci sia "chiasso" qui a Rio. È una delle frasi pronunciate ieri da Papa Francesco che ha fatto il giro del mondo. Il discorso rivolto alle migliaia di giovani argentini venuti a Rio per la Gmg è stato molto incisivo e ha posto in rilievo molti dei temi del magistero del Papa: la Chiesa diretta verso le periferie, il fatto che non debba comportarsi come una Ong, gli eccessi della civiltà mondiale troppo esageratamente protesa verso il “culto del dio denaro”, l’“eutanasia culturale” che esclude gli anziani dalla vita sociale. Di seguito il testo integrale dell’intervento di Papa Francesco: "Grazie…, grazie per essere qui, grazie per essere venuti… Grazie a coloro che sono dentro e molte grazie a coloro che sono rimasti fuori. Ai trentamila che mi dicono essere fuori. Li saluto da qui. Sono sotto la pioggia… grazie per il gesto di essersi avvicinati, grazie per essere venuti alla Giornata della Gioventù. Avevo suggerito al dottor Gasbarri, che è la persona che gestisce, che organizza il viaggio, di trovare un posticino per un incontro con voi, e in mezza giornata ha sistemato tutto. Voglio anche ringraziare pubblicamente il dottor Gasbarri per ciò che è riuscito a fare oggi.
Quella di oggi sarà una giornata densa di appuntamenti per Papa Francesco. Prima della Via Crucis a Copacabana, prevista nella tarda serata italiana, ci saranno altri momenti importanti come la confessione di alcuni giovani, il pranzo con diversi ragazzi che partecipano alla Gmg e anche l’incontro riservato con cinque detenuti. Appuntamenti dei quali ha parlato ieri padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, nel consueto briefing di fine giornata con i giornalisti che seguono il raduno di Rio.
Oltre un milione di sorrisi, un milione di saluti e lacrime, un milione di benvenuto al Papa, in un’apoteosi che ha stretto in un affettuoso abbraccio i giovani e Papa Francesco. Questo il clima di ieri sera sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, nella cerimonia di accoglienza di Papa Francesco dei giovani di tutto il mondo giunti nella Giornata Mondiale della Gioventù. Ai ragazzi di il Santo Padre ha detto: “La fede è rivoluzionaria”.
Fatima, Harissa, Damasco, Samalut, Assiut, Zeitun e tanti altri luoghi dove è apparsa la Vergine sono meta di incessanti pellegrinaggi da Libano, Siria, Egitto, Iran. Si cerca la guarigione fisica, ma anche quella spirituale; la preghiera spontanea e mistica e non quella schematica e formale dell'islam ufficiale. I salafiti iconoclasti distruggono ogni anno luoghi di pellegrinaggio. Ma la devozione a Maria cresce, nutrita anche dai racconti del Corano. Il dialogo spirituale fra cristiani e musulmani è molto più promettente di quello culturale, teologico o politico.
«Amatevi l'un l'altro, come io vi ho amato». È questa la divisa del vero cristiano: l'amore scambievole con il prossimo. «In questo conosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete l'un l'altro». Quando si pensa che ogni uomo ha un'anima immortale e che per ogni anima Gesù ha versato il suo Sangue; quando si pensa che, per effetto della Redenzione, ognuno di noi fa parte della grande famiglia di Cristo, nel quale tutti siamo fratelli, è inconcepibile come ci si possa odiare l'un l'altro. Chi odia è omicida, perché uccide il prossimo nel suo cuore. «Guardate come si amano», dicevano i pagani, ammirando i primi cristiani. Oggi direbbero: «Guardate come si odiano», se vedessero noi. Riflettiamo che quando si rompe la comunione col proprio simile, si rompe anche la nostra comunione con Cristo e perciò si arreca un grave danno alla nostra anima. Lasciamo scorrere nelle nostre vene, infettate dall'odio, il Sangue pacificatore dell'Agnello e rinascerà quell'amore che confisse Cristo alla croce, perché ebbe pietà di noi, suoi fratelli. Fortificati da quel Sangue, anche se avremo peccato contro il nostro fratello, sapremo chiedergli perdono e sapremo a nostra volta perdonare, se siamo stati offesi. Solo così potremo anche noi sperare nel perdono e nell'amore di Cristo.
Pubblichiamo il testo della terza e ultima catechesi preparata per la GMG di Rio 2013 da monsignor Enrico dal Covolo, SDB, rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense di Roma.
“I dati presentati dall’annuale relazione al Parlamento sulla Legge 40 mettono in evidenza come, a una maggiore liberalizzazione delle tecniche, non corrisponda affatto un miglioramento dei risultati ottenuti e pone all’attenzione di tutti almeno tre aspetti di criticità”, commentano Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, presidente e copresidente nazionali dell’Associazione Scienza & Vita.
Al termine della visita alla favela di Varginha, papa Francesco si è recato alla Cattedrale di Rio per incontrare un gruppo di giovani argentini, arrivati nella città brasiliana per la Gmg. Papa Francesco ha detto loro: «Mi aspetto che facciamo rumore. Voglio che la Chiesa esca sulle strade; voglio che ci difendiamo da tutto quello che è mondanità, comodità, clericalismo, dall’essere chiusi dentro di noi: le parrocchie, i collegi, le istituzioni devono andare fuori perché altrimenti si convertono in una Ong, e la Chiesa non può essere una Ong».
«Sulla sana laicità del nostro popolo e della nostra società, incombe un pericolo gravissimo», avverte oggi su Libero l’arcivescovo di Ferrara, Luigi Negri: «Lo stato, per difendere una certa opzione e i suoi sostenitori, specificamente coloro che professano teoricamente l’omosessualità e la praticano nella società, penalizza in maniera gravissima e irreversibile le altre opinioni e le altre opzioni».
Nel distretto di Sanghar, nella provincia pakistana del Sindh, una famiglia cattolica vive nella costante minaccia di un musulmano locale, che vuole sposare e convertire all’Islam una delle figlie. La denuncia viene dal vescovo di Hyderabad, Max John Rodrigues ed è stata ripresa dall’Agenzia Fides.
Almeno avessero qualche idea su dove vanno a cascare. E su dove porteranno l’umanità, con le loro frenesie. E invece niente. Vedono il loro tavolo di lavoro, la loro cassetta degli attrezzi e tanto gli basta. Questi genetisti. Si credono padroni del mondo, ma del mondo mostrano di avere un’idea così ristretta da impensierire (non loro, noi).
Più di 500 i “veglianti” che si sono riuniti davanti a Montecitorio alla vigilia della discussione del progetto di legge Scalfarotto (Pd) e Leone (Pdl) contro l’omofobia e la transfobia. Giunti per dare voce ad una protesta che ha già assunto dimensioni internazionali: quella per la libertà di pensiero e di espressione. La manifestazione romana ha trovato, infatti, l’appoggio dei “Manif” francesi, che contemporaneamente protestavano davanti all’ambasciata italiana a Parigi evidenziando un dissenso trasversale ai popoli e alle culture che non ha alcuna intenzione di cessare né diminuire.
Un milione e mezzo di giovani alla "Festa di accoglienza" che dà inizio alla Giornata della Gioventù. A loro papa Francesco rivolge l'invito a "mettere" Gesù al centro della vita. "L'avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l'illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi".
In visita a una favela di Rio, Francesco parla di accoglienza e condivisione. "Non ci saranno armonia e felicità per una società che ignora, che mette ai margini e che abbandona nella periferia una parte di se stessa. Una società così semplicemente impoverisce se stessa, anzi perde qualcosa di essenziale per se stessa".
Il nostro Salvatore, con le meraviglie e i prodigi che aveva operato nel cenacolo, lasciava già ben sistemato ed ordinato il regno che l'eterno Padre con la sua immutabile volontà gli aveva affidato. Subentrata la notte seguente il giovedì della cena, sua Maestà decise di uscire dalla casa dove aveva celebrato gli straordinari misteri per entrare nella dolorosa lotta della sua passione e morte, per mezzo della quale si doveva compiere la redenzione umana. Nello stesso tempo anche Maria lasciò il luogo dove si era ritirata in preghiera, per incontrarsi con lui. Quando il Principe dell'eternità e la Regina furono di fronte, la spada del dolore trapassò il cuore di entrambi ferendoli, nel medesimo istante, in un modo così intenso da superare ogni pensiero umano ed angelico. L'addolorata Madre si prostrò a terra adorando Gesù come suo vero Dio e redentore ed egli, rimirandola con volto austero e grato per essere figlio suo, le parlò dicendo: «Madre mia, mi troverò nella tribolazione assieme a voi; facciamo la volontà del mio eterno Padre e portiamo a compimento la salvezza degli uomini». La gran Regina si offrì al sacrificio con tutto il cuore, chiese la benedizione a sua Maestà e avendola ricevuta si ritirò nuovamente nella sua stanza, dove il Signore le concesse di vedere tutto quello che accadeva e quanto il suo santissimo Figlio stava per operare, affinché ella potesse accompagnarlo e cooperare in ogni cosa nella misura che le spettava. Il padrone di quella casa, presente a questo congedo, per impulso divino la offrì subito con tutto quello che vi era dentro alla Signora del cielo, affinché se ne servisse durante la sua permanenza a Gerusalemme. Maria l'accettò con umile riconoscenza e vi rimase in compagnia dei mille angeli dediti alla sua custodia, che l'assistevano sempre in forma visibile solo a lei, e di alcune delle pie donne che aveva condotto con sé.
Migliaia di giovani pellegrini hanno dunque invaso la spiaggia e il lungomare di Copacabana per partecipare alla Messa di apertura della Giornata mondiale della gioventù.
Per un bilancio sulla giornata di ieri di Papa Francesco in Brasile, Il nostro inviato, Roberto Piermarini ha intervistato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al seguito del Papa alla Gmg di Rio, che sottolinea l’importanza della visita al Santuario dell’Aparecida e della devozione mariana per gli ultimi Pontefici.
Diciannove ragazzi cattolici che giocano nell’Atletico de Madrid sono a Dadar per prestare servizio con gli ospiti dell’orfanotrofio Our Lady’s Home. Una Gmg “diversa”, raccontano, nella quale sono proprio gli orfani che “arricchiscono le nostre vite con la loro allegria, nonostante le difficoltà e le sfide che devono affrontare”.
Gli agenti della polizia nazionale lanciano una serie di raid simultanei nei pressi della capitale uzbeka in cerca di libri e materiali religiosi. Due anziani “colpevoli” di avere testi sacri in casa costretti a pagare una multa pari a due anni di pensione. Una fonte protestante: “Le autorità si comportano così per paura”.
TUTTE LE ATTIVITA' SI SVOLGERANNO A PARTIRE DAL CENTRO DIOCESANO VOCAZIONALE CHIESA DELLE SACRE STIMMATE DI SAN FRANCESCO A LARGO DI TORRE ARGENTINA

MARTEDI' 23 ORE 19.30: VESPRI - CATECHESI DI INAUGURAZIONE - S. MESSA

MERCOLEDI' 24 ORE 19.30 - VESPRI - CATECHESI: "Sete di speranza, sete di Dio - il Cuore di Gesu’" (con possibilita' di ricevere il sacramento della Riconciliazione) - S. MESSA

GIOVEDI' 25 ORE 19.30 - CATECHESI E ISTRUZIONE "Essere discepoli di Cristo - festa di S. Giacomo" - S. MESSA

VENERDI' 26 ORE 19.30 - VESPRI ED ISTRUZIONI "Essere missionari: “Andate!”" - PAUSA - INVIO ED ESPERIENZA DI MISSIONE - S. MESSA NELLA NOTTE

SABATO 27 ORE 10.30 - condivisione finale e S. MESSA di chiusura

SABATO 27 ORE 23.00 - presso la Casa delle Pie Discepole del Divin Maestro (Via Portuense, 739): VISIONE CON MAXISCHERMO DELLA VEGLIA CON PAPA FRANCESCO IN DIRETTA DA RIO DE JANEIRO insieme agli altri giovani romani
"Tendiamo la mano a chi e' in difficolta', a chi e' caduto nel buio della dipendenza, magari senza sapere come, e diciamogli: 'puoi rialzarti, puoi risalire, e' faticoso, ma e' possibile se tu lo vuoi'". A chiederlo e' Papa Francesco che ha inaugurato questo pomeriggio il centro di recupero per tossicodipendenti dell'ospedale Sao Francisco, nel popoloso quartiere di Tijuca, sorto grazie anche alle firme dei cittadini italiani per la destinazione dell'8 per mille alla Chiesa Cattolica. "Cari amici - ha detto ancora il Pontefice rivolgendosi direttamente ai ragazzi con problemi di droga ospitati nel centro - vorrei dire a ciascuno di voi, ma soprattutto a tanti altri che non hanno avuto il coraggio di intraprendere il vostro cammino: 'sei protagonista della salita; questa e' la condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno puo' fare la salita al tuo posto".
«Nella misura che avrete partecipato alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché quando la sua gloria sarà manifestata, voi sarete nell'allegrezza» (S. Pietro). S. Paolo poi dice che le nostre sofferenze sono il completamento di ciò che manca alla Passione di Gesù. È proprio nel dolore che si riconosce il vero cristiano. L'uomo tiepido o incredulo, si dispera, maledice, impreca; il cristiano invece è addirittura lieto di poter soffrire qualcosa per Colui, che tanto ha sofferto per noi e gode di poter offrire a Dio i propri dolori a beneficio del Corpo Mistico, al quale ogni cristiano appartiene. Perciò i discepoli del Signore, quando erano perseguitati, andavano pieni di gaudio, perché erano stati fatti degni di contumelie per il nome di Cristo. Diamo anche noi il nostro sangue a Cristo! Dobbiamo forse andare in cerca di carnefici? No, non è necessario. Ma quando a Dio piacerà visitarci con la sofferenza e sapremo ringraziarlo allora gli offriremo il nostro sangue. La Chiesa ha sempre circondato di particolare amore i sofferenti, perché sa che essi hanno una grande ricchezza da offrire a Cristo: le loro pene. Sono milioni le anime che soffrono, un esercito di veri martiri volontari, sui quali la Chiesa conta come sul pilastro più saldo della sua forza. Gli ospedali, i lebbrosari, gli orfanotrofi, tutti i tuguri e i giacigli, dove si soffre, formano il tesoro più grande della Chiesa; lì si posa lo sguardo di Dio e si placa il suo sdegno per i crimini dell'umanità.
Il 24 luglio Papa Francesco, proseguendo il suo viaggio apostolico in Brasile, si è recato in pellegrinaggio al santuario mariano di Nostra Signora Aparecida - il cuore cattolico del Brasile e uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati del mondo -, accolto da oltre duecentomila persone. Ha poi voluto portare la sua parola di conforto ai malati dell'Ospedale San Francesco d'Assisi. Ad Aparecida ha voluto consacrarsi alla Madonna - ricordando che già si era affidato a Lei subito dopo la sua elezione, a Santa Maria Maggiore - con una formula che è il segno di un pontificato profondamente mariano: «Prostrato ai Tuoi piedi, ti consacro la mia mente, perché pensi sempre all’amore che meriti; ti consacro la mia lingua perché sempre Ti lodi e diffonda la Tua devozione; ti consacro il mio cuore perché, dopo Dio, Ti ami sopra ogni cosa».
Lo scorso 29 maggio i ribelli siriani hanno attaccato il villaggio cristiano di al-Duvair, alla periferia di Homs, vicino al confine con il Libano, «massacrando metà dei suoi abitanti, compresi donne e bambini». La notizia, con tanto di fotografie dei resti della città, è stata data ieri da Aina (Assyrian International News Agency).
Nel santuario di Nostra Signora di Aparecida si incrociano le strade degli ultimi tre pontificati. Papa Francesco vuole consacrare il suo mandato alla Madonna e riprendere le fila di un discorso che Benedetto XVI ha aperto sei anni fa. Un dialogo che, senza l’opera di Giovanni Paolo II, sarebbe stato impossibile. Angela Ambrogetti,vaticanista, spiega perché a tempi.it.
Francesco visita l'ospedale São Francisco de Assis na Providência de Deus di Rio de Janeiro che si occupa in particolare al dipendenze da droghe e alcool. "Quanti 'mercanti di morte' che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo!". A chi è caduto va detto "Sei protagonista della salita; questa è la condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno può fare la salita al tuo posto. Ma non siete mai soli! La Chiesa e tante persone vi sono vicine".
Messa di papa Francesco al santuario mariano di Aparecida. "La Chiesa, quando cerca Cristo bussa sempre alla casa della Madre e chiede: Mostraci Gesù. E' da Lei che si impara il vero discepolato. Ed ecco perché la Chiesa va in missione sempre sulla scia di Maria".
Con gran timore mi accingo a trattare del Sacramento dei sacramenti, l'ineffabile eucaristia, e di ciò che fu necessario per la sua istituzione. Difatti, sollevando gli occhi dell'anima per ricevere la luce divina che mi guida e mi assiste in quest'Opera, la scienza che mi viene infusa su tante meraviglie e su misteri così eccelsi è tale che ho paura della mia piccolezza, rivelatami nello specchio della stessa luce. Le mie facoltà sono confuse, e non trovo né posso trovare parole congruenti per spiegare ciò che vedo e per dichiarare il mio pensiero, benché tanto inferiore all'oggetto dell'intelletto. Tuttavia parlerò come ignorante, lacunosa nei termini e inabile nelle capacità, per non mancare all'obbedienza e per tessere questa Storia, continuando a raccontare ciò che in queste meraviglie operò la gran signora del mondo, Maria santissima. Se non mi esprimerò con la competenza che richiede la materia, mi facciano da scusante la mia misera condizione e il mio stupore, perché non è facile discendere alle parole appropriate, quando la volontà desidera solo con i sentimenti supplire il limite della capacità di intendere e brama di godere in disparte ciò che non può né conviene manifestare.
Ghulam Muhammad, influente e temuto uomo d’affari islamico del distretto di Sanghar, ha minacciato di rapire e sfigurare con l’acido Nazia Masih, che rifiuta di sposarlo. L’uomo è noto alle forze dell’ordine, perché contro di lui ci sono denunce di rapimenti e stupri, eppure vive nell’impunità. Nel mirino tutta la famiglia: “Siamo poveri e cristiani, il Pakistan non è un posto sicuro per noi”. Sacerdote di Karachi: “Una vergogna, abbiamo bisogno di sicurezza”.
Tra gli altri pellegrini provenienti da alcuni paesi del mondo, i giornalisti di Radio “Mir” Medjugorje in questi giorni hanno parlato anche con quelli provenienti dal Messico. Tra loro c’era anche Theresa, che è venuta per la prima volta a Medjugorje due anni fa. Allora era venuta per curiosità, dopo aver ricevuto in dono una statua della Madonna di Medjugorje: “E’ stato tutto miracoloso. Ho avuto tempo per la Confessione, la Comunione, la preghiera, l’Adorazione e la Santa Messa. Durante una Messa, ho sentito che la Madonna stava toccando il mio cuore e mi chiedeva di convertirmi. Dopo essere ritornata da quel pellegrinaggio, ho letto molto su Medjugorje, perché sentivo di doverlo fare. Ed ora sono di nuovo qui, presso la Madre”. Theresa ha anche evidenziato che i messaggi della Madonna l’hanno aiutata a comprendere Medjugorje: “Amo venire qui soprattutto perché questo è un luogo particolare in cui è possibile entrare nel proprio cuore e stare con la Madonna nel silenzio, in cui è possibile abbandonare tutti i pesi e ascoltare soltanto Dio, senza dirgli nulla”.
Sta per cadere il Fort Apache della tutela della vita in Europa. Venerdì 12 luglio la Protection of Life During Pregnancy Bill – una proposta di legge per legittimare l’aborto procurato – è stata approvata al Dàil, la Camera Bassa del parlamento irlandese, con 131 voti a favore e solo 31 contrari. Ora il testo è all’esame della Camera Alta, ma l’esito appare scontato: a breve anche l’Irlanda si doterà di una legge che spalancherà le porte all’aborto. L’approvazione del disegno di legge alla Camera Bassa ha spaccato il partito del Fine Gael. Il Ministro per gli Affari Europei, Lucinda Creighton, ha votato contro, poi si è dimessa dall’incarico ed infine è stata espulsa dal partito. Stessa sorte per altri quattro deputati dello stesso schieramento a cui è stato fatto divieto di presentarsi alle prossime elezioni.
La corte di Cassazione ha stabilito che le coppie omosessuali devono avere «diritto a un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata». Ma l’affermazione più rischiosa, non riportata a mezzo stampa, è quella per cui è «stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per così dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio». «Questo è l’aspetto più grave di tutta la vicenda - spiega a tempi.it Italo Carta, rinomato psichiatra, già ordinario di psichiatria e direttore della Scuola di specializzazione in Psichiatria all’Università degli studi di Milano. «Ho curato e curo molti omosessuali e ritengo che, se proprio vogliono mantenersi in questa condizione di coppia, possano ricevere certe tutele. Ma che il matrimonio naturale sia così minacciato è una violenza distruttiva per la salute mentale della società intera».
La commissione giustizia della Camera ha approvato ieri con i voti di Pd, Pdl e Sel il ddl che introduce il reato di omofobia. Il ddl, fortemente voluto dal Pd con Dario Franceschini e Ivan Scalfarotto, dovrebbe arrivare in aula il prossimo 26 luglio. Il Partito Democratico, stretto nella tenaglia di Sel e grillini, per non ritrovarsi in difficoltà ha deciso di sposare la causa liberticida della legge sull’omofobia cercando di portare a casa prima dell’estate una piccola vittoria di propaganda.
Wadi Sayeh non ha più l’aspetto di una strada; i crolli e le macerie riempiono di cumuli la carreggiata; le facciate delle case, sventrate dai colpi dei carri, scoprono antri dove penzolano ricordi di vite sparite. Quella che un tempo era un’arteria diritta nel cuore della città è diventata un sentiero tortuoso, tracciato dai cingoli nella polvere dei calcinacci. Ogni mucchio può nascondere un’arma in attesa della carne; ogni angolo può cambiare padrone da un momento all’altro.
Un giorno decide di chiedere una donazione a un conoscente molto ricco: «Faccia questo sacrificio». «Con piacere, non è affatto un sacrificio» risponde quello con un sorriso. E lui, subito: «Allora mi dia abbastanza perché lo sia!». Il protagonista dell’aneddoto è Antoni Gaudí, famoso tra i contemporanei tanto per l’allegria e la pazienza con cui seguiva personalmente i suoi cantieri quanto per la genialità e la perizia con cui progettava case, monasteri, scuole, giardini, cattedrali, arredi liturgici o ninnoli di metallo da regalare ai figli dei suoi collaboratori; la stessa cura, lo stesso amore per l’infinitamente grande come per l’infinitamente piccolo, scaturiti dalla gratitudine per l’immensità del bene ricevuto, la luce della Grazia.
I giornali hanno scritto entusiasti della recente scoperta di una possibile cura per la trisomia 21 (silenziare il cromosoma di troppo che origina la sindrome di Down) fatta da alcuni ricercatori dell’università del Massachusetts negli Stati Uniti. Una strada aperta tempo fa dallo stesso scopritore della malattia, Jérôme Lejeune. Ma secondo Bruno Dallapiccola, fra i più grandi genetisti a livello internazionale, e direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, bisogna essere più cauti: «Non conosciamo ancora molte cose, non sappiamo come il cromosoma 21 in più si esprima sui tessuti nel tempo della crescita della persona malata – dichiara a tempi.it – Manca quindi la quadratura del cerchio e non bisogna illudere nessuno. Questo studio è importante e dice che la ricerca si sta muovendo e può arrivare a buon fine. Ma solo se si rispettano i suoi tempi, con pazienza».
Pubblichiamo il testo della prima catechesi preparata per la GMG di Rio 2013 da monsignor Enrico dal Covolo, SDB, rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense di Roma. Il testo era programmato per mercoledì 24 luglio, ma non verrà pronunciato. Per un incidente domestico, mons. dal Covolo non ha potuto partire per Rio.
«All’amico basta un minuto del primo incontro per conoscere quanto gli altri non arriveranno a comprendere in mille anni». Lo sosteneva Richard Bach, autore del Gabbiano Jonathan Livingston. E viene da dargli ragione, accostandosi al volume Con Papa Francesco. Le chiavi del suo pensiero, che è stato scritto da Mariano Fazio, un sacerdote, ma nella circostanza prima di tutto un amico del nuovo Pontefice.
In piena Guerra Fredda, gli Stati Uniti furono interessati da un esteso fenomeno di caccia alle streghe determinato da un anticomunismo che in molti non esitano oggi a definire paranoico ed esageratamente repressivo. Il periodo – a cavallo tra gli anni Quaranta e i Cinquanta – fu chiamato maccartismo, dal nome di Joseph McCarthy, senatore repubblicano del Wisconsin dall’ostinata acredine verso falce e martello. Che cosa c’entrano gli Stati Uniti e l’ottusa paranoia anticomunista che li caratterizzò in quegli anni cruciali con il mondo occidentale di oggi? C’entrano, eccome. E non per una recrudescenza delle ideologie del secolo scorso, bensì per l’attacco capillare cui è sottoposta la società da parte di gruppi intenti a promuovere e a diffondere l’orientamento omosessuale finanche ricorrendo alla censura della libertà d’espressione.
A fine mattina, il Media Center situato a Copacabana, ha annunciato i dati aggiornati della GMG di Rio de Janeiro. Benjamin Paz, direttore del Dipartimento di Comunicazione della GMG, suor Shaiane Machado, responsabile delle iscrizioni, e suor Maria Grazia, responsabile delle strutture, hanno comunicato i numeri finali della Gmg e fornito informazioni sulla sistemazione. Sr. Machado ha precisato “abbiamo giovani provenienti da 175 paesi. Un totale di 355.000 iscritti, con le iscrizioni che rimangono aperte. In totale ci sono 220.000 brasiliani. Il 60% con lo Stato più rappresentativo che è Pernambuco. Dopo il Brasile segue l'Argentina con un totale di 23.000 giovani, 10.800 degli Stati Uniti, 9.200, dal Cile, 7.706 Italiani, 6.153 dal Venezuela, e poi a seguire la Francia, il Perù, il Paraguay, il Messico e gli altri Paesi ...
I giovani non si sono fermati davanti al maltempo. Presenti 175 Paesi. La celebrazione è stata presieduta da mons. Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio. Il saluto del card. Rylko. Il programma di papa Francesco per oggi.
Lc 11,1-13: Chiedete e vi sarà dato
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
v2000 lunedì 29 luglio trasmetterà alle ore 19.30, da Rio de Janeiro, all'interno del programma "Nel cuore dei giorni - Indaco" la diretta de "La chiamata, incontro vocazionale" dei giovani in Brasile, con Kiko Argüello, Carmen Hernández e P. Mario Pezzi, iniziatori del Cammino Neocatecumenale, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Tv2000 è visibile sul canale 28 del digitale terrestre, 142 Sky e in streaming su www.tv2000.it. La programmazione in questa giornata subirà delle variazioni: la replica del Rosario da Lourdes verrà trasmessa alle 19.00 subito dopo il Tg2000 delle 18.30.
Nel primo pomeriggio del giovedì precedente la sua morte, il nostro Redentore proseguiva il suo cammino verso Gerusalemme. I discepoli, nei colloqui che egli teneva con loro riguardo agli arcani sui quali li stava istruendo, gli esposero alcuni dubbi su ciò che non intendevano. Egli rispose a tutti come maestro della sapienza e padre premuroso, con parole piene di dolcissima luce, che penetrava il loro intimo; infatti, avendoli sempre amati, in quelle ultime ore della sua esistenza terrena, come cigno divino, manifestava con più forza la soavità della sua voce e del suo affetto. La sua imminente passione e la cognizione dei tanti tormenti che lo aspettavano non gli impedivano di farlo; anzi, come il calore concentrato per l'opposizione del freddo torna ad uscire con tutta la sua efficacia, l'incendio che ardeva senza misura nel suo cuore divampava con maggiore tenerezza e impeto ad accendere quegli stessi che cercavano di estinguerlo, cominciando a ferire i più vicini con le sue fiamme. Noi discendenti di Adamo, eccetto Cristo e la sua Madre beatissima, solitamente siamo resi impazienti dalla persecuzione, irritati dalle ingiurie e sconcertati dalle pene. Ogni cosa avversa ci turba, disanima e inasprisce contro chi ci offende, così che reputiamo grande virtù il non vendicarci all'istante. La carità di Gesù, però, non si alterò per le ingiurie che prevedeva e non si stancò per l'ignoranza dei suoi e per l'infedeltà che stava per sperimentare in loro.
Padre Ignacio Cortez Alvarez, parroco della chiesa “María Auxiliadora”, è stato ucciso nella sua abitazione nella città di Ensenada, nella regione di Baja California. Il corpo senza vita del sacerdote è stato trovato ieri, 22 luglio, nella sua casa a fianco alla parrocchia nel quartiere El Sauzal de Rodriguez. Secondo quanto riferito dalla polizia locale, il corpo presenta numerose feriti al torace provocate con un arma bianca. I motivi dell’omicidio restano, per ora, ignoti e la polizia ha avviato le indagini. In una nota inviata a Fides, la diocesi di Ensenada conferma la morte del prete: “La diocesi di Ensenada – si legge nel comunicato che informa la comunità – comunica con profondo dolore la scomparsa di Padre Ignacio Cortez Alvarez, conosciuto come il ‘Padre Nachito’. L'eterno riposo donagli, o Signore”.
Riportiamo oggi la seconda e ultima parte dell’intervista con la scrittrice e giornalista Patrizia Cattaneo, autrice di diversi libri su San Charbel.
"Sorrisi, musica, giochi e tanta tanta allegria. I giovani pellegrini venuti da tutta Italia a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù sono un raggio di sole nel tempo umido e piovoso della metropoli carioca. In particolare quelli riuniti a Casa Italia, il centro nel cuore di Rio gestito da una confraternita di barnabiti, a fianco alla parrocchia di São Paolo apostolo, diventata il punto di riferimento per i numerosi pellegrini del nostro paese. "
Shafqat e Shagufta Masih vivono a Gojra, cittadina del Punjab dove nel 2009 sono stati bruciati vivi 8 cristiani. La polizia, invece di indagare, ha costretto i due ad accettare le accuse. Un sacerdote locale denuncia: “Queste falsità poi producono anni di galera per persone innocenti. L’abuso di questa terribile legge va fermato una volta per tutte”.
"I cattolici di tutto il mondo sono fortunati a poter partecipare a un evento come la Giornata mondiale della gioventù. Siamo felici per loro!". A parlare ad AsiaNews sono alcuni giovani buddisti dello Sri Lanka, che fanno gli auguri ai tanti ragazzi e ragazzi che in questi giorni parteciperanno alla Gmg di Rio de Janeiro (Brasile).
È proibito dall'islam": così l'autista musulmano di un'ambulanza ha giustificato il suo rifiuto a trasportare la salma di una donna cristiana assira dall'ospedale alla chiesa, per il funerale. Il fatto è successo nel Kurdistan e mostra che la crescente polarizzazione etnico-religiosa delle tensioni in Iraq sta intaccando anche la vita quotidiana. Una donna della comunità cristiana assira, morta lo scorso 21 luglio all'ospedale Zarkari di Arbil, doveva essere trasportata in chiesa, nella città di Ankawa. Ma l'autista dell'ambulanza, un musulmano curdo, si è rifiutato di trasportare la salma della donna perché il gesto è "haram" (proibito) dall'islam.
11 luglio. Per i cattolici dovrebbe essere una data che nel calendario liturgico sollecita a pregare e ad affidarsi al padre del monachesimo occidentale, San Benedetto da Norcia. Patrono degli esorcisti, pur non essendo stato consacrato con il sacramento dell’ordinazione sacerdotale, il santo monaco è diventato negli ultimi anni anche il patrono d’Europa, il che dovrebbe essere per tutti, anche per i non credenti, un motivo in più per rivolgersi a questa straordinaria figura e attingere a piene mani alla spiritualità e alla cultura benedettina incentrata, come tutti ben sanno, sul motto ora et labora. Questa nostra Europa, di cui Benedetto è patrono, ha proprio bisogno di tornare a pregare e a riscoprire il valore del lavoro, in un periodo in cui c’è tanto bisogno di risollevare e ricostruire un’economia devastata da varie forme di illusione, sfruttamento, speculazione e spreco.
Stimolata dall’esempio e dagli insegnamenti di Papa Francesco, la presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha salutato l’arrivo del pontefice e la GMG come l’opportunità per cambiare il mondo in meglio. La Rousseff ha detto di provare un immenso piacere nell’accogliere il primo Papa dell’America Latina, ed ha condiviso appieno tutti gli insegnamenti che Papa Francesco ha diffuso nel mondo per la giustizia sociale, per i diritti umani, per la pace, per la difesa dei poveri e dei deboli. La presidentessa ha parlato di nemici comuni, come la diseguaglianza, il sottosviluppo, l’indifferenza per i poveri e per i deboli ed ha invocato una alleanza per la giustizia sociale e per lo sviluppo. Secondo la Roussef, a cementare questa alleanza è la fede che anima il Brasile e che è nel cuore di tutti i giovani che si ritrovano adesso a Rio per la Giornata Mondiale della Gioventù.
Il debutto di papa Francesco in terra brasiliana è avvenuto alle 15.43 ora locale. Il Santo Padre è atterrato all’aeroporto internazionale “Galeão/Antonio Carlos Jobim” di Rio Janeiro, accolto da una folta delegazione di autorità: la presidente della Repubblica del Brasile, Dilma Rousseff, l’arcivescovo di Rio, monsignor Orani João Tempesta, l’Arcivescovo di Aparecida e Presidente della Conferenza Episcopale del Brasile, il cardinale Raymundo Damasceno Assis, il Governatore dello Stato di Rio de Janeiro, Sérgio Cabral Filho, il Sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Paes e il Nunzio Apostolico in Brasile, monsignor Giovanni d’Aniello.
“Se fosse vivo oggi, catalizzerebbe l’attenzione dei mass media e sarebbe oggetto di studio della Nasa. Verrebbe sottoposto alla Tac come le mummie egizie e il suo Dna susciterebbe il massimo interesse. Si spenderebbero fiumi d’inchiostro e di parole sul mistero che lo circonda e anche i migliori detective impegnati a scoprire segreti del suo essere sarebbero costretti a gettare la spugna”. Così dice Patrizia Cattaneo, scrittrice e giornalista, riferendosi a un monaco libanese, Charbel Makhlouf, appartenente alla Chiesa cattolico maronita, morto oltre un secolo fa, proclamato santo da Paolo VI nel 1977, la cui festa liturgica si celebra il 24 luglio.
Il Cammino Neocatecumenale sarà presente alla Giornata Mondiale della Gioventù, che quest’anno si terrà a Rio de Janeiro. Più di 40.000 giovani del Cammino provenienti da tutto il mondo stanno arrivando in Brasile per partecipare ai vari eventi, insieme a Papa Francesco. Durante i primi giorni, la loro missione sarà quella di evangelizzare e diffondere il kerigma (la Buona Notizia) per le strade di varie città del Paese, dando la loro testimonianza e cantando accompagnati da chitarre e altri strumenti musicali, sull’esempio di come il Cammino aveva già fatto nel tempo di Pasqua in 10.000 piazze di tutto il mondo.
Il Sacro Cuore di Gesù è “una sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione”. Così lo definiva Pio XII nell’enciclica Haurietis aquas (1956). Santa Margherita Maria Alacoque, a cui è legata la devozione al Cuore di Gesù, nasce proprio il 22 luglio di qualche secolo fa. È il 1647 quando viene alla luce, quinta di sette figli, in una famiglia borghese di Verosvres, in Borgogna (Francia). Animata da grande religiosità e da un profondo amore per Gesù, in seguito a una guarigione miracolosa che la santa attribuisce alla Madonna, decide di prendere i voti per diventare una sua Figlia.
In merito alla proposta di legge sul contrasto all’omofobia che andrà in discussione il prossimo 26 luglio, occorre fare una precisazione. Ciò in quanto sembra circolare – anche in ambienti cattolici – una falsa rappresentazione della delicata tematica. Alcuni, infatti, sono erroneamente convinti che le nuove norme in materia di contrasto all’omofobia siano volte a tutelare esclusivamente da forme di violenza gli omosessuali, i bisessuali e tutti «coloro che hanno una percezione di sé come appartenente al genere femminile o maschile, anche se opposto al proprio sesso biologico, come recita l’art. 1 della stessa proposta di legge».
Papa Francesco ha iniziato il suo viaggio apostolico in Brasile dal Palazzo di Guanabara, a Rio de Janeiro, dove ha incontrato le autorità politiche, in attesa dei tantissimi giovani che già lo attendono per la Giornata Mondiale della Gioventù. La Provvidenza, ha detto il Papa, ha fatto sì che il primo viaggio internazionale del nuovo pontificato – già programmato per la GMG – abbia portato il primo Pontefice latino-americano in America Latina: «Dio ha voluto che il primo viaggio internazionale del mio Pontificato mi offrisse la possibilità di ritornare nell’amata America Latina, concretamente in Brasile». Il Papa ci vede un segno della «benevolenza divina», per cui ringrazia.
Da tre settimane i ribelli jihadisti di al-Nusra che hanno preso il controllo e instaurato un califfato nella parte est di Aleppo, la seconda città più importante della Siria, hanno bloccato tutte le vie di accesso alla parte ovest, controllata dal governo, riducendo alla fame i suoi abitanti, a cui «manca tutto». Frere Georges, frate marista blu, testimonia da Aleppo ovest a tempi.it «la situazione critica e drammatica, in mezzo a continui combattimenti a fuoco» in cui si trovano i residenti. Rischiando anche di «non sopravvivere».
Le pareti di un appartamento di Bresso, in provincia di Milano, sono gialle e piene di foto di due bambini: Beatrice e Lorenzo. Ad accogliere tempi.it, sulla soglia di casa, ci sono papà Riccardo e mamma Giovanna. Appena dietro l’ingresso, sul tappeto a fare fisioterapia, Beatrice, una bimba che per vivere ha bisogno di qualcuno che le stia a fianco ogni istante, a causa di una grave malattia rara che conta appena cinque casi nel mondo ogni anno, la microlissencefalia oligogirica. La microlissencefalia è una patologia genetica che ha provocato l’arresto dello sviluppo del cervello di Beatrice alla ventesima settimana di gravidanza: «Ancora non si sa perché accada», racconta Riccardo.
L’avrei chiamata legge sull’eterofobia. La proposta Scalfarotto, già approvata alla Camera e ora in discussione al Senato, invece si chiama legge sull’omofobia ma ha come conseguenza quella di impedire il libero esercizio della libertà di manifestazione del pensiero di chi ritiene la famiglia bene primario e necessario della nostra società. Con detta proposta, infatti, si vuole estendere la norma che punisce chi incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici,nazionali o religiosi, anche a chi incita o pone in essere atti discriminatori motivati dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere di una persona. In sostanza, chiunque si ostini a sostenere e a propagandare che chi è attratto da persone dello stesso sesso, o chi si percepisce di sesso diverso da quello che ha, non può sposarsi o non può avere il diritto di adottare figli, né di procurarseli al mercato degli embrioni o degli uteri in affitto, potrebbe essere punito perché discrimina o incita alla discriminazione degli omosessuali.
Dal 2012 a oggi il rispetto della libertà religiosa in Pakistan ha subito un deterioramento: È quanto emerge da uno studio specifico della United States Commission on International Religious Freedom (Uscirf). Si tratta di un organismo consultivo bipartisan del Governo degli Stati Uniti, che ha il compito di monitorare e rendere noti i fatti e le circostanze relativi alle violazioni della libertà religiosa nel mondo e di proporre raccomandazioni sul tema al presidente, al segretario di Stato e al Congresso.
L'umiltà del papa argentino, i suoi gesti semplici, stanno attirando verso la fede molti giovani atei. Da Rio vi saranno immagini di volti sorridenti, abbracci e la rivelazione di un Dio umile da parte di un papa umile. L'autore è un giovane medico cubano, sposato con figli, ora esule a Miami.
Una città intera in strada per accogliere papa Francesco. Il corteo fermato più volte. Dare ad ogni giovane solide fondamenta su cui possa costruire la vita; garantirgli la sicurezza e l'educazione affinché diventi ciò che può essere; trasmettergli valori duraturi per cui vale la pena vivere; assicurargli un orizzonte trascendente per la sua sete di felicità autentica e la sua creatività nel bene; consegnargli l'eredità di un mondo che corrisponda alla misura della vita umana; svegliare in lui le migliori potenzialità per essere protagonista del proprio domani e corresponsabile del destino di tutti".
Continuando a narrare questa Storia, ricordo che abbiamo lasciato Cristo a Betania, dopo il ritorno da Gerusalemme alla sera del suo trionfo. Ho già anticipato quello che fecero i demoni prima che egli fosse consegnato ed altre cose che conseguirono dal loro conciliabolo infernale, nonché dal tradimento di Giuda e dal consiglio dei farisei. Torniamo ora a ciò che avvenne in tale località, dove, nei tre giorni che passarono dalla domenica delle palme al giovedì, la Vergine assistette e servì sua Maestà. Questi trascorse con lei tutto il tempo, eccetto quello che impiegò a predicare nel tempio il lunedì e il martedì; il mercoledì, infatti, non vi salì, come ho già detto. Durante tali ultimi viaggi istruì più diffusamente e in maniera più chiara i discepoli circa i misteri della redenzione. Ciascuno di essi, però, pur udendo gli insegnamenti e gli avvertimenti del suo Maestro, non corrispondeva se non secondo la disposizione con cui li accoglieva e secondo gli effetti suscitati nel proprio intimo. Rimanevano sempre piuttosto lenti nel capire e, deboli quali erano, dopo il suo arresto non misero in atto ciò che si erano offerti di fare.
Durante il volo verso Rio, il Papa ha salutato i giornalisti del seguito, uno per uno, ricordando che in questo suo primo viaggio internazionale vuole andare a trovare i giovani nella concretezza del tessuto sociale in cui vivono. Dunque giovani non isolati dalla loro vita perché quando noi isoliamo i giovani – ha detto il Papa – noi facciamo un’ingiustizia: i giovani appartengono ad una famiglia, una patria, una cultura, una fede, hanno un’appartenza non dobbiamo isolarli, loro davvero sono il futuro di un popolo. Ma non soltanto loro: loro sono il futuro perché hanno la forza, sono giovani, andranno avanti. Ma anche gli anziani, sono il futuro di un popolo. Un popolo ha futuro se va avanti con entrambi: con i giovani e con gli anziani.
A salutare il Papa al suo arrivo all’aeroporto di Rio de Janeiro ci sarà anche mons. Orani João Tempesta, arcivescovo della città carioca.
Orrore e sdegno a Calcutta, in India, per il ritrovamento in una discarica del corpo senza vita di una bambina di tre anni, che presentava evidenti segni di violenza sessuale. La piccola, appartenente a una famiglia di senzatetto, era scomparsa sabato e i parenti avevano immediatamente avvertito la polizia che ha già arrestato alcuni sospetti.
Il viaggio di Papa Francesco a Rio de Janeiro, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, assume un nuovo e ulteriore significato se letto alla luce del fenomeno religioso che contraddistingue il Brasile. A quanto riporta il vaticanista dell’Espresso, Sandro Magister, il Pew Forum di Washington, centro di ricerca leader mondiale in materia, ha rilevato come il Paese, pur restando la nazione con il più alto numero di cattolici, ha subito contestualmente un calo impressionante tra i fedeli alla Chiesa di Roma. Oggi i cattolici brasiliani sono 123 milioni. Tuttavia, nel 1970 corrispondevano al 92 per cento della popolazione, contro il 65 per cento di oggi. I protestanti, invece, sono aumentati vertiginosamente, passando dal 5 al 22 per cento.
A quanto pare il Veneto sta diventando una fucina di rappresentanti del movimento omosessualista italiano. Si moltiplicano infatti in tutto il mondo le iniziative per diffondere in ogni modo la mentalità Lgbt, e soprattutto in Italia, da Torino a Roma, da Milano a Palermo, passando per Padova e Bologna, non si perde tempo in ciò, non si lesinano energie, non si centellinano investimenti, non si perde occasione per tacciare di omofobia ogni minima espressione di dissenso contro la “valanga” culturale, intellettuale ed emotiva che la lobby omossesualista ci propina quotidianamente. E tra i paladini in prima linea, fieri combattenti nelle legioni del nascituro gaio partito, il Veneto può portare abbondanti militi.
Un tweet di Francesco dall'aereo che lo porta oggi a Rio de Janeiro per la 28ma Giornata mondiale della gioventù. Luogo e tema della Gmg, "Andate e fate discepoli tutti i popoli!" scelti da Benedetto XVI, ma papa Francesco ha voluto inserire nel programma di questi giorni la visita ad Aparecida e incontri con persone dipendenti da alcol e droga, detenuti e abitanti di una favela.
L’enciclica Lumen Fidei costituisce in se stessa un incomparabile segno di cosa sia il Magistero della Chiesa nella sua vitalità. Nata dalla penna di Benedetto XVI e accettata da Francesco (“nella fraternità di Cristo, assumo il suo prezioso lavoro, aggiungendo al testo alcuni ulteriori contributi” n. 7), ribadisce la continuità del Magistero (“in continuità con tutto quello che il magistero della Chiesa ha pronunciato su questa virtù teologale” n. 7) e l’essenza del compito della Chiesa (“La Chiesa è una Madre che ci insegna a parlare il linguaggio della fede” n. 38) e del Magistero petrino (“Il successore di Pietro, ieri, oggi e domani, è infatti sempre chiamato a ‘confermare i fratelli’ in quell’incommensurabile tesoro della fede che Dio dona come luce sulla strada di ogni uomo” n. 7).
Papa Francesco è in viaggio verso Rio de Janeiro. La XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, in programma nella metropoli brasiliana dal 23 al 28 luglio, farà da sfondo alla prima visita pastorale internazionale del pontificato di Jorge Mario Bergoglio.
Il presidente del Bureau Médical di Lourdes, il dottor Alessandro De Franciscis, ha annunciato che il vescovo della diocesi di Pavia, monsignor Giovanni Giudici, ha riconosciuto come “miracolosa" la guarigione della sig.ra Danila Castelli, originaria di Bereguardo. Si tratta della 69.ma guarigione riconosciuta come “prodigiosa” e "scientificamente non spiegabile" da un vescovo cattolico.
Papa Francesco si è recato oggi pomeriggio alla Basilica di Santa Maria Maggiore per chiedere alla Madonna “la sua protezione per il prossimo viaggio apostolico in Brasile, per i giovani che si riuniranno nella Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro e per tutti giovani del mondo”.
È delle scorse settimane lo strano caso di una coppia di Crema di ritorno dall’Ucraina. I due avevano pagato una clinica di laggiù per «fabbricarsi» un bambino tramite maternità surrogata. Portato il neonato in Italia, lo hanno sottoposto all’esame del DNA, scoprendo che il bimbo biologicamente non era il figlio per il quale avevano sganciato i molti danari: nel suo sangue non v’era traccia dei cromosomi dell’aspirante papà lombardo, il quale aveva pur corrisposto circa 30 mila euro e diligentemente dato il suo seme per la produzione dell’infante. In pratica, una bella truffa, con la particolarità che qui l'oggetto non è un elettrodomestico malfunzionante ma un piccolo essere umano.
Una bambina nasce prematura e la donna che assiste la madre durante il parto, vedendola così piccola, sentenzia: “Questa non è una bambina, ma uno spirito”. Allora suo padre si presenta al “botasorte” (stregone) per sapere cosa deve fare. E quello, dopo aver consultato dei pezzetti di legno, dice che bisogna far tornare la piccola nel mondo degli spiriti dell’acqua, da cui è scappata per venire sulla terra e far del male al villaggio. L’uomo prende la bambina, l’avvolge in un panno e la porta da un tale, incaricato ufficiale del villaggio per questo tipo di riti. Costui aspetta la bassa marea e abbandona la bambina nel punto più basso della spiaggia, in modo che la marea, alzandosi, la porti via. ....
Quello che si è riusciti a far credere con un’abile campagna allo stesso tempo ideologica e di marketing è che la fecondazione artificiale (Fa) funzioni. Ma non è la verità. Basta mettere da parte Repubblica, Io Donna e le riviste da parrucchiere e prendere in mano la letteratura scientifica, che da tempo ormai mette in luce, impietosamente, i fatti: la Fa ha un basso tasso di successo quanto a “figli in braccio”, mentre i bambini, dal canto loro, presentano percentuali di complicanze e malformazioni molto più alte rispetto a quelli nati naturalmente. Perché? Basta pensare alle tecniche.
Pubblichiamo il messaggio finale dell’incontro che si è tenuto lo scorso 19 luglio tra i leader religiosi (cattolici, protestanti e musulmani) di Bouar, in Centrafrica, per chiedere la fine delle violenze seguite al colpo di Stato nel paese africano e la pace.
Ha un tasso di riuscita che è il doppio di quello della fecondazione assistita, per percentuali di nascite da coppie che seguono i trattamenti, e costa undici volte di meno, ma è praticata da pochi medici in tutto il mondo, boicottata dalla lobby della provetta e ignorata dai sistemi sanitari nazionali. La naprotecnologia è nata negli Stati Uniti e da qualche anno è approdata in Europa, ma continua a scontare il pregiudizio che la considera un approccio confessionale alla medicina, condizionato dai dogmi religiosi. Niente di più lontano dalla realtà. Se è vero che le pratiche della naprotecnologia si conformano rigorosamente alla bioetica cattolica, è altrettanto dimostrato che il suo approccio al problema della sterilità è scientificamente e clinicamente più rigoroso di quello praticato nell’ambito della fecondazione assistita. E per questo alla fine è anche più efficace: lo dicono le statistiche.
Giuliano Ferrara dedica sul Foglio di oggi un lungo e interessante editoriale al «gran giornale radical chic, l’Espresso», che curiosamente nell’ultimo numero, con la copertina sulla presunta “lobby gay” del Vaticano, «si è scatenato» in una «caccia alle streghe» nella Chiesa. Con quella copertina, scrive Ferrara, il settimanale del gruppo di Repubblica entra «nell’incongruo, nello strano, e nell’indecifrabile premessa di una crociata “omofoba” da parte di una cordata culturale che vorrebbe introdurre in Italia leggi anti-omofobe».
Nell’ultimo numero della rivista Nature è stato pubblicato il risultato di una ricerca che potrebbe rivelarsi importantissimo. Per la prima volta è stata neutralizzata in provetta la terza copia del cromosoma 21 (la cosiddetta “trisomia 21?), responsabile della sindrome di Down. Non esiste ancora applicazione clinica per questa scoperta, ma secondo la comunità scientifica potrebbe essere la premessa verso una futura “terapia cromosomica” che renderebbe curabile la malattia, eliminandone perciò anche le dannose conseguenze non solo estetiche, come le disabilità cognitive, il maggior rischio di leucemia infantile, i difetti cardiaci e del sistema immunitario.
Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill, si scaglia contro i Paesi che hanno approvato i matrimoni tra omosessuali - a suo dire, "segni pericolosi dell'apocalisse" - e avverte sul rischio della dittatura del libero arbitrio.
Sulla copertina di “Time”, uscita mentre il Santo Padre è in viaggio per il Brasile, c’è una sua foto con questo titolo: “The People’s Pope”. Cioè il Papa della gente o meglio “il Papa del popolo”. Si può dire in effetti che Francesco incarna, nel suo esempio, nel suo insegnamento, nella sua storia e nella sua figura di pastore quella “vera teologia della liberazione” che per anni Joseph Ratzinger e Giovanni Paolo II hanno annunciato. Mentre mostravano gli errori della “teologia della liberazione” che si era diffusa negli anni Settanta in Sudamerica, quella di teologi come Gustavo Gutierrez, Camillo Torres, i fratelli Leonardo e Clodoveo Boff, poi Jon Sobrino e altri, che s’illudevano di realizzare il Vangelo abbracciando le analisi marxiste, la lotta di classe e la rivoluzione. Un errore drammatico.
... la festa dei giovani di tutto il mondo è ormai alle porte. Rio de Janeiro si prepara ad accogliere 2 milioni di ragazzi per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù e tra questi il Movimento dei Giovani dei Focolari, che da molto tempo si prepara attivamente per la riuscita di questa GMG targata Benedetto XVI e Papa Francesco. I giovani dei Focolari partecipano alla GMG di Rio inseriti nei gruppi regionali o nazionali organizzati dalle chiese locali. Alcuni collaborano direttamente con l’organizzazione dell’evento, inseriti nello staff, altri sono tra i 60 mila volontari al servizio dei partecipanti, animando anche diverse catechesi.
Don Giuseppe Trappolini, ospite di Fabio Bolzetta nello spazio Arancio di Nel cuore dei giorni, racconta dell'incontro inaspettato a pranzo, il giorno di giovedì santo, con Papa Francesco, durante il quale ognuno ha raccontato la propria esperienza. Don Giuseppe gli inoltra, dopo questo incontro, una lettera di una ragazza malata di tumore, lontana dalla Chiesa, che dopo aver ascoltato le parole del Santo Padre, si sente chiamata nuovamente alla fede; il Papa, ricevuta la lettera, ringrazia don Giuseppe chiamandolo personalmente in parrocchia.
Io voglio lasciare un segno, non voglio essere una paziente qualunque che entra e poi, quando è guarita, basta, non se ne parla più. Volevo che si pensasse: "Da qui è passata Giulia Gabrieli". Beh, penso di esserci riuscita». Scriveva così Giulia Gabrieli, morta a 14 anni di tumore nell'agosto del 2011: ce l'ha fatta a lasciare il segno. Tra i suoi desideri, c'era la prosecuzione dell'attività didattica in ospedale anche a luglio e ad agosto: mai esistita finora, da quest'anno la scuola estiva in corsia è diventata realtà. Come avrebbe voluto Giulia. I docenti dell'Istituto comprensivo Nullo e del Mamoli, che durante l'anno scolastico lavorano alla «Scuola in Pigiama» all'interno del Papa Giovanni XXIII, hanno passato il testimone a 40 insegnanti di ruolo delle scuole bergamasche (primarie e secondarie di primo e secondo grado), che hanno deciso di continuare a lavorare anche dopo la fine dell'anno scolastico, ma come volontari.
Come ho detto, tutti i misteri contenuti nel trionfo del nostro Salvatore furono grandi e mirabili, ma, nel suo genere, non lo è meno quello in ordine all'oppressione che sperimentò l'inferno quando i demoni vi furono fatti piombare al suo ingresso nella città santa. Per due giorni interi, dalla domenica in cui questo accadde sino al martedì, rimasero nell'umiliazione in cui li aveva posti la destra dell'Altissimo, pieni di penoso e confuso furore. Con strida orribili lo manifestavano alla turbolenta schiera dei dannati, che ricevettero terrore e strazio maggiori di quelli che soffrivano solitamente. Lucifero, il principe delle tenebre, più sbalordito di tutti, convocò i suoi seguaci e da una posizione elevata, come loro capo, affermò ...
Papa Francesco partirà domani mattina da Fiumicino alle 8.45: arriverà a Rio de Janeiro alle 16.00 locali, quando in Italia saranno le 21.00. Primo appuntamento, la cerimonia di benvenuto al Palazzo Guanabara con i discorsi del Pontefice e del presidente brasiliano, la signora Dilma Rousseff.
Preghiera e azione, ascolto della parola di Dio e servizio concreto al prossimo, non sono dimensioni contrapposte, ma aspetti tutti essenziali per la nostra vita di fede: è quanto ha affermato il Papa oggi all’Angelus, davanti ai numerosi fedeli radunati in Piazza San Pietro. Papa Francesco ha chiesto di accompagnarlo con la preghiera nel suo primo viaggio apostolico a Rio de Janeiro, che inizierà domani mattina, in occasione della Giornata mondiale della gioventù.
Fino al 9 settembre 2013 la Pinacothèque de Paris ospita la mostra «Tamara de Lempicka. La regina dell’Art Déco», insieme a un’altra sull’Art Nouveau, quest’ultimo il movimento artistico – noto in Italia come Liberty – che precede cronologicamente l’Art Déco. Curata da Gioia Mori, la mostra su Tamara de Lempicka presenta una ricca scelta di opere, fra cui alcune delle più note degli anni 1920 e 1930, e piccole scoperte come il disegno dove copia – a modo suo – il famoso quadro romantico «Il bacio» di Francesco Hayez (1791-1882) che si trova nella Pinacoteca di Brera a Milano.
C'è qualcosa di strano, di più, c'è qualcosa che non si riesce proprio a spiegare nei dati sull'aborto che riguardano la provincia autonoma di Trento. Le relazioni ministeriali ci dicono che nel periodo 2006-2008 a Trento sono stati effettuati 3788 aborti. Le stesse relazioni dicono che il numero di ginecologi obiettori di coscienza in servizio presso le strutture accreditate per effettuare gli aborti era di 16 nel 2006, erano 25 l'anno successivo per arrivare a 26 nel 2008. Nove è invece il numero di ginecologi non obiettori mantenutosi costante nei tre anni. Questi i dati forniti dall'istituto superiore di sanità al ministro della salute e da questi al parlamento.
Il Sangue di Cristo ha trascinato nella sua scia una schiera luminosa di anime eroiche, quelle dei santi, i quali nella loro vita hanno avuto il solo scopo di ricopiare in se stessi Cristo crocifisso e sanguinante. Tutti i santi, senza eccezione, sia quelli che noi veneriamo sugli altari, sia quelli rimasti sconosciuti, sono i veri serafini ed eroi del Sangue Prezioso. Chi nelle spelonche, chi nei deserti, chi sulle vette dei monti, chi nelle celle dei chiostri, chi negli ospedali, chi in terra di Missione, chi nelle grandi città, chi nella propria casa, tutti non hanno amato che Cristo, si sono crocifissi con Cristo, hanno sanguinato con Cristo. La vita di ogni santo è impregnata di sangue. Non sono stati solo i martiri a dare il sangue per Cristo! C'è il sangue della mortificazione volontaria, il sangue della carità, il sangue dell'apostolato, il sangue del lavoro, - il sangue che ogni virtù fa scaturire da quelle anime che le praticano in grado eroico. La massima di tutti i santi è stata: soffrire, morire, essere sepolti in Cristo! Essi hanno raggiunto il grado più alto della perfezione, ma a costo di inaudite sofferenze. Quale grande ammaestramento per noi! Non dobbiamo credere che i santi siano stati dei fortunati o privilegiati. Dio ci vuol tutti santi e a tutti dà la grazia sufficiente per divenirlo. Guardiamo anche noi, come loro, al Santo dei Santi, a Gesù! Il suo Sangue è la linfa vitale della santità. Amiamolo ardentemente e diventeremo santi anche noi.
Dal 1506 una particolarissima reliquia conservata nella Basilica di Manoppello, in provincia di Pescara, continua a lasciare a bocca aperta gli esperti che si accingono a studiarla e, secondo alcune testimonianze, avrebbe colpito anche il Papa Emerito Benedetto XVI. Il 1º settembre 2006, Joseph Ratzinger si recò nella cittadina abruzzese per visitare la chiesa nella quale è conservato il cosiddetto Volto Santo, un lenzuolo trasparente delle dimensioni di un A4 che reca, da entrambi i lati, il volto di un uomo sofferente che la tradizione vuole sia quello di Cristo. Stando alle antiche cronache, la reliquia fu portata in Italia da un misterioso pellegrino che, dopo averla posata sulle mani di un uomo del luogo, scomparve nel nulla. Secondo numerosi esami che sono stati effettuati, il reperto presenterebbe caratteristiche straordinarie: non solo non sarebbe stato dipinto da mano umana e non presenterebbe tracce di pigmenti, ma il volto ritratto combacerebbe perfettamente con quello dell'uomo della Sacra Sindone. Che il Volto Santo di Manoppello possa essere quello impresso da Gesù durante la sua salita al Calvario sul telo della pia Veronica?
critto da Mario Arturo Iannaccone, Cristiada. L’epopea dei Cristeros in Messico (Lindau) è un saggio sull’insurrezione popolare dei cattolici messicani contro il governo anti-cristiano nella seconda metà degli anni ’20. CATTOLICI IN MESSICO. L’autore spiega come «il fermento cattolico» in Messico, agli inizi del ‘900, avesse iniziato a preoccupare «non poco liberali, radicali, socialisti e massoni». Fu per contrastare ascesa e rivendicazioni di un temibile concorrente politico, che i governi anticlericali messicani che si succedettero negli anni ‘20 iniziarono a varare leggi per impedire alla Chiesa di avere un peso nella vita politica del paese. Gli “uomini di Sonora”, che allora controllavano il Messico, erano preoccupati dall’ascendente della Chiesa sul popolo. Affrontando le emergenze del paese, «degli agrari, dei nativi, dei lavoratori sottopagati, del lavoro minorile e femminile» e appoggiando riforme economiche fondate su «dottrina sociale e cattolicesimo tedesco», la Chiesa sfidava i rivoluzionari sul loro terreno.
Estremisti indù della Rashtriya Sawayamsevak Sangh (Rss) hanno fabbricato false accuse di conversioni forzate e hanno denunciato il reverendo alla polizia. Leader cristiano: “In questo Stato perseguitare i cristiani è diventata una pratica lecita”.
Gesù è stato il primo Sacerdote che ha offerto al Divin Padre il proprio Sangue per la remissione dei nostri peccati. Per perpetuare la sua offerta, nell'ultima Cena, dopo l'istituzione dell'Eucarestia, istituì anche il Sacerdozio: «Fate questo in memoria di me». Questa verità è confermata dagli Apostoli e dalla perenne tradizione della Chiesa. «Il sacerdote, dice S. Tommaso, dovendo essere ministro del Prezioso Sangue è consacrato dal Sangue di Cristo». Nella consacrazione egli riceve i più ampi poteri: consacrare il Corpo e il Sangue di Cristo, assolvere dai peccati, conferire la Grazia nei Sacramenti, pregare per il popolo e in nome del popolo cristiano; è davvero «il Signore del Sangue» (S. Caterina). Chi chiama il sacerdote ad un ufficio così alto? Non si diventa sacerdoti di proprio arbitrio, ma solo chi è chiamato dal Signore può salire l'altare. E Dio non ha preferenze per uomini di illustre casato, anzi sceglie, quasi sempre, i suoi sacerdoti tra le famiglie più umili e povere. Se grande è la responsabilità del sacerdote, grande è anche la sua dignità e il rispetto a loro dovuto. «Se al sacerdote tocca di ministrare il Sangue di Cristo, questa funzione rende divina la loro dignità e stabilisce il debito di riverenza da parte di tutti: riverenza che va a Dio stesso e a questo glorioso Sangue» (S. Caterina). Quante benemerenze del Sacerdozio cattolico! Sia nel campo della carità sia in quello delle scienze e del progresso, è sempre stato all'avanguardia fino al più sublime eroismo. Eppure il sacerdote è l'uomo più odiato e perseguitato. Ma egli, sull'esempio di Cristo, sa perdonare ai suoi persecutori ed è lieto di poter unire il proprio sangue a quello che tutti i giorni offre sull'altare.
" Di notte, ho ricevuto il Messaggio della Mamma: Carlotta è tornata a Dio. Una notizia che, pur non inattesa, non volevo mi giungesse. Non ho avuto la forza fisica di andare a Benevento, dove si sono svolti i funerali: mi ha telefonato un sacerdote della sua parrocchia per capire meglio di Carlotta ed ho quindi inviato un messaggio che so è stato letto durante le esequie e dato alla famiglia: Un raggio di luce, una melodia celeste, una divina carezza. Mia dolce cara Carlotta Nella fede affermo: è tornata al Signore. Ma il mio cuore soffre e si interroga. Carlotta, un raggio di luce, una carezza dello Spirito, ha appena lambito la mia vita, ma mi ha dato tanto. Di fronte alla sua forza alla sua fede, non posso che inginocchiarmi. Bella, brava, forte, ha sempre avuto tanta speranza nella Vita, che questa notte si è spezzata. A 24 anni ha raggiunto una maturità che l'ha resa coraggiosa di fronte alla malattia che la stava invadendo: 'io sono qua e lotto'. Hai finito di lottare mia dolce cara Carlotta. Hai portato fino in fondo la tua croce, quella, che alle parole di Papa Francesco, hai sentito che il Signore ti chiamava a portare. Sei stata serena nonostante le tante troppe difficoltà. Hai pensato agli altri anche quando avevi tanto bisogno di pensare a te stessa. Ma ora come lenire il dolore dei tuoi genitori, di tuo fratello, del tuo fidanzato? come asciugare le loro lacrime? come dire loro 'parole di consolazione'? Non lo so mia cara Carlotta. Ma con quel tuo sorriso, misto di lacrime, come quando mi hai raccontato la storia del tuo dolore, guardali dal cielo e suona il tuo violino nell'eterna sinfonia degli angeli per donare loro il coraggio della vita....."
Tra le opere dell'Altissimo che vengono dette "ad extra", perché compiute da lui al di fuori di se stesso, la più grande è l'incarnazione, passione e morte per la salvezza di ogni uomo. L'intelligenza terrena non avrebbe potuto comprenderla, se proprio il suo autore non l'avesse manifestata con tante dimostrazioni e testimonianze. Nonostante questo, per molti sapienti secondo la carne è stato arduo convincersi del beneficio della propria redenzione; altri, benché l'abbiano creduto, non lo hanno fatto secondo la verità di ciò che avvenne; altri ancora poi, i cattolici, lo professano e lo conoscono con l'illuminazione che riguardo ad esso è data alla Chiesa. In questa adesione esplicita ai misteri rivelati, noi ammettiamo implicitamente anche quelli che sono racchiusi in essi e che non è stato conveniente rendere noti, in quanto non strettamente necessari. Dio ne riserva alcuni per il tempo opportuno ed altri per l'ultimo giorno, quando tutti i cuori saranno messi in luce alla presenza del retto giudice. Il suo intento nel comandarmi di narrare la presente Storia, come ho già detto altrove e ho capito spesso, è quello di svelarne qualcuno senza opinioni né congetture; così, ne ho riferiti molti che mi sono stati palesati, e so che ne rimangono ancora tanti, degni di considerevole ammirazione e venerazione. In ordine a questi, intendo disporre la pietà dei cristiani, poiché non sembrerà loro difficile ciò che è accessorio mentre sono persuasi con fede divina del fondamento dei dogmi sui quali si basa tutto quello che ho scritto e che scriverò sul resto di questo argomento, specialmente sui tormenti di sua Maestà.
Un rappresentante della comunità copta a Torino, Sherif Azer, è stato aggredito da una banda di fanatici perché si è rifiutato di «glorificare il profeta Maometto». L’episodio è stato raccontato sul suo sito da Magdi Cristiano Allam, di cui Azer è stato coordinatore del movimento politico Io amo l’Italia. «FAI IL RAMADAN». Secondo quanto scritto da Allam, Azer, «cristiano copto, cittadino italiano, padre di 4 figlie nate in Italia, è stato selvaggiamente colpito alla testa con catene da un gruppo di islamici perché non fa il Ramadan, il digiuno islamico». L’episodio si è verificato il 17 luglio alla 5 e mezza pomeridiane a Torino, in Corso Brescia angolo Corso Giulio Cesare, nella zona centrale di Porta Palazzo.
Due fidanzati in crisi decidono di intraprendere insieme un viaggio a Medjugorie per cercare di salvare la loro relazione, contrastata anche dalla madre di lei. Ma il viaggio risanatore, ha invece portato alla rottura della coppia, riporta il quotidiano Libero: "I due si separano del tutto, con la signorina in crisi mistica pronta a divenir suora, iscrivendosi al Terzo ordine francescano".
In Corea del Nord aumenta la partecipazione ad attività religiose clandestine cristiane. Il paese comunista è stato definito per l’11esimo anno consecutivo lo Stato che perseguita di più i cristiani nel mondo. Nonostante la Costituzione garantisca la libertà religiosa, le uniche chiese rimaste in piedi sono di facciata e la pratica è rigorosamente vietata. Nel terribile campo di concentramento per prigionieri politici di Yodok, inoltre, 6 mila persone sono state rinchiuse solo perché cristiane o perché possedevano una Bibbia.
La metà degli aborti riguarda le mamme che convivono con i loro partner. A dirlo l’indagine riportata oggi dal Daily Mail sui dati del rapporto del dipartimento della Salute inglese relativi al 2012. Nel 2002 le donne conviventi, che avevano detto di aver abortito, erano il 17 per cento del totale, mentre nel 2005 sono diventate 31, fino a passare al 42 per cento del 2007. Nel 2011 si è saliti poi al 49 per cento, fino al 50 del 2012.
E' passato più di un mese dal triste episodio che ha visto protagoniste, in Pakistan, tre donne cristiane derise, umiliate e costrette a girare nude per la città dai musulmani di Kasur. Finalmente, però, la giustizia si è mossa, edopo le proteste delle comunità cristiane e della società civile, insieme ai forti appelli delle istituzioni politiche, l’Alta Corte di Lahore ha inviato un giudice distrettuale a Kasur per indagare sull'incidente che ha destato grande indignazione nel Paese. Lo riferisce l'agenzia Fides, aggiungendo che il giudice avrà il compito di presentare una relazione entro due settimane.
“La medicina ha il compito di curare e non di bypassare il problema attraverso la soppressione del concepito con difetti genetici. Per questo la scoperta pubblicata su Nature in merito alla possibilità di ‘spegnere’ il cromosoma in più responsabile della sindrome di Down è un altro passo avanti verso il curare e non l’eliminare il malato”, dichiarano Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, presidente e copresidente nazionali dell’Associazione Scienza & Vita.
Nati a Salisburgo, in Austria, nel 2002, i Cardiac Move hanno esordito come band scolastica. La formazione attuale risale al 2004. Johnny (voce), Emi (violino) e Kuri (batteria) studiavano a Vienna quando Manu de Belem (chitarra) e Josh (basso) hanno completato la line-up. “Poi un giorno abbiamo deciso di ‘lasciare in sospeso’ i nostri studi per vivere il nostro sogno. Dopo un anno pieno di saggi, composizioni, concerti, prove in studio e, soprattutto, la crescita della nostra amicizia, abbiamo avuto una solida base per costruire qualcosa di grande”, racconta Manu a ZENIT.
Pubblichiamo oggi la seconda e ultima parte dell’intervista con padre Eric Jacquinet, responsabile della sezione giovani del Pontificio Consiglio dei Laici.
Padre Eric Jacquinet è responsabile della sezione giovani del Pontificio Consiglio dei Laici. Lo abbiamo incontrato per rivolgergli qualche domanda per capire meglio la dinamica pastorale di questi incontri missionari con i giovani di tutto il mondo ideati dal Beato Giovanni Paolo II. L’incontro di Rio de Janeiro non sarà infatti un punto di arrivo, ma un inizio di un cammino di evangelizzazione nel mondo di oggi.
Le autorità della provincia del Guizhou hanno arrestato, picchiato e rotto i denti a Li Fenfei: la sua “colpa” è quella di essere incinta del secondo figlio. Le massicce dosi di farmaci iniettate creano un “effetto veleno”, uccidono il bambino e mettono in pericolo anche la vita della madre.
Erano trascorsi più di due anni e mezzo dall'inizio della predicazione e dei miracoli di sua Maestà, e si avvicinava l'ora stabilita negli eterni decreti per il suo ritorno al Padre per mezzo della passione, attraverso la quale avrebbe soddisfatto la giustizia divina e riscattato il genere umano. Tutte le sue azioni erano orientate alla nostra salvezza e alla nostra istruzione e colme di sapienza, per cui egli decise di preparare qualcuno dei suoi seguaci allo scandalo della sua morte e di manifestarsi loro glorioso nel corpo passibile, che avrebbero visto flagellato e crocifisso, perché lo contemplassero prima trasfigurato nello splendore che sfigurato dalla sofferenza. Aveva fatto questa promessa poco innanzi alla presenza di tutti, benché non per tutti, ma solo per alcuni. A tale scopo scelse un alto monte, il Tabor, che si trova in Galilea, a due leghe di distanza verso est da Nazaret. Dai Vangeli risulta che, salito sulla cima con Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, cambiò aspetto davanti a loro, e che c'erano anche Mosè ed Elia, i quali parlavano con lui della sua dipartita. In quell'istante venne dal cielo una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».
Papa Francesco ha espresso il suo profondo dolore per il “tragico incidente”, avvenuto la scorsa notte nella Guyana francese, che ha coinvolto un pullman sul quale viaggiava un gruppo di giovani pellegrini francesi provenienti da Parigi e che si preparava a partecipare alla Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro: una giovane di 21 anni è morta, mentre altri sei pellegrini sono rimasti feriti. In gravi condizioni l’autista e due persone che viaggiavano su un camion che si è scontrato con il pullman dei pellegrini.
La giovane buddista, 25 anni, si è sposata più di un anno fa con Sagara, cattolico. Lui non le ha mai chiesto di convertirsi e si sono sposati con rito misto per non ferire i genitori di lei. Oggi fa catechismo e si prepara a ricevere il battesimo.
Gli aggressori sono due giovani musulmani, ancora a piede libero. Il cristiano ha riportato una ferita alla testa e la frattura di un braccio. L’uomo: “Non sarò ricco, ma combatterò per avere giustizia e per il rispetto e la dignità della mia famiglia”.
Quattro giorni separano Papa Francesco dalla partenza per Rio de Janeiro. Mentre i giovani della Giornata mondiale della gioventù affluiscono nella metropoli carioca e la macchina organizzativa si mette in moto, torna vivo il ricordo della prima volta che il Papa, eletto da pochi giorni, dava appuntamento a ragazze e ragazzi nella città di Rio.
La provincia a maggioranza islamica è guidata da Zaini Abdullah, che ha improntato la sua fortuna politica sulla “totale applicazione” della sharia. Jakarta protesta e chiede al governatore di “rispettare la pluralità religiosa”, ma i leader cristiani denunciano violenze e persecuzioni da parte della comunità islamica.
Si è svolta dall’8 al 14 luglio a Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, RDC, la XVI Riunione Plenaria del Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar (SECAM). L’organismo, ideato durante il Concilio Vaticano II, è espressione della volontà dei vescovi cattolici africani di creare una struttura continentale unificante, in grado di superare le differenze linguistiche, culturali e storiche tra i rispettivi paesi. Approvato nel 1968, il Simposio si era riunito per la prima volta in occasione della visita di Papa Paolo VI in Uganda nel 1969.
Martedì 16 luglio la Francia ha adottato come suo simbolo ufficiale Shevchenko. Non il calciatore - il che, per quanto bizzarro, avrebbe fatto piacere ai milanisti - ma un'altra personalità, ucraina come il giocatore, e con lo stesso cognome: Inna Shevchenko, attivista di punta del gruppo femminista Femen. Da martedì i francobolli francesi portano l'immagine di Marianna, simbolo delle Rivoluzione francese e della Repubblica, con il volto della Shevchenko. Ne sono stati stampati 630 milioni, e si conta di arrivare nientemeno che a tre miliardi di esemplari. Francobollo unico, in sedici varianti di prezzo. Non ci sarà scampo: chi vorrà usare le poste in Francia dovrà passare per la faccia della Shevchenko.
Dove sta andando l’Europa dello stato sociale? Riuscirà a sopravvivere alla crisi, anche morale? Come mai è giunta a questa situazione di stallo e recessione? A queste e altre domande ha cercato di rispondere Sam Gregg, Direttore ricerche dell’Acton Institute for the Study of Religion and Liberty in una conversazione con La Nuova Bussola Quotidiana tenutasi nel corso della Acton University 2013, una quattro-giorni di studio organizzata con cadenza annuale a Grand Rapids dal think tank cattolico statunitense che da oltre vent’anni si dedica alla diffusione dei principi della società e dell’economia libera alla luce della dottrina cristiana. Nato in Australia, Gregg ha conseguito il Dottorato in filosofia a Oxford, è esperto di politica economica, storia economica e teoria del diritto e collabora con alcune delle principali riviste scientifiche del suo settore, oltre a essere autore di numerosi volumi, l’ultimo dei quali, Becoming Europe, mette in guardia gli Stati Uniti dal trasformarsi nell’Europa del fallimentare welfare.
Sulla spinta delle firme raccolte a sostegno della campagna contro la legge sull'omofobia, abbiamo iniziato a interpellare i parlamentari cattolici chiamati a esprimersi sul disegno di legge che, dopo essere stato approvato dalla Commissione Giustizia, verrà discusso in aula alla Camera a partire dal 26 luglio (data spostata rispetto all'annuncio precedente che parlava del 22 luglio). Ovviamente i giudizi dei parlamentari potrebbero non coincidere esattamente con le posizioni assunte dal nostro quotidiano in materia, ma è comunque parte della nostra campagna, tesa a spingere i parlamentari di buona volontà a intervenire per fermare questa legge.
Con la firma della regina Elisabetta II annunciata oggi dallo speaker della Camera di comuni John Bercow, il matrimonio gay è ufficialmente e definitivamente legale in Inghilterra e Galles. Secondo l’agenzia Ap, le prime cerimonie (che potranno essere sia civili che religiose, secondo la norma fortemente voluta dal premier conservatore David Cameron) saranno celebrate nella prossima estate.
Circa una anno fa, per la precisione dal 1° luglio 2012, negli Stati Uniti una legge della Virginia ha stabilito che le donne che vogliano abortire debbano obbligatoriamente sottoporsi ad un’ecografia. La Virginia è stata l’ottavo Stato degli Stati Uniti a prevedere questa procedura prima di un aborto, al fine di «aiutare le donne a prendere una decisione ben informata». La scorsa settimana, anche il Texas, dopo numerosi tentativi di ostruzionismo da parte di esponenti pro choice, ha approvato una legge analoga, definita dall’ultimo candidato repubblicano alle presidenziali, Rick Santorum, l’ulteriore un conquista di un più ampio «movimento d’amore».
Proponiamo uno stralcio di un articolo di Vladimir Solov’ev pubblicato dall’Osservatore Romano. Il testo, scritto dal filosofo russo nel 1896 per la rivista Vestnik Evropy, è contenuto nella versione integrale nell’ultimo numero della rivista La Nuova Europa (3, 2013).
Fin dal medioevo i correttori di bozze si battono strenuamente per mantenere il popolo nell’ignoranza, con il subdolo scopo – ormai è evidente a tutti – di condizionare più facilmente le masse e così esercitare al meglio la loro tirannia di retroguardia su questa povera nazione. Anche il Correttore di bozze qui presente si vanta di condurre discrete campagne analfabetizzanti e mistificatorie. E tuttavia il suo nobile sforzo reazionario è come una puzzetta nel vento in confronto al capolavoro disinformativo compiuto ieri dal radicale Marco Cappato, il re delle frittate rovesciate.
Miracolo dei miracoli dell'onnipotenza divina e meraviglia delle meraviglie era il procedere della prudentissima Maria nei confronti del sacro collegio degli apostoli e dei discepoli di Cristo nostro Signore, suo figlio santissimo. Benché questa rara sapienza sia inesplicabile, se tentassi di manifestare tutto ciò che di essa mi viene fatto comprendere, sarebbe necessario scrivere un gran volume soltanto su questo argomento. Nel presente capitolo dirò qualcosa al riguardo; del resto parlerò nella misura in cui se ne presenterà l'opportunità: nell'insieme sarà molto poco, però se ne potrà ricavare quanto basta per la nostra istruzione. Il Maestro divino infondeva nel cuore di tutti i discepoli che accoglieva alla sua scuola una speciale venerazione per la sua santissima Madre, e ciò era opportuno, dovendo essi stare in sua compagnia e trattare tanto familiarmente con lei. Questa santa semente della divina luce era comune a tutti ma non in ugual misura, perché sua Maestà distribuiva tali doni secondo la volontà di Dio, le condizioni dei soggetti e la missione a cui li destinava. Sperimentando poi il dolcissimo tratto e l'ammirabile conversazione della grande Regina, crebbe negli apostoli l'amore reverenziale verso di lei; ella infatti parlava con loro e li amava, li consolava e assisteva, li ammaestrava e sollevava in tutte le necessità, cosicché non si allontanavano mai dalla sua presenza senza essere pieni di gioia interiore e di una consolazione maggiore di quella che essi stessi potessero desiderare. Questi benefici, tuttavia, davano più o meno frutto a seconda della disposizione del cuore di chi li riceveva.
Sai, Gesù, oggi sono arrivato per miracolo. Mi ero messo a giocare con i miei compagni e proprio, non mi ricordavo più nulla; avrai provato anche tu, quando si fanno le cose sul serio, si dimentica tutto. Ad un certo punto mi sono sentito una vocetta dentro, che mi diceva: "Gesù ti aspetta"! Ed eccomi qui! Sono certo che è stato il mio angelo custode, non è vero?
Lc 10, 38-42: Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Catechesi I frutti dello Spirito Santo di don Fabio Rosini. Prima parte: Il dominio di sè.
“Voi siete la speranza del Papa, siete la speranza della Chiesa”: così il beato Giovanni Paolo II nel lontano 1987, nell’Avenida 9 de Julio a Buenos Aires, davanti a migliaia di giovani festanti in quella che è stata la prima Giornata Mondiale della Gioventù celebrata fuori Roma. Nasceva così un evento ecclesiale che si è poi ripetuto in varie parti del mondo e che ha visto milioni di giovani testimoniare la propria fede, stringendosi intorno ai Papi: prima al beato Wojtyla, poi a Benedetto XVI e la prossima settimana a Rio de Janeiro a Papa Francesco, il primo Papa latinoamericano che torna così nell’amato continente. Ad oltre un quarto di secolo dalla storica Giornata di Buenos Aires, Roberto Piermarini ha chiesto al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, l’organo vaticano che coordina tutte le Gmg, qual è il segreto della riuscita delle Giornate Mondiali della Gioventù.
Si intitola “Antoni Gaudi, the days of creation” la mostra dedicata all’importante artista catalano che avrà luogo dal 23 al 28 luglio durante la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro in Brasile. Voluta fortemente dagli organizzatori locali, la mostra ripercorre in tre interessanti sezioni – Luce, Natura, Uomo e Stupore – l’arte e l’opera del genio catalano.
Cresce l’attesa in Brasile per l’arrivo di Papa Francesco la prossima settimana. Moltissimi giovani si stanno preparando all’abbraccio con il Pontefice con entusiasmo e gioia. A raccontare il clima mons. João Carlos Petrini, vescovo di Camaçari, nello Stato di Salvador de Bahia.
In un messaggio ai cattolici di Irlanda, Scozia, Inghilterra e Galles, Papa Francesco invita a difendere la vita dal concepimento fino alla morte naturale. Il Pontefice - prendendo lo spunto dall‘annuale Giornata per la vita celebrata nelle Isole britanniche in diverse date - sottolinea il “valore inestimabile della vita umana”: “Anche i più deboli e i più vulnerabili, i malati, gli anziani, i non nati e i poveri, sono capolavori della creazione di Dio, fatti a sua immagine, destinati a vivere per sempre, e meritevoli della massima riverenza e rispetto”. Il Papa eleva la sua preghiera affinché la Giornata “contribuisca ad assicurare che la vita umana riceva sempre la protezione che le è dovuta”.
Si è tenuta nella giornata di ieri, presso la Corte d’Appello di Bologna, l’udienza civile per il ricorso dell’arcidiocesi di Bologna contro il sequestro della Faac, la nota azienda produttrice di sistemi automatici. Prosegue dunque il braccio di ferro tra la Curia e i parenti del defunto Michelangelo Manini, che nel suo testamento ha indicato di voler lasciare in eredità alla curia bolognese il 66% della multinazionale, per un valore di circa 1,1 miliardi di euro. Lo scorso dicembre, però, il giudice del tribunale Maria Fiammetta Squarzoni ha disposto il sequestro dell’intero patrimonio, dopo che la cugina di Manini, Mariangela, e lo zio Carlo Rimondi hanno impugnato i testamenti, convinti che non siano autentici.
Padre Raphael Kootumghal è il direttore della neonata Radio Maria India, che attualmente trasmette i propri programmi attraverso il sito web www.radiomaria.org.in Una sfida ambiziosa quella che si è prefissata l’emittente cattolica presente in oltre 60 nazioni del mondo. Abbiamo rivolto a lui qualche domanda per capire com’è possibile evangelizzare in uno degli stati “di frontiera”.
La sua prossima sfida, ad agosto, sarà impegnativa: dovrà difendere, a Budapest, il titolo di campione del mondo di spada. Ma la vittoria più importante, Paolo Pizzo, 29 anni, medaglia d’oro ai mondiali di scherma del 2011, l’ha conquistata più di quindici anni fa: «Avevo 13 anni e tiravo già di scherma quando cominciai ad avere crisi epilettiche, che risultarono dovute a un tumore al cervello» racconta l’atleta. «Fui operato nella mia città, Catania, e dopo l’intervento i medici, per prudenza, mi sconsigliarono di riprendere l’attività agonistica. Ma io non volli sentire ragioni, e dopo pochi mesi ero di nuovo in pedana».
La Memoria della Beata Vergine del Monte Carmelo, che la Chiesa celebra oggi 16 luglio, è una buona occasione per ricordare l'importanza dello scapolare carmelitano. Un segno religioso molto importante per la Polonia, tanto che il Beato Giovanni Paolo II lo ha portato per oltre 50 anni della sua vita. Per rimarcare l'importanza dello scapolare nella Patria di Wojty?a, ZENIT ha raccolto alcune testimonianze.
Esiste un legame profondo tra Fatima e la spiritualità carmelitana. Esso risiede anzitutto nel comune riferimento alla “consacrazione” a Maria Santissima. Lo “scapolare” - distintivo tipico della religiosità del Carmelo - è il segno esteriore di un affidamento filiale alla Vergine, attraverso il quale rimettiamo fiduciosamente la nostra vita nelle sue mani, conformandoci a lei per divenire veri discepoli e imitatori di Cristo. A Lucia la Madre di Dio promise, nella apparizione del luglio 1917, che sarebbe tornata a chiedere la Consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato; e, successivamente, lungo l’arco degli anni ’20, a Pontevedra e a Tuy, in Spagna, le confermò e le precisò i termini del suo appello, con il riferimento alla “pratica dei primi cinque sabati del mese” e della “confessione e comunione riparatrici”.
Mentre in Italia ferve il dibattito sul progetto di legge contro l’omofobia e la transfobia, anche tra le persone omosessuali le visioni sono tutt’altro che concordanti. Non tutti gli omosessuali esigono l’acquisizione del diritto al matrimonio e all’adozione e non tutti pretendono di sbandierare pubblicamente il loro orientamento sessuale. Anzi, sembrerebbe davvero che l’ideologia omosessualista sia portata avanti da una minoranza di persone omosessuali. Né è la prova anche il fatto che, in Francia numerosi gay si siano schierati a favore della Manif pour tous, il movimento che si oppone alla legge Taubira. Tra questi ultimi, spicca l’associazione Homovox, la cui portavoce Nathalie de Williencourt, ha ricordato una elementare verità: “la coppia omosessuale è diversa da quella eterosessuale. Ed è diversa per un semplice dettaglio: non può dare origine alla vita, per cui ha bisogno di una forma di unione specifica che non sia il matrimonio. Ha bisogno di un’altra cosa perché la realtà delle coppie omosessuali è diversa da quella delle coppie eterosessuali”
Due importanti eventi internazionali vedranno protagonisti questa estate i giovani del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS): il Go Fest International e la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19) sarà il tema di entrambi gli appuntamenti. Per l’occasione, il Movimento ha organizzato quattro differenti proposte di viaggio dall’Italia che vedranno la partecipazione di oltre 100 giovani.
Palermo da giorni discute delle immagini dell’orgoglio proiettate sulla Cattedrale di Palermo in occasione Festino di Santa Rosalia, una festa laica ma fortemente innestata nella devozione religiosa. Durante la manifestazione, organizzata dal Comune, sono state proiettate delle immagini con espliciti riferimenti all’amore omosessuale sulla facciata della chiesa. Tutto sarebbe passato inosservato se don Fabrizio Moscato, segretario del cardinale Paolo Romeo, non avesse scritto sulla sua bacheca Facebook: «Vergogna! Stiamo toccando il fondo! L’ideologia omosessualista proiettata sul nobile portico meridionale della Cattedrale di Palermo in occasione del Festino della Patrona Rosalia! I simboli del gay pride e delle unioni omosessuali accostati ad un neonato».
A Giovanni Paolo II sciatore sull’Adamello è dedicato un film in produzione questi giorni, prodotto da De Angelis Media per la Rai e costruito sul libro “Era santo, era uomo”, scritto da Lino Zani, la sua guida in quelle discese lungo le bianche pendici alpine.
Nuova Zelanda. Una giovane racconta ai media il proprio disagio per il rifiuto del dottore. Che ora potrà essere multato, solo perché ha esercitato il suo diritto all’obiezione di coscienza
È stata violentata ed è rimasta incinta, ancora bambina, del suo stupratore. Di lei i giornali hanno parlato come di una vittima della Chiesa cattolica che si accordò con Pinochet affinché il generale non legalizzasse l’aborto. “11 anni costretta a non abortire”, strillavano i titoli apparsi la settimana scorsa sulla stampa locale, dato che in Cile l’interruzione volontaria di gravidanza non è consentita nemmeno in caso di stupro. La vita del bambino per la legislazione statale vale ancora quanto quella della madre.
Una delle lezioni più importanti che gli allievi di Luca Doninelli apprendono ai suoi corsi di scrittura è che la narrativa può essere uno strumento di conoscenza della realtà tanto quanto la scienza empirica o la statistica sociologica. Certo, la letteratura ha un metodo particolare (il racconto e le sue tecniche) e un oggetto suo proprio (l’animo umano in azione), ma non per questo i risultati cui giunge sono meno attendibili di altri. Da questo punto di vista la verità letteraria può essere più “vera” della veridicità della cronaca. Per spiegare meglio questo concetto prendo ad esempio un personaggio di uno dei racconti di questa serie che inizia oggi su tempi.it. Si tratta di un poliziotto che, da lontano, con gli occhiali da sole calzati, osserva una scena. È stato inserito per esprimere un concetto di cronaca, che cioè, in quel paese, la polizia non si oppone a certe pratiche, le tollera e, addirittura, in certi casi le sostiene. Ebbene, il comparire silenzioso del personaggio in tre momenti della narrazione comunica al lettore questa “verità” molto più di un resoconto giornalistico. Affinché la verità letteraria non sia una finzione sono necessarie due condizioni: che lo scrittore sia sincero, sia cioè capace di guardare la realtà in profondità senza gli occhiali di un’ideologia inforcati sul naso e che il lavoro di documentazione, a monte della narrazione, sia serio. È quello che ho cercato di fare.
Ieri pomeriggio è stata approvata dall’Assemblea nazionale francese la «liberalizzazione inquadrata» della ricerca sugli embrioni. Come riferisce Avvenire, il provvedimento è passato con 314 voti favorevoli e 223 contrari, «tutto condensato in un solo articolo, per favorirne l’approvazione lampo». Previo consenso delle coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro, la ricerca sugli embrioni provenienti dai laboratori, «finora vietata formalmente e permessa nei fatti solo con deroghe concesse da un organismo pubblico, l’Agenzia di biomedicina, sarà ormai autorizzata in via ordinaria», spiega il quotidiano della Cei.
In un messaggio ai cattolici di Irlanda, Scozia, Inghilterra e Galles, Papa Francesco invita a difendere la vita dal concepimento fino alla morte naturale. Il Pontefice – prendendo lo spunto dall’annuale Giornata per la vita celebrata nelle Isole britanniche in diverse date – sottolinea il “valore inestimabile della vita umana”: “Anche i più deboli e i più vulnerabili, i malati, gli anziani, i non nati e i poveri, sono capolavori della creazione di Dio, fatti a sua immagine, destinati a vivere per sempre, e meritevoli della massima riverenza e rispetto”. Il Papa eleva la sua preghiera affinché la Giornata “contribuisca ad assicurare che la vita umana riceva sempre la protezione che le è dovuta”.
Il Redentore del mondo, continuando a predicare e ad operare meraviglie, uscì da Gerusalemme e andò per la terra della Giudea dove, come riferisce san Giovanni nel capitolo terzo del suo Vangelo, si trattenne per un po' di tempo battezzando, sebbene nel quarto dichiari invece che egli battezzava per mano dei suoi discepoli. Frattanto, anche il suo precursore Giovanni battezzava in Ennòn, riva del Giordano, vicino alla città di Salìm. Tuttavia il battesimo non era lo stesso: il precursore battezzava solo con acqua predicando un battesimo di penitenza; il nostro Salvatore invece predicava il battesimo della sua stessa persona, come giustificazione ed efficace perdono dei peccati, similmente a quello che opera oggi il sacramento, infondendo con la virtù la grazia della rigenerazione. A questa misteriosa efficacia del battesimo di Cristo si aggiungevano l'effetto delle sue parole e del suo annuncio, e la grandezza dei miracoli con i quali confermava tutto quello che proclamava. Accorrevano perciò verso sua Maestà più discepoli e seguaci che non verso il Battista, verificandosi quello che lo stesso Giovanni aveva detto, e cioè che conveniva che crescesse Cristo e che egli diminuisse. Al battesimo conferito da Cristo nostro Signore assisteva ordinariamente la sua santissima Madre, la quale, vedendo gli effetti divini che quella nuova rigenerazione causava nelle anime, era riconoscente all'Autore della vita, come se li avesse ricevuti ella stessa per mezzo del sacramento, e lo ricambiava con cantici di lode e con atti virtuosi. In tutte queste meraviglie la Regina del cielo acquistava, così, nuovi ed incomparabili meriti.
«Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime». È la preghiera che ancora si canta nelle chiese, alla fine, quando restano i vecchi a trascinare le vocali come a trattenere chi già corre a riaccendere il telefonino. Chi l’ha scritta, quasi mille anni fa, sapeva che cos’è una valle di lacrime. La Salve Regina fu infatti, quasi sicuramente, composta da Ermanno di Reichenau, meglio conosciuto come Ermanno lo storpio. Lo chiamavano anche “il contratto”. I documenti che ne danno notizia parlano di un uomo deforme, con gli arti come attorcigliati a impedirgli non solo di camminare normalmente ma anche di trovare pace disteso o seduto nella sedia costruita apposta per lui. Ermanno, che nella vita non è mai stato comodo se non, probabilmente, quando è sopraggiunta la morte, fu monaco e fine studioso.
O Maria, Madre del Carmelo, a Te consacro tutta la mia vita quale piccolo tributo per le tante grazie e benedizioni che attraverso le tue mani ho ricevuto da Dio. Tu guardi con particolare benevolenza coloro che indossano il tuo Scapolare; Ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d' illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente e di accrescere in me la fede, la speranza e la carità, affinché possa ogni giorno renderti il tributo di umile omaggio. Il sacro Scapolare richiami su di me gli sguardi tuoi misericordiosi e sia pegno della tua particolare protezione nella lotta quotidiana, sì che possa rimanere fedele al Figlio tuo e a Te. Il tuo Scapolare mi tenga lontano da ogni peccato e mi doni ogni giorno la certezza che Tu sei vicino a me e il desiderio di imitare le tue virtù. D' ora in poi cercherò di vivere in soave unione con il tuo Spirito e di offrire tutto a Dio per mezzo tuo. O Madre dilettissima, il tuo indefettibile amore! faccia sì che un giorno sia concesso anche a me, indegno peccatore, di trasformare il tuo Scapolare nell' eterna veste nuziale e di abitare con Te e con i Santi del Carmelo nel Regno del Figlio tuo. Così sia.
Aborto: "Arresto di una vita attuato intenzionalmente prima della nascita, sovente con un forte impatto psicologico su chi lo esegue, e che impone una nuova cultura e un progredito atteggiamento sociale per superarlo". Realismo Da ab-orior, cioè arrestare nel crescere, l’aborto è la fine provocata volontariamente della vita di un essere umano prima della nascita. Deroga dunque dal principio dell'intangibilità della vita umana. Può avvenire secondo le leggi locali, che variano da nazione a nazione. In alcune nazioni l’aborto è illegale. Può essere eseguito con farmaci o con metodiche chirurgiche, o combinando i due sistemi. Il metodo farmacologico implica l’espulsione dell’embrione o del feto che non può sopravvivere fuori dall’utero.
Che Philippe Ariño sia un tipo decisamente controcorrente è un dato di fatto. Francese, nato nel 1980 da una famiglia profondamente cattolica, professore di spagnolo, saggista, blogger, omosessuale dichiarato da quando aveva 17 anni: fin qui la sua biografia non sembrerebbe diversa da quella di altri suoi coetanei, se non fosse che, due anni fa, Philippe lascia il compagno con cui stava dal 2009. “Da allora ho abbracciato la via della continenza che la Chiesa chiede alle persone omosessuali”, racconta senza giri di parole in un mondo “sessocentrico” in cui i vocaboli “astinenza” e “castità” appaiono relitti di un passato morto e sepolto alla maggior parte delle persone, qualsiasi sia il loro orientamento sessuale. Nel suo blog L'Araignée du desert, il “ragno del deserto” ci tiene a precisare di non voler essere etichettato con “un ex gay” come il “Luca era gay e adesso sta con lei” cantato da un discutibile Povia, ma semplicemente come una persona che si è sentita pienamente accolta per quello che è. Un semplice “ragno”, potrebbe dire qualcuno, per tornare alla metafora del titolo, ma un ragno amato.
Una religione, vera o falsa che sia, ha come elemento essenziale il sacrificio. Con esso non solo si adora Dio, ma si impetrano perdono e grazie, si espia la colpa, si ringrazia per i doni ricevuti. Dio stesso li chiedeva al popolo eletto. Ma che valore potevano avere essi? Forse il sangue degli animali, di per sé, placava Dio e purificava l'uomo? «Non c'è liberazione, dice l'Apostolo, non alleanza, non espiazione, se non nel Sangue dell'Agnello, ucciso dall'origine del mondo». Cioè quei sacrifici avevano un valore puramente simbolico e preludevano al Sacrificio di Cristo. Per trovare il vero, unico e definitivo Sacrificio, dobbiamo andare sul Calvario, dove Gesù, pur coperto dei nostri peccati, è il Sacerdote santo ed innocente e nello stesso tempo è la Vittima immacolata gradita a Dio. Ed ora sorvoliamo col pensiero i secoli e dal Calvario passiamo all'Altare. Su di esso, come sul Calvario, si abbassa il Cielo, perché dall'Altare scaturisce come dal Calvario il fiume della Redenzione. ...
Ci sono dieci ottime ragioni per opporti alla proposta di legge contenente disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della transfobia (testo unificato C. 245 Scalfarotto, C. 1071 Brunetta e C. 280 Fiano), che andrà in discussione alla Camera dei Deputati il prossimo 22 luglio.
"È da anni che l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) chiede l’abrogazione degli articoli 7 e 8 della Costituzione, articoli che disciplinano i rapporti tra lo Stato italiano e le differenti confessioni religiose. Non riuscendoci, ha cambiato strategia: che l’UAAR possa stipulare un’intesa con lo Stato italiano così come è concesso a molte fedi religiose. Nel 2008 il Tar del Lazio respinse il ricorso presentato dall’UAAR per ottenere questa intesa sostenendo correttamente che la magistratura non può sindacare l’attività di governo (la decisione di stipulare intese spetta solo al governo). Invece il Consiglio di Stato lo accolse. Il Governo Monti allora ricorse a sua volta in Cassazione e questa il 28 giugno scorso ha dato ragione all’UAAR invitando il Tar a pronunciarsi sulla questione. Nel frattempo la Cassazione ha detto la sua: “anche le associazioni atee e agnostiche debbano ricevere dal governo la stessa tutela e gli stessi diritti riconosciuti dall’art. 8 della Costituzione alle confessioni diverse da quella cattolica, mettendo al bando la discriminazione tra le fedi acattoliche”. "
Di cognome fa Keynes, ma discende nientepopodimeno che da Darwin. Il famoso economista John Maynard Keynes, le cui teorie ancora oggi dividono gli esperti (dopo che gli Stati le hanno applicate alla grande per tutto il XX secolo) era fratello di Geoffrey, che sposò Margaret Darwin, trisnipote del celeberrimo Charles. Margaret fu la bisnonna della nostra Laura Keynes, che così si è ritrovata imparentata con due mostri sacri del moderno pensiero mondiale. I due le cui idee ancora oggi influenzano l’Occidente e il cui impatto può essere paragonato solo al marxismo (non a caso si continua a parlare di darwinismo e keynesismo).
Non mi aspetto che ci sia un ritardo ingiustificato. È un tema per il quale bisognerà trovare il tempo idoneo per affrontarlo». L’Irlanda ha fretta, anche in tema di unioni tra persone dello stesso sesso. Questo è quanto sostiene Eamon Gilmore, leader del partito laburista di Dublino e vice-primo ministro del governo in carica alla Leinster House, dove regge la coalizione insieme al Taoiseach Enda Kenny. E dopo che, alla fine della scorsa settimana, è arrivato il primo storico sì alla legge che allarga le casistiche in cui è possibile praticare l’aborto negli ospedali irlandesi, ecco che il governo individua il nuovo obbiettivo della sua legislazione, ossia l’introduzione del matrimonio gay, che sarà al vaglio di un referendum forse già nel 2014.
Di lei su internet gira un’intervista video alla trasmissione “A sua immagine” (lo vedete qui sotto). Si chiama Cristina Acquistapace, è affetta da sindrome di Down, è una suora. Con parole delicate e precise, in quell’intervista va al cuore di una ferita aperta nella modernità occidentale: l’aborto. «Se nascevo nel 2000 l’amniocentesi mi fregava», dice a un certo punto. Tempi.it si è preso la briga di andare a incontrare a casa sua Cristina, incontrandola in compagnia dei genitori (nella foto con lei a sinistra).
Fuggite 100 famiglie cristiane dal Sinai dopo l’uccisione di una sacerdote copto e la decapitazione di un commerciante cristiano. Chiese crivellate di colpi; negozi di cristiani segnati per possibili attacchi; dimostrazioni contro il patriarca Tawadros, “reo” di aver appoggiato la caduta di Morsi. I cristiani rischiano di essere il capro espiatorio dei gruppi islamisti e dei Fratelli musulmani.
Il presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) condanna la violenza di gruppo contro una religiosa, appartenente alle suore Francescane missionarie di san Giuseppe. Il porporato critica “l’apatia delle agenzie governative e la lentezza della macchina della giustizia”, percepita come “uno svilimento delle vittime.
L'importanza della devozione alla Vergine del Carmelo e dello Scapolare.
Senza dubbio, nel quadro delle apparizioni mariane di Fatima, quella del 13 luglio 1917 ha avuto un rilievo del tutto particolare e una vastissima risonanza “mediatica”. Tale “fortuna”, se da un lato ha contribuito notevolmente alla conoscenza e alla diffusione del Messaggio della Cova da Iria, dall’altro ha rischiato spesso di confondere le idee alla gente semplice, creando attese catastrofiche di tragici eventi e alimentando inutili e morbose curiosità. Il “cuore” di tutto, in realtà, è racchiuso nell’appello alla conversione e alla riparazione, che maternamente la Vergine rivolse al mondo, attraverso i tre piccoli e innocenti Pastorelli.
«Il Bangladesh è una bomba pronta ad esplodere: una nazione estremamente povera con serissimi problemi sociali e in cui il fattore religioso viene spesso strumentalizzato per fini politici». È la denuncia di Véronique Vogel, responsabile internazionale della sezione Asia di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha recentemente visitato il Paese asiatico.
Papa Francesco riceve migliaia di lettere ogni giorno, da persone di tutto il mondo, e a molte di queste risponde di persona. Lo ha fatto nei giorni scorsi, dando riscontro alla missiva di una bambina di tre anni, incontrata più di un mese fa, in occasione di un pellegrinaggio a Roma della sua famiglia. Lo riferisce una notizia riportata dall’Eco di Bergamo, Il 3 giugno scorso, al termine della Santa Messa per il 50° anniversario della morte del beato papa Giovanni XXIII, il Pontefice aveva compiuto il giro rituale tra i fedeli in piazza San Pietro. Per l’occasione papa Francesco aveva baciato e dato la sua benedizione a molti bambini. Al momento dell’incontro con la piccola Alice Maria Rocca, il Papa aveva ricevuto una lettera dalle mani della bimba, nella quale – aiutata nella scrittura dalla nonna – chiedeva una benedizione per se stessa, per la sua famiglia e per gli amichetti dell’asilo nido. Pochi giorni fa la lietissima sorpresa per la famiglia Rocca ...
Tutta la vita di Maria santissima - se si considera con attenzione - è una dimostrazione chiarissima della sua umiltà. Tale virtù in lei fu così ineffabile che non può essere adeguatamente esaltata, perché né dagli uomini né dagli angeli fu mai sufficientemente compresa nella sua impenetrabile profondità. Come nella composizione di tutte le medicine - per quanto siano tanto diverse - c'è la dolcezza dello zucchero, che le porta al loro punto di perfezione adattandosi ad esse, così in tutte le virtù della beatissima Vergine e nelle sue opere c'è l'umiltà, che le accresce di valore e le adatta al gusto dell'Altissimo e degli uomini; proprio per questo, sua Maestà la guardò e la elesse e tutte le generazioni la chiamano beata. La prudentissima Signora non lasciò passare istante, occasione, tempo o luogo alcuno nel corso della sua vita senza esercitare le virtù che poteva; ma la cosa straordinaria fu che nelle sue opere entrò sempre la sua rara umiltà, che la sollevò al di sopra di tutto ciò che non era Dio. In essa, Maria santissima fu superiore ad ogni altra creatura e con essa, in un certo modo, vinse lo stesso Dio, poiché trovò tanta grazia ai suoi occhi che non le fu negato niente di quanto domandava per sé o per gli altri. In questa virtù la gran Regina superò a casa i suoi domestici e sua madre sant'Anna, nel tempio le sue compagne, nel matrimonio san Giuseppe, nei servizi umili gli angeli. Con l'umiltà vinse inoltre il Padre e lo Spirito Santo, muovendoli a comandare agli apostoli e agli evangelisti di non lodarla pubblicamente, ed infine vinse il suo Figlio santissimo, ottenendo da lui di esser trattata in maniera tale da non dare adito ad elogi da parte degli uomini per i suoi miracoli e il suo insegnamento.
“Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”. La perentoria frase con cui Gesù istruisce i discepoli, riferita da Matteo nel Vangelo della liturgia di oggi, richiama alla mente le molte circostanze in cui, con osservazioni incisive, Papa Francesco ha posto in risalto l’importanza della Croce per ogni cristiano, sacerdote e laico. Del resto, ha osservato una volta senza mezzi termini, “un cristianesimo senza croce” è un cristianesimo fermo “a metà cammino”.
Una suora di 28 anni è stata rapita e stuprata da un gruppo di uomini per una settimana nell'area di Bamunigam, nel distretto di Kandhamal (Orissa). L'aggressione si è consumata dal 5 all'11 luglio scorsi, ma la notizia è stata data solo oggi. Ad AsiaNews mons. John Barwa svd, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, condanna la vicenda: "I colpevoli devono essere assicurati alla giustizia senza indugi e la legge deve fare il suo corso. Quanto accaduto è una vergogna".
Racconti di un esorcista di don Gabriele Amorth. Trasmissione del 14-01-2009: La Magia.
Chiunque guarda il Cuore di Gesù trafitto e ne vede sgorgare il Sangue Prezioso, non può disperare della propria salvezza. Longino, quando lo aprì con una lanciata, senza saperlo, aprì il cuore dell'uomo alla speranza. È tradizione che il primo a goderne le ricchezze sia stato proprio lui: alcune gocce di Sangue gli caddero sugli occhi malati e gli donarono il lume degli occhi e della fede. Da allora la croce insanguinata divenne l'àncora alla quale si aggrapparono le anime dei più grandi peccatori nel momento della disperazione, certi del perdono e dell'amore di Cristo. Il Grande Persecutore, folgorato dalla grazia sulla via di Damasco, ci incoraggia: «Se pur essendo suoi nemici siamo stati per la sua morte riconciliati con Dio, a maggior ragione saremo salvi ora che siamo suoi amici» (S. Paolo). E tu, di che temi? «Non dire: non mi salverò! Hai il Sangue di Cristo! Ogni tua speranza è il Sangue di Cristo!» (S. Agostino). Non disse Gesù che si fa più festa in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti? Certamente nel paradiso la schiera dei pentiti è molto più numerosa di quella degli innocenti. Anche noi, se sapremo imitarli nella penitenza, come li abbiamo seguiti nel peccato, saremo un giorno con loro. Stringiamoci alla croce ed invochiamola: «Ti salutiamo, o Croce Santa, nostra unica speranza!».
"Domenica 14 luglio inizia la marcia su Roma. Quella di don Pascal Vésin, che - incurante delle assonanze fasciste - ha chiamato proprio così, «Marche sur Rome» la sua discesa a Roma dall'Alta Savoia. Il parroco - ormai ex parroco - parte da Mégève alle otto del mattino di domenica, accompagnato da un manipolo di sostenitori, e conta di raggiungere Roma a piedi in quaranta giorni. Chiederà di essere ricevuto da Papa Francesco, e spera comunque di essere notato dai giornalisti italiani. Chi è don Vésin? Perché è stato allontanato dalla sua parrocchia, e perché protesta? La storia è semplice. Nel 2001 il sacerdote della Diocesi di Annecy, ordinato nel 1996, è iniziato alla massoneria nel Grande Oriente di Francia. Notiamo che il Grande Oriente, oltre a essere l'obbedienza massonica francese più grande, è anche la più anticattolica."
Per rendersi conto di quanto siano pericolosi gli interventi legislativi in materia di omofobia, basta attraversare la Manica. In Gran Bretagna aleggia un clima da terreur jacobin, che alimenta la preoccupante escalation di quella che è diventata una vera e propria caccia alle streghe contro chiunque possa anche vagamente apparire in odore di omofobia. Per chi stenta a crederci può leggere un intelligente articolo della nota giornalista conservatrice britannica Melanie Phillips apparso sul Daily Mail del 24 gennaio 2011 che ha parlato del rischio di un nuovo maccartismo delle lobby gay, (Yes, gays have often been the victims of prejudice. But they now risk becoming the new McCarthyites).
Ci si può fermare alle immagini tv e collaborare col lavoro fuorviante di tanti media, teso a dipingere un papa Francesco politicamente corretto. Si può invece affiancare le immagini all’ascolto di ciò che il Pontefice dice e scrive.
Mio caro Malacoda, non sono bastate le dimissioni di Benedetto XVI a fermare il progetto di un’enciclica sulla fede. Il suo successore, Francesco, l’ha presa e l’ha firmata. Certo, ci ha messo del suo, e gli esegeti d’oggi passeranno al setaccio della loro arguzia gli aggettivi e i pensieri (questo è pericoloso dei cristiani: pensano) di questa lettera separando quelli che ritengono dell’uno da quelli che ipotizzano siano dell’altro. Ma ciò che è grave per noi, Francesco ha fatto suo ciò che era di Benedetto. Come già disse quell’inglese panciuto, Chesterton, a proposito di due omonimi degli ultimi pontefici: «Francesco ha sparso ciò che Benedetto aveva accumulato».
La Chiesa Cattolica vive una stagione di svolte epocali. La rinuncia al papato di Benedetto XVI, a febbraio, è stato un gesto storico di enorme portata, che ha messo in evidenza la drammaticità dei tempi. L’arrivo poi, sulla Cattedra di Pietro, il 13 marzo, di papa Francesco è, fin dalla scelta del nome, l’inizio di una “rivoluzione” evangelica che già commuove i popoli (lo vedremo anche in Brasile col prossimo viaggio). Di sicuro cambierà il Vaticano come lo conosciamo da alcuni secoli: da “corte rinascimentale” (per dirla con papa Bergoglio) diventerà la casa del Re umile e crocifisso, che abbraccia – come il colonnato del Bernini – tutte le miserie del mondo. L’altro ieri un amico ed ex alunno del papa, lo scrittore e giornalista argentino Jorge Milia, ha riferito i suoi colloqui telefonici col pontefice. E ha dato flash illuminanti.
All’Angelus il pontefice commenta il brano evangelico di Luca: “Gesù fa vedere che il cuore di quel samaritano è buono e generoso e che – a differenza del sacerdote e del levita – lui mette in pratica la volontà di Dio”. All’incontro con la popolazione di Castel Gandolfo ricorda Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: “Testimoni coerenti del Vangelo”.
Non sarebbe fuori luogo se io pretendessi di descrivere i miracoli e le opere eroiche di Cristo nostro redentore, perché quasi a tutte cooperò in qualche modo la sua beatissima e santissima Madre. Ma io non posso intraprendere un lavoro così arduo e superiore alla capacità umana: non per niente alla fine del suo Vangelo san Giovanni, dopo aver narrato tanti prodigi del suo Maestro, dice che se si fossero scritti tutti quelli da lui compiuti, sarebbero stati necessari libri così numerosi da non poter essere contenuti dal mondo intero. Se questa impresa parve davvero impossibile all'Evangelista, che cosa può presumere una donna ignorante e più inutile della polvere della terra? Quanto a ciò che fu necessario e conveniente, sovrabbondante e sufficiente per fondare e conservare la Chiesa, lo hanno scritto tutti e quattro gli evangelisti e non è necessario ripeterlo in questa Storia, benché per tesserla e per non tacere tante opere della grande Regina che essi non narrarono se ne debbano accennare alcune di Cristo. Credo infatti che tenerle scritte e ricordarle mi sarà di consolazione e profitto. Quello che gli evangelisti non raccontarono, e che io non ho ordine di riportare, è riservato alla visione beatifica, dove ai santi sarà manifestato con speciale godimento nel Signore e dove essi loderanno Dio per opere così magnifiche.
In una piazza che può contenere cinquemila persone, saranno forse quattro volte di più, sparse tutt’intorno. È questo l’afflusso che si stima per oggi a Castel Gandolfo, dove alle 9.30 salirà in auto da Roma Papa Francesco per incontrare il personale delle Ville Pontificie, assieme alle autorità civili ed ecclesiali, e per presiedere l’Angelus. In particolare, la preghiera mariana sarà guidata dal Papa non più dal portone antistante il Palazzo apostolico, ma da Piazza della Libertà, per un arco di tempo previsto tra le 11.20 e le 12.30 circa. Successivamente, Papa Francesco si intratterrà a pranzo con la Comunità dei Gesuiti e farà rientro nel primo pomeriggio in Vaticano. Nonostante la brevità, si tratta di una visita molto sentita dai castellani, come racconta don Pietro Diletti, parroco della locale chiesa di S. Tommaso da Villanova.
Il Buon Samaritano è colui che mette in pratica la volontà di Dio prendendosi cura del prossimo: così Papa Francesco all’Angelus ricorda l’insegnamento della parabola del vangelo di oggi sottolineando che “il cuore del samaritano è buono e generoso e ribadendo che il Samaritano "ebbe compassione”. Ricorda la figura di san Camillo de Lellis proprio oggi che si apre il quarto centenario dalla morte. Poi il pensiero alla prossima Gmg e una preghiera particolare nel 70° anniversario delle stragi di Volinia che hanno coinvolto il popolo polacco e il popolo ucraino.
San Giovanni, alla fine del primo capitolo del suo Vangelo, riferisce la vocazione di Natanaele - quinto discepolo di Cristo - e incomincia il secondo capitolo dicendo: Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Da queste parole sembra che si possa dedurre che la nostra Signora si trovava a Cana prima che fosse invitato allo sposalizio il suo Figlio santissimo. Al fine di accordare ciò con quello che ho detto nel capitolo precedente e capire che giorno fosse, feci alcune domande per obbedienza. Mi fu risposto che, nonostante la diversità delle opinioni dei narratori, la storia della Regina e il Vangelo concordano e che il fatto avvenne in questa maniera: Cristo nostro Signore con i suoi cinque apostoli, entrando in Galilea andò direttamente a Nazaret, predicando ed insegnando. Il viaggio durò alcuni giorni; non molti, ma certamente più di tre. Giunto a Nazaret, egli battezzò la sua beatissima Madre - come già si è detto - e subito con i suoi discepoli andò a predicare in alcune località vicine. Nel frattempo Maria santissima si recò a Cana per le nozze di alcuni parenti di quarto grado da parte di sant'Anna; da lei gli sposi seppero della venuta del Salvatore del mondo e che già aveva dei seguaci. Per decisione della santissima Madre e del medesimo Signore, che imperscrutabilmente così disponeva per i suoi alti fini, Gesù fu invitato alle nozze con i suoi discepoli.
Sembra una scena apocalittica. Da una parte gli organi di stampa internazionali si accaniscono contro i presunti scandali della Chiesa cattolica mentre dall’altra emergono figure luminose come papa Francesco e Benedetto, si prospetta la prossima canonizzazione di Giovanni Paolo II e papa Giovanni, e ci viene donata un’enciclica che è una sintesi viva della nostra fede. È come se il demonio si accanisse a gettare fango mentre emergono queste poderose figure ed eventi carichi di luce. È come se la Provvidenza ci dicesse che i tempi duri stanno finendo e che la fede in Dio e il buon senso sono sul punto di trionfare.
Ancora una volta si torna a discutere del Liverpool care pathway, il protocollo di fine-vita applicato in molti ospedali inglesi. Si tratta di una procedura con la quale i medici valutano l’aspettativa di vita del paziente e, in base a quella, proseguono con la sospensione di medicine, alimentazione e idratazione. Un criterio ritenuto dagli esperti non troppo affidabile. Per questo il Lcp non ha ancora ottenuto il cosiddetto “gold standard”, un termine usato in medicina per indicare l’esame diagnostico più accurato per accertare lo stato di salute. E il governo cerca di correre ai ripari.
Il Sangue di Gesù ci ha redenti ed elevati ad uno stato soprannaturale, ma non ci ha resi impeccabili. Ognuno di noi è soggetto a forti tentazioni, alle quali, purtroppo, a volte seguono cadute catastrofiche. Dev'essere perciò l'uomo eternamente dannato, perché cede alla tentazione? No. «Iddio, ricco di misericordia, conobbe la nostra fragilità e pensò ad apprestare un rimedio vitale» (S. Tommaso). In virtù del Sangue Divino, nel Sacramento della Penitenza, vengono rimessi i nostri peccati. No, la Confessione non è opera umana, ma un Sacramento istituito da Gesù Cristo: «Qualunque cosa legherete sulla terrà, sarà legata nel cielo, qualunque cosa scioglierete sulla terra, sarà sciolta in cielo». «Per lavare i nostri peccati, non c'è che il lavacro del Sangue di Cristo» (S. Caterina). Oh! bontà immensa di Gesù, che ha trovato il modo di rinnovare perennemente la redenzione delle nostre anime, il modo di versare continuamente il suo Sangue nel Sacramento del perdono! Quante nefandezze deve detergere il Preziosissimo Sangue! Eppure Gesù chiama continuamente il peccatore a questo Sacramento e gli dice che non si spaventi del gran numero delle sue colpe, perché Egli è disposto sempre a perdonare: Venite, venite voi che siete funestati dalla macchia di qualsiasi peccato! Chi si bagna in questo Sangue di salute, sarà mondato! Corriamo dunque ai piedi del sacerdote. «Egli non fa altro che gettare sul nostro capo il Sangue di Cristo» (S. Caterina). Non facciamoci vincere dal rossore, dal rispetto umano o da qualsiasi altro timore; non è l'uomo, ma è Gesù che ti aspetta nel confessionale.
Il mistico edificio della Chiesa militante, che s'innalza sino a ciò che vi è di più sublime e inaccessibile in Dio, è stabilito sulla fermezza inespugnabile della fede cattolica, che Gesù, come prudente e saggio architetto, fissò in esso. Per assicurare questa saldezza alle sue fondamenta, cioè i suoi primi seguaci, egli incominciò immediatamente a informarli dei misteri della sua divinità e umanità santissima. Perché fosse creduto vero Messia, disceso dal seno del Padre e fattosi uno di noi per il nostro riscatto, era necessario e conseguente che spiegasse loro la sua incarnazione nel grembo di Maria; era, inoltre, opportuno che ella fosse conosciuta e venerata come madre e vergine. Così egli rivelò loro questo arcano tra gli altri riguardanti l'unione ipostatica e la redenzione, e con tale celeste istruzione furono alimentati questi suoi figli primogeniti. Mentre questi non erano ancora arrivati alla presenza della gran Regina, sapendola vergine prima, durante e dopo il parto, ne compresero le eccezionali prerogative. Cristo destò in loro un profondissimo rispetto e amore verso di lei, per cui bramavano di incontrare subito una creatura tanto eminente. Fece ciò sia perché desiderava con ardore che ella venisse onorata, sia perché per essi stessi era importante riverirla e avere di lei un concetto così alto. Tutti rimasero meravigliosamente rischiarati da tale favore, ma chi si distinse maggiormente fu Giovanni; infatti, da quando egli udì il suo Maestro elogiare la purissima Signora, la stima e la considerazione per una simile eccellenza crebbero sempre di più in lui, che era prescelto e predisposto per godere di singolari privilegi nel suo servizio, come affermerò in seguito e come risulta dal Vangelo.
Diverse volte Papa Francesco ha parlato della persecuzione ai cristiani e della perseveranza. “Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi”, dice Gesù agli Apostoli nel Vangelo di oggi annunciando loro che saranno consegnati ai tribunali ma ricordandogli che “chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato”. Un Vangelo in cui Gesù invita ad essere semplici come colombe e astuti come serpenti. Alla vigilia del quarto mese dall’elezione di Papa Francesco, ripercorriamo alcune sue riflessioni prendendo spunto da questo brano del Vangelo.
"E' rientrato ieri in Vaticano da Rio de Janeiro, il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il card. Stanislaw Rylko il quale ha messo a punto gli ultimi preparativi per la Giornata Mondiale della Gioventù che inizia tra dieci giorni e che vedrà la presenza di Papa Francesco, il primo Papa latinoamericano. A Rio cresce di giorno in giorno l'attesa per questo evento che dal 23 al 28 luglio prossimi, coinvolgerà centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo."
Con 127 voti a favore e 31 contrari e dopo oltre due giorni di intenso dibattito, la Camera Bassa d’Irlanda ha approvato il “Protection of live during pregnancy bill”, cioè la nuova legge sull’aborto introducendo di fatto nel Paese l’interruzione volontaria di gravidanza in caso di pericolo di vita della madre, incluso la minaccia di suicidio da parte della stessa, che dovrà essere certificata da almeno tre medici. “Una legge necessaria”, l’ha definita il premier Enda Kenny, ma nel suo partito, il Fine Gael, è bufera, tanto che ben cinque deputati che hanno votato contro il provvedimento sono stati espulsi. Ora il testo, con i suoi 165 emendamenti, passerà all’esame della Camera Alta, dove l’iter dovrebbe essere più rapido, avendo qui il governo una maggioranza più larga.
Una famiglia cristiana della Mazoor Colony, quartiere cristiano di Karachi, è minacciata di morte da estremisti islamici e sta cercando di lasciare il Paese. Come riferisce l’agenzia Fides, la famiglia di Nazir Masih si è rivolta a padre Saleh Diego, parroco della parrocchia di San Paolo a Karachi, in cerca di aiuto. Gli estremisti minacciano di morte l’intera famiglia, composta da Nazir, da sua moglie Begum, i figli Rahil, Leo Nazir e Arzoo. Le minacce, spiga a Fides il parroco, vanno prese molto sul serio perché nel gennaio scorso, i fondamentalisti hanno già percosso e ucciso un altro figlio di Nazir, Romail Masih, di 27 anni.
Solenne benedizione domenica 30 giugno a Cochin, nello Stato del Kerala, per la sede indiana della Web Radio Maria. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza dei membri del governo dello Stato e di World Family of Radio Maria, nella persona di Padre Francisco Palacios. A fare gli onori di casa Padre Raphael Kootumghal, direttore dell'emittente indiana. Presenti anche varie autorità ministeriali ed un centinaio di volontari, sacerdoti, laici e suore. Mons. Joseph Kariyil, vescovo di Cochin, ha benedetto gli studi, certo che questa emittente cattolica possa essere protagonista di un progetto ambizioso: portare la Buona Novella agli abitanti di un Paese in rapida crescita, i quali hanno bisogno di conoscere la salvezza e la misericordia di Gesù, nostro redentore.
Per ora le vittime tra i cristiani sono 5. Uno è un sacerdote, mentre altri quattro uomini sono stati uccisi in un villaggio a colpi di coltello e machete. Dopo la caduta del presidente Mohamed Morsi tornano ancora a galla le tensioni tra musulmani e cristiani nei dintorni del Cairo. Sono moti di ripicca e vendetta: tanti estremisti islamici della Fratellanza vedono nella minoranza cristiana un nemico che ha portato al colpo di Stato e alla caduta del loro leader. Ci sono stati attacchi in tutto il Paese, soprattutto nella penisola del Sinai, a Port Said e in alcuni villaggi sulla costa mediterranea.
Sempre più persone si avvicinano anche “virtualmente” a San Francesco. In soli 3 mesi si contano infatti oltre 18 milioni di accessi alla webcam sul sito www.sanfrancesco.org che permette di vedere 24 ore su 24 la tomba del grande Santo di Assisi, situata nella cripta della Basilica inferiore. La notizia ha suscitato vasta eco sui mezzi di informazioni, basti pensare che alla tomba si sono collegate persone da 123 Paesi.
L’attualità internazionale pone, specialmente noi popoli e paesi del Mediterraneo, di fronte all’ipotesi di una guerra civile in Egitto, che porterebbe il maggior paese arabo-islamico (82 milioni di abitanti) ad una tragica situazione di instabilità. Cosa possiamo fare noi occidentali? Il nostro Ministro degli Esteri, Emma Bonino, rispondendo a questa domanda ha detto: “La situazione in Egitto è preoccupante. Noi possiamo fare pochissimo, se non augurare una rapida e pacifica transizione verso la pace e la stabilità politico-istituzionale”. Giulio Albanese (Avvenire 6 luglio) afferma che per bloccare la guerra civile “l’unico percorso da seguire è quello della cosiddetta reinterpretazione della tradizione islamica, alla luce della critica moderna”. Giusto, così infatti è stato per il cristianesimo.
Il corpo decapitato di un cristiano copto rapito cinque giorni fa è stato ritrovato in un cimitero nel nord del Sinai, in Egitto. L’uomo, un venditore di 60 anni, si chiamava Sheikh Zuwayed e il suo cadavere è stato ritrovato con le mani e i piedi legati. Era stato rapito cinque giorni fa da alcuni uomini armati e forte è il sospetto che si tratti di estremisti islamici. È il secondo copto assassinato nella provincia, perché già sabato un commando armato aveva ucciso Mina Abboud Sharobeen, un sacerdote di 39 anni mentre comprava generi alimentari in un mercato di El Arish. Nel nord del Sinai operano gruppi di estremisti islamici che prendono di mira i copti per il sostegno dato alle proteste contro l’ex presidente Mohamed Morsi.
Non abortire questo figlio down, ti troverò io una famiglia pronto ad accoglierlo. Questa, nella sostanza, la promessa di padre Thomas Vander Woude (in foto). Ma certo non si sarebbe mai aspettato che la risposta a quel suo azzardato impegno facesse il giro del mondo. Tutto è cominciato circa dieci giorni fa quando il sacerdote - prete della parrocchia cattolica della Santa Trinità a Gainesville, una cittadina della Virginia di 11 mila abitanti – ha sentito parlare di una donna che, quasi al sesto mese di gravidanza, aveva scoperto di attendere un figlio affetto dalla sindrome di Down. La madre e il padre erano decisi per l’interruzione di gravidanza, finché il sacerdote non ha varcato la soglia di casa ed è riuscito a strappare loro la promessa che, se avesse trovato una famiglia pronta ad adottare il piccolo, quello sarebbe nato.
Criticare le nozze omosessuali diventerà reato? Se lo chiedono in molti, nei giorni in cui la proposta di legge sull’omofobia e la transfobia arriva in aula. Il testo della legge (lo potete scaricare qui, il primo firmatario è Ivan Scalfarotto del Pd), contiene diversi passaggi oscuri. Sull’argomento hanno scritto Alfredo Mantovano su tempi.it e su Avvenire, Paola Ricci Sindoni sul Foglio, Andrea Morigi su Libero. Posto che ogni tipo di discriminazione è odiosa, le domande su un progetto di legge inutile sono lecite. Anche in virtù di quanto sta accadendo in altri paesi. Basti pensare al recente caso dell’uomo arrestato a Londra perché diceva in strada che l’omosessualità è peccato, o ai tanti casi francesi (l’ultimo riguarda la delazione su internet) in seguito alla legge Taubira.
«Da allora ho perso la sensibilità di entrambe le mie mani». Mostra le fasciature che gli avvolgono gli arti superiori Philip, nome di fantasia usato per proteggere una delle vittime eritree della tratta degli schiavi che attraversa il deserto del Sinai, dall’Africa verso l’Asia. «In diversi casi, siamo torturati solo perché cristiani»: a Philip e ai tanti come lui è dedicato il video reportage di Cbn News, che racconta del traffico umano di cui le tribù beduine si rendono protagoniste nella zona. Un fenomeno conosciuto a molte autorità, per fermare il quale troppo poco viene fatto in Egitto.
Si chiama Ladywood, ed è un quartiere di Birmingham. Dove il 75 per cento delle famiglie è di tipo mono-nucleare: c’è una lei ma non c’è più un lui. Si tratta nella maggioranza dei casi di mogli (e madri) abbandonate dai mariti. Non a caso il sobborgo è stato anche definito “il deserto degli uomini”. La giornalista Yasmin Alibhai-Brown è andata a incontrare alcune di queste donne, per lo più mamme single, e ha raccontato sul Daily Mail le condizioni difficili in cui crescono i loro bambini, senza modelli maschili e familiari di riferimento.
È giunta a una svolta la vicenda drammatica di Pietro D’Amico, l’ex sostituto procuratore generale di Catanzaro che lo scorso aprile si era recato in una clinica privata di Basilea per sottoporsi al suicidio assistito: «D’Amico non era affetto da quella grave patologia che lo aveva convinto a chiedere il suicidio assistito. Un errore scientifico che lo ha portato a conseguenze fatali», spiega a tempi.it Michele Roccisano, avvocato della moglie di D’Amico, Tina Russo D’Amico, e intimo conoscente del magistrato.
Gesù, dopo aver trascorso i dieci mesi successivi al digiuno spostandosi tra le genti della Giudea e operando privatamente grandi miracoli, decise di manifestarsi al mondo. In passato non aveva proclamato nascostamente la verità, ma non si era dichiarato Messia e maestro della vita; adesso, secondo il disegno della divina sapienza, era giunta l'ora di farlo. Tornò dunque dal suo precursore, affinché, mediante la testimonianza che questi doveva rendergli pubblicamente, la luce incominciasse a risplendere nelle tenebre. Giovanni, per una rivelazione dall'alto, apprese che colui che attendeva era arrivato e per lui era ormai tempo di farsi conoscere come redentore e vero Figlio dell'eterno Padre. Mentre aspettava con questa illuminazione interiore, lo vide avvicinarsi e con mirabile giubilo esclamò davanti ai suoi: «Ecco l'agnello di Dio!». Questa confessione richiamava e supponeva non solo quella che, nei medesimi termini, aveva fatto in altre occasioni, ma anche l'insegnamento che egli aveva dato, più in particolare, a quanti stavano ad ascoltarlo. Fu come se avesse detto: «Ecco l'agnello di Dio, del quale vi ho annunciato la venuta per riscattare l'umanità e aprire la strada del cielo». Questa fu l'ultima volta che egli stette con lui in modo naturale, anche se in un'altra maniera godette della sua presenza alla propria morte, come esporrò in seguito.
E’ stata pubblicata oggi la Lettera Apostolica del Papa, in forma di Motu proprio, sulle nuove leggi in materia penale e di sanzioni amministrative per lo Stato della Città del Vaticano e la Santa Sede.
Nel cuore di tanti seminaristi e novizie riecheggiano ancora le parole che Papa Francesco ha rivolto loro durante il pellegrinaggio dei giorni scorsi a Roma. "La Chiesa - aveva detto il Papa - è la sposa di Cristo e voi siete i fidanzati di questa; rappresentate la primavera e la giovinezza della Chiesa in questo periodo della scoperta, della verifica e della formazione". Il Pontefice ha indicato, in particolare, tre elementi che caratterizzano la missione di chi è chiamato alla sequela Cristo: consolazione o tenerezza di Dio, Croce e preghiera. Ascoltiamo in proposito la riflessione di don Willy Volonté, rettore da circa 10 anni del Seminario diocesano San Carlo di Lugano in Svizzera.
Papa Francesco concede l’indulgenza plenaria e parziale a quanti parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà dal 22 al 28 luglio a Rio de Janeiro in Brasile. La Penitenzieria Apostolica ha pubblicato il relativo Decreto. L’indulgenza può essere ottenuta alle solite condizioni (Confessione, Comunione e preghiera secondo l’intenzione del Papa) anche da quanti non potranno essere a Rio ma parteciperanno spiritualmente alle celebrazioni della Gmg attraverso i mass media.
Un crimine "efferato e brutale" che "mostra la depravazione e la degrado della dignità della vita umana". Ad AsiaNews Pascoal Carvalho, membro della Pontificia accademia per la vita, commenta così l'ennesimo caso di stupro e omicidio che sta scandalizzando l'India. La vittima è una bambina di quattro anni di Lucknow (Uttar Pradesh). Scomparsa l'8 luglio scorso, la piccola è stata ritrovata senza vita, circondata da alcuni cani randagi. Come rivelato dall'autopsia, il corpo presentava oltre 50 coltellate e gravi ferite interne.
La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato il testo base del DDL contro l’omofobia e la transfobia, testo che andrà all’esame dell’Aula il prossimo 22 luglio. Il termine per gli emendamenti scade martedì 16 luglio. In previsione di tale importante passaggio parlamentare, i Giuristi per la Vita - insieme a La Nuova Bussola Quotidiana - lanciano un appello per fermare questa iniziativa legislativa, che rischia seriamente di avere gravi ripercussioni sui diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dalla nostra Costituzione, tra cui il diritto alla libertà di pensiero (art.21) e alla libertà religiosa (art.19).
“Speriamo che capiscano questo gesto”, avrebbe confidato papa Francesco ai suoi collaboratori all’inizio della sua visita a Lampedusa, secondo quanto riportato da alcuni vaticanisti. Frase che esprimerebbe la consapevolezza del rischio fraintendimento che una presenza del Papa nell’isola dei naufraghi avrebbe comportato.
Ormai è chiaro a tutti che il Correttore di bozze, come tutti i clericofascisti senza scrupoli, non si fa problemi ad arruolare strumentalmente financo il Papa nella sua crociata di promozione della destra cattolica più becera e reazionaria. Tuttavia, in quanto a faziosità, il Correttore di bozze è una misera schiappa al cospetto dei suoi nemici giornalisti miscredenti e bolscevichi, i quali un giorno sì e l’altro pure trasformano il capo della Chiesa in “uno di loro” con una nonchalance a dir poco invidiabile. Sul viaggio del Santo Padre a Lampedusa hanno dato il meglio.
Ancora una volta la Catholic Health Association, la più grande organizzazione cattolica di ospedali in America, ha disobbedito alla Chiesa. Suor Carol Keehan, leader dell’organizzazione, nonostante i suoi stretti legami con il presidente, dopo un iniziale tentennamento, aveva ritenuto davvero troppo grave l’obbligo per scuole e ospedali religiosi, e datori di lavoro, di pagare ai propri dipendenti assicurazioni inclusive di contraccezione e aborto. Ma, infine, ha ceduto, appoggiando la riforma voluta dal presidente. Davanti al muro di Obama, e al fatto che entro la fine di agosto tutti si dovranno adeguare alla legge, oppure chiudere i battenti date le multe ingenti che porterebbero al fallimento qualsiasi struttura, Keehan non ha retto. Ha preferito esserci, diventando come tutti gli altri enti ospedalieri e lasciando che la Ceo perda la propria identità cattolica.
Il dottor Philippe Freiburghaus (nella foto) è stato condannato a una multa simbolica di 500 franchi svizzeri per aver prescritto a un paziente il farmaco letale utilizzato nei casi di suicidio assistito senza neanche fare una diagnosi completa della malattia.
Sua Maestà, avendo gloriosamente conseguito i nascosti e sublimi fini del suo digiuno e della sua solitudine con le vittorie ottenute sul demonio e su tutti i suoi vizi, decise di uscire dal deserto per portare avanti le opere della redenzione. Prima di farlo, si prostrò a terra magnificando il Padre che gliele aveva affidate e ringraziandolo di quanto aveva già compiuto per la sua umanità santissima a propria esaltazione e a beneficio dei mortali. Elevò una ferventissima preghiera per tutti coloro che, volendolo imitare, si sarebbero ritirati in disparte o per sempre o per qualche tempo per dedicarsi alla contemplazione e all'ascesi, distaccandosi dal mondo e dalle sue preoccupazioni. L'Altissimo gli promise di favorirli, di parlare al loro cuore con parole di vita eterna e di andare loro incontro con larghe benedizioni e aiuti speciali, se si fossero aperti a riceverli e a corrispondervi. Quindi, Gesù gli domandò, come uomo vero, il permesso di lasciare quel luogo e partì assistito dagli angeli.
L'esempio di padre Clemente a quanti dicono che i Santi e i Beati sono già tanti per farne altri: se non si fosse fatta la Causa, oggi sarebbe già scomparso, invece è un Beato che continua a diffondere il Vangelo e suscitare preghiere, imitazioni, vocazioni, grazie ricevute.
3a Tappa della PEREGRINATIO MARIAE in Carnia che prederà avvio sabato il 13 luglio p.v. con partenza alle ore 13,30 dalla PIEVE DI S.MARIA MADDALENA ad Invillino per giungere alla PIEVE DEI SANTI ILARIO E TAZIANO di Enemonzo alle ore 18. Seguirà la Santa Messa e al termine l'Adorazione al Santissimo Sacramento. Trattasi di una iniziativa mariana che si inserisce all'interno del c.d. CAMMINO DELLE PIEVI DELLA CARNIA ed e' nata due anni fà su ispirazione di Mons.Giordano Cracina il quale ha suggerito ad un gruppo di fedeli che partecipano ai pellegrinaggi a Medjugorje di promuovere un cammino con Maria Regina della Pace sul territorio montano della Carnia al fine di vivere non solo una esperienza spirituale eucaristico-mariana ma anche offrendo a quanti vi partecipano di ammirare le belle Chiese e Pievi del nostra montagna e le bellezze naturalistiche che la circondano. Da segnalare che a questa Tappa parteciperanno anche un gruppo di persone disabili che verranno aiutate dai volontari presenti a percorrrere, anche se in carrozzina, alcuni tratti di strada. Una Esperienza questa che fà bene al corpo ed allo spirito dove in poco piu' di 4,30 ore si potra' gustare le bellezze della natura , pregare e pensare un poco a se stessi.
Il Fronte di difesa islamico (Fpi) annuncia attacchi contro bar e locali “peccaminosi” durante il mese sacro dell'islam. La polizia sequestra a manda in fumo bevande e dvd, in un clima di maggiore intolleranza. Leader Fpi: "I nostri attivisti per le strade della capitale, assicureranno il rispetto delle regole". Allerta fra le minoranze religiose e i musulmani non ortodossi.
Gli obiettivi del millennio sono otto punti programmatici che tutti i 191 stati membri dell’ONU si sono impegnati a realizzare entro il 2015. Dato che questa data si avvicina e l’Unione Europea si è accorta che tali obiettivi sono ben lungi dall’essere stati raggiunti, ecco che si guarda già al dopo 2015 e si stilano le linee operative future per tutti i paesi europei. Il 5 giugno scorso a tal proposito è stato approvato il “Report sugli obiettivi di sviluppo del millennio – definizione del quadro post-2015” elaborato dalla Commissione sviluppo del Parlamento europeo. Nella genericità e quindi fumosità di questo documento di 38 pagine si possono intravvedere sicuramente aspetti positivi in merito alla lotta alla povertà e alla discriminazione, nonché riguardo alla tutela dei diritti fondamentali per i cittadini europei. Ma se poi si gratta un po’ via la vernice dorata che è stata stesa sopra questi principi si scopre cose intende l’Unione europea per “povertà”, “discriminazione” e “diritti fondamentali”.
Ho letto su Italia Oggi di questa decisione del consiglio comunale di Rimini di sospendere l’intitolazione di una piazza a don Giussani, sinché non si sarà chiusa l’indagine su quella Fondazione Meeting che nasce da Comunione e liberazione, il movimento fondato dal sacerdote. Si vede che in riviera ci sono politico come l’onorevole Franco Monaco di Milano che, come ho letto, di nuovo su Italia Oggi, spiegava le malefatte di alcuni politici ciellini col pensiero stesso di Giussani. A Rimini, con più di 30 anni di Meeting che ha riempito gli alberghi a stagione finita, e con altrettanti di Cl che ha portato migliaia e migliaia di persone a fare ritiri spirituali, riaprendo gli hotel chiusi, a Rimini, dicevo, dovrebbero accendergli un cero a don Giussani. Oltre a dedicargli la piazza.
Ventidue membri dello staff egiziano di Al Jazeera si sono licenziati ieri accusando il canale televisivo del Qatar, ma diffuso in tutto il mondo, di non essere «obiettivo» nel modo in cui ha voluto riportare le recenti violenze scoppiate in Egitto a seguito della deposizione da parte dell’esercito appoggiato dal popolo di Mohamed Morsi.
È morto di cancro all’esofago, Masao Yoshida, 58 anni, ex direttore della centrale nucleare della Tepco a Fukushima. Quando nel 2011 il maremoto che colpì il Giappone mise fuori uso il sistema di raffreddamento dei 6 reattori della centrale, fu proprio Yoshida a guidare la squadra di 50 persone rimaste a guardia dell’impianto, fra tecnici, operai e ingegneri. Gli uomini da lui guidati riuscirono a evitare un disastro nucleare di incalcolabili proporzioni. Nonostante le radiazioni mortali e gli enormi danni che l’impianto subì, Yoshida e i tecnici della centrale (soprannominati dai media “Fukushima 50”) riuscirono, aiutati in seguito da centinaia di altri uomini, a raffreddare i reattori e a impedire che il nocciolo collassasse.
Nicolas uscirà di prigione oggi stesso. Il giovane manifestante contro il matrimonio gay è stato condannato durante il processo di appello nel pomeriggio a 3 mila euro di ammenda (1500 come pena sospesa). A metà giugno, gli erano stati inflitti quattro mesi prigione, di cui due obbligatori.
Nel capitolo ventesimo di questo libro si dichiarò che il tentatore uscì dalle profonde caverne per trovare il nostro divino Maestro, il quale però gli si nascose fino a quando non andò nel deserto dove, dopo un digiuno di quasi quaranta giorni, permise che gli si accostasse, come afferma il Vangelo. Lucifero si rallegrò molto nel constatare che colui che cercava era solo, poiché Maria, che egli e i suoi ministri di tenebre consideravano nemica per le vittorie che riportava su di loro, non era presente. Dato che non era ancora iniziata la battaglia, la loro superbia presumeva che, in assenza della Madre beatissima, fosse sicuro il trionfo sul Figlio; tuttavia, avvicinandosi per conoscere meglio il combattente, si sentirono tutti timorosi e codardi, ma non perché capissero che era Dio vero, poiché di questo non avevano neppure il sospetto osservandolo così disprezzato, né per aver confrontato con lui le loro forze, che avevano messo alla prova soltanto contro la celeste Signora. Fu, piuttosto, lo scorgerlo assolutamente tranquillo, con un aspetto tanto pieno di maestà e con opere tanto alte ed eroiche, che li spaventò e scoraggiò; tali azioni e qualità, infatti, non erano come quelle degli altri, che essi seducevano e vincevano facilmente. Il dragone, parlando di questo con i suoi, disse loro: «Chi è mai costui, così austero e libero dai vizi dei quali ci serviamo solitamente? Se è così indifferente al mondo e conserva così soggetta e indebolita la sua carne, da dove entreremo noi per tentarlo? O come speriamo di sopraffarlo, se ci ha tolto le armi che usiamo per muovere guerra? Diffido molto di questo scontro». Tanto vale e tanto può il disprezzo delle cose terrene e la mortificazione da fare paura al diavolo ed a tutto l'inferno; la sua tracotanza non si innalzerebbe sino a questo punto, se non trovasse le persone sottomesse a lui ancor prima di circuirle.
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Papa Francesco concede l’indulgenza plenaria e parziale a quanti parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà dal 22 al 28 luglio a Rio de Janeiro in Brasile. La Penitenzieria Apostolica ha pubblicato oggi il relativo Decreto. L’indulgenza può essere ottenuta alle solite condizioni (Confessione, Comunione e preghiera secondo l’intenzione del Papa) anche da quanti non potranno essere a Rio ma parteciperanno spiritualmente alle celebrazioni della Gmg attraverso i mass media.
Nono incontro del ciclo di catechesi sul Credo apostolico condotte da Don Fabio Rosini. Questa catechesi si è tenuta presso la Basilica di S. Agostino. Argomento: La Remissione dei peccati.
L'apostolo S. Pietro ammonisce i cristiani a non trascurare la propria dignità, perché, dopo la redenzione, per effetto della grazia santificante e della comunione del Corpo e del Sangue del Signore, l'uomo è divenuto partecipe della stessa natura divina. Si è verificato in noi, per l'immensa bontà di Dio, il mistero della nostra incorporazione in Cristo e siamo divenuti veramente i suoi consanguinei. Con parole più semplici possiamo dire che nelle nostre vene scorre il Sangue di Cristo. Perciò S. Paolo chiama Gesù il «Primo dei nostri fratelli» e S. Caterina da Siena esclama: «Per l'amore tuo, Dio si è fatto uomo e l'uomo è fatto Dio». Abbiamo mai pensato che siamo veramente fratelli di Gesù? Com'è da compatire l'uomo che corre in cerca di titoli onorifici, di documenti che comprovino la sua discendenza da nobili casati, che sborsa danaro per comperare dignità terrene e poi dimentica che Gesù, col suo Sangue, ci ha fatto «popolo santo e regale!». Non dimenticare però, che la consanguineità con Cristo non è un titolo riservato solo a te, ma è comune a tutti gli uomini. Vedi quel pezzente, quel minorato, quel povero scacciato dalla società, quell'essere sventurato che sembra quasi un mostro? Nelle loro vene scorre, come nelle tue, il Sangue di Gesù! Tutti insieme formiamo quel Corpo mistico, del quale Gesù Cristo è il Capo e noi siamo le membra. Questa è la vera ed unica democrazia, questa è la perfetta uguaglianza tra gli uomini.
Un documentario realizzato in Perù sulla vita di Madeleine Truel, è stato selezionato come uno dei film che verrà mostrato ai partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù 2013 di Rio, afferma una nota inviata all'agenzia Fides dai vescovi peruviani. "Madeleine Truel, l'eroina peruviana della seconda guerra mondiale" è il titolo del documentario, che descrive le gesta di Madeleine Truel, una donna peruviana nata da genitori francesi, che ha combattuto nella Resistenza francese, lavorando alla fabbricazione di documenti falsi, grazie ai quali molti ebrei sono riusciti a fuggire ai campi di sterminio e diversi soldati alleati sono riusciti a infiltrarsi nella zona francese occupata dai nazisti.
Papa Francesco durante l’omelia della Messa celebrata ieri mattina a Lampedusa ha sottolineato con forza di essere venuto a compiere un gesto di vicinanza nei confronti degli immigrati, ma anche a risvegliare le coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Salvatore Sabatino ha chiesto un commento sulla riflessione di Papa Francesco a padre Giovanni La Manna, presidente della Fondazione “Centro Astalli”, sede italiana del “Jesuit Refugee service”.
Lampedusa, isola di speranza per migliaia di immigrati africani che attraversano il Mediterraneo alla ricerca di un futuro migliore. Qui giungono dopo viaggi terribili; nei loro occhi il ricordo della morte di tanti parenti ed amici che non ce l'hanno fatta ad attraversare il mare. Nel loro cuore il dolore per ciò che hanno lasciato e la speranza per ciò che sarà. E' a questi uomini, donne e bambini venuti dall'altra sponda del "Mare nostrum" che Papa Francesco ha voluto rendere omaggio. Per pregare con loro e per loro. Tra gli immigrati di Lampedusa è la parola "gioia" la più ricorrente, così come "gratitudine", nei confronti del Papa che ha deciso di trasformare la periferia più estrema nel centro del mondo. Gioia ed emozione sono espresse anche da Omar, un ragazzo tunisino, di religione musulmana, giunto sull'isola durante l'ondata di sbarchi del 2011. Oggi lavora come mediatore culturale a "Lampedusa Accoglienza", dove risiedono gli immigrati.
Lunedì 8 luglio Papa Francesco ha compiuto il suo primo viaggio apostolico, che ha voluto dedicare all’isola di Lampedusa, teatro della tragedia di tanti immigrati clandestini trasportati sui «barconi della morte» dagli «scafisti» della criminalità organizzata, che spesso non esitano a gettarli in mare. Arrivato a Lampedusa, il Papa è salito su una motovedetta della Guardia Costiera e ha lanciato in mare una corona di crisantemi bianchi, in ricordo di quanti hanno perso la vita nelle traversate. Rientrato in porto, si è recato all’Arena, il campo sportivo di Lampedusa, dove ha celebrato la Messa e pronunciato l’omelia.
«Io sono un’egiziana religiosa musulmana e voglio dire solo una cosa ai cristiani: “Statevene per conto vostro: vi daremo fuoco, vi daremo fuoco”». Il sentimento espresso da una donna velata integralmente al Cairo, durante le proteste dei Fratelli Musulmani contro l’esercito che ha deposto Mohamed Morsi e il governo della Fratellanza, è condiviso dalle migliaia e migliaia di persone che sono scese in piazza per protestare in questi giorni.
«Attaccando le scuole cristiane in Nigeria, Boko Haram vuole dare un segnale preciso e molto semplice, soprattutto ai musulmani: non frequentatele più». Così Piero Gheddo, missionario, giornalista e profondo conoscitore delle vicende africane, spiega a tempi.it la nuova strategia dei terroristi di Boko Haram, che da tempo hanno preso di mira in Nigeria le scuole non islamiche. L’ultimo attacco risale a sabato scorso, 6 luglio, a Mamudo, nello stato nord-orientale di Yobe, dove gli estremisti legati ad al-Qaeda hanno ucciso 41 studenti e un professore.
Carissimi, ecco le parole di Ivan sull'apparizione da lui avuta stasera, Lunedì 8 Luglio 2013, alla Croce blu alle ore 22:00, tradotte dall'audio originale croato fornitoci da Krizan:
«Come ogni giorno, dopo l'incontro con la Madonna, desidero trasmettere anche a voi ciò che è più importante dell'incontro di stasera. Anche stasera la Madonna è venuta a noi molto gioiosa e felice e all'inizio, come sempre, ci ha salutato tutti col suo materno saluto: "Sia lodato Gesù, cari figli miei!".
Poi ha steso le mani e ha pregato qui in modo particolare su tutti voi malati presenti per un tempo prolungato. Poi ha pregato qui su tutti noi. Poi la Madonna ha detto:

"Cari figli, anche oggi desidero invitarvi in modo particolare a pregare in questo tempo particolarmente per le mie intenzioni. Pregate, cari figli, per i miei progetti che desidero realizzare. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Con voi desidero realizzare i miei progetti. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata".

Poi la Madonna ci ha benedetto tutti con la sua benedizione materna e ha benedetto tutto quello che voi avete portato perché fosse benedetto. Poi io ho raccomandato tutti voi, tutti i vostri bisogni, tutte le vostre intenzioni, tutte le vostre famiglie e, in particolare, ho raccomandato tutti voi malati presenti e coloro che si sono raccomandati in particolare nella preghiera. Poi la Madonna ha continuato a pregare qui su tutti noi e in questa preghiera se n'è andata, se n'è andata nel segno della luce e della Croce col saluto: "Andate in pace, cari figli miei!".

Ecco, questo è ciò che è più importante dell'incontro di stasera. Vorrei sottolineare in particolare che la Madonna ci invita e ci chiama in particolare in questo tempo a pregare per le sue intenzioni, per i suoi progetti che desidera realizzare col mondo. Questa è la chiamata più importante per noi oggi».
Con la testimonianza che la somma Verità aveva reso sulle rive del Giordano della divinità di Gesù, la persona e le parole di lui acquisirono una credibilità tale che egli avrebbe potuto incominciare subito la sua predicazione, facendosi conoscere attraverso di essa, i miracoli, le opere e la vita stessa, affinché tutti lo confessassero quale Figlio dell'eterno Padre, Messia d'Israele e salvatore del genere umano. Tuttavia, il Maestro della santità non volle farlo senza aver prima trionfato sui nostri nemici: il mondo, il demonio e la carne, e infine gli inganni che questi costantemente procuravano. Inoltre, con gli atti eroici delle virtù, voleva impartire le prime lezioni della vita spirituale e cristiana e mostrarci come combattere e avere la meglio nella battaglia. Dapprima riuscì a schiacciare i nostri comuni rivali, permettendo così che la nostra fragile natura li incontrasse indeboliti nel caso in cui noi non avessimo voluto consegnarci al loro potere, né di nostra volontà ridonare ad essi le forze perdute. Quantunque sua Maestà, come Dio, fosse infinitamente superiore ai diavoli e come uomo non avesse commesso né colpa né peccato, quale giusto e santo volle sottomettere i vizi e il loro autore, offrendo la sua umanità al conflitto della tentazione e celando ad essi, a tale scopo, la sua potenza.
Lectio divina del card. Mauro Piacenza in occasione dell'Incontro dei Seminaristi, Novizi e Novizie per l'Anno della Fede.
Il Santo Padre ha celebrato nella cappella di Santa Marta l’ultima messa prima della pausa estiva. Ci ha abituati in questi mesi a uno stile semplice e diretto. Per saperne di più abbiamo intervistato il Sig. Filippo Petrignani, che lavora presso la Direzione dei Musei Vaticani in qualità di vice responsabile dell’Ufficio Immagini e Diritti, che ha avuto modo di partecipare ad una messa celebrata dal Papa.
Intervista del cardinale Bertone alla televisione cattolica polacca TV Trwam e a Radio Maryja.
In occasione dell’Anno della Fede il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità Francesco, ha concesso alla televisione cattolica polacca TV Trwam e a Radio Maryja un’intervista che riportiamo di seguito. Il cardinale è stato intervistato da padre Zdzislaw Klafka, CSsR, rettore dell'Istituto Superiore della Cultura Sociale e Mediatica a Toru?, gestita dai redentoristi polacchi.
“Mistero della fede”! Con questa espressione in ogni Eucaristia l’assemblea è provocata a rinnovare – professandoli – gli elementi essenziali della propria fede, ricevuta e da trasmettere nel tempo. Un “anno della fede” può costituire di fatto un’occasione per cogliere alcuni ulteriori aspetti di un itinerario che avvolge e coinvolge chiunque si ponga al seguito del Maestro. È un itinerario, quello della fede, che non termina mai; un itinerario però che incontra come suo sostegno due realtà essenziali nella vita della Chiesa: i sacramenti e l’anno liturgico. Se isacramenti infatti sono i segni della fede, i segni che permettono una crescita nell’itinerario di fede e che accompagnano il credente lungo il suo percorso vitale, dalla nascita alla morte, l’anno liturgico costituisce il perenne anno della fede, in quanto permette la celebrazione rinnovata e sempre viva del mistero di Cristo.
Messa "penitenziale" accanto al "cimitero delle barche". Gli emigranti morti in mare, "una spina nel cuore che porta sofferenza". "Chi è responsabile di questo sangue?". La "globalizzazione dell'indifferenza, che ci ha tolto la capacità di piangere". Il grazie agli abitanti: "il Signore vi benedica e vi aiuti a proseguire in questo atteggiamento tanto umano quanto cristiano".
“Complimenti Egitto! Sei finito nelle mani di giudei e cristiani!”. E subito un sacerdote copto viene assassinato nel Sinai. La frase su giudei e cristiani è comparsa come commento sulla pagina Facebook del giornalista di Al Jazeera Ahmed Mansour, a commento della nomina di Adli Mansour a presidente ad interim dell’Egitto. I Fratelli Musulmani hanno subito ripreso questa frase per “smascherare” il nuovo presidente ad interim, subito dopo la deposizione del loro (ormai ex) presidente Mohammed Morsi. Poi, come spesso accade nei Paesi arabi, i Fratelli Musulmani hanno cancellato questa teoria della cospirazione dal loro sito web. E il giornalista di Al Jazeera, che per caso porta lo stesso cognome del presidente, ha negato di aver mai scritto una cosa del genere. Si sarebbe trattato di una pagina Facebook finta, creata ad arte per attribuirgli questo commento. Probabilmente opera degli stessi Fratelli Musulmani, che avevano bisogno di una fonte autorevole per giustificare le loro teorie cospirative.
Ogni primo sabato del mese, su Radio Maria, va in onda alle 22.45 un programma condotto da Diego Manetti e titolato "Sulle tracce di Maria". Si tratta di un cammino che, puntata dopo puntata, porta gli ascoltatori nei tanti santuari dedicati alla Madonna. Per gentile concessione dell'autore, seguiremo anche noi questo cammino, pubblicando la trascrizione di ogni puntata del programma, non appena terminata. Dopo quella d'esordio su Notre Dame du Laus, ecco la trascrizione della seconda puntata dedicata alla Regina della Famiglia delle Ghiaie di Bonate (Bg).
Trentuno anni, marocchina, due occhi scuri che si bagnano ogni volta che pensa a come «Gesù mi ha toccata, come toccò la Maddalena», a «quanto mi ha aspettata», a come «mi ha voluta sin da piccola, proprio facendomi nascere in una famiglia musulmana». Samira S., emigrata in Italia all’età di sette anni, battezzata la notte di Pasqua del 2010, proprio mentre si parla delle migliaia di occidentali che si convertono all’islam, assicura che «ci sono altri come me che conosco e che saranno sempre di più, anche se ciò non avverrà senza sofferenza». Per questo la ragazza vuole parlare, «per dare coraggio a quanti desiderano diventare cristiani, ma hanno paura delle conseguenze».
Proprio mentre negli Stati Uniti alla Camera passava il disegno di legge per vietare l’aborto oltre la 20esima settimana, le immagini di Walter, nato vivo a 19 settimane e 3 giorni, hanno fatto il giro del web. Una nascita davvero inusuale, su cui i medici stanno ancora indagando. La madre, Lexi Fretz, ha detto di «pregare il Signore di continuare a utilizzare le foto di Walter per incontrare molte altre persone». La donna ha deciso di raccontare quanto le è successo. Un racconto dettagliato, a tratti angosciante, di un travaglio in ospedale in cui non le è mai mancato l’affetto e la vicinanza del marito Josh. Cosa che non si può dire dei medici e degli infermieri, che chiamavano quel suo figlio in pancia «il feto» («e a me – ha raccontato Lexi – veniva voglia di schiaffeggiarli»).
«Agenzia Fides, 2 luglio 2013. Si chiamava Mariam, era una 15enne cristiana di Qusair, città del governatorato di Homs, 35 chilometri a sud di Damasco. La città, che era diventata roccaforte dei ribelli siriani, è stata riconquistata dalle truppe dell’esercito regolare agli inizi di giugno. La storia di Mariam è pervenuta a Fides tramite il racconto di due sacerdoti cattolici. La famiglia di Mariam era in città quando miliziani legati al gruppo jihadista Jabhat al-Nusra l’hanno conquistata e occupata.
Primo viaggio di Francesco dedicato alla "porta d'Europa", che da anni accoglie migliaia di migranti. Una corona di fiori in mare per i tanti, forse 20mila, che hanno perso la vita durante il "viaggio della speranza". Un giovane migrante: "Per arrivare qui abbiamo sofferto tantissimo. Vorremmo aiuto dal nostro Santo Padre, vorremmo che altri Paesi ci aiutassero".
Il nostro Salvatore, lasciata Maria nella sua povera abitazione a Nazaret senza alcuna presenza umana e dedita soltanto ad esercizi di infiammato fervore, proseguì il viaggio verso il Giordano, dove il suo precursore Giovanni stava predicando e battezzando vicino a Betania, luogo situato dall'altra parte del fiume, detto anche Betabara. Fin dai primi passi del suo cammino, alzò gli occhi al Padre e con ardore gli offrì tutto ciò che di nuovo incominciava a compiere per gli uomini: le fatiche, le sofferenze, la passione e la morte di croce, che per loro voleva subire abbandonato al beneplacito divino. Gli offrì anche il dolore naturale che sentì come vero figlio obbediente nell'allontanarsi dalla Madre, e nel privarsi della sua dolce compagnia durata ventinove anni. Egli avanzava solo, senza sfarzo e senza seguito: il supremo Re dei re e Signore dei signoriz si muoveva come uno sconosciuto, non ossequiato dai suoi stessi vassalli, che pur dipendevano da lui per il fatto che solo la sua volontà li aveva chiamati all'esistenza e li faceva sussistere. L'estrema povertà unita ai disagi e alle scomodità era il suo solo bagaglio regale.
"Ieri, mentre veniva presentata al mondo la nuova enciclica “Lumen fidei”, scritta a quattro mani da Benedetto XVI e da papa Francesco, i due uomini di Dio insieme hanno anche inaugurato, nei giardini vaticani, una statua di san Michele Arcangelo, consacrando la città vaticana a lui e a san Giuseppe. Da tali fatti emerge non solo l’affetto fraterno che unisce Francesco e il predecessore, ma soprattutto la loro comunione di fede profonda. Questa unità, in un mondo segnato dal conflitto, è il miracolo della grazia, l’essenza del cristianesimo. E va sottolineato anche perché i giornali tendono a parlare della Chiesa secondo i criteri di giudizio mondani. Senza vederne il miracolo."
Per la Giornata dei seminaristi, novizi, novizie e di quanti sono in cammino vocazionale, Francesco indica tre "punti di riferimento" della missione: la "gioia della consolazione", che è la testimonianza della misericordia di Dio, la sequela della Croce che mette al riparo "sia da una visione mondana e trionfalistica della missione, sia dallo scoraggiamento che può nascere di fronte alle prove e agli insuccessi" e la preghiera, perché "senza il rapporto costante con Dio la missione diventa mestiere. Il rischio dell'attivismo, di confidare troppo nelle strutture, è sempre in agguato".
Ad autunno, nel decimo distretto di Parigi, aprirà la prima stanza del buco francese, un locale dove i tossicodipendenti possano consumare droga considerata illegale dallo Stato e che costerà ai contribuenti circa un milione di euro.
A stretto giro dalla deposizione di Mohamed Morsi ad opera dei militari forti del sostegno popolare in Egitto, si sono verificati episodi di violenza contro i cristiani da parte di gruppi di islamisti. BRUCIATA LA PARROCCHIA. La parrocchia copto-cattolica di san Giorgio, nel villaggio di Delgia, a 60 chilometri da Minya, è stata assaltata da gruppi di fanatici che lo scorso 3 luglio hanno saccheggiato e bruciato la casa del sacerdote e i locali della parrocchia. «Grazie a Dio non ci sono stati vittime e feriti» dichiara a Fides il vescovo copto-cattolico di Minya Botros Fahim Awad Hanna. «Ma l’allarme continua. Gli integralisti hanno chiuso le strade d’ingresso al villaggio. Urlano slogan contro i cristiani, dicono che vogliono distruggere tutto e in queste ore stanno provando di nuovo a assaltare la chiesa».
La ministra dei Diritti delle donne, Najat Vallaud-Belkacem, ha presentato in Francia il suo progetto di legge per favorire “l’uguaglianza tra uomini e donne”. Tra le tante disposizioni previste, ce n’è una che farà discutere: quella che obbliga i provider di internet (i corrispettivi francesi di Fastweb o Tiscali) a denunciare tutto ciò che su internet ha un contenuto sessista o omofobo.
Gruppi jihadisti in Siria hanno preso di mira il sacerdote cattolico belga padre Daniel Maes, 74 anni, dell’Ordine religioso dei “Canonici regolari premostratensi”, per impossessarsi del monastero di San Giacomo mutilato a Qara, 90 chilometri a nord di Damasco. Secondo quanto riportato da Radio Vaticana, «il monastero, appartenente alla diocesi greco-cattolica di Homs, si trova in una zona di confine fra gruppi belligeranti sul terreno e potrebbe essere occupato per diventare base logistica militare dei ribelli».
Costo IVG (interruzione volontaria Gravidanza) comprensivo di intervento e degenza: 760 €. (Fonte: Vita di donna Associazione Onlus) N° IVG anno 2009: 118.579 (Fonte: Ministero della salute) 760€ x 118.579 = 90.120.040€ Costo F 35 ad esemplare: 99.000.000€ (Fonte: Sole24ore – 16/Ott/2012)
Nuove stragi in Nigeria. Un commando di estremisti islamici ha attaccato un liceo a Mamudo, nello Stato nord-orientale di Yobe, uccidendo 41 studenti e un professore. Lo ha riferito l’emittente britannica SkyNews. I superstiti hanno raccontato che gli assalitori hanno incendiato il collegio e alcuni ragazzi sono morti tra le fiamme. Negli ultimi tre anni gli estremisti di Boko Haram hanno preso spesso di mira le scuole e nel solo Stato di Yole ne sono state date alle fiamme 209.
Tony Miano, 49 anni, ex poliziotto della California, è stato arrestato e detenuto per sei ore a Londra per aver «espresso contenuti omofobi» pubblicamente in via Wimbledon, vicino allo stadio dove si sta svolgendo il famoso torneo di tennis.
«Abbiamo perso il senso dell’amore come sacrificio e riconoscimento dell’altro da sé». Per Cesana l’ignoranza affettiva ha sbranato la società molto prima che fosse proclamato il dogma delle nozze gay
Un tribunale di Pattoki, nel distretto di Kasur, provincia del Punjab, ha formalizzato le accuse di stupro nei confronti di due uomini musulmani che nel febbraio scorso hanno violentato la 15enne cristiana Fouzia Bibi. Come appreso dall'agenzia Fides, Shabir Ali e Sher Muhammad, i due accusati, sono stati incriminati per stupro e saranno sottoposti a processo. La ragazza era stata sequestrata e violentata ripetutamente dai due, che lavoravano nella stessa azienda agricola dove Fouzia era impiegata. Il caso, seguito dall’avvocato cristiano Mushtaq Gill, era stato al centro di un tentativo di insabbiamento, come spesso accade in Pakistan quando le vittime sono cristiane.
La Chiesa ricorda oggi Santa Maria Goretti, vergine e martire, assassinata nel 1902 dopo un tentativo di violenza. Dal Santuario a lei dedicato, a Nettuno vicino Roma, parte nel pomeriggio un pellegrinaggio di preghiera verso la sua casa. Un percorso di 10 km, fra testimonianze, riflessioni, contributi audio e approfondimenti sulla figura della santa.
Alle pagine dell’Osservatore Romano, l’arcivescovo di Cracovia, cardinale Stanis?aw Dziwisz, ha affidato il suo ricordo personale del Beato Giovanni Paolo II, all’indomani della firma del decreto per la sua canonizzazione da parte di Papa Francesco. “Ho passato quasi 40 anni accanto a un Santo”: inizia così, il porporato, il suo racconto, partendo dalla giovinezza del futuro Pontefice, perché “è dalla giovinezza che è diventato Santo”. “Fin dall’inizio in lui c’era un qualcosa in più – prosegue il presule – il centro della sua esistenza era Dio; Gesù è stato il suo primo e unico amore, al quale è rimasto fedele fino alla fine”.
Il presidente ad interim egiziano Adly Mansour ha ricevuto oggi il ministro della Difesa Abdela Fattah el Sissi e dell'Interno Mohamed Ibrahim per fare il punto della situazione dopo 24 ore di violenze nelle quali hanno perso la vita almeno 30 persone: oggi è stato ucciso anche un sacerdote cristiano copto. Il prete è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco sparati da uomini in moto mentre si trovava in macchina davanti alla sua chiesa a el Massaid, nella provincia egiziana del Sinai. Mansour continua i suoi contatti per incaricare un primo ministro, prima tappa della road map definita fra militari e opposizioni per portare ad elezioni presidenziali anticipate. I sostenitori del presidente deposto Morsi si sono scontrati con i manifestanti legati al movimento Tamarrod, che significa Ribellione, che rappresenta la parte popolare che si è opposta al processo di islamizzazione portato avanti dal precedente governo
La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia: “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna! Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”. E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”. E’ questa la grande Promessa del Cuore di Maria che si affianca a quella del Cuore di Gesù.
Durante la messa celebrata a Casa santa Marta, Francesco sottolinea il "rinnovamento" portato da Gesù. "E la Chiesa sempre è stata attenta a quello, col dialogo con le culture... Sempre si lascia rinnovare secondo i luoghi, i tempi e le persone. Questo lavoro sempre lo ha fatto la Chiesa! Dal primo momento".
L 'amore che la nostra gran Regina nutriva per il suo Unigenito era la regola per mezzo della quale era possibile ponderare gli altri suoi affetti ed atti, tra cui pure le passioni e i sentimenti di gioia e di dolore, che secondo le diverse cause ella provava. Per misurare questo ardore la nostra capacità non trova alcun criterio sicuro, né lo possono trovare gli angeli, all'infuori di quello che intendono con la vista chiara dell'essere divino. Tutto il rimanente, che si può dire per via di circonlocuzioni e similitudini, non è che la minima parte di ciò che questo incendio comprende in se stesso. Ella infatti amava Gesù come figlio del Padre, uguale a lui nella divinità e nelle sue infinite perfezioni ed attributi; l'amava ancora come figlio proprio e naturale, e suo solo nell'umanità, formato dalla sua stessa carne e dal suo stesso sangue; l'amava, perché nella sua umanità si celava il Santo dei santi e la causa meritoria di tutta la santità. Egli era il più bello tra i figli degli uomini, il più obbediente e affezionato figlio di sua madre e colui che maggiormente la celebrava e la colmava di benefici: poiché era suo figlio la innalzò alla suprema dignità fra le creature, e la arricchì tra tutte e sopra tutte con i tesori della divinità, col dominio su ogni cosa esistente e con i favori che a nessun'altra si sarebbero potuti degnamente concedere.
Desidero rendervi partecipi di alcune delle testimonianze di Pietro Iacopini che visse per più di 35 anni al fianco della venerabile Madre Speranza di Gesù, fondatrice della Congregazione dell’Amore Misericordioso. I miracoli da raccontare sono tantissimi, tanto che Pietro ha scritto un libro in cui ve ne sono almeno trecento (in attesa che la Chiesa ne permetta la pubblicazione). La Madre fu infatti una grande mistica, cadeva spesso in estasi e molti dei suoi collaboratori si trovavano spesso ad assistere ai suoi dialoghi con l’altissimo, anche se lei inutilmente chiedeva che non la guardasse nessuno.
Francesco ha approva anche miracoli attribuiti al secondo prelato dell'Opus Dei, Alvaro del Portillo e a Madre Speranza. Riconosce le "virtù eroiche" di Giuseppe Lazzati, storico rettore dell'Università cattolica.
Commento al Messaggio del 2 luglio 2013 di padre Livio Fanzaga da Radio Maria.
Il cuore del messaggio di Dio è la misericordia: è quanto ha affermato Papa Francesco nella Messa a Santa Marta commentando il Vangelo della chiamata di Matteo. Era presente un gruppo di dipendenti del Governatorato. Ha concelebrato col Papa il cardinale Jorge Liberato Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, nel giorno in cui è festa nazionale in Venezuela.
Questa mattina, nei Giardini Vaticani, Papa Francesco ha consacrato lo Stato della Città del Vaticano a San Giuseppe e a San Michele Arcangelo ed ha benedetto una statua dedicata a quest’ultimo. Era presente Benedetto XVI, che aveva approvato il progetto tempo fa. Papa Francesco e il Papa emerito si sono abbracciati con affetto e sono rimasti vicini per tutta la cerimonia. Nell’atto di consacrazione Papa Francesco ha affidato a San Giuseppe le attese e le speranze della Chiesa e ha pregato l’Arcangelo Michele a vegliare sulla Sede Apostolica, a difendere la Chiesa da ogni macchinazione che ne minaccia la serenità e a rendere gli uomini vittoriosi contro le tentazioni del potere, della ricchezza e della sensualità. "Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto dell’Arcangelo e il volto dell’uomo - ha affermato Papa Francesco - Dio è più forte; è sua la vittoria e la sua salvezza è offerta ad ogni uomo. Nel cammino e nelle prove della vita non siamo soli, siamo accompagnati e sostenuti dagli Angeli di Dio, che offrono, per così dire, le loro ali per aiutarci a superare tanti pericoli, per poter volare alto rispetto a quelle realtà che possono appesantire la nostra vita o trascinarci in basso. Nel consacrare lo Stato Città del Vaticano a San Michele Arcangelo, gli chiediamo che ci difenda dal Maligno e che lo getti fuori".
Lumen fidei - La luce della fede (LF) è la prima Enciclica firmata da Papa Francesco. Suddivisa in quattro capitoli, più un’introduzione e una conclusione, la Lettera – spiega lo stesso Pontefice – si aggiunge alle Encicliche di Benedetto XVI sulla carità e sulla speranza e assume il “prezioso lavoro” compiuto dal Papa emerito, che aveva già “quasi completato” l’Enciclica sulla fede. A questa “prima stesura” ora il Santo Padre Francesco aggiunge “ulteriori contributi”.
“Lumen fidei”, “La luce della fede”: si intitola così la prima Enciclica di Papa Francesco, pubblicata oggi. Indirizzata a vescovi, presbiteri, diaconi, consacrati e a tutti i fedeli laici, e suddivisa in quattro capitoli, l’Enciclica – spiega Papa Francesco – era già stata “quasi completata” da Benedetto XVI. A quella “prima stesura” l’attuale Pontefice ha aggiunto “ulteriori contributi”. Obiettivo del documento è recuperare il carattere di luce proprio della fede, capace di illuminare tutta l’esistenza umana.
LETTERA ENCICLICA LUMEN FIDEI DEL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO AI VESCOVI AI PRESBITERI E AI DIACONI ALLE PERSONE CONSACRATE E A TUTTI I FEDELI LAICI SULLA FEDE
1. La luce della fede: con quest’espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù, il quale, nel Vangelo di Giovanni, così si presenta: « Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre » (Gv 12,46). Anche san Paolo si esprime in questi termini: « E Dio, che disse: "Rifulga la luce dalle tenebre", rifulge nei nostri cuori » (2 Cor 4,6). Nel mondo pagano, affamato di luce, si era sviluppato il culto al dio Sole, Sol invictus, invocato nel suo sorgere. Anche se il sole rinasceva ogni giorno, si capiva bene che era incapace di irradiare la sua luce sull’intera esistenza dell’uomo. Il sole, infatti, non illumina tutto il reale, il suo raggio è incapace di arrivare fino all’ombra della morte, là dove l’occhio umano si chiude alla sua luce. « Per la sua fede nel sole — afferma san Giustino Martire — non si è mai visto nessuno pronto a morire ».[1] Consapevoli dell’orizzonte grande che la fede apriva loro, i cristiani chiamarono Cristo il vero sole, « i cui raggi donano la vita ».[2] A Marta, che piange per la morte del fratello Lazzaro, Gesù dice: « Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio? » (Gv 11,40). Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada, perché viene a noi da Cristo risorto, stella mattutina che non tramonta.
La storia, si sa, la scrivono i vincitori. Questa è una verità assoluta. Senza possibilità di appello. E il sangue dei vinti che fine fa? Viene dimenticato, senza che sia restituita una dignità a quanti hanno combattuto sul fronte degli sconfitti. Un oblio che, nel caso della Resistenza, è durato esattamente sessant’anni. Fino al 2003, quando un giornalista –notoriamente di sinistra- decide di raccontare un’altra verità. Nasce così “il sangue dei vinti” di Giampaolo Pansa. Uscito nelle librerie proprio 10 anni fa, all’inizio del 2003. Un’altra verità Il suo racconto di “ciò che accadde in Italia dopo il 25 aprile” diventa un vero e proprio caso mediatico. Alla fine dell’anno il volume (di quasi 400 pagine) è stato divorato da migliaia di lettori. Per l’esattezza, ne vengono vendute 400.000 copie in meno di 12 mesi. Oggi, a distanza di una decade, Pansa ripropone il suo libro con una nuova introduzione, che tira un po’ le somme di come quell’opera venne accolta dalla “storiografia ufficiale”.
L’esperienza insegna che non v’è persona che cerchi di vivere in conformità della sua fede, la quale non si fermi angustiata davanti a questa domanda: Mi salverò o mi dannerò? Turbini di pensieri le passano allora per la mente conturbata ad accrescere la sua apprensione: la conoscenza della sua debolezza, la propria incostanza, l’assalto furibondo delle passioni, le suggestioni del male, le mille insidie di cui è circondata, l’ambiente malsano in cui deve vivere: discorsi provocanti, derisioni, schemi, insulti, scandali, cattivi esempi, tutto coopera a farle nascere un senso di grande sfiducia fino a gettarla nel più profondo avvilimento. Ecco allora venirle incontro l’infinita misericordia del Cuore di Gesù che le sussurra: «La Grande Promessa che vengo a suggerirti farà svanire i tuoi timori e ti ridonerà pace e serenità. Pensa che metto a tua disposizione l’Onnipotenza del mio Amore per mettere al sicuro la sua salvezza. Fidati di me che ho impegnato la mia parola; fidati di me che ti amo infinitamente e null’altro desidero che di vederti un giorno entrare in Cielo a godere la felicità eterna. Incomincia subito a fare le Nove Comunioni dei Primi Venerdì del mese. Non devi pensare però alla tua personale salvezza soltanto, ma sii sollecito pure della salvezza degli altri. Proponi di diventare zelatore di questa devozione consigliando altri a fare i Primi Venerdì. Ricordati: «Chi salva un’anima assicura la salvezza della sua». Su dunque, mettiti all’opera diffondendo largamente questo opuscolo tra i tuoi parenti, amici e conoscenti. Il denaro che spenderai in questa maniera ti frutterà il cento per uno per il Cielo, e nello stesso tempo ti servirà a riparare il denaro speso malamente nella tua vita passata.
Una "corona di rose" da donare alla Madonna. Questo è il Rosario nell´insegnamento semplice e profondo delle nostre nonne. La preghiera prediletta della Vergine, un´arma potente contro il male, attraverso cui si possono ottenere preziosissime grazie, ha rivelato Maria stessa in moltissime delle sue apparizioni. Per contemplare la vita di Gesù insieme a sua madre, don Gianluca Attanasio ha scritto "Con gli occhi della sposa" (2013, Edizioni Messaggero).
La Santa Sede e il Governatorato del Vaticano hanno presentato i bilanci del 2012: nonostante la crisi si sia fatta sentire, sono positivi e in attivo. I dati sono stati presentati nella riunione del Consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, svoltasi il 2 e il 3 luglio. BILANCI IN ATTIVO. Come si legge nel comunicato, «il Bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede per l’anno 2012 chiude con un utile di 2.185.622, grazie soprattutto al buon rendimento della gestione finanziaria». Per quanto riguarda il Governatorato, invece, «il consuntivo 2012, che comunque ha risentito del clima economico mondiale, si è chiuso con un attivo di 23.079.800, in aumento di più di un milione rispetto a quello dell’anno precedente. Al 31 dicembre u.s. risultavano impiegate 1.936 persone».
Rimini rifiuta don Giussani. Nonostante sia stata approvata dalla Commissione toponomastica del Comune, è ancora in fase di stallo la richiesta di intitolare a Luigi Giussani, fondatore di Comunione e liberazione, la rotatoria davanti al Palas per ragioni legate all’inchiesta sul Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli condotta dalla finanza locale.
"«…perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena», (Gv15). Credo di aver sentito questo passo centinaia di volte, ma mai mi sono soffermata ad ascoltarlo con il cuore e così Dio ha visitato la nostra casa proprio per sigillare questa certezza nella nostra vita, la certezza della Gioia Piena. La nostra storia è una storia ordinaria, che trova la sua straordinarietà in questa certezza. È la storia di una famiglia normale, ancora in cammino, verso la conversione nella certezza della vita eterna." Appena un anno dopo la prima gravidanza ecco che si affaccia alla vita la nostra seconda figlia, io e Michele eravamo felicissimi. Lei era già lì con noi: erano in programma i biscottini a forma di cuore da regalare alla sua nascita, il lenzuolino ricamato dalla nonna, le coccole di tutti noi, per lei avevamo fatto mille progetti. Ma tutta questa gioia si trasformò in tristezza, dolore e solitudine. Alla 22esima settimana di gravidanza arrivò la diagnosi: displasia tanatofora incompatibile con la vita. Per i medici era già morta: «Signora, è necessario l’aborto terapeutico», questo mi disse il ginecologo che fece l’ecografia. Nessuna parola in merito alla “comfort care”, alla depressione post-aborto, alla possibilità di portare avanti la gravidanza. Niente, solo il bigliettino con su scritto Dott.ssa x, Policlinico x, edificio 9, ore 8.00: «Le dica pure che l’ho mandata io».
Un libro pieno di vita, in ricordo di una donna che della vita era così innamorata da sacrificare la propria per dare alla luce suo figlio. La storia di Chiara Corbella, romana di 28 anni, un anno fa commosse i lettori del Messaggero facendo presto il giro del mondo: il matrimonio, una vita normalissima, come tante altre, “cresciuta in parrocchia a pane e Gmg”, poi la malattia e il sacrifico estremo, rinunciare a sottoporsi ai cicli di chemio e radioterapia finché il suo bambino non venisse alla luce.
Nella seconda parte cominciai a raccontare alcuni favori che Maria beatissima, durante il periodo trascorso in Egitto e anche successivamente, fece alla cugina Elisabetta e a Giovanni, specialmente quando Erode prese la decisione di assassinare i bambini innocenti; dissi anche che il futuro precursore di Cristo, morta sua madre, rimase nel deserto, senza uscirne sino al momento stabilito dalla somma sapienza, ed ivi condusse una vita più angelica che terrena. Conversava con i ministri celesti e con il Signore e poiché questa era la sua consueta occupazione, praticando l'amore e l'esercizio delle virtù eroiche fin dal grembo materno, giammai cadde nel pericolo dell'ozio né la grazia fu mai in lui sterile o inoperosa, né le sue azioni furono mai prive della pienezza di eccellenza che egli col massimo sforzo poté dare ad esse. E tantomeno furono un ostacolo i sensi, sempre lontani dalle cose mondane che sogliono essere le finestre attraverso le quali la morte penetra nell'anima, nascosta sotto le immagini della bellezza fallace delle creature. Fu fortunato perché in lui l'illuminazione della luce divina precedette quella del sole materiale: con la prima egli pose in oblio ciò che la seconda gli rappresentava, e la sua vista interiore rimase immobile e fissa sull'oggetto nobilissimo dell'essenza del Padre e della sua infinita perfezione.
Alla riunione del Consiglio di cardinali che si occupa dei problemi organizzativi ed economici ha fatto "visita" anche papa Francesco. Nel 2012 "il Bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede per l'anno 2012 chiude con un utile di 2.185.622 euro" e quello del Governatorato "con un attivo di 23.079.800 euro". Ma, anche per effetto della crisi, sono diminuite le offerte per "L'Obolo di San Pietro, cioè le offerte dei fedeli a sostegno della carità del Santo Padre, che è passato da USD 69.711.722,76 del 2011, a USD 65.922.637,08".
Si chiama «Christian Fitness» e negli Stati Uniti è un mercato fiorente, che incrocia tecniche per dimagrire e idee cristiane prese a prestito dal Nuovo Testamento e soprattutto da San Paolo. Compreso il «boby building». Tra santoni di nuovo tipo, libri che escono, programmi e canali televisi dedicati, si tratta di un giro di interessi multimilionario. E si inserisce nel più vasto filone delle «Pratiche religiose post-secolari» esplorato dal ricercatore Martin Radermacher, dell’Università di Muenster. Il «Cristian fitness» riguarda diversi strati sociali, va bene per tutte le età, è diffuso soprattutto nella versione per ragazzi facendo leva sul senso di colpa dei genitori di bambini obesi.
P. Rafic Greiche spiega ad AsiaNews il cambio di poteri in Egitto. Per il portavoce dei cattolici egiziani l'esercito ha scelto di proteggere una rivoluzione pacifica organizzata da milioni di giovani. Al momento i militari non hanno alcun incarico politico. Il nuovo governo ad interim terrà conto di tutti le componenti della società, compresi i Fratelli Musulmani. Scontri a Giza. Assaltata una chiesa cattolica nell'Alto Egitto.
Il sacerdote cattolico belga padre Daniel Maes, 74 anni, dell’Ordine religioso dei “Canonici regolari premostratensi”, è nel mirino dei gruppi jihadisti che intendono eliminarlo e invadere il monastero di San Giacomo mutilato a Qara, 90 km a nord di Damasco. Il monastero, appartenente alla diocesi greco-cattolica di Homs, si trova in una zona di confine fra gruppi belligeranti sul terreno e potrebbe essere occupato per diventare base logistica militare dei ribelli. Dopo la morte di padre Francois Murad, la comunità cristiana in Siria è molto preoccupata. Ogni linea di comunicazione col monastero è interrotta. L’allarme è giunto all’agenzia Fides da alcuni leader cattolici siriani e dai familiari dei monaci residenti a San Giacomo, che sono di 9 nazionalità, anche europee. Padre Maes ha insegnato per 20 anni teologia morale in Belgio e dal 2010 risiede al monastero, dove è direttore del Seminario.
Cresce l'attesa per la visita del Papa a Lampedusa il prossimo 8 luglio. Un viaggio nato dal desiderio del Pontefice di incoraggiare alla solidarietà verso i migranti che cercano una nuova speranza lasciando i propri Paesi. Proprio nelle ultime ore vi sono stati due sbarchi sull'isola, uno martedì sera l'altro ieri mattina, con oltre 300 migranti tra cui alcune donne incinte e alcuni bambini. Già nel marzo scorso, subito dopo la sua elezione alla Cattedra di Pietro, il parroco della Chiesa di San Gerlando a Lampedusa, don Stefano Nastasi, aveva inviato una lettera a Papa Francesco invitandolo a visitare l'isola.
Nella mattinata di oggi, il Papa ha ricevuto in visita privata il presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Enrico Letta, che dopo ha incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Durante i cordiali colloqui – riferisce la Sala Stampa vaticana - ci si è soffermati sulla situazione sociale e sulle principali prove che i cittadini e le istituzioni dell’Italia e dell’Unione Europea stanno sostenendo, in particolare, a proposito dell’adozione di misure che creino e tutelino l’occupazione, soprattutto giovanile. Si è, poi, riconosciuto il fattivo apporto che le famiglie italiane e le istituzioni della Chiesa continuano a fornire alla stabilità del Paese. Non si è mancato, inoltre, di considerare alcuni temi di politica internazionale, con una preoccupata attenzione all’evoluzione del contesto civile e istituzionale dei Paesi appartenenti all’area mediterranea e mediorientale. È stato, infine, ribadito il positivo convincimento delle Parti di proseguire nella reciproca collaborazione per il progresso della Nazione italiana e per il bene della comunità internazionale”.
Il tesoretto delle famiglie è finito”, titola oggi Repubblica nell’ampio servizio che dimostra come la vera manovra finanziaria, in Italia, sia stata fatta, negli ultimi quattro anni, dalle famiglie. Ma ora le famiglie, nota ancora il quotidiano, hanno esaurito ogni margine di risparmio e ogni taglio possibile. Sono ormai al tracollo. «Quante volte, nei mesi e negli anni scorsi, abbiamo lanciato l’allarme...» ricorda Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. «Non volevamo essere profeti di sventura, ma solo far conoscere il polso della situazione che le nostre associazioni ricavano dal contatto diretto e quotidiano con le famiglie. Ma per le famiglie non c’è mai stato alcun segnale di attenzione.
Durante la messa del mattino, commentando la vicenda evangelica del paralitico, Francesco sottolinea come il vero miracolo è la riconciliazione del mondo con Dio, la nuova creazione. "Questa è la missione più profonda di Gesù. La redenzione di tutti noi peccatori e Gesù questo lo fa non con parole, non con gesti, non camminando sulla strada, no! Lo fa con la sua carne!".
La MARCIA a piedi da ROMA - MEDJUGORJE, iniziata il 16 giugno, si è conclusa il 24 giugno alle ore 10 con la partecipazione alla 22^ MARCIA INTERNAZIONALE DELLA PACE DA HUMAC a MEDJUGORJE di cui sotto proponiamo anche una foto con i nostri LIVIA E MAURIZIO Arrivederci al prossimo anno, per conoscere, per informazioni e per chi volesse partecipare vai su http://romamedjugorje.altervista.org/index.html
Ogni buon cristiano dovrebbe fissare spesso lo sguardo al Sangue che gronda dalle piaghe di Gesù Crocifisso e, durante la S. Messa, contemplare con devozione il calice consacrato, che il sacerdote leva in alto. Ma nel far ciò non dovrebbe fermarsi a considerare unicamente le sofferenze del Redentore, ma riflettere che quel Sangue, sgorgato dalle vene di Gesù, è Sangue Divino, cioè il Sangue di Dio. Ebbene la ragione fondamentale del culto al P. Sangue è tutta qui: il Sangue Prezioso è il Sangue del Dio Incarnato e perciò noi lo adoriamo. Infatti è di fede che nella Persona di Gesù Cristo si sono unite due nature: quella divina e quella umana, perciò il Sangue ch'egli ha versato è Sangue divino ed umano, perché Sangue di Gesù vero Dio e vero Uomo. Grande mistero incomprensibile ad ogni mente creata! Se non possiamo comprendere questo mistero, una cosa possiamo e dobbiamo capire, e cioè che Dio ha voluto prendere la nostra umanità e versare il suo Sangue per salvarci: «Per la nostra salvezza discese dal cielo e si fece uomo». Egli è degno perciò di ricevere gloria e benedizioni dalle anime nostre, è degno di tutto il nostro amore. Adoriamo dunque profondamente questo mistero di sapienza e di amore ed innalziamo al Sangue Prezioso di Gesù l'inno della nostra riconoscenza, per aver così operato la salvezza delle nostre anime.
"Il gruppo pro life “Live Action” ha pubblicato la sesta di una serie di inchieste video che mirano a rendere noto al grande pubblico – dopo il clamoroso processo al medico abortista Kermit Gosnell, condannato per crimini orribili sui neonati e sulle donne – quello che avviene normalmente nelle cliniche abortive degli Stati Uniti. In quest’ultimo documentario Live Action rivela la crudeltà dell’aborto quando questo è effettuato su bambini alle prime settimane di vita: il protocollo seguito dai medici in questi casi è altrettanto terribile e per di più, diversamente da quanto accade per l’aborto chirurgico, la donna è lasciata sola a vivere in piena coscienza tutto quello che avviene."
Dopo l'incarnazione del Verbo divino, il tirannico impero di Lucifero nel mondo non fu più incontrastato come nei secoli precedenti. Infatti, dall'ora in cui il Figlio dell'eterno Padre scese dal cielo e s'incarnò nel talamo verginale di Maria, questo essere forte e bene armato sentì un'altra forza più grande e dall'origine più potente che l'opprimeva e l'atterrava; in seguito sperimentò la stessa forza quando il bambino Gesù e la sua santissima Madre vissero in Egitto e in molte altre circostanze in cui fu oppresso e vinto con la potenza divina per mano della nostra gran Signora. Si aggiunse a questi fatti la meraviglia da lui provata per le opere, già narrate nel capitolo precedente, che il Salvatore incominciò a compiere. Tutte queste cose generarono nell'antico serpente grandi sospetti e timori che nel mondo vi fosse qualche altra gran causa, ma, siccome il mistero della redenzione umana gli era nascosto, rimaneva sbalordito nel suo furore e non riusciva a cogliere la verità, pur essendo stato fin dalla sua caduta dal cielo sempre sollecito e vigilante per indagare quando e come il Verbo eterno si sarebbe incarnato; quest'opera meravigliosa era, infatti, la più temuta dalla sua arroganza e superbia. Tale preoccupazione lo obbligò a radunare tutti i consessi che in questa Storia si sono riferiti e si riferiranno.
Intervenuto alla conferenza presso la Sala stampa del Parlamento europeo sulla campagna europea "Uno di noi" in difesa dei diritti dell'embrione, il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez, ha sottolineato il valore procreativo del matrimonio, l'indispensabile tutela dei figli, a partire dalla vita embrionale, perché l'Europa sia ancora degna del suo patrimonio umanistico e civilizzatore.
Due sono gli avvenimenti che caratterizzano i primi giorni del mese di luglio e precisamente il 5 luglio, data della pubblicazione della "Lumen Fidei": la prima enciclica di Papa Francesco, l'ultima di BenedettoXVI Il documento scritto "a quattro mani" conclude la serie delle tre encicliche del Papa emerito dedicate alle virtù cardinali: “Caritas in veritate”, “Deus caritas est”, “Spe salvi” ed ora “Lumen fidei”
San Tommaso “era un testardo”, ma “il Signore ha voluto proprio un testardo” per affermare pienamente la sua divinità. Papa Francesco nella Messa di oggi a Santa Marta getta nuova luce sulla figura dell’apostolo - di cui oggi la Chiesa celebra la Festa liturgica - passato alla storia come ‘l’incredulo’. Prendendo spunto proprio dal suo gesto di voler ‘toccare per credere’ le piaghe di Cristo, il Santo Padre ha elargito oggi l’ennesima indicazione per seguire la via che porta a Dio: baciare le piaghe di Gesù nei nostri fratelli bisognosi.
L’arcidiocesi lancia a livello nazionale una recita perpetua della preghiera mariana, per vedere presto sugli altari p. Choi Yang-oeb, Paolo Yun Ji-choong e i suoi 123 compagni uccisi in odio alla fede durante le persecuzioni del XVIII-XIX secolo. Mons. Yeom: “Il Rosario ci dà la forza per superare tutte le difficoltà”.
I manifestanti sono scesi in piazza, chiedendo il blocco dei lavori. L’edificio servirebbe solo ad “alimentare” lo scontro interconfessionale. Fonti cattoliche: i permessi sono in regola, dieci anni per ottenerli. Respinte al mittente le accuse di proselitismo. Critiche a Yudhoyono, incapace di garantire piena libertà religiosa.
Vangelo Lc 10, 1-12. 17-20: La vostra pace scenderà su di lui.
[In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Per la festa di san Tommaso apostolo, Francesco dice che sbaglia chi crede di incontrare Gesù nella meditazione o solo nella penitenza o nella beneficenza. "Dobbiamo toccare le piaghe di Gesù, dobbiamo carezzare le piaghe di Gesù, dobbiamo curare le piaghe di Gesù con tenerezza, dobbiamo baciare le piaghe di Gesù, e questo letteralmente. Pensiamo, cosa è successo a San Francesco, quando ha abbracciato il lebbroso? Lo stesso che a Tommaso: la sua vita è cambiata!".
La devozione al Prez.mo Sangue non deve essere sterile, ma feconda di vita per le nostre anime. E maggiori saranno i frutti spirituali se seguiremo il metodo insegnatoci dai santi, che in ciò furono maestri. S. Gaspare Del Bufalo, il Serafino del Prez.mo Sangue, ci consiglia di fissare lo sguardo nel Cristo insanguinato e di richiamare alla mente questi pensieri: Chi è Colui che ha dato il Sangue per me? Il Figlio di Dio. Se l'avesse versato un amico come gli sarei riconoscente! Per Gesù invece la più nera ingratitudine! Anch'io forse sono giunto perfino a bestemmiarlo e ad offenderlo con gravi peccati. Che cosa mi ha dato il Figlio di Dio? Il Suo Sangue. Voi sapete, esclama S. Pietro, che non con l'oro e l'argento siete stati liberati, ma col Sangue Prezioso di Cristo. E quali meriti avevo io? Nessuno. Si sa che una madre dà il sangue per i suoi figlioli e chi ama lo versa per la persona amata. Ma io, per il peccato, ero nemico di Dio. Eppure egli non ha guardato alle mie colpe, ma solo al suo amore. Come me l'ha dato? Tutto, fino all'ultima stilla fra gli insulti, le bestemmie e i tormenti più atroci. Perciò Gesù vuole da noi in cambio di tanto dolore e di tanto amore, il nostro cuore, vuole che noi fuggiamo il peccato, vuole che noi l'amiamo con tutte le nostre forze. Si, amiamolo questo Dio confitto alla croce, amiamolo intensamente e le sue sofferenze non saranno state inutili e il suo Sangue non sarà stato sparso invano per noi.
Una grave epidemia di morbillo sta mettendo in pericolo la vita di molti bambini a Yirol, cittadina al confine sud del neonato Sud Sudan. In tutto il Paese sono 10 le contee che presentano focolai di epidemia, oltre al campo profughi di Maban. In ognuna di queste è in corso una campagna di vaccinazione per i piccoli con meno di 5 anni. I più colpiti sono i piccoli sotto i 9 mesi. A Yirol la campagna è iniziata nei giorni scorsi con il coordinamento dell’ong Medici con l’Africa Cuamm (Cuamm), attiva nell’ospedale di Contea dal 2006, e copre tutte e 7 le unità
Il governatorato di Idlib è diventato “il califfato di Saraqib”. La regione di Idlib, nel nordovest della Siria, fra Aleppo e Hama, controllata da fazioni islamiste dei ribelli siriani, è il territorio dove si trova la chiesa latina Sant’Antonio da Padova di Ghassanieh, nel villaggio di Jisr el-Choughour, dove è stato ucciso il sacerdote siriano padre Francois Murad. Attualmente, la città di Idlib, capitale dell’omonimo governatorato, è nelle mani dell’esercito regolare siriano, ma il territorio circostante è controllato da bande di ribelli, con forti infiltrazioni del gruppo jihadista “Jabhat al-Nusra”, che fonti qualificate dell’agenzia Fides definiscono “fra le più esageratamente fondamentaliste”. Sono quelle fazioni che hanno un unico obiettivo dichiarato: instaurare un “califfato” islamico in cui vige una legge restrittiva che non ammette nemmeno la presenza degli “infedeli” (“kafir”). “Hanno trasformato l’islam in una ideologia da pulizia etnica”, spiega a Fides l’attivista sociale Farid, un siriano musulmano sunnita di Idlib, che si dice “scioccato e preoccupato per la situazione: tutti abbiamo paura”.
Oltre 200 poveri di Roma hanno partecipato alla cena organizzata lunedì sera nei Giardini Vaticani, davanti alla Grotta di Lourdes, dal Circolo di San Pietro, i cui volontari si sono occupati di servire a tavola. Una grande festa per i bisognosi in onore di Papa Francesco, alla quale ha partecipato anche il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, e il presidente del Circolo, il duca Leopoldo Torlonia.
“I want you – Chiamata e missione, l’avventura dei dodici continua”: è il titolo del nuovo libro di Maria Rosa Poggio, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, per preparare i giovani alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio. Con questo libro in carta lucida, dai colori giallo, verde e blu come nella bandiera brasiliana, si comunica ai giovani che la straordinaria missione degli Apostoli non è conclusa ma continua come un’avventura tutta da vivere.
Nella seconda delle sue “Memorie” (risalente al 1937) Lucia descrive quanto le accadde in occasione della Prima Comunione, che fu accompagnata da alcuni “segni” di particolare predilezione, da parte del Cielo. L’incontro con Padre Cruz, un santo sacerdote gesuita, venuto ad aiutare il buon parroco di Fatima, fu determinante per lei. Il giorno precedente alla cerimonia, confessandola, le disse: “Figlia mia, la tua anima è il tempio dello Spirito Santo. Conservala sempre pura, affinché Lui possa continuarvi la Sua azione divina”. E la invitò a domandare, con molta fiducia - dinanzi a una statua della Madonna del Rosario - che la Vergine si prendesse cura di lei, del suo cuore, lo disponesse a ricevere degnamente il Signore, l’indomani, e lo conservasse soltanto per Lui.
L’iniziativa di dialogo fra Cattolici ed Ebrei intrapresa dal Cammino Neocatecumenale attraverso la nascita dell’Orchestra Sinfonica e del Coro e l’esecuzione della celebrazione sinfonico-catechetica de "La Sofferenza degli Innocenti", sta contribuendo a rinnovare e rafforzare le relazioni fra la Chiesa Cattolica e il popolo Ebraico in tutte le parti del mondo. Il recente evento dell’esecuzione della Sinfonia di fronte alla “Porta della Morte” del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, alla presenza di 6 cardinali, 50 vescovi, 35 rabbini da tutto il mondo e 15.000 persone, ha stimolato il dialogo e la reciproca conoscenza dei mondi Cattolico ed Ebraico coinvolgendo anche le comunità del Cammino Neocatecumenale del Sudafrica, che hanno avuto l’onore di poter invitare Rabbi Bryan Opert, della sinagoga di Milnerton, all'evento Auschwitz. ZENIT lo ha intervistato.
Un nuovo e speciale appuntamento si prospetta per le famiglie di tutto il mondo: il prossimo 26 e 27 ottobre madri, padre e figli provenienti da tutti gli angoli del globo si ritroveranno a Roma per il Pellegrinaggio delle Famiglie nella cornice dell'Anno della Fede. Per l'occasione, mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia - in un comunicato diffuso ieri - ha invitato tutti i partecipanti a incontrare il Santo Padre Francesco.
Il futuro dei cristiani in Medio Oriente non è insidiato solo dalle guerre, dalle infezioni integraliste e dalle tattiche di dominio delle potenze globali e regionali. Anche le sorgenti apostoliche di antiche Chiese che hanno attraversato secoli di civilizzazione islamica oggi sembrano avvizzirsi più per le secche del carrierismo e dell'auto-referenzialità che a causa dei travagli indotti dall’esterno. Una situazione paradossale, che il Patriarca di Babilonia del caldei Louis Raphaël I Sako sta affrontando con parole, accenti e provvedimenti in singolare assonanza con quelli messi in campo da Papa Francesco nel suo magistero day by day.
È in corso in Italia una delle più importanti iniziative che, su scala mondiale, segnano l’Anno della fede: «Dieci piazze per dieci comandamenti», promossa dal Rinnovamento nello Spirito Santo e cui sia Benedetto XVI sia Papa Francesco hanno voluto partecipare con videomessaggi ai partecipanti. L’idea è di riprendersi le piazze di dieci grandi città italiane, in ciascuna proponendo uno dei dieci comandamenti, i quali – com’è noto – sono stati rivelati da Dio per soccorrere le difficoltà della nostra ragione ferita dal peccato originale, ma corrispondono a verità naturali che di per sé la ragione di ciascuno potrebbe riconoscere. Corrispondono a quella legge naturale che vale per tutti, cristiani e non cristiani, credenti e non credenti. Come spiega Papa Francesco nel suo videomessaggio, prima ancora che sulle tavole di pietra di Mosé i dieci comandamenti sono scritti nel cuore dell’uomo. Di ogni uomo, che creda o che non creda, così che proporli come antidoto alla crisi globale e anche come fonte ispiratrice della politica e delle leggi non è un maldestro tentativo della Chiesa di imporre la sua morale ai non credenti ma un richiamo al patrimonio comune della ragione. Quella ragione che non è né cristiana né musulmana, né atea né buddista, ma vale per tutti e a tutti chiede di essere rispettata.
«Non siamo più gente libera. Lo eravamo quando i ribelli hanno preso Aleppo all’inizio della guerra ma ora non abbiamo più niente. Al contrario siamo subissati di decreti della sharia e ognuno segue la sua interpretazione della religione». Le parole della madre di Mohammed Qataa, ragazzino di 14 anni di Aleppo ucciso in pubblico da una brigata estremista islamica ribelle perché accusato di «blasfemia», sottolineano ancora una volta quanto sia controversa l’azione di molti ribelli all’interno della Siria.
È arrivata anche l’approvazione della riunione plenaria di cardinali e vescovi della Congregazione delle Cause dei santi: da stamattina c’è il loro riconoscimento al secondo miracolo attribuito a Giovanni Paolo II. Ci si avvicina così alla proclamazione a santo di Papa Wojtyla che forse potrebbe già avvenire entro la fine dell’anno: per qualcuno la cerimonia di canonizzazione potrebbe essere a dicembre.
Una figlia è stata “condannata” da un tribunale di Wuxi a far visita alla madre almeno una volta ogni due mesi. È la prima sentenza basata sull’entrata in vigore in Cina della legge sulla “Protezione dei diritti e degli interessi degli anziani”.
Da una settimana i veri protagonisti delle piazze di Parigi non sono i turisti americani o gli artisti di strada, ma semplici ragazzi uguali a tanti altri che stanno in piedi e in silenzio giorno e notte come delle statue. I passanti si chiedono cosa succede, ma nessun giornale e nessuna televisione francese parla di questo fatto. Invece su Facebook o su Twitter siamo bombardati da centinaia di account e di post: sono i #veilleursdebout e sono dappertutto: a Place Vendôme, davanti al Palazzo di Giustizia, sul marciapiede di fronte all’Eliseo, in Place de la République, a Lione, Tolone, Reims, in tutta la Francia e anche in Europa.
Lunedì 1 luglio l’arcidiocesi di Milwaukee ha pubblicato online circa 6.000 documenti relativi ai casi di pedofilia che l’hanno portata, tra cause legali e risarcimenti, a dichiarare la bancarotta nel 2011. La diffusione delle carte fa parte di un accordo raggiunto in tribunale tra la stessa arcidiocesi e le vittime degli abusi che l’hanno denunciata per una presunta frode. Autore della frode sarebbe secondo l’accusa l’allora arcivescovo Timothy Dolan, che nel 2007 avrebbe spostato quasi 57 milioni di dollari appartenenti alla Chiesa locale in un fondo segreto creato proprio per evitare che i soldi finissero divorati dai processi in corso.
LoveIsLove ha scritto su twitter il presidente degli Stati Uniti Barack Obama alla notizia della decisione della Corte Suprema statunitense di abrogare il Doma. Ma non è senza conseguenze un mondo in cui si accettino matrimonio e adozioni omosessuali. Pubblichiamo di seguito uno stralcio del saggio “Sul paradosso dell’omogenitorialità”, uscito sull’ultimo numero della rivista Vita e Pensiero. Il breve saggio è firmato da Vittorio Cigoli, professore di Psicologia clinica delle relazioni di coppia e famiglia, e Eugenia Scabini, professore emerito di psicologia sociale. I due autori, dopo aver ricordato le ricerche dei sociologi Mark Regnerus e Loren Marks, entrano nel merito della questione psicologica.
L 'incendio della divina carità che ardeva nel nostro Redentore e maestro era come rinchiuso e forzatamente trattenuto in vista del tempo opportuno in cui egli si sarebbe manifestato, sia aprendo il suo cuore per mezzo della predicazione e di miracoli visibili agli uomini, sia rompendo il vaso della sua umanità santissima. E' senza dubbio vero - come dice Salomone - che non si può nascondere il fuoco nel petto senza che si brucino le vesti; così il nostro Salvatore manifestò sempre l'ardore che conservava nel cuore, lasciandone trasparire qualche scintilla in tutto ciò che fece dall'istante della sua incarnazione. Tuttavia, a paragone di quello che a suo tempo avrebbe operato e dell'immensa fiamma che nascondeva, il fuoco della sua carità rimaneva sempre come racchiuso e celato. Pare - a nostro modo d'intendere - che sua Maestà, giunto ormai all'età di ventisette anni, non potesse più resistere né trattenersi nell'impeto del suo amore e nel desiderio di obbedire al suo eterno Padre santificando gli uomini. Si affliggeva molto, pregava, digiunava e sempre più spesso usciva fra la gente a conversare; molte volte passava le notti sui monti in orazione e soleva trattenersi due o tre giorni fuori casa.
Kimberly McCarthy, uccisa da un’iniezione letale lo scorso 26 giugno, è stata la quarta donna nonché la 500esima esecuzione a morte in Texas dal 1976, anno in cui la pena capitale fu reintrodotta nello stato. Poco prima di morire ha rilasciato la sua ultima dichiarazione: «Voglio solo ringraziare chi mi ha dato coraggio in questi anni. […] Questa non è una sconfitta, è una vittoria. Sapete dove sto andando. Sto andando a casa per stare con Gesù […]». Le sue parole, raccolte dai testimoni, fanno ora parte di una scheda che chiunque è libero di consultare online, tra le pagine ufficiali del dipartimento di giustizia criminale texano. Un vero "database della morte di stato" che nelle ultime settimane ha "appassionato" molti navigatori americani.
La bellissima testimonianza di Lacey Buchanan...
Ci sono poche, pochissime, parole che si possono dire quando ti trovi di fronte ad una storia simile… Quella di una mamma che non ha voluto abortire e ha deciso di tenere il suo bambino anche se sapeva che sarebbe potuto nascere malformato. Lei è Lacey Buchanan e il suo bimbo, che si chiama Christian, è nato con una rara sindrome che ha deturpato il suo volto rendendolo deforme e cieco.Per Lacey non è stata una decisione semplice e la sua vita si è complicata molto. Ma si sa… la gente dall’alto della sua normalità, forse per paura o peggio per stupidità, si scaglia contro ciò che diverso e di cui ha paura. E così risatine… domande stupide e anche accuse dirette iniziavano a rendere insopportabile la già difficile situazione che stavano vivendo Lacey e il suo compagno. Stanca di sentirsi dire cose del tipo “Sei una mamma orribile perchè non hai abortito!” la giovane mamma ha deciso di fare un video su youtube che sta commuovendo il mondo… Mi colpisce il sorriso di Lacey… mi fa tremare la luce, splendida e brillante, che ha negli occhi! Lei non lo ha fatto per se… Lacey è felice, anche se sa che più si andrà avanti più sarà difficile.
Picchiate selvaggiamente. Denudate. E poi costrette a passeggiare, nude e umiliate, per le strade del villaggio. È quanto hanno dovuto subire, vittime di una folla di musulmani, tre donne cristiane il 3 giugno scorso a Kasur, in Punjab, nel sud del Pakistan. A scatenare la rabbia che ha investito le donne (Arshad Bibi, Sajida Bibi e Sauriya Bibi), secondo la denuncia di Asian Human Rights Commission, l’ingresso abusivo di alcune capre di proprietà della famiglia cristiana nei terreni di un latifondista musulmano Abdul Rashed e del figlio Muhammad Munir, legati politicamente alla Lega Musulmana (N).
Nasce nella parte finale dell'Anno Santo della Redenzione (25 marzo 1983 – 22 aprile 1984) l'intuizione della Giornata mondiale della Gioventù (Gmg). In quell'occasione viene celebrato in piazza San Pietro in Vaticano l’Incontro internazionale della Gioventù con papa Giovanni Paolo II, il quale, dopo avere chiuso la Porta Santa, regala e affida ai ragazzi del mondo intero la “Croce” di legno che era esposta nella basilica di San Pietro per l'Anno della Redenzione: diventerà il principale simbolo della Gmg.
Wojtyla «santo subito» ma insieme a Giovanni XXIII, il «papa buono». Questa mattina in Vaticano si riuniscono i cardinali e vescovi membri dell'«ordinaria» della Congregazione dei santi, per esaminare vari dossier prima dell'inizio dell'estate. Tra questi il miracolo attribuito all'intercessione del beato Giovanni Paolo II, l'istantanea guarigione di una donna. L'ultimo decisivo passo prima del sigillo finale di Francesco, che porterà alla canonizzazione, in tempi record, del Pontefice polacco beatificato due anni fa.
Avevano accennato passi di danza sotto la pioggia, erano velate secondo l’uso tradizionale, ma tutto ciò non è bastato loro a preservare la vita. Noor Basra, 15 anni, e la sorella Sheza, 16, sono state uccise da un commando armato a Chilas, località della regione settentrionale del Gilgit-Baltistan (Pakistan). Le due giovani erano state riprese in un video, poi caricato su internet, sei mesi fa e un fratellastro ha commissionato il delitto ad alcuni killer, che sono stati arrestati e hanno già confessato. La notizia è stata resa nota ieri, ma il delitto è avvenuto settimana scorsa. I killer sono entrati in casa e le hanno uccise insieme alla madre Noshehra.
Giovanni Paolo II sarà santo. Anche se l'ultima parola spetta a papa Francesco, la causa di canonizzazione ha compiuto oggi un paso decisivo: la riunione plenaria della Congregazione delle Cause dei santi ha infatti ritenuto attribuibile alla intercessione di papa Wojtyla la guarigione di una donna. E' il secondo miracolo che gli viene attribuito ed è quello necessario per la canonizzazione.
Davanti alla tentazione non bisogna aver vergogna di fuggire, non si deve avere "nostalgia del peccato" o la "curiosità" di conoscerlo, né, infine, avere la paura di "andare avanti" per seguire il Signore, ma avere il coraggio di riconoscere la nostra debolezza e lasciarci guidare da Dio. Agire con lentezza, guardare indietro, avere paura e rivolgerci al Signore, alla grazia dello Spirito Santo. Nell'omelia della messa celebrata questa mattina alla Casa santa Marta, papa Francesco ha preso spunto dalle Letture di oggi per soffermarsi su quattro "atteggiamenti possibili nelle situazioni conflittuali, nelle situazioni difficili". Il primo atteggiamento indicato, riferisce la Radio Vaticana, è quello della "lentezza" di Lot. Egli era deciso a lasciare Sodoma prima che fosse distrutta, ma lo fa piano piano. L'angelo gli dice di fuggire, ma c'è in lui "l'incapacità del distacco dal male, dal peccato". Noi vogliamo uscire, siamo decisi, "ma c'è qualcosa che ci tira indietro" e così Lot si mette a negoziare perfino con l'angelo. "E' tanto difficile tagliare con una situazione peccaminosa. E' difficile! Anche in una tentazione, è difficile! Ma la voce di Dio ci dice questa parola: 'Fuggi! Tu non puoi lottare lì, perché il fuoco, lo zolfo ti uccideranno. Fuggi!'. Santa Teresina del Bambin Gesù ci insegnava che alcune volte, in alcune tentazioni, l'unica soluzione è fuggire e non avere vergogna di fuggire; riconoscere che siamo deboli e dobbiamo fuggire.
La tradizione tramanda che la Vergine SS.ma, dopo la sepoltura di Gesù, abbia raccolto il Sangue sparso lungo la Via Dolorosa e sul Calvario per onorarlo, essendo la reliquia più santa lasciata sulla terra dal suo Divin Figliolo. Da quel giorno le reliquie del Sangue di Cristo furono oggetto della più tenera devozione. Possiamo dire dunque che la devozione al Prez.mo Sangue sia sorta sul Calvario e sia rimasta poi sempre viva nella Chiesa. Né poteva essere altrimenti, perché il Sangue di Gesù è Sangue Divino, è il prezzo del nostro riscatto, il pegno dell'amore di Dio per le anime; ci ha dischiuso le porte del cielo, scorre perennemente su migliaia di altari e nutrisce milioni di anime. Degno è perciò l'Agnello di ricevere onore, gloria e benedizione, perché è stato ucciso e ci ha redento! Nutriamo anche noi viva devozione al Prezioso Sangue, perché sarà una sorgente perenne di grazie. Guardiamo nel Cristo insanguinato il modello perfetto di tutte le virtù, adoriamolo e amiamolo, ed uniti a Lui nella sofferenza, imploriamo il perdono dei nostri peccati.
Il 28 giugno 2013 il più autorevole centro di statistica religiosa del mondo, il Center for the Study of Global Christianity di South Hamilton (Massachusetts), diretto da Todd M. Johnson, ha pubblicato il suo atteso rapporto «Christianity in its Global Context, 1970-2020» (Il cristianesimo nel suo contesto globale, 1970-2020), che offre tutta una serie di statistiche aggiornate al 2013 e una proiezione fino al 2020. Il risultato essenziale di questa vasta inchiesta può essere riassunto in una frase: il mondo sta diventando non meno, ma più religioso, e in particolare il numero dei cristiani e dei cattolici sta aumentando, ma questo aumento dipende dall'Africa e dall'Asia, mentre le Americhe rimangono stabili e l'Europa diventa meno religiosa, meno cristiana e meno cattolica. Il rapporto osserva giustamente che l'elezione di un Papa argentino è un simbolo eloquente di questo spostamento epocale del centro della vita religiosa e cristiana lontano dall'Europa.
«Serve un padre per differenziarsi dalla madre, per accettare le ferite e riconoscere il senso ed esprimere il proprio Sé, entrando così personalmente nel tempo e nella storia». Così scrive Claudio Risé in Il padre. Libertà dono (edizioni Ares, 2013, pp. 142). Nel mito Edipo uccide il padre Laio senza saperlo e sposa la madre Giocasta. La vicenda raccontata dal tragediografo greco Sofocle (496 a. C.-406 a. C.) profeticamente si è avverata nell’epoca contemporanea.
Mercoledì scorso, 26 giugno, alla Camera bassa del Parlamento di Dublino sono ripresi i lavori parlamentari sul «Protection of life during pregnancy bill», la proposta di legge che permetterebbe un ampliamento notevole delle ipotesi per accedere all’aborto per le donne irlandesi. La chiesa cattolica non è stata a guardare ed ha messo in piedi la campagna “Choose life 2013”: una serie di dossier di carattere formativo e spirituale redatti dal Catholic Communications Office della Conferenza episcopale irlandese e rivolti ai semplici fedeli, ai siti web delle parrocchie e a tutti quanti vogliono contrastare questa nuova legge. Il materiale è confezionato in modo tale che possa facilmente essere inoltrato attraverso le newletters delle parrocchie o delle associazioni pro-life.
Nel suo secondo viaggio in Africa da presidente, Barack Obama, appena atterrato a Dakar, Senegal, non ha perso tempo e, durante la conferenza stampa svoltasi il 27 giugno presso il palazzo presidenziale, ha subito affrontato l’argomento che gli stava a cuore: non la Cina che fa man bassa delle risorse naturali del continente né il dilagare del terrorismo islamico o le stragi dei cristiani, bensì i diritti dei gay. A sorpresa, senza cioè averne informato prima il suo ospite, il presidente Macky Sall, nel corso del precedente incontro privato, Obama ha affrontato la questione elogiando la Corte Suprema degli Stati Uniti per la sentenza emessa il giorno precedente contro la legge federale che riconosce solo i matrimoni tra persone di sesso diverso. Ha quindi definito la sentenza “una vittoria per la democrazia americana” e ha esortato tutti paesi africani a porre fine alle discriminazioni contro gli omosessuali. Ha poi spiegato di aver deciso di affrontare l’argomento senza preavviso per l’importanza e l’urgenza di lanciare un messaggio agli africani affinché, pur nel rispetto delle diverse convinzioni culturali e religiose in merito all’omosessualità, accettino di abolire ogni discriminazione legale nei confronti dei gay: “Per quanto riguarda il modo in cui lo stato e la legge trattano i cittadini – ha aggiunto dopo aver paragonato la lotta per i diritti dei gay in Africa a quella dei neri per i diritti civili negli Stati Uniti – ci deve essere parità per tutti”.
La recente legalizzazione di matrimoni omosessuali in Francia ancora non ha archiviato gli argomenti e il dibattito sta continuando. I fautori del cambiamento nella definizione del matrimonio spesso si appellano alla tolleranza, alla comprensione e all'accettazione di chi è diverso per sostenere la loro posizione. Ora che la Francia ha risposto a questo appello, chi non è d'accordo con il cambiamento sta scoprendo che non c'è spazio per l'opposizione. L’organizzazione statunitense C-FAM (Catholic Family and Human Rights Institute) ha riferito che le autorità francesi "hanno deciso che i dimostranti pro-famiglia sono una minaccia pubblica". "Sono stati soggetti a controlli di identità senza fondamento, arresti arbitrari e detenzioni, così come alla brutalità della polizia tra aggressioni fisiche e gas lacrimogeni", ha riportato C-FAM la settimana scorsa.
Non andrà ad abitare nella residenza estiva di Castel Gandolfo, ma comunque Papa Francesco si prenderà le sue dovute "ferie" per il mese di agosto. Secondo quanto riferito da un comunicato della Prefettura della Casa Pontificia,verranno annullate le udienze generali dei mercoledì 7, 14, 21, 28 agosto, per poi riprendere regolarmente da mercoledì 4 settembre. Tuttavia, nelle domeniche di agosto, il Papa guiderà la preghiera mariana dell’Angelus in Vaticano. Giovedì 15 agosto, inoltre, Solennità dell’Assunzione di Maria Santissima, il Pontefice celebrerà la Santa Messa nella Parrocchia di Castel Gandolfo, e successivamente reciterà l’Angelus dal Palazzo Pontificio della residenza estiva.
Mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia ha ordinato diaconi 23 Legionari di Cristo la mattina del 29 giugno 2013 nella Cappella del Centro di Studi Superiori della Legione di Cristo a Roma. Nell’omelia Mons. Boccardo ha sottolineato le caratteristiche specifiche dell’ordine del diaconato, soffermandosi su aspetti come la vocazione, il servizio e l’obbedienza. A proposito della vocazione, all’inizio dell’omelia ha ricordato che: «È il vescovo che autentica la vostra vocazione, però non è lui che la conferisce. La vocazione viene dal Signore Gesù nel suo Santo Spirito. La comunità cristiana vi accoglie come doni di Dio per la propria edificazione e il servizio però non è la fonte originale né della vostra scelta né della vostra decisione. Tutto è grazia e tutto viene da Dio che si è fatto presente nella vostra vita. Guardando alla vostra piccolezza, ha chiesto il dono di voi stessi con umiltà e semplicità e adesso viene verso di voi nel dono dell’ordine sacro per farvi segni e strumenti del suo amore per gli uomini».
«Non si potrà mai costruire una paese libero con la religione cattolica». Da giorni circola su internet un video dove a pronunciare queste parole non è qualunque oppositore della Chiesa, bensì il ministro dell’Educazione francese Vincent Peillon. Il video riporta un’intervista del 2008 fatta all’attuale ministro del governo Hollande, che presentava il suo nuovo libro “La Rivoluzione francese non è ancora terminata”.
Il Comitato etico consultivo nazionale (Ccne) francese si è espresso su come modificare la legge Leonetti del 2005 riguardo al tema del fine vita. Secondo il Ccne non deve essere introdotto «né il suicidio assistito né l’eutanasia», mantenendo così la distinzione già esistente tra «lasciar morire e far morire».
"La pillola abortiva Ru486 come i farmaci contro il cancro. A mettere la vita nascente e il tumore sullo stesso piano è il ministro della Salute australiano, Tanya Plibersek, che ha annunciato che le esenzioni per i medicinali salvavita saranno estese anche alla kill pill."
L’assolata piazza della chiesa di Giussano è colma di gente. Pure sulla colonna di fronte alla facciata c’è qualcuno arrampicato. «Conoscevo Borgonovo, gli avevo costruito la casa negli anni Novanta, qui dietro», spiega un signore: sessant’anni passati, fa il muratore in paese. Si sporge dal gradino per vedere la bara che esce dalla chiesa tra la gente: «Era vigoroso, me lo ricordo quando mi aiutava a fare i lavori. È stato un brutto colpo vederlo ridotto in quelle condizioni dalla malattia».
Il mio caro amico Giuseppe Lo Giudice, presidente di Aisla Sardegna, mi aveva detto che gli avrebbe fatto piacere se fossi andata alla “Festa di primavera” organizzata dall’associazione a Nurachi, un piccolo paese vicino a Oristano. La cosa mi piaceva anche se il “viaggio” non era indifferente. Ma ho pensato: altri miei compagni di Sla, anche meno “in forma” di me, faranno questo sacrificio, posso non farlo io? E poi mi garbava l’idea di conoscere altra gente come il nuovo presidente nazionale di Aisla, Massimo Mauro, l’ex calciatore (in foto sotto), che ha ricevuto il “testimone” dal mio caro amico Mario Melazzini, e avrei incontrato il nostro assessore alla sanità, la dottoressa Simona de Francisci, una persona splendida che è sempre stata al fianco di noi malati di Sla (e lo dico per esperienza diretta).
Molti degli arcani e venerabili misteri che si verificarono tra Gesù e Maria sono messi in serbo per il gaudio accidentale dei predestinati alla vita eterna, come altrove ho detto. I più sublimi ed ineffabili accaddero nei quattro anni in cui essi vissero da soli nella loro casa, dal felice transito di san Giuseppe fino alla predicazione del Maestro della vita. È impossibile che una creatura mortale possa degnamente penetrare segreti così profondi: quanto meno potrò io, con la mia rozzezza, manifestare ciò che di essi ho compreso! Se ne capirà la ragione da quello che sto per dire. L'anima di Cristo era uno specchio limpidissimo e senza macchia, dove la Regina contemplava il Verbo eterno come capo ed artefice della santa Chiesa, come redentore di tutto il genere umano, come maestro di salvezza eterna e come angelo del gran consiglio, che adempiva ciò che era stabilito "ab aeterno" nel concistoro della beatissima Trinità.
Rimsha Masih si è trasferita in forma definitiva con la sua famiglia in Canada, dopo mesi passati in una località nascosta per evitare vendette islamiste. La giovane cristiana pakistana, accusata di blasfemia ad agosto e prosciolta dalle accuse a novembre, ha trovato asilo come perseguitata in terra straniera. Non era mai successo prima che un cristiano accusato di blasfemia in Pakistan venisse assolto.
Troppe pressioni da parte di estremisti islamici. Ecco perché Jerome ha deciso di chiudere la sua macelleria aperta da 11 anni nel centro commerciale “Italie” a Blosne, quartiere di Rennes. «Troppe pressioni», dice il proprietario francese. Al suo posto aprirà una macelleria halal, cioè lecita per i musulmani.
E' stato lo stesso papa Francesco a definire così il documento da lui portato a termine e che stava scrivendo Benedetto XVI. Lunedì prossimo la visita a Lampedusa, per "pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell'isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno".
Il servo di Dio Mons. Francesco Alber­tini, per meglio promuovere la devozione al Prezzo della nostra redenzione, fondò la Confraternita del Prez.mo Sangue. Mentre ne scriveva gli Statuti, nel conven­to delle Paolotte in Roma, si udirono urla e strepiti in tutto il monastero. Alle consorelle spaventate, suor Maria Agnese del Verbo Incarnato disse: «Non temete: è il demonio che si arrabbia, perché il no­stro confessore sta facendo cosa che gli di­spiace assai». L'uomo di Dio stava scrivendo la «Co­roncina del Preziosissimo Sangue». Il maligno su­scitò in lui tanti scrupoli che stava per di­struggerla quando la stessa santa suora, ispirata da Dio, vedendolo esclamò: «Oh! che bel regalo ci portate, padre!». «Qua­le?» disse meravigliato l'Albertini, che a nessuno aveva confidato di aver scritto quelle preghiere. «La Coroncina del Prez.mo Sangue», rispose la suora. «Non la distruggete, perché sarà diffusa in tutto il mondo e farà molto bene alle anime». E fu così. Anche i più ostinati peccatori non resistevano quando durante le sante Missioni, si svolgeva la commoventissima funzione delle «Sette Effusioni». L'Albertini fu eletto Vescovo di Terra­cina, dove morì santamente.
Durante la messa alla Casa santa Marta, Francesco porta l'esempio di Abramo che cerca di salvare Sodoma dalla distruzione. "Se vuoi che il Signore dia una grazia, devi andare con coraggio e fare quello che ha fatto Abramo, con quell'insistenza". Gesù stesso che ci dice che dobbiamo pregare come la vedova col giudice, come quello che va a bussare di notte alla porta dell'amico. Con insistenza: "Gesù ci insegna così".
Venite, adoriamo Cristo, Figlio di Dio, che ci ha redenti con il suo Sangue. Per redimerci Gesù ha versato ben sette volte il suo Sangue! Il motivo di sì copiose e dolorose effusioni non va ricercato nella necessità di salvare il mondo, perché a salvarlo ne sarebbe bastata una sola goccia, ma soltanto nel suo amore per noi. Agli albori della storia umana avviene un grave fatto di sangue: il fratricidio di Caino; Gesù, agli albori della sua vita terrena, vuole iniziare la redenzione con la prima effusione di Sangue, quello della Circoncisione, versato sulle stesse braccia della Madre, come primo altare del Nuovo Testamento. Sale allora a Dio la prima degna offerta dalla terra e, da allora in poi, Egli guarderà l'umanità non più con lo sguardo della giustizia, ma della misericordia. Passano anni da questa prima effusione - anni di umile nascondimento, di privazioni e lavoro, di preghiera, di umiliazioni e persecuzioni - e Gesù dà inizio nell'orto degli ulivi alla sua Passione redentrice, versando sudore di sangue. Non sono le pene fisiche che gli fan sudare Sangue, ma la visione dei peccati della intera umanità, che egli innocente si è addossato, e la nera ingratitudine di coloro che avrebbero calpestato il suo Sangue e rifiutato il suo amore. Gesù versa di nuovo Sangue nella flagellazione per purificare particolarmente i peccati della carne, perché «per una piaga così putrida, non poteva esservi una medicina più salutare» (S. Cipriano). ...
Il Documento magisteriale già più volte citato (1), che seguiremo in questa esposizione, attingendo al n. 2.2, ci illumina in dettaglio su quali sono le "Tecniche di reclutamento e di formazione" e le "procedure d'indottrinamento" usate da Sètte e MRA (Movimenti religiosi Alternativi). Ci avverte innanzitutto che tali tecniche e procedure sono "praticate da numerose sètte e «culti»", che sono "spesso molto sofisticate" e che "sono per buona parte all'origine del loro successo". Le persone, si avverte, "ignorano che questo approccio è spesso una messinscena" e " sono inconsapevoli circa la natura della macchinazione che li porterà a farsi convertire" mediante i "metodi di formazione (manipolazione sociale e psicologica) cui verranno sottoposti". Quindi, essendone avvertiti in anticipo, i nostri fedeli, forse in sincera ricerca di una spiritualità più appagante, (2) avrebbero un utile campanello d'allarme al loro presentarsi. L'identità del lupo, nella favola dei Sette Capretti, apparve chiara dal tono della voce nonostante la sua zampaccia nera fosse stata imbiancata dalla farina...
“Sono sacerdote e sono felice!” - così dovrebbe rispondere ogni sacerdote. La vocazione al sacerdozio è una chiamata alla felicità e alla gioia, nel servizio agli altri e in intima unione con Cristo. In un mondo dove spesso contano più la carriera e il successo personale, dare la propria vita per gli altri e per la fede in Cristo, è un cammino irto di difficoltà e fatiche, ma anche pieno di gioia; segno di contraddizione, non sempre compreso, ma richiesto da molti. La possibilità di maturare una scelta vocazionale al sacerdozio è dono di Dio e cresce in seno ad una comunità di fedeli. E’ nella capacità delle comunità cristiane trasmettere la “gioia sacerdotale”; ed è impegno del sacerdote curare la “dimensione della gioia” della propria vocazione.
La recente vittoria al Festival di Cannes di La vie d’Adèle, film che racconta dell’amore tra due donne poco più che adolescenti, non è un caso. Si inserisce in un filone televisivo-cinematografico di esaltazione dell’omosessualità, sempre più invadente, che si pone quale anticipazione di cambiamenti sociali. Ormai non si contano i prodotti, soprattutto televisivi, dove si descrive la condizione dell’omosessuale come umanamente buona. Una scelta che è il frutto di un sottile gioco di costruzione mediatica a totale appannaggio di un elite orientata a favorire l’emergere di ideologie e la completa accettazione di valori a senso unico. E’ anche ciò che emerge da una serie di studi sulla comunicazione cinematografica e televisiva in cui si indaga il ruolo dello stereotipo dell’omosessuale.
Ricordiamo tutti, due mesi fa, il caso di un padre di famiglia a passeggio per i giardini del Lussemburgo con una felpa che riporta la scritta “Manif pour tous” e il disegno di una famigliola: viene fermato da poliziotti ed è costretto a togliere la felpa, «indumento contrario ai buoni costumi». Il 16 giugno Nicolas Bernard-Buss, 23 anni, indossando la maglietta (pericolosa per la sicurezza nazionale) col logo della famiglia, manifesta contro la legge sul matrimonio gay con circa 1.500 persone davanti alla sede della tv M6, a Neully-sur-Seine, mentre il presidente Hollande partecipa a una trasmissione. Interviene la polizia, lo insegue, lo arresta e lo conduce in Tribunale, che lo processa per direttissima e lo condanna a quattro mesi di reclusione: in Francia, a pochi passi da casa nostra.
«Può un futuro adeguato a una città come Milano, chiamata ad un ruolo internazionale, prescindere da Dio?». È questa una delle domande cruciali che l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola confessa di porsi costantemente e rilancia a tutti nell’intervista realizzata da Giangiacomo Schiavi e pubblicata oggi sulle pagine milanesi del Corriere della Sera. Nel dialogo con il giornalista il cardinale parla della necessità di un «rinascimento milanese», «un rinascimento che ha bisogno di ideali» e in cui dunque non possono che giocare un ruolo di primo piano quei valori di cui non basta parlare ma di cui occorre «fare esperienza».
Margherita Hack è morta la notte scorse a Trieste. Aveva 91 anni. Il Correttore di bozze rende omaggio a una grande astrofisica italiana, che però, purtroppo per lei, i giornali ricorderanno soprattutto per l’ateismo militante. In quanto tale, in effetti, come hanno riportato quasi tutti i necrologi apparsi oggi in internet, era stata anche nominata presidente onorario dell’UAAR, acronimo di “Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti”.
Avete mai visto un’ottantina di bambini piccoli, tutti assieme, riuniti in una chiesa? A me è capitato domenica scorsa 23 giugno 2013 alla “Festa dei Bambini” celebrata nelle parrocchie di Confienza (1.700 abitanti) e di Vinzaglio (500), in diocesi di Vercelli (e provincia di Pavia). Che spettacolo! Quei bambini non ancora in età scolastica, in braccio o tenuti per mano e trotterellanti vicino a mamma e papà, erano proprio uno spettacolo insolito e creavano un’atmosfera di festa e di gioia nella quale eravamo tutti coinvolti. Mi sono commosso segnando con l’olio benedetto del Bambino Gesù di Arenzano una crocetta sulla loro piccola fronte. E con quanto amore le giovani mamme e papà presentavano i loro bambini e ricevevano anche loro il segno della croce sulla fronte come sacra unzione di vite consacrate al Signore Gesù. Una mammina mi presenta con fierezza il suo piccolino che stava sbadigliando alla grande e faceva tenerezza e mi dice: «Ha solo un mese e mezzo». Rispondo: «Brava! E ti dico anche grazie perché senza bambini l’Italia non va più avanti».
Aggiornare le leggi nazionali alla rivoluzione del matrimonio gay è un’operazione più impervia di quanto si possa pensare. Se ne sono accorti nel Regno Unito, dove la legalizzazione delle nozze omosessuali è ormai alle porte e il governo ha cominciato a pensare a come modificare termini apparentemente semplici e immediati come “marito” e “moglie”.
Allah in Malesia non è solo il nome con cui i musulmani chiamano il loro Dio ma anche quello utilizzato dai cristiani nella locale lingua Malay. Nello Stato islamico dove vige la sharia, in cui i musulmani sono il 60 per cento della popolazione e i cristiani discriminati appena il 9, funziona così da almeno 400 anni. Negli ultimi anni, però, estremisti islamici hanno accusato la Chiesa cattolica di usurpare il nome del loro Dio, hanno bruciato chiese, sequestrato bibbie, minacciato giornali, portato in tribunale le gerarchie cattoliche e nel 2009 hanno perso.
Recep Tayyip Erdogan protesta i grandi successi del suo governo in campo economico e grida al complotto internazionale contro la Turchia. Ma i motivi che stanno dietro le proteste di piazza che si susseguono dal 31 maggio sono altri. In undici anni di potere l’Akp ha triplicato il reddito pro capite dei turchi e portato il paese al 17esimo posto della classifica mondiale dei Pil.