MaM
Messaggio del 29 maggio 2015:Cari figli, anche oggi desidero invitarvi a pregare per i miei pastori nella Chiesa. Pregate, cari figli, affinché accolgano me, accolgano i miei messaggi e vivano i miei messaggi. Perché siano portatori dei miei messaggi in questo mondo stanco. Cari figli, essi, fortificati dallo Spirito Santo e dalla fede, siano portatori del Santo Vangelo ed evangelizzatori nelle famiglie! Pregate, cari figli, per i miei pastori e siate perseveranti nella preghiera. Grazie per aver risposto anche oggi alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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L'Altissimo impegno la nostra Regina e signora nei doveri di sposa di san Giuseppe, ponendola così anche nell'occasione di conversare più spesso col prossimo, affinché la sua vita innocente fosse per tutti un esempio di somma santità. In questo nuovo stato, la divina Signora, era capace di pensieri tanto elevati, di decisioni così ben ponderate e di regolare tutte le azioni della sua vita con tale sapienza da provocare negli angeli una mirabile emulazione e dare agli uomini un esempio mai visto prima. Pochi la conoscevano e ancor meno avevano a che fare con lei; questi più fortunati, però, ricevevano influssi così divini da quel cielo di Maria, che con ammirabile giubilo e parole eccezionali avrebbero bramato alzare la voce e rendere nota la luce che infiammava i loro cuori, sapendo che proveniva dalla presenza di Maria purissima. Questi effetti, che la mano dell'Altissimo operava, non erano nascosti alla prudentissima Regina, ma non era ancora tempo di manifestarli al mondo, né la sua profondissima umiltà lo consentiva. Chiedeva continuamente a Dio che la nascondesse agli uomini e che tutti i favori della sua destra ritornassero solo a sua lode, lasciando che ella fosse ignorata, anzi, disprezzata da tutti i mortali, affinché non venisse offesa la sua bontà infinita.
“Desidero – ha detto Gesù Cristo alla beata Suor Faustina – che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della Mia Misericordia, affinché attingano forza, refrigerio ed ogni grazia, di cui hanno bisogno per le difficoltà della vita e specialmente nell’ora della morte. Oggi giorno condurrai al Mio Cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della Mia Misericordia. E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre Mio. Lo farai in questa vita e nella vita futura. E non rifiuterò nulla a nessun’anima che condurrai alla fonte della Mia Misericordia. Ogni giorno chiederai al Padre Mio le grazie per queste anime per la Mia dolorosa Passione”.

«Oggi conduciMi tutte le anime devote e fedeli, ed immergile nel mare della Mia misericordia. Queste anime Mi hanno confortato lungo la strada del Calvario, sono state una goccia di conforto in un mare di amarezza».
L'Associazione nazionale per la lotta all’Aids (Anlaids) è presente in questi giorni sul territorio italiano con circa 3 mila banchetti per sostenere le sue iniziative contro la pandemia. Un impegno, quello in favore delle persone sieropositive, che ha sempre contraddistinto l'azione pastorale dell'allora cardinale Jorge Mario Bergoglio. Celebre l’immagine che lo ritrae inginocchiato, mentre bacia i piedi di un bambino malato di Aids.
Nel Volto sfigurato della Sindone vediamo la sofferenza dei più deboli e ci immergiamo nel silenzio dell’amore. E’ quanto afferma Papa Francesco in un videomessaggio in occasione dell’Ostensione straordinaria della Sindone di Torino, trasmessa in mondo visione da Rai Uno, ieri pomeriggio. L’evento si colloca nell’ambito dell’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI. Nel videomessaggio, il Papa ringrazia il Signore per gli strumenti di comunicazione che oggi offrono questa possibilità di venerazione.
Nel Messaggio Urbi et Orbi Francesco chiede di invocare la pace di Gesù risorto per la Terra Santa e la riconciliazione fra israeliani e palestinesi; per la pace in Iraq e in Siria; per la fine delle violenze in Africa e soprattutto in Mali e in Nigeria; pace in Asia, in particolare nella penisola coreana, segnata da venti di guerra. Prima delle benedizione dalla loggia centrale della basilica, il pontefice ha celebrato la messa sul sagrato di san Pietro. Centinaia di migliaia di fedeli da tutto il mondo hanno riempito la piazza e via della Conciliazione.
Papa Francesco invita tutti ad accogliere le "sorprese di Dio" e a non averne paura. "I problemi, le preoccupazioni di tutti i giorni tendono a farci chiudere in noi stessi, nella tristezza, nell'amarezza... e lì sta la morte. Non cerchiamo lì Colui che è vivo!". Durante la grande Veglia egli ha amministrato i sacramenti di battesimo, cresima e prima comunione a quattro uomini adulti da Italia, Albania, Russia e Stati Uniti.
Chiara sta ancora finendo di sparecchiare la tavola, mentre Marco dà un po' retta ad Anna, 7 anni, ed Eugenio, 3 anni e mezzo. Daniele, 21 mesi, sta riposando nel suo lettino. Così mi accoglie questa famiglia, come se fossi di casa. Niente formalità, ma la normalità di una famiglia la domenica pomeriggio. La loro storia invece è un po' fuori dal comune. “Quando sono rimasta incinta per la terza volta – racconta Chiara – davo tutto per scontato, perché sapevo tutto: come si partorisce, come si allatta e così via. Pensavo di dover solo fare un'ecografia per sapere se era maschio o femmina. L'ho fatta e ho scoperto che era maschio, ma presentava un forte iposviluppo. Per cui ci hanno rimandato a un nuovo esame tre settimane dopo, con una ginecologa che solitamente segue i casi più problematici. Ricordo di aver pensato: Gesù cosa mi sto perdendo? Io avevo dato tutto per scontato, mentre il buon Dio mi stava dicendo: Io ti sto dando un figlio, non un pacchetto maschio o femmina, non voglio che ti perdi niente di questa esperienza”.
""A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono. E' anche giudizio: Dio ci giudica amandoci. Ricordiamo questo: Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perché Dio non condanna, Lui solo ama e salva". E' la prima Via Crucis di papa Francesco: ci sono decine di migliaia di persone che già dal pomeriggio si erano raccolte attorno al Colosseo, ci sono bandiere e migliaia di candele. Ma c'è soprattutto un alternarsi impressionante di silenzio e preghiere."
“Desidero – ha detto Gesù Cristo alla beata Suor Faustina – che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della Mia Misericordia, affinché attingano forza, refrigerio ed ogni grazia, di cui hanno bisogno per le difficoltà della vita e specialmente nell’ora della morte. Oggi giorno condurrai al Mio Cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della Mia Misericordia. E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre Mio. Lo farai in questa vita e nella vita futura. E non rifiuterò nulla a nessun’anima che condurrai alla fonte della Mia Misericordia. Ogni giorno chiederai al Padre Mio le grazie per queste anime per la Mia dolorosa Passione”.
Dopo la celebrazione della Messa del Crisma di ieri mattina, Papa Francesco ha chiamato Benedetto XVI e "ha fatto una lunga e intensa telefonata con il senso della comunione, dopo il momento della grande celebrazione comunitaria di tutti i sacerdoti". E' stata "una telefonata molto, molto bella, intensa e significativa". Queste le parole del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, il quale ha tenuto poco fa un briefing per illustrare le cerimonie pasquali che vedranno impegnato nelle prossime ore Papa Francesco. Dopo la telefonata a Benedetto XVI, Jorge Mario Bergoglio è stato ieri a pranzo con sette sacerdoti, “un pranzo - ha detto ancora Lombardi - con una bella conversazione, perché erano sacerdoti che avevano molte storie da raccontare e molto interessanti sulla loro attività.
Che dire? A volte la realtà supera di gran lungo la fantasia ed il desiderio. L’altra sera ho ricevuto una telefonata da un mio carissimo amico: il direttore della Caritas Diocesana. Vedendo sul display del cellulare il suo nome, rispondendo e senza neppure lasciarlo parlare, dico:”Viva Papa Francesco”. E lui replicando mi dice: “Ecco, appunto, Papa Francesco domani ti invita a pranzo!” E, tra il mio stupore, meraviglia, sbigottimento, e gioia ci siamo dati appuntamento per ieri mattina alle 12.30 a Porta sant’Anna.
Gli Stati Uniti fanno passare nei cieli due bombardieri nucleari e Pyongyang si prepara a un attacco missilistico. Approvato, sembra, anche il processo per la costruzione di un nuovo ordigno nucleare. Pechino ripete il suo stanco mantra: “Calmare le tensioni”.
La memoria di p. Tentorio è ancora viva e presente nella comunità. Per questo oggi, in occasione del Venerdì Santo, i fedeli hanno voluto ricordare il suo sacrificio e la sua testimonianza di fede, in attesa di festeggiare domenica la Pasqua di risurrezione". È quanto racconta ad AsiaNews p. Giovanni Vettoretto, missionario del Pontificio istituto missioni estere nell'Arakan Valley (Cotabato del nord, Mindanao) e confratello di p. Fausto Tentorio, il sacerdote del Pime ucciso a colpi di pistola il 17 ottobre 2011. In particolare, la parrocchia di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, dove ha lavorato a lungo il sacerdote di origini italiane, ha reso omaggio "alla sua personale testimonianza di fede", frutto di una vita spesa al servizio della missione.
"In questa realtà che sembra non avere scampo preghiamo che dopo il Calvario vi sia la Resurrezione. Qui la Passione di Gesù è la sofferenza di milioni di persone che patiscono ogni giorno il dramma della guerra, dell'odio, della povertà". È quanto afferma ad AsiaNews p. Giuseppe Moretti, parroco dell'unica chiesa dell'Afghanistan, la cappella interna all'ambasciata italiana a Kabul (v. foto). Il sacerdote definisce la piccola comunità cristiana, composta da 12 suore e alcune decine fra militari e funzionari di ambasciate, una "Chiesa catacombale, silenziosa, discreta, ma operosa perché testimonia Cristo al popolo afghano con il proprio esempio di vita e con la presenza quotidiana dell'Eucarestia".
"Voglio essere parte della Chiesa, pregare la Parola di Dio, seguire gli insegnamenti del Vangelo e testimoniare Cristo agli altri". Angelo Gomes (tutti i nomi dell'articolo sono fittizi per questioni di sicurezza, ndr), 31enne musulmano del Bangladesh, nella notte di Pasqua riceverà il battesimo e diventerà cattolico. Tra qualche giorno si sposerà con Martha, la donna che gli ha fatto scoprire Cristo. "Inizierò una nuova vita - racconta il giovane ad AsiaNews - che finalmente sarà piena". Angelo nasce e cresce in una famiglia islamica praticante. Quando è ancora ragazzo perde entrambi i genitori. Non sapeva nulla di cristianesimo e cattolicesimo, fino a quando non incontra Martha, cattolica, e si innamora di lei. "Mi raccontava di Gesù e Maria - ricorda - e delle loro sofferenze. Rimasi sconvolto nello scoprire la crocifissione di Cristo, che Lui è morto in croce per portare a tutti noi la redenzione e aprire le porte del Paradiso".
" Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue. Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me. Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che èil mio Signore. Amen. (Recitata 33 volte il Venerdì Santo, libera 33 Anime del Purgatorio. Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5. Venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI). "
La Lituania consiste perlopiù in pianura. Eppure, a pochi chilometri da Siauliai, un piccolo comune di oltre 150 mila abitanti, sorge una piccola collina di sei metri. Per un paese dove la maggiore altitudine raggiunta sfiora i 300 metri, è comunque poca cosa. Non fosse solo che, quella collina, tempestata da centinaia di migliaia di croci conficcate nel friabile terreno del Paese Baltico, racconta una storia di fede e di dolore. Stiamo parlando della Collina delle Croci, luogo profondamente radicato nella tradizione lituana, che persino papa Giovanni Paolo II visitò nel lontano settembre di vent'anni fa. Ma andiamo con ordine.
Venerdì scorso, in una scuola del veronese, un crocifisso è stato deriso e dileggiato con gesti irrispettosi e, nel parcheggio antistante l'Istituto, altri crocifissi – rubati dalle aule – sono stati fatti a pezzi e poi bruciati. Gli autori di questi gravi gesti sono tutti ragazzini sotto i 15 anni, probabilmente non mossi da un consapevole odio religioso – specificamente diretto contro il credo cristiano – ma eccitati dall'idea di compierne una di veramente grossa, mostrandosi adulti e degni di considerazione agli occhi di qualche altro compagno più grande.
Il Giovedì Santo, 28 marzo 2013, ha dato occasione a Papa Francesco di proporre una profonda riflessione sulla «crisi dell’identità sacerdotale» e sulla presenza di troppi preti meramente «gestori», «preti tristi» che non sanno più parlare ai propri fedeli e ascoltarli. Nell’omelia della Messa Crismale, il Pontefice ha anzitutto spiegato il simbolismo dell’«unzione» che accomuna il Servo di Javhè di Isaia, il re Davide e Gesù. L’unzione simboleggia il servizio, ed è illustrata dalle parole del Salmo 133: «È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, la barba di Aronne, che scende sull’orlo della sua veste». «L’immagine dell’olio che si sparge, che scende dalla barba di Aronne fino all’orlo delle sue vesti sacre – ha detto il Papa – è immagine dell’unzione sacerdotale che per mezzo dell’Unto giunge fino ai confini dell’universo rappresentato nelle vesti».
Un «errore grave rispetto all’equilibrio della nostra società», poiché «quando si dà libero corso a ogni tipo di ricerca sull’embrione vuol dire che lo si considera niente, materiale da laboratorio». Il cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, presidente della Conferenza episcopale francese, ha risposto così ai microfoni di Radio Notre-Dame a chi gli chiedeva un commento sulla proposta di legge, tesa a non ostacolare la ricerca sull’embrione umano, che da oggi è all’esame dell’Assemblea nazionale. L’errore, spiega il porporato, è duplice: innanzitutto di investimento, in quanto «da diversi anni ci viene detto che le cellule embrionali saranno la fonte del trattamento rigenerativo delle malattie nervose, ma a tutt’oggi non vi è nemmeno, in questo campo, un protocollo di sperimentazione; c’è la continua promessa che ciò avverrà presto ma in realtà non avviene mai. E d’altra parte esistono altre strade della ricerca molto più promettenti che sono state anche coronate da un premio Nobel». Vingt-Trois si riferisce alle cellule staminali pluripotenti indotte, prodotte in laboratorio dal medico giapponese Shinya Yamanaka, insignito nel 2012 del premio Nobel per la medicina.
Yang Yuzhi, madre 42enne di quattro figli, è stata trovata morta impiccata nell’Ufficio della Commissione per la pianificazione familiare della contea di Taikang, provincia di Henan. La storia di Yang è legata, come quella di Lü e Feng Jianmei, alle violenze giustificate dal Partito comunista cinese in nome della legge sul figlio unico, che ha già impedito la nascita di 400 milioni di bambini dal 1979, anno in cui la legge sul figlio unico è stata approvata.
Amanda Smith, 29 anni, inglese, racconta le pressioni per porre fine alla gravidanza. Oggi la figlia ha nove mesi e basta un po’ di pellicola per medicarla
Domani uscirà nelle librerie in Francia “Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco. Solo l’amore ci salverà” (ed. Parole et Silence, Editions du Rocher, La Librairie éditrice vaticane, 190 pp. 15 euro). Il libro, con la prefazione del cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, raccoglie alcuni interventi dell’allora arcivescovo di Buenos Aires. Proponiamo alcuni stralci di questi discorsi, anticipati dal Le Figaro. SATANA. «Fate attenzione: noi non siamo in lotta con i poteri umani, ma contro la potenza delle tenebre. Come ha fatto con Gesù, Satana cercherà di sedurci, di perderci, di offrirci delle “alternative praticabili”. Noi non possiamo permetterci il lusso di essere creduloni o sufficienti. È vero che noi dobbiamo dialogare con tutto il mondo, ma non si dialoga con la tentazione».
Papa Francesco ha autorizzato ieri la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti 63 nuovi Beati e 7 nuovi Venerabili servi di Dio. Tra di essi figurano martiri della guerra civile spagnola, dei regimi comunisti dell’Europa Orientale e del nazismo. Tra i prossimi nuovi Beati c’è anche il giovane seminarista italiano Rolando Rivi, ucciso in modo barbaro dai partigiani nel 1945. Fu ucciso in odio alla fede ancora adolescente di quattordici anni, testimone dell’incondizionato amore che provava per Gesù. Di seguito riproponiamo un articolo che tempi.it realizzò nel settembre scorso. Si tratta di un’intervista a Emilio Bonicelli, autore di un bel libro sulla storia di Rivi.
Papa Francesco inizia il triduo pasquale con una Santa Messa che celebra questo pomeriggio nel carcere minorile di Casal del Marmo. Vi prendono parte circa 50 giovani detenuti e il Papa laverà i piedi a dodici di essi. Per sua esplicita volontà la celebrazione sarà molto semplice, non saranno ammesse telecamere e i giornalisti rimarranno fuori dall’edificio carcerario. Scelta singolare questa di andare in un carcere come primo atto petrino nei riguardi della società laica e civile. Come si spiega se, come ha detto Francesco ai cardinali radunati per la prima messa dopo l’elezione pontificale a Santa Maria Maggiore, «la chiesa non è una organizzazione umanitaria pietosa»?
“Desidero – ha detto Gesù Cristo alla beata Suor Faustina – che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della Mia Misericordia, affinché attingano forza, refrigerio ed ogni grazia, di cui hanno bisogno per le difficoltà della vita e specialmente nell’ora della morte. Oggi giorno condurrai al Mio Cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della Mia Misericordia. E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre Mio. Lo farai in questa vita e nella vita futura. E non rifiuterò nulla a nessun’anima che condurrai alla fonte della Mia Misericordia. Ogni giorno chiederai al Padre Mio le grazie per queste anime per la Mia dolorosa Passione”.
Negli anni ’80, quando Papa Francesco era solo il sacerdote Jorge Bergoglio, scoprì durante un viaggio in Germania una immagine della Madonna -la cosiddetta “Knotenloeserin” o Vergine che scioglie i nodi- di cui riportò in Argentina varie riproduzioni e che è ormai l’oggetto di una forte venerazione popolare a Buenos Aires. L’immagine, attribuita al pittore settecentesco Johann Georg Melchior Schmidtner, si trova nella chiesa di St. Peter am Perlach ad Augusta, nel Sud della Baviera, e rappresenta la Madonna che scioglie i nodi di un lungo nastro che gli è offerto da angeli che si trovano alla destra del quadro, mentre altri angeli a sinistra raccolgono il tessuto ormai liscio. Il “sacerdote” Bergoglio fu colpito subito da quest’allegoria del ruolo di mediatrice della madre di Gesù e decise così di portarla con sé a Buenos Aires, dove iniziò a distribuirla a sacerdoti e fedeli. E’ così che nel settembre del 1996, padre Rodolfo Arroyo, che era stato nominato pochi mesi prima parroco di San Jose’ del Talar, nella capitale argentina, decise di portarla alla veneraqzione anche nella sua chiesa.
Papa Francesco ha autorizzato ieri la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti 63 nuovi Beati e 7 nuovi Venerabili servi di Dio. Tra di essi figurano martiri della guerra civile spagnola, dei regimi comunisti dell’Europa Orientale e del nazismo. Tra i prossimi nuovi Beati c’è anche il giovane seminarista italiano Rolando Rivi, ucciso in modo barbaro dai partigiani nel 1945. Fu ucciso in odio alla fede ancora adolescente di quattordici anni, testimone dell’incondizionato amore che provava per Gesù. Beato sarà presto anche don Giuseppe Girotti, sacerdote domenicano piemontese, ucciso nel lager di Dachau nel 1945.
" Il sacerdote deve "uscire a sperimentare" la sua "unzione, il suo potere e la sua efficacia redentrice: nelle 'periferie' dove c'è sofferenza, c'è sangue versato, c'è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni" e se "è vero che la cosiddetta crisi di identità sacerdotale ci minaccia tutti e si somma ad una crisi di civiltà", "se sappiamo infrangere la sua onda, noi potremo prendere il largo nel nome del Signore e gettare le reti". "Uscire": papa Francesco ne sta facendo una parola d'ordine rivolta a tutta la Chiesa, ne ha parlato ieri, nella sua prima udienza generale, torna a parlarne oggi, durante la messa crismale. "Che l'unzione giunga a tutti, anche alle 'periferie', là dove il nostro popolo fedele più lo attende ed apprezza. La nostra gente ci senta discepoli del Signore, senta che siamo rivestiti dei loro nomi, che non cerchiamo altra identità; e possa ricevere attraverso le nostre parole e opere quest'olio di gioia che ci è venuto a portare Gesù, l'Unto"."
Un piccolo rosario trovato dentro casa: inizia così la conversione al cattolicesimo di Sumita Jagatap, indù e praticante in uno studio legale di Mumbai. Figlia di madre indù e padre buddista, la donna vive da sempre rapporti conflittuali, dentro e fuori la propria famiglia: la diversa religione è spesso motivo di scontri e litigi tra i genitori, che hanno ripercussioni anche sui figli. Sumita cresce inquieta, senza veri punti di riferimenti, e porta queste insicurezze anche nel proprio matrimonio, che durerà appena sette giorni.
In tutto il vicariato dell'Anatolia fervono i preparativi per Settimana Santa a quasi tre anni dalla morte di mons. Padovese. Il 2 aprile a Ürgüp la messa per i cristiani iracheni, afghani e iraniani dispersi nella Cappadocia. Due i battesimi celebrati nella piccola comunità. A causa delle distanze le messe vi sono solo a Natale, Pasqua e Assunta. Il racconto di un sacerdote locale ad AsiaNews.
“Sono un cane, perché non so organizzare la mia vita, ma così Dio mi ha salvato”. Questa è la sintesi finale di Padre Vincent Nagle, che mi ha appena raccontato la storia della sua vocazione sacerdotale. Effettivamente si è dimenticato di aver dato appuntamento ad un’altra persona nello stesso orario della nostra intervista, ma poco importa. Guadagniamo una simpatica spettatrice, a quanto pare abituata alla disorganizzazione dichiarata di Padre Vincent. Fa sorridere, ma ha perfettamente ragione, perché Dio ci vuole così come siamo e con la nostra umanità, se glielo permettiamo, ci porta sulla strada che ha preparato per noi. Una famiglia difficile, un’educazione confusa e l’irresistibile fascino del sesso femminile, mescolate a una buona dose di distrazione, non hanno impedito a Padre Vincent di riconoscere l’unica cosa che conta: la Presenza di Cristo.
«Siamo nati e non moriremo mai più» era solita ripetere Chiara Corbella. Nell’attesa della Pasqua di Cristo voglio ricordare la grande testimonianza di una ragazza morta a soli ventotto anni il 13 giugno del 2012. Ne sono rimasto profondamente colpito, tanto che ho sentito l’esigenza di raccontarla a tutti i miei amici, anche ai miei studenti, quando in classe, qualche settimana fa, è sorto il confronto su che cosa fosse la fede. Tra le tracce assegnate ai miei alunni del triennio quella che aveva riscosso maggiori consensi era relativa alla fede come metodo di conoscenza. Questa era la traccia: «La fede è un criterio di conoscenza, uno dei più utilizzati, se non il più frequente nella vita quotidiana. Del resto la stessa cultura si basa su questo principio di fede, fiducia, credito attribuito a testimoni credibili. Argomenta in maniera opportuna tali affermazioni adducendo esemplificazioni per corroborarle o per confutarle. Soffermati, poi, sulla fede nel campo religioso: è della stessa natura della fede negli altri campi? Infine, rifletti sul tuo cammino personale di fede facendo riferimento alla tua esperienza e al tuo vissuto».
Il caso delle cure compassionevoli a base di cellule staminali, che il ministro della Salute Renato Balduzzi ha contribuito a far diventare un caso internazionale, è stato riportato ieri sul sito di Nature, una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo. Nell’articolo a firma di Alison Abbott, Nature racconta passo dopo passo la vicenda che vede coinvolti numerosi pazienti affetti di gravi malattie neurodegenerative, ad oggi incurabili, le autorità italiane e Stamina Foundation, onlus di cui il professore Davide Vannoni è presidente.
Yang Yuzhi, madre 42enne di quattro figli, è stata trovata morta impiccata nell’Ufficio della Commissione per la pianificazione familiare della contea di Taikang, provincia di Henan. La storia di Yang è legata, come quella di Lü e Feng Jianmei, alle violenze giustificate dal Partito comunista cinese in nome della legge sul figlio unico, che ha già impedito la nascita di 400 milioni di bambini dal 1979, anno in cui la legge sul figlio unico è stata approvata.
«La manifestazione è stata enorme. Ho ricevuto una comunicazione del Ministero per gli affari interni secondo cui c’erano un milione e 60 mila persone». A certificare a tempi.it i numeri della Manif Pour Tous, che domenica scorsa è tornata a protestare a Parigi contro la legge del governo Hollande che vuole legalizzare matrimoni e adozioni gay, è Stéphane Buffetaut, ex deputato europeo, membro del Comitato economico e sociale europeo dal 2002, appartenente al Partito cristiano democratico ed esperto di diritto.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,1-15)
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Il North Dakota è il primo Stato americano a vietare l’aborto eugenetico di bambini con la sindrome di Down o con altre malattie. È la prima legge priva di compromessi da quando l’aborto è stato legalizzato negli Stati Uniti dagli anni Settanta.
Monsignor Cesare Zaffanella, sacerdote cremonese, in Argentina dal 1984 al 2008, è felicissimo. Papa Francesco, che lui chiama ancora semplicemente Bergoglio, «è un mio grande amico», dice a tempi.it. Oltre ad essere stato «mio vescovo quando insegnavo all’Università Cattolica di Buenos Aires».
Ma quali sono questi “nodi”? Tutti i problemi che portiamo molto spesso negli anni e che non sappiamo come risolvere: i nodi dei litigi familiari, dell’incomprensione tra genitori e figli, della mancanza di rispetto, della violenza; i nodi del risentimento fra sposi, la mancanza di pace e di gioia nella famiglia; nodi dell’angoscia; i nodi della disperazione degli sposi che si separano, i nodi dello scioglimento delle famiglie; il dolore provocato da un figlio che si droga, che è malato, che ha lasciato la casa o che si è allontanato da Dio; i nodi dell’alcolismo, dei nostri vizi e dei vizi di quelli che amiamo, i nodi delle ferite causate agli altri; i nodi del rancore che ci tormenta dolorosamente, i nodi del sentimento di colpa, dell’aborto, delle malattie incurabili, della depressione, della disoccupazione, delle paure, della solitudine…nodi dell’incredulità, della superbia, dei peccati delle nostre vite. La Vergine Maria vuole che tutto questo cessi. Oggi viene incontro a noi, perché le offriamo questi nodi e Lei li scioglierà uno dopo l’altro. Ora avviciniamoci a Lei. Quanto è bella! ContemplandoLa scoprirete che non siete più soli. Davanti a Lei vorrete confidarLe le vostre angosce, i vostri nodi…e da quel momento, tutto può cambiare. Quale Madre piena d’amore non viene in aiuto al suo figliolo in difficoltà quando la chiama? "/>
Nessuna delle qualità della donna forte poté mancare alla nostra Regina, dato che fu anche regina delle virtù e fonte della grazia. Pensa ad un campo e lo compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna. Il campo della più alta perfezione, dove si genera con la massima fertilità quanto vi è di più soave nelle virtù, fu quello a cui pensò la nostra donna forte Maria santissima; meditandolo al chiarore della luce divina, conobbe il tesoro che racchiudeva. Per comprare quindi questo campo, vendette tutto ciò che è terreno, di cui era veramente regina, posponendolo al possesso del campo che acquistò, negandosi l'uso di ciò che poteva possedere. Solo questa Signora poteva venderlo interamente, essendo padrona di tutto, per comprare lo spazioso campo della santità. Ella sola considerò e conobbe adeguatamente, appropriandosene dopo Dio, il campo della Divinità e dei suoi attributi infiniti, che gli altri santi ricevettero solo in parte. Col frutto delle sue mani piantò una vigna, cioè la santa Chiesa, non solamente col darci il suo santissimo Figlio perché la formasse e la edificasse, ma anche divenendo sua coadiutrice e, dopo la sua ascensione, guida e maestra della stessa Chiesa. Piantò la vigna del paradiso celeste, che Lucifero, nella sua inaudita superbia, aveva devastato, ed essa si riempì di nuove piante per la sollecitudine e il frutto di Maria purissima. Piantò la vigna del suo grande e magnanimo cuore con i germogli delle virtù, con la vite fertilissima, Cristo, che di-stillò nel torchio della croce il vino soavissimo dell'amore, di cui si inebriano i suoi servi prediletti e si alimentano i suoi amici.
Per p. Simon Faddoul, della Caritas libanese, la situazione dei campi profughi "è sempre più drammatica". La Lega Araba sostiene con le armi i ribelli siriani contro il regime di Assad. Libano, Algeria e Iraq temono un allargamento del conflitto nella regione. Il leader della Coalizione nazionale siriana chiede l'intervento armato degli Stati Uniti e della Nato.
Anche in Quaresima e in preparazione della Pasqua, i cristiani di alcune zone dell'India sono vittime di aggressioni e violenze. Lo denuncia Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), che registra alcuni attacchi avvenuti nel mese di marzo in Chhattisgarh e Kerala. "Questa - sottolinea il leader cristiano lanciando un appello alla National Human Rights Commission (Nhrc) - è la settimana più importante dell'anno: le minoranze cristiane dovrebbero essere ancora più protette e difese".
Dopo aver messo in allerta le unità da combattimento e aver puntato i missili contro le basi americane a Guam e nelle Hawaii, il regime elimina l’ultima via di comunicazione diretta con la Corea del Sud e dichiara: “Non c’è più bisogno di parlare, la guerra può esplodere in qualunque momento”.
Un evento “davvero singolare” per tutta la Compagnia di Gesù. Così padre Antonio Spadaro SJ, direttore della Civiltà Cattolica, ha commentato l’elezione di Jorge Mario Bergoglio a Romano Pontefice, con il nome di Francesco. Lo studioso gesuita è intervenuto stamattina in qualità di moderatore presso la sede di Civiltà cattolica, alla presentazione dei due istant book, Guarire dalla corruzione e Umiltà, strada verso Dio, editi da EMI, che raccolgono vari interventi ed omelie del cardinale Bergoglio, durante il suo ministero di arcivescovo di Buenos Aires. Un gesuita che diventa papa, secondo Spadaro, è un fatto che può spiegarsi come segue: “Noi facciamo un voto speciale di obbedienza al Papa – ha detto il direttore di Civiltà Cattolica - perché lui ha una visione più universale della Chiesa e sa quali sono le frontiere sulle quali inviarci. Se uno di noi diventa Papa, questo fatto è da comprendersi come il più alto servizio alla Ecclesia universa”.
E’ online, sul sito della prestigiosa rivista internazionale Trends in Pharmacological Sciences* l’articolo: “Ulipristal acetate in emergency contraception: mechanism of action”. Gli autori, i Ginecologi padovani Bruno Mozzanega, Erich Cosmi e Giovanni Battista Nardelli, Direttore quest’ultimo della Clinica Ginecologica dell’Università, discutono il meccanismo d’azione di Ulipristal Acetato (UPA), commercializzato come ellaOne per la contraccezione di emergenza (CE). Ogni compressa di ellaOne contiene UPA micronizzato 30 mg (equivalente a UPA non micronizzato 50 mg) ed è efficace fino a 120 ore dal rapporto non protetto. I produttori – riferiscono gli autori - sostengono che UPA agisca ritardando l’ovulazione ed escludono qualsiasi interferenza con l’impianto dell’embrione. Essi basano la loro conclusione su quattro studi sperimentali che valutano gli effetti di UPA sull’ovulazione e sull’endometrio umano e queste conclusioni sono condivise dalle più autorevoli agenzie del farmaco internazionali.
Tra le tante crisi di cui soffre il nostro mondo, un posto di rilievo spetta alla crisi della confessione, strettamente connessa a quella perdita del senso del peccato di cui già parlava il venerabile papa Giovanni Paolo II, individuando tra le cause principali di questa epocale «eclissi della coscienza», il secolarismo e il relativismo, nonché alcune tendenze ecclesiali che hanno generano una certa confusione nella predicazione, nella catechesi e nella direzione spirituale. In effetti, bisogna constatare che spesso i confessionali sono vuoti da entrambe le parti: sia quella del penitente sia quella del confessore. La gente si confessa sempre più di rado, ma è anche vero che chi vuole confessarsi, raramente riesce a trovare in confessionale, o almeno in chiesa, un sacerdote disponibile – impegnato magari in attività che potrebbero benissimo svolgere i laici... L’esempio di sacerdoti santi, quali san Pio da Pietrelcina, san Leopoldo Mandic, o il santo Curato d’Ars – per non citare che i più noti – mostra però lo stretto legame tra l’aureola di cui ora godono in cielo, e le ore passate in confessionale quando erano ancora in questo mondo. Senza contare che un buon confessore, a sua volta è anche un assiduo penitente... Questo libro di padre Livio Fanzaga, popolare direttore di Radio Maria, costituisce dunque una lettura utilissima per tutti – chierici e laici -, particolarmente in quest’ultimo scorcio dell’Anno Sacerdotale fortemente voluto da papa Benedetto XVI.
Papa Francesco sta tenendo in Piazza San Pietro la sua prima udienza generale del mercoledì, dalla sua elezione, 14 giorni fa. Ha iniziato la catechesi sottolineando che raccoglie "con grande riconoscenza e venerazione" il testimone dalle mani di Benedetto XVI. "Dopo la Pasqua - ha detto - riprenderemo le catechesi dell’Anno della fede. Oggi vorrei soffermarmi sulla Settimana Santa. Con la Domenica delle Palme abbiamo iniziato questa Settimana – centro di tutto l’Anno Liturgico – in cui accompagniamo Gesù nella sua Passione, Morte e Risurrezione".
Al termine dell’udienza generale il Papa ha lanciato un appello per il Centrafrica: "Seguo con attenzione quanto sta accadendo in queste ore nella Repubblica Centroafricana e desidero assicurare la mia preghiera per tutti coloro che soffrono, in particolare per i parenti delle vittime, i feriti e le persone che hanno perso la propria casa e che sono state costrette a fuggire. Faccio appello perché cessino immediatamente le violenze e i saccheggi, e si trovi quanto prima una soluzione politica alla crisi che ridoni la pace e la concordia a quel caro Paese, da troppo tempo segnato da conflitti e divisioni".
Il tradimento di Giuda paragonato al pettegolezzo, al parlare male degli altri. E’ la riflessione fatta da Papa Francesco nella breve omelia tenuta questa mattina nella “Casa Santa Marta” in Vaticano, a commento del Vangelo del Mercoledì Santo. Poi, a sorpresa, il Papa si è recato nella Basilica di San Pietro a salutare i dipendenti vaticani riuniti per la Messa presieduta dal cardinale Angelo Comastri alla vigilia del Triduo pasquale.
“Umiltà, la strada verso Dio” e “Guarire dalla corruzione”: sono i titoli dei primi due libri in italiano di Jorge Mario Bergoglio. I due volumetti, editi dalla Editrice Missionaria Italiana (Emi), sono stati presentati ieri mattina alla sede di “Civiltà Cattolica”. I testi, che raccolgono due meditazioni dell’allora arcivescovo di Buenos Aires, attingono alla spiritualità ignaziana.
La prima udienza del mercoledì di Papa Francesco si è tenuta in piazza san Pietro, all'aperto, vista la grande folla presente che non poteva essere contenuta nell'abituale aula delle udienze. Erano infatti oltre 15mila le persone presenti: come ha già fatto, il Papa è arrivato a bordo di una jeep scoperta e ha fatto il giro della piazza salutando i presenti con il suo tipico modo, quello del pollice in alto. Si è fermato poi a baciare alcuni bambini anche se questa volta non è sceso come aveva fatto l'altra volta. C'erano fedeli che arrivavano da molti paesi ai quali ha rivolto il suo saluto: Francia, Canada, Inghilterra, Irlanda, Filippine, Stati Uniti d'America, Spagna, Messico e Portogallo. Nel suo discorso il Papa ha insistito sulla necessità di uscire e andare incontro alla gente: "La casa di Gesù è la gente, siamo noi. E per dire Dio al mondo dobbiamo uscire da noi stessi e andare verso le periferie dell'esistenza".
La Corea del Nord torna a fare sentire la voce grossa, stavolta annunciando di essere pronta ad attaccare gli Stati Uniti. L’agenzia ufficiale Kcna ha dichiarato che le forze armate di Pyongyang sono in “assetto da combattimento” per colpire “le basi Usa continentali, delle Hawaii e di Guam”. Come spiega il generale Carlo Jean a ilsussidiario.net, “la Corea del Nord ricatta Corea del Sud, Stati Uniti, Cina e Russia, minacciando di creare caos e instabilità, in modo da avere degli aiuti sia in viveri sia in carburante”.
Dopo essere stata approvata oltre dieci anni fa, presto l'eutanasia in Belgio potrebbe essere consentita anche ai minorenni. Il Senato ha infatti riaperto i dibattiti volti a modificare la legge sulle richieste di eutanasia nel tentativo di ampliare tale possibilità anche ai minori di 15 anni e ai malati di Alzheimer. Su iniziativa di Philippe Mahoux, colui che nel 2002 firmò la legge con cui venne ufficialmente introdotta l'eutanasia, il Senato belga ha iniziato ad ascoltare alcuni esperti. Il paese oggi è in subbuglio e se - da una parte - gli studi di una ricercatrice dell'Università di Gand rivelano che circa il 50% dei decessi dei bambini al di sotto di un anno in Belgio è ricollegabile a una forma di eutanasia (attiva o passiva), si organizzano grandi marce per la vita da parte dei cristiani in tutto il paese. Noi ne abbiamo parlato con il dottor Renzo Puccetti, specialista in medicina Interna e socio fondatore dell’Associazione Scienza & Vita.
"Le autorità sanitarie di Pechino hanno chiuso una clinica illegale che ogni anno forniva circa 300 embrioni umani a madri surrogato assunte da ricche coppie della capitale incapaci di avere figli. La struttura non aveva alcuna approvazione legale o medica. Lo scandalo è scoppiato grazie a un servizio registrato dalla China Central Television, che ha fatto scattare le indagini sul caso. Gli agenti di pubblica sicurezza, insieme a diversi funzionari del settore sanitario e farmaceutico, hanno effettuato un raid alla "Hong Kong Fuchen Group" nella mattina del 25 marzo. "
In vista della Pasqua i capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme invitano i fedeli da tutto il mondo a pregare per la situazione di instabilità e guerra nel Medio Oriente ed ad essere vicini alle popolazioni di Siria, Libano, Egitto, Iraq e a ricordare tutte le vittime delle violenze. Firmato da 12 fra patriarchi e leader religiosi, l'annuale messaggio per la Pasqua è anche un invito dei capi delle Chiese cristiane a visitare la Terra Santa e a recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa: "Questa terra è divenuta un quinto Vangelo... Il fuoco sacro del Sabato Santo e la Veglia Pasquale ci ricordano, e il mondo intero, di 'la luce del Signore risorto', che illumina tutto il mondo, anche nei luoghi più oscuri della terra. Il nostro mondo oggi è pieno di falsi idoli che separano le persone dalla luce di Cristo e la verità del suo Vangelo". Ecco il messaggio integrale diffuso dal Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito a prendere fra le mani la croce del mio amato Figlio Gesù e a contemplare la Sua passione e morte. Le vostre sofferenze siano unite alla Sua sofferenza e l'amore vincerà, perché, Lui che è l'Amore, ha dato se stesso per amore per salvare ciascuno di voi. Pregate, pregate, pregate affinché l'amore e la pace comincino a regnare nei vostri cuori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito a prendere fra le mani la croce del mio amato Figlio Gesù e a contemplare la Sua passione e morte. Le vostre sofferenze siano unite alla Sua sofferenza e l'amore vincerà, perché, Lui che è l'Amore, ha dato se stesso per amore per salvare ciascuno di voi. Pregate, pregate, pregate affinché l'amore e la pace comincino a regnare nei vostri cuori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Nata da una famiglia islamica, la ragazza scappa di casa a 7 anni per fuggire dalle botte della madre. Accolta in un ostello di gesuiti, ricorda i bambini che “pregavano sempre una donna che chiamavano Madre Maria”. La scoperta di una grave malattia, il diploma da infermiera professionista e la conversione al cattolicesimo.
In questi giorni circola con insistenza sul web un breve video tratto dalla telecronaca diretta dell’emittente polacca TV TRWAM della visita di Papa Benedetto XVI in Germania risalente al settembre 2011, e che mostrerebbe - così affermano coloro che fanno circolare questo video - una presunta umiliazione subita dal Papa da parte dei vescovi tedeschi, la maggioranza dei quali non gli stringerebbe la mano.
Quando, sei mesi fa, le autorità amministrative di Buenos Aires decisero di ampliare le ipotesi di depenalizzazione dell’aborto, l’allora Cardinal Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco, emanò un coraggioso comunicato ufficiale, in cui la scelta di interrompere la gravidanza veniva comunque fermamente condannata senza se e senza ma. Il testo di quel comunicato, che porta la data del 10 settembre 2012 ed è intitolato “Sobre la resolución para abortos no punibles en la Ciudad de Buenos Aires”, merita di essere integralmente riportato ...
È di qualche settimana fa la notizia che riguarda la mobilità degli insegnanti di religione cattolica. Il sito culturacattolica.it ha voluto dedicare un articolo all'argomento, evidenziando le pietre di scandalo che denunciano un'indebita intromissione dell'Autorità scolastica statale all'interno dell'insegnamento della religione cattolica, dai tempi del Concordato in mano all'Ordinario diocesano.
Era il funerale di un ventenne eppure traspariva una strana bellezza, fatta di un dolore discreto, non disperato. C’era di più della fine negli occhi di chi ha accompagnato Luca Cecarini a morire. La sofferenza si mischiava ad un oltre visibile nello sguardo della sorella Alessandra, che esile e composta salutava i presenti. Pareva patire amore, come se quel fratello fosse ancora presente, perché Luca in così poco tempo ha lasciato un segno indelebile, ora davanti agli occhi di tutti: «Sappiamo che sei ancora presente», ha detto un amico dal pulpito.
La signora Lü, 33 anni, è stata costretta ad abortire dagli ufficiali comunisti cinesi della città di Chuzhou, nella provincia di Anhui, al settimo mese. L’aborto forzato è avvenuto lo scorso 22 marzo e a darne la notizia è stato il marito, che ha anche diffuso la foto del piccolo abortito. La donna è stata obbligata a interrompere la gravidanza perché il figlio era “fuori quota”. Per questo gli ufficiali dell’Ufficio per la pianificazione familiare hanno preso la donna, l’hanno trascinata in ospedale e qui, sotto l’autorità del signor Cui, che lavora alla pianificazione familiare, ha subito un’iniezione letale per il picco
«Ho una domanda per il procuratore generale: perché i mandati di arresto vengono spiccati solo quando ci sono scontri davanti al quartier generale dei Fratelli Musulmani» e non quando vengono uccisi decine di cristiani copti? La domanda è di un membro del movimento egiziano a favore della democrazia “6 Aprile” e si riferisce alla decisione presa dal procuratore generale dell’Egitto di arrestare sei attivisti politici dell’opposizione, ritenuti colpevoli di avere incitato alla violenza.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 26,14-25)
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Nell'inatteso e nuovo stato del matrimonio in cui si trovava, la principessa del cielo Maria, sollevò subito la sua mente purissima al Padre della luce, per conoscere come si dovesse comportare per compiacerlo maggiormente nei nuovi obblighi di tale stato. Perché io potessi dare qualche notizia di ciò che a tale scopo sua Altezza pensò tanto santamente, il Signore mi richiamò alle qualità della donna forte, descritte da Salomone nell'ultimo capitolo dei suoi Proverbi, scorrendo il quale, per quanto possibile, dirò ciò che mi fu dato ad intendere. All'inizio della seconda sezione si legge: Una donna perfetta chi potrà trovarla?. Il suo prezzo viene da lontano e dagli ultimi confini della terra. La domanda in realtà esprime un'esclamazione, se la si intende per la nostra grande e forte donna Maria, ma se la si riferisce a qualunque altra in confronto a lei, esprimerà una negazione, poiché in tutto il resto della natura umana e della legge comune non si può trovare un'altra donna forte come la Principessa del cielo. Tutte le altre furono e saranno deboli, senza poterne eccettuare alcuna che non sia associata al demonio per la colpa. Chi troverà dunque un'altra donna forte? Né i re e gli imperatori, né i principi più potenti della terra, né gli angeli del cielo, né lo stesso potere divino ne troverà una uguale, perché mai ne creerà un'altra come Maria santissima. Ella è l'unica e la sola senza pari, la sola senza uguali, la cui insuperabile dignità solo il braccio dell'Onnipotente ha misurato, poiché egli, dandole il suo Figlio eterno, della sua medesima sostanza, uguale a sé, immenso, increato ed infinito, non le poteva dare di più.
335 calciatori che compongono 16 squadre, per una manifestazione sempre più multiculturale. È la "Clericus Cup", giunta quest'anno alla sua settima edizione. Un vero e proprio campionato di calcio in cui si affrontano sacerdoti e seminaristi appartenenti agli istituti pontifici di Roma e provincia. I partecipanti, raggruppati in 4 gironi, con determinazione e sano agonismo hanno superato la prima fase ed attendono ora gli accoppiamenti per i quarti di finale del torneo, in programma dal 13 aprile. Il "campionato mondiale pontificio" come è stato definito da più parti è organizzato dal CSI (Centro Sportivo Italiano) e patrocinato dall'Ufficio Sport della CEI, dal Pontificio Consiglio per i Laici e da quello per la Cultura. 56 le nazionalità presenti nel torneo, che vede nei messicani la rappresentanza più numerosa con ben 46 presenze. Seguono gli italiani e gli statunitensi (29 calciatori), i brasiliani (23) e gli spagnoli (21).
Nelle corsie dell’Evangelico Hospital di Curitiba, vicino a San Paolo in Brasile, si erano verificate negli ultimi anni parecchie morti sospette. Così tante che il ministero della sanità brasiliana ha cominciato a indagare sulla dottoressa Virginia Soares de Souza, i cui pazienti, malati di cancro, morivano “troppo velocemente” rispetto a un normale decorso della malattia.
Chi si oppone all’aborto e si rifiuta di praticarlo «infligge una forma di tortura alla donna». È quanto si legge nel “Rapporto del relatore speciale sulla tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti”, firmato dal commissario Juan E. Méndez, documento presentato durante la 22ma sessione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Si legge: «Enti internazionali e regionali attivi nell’ambito dei diritti umani hanno cominciato a riconoscere che l’abuso e il maltrattamento di donne che cercano servizi di salute riproduttiva possono causare tremende e durevoli sofferenze fisiche e psicologiche».
Il Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu, a Ginevra, lo scorso 21 marzo, ha avviato un’inchiesta sull’arcipelago gulag della Corea del Nord. La decisione è stata presa sulla base dell’ultimo rapporto sulla violazione sistematica dei diritti umani nel “regno eremita”, datato 1 febbraio 2013. Gli “Special Rapporteur” Vitit Muntarbhorn e poi Marzuki Darusman hanno inviato annualmente all’Onu documenti sulla Corea del Nord dal 2004. Su quel regime totalitario sono state adottate 16 risoluzioni dall’Assemblea Generale e si sono accumulati ben 22 rapporti. Non vi è stata, finora, alcuna risoluzione del Consiglio di Sicurezza (l’unica che avrebbe avuto un carattere vincolante) in merito al sistematico abuso subito dai cittadini dell’ultimo regime autenticamente stalinista al mondo. Quella avviata il 21 marzo è la prima inchiesta del Consiglio dei Diritti Umani sulla Corea del Nord.
Le forze armate norcoreane sono in "assetto da combattimento" avendo per obiettivo gli Stati Uniti: lo riporta l'agenzia ufficiale Kcna, secondo cui il target sono "le basi Usa continentali, delle Hawaii e di Guam". Secondo l'agenzia, l'esercito è stato posto in stato d'allerta, mentre alle "unità speciali strategiche" è stato ordinato di prepararsi per un eventuale attacco contro gli Stati Uniti. "Il comandante dell'esercito del popolo coreano - si legge nella dichiarazione diffusa dall'agenzia ufficiale nordcoreana - dichiara che tutte le truppe d'artiglieria, comprese le unità missilistiche strategiche e le unità di artigliera a lunga gittata devono entrare in stato d'allerta di pronti al combattimento".
Sabato 23 marzo, in diverse città della Repubblica Messicana è stata celebrata la messa di avvio. Sono più di 18.000 i missionari di Gioventù e Famiglia Missionaria che stanno portando la Buona Novella a parrocchie e comunità bisognose in occasione della Settimana Santa. I missionari sono perlopiù ragazzi e ragazze, ma anche famiglie complete che si sono impegnate a dare un contributo di valore per la evangelizzazione. Tra i missionari partecipano anche medici e dentisti che offrono visite gratuite nelle comunità annunciando con il Vangelo la carità che si fa vita concreta.
Aprire il cuore alla dolcezza del perdono di Dio: l’invito di Papa Francesco è contenuto nell’omelia della Messa che il Pontefice ha presieduto questa mattina nella “Casa Santa Marta” in Vaticano, alla presenza degli ospiti della "Domus". Ogni uomo vive la “notte del peccatore”, ha detto il Papa, ma Gesù ha una “carezza” per tutti.
C’è attesa al Carcere minorile romano di Casal del Marmo per la visita del Papa giovedi prossimo. Il Ministero della Giustizia afferma che la celebrazione della “Messa in Coena Domini” sarà un momento di riservata preghiera, che coinvolgerà soltanto Papa Francesco, i 46 ragazzi ospiti della struttura, la guardasigilli Paola Severino e la responsabile del Dipartimento per la Giustizia Minorile Caterina Chinnici.
Magdi Cristiano Allam abbandona la Chiesa Cattolica con un articolo su «il Giornale» del 25 marzo. È una notizia dolorosa per chi, come me, si considera amico del giornalista convertito dall’islam, con cui ha condiviso diverse iniziative. Purtroppo, però, era una notizia nell’aria da tempo. La conversione dell’amico Magdi Cristiano era in qualche modo ancora incompiuta. Come molti cattolici «adulti», di sinistra o di destra (perché ce ne sono anche a destra), pensava che – tanto più sulle materie dove si sentiva competente – fosse lui a dovere giudicare il Magistero e non il Magistero a dovere giudicare lui.
Perché aspettare la morte di un donatore di organi per prenderglieli? È questa, in estrema sintesi, la domanda che un bioeticista canadese si fa sull’ultimo numero del Giornale di etica sanitaria della prestigiosa università di Cambridge. NON CONTA ESSERE VIVI O MORTI. Analizzando il caso di un paziente che ha subito gravi lesioni cerebrali, Walter Glennon, bioeticista dell’università di Calgary, scrive: «Ciò che importa non è se il donatore sia morto o meno, o quando la morte deve essere dichiarata, ma che il donatore o chi per lui acconsenta [a donare gli organi], che il donatore si trovi in una condizione irreversibile senza speranza di un significativo miglioramento, che il modo in cui gli si prende gli organi non gli causi dolore e sofferenza e che le intenzioni del donatore vengano portate a compimento con un trapianto di successo».
Torno a scrivere di un antieroe, ma mai come questa volta è un dispiacere. Nutro troppa stima nei confronti di Magdi Allam per etichettare la sua scelta con una critica superficiale o, come tanti stanno facendo in queste ore, con qualche stupido twit ironico. Lo devo al suo coraggio, alla sua onestà intellettuale, alla sua lucidità di giudizio. Mi convinse e mi commosse profondamente la lettera con cui annunciava, sul Corriere della Sera di cui era vicedirettore, le ragioni di quella conversione alla Chiesa cattolica sancita nella bellissima notte del 22 maggio 2008, quando Benedetto XVI lo battezzò (nonostante qualche velata opposizione interna alla Curia), al fianco del suo padrino Maurizio Lupi. Del Gesù annunciato e custodito dalla Chiesa cattolica aveva scoperto, grazie al grande Papa, la profonda ragionevolezza. Ringraziò tante persone, da alti prelati a semplici sacerdoti, ma soprattutto fu grato a Ratzinger per la sua testimonianza di un Dio che non poteva essere contro la ragione, né poteva, al contempo, non essere contro la violenza che tanto islamismo continuava invece a propugnare proprio in nome di Dio.
A chi non è mai capitato di ricevere via web un appello urgentissimo con cui si informa che un bimbo, ricoverato in un precisato ospedale, ha immediata necessità di sangue, oppure la comunicazione della polizia che ci avverte di averci colti a visitare siti che violano il diritto d’autore, o un qualsiasi preoccupante allarme sociale? E a chi non è mai accaduto che una carissima amica al ritorno da un pellegrinaggio, preferibilmente da Medjugorje, ci abbia donato una preziosissima foto con l’immagine di una Croce luminosa che si staglia contro un cielo nero o con la sagoma di una Madonna materializzata da nuvole azzurrine? E per finire, quante volte ci siamo sentiti dare dei fissati, se non di peggio, dai giovani che abbiamo messo in guardia dall’ascoltare alcune tipologie di musica? Come fare quindi a sapere se gli allarmi siano veri, se la foto miracolosa abbia qualche probabilità di avere una provenienza divina, o se certe musiche siano molto pericolose per chi le ascolta abitudinariamente? Vi segnaliamo tre siti che forse non tutti conoscono e che non solo contengono una miniera di informazioni utili, ma soprattutto aiutano a capire se siamo di fronte ad un’innocua (o quasi) burla oppure se sia
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 13,21-33.36-38)
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardarono l'un l'altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare fallo, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poichè Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte».
Nel giorno in cui la nostra principessa Maria compiva quattordici anni, si radunarono gli uomini della tribù di Giuda e della stirpe di Davide, da cui discendeva la celeste Signora, i quali si trovavano allora in Gerusalemme. Fra gli altri fu chiamato Giuseppe nativo di Nazaret, che soggiornava nella stessa città santa, perché era uno di quelli della stirpe regale di Davide. Aveva trentatré anni, una bella figura e un aspetto attraente, ma di incomparabile modestia e serietà; dotato di santissime inclinazioni, era soprattutto castissimo nelle opere e nei pensieri e, fin dal dodicesimo anno d'età, aveva fatto voto di castità. Era parente della vergine Maria; in terzo grado, e di vita purissima, santa ed irreprensibile agli occhi di Dio e degli uomini.
In un’antica abbazia alle porte di Roma padre Ildebrando ha una stanza dove riceve le persone. Chi va da lui subisce l’azione straordinaria del diavolo. Vessazioni, infestazioni, possessioni diaboliche. Padre Ildebrando ogni giorno combatte contro satana. E la sua storia è avvincente.
Durante la Settimana Santa, pensiamo alla “pazienza” che Dio ha con ognuno di noi. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco durante la breve omelia della Messa presieduta, come di consueto, nella Cappella della “Casa Santa Marta” in Vaticano, alla quale erano presenti, tra gli altri, i giornalisti de L’Osservatore Romano.
Anche il mondo dello sport ha applaudito all’elezione di Papa Francesco. Felici soprattutto gli argentini che militano nel Campionato di calcio italiano. Tra di loro c’è il capitano dell’Inter, Javier Zanetti, 40 anni il prossimo 10 agosto. Nato a Buenos Aires, ad oggi è il giocatore straniero in attività con più presenze in serie A. Uomo di sport ma anche di fede, non ha dimenticato i bambini argentini: con la moglie ha infatti creato un’associazione che si occupa di fornire aiuto economico ai piccoli disagiati e alle loro famiglie nella zona di Buenos Aires.
“Senza insegnanti non esiste la scuola!” è il motto della Campagna Mondiale per l’Educazione (Cme) lanciata in occasione della Settimana di Azione Mondiale per l’Educazione scolastica che viene promossa ogni anno con l’obiettivo di attirare l’attenzione di mezzi di comunicazione, rappresentanti istituzionali e della società in generale sull’urgenza di realizzare una educazione primaria qualificata.
Il 25% dei bambini nella fascia di età tra 0 e 5 anni, in India, muoiono per cause legate alla diarrea. Per milioni di persone del Paese asiatico, la mancanza di acqua costituisce una sfida costante. Due terzi della popolazione indiana - riferisce l'agenzia Fides - non ha strutture sanitarie igieniche adeguate. La situazione è particolarmente allarmante per la diffusione di malattie diarroiche conseguenti alla scarsa igiene. Nello Stato sudorientale dell’Andhra Pradesh mancano le latrine, e oltre 665 milioni di abitanti indiani usano fare i loro bisogni fisiologici all’aperto, vicino fogne a cielo aperto o campi, e spesso nei pressi di sorgenti sotterranee.
"Il nostro Papa è meraviglioso. La sua semplicità e il suo carisma hanno fatto breccia qui in Corea, dove nell'ultima settimana noi vescovi e sacerdoti siamo stati contattati da tanti non cristiani che vogliono iniziare un cammino di conversione. Da tanto tempo dico che il lavoro dello Spirito Santo è quasi tangibile: Lui è il padrone della Chiesa, inventa tutto. E re-inventa anche noi". A parlare con AsiaNews è il vescovo di Daejeon, mons. Lazzaro You Heung-sik. Secondo il presule, l'elezione di papa Francesco così come la rinuncia di Benedetto XVI "sono semi di conversione. Tutti questi eventi sono stati compresi e ben accettati qui da noi, e da tante diocesi mi dicono di richieste di adulti che vogliono iniziare il catecumenato: parlando con i miei fratelli nel sacerdozio abbiamo detto che il popolo ha visto una volta di più la bellezza della Chiesa cattolica. La semplicità e il carisma di questo pontefice hanno fatto breccia in molti cuori".
Ho dovuto metabolizzare la cosa, lo ammetto. L’impatto è stato forte, anzi fortissimo. Eppure naturale. Straordinariamente naturale. E dire che era una prima volta, uno di quei cortocircuiti della Storia che eccitano gli animi più sensibili, svincolano la retorica e giustificano le metafore più ardite. Ci andrò giù piano, avverto. Anzi volerò molto basso, come il mio amico Giuseppe che a fine giornata mentre commentava con me l’evento mi ha detto: “sembrava la gara a chi arrivava secondo”. Poi l’ha messa giù bene, per un sito spuntato come un fungo nel delirio post-conclave, spiegando che era “per dare spazio e rilevanza all’altro”. Ma è l’immagine che conta. Si perché dell’ultimo fine settimana ecclesiale ci sono due cose da trattenere, la bella omelia di Francesco nella domenica delle Palme (anche qui confesso: l’aspettavo con una certa ansia dopo i primi discorsi istituzionali martellanti sulla terna povertà-dialogo-creato), e la doppia visione in bianco offerta dalla Chiesa di Ratzinger e Bergoglio. La chiesa dei due papi. E’ inutile girarci intorno. Era un problema, il vero problema, dopo quelle dimissioni improvvise e spiazzanti, i secoli di consuetudine a piangere un pontefice prima di farne un altro, l’abitudine ecclesiale triturata dalla libertà di Benedetto XVI.
AsiaNews racconta una storia di fede e speranza proveniente da una nazione in cui la minoranza religiosa è vittima di persecuzioni e violenze. Nato e cresciuto in una famiglia islamica facoltosa, un uomo decide di offrire le sofferenze della malattia a Gesù e Maria. Dall’incontro con una suora e un pellegrinaggio nasce la spinta alla conversione. Oggi realizza statue e dipinti per testimoniare il Vangelo.
Si è celebrata ieri la XXVIII Giornata mondiale della gioventù a livello diocesano, in attesa della Gmg di Rio de Janeiro del prossimo luglio: i giovani brasiliani aspettano con emozione di incontrare Papa Francesco.
Se ama la Croce, un cristiano non può essere triste e non deve lasciarsi rubare la speranza dal male. È il messaggio che Papa Francesco ha offerto ieri mattina da Piazza San Pietro, dove ha presieduto la Messa solenne della Domenica delle Palme. Davanti a circa 200 mila persone, il Pontefice ha poi salutato tutti i giovani del mondo, dando loro appuntamento alla Gmg di Rio del prossimo luglio.
Domani si svolge a Washington DC la prima “Marcia in difesa del matrimonio”, sull’esempio della fortunatissima “March for Life” che ogni anno si snoda – sempre più partecipata – per le strade della capitale USA a sostegno dei valori della vita, del matrimonio e della famiglia. L’iniziativa, benedetta e supportata dalla Conferenza Episcopale del Nord America – che ha indetto per tutto il 2013 uno speciale tempo di preghiera proprio dedicato al matrimonio –, è stata promossa dall’”Organizzazione Nazionale per il Matrimonio” e ha goduto, nei giorni scorsi, dell’approvazione di politici, membri del Congresso e intellettuali, americani e non.
Renzo Martinelli è l’unico regista italiano che abbia davvero il coraggio di andare controcorrente. E per «corrente» intendiamo il mainstream di pensiero che, quando non è marxista tout court, non riesce a uscire dalla vulgata politicamente corretta. In un cinema italiano che, dopo aver dato lezioni al mondo, si è immiserito nelle commediole, i cinepanettoni, l’immigrazionismo e l’agenda gay, Renzo Martinelli è quasi il solo che sia stato capace di misurarsi col genere epico. E storico, come il suo penultimo film Barbarossa con Rutger Hauer, incentrato sulla battaglia di Legnano. Con al suo attivo film di denuncia come Vajont, o la ricostruzione del sequestro Moro in Piazza delle Cinque Lune, la biografia di Carnera, o l’imbarazzante Porzûs (ricostruzione dell’eccidio della brigata partigiana Osoppo, di cui facevano parte il fratello di Pasolini e lo zio del cantautore De Gregori, per mano di partigiani stalinisti), Martinelli è rimasto colpito dal riaffacciarsi sulla scena mondiale del problema islamico e ha narrato ne Il mercante di pietre, con Harvey Keitel, la vicenda di un occidentale contemporaneo che si converte all’islam radicale e partecipa a un attentato. Ora ritorna sul tema del controverso rapporto con l’islam affondando il bisturi (anche se sarebbe meglio dire la cinepresa) nella storia europea con la sua ultima fatica, Undici settembre 1683, che sarà nelle sale in aprile.
“Credo nel Gesù che ho amato sin da bambino, leggendolo nei Vangeli e vivificato da autentici testimoni, religiosi e laici cristiani, attraverso le loro opere buone, ma non credo più nella Chiesa. La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato”. Queste le parole di Magdi Cristiano Allam (il quale assunse il nome “Cristiano” proprio il giorno del battesimo in San Pietro in Vaticano) pubblicate oggi su Il Giornale e sul sito internet di “Io Amo l’Italia”, movimento politico di cui è presidente.
Non è cosa di tutti i giorni vedere due papi conversare, pregare e pranzare fraternamente assieme. Anzi, è decisamente un evento unico, anche se solo uno dei due è il pontefice in carica (l’altro lo è stato ed ora è emerito). Ma soprattutto non è consueto vedere un’unità così profonda ed è quasi impossibile trovare due uomini che – chiamati a un altissimo ministero – hanno vissuto e vivono questa responsabilità concependosi davvero come “servi” e mettendo se stessi totalmente in secondo piano rispetto a Colui che amano, a cui la Chiesa appartiene (“la Chiesa non è nostra, ma è di Cristo”: è una delle ultime frasi che ci ha lasciato papa Benedetto spiegando la sua rinuncia). Tuttavia è prevedibile che l’avvenimento di Castel Gandolfo fra Benedetto XVI e papa Francesco rinfocolerà le chiacchiere dei media e lo strologamento su presunti dossier segreti – non è il caso di dire “papelli” – che sarebbero stati consegnati dall’uno all’altro (anche se c’è una smentita ufficiale).
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 12,1-11)
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
A tredici anni e mezzo, età in cui la nostra bellissima principessa, Maria purissima, era già molto cresciuta, ella ebbe un'altra visione astrattiva della Divinità, simile alle altre di questo genere finora riferite. In questa visione possiamo dire che le sia avvenuto quello che narra la Scrittura di Abramo, quando Dio gli ordinò di sacrificare il suo figlio diletto Isacco, unico pegno di tutte le sue speranze. Dio tentò Abramo, provando ed esaminando la sua pronta ubbidienza per coronarla. Similmente, anche della nostra gran Signora possiamo dire che Dio la tentò in questa visione, ordinandole di sposarsi. Da ciò comprenderemo anche quella verità che dice: quanto sono imperscrutabili i giudizi del Signore, e quanto s'innalzano le sue vie e i suoi pensieri sopra i nostri! E davvero, come il cielo dalla terra distavano quelli di Maria santissima da quelli che l'Altissimo le manifestò ordinandole che prendesse marito per avere protezione e compagnia. Ella, infatti, in tutta la sua vita aveva desiderato e deciso di rimanere nubile per quanto dipendeva dalla sua volontà, ripetendo e rinnovando più volte il voto di castità che in precedenza aveva fatto.
Riprendiamo di seguito il testo dell’omelia tenuta questa mattina da papa Francesco durante la solenne liturgia della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, celebrata in piazza San Pietro.
Dal nostro piccolo punto di vista - di noi del GRIS che ci occupiamo di quell'angolo di vigna del Signore relativo alle Sètte e Movimenti Religiosi Alternativi (MRA) che insidiano la fede cattolica – noi riteniamo che la diffusa impressione di bontà che il nuovo Papa diffonde non vada equivocata in un buonismo a buon mercato che bypassi o edulcori il problema della verità. La cartina di tornasole è semplice e sempre a disposizione di tutti: basta chiedere agli osannanti al buonismo: Gesù era buono o buonista? La sua bontà e misericordia gli impediva di dare giudizi drastici contro chi falsava la verità rivelata? O forse non era venuto - lui Verità divina incarnata e preparato a morire per farcela conoscere nella sua purezza – proprio per dichiarare la verità religiosa a tutti? (cf Gv 1,18) Ha detto o no "chi è dalla parte della verità ascolta la mia voce"? (Gv 18,37; cf Gv 5,24) e assicurato che chi ascolta le sue parole costruisce sulla roccia? (cf Mt 7,24) e non ci ha forse avvertito che la verità da lui portata sarebbe stata come un fuoco di guerra che avrebbe diviso gli animi di chi la accoglieva da chi la rifiutava perfino all'interno della parentela più cara? (cf Lc 12, 49-53)
Nel corso delle intense e gioiose giornate romane per l’elezione del nuovo Pontefice, uno dei commentatori più ricercati dai network anglosassoni è stato il Reverendo Robert Sirico, presidente dell’Acton Institute for the Study of Religion and Liberty di Grand Rapids, nel Michigan, da lui fondato nel 1990 insieme a Kris Alan Mauren. Nato negli Stati Uniti da genitori di origini italiane, laureato in teologia alla Catholic University of America di Washington e ordinato sacerdote nel 1989, Padre Sirico fonda l’Istituto quando si rende conto che nell’ambito degli studi religiosi manca un’adeguata formazione sui principi basilari della teoria economica – con la conseguenza che agli studenti mancano gli strumenti adeguati per affrontare i problemi sociali di oggi.
L’aborto è diventato un fenomeno talmente normale nel suo orrore e così diffuso che a volte dal fronte pro-choice con disinvoltura arrivano informazioni esplicite sulle reali intenzioni degli abortisti e sulle loro strategie, sicuri che tanto ormai nessuno si scandalizzerà più. È ciò che è accaduto con un’intervista alla dott.ssa Silvana Agatone, presidente della Libera Associazione Italiana Ginecologi per l’applicazione della Legge 194 (Laiga), realizzata dalla rivista Micromega. Lo schieramento pro-choice oggi incontra un’ultima resistenza al libero aborto praticabile sempre e comunque: il medico obiettore.
Moriva a Bangkok ormai dieci anni fa. Era il 29 di marzo del 2003, erano i giorni della paura della Sars, del rischio pandemia, del terrore che un piccolo virus potesse mettere in ginocchio tutto il mondo. Divenne famoso così il nome di Carlo Urbani, l’unica vittima italiana lasciata da questa polmonite atipica. Era stato il primo ad individuare e classificare l’infezione: coordinatore delle politiche sanitarie del sud-est asiatico per l’Oms, smise le sue vesti da dirigente per vestire il camice da medico e impegnarsi, da solo, nell’ospedale francese ad Hanoi dove era ricoverato il primo paziente, di fatto organizzando di persona tutte le difese per fermare la pandemia.
In Zambia, come del resto in molti altri paesi dell’Africa subsahariana e del Terzo mondo, si combatte ogni giorno una vera e propria “guerra” tra organizzazioni non governative. Perché, di fronte al drammatico problema delle gravidanze non desiderate, che spesso sono conseguenza di violenze e relazioni clandestine, c’è chi combatte per difendere la vita e chi, invece, combatte per soldi, calpestando, di fatto, le vite di molti bambini e delle loro a volte giovani madri.
Il pontefice dà inizio ai riti della Settimana santa. L'incontro fra il papa e la folla in silenzio e nella preghiera. La gioia nasce dall'incontro con Gesù. L'invito a non lasciarsi prendere "dallo scoraggiamento". La croce di Cristo lava i peccati personali e quelli del mondo: "guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato" . "Non dobbiamo mai abituarci al male!". L'invito ai giovani a "portare la Croce ... per dire a tutti che sulla croce Gesù ha abbattuto il muro dell'inimicizia, che separa gli uomini e i popoli, e ha portato la riconciliazione e la pace". L'invito alla GMG di Rio de Janeiro.
Carattere strettamente privato per l'incontro tra Francesco e Benedetto XVI, iniziato con "un abbraccio bellissimo", ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede. Francesco era partito dal Vaticano poco dopo le 12, in elicottero. Dopo un volo di 20 minuti e un doppio sorvolo sulla piazza di Castel Gandolfo, è arrivato alle Ville pontificie, accolto da Benedetto XVI, vestito con la talare bianca, dal vescovo di Albano mons. Marcello Semeraro e dal direttore delle Ville, Saverio Petrillo. Da notare, per quanto riguarda l'abbigliamento, che il Papa emerito porta una semplice talare bianca, senza fascia e senza mantelletta: sono i due particolari che lo distinguono, invece, dall'abbigliamento di Papa Francesco che ha anche una mantelletta e la fascia.
Proseguono alacremente le preparazioni per la terza manifestazione nazionale di protesta contro la legge Taubira volta a introdurre il matrimonio fra persone dello stesso sesso nella legislazione francese. Per domenica 24 marzo gli organizzatori si propongono di portare in piazza a Parigi più persone di quelle che sfilarono il 13 gennaio scorso sotto le insegne della Manif pour tous: 1 milione secondo i portavoce dell'iniziativa, 340 mila secondo la polizia parigina. Un'inchiesta di Le Monde ha chiarito che, anche prendendo per buone le stime delle forze dell'ordine anziché quelle degli organizzatori – come in Francia si era sempre fatto fino ad allora – quella del 13 gennaio scorso contro il matrimonio omosessuale sarebbe la terza più grande manifestazione di protesta della storia della Francia republicana, dopo quelle per la difesa della scuola libera minacciata di statalizzazione nel 1984 e contro Jean-Marie Le Pen approdato al secondo turno delle presidenziali nel 2007.
Dopo il condottiero e il professore, il prete. È la sua autodefinizione: «Jorge Bergoglio, prete». Papa Francesco si concepisce così, l’episcopato per lui non è un’onorificenza, ma il compimento del sacramento che lo accomuna al sacerdozio di Cristo, e il pontificato il vertice di quel potere di “custodire” che Cristo ha dato a Pietro come responsabilità del suo amore. L’ha detto subito, affacciandosi su piazza San Pietro: il mio pontificato sarà un cammino di «vescovo e popolo».
«Non mancherò di stare in spirito vicino ai miei fratelli vescovi che si incontreranno con il governatore Cuomo», sono le parole giunte martedì scorso dal cardinale Timothy Dolan, capo della Conferenza episcopale americana, rivolte ai vescovi e ai leader politici che hanno fatto visita al governatore democratico di New York, Andrew Cuomo, per discutere di quella che definiscono un’«inaccettabile» legge abortista.
In tarda mattinata papa Francesco incontrerà e pranzerà con Benedetto XVI, papa emerito. Per la prima volta nella storia della Chiesa, un pontefice incontrerà il suo predecessore. Francesco arriverà a Castel Gandolfo in elicottero, dove Benedetto XVI si è ritirato dal giorno del suo ritiro, il 28 febbraio scorso. In passato vi sono stati periodi in cui nella Chiesa vi era più di un papa, in seguito a elezioni contrastate. Il caso più vicino a quello di oggi è quello della rinuncia di Celestino V, a cui è succeduto Bonifacio VIII alla fine del XIII secolo. Ma il rapporto fra i due non era idilliaco: papa Celestino V finì la sua vita rinchiuso in una fortezza per diversi mesi, fino alla sua morte.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 11,45-56)
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Lazzaro ] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
La nostra divina Principessa vedeva ormai prossimo il chiaro giorno della desiderata visione del sommo Bene. Come in un chiarore che annuncia il giorno imminente, percepiva nelle sue facoltà la forza dei raggi di quella luce divina, che già le si avvicinava. Alla vicinanza dell'invisibile fiamma che illumina e non consuma, si accendeva tutta, e così il suo spirito, ristorato dagli annunci di questo nuovo chiarore, domandava ai suoi angeli: «Amici e signori, mie sentinelle vigilanti e fedelissime, ditemi: a che punto sono della mia notte? E quando arriverà l'alba del mio chiaro giorno, nel quale i miei occhi vedranno il Sole di giustizia, che illumina e dà vita ai miei affetti e al mio spirito?». I santi principi risposero: «Sposa dell'Altissimo, è vicina la vostra bramata verità e luce e non tarderà molto perché già viene». Con questa risposta si aprì alquanto il velo che impediva la vista delle sostanze spirituali e le si manifestarono i santi angeli; li vide, come al solito, nella loro stessa essenza, senza sentire impaccio o dipendenza alcuna dal corpo o dai sensi.
"Va bene, Giovanni Paolo II ha beatificato un'insolita quantità di uomini e donne, molto più dei predecessori. Va bene, dall'ultimo concilio il concetto stesso di santità si è fatto più accessibile, come testimonia il numero non indifferente di nuovi beati laici, madri e padri di famiglia. Va bene, casi come quello recente di Padre Pio dimostrano che la gente non è refrattaria ai modelli di perfezione cristiana, come si tenderebbe a credere. Va bene tutto; ma perché una ragazza apparentemente normale è riuscita a «scardinare le porte del cielo» in pochi mesi? Come ha potuto rifiutare la morfina che i medici volevano somministrarle per lenire i dolori atroci delle metastasi? Voleva avere ancora «qualche cosa da offrire»... Dove trovava la forza? Un'esistenza - altrimenti archiviata con qualche lacrima, un trafiletto sul giornale locale e un coro di «povera ragazza, così giovane» - continua a essere ricordata e imitata. Insomma, c'è la curiosità di capire come una ragazza abbia raggiunto in un niente, in pochi anni, vette di alta spiritualità. Scrivo queste righe dinanzi a una delle sue ultime fotografie, un primissimo piano ripreso mentre giaceva ormai paralizzata nel letto della sua stanzetta di Sassello: Una federa a trama scozzese, azzurra, gialla, rosa e bianca, e lei, che guarda verso il suo interlocutore, col braccio reclinato dietro il capo. Una peluria scura le ricopre il cuoio capelluto; non certo un taglio di capelli all'ultima moda, ma la testimonianza spudorata di una recente chemioterapia. Eppure i tratti del volto non sono quelli di un'ammalata in punto di morte, quanto di una ragazzina maturata in poco tempo. Sorride. Proprio così, sorride di un sorriso che tanti avevano amato. Con lei nella stanza, in quel momento, c'erano tre amici di Genova; avevano scambiato quattro chiacchiere con l'ammalata, avevano vissuto un altro di quei momenti di vangelo "in atto" che la ragazza prediligeva. «Momenti di unità», li chiamava. Il cielo era sceso tra loro: quel sorriso lo testimonia. Ma soprattutto lo testimoniano quei due occhi grandi che non posso non fissare. Hanno un perché, sono sereni, sinceri. Sanno che «la medicina ha deposto le sue armi», ma anche che «tutto vince l'amore». Ecco Chiara Badano, diciottenne. Anzi, Chiara Luce. Come scrive l'Abbè Pierre: «I santi non si limitano a un catalogo, e noi ne incrociamo certamente tutti i giorni». La giovane Badano era probabilmente una di questi. "
Questa è la storia di Giulia Gabrieli, 14 anni, malata di tumore. Sappiate fin da subito che Giulia ce l'ha fatta. È vero, non è guarita: è morta la sera del 19 agosto, a casa sua, nel quartiere di San Tomaso de' Calvi, a Bergamo, proprio mentre alla Gmg di Madrid si concludeva la Via Crucis dei giovani. Eppure ce l'ha fatta. Ha trasformato i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale che l'ha portata a dialogare con la sua morte: «Io ora so che la mia storia può finire solo in due modi: o, grazie a un miracolo, con la completa guarigione, che io chiedo al Signore perché ho tanti progetti da realizzare. E li vorrei realizzare proprio io. Oppure incontro al Signore, che è una bellissima cosa. Sono entrambi due bei finali. L'importante è che, come dice la beata Chiara Luce, sia fatta la volontà di Dio». Giulia era fatta così: diceva queste cose enormi, che a noi adulti tremolanti sembrano impronunciabili, con la lievità dei suoi 14 anni. Eppure era una ragazza normale. Anzi, rivendicava spesso la sua normalità: era bella, solare, genuinamente teatrale, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un'esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato.
Commento al messaggio del 18 Marzo 2013 alla veggente Mirjana di Padre Livio Fanzaga da Radio Maria.
Con la Domenica delle Palme o della Passione del Signore comincia la Settimana Santa, culmine della preparazione alla Solennità della Risurrezione del Signore. A Medjugorje la Liturgia della Domenica delle Palme, il 24 Marzo, inizierà alle ore 10:30 nel luogo in cui si trovano le fondamenta dell’antica chiesa parrocchiale. In seguito ci si recherà in processione nella Chiesa parrocchiale di San Giacomo, dove verrà celebrata la Santa Messa della Passione del Signore. Quel giorno le Sante Messe in chiesa saranno celebrate anche alle ore 7:00, 8:00 e 18:00. In tutte le Sante Messe ci sarà la Benedizione dei rami. Dalle ore 14:00 si pregherà il Rosario sul Podbrdo.
Ieri è stata la giornata mondiale della sindrome di down. Difficile trovare in rete e sui giornali storie e parole che rifuggano da una certa zuccherosa retorica sull’argomento, ma va dato atto al Corriere della Sera e alla sua giornalista Elisabetta Rosaspina di aver oggi proposto ai lettori un’intervista che vale la pena di essere segnalata. Rosaspina, infatti, fa raccontare all’editore milanese Stefano Mauri la sua esperienza col figlio Andrea, un ragazzo down con cui, dice «se dovessi scegliere con chi fare il giro del mondo, non avrei esitazioni: con lui».
Nel suo primo incontro con il corpo diplomatico, Francesco spiega perché ha scelto il nome del Santo di Assisi. L'amore per i poveri, non solo gli indigenti, ma anche coloro che sono vittime della "dittatura del relativismo". "Il dialogo tra noi aiuti a costruire ponti fra tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell'altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello". Ma "non si possono costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri". Per questo è importante intensificare il dialogo fra le varie religioni anzitutto con l'Islam
Con l'aiuto di un padre gesuita, decolla la "pastorale gastronomica". Tre universitari saranno battezzati a Pasqua, dopo aver mangiato leccornie e partecipato al catechismo di p. Girolamo. Il valore del business gastronomico a Taiwan e in Cina.
I leader cristiani invitano i fedeli alla calma, evitando ogni gesto "ostile" che potrebbe esacerbare ancor più gli animi. Tuttavia, la tensione è altissima e non si escludono episodi violenti in risposta alla demolizione della Huria Kristen Batak Protestant (Hkbp) Setu Church di Bekasi, nella provincia indonesiana di West Java; l'abbattimento dell'edificio è stato eseguito nella tarda serata di ieri, nonostante l'appello lanciato dalla comunità scesa in piazza a difesa del luogo di culto. Le autorità non hanno voluto ascoltare le ragioni della minoranza cristiana, distruggendo - dopo un braccio di ferro durato mesi - una chiesa utilizzata da oltre 13 anni per le funzioni del fine settimana.
L’Università di Pisa ha approfittato della Festa dell’8 marzo non per fare un regalo alle donne ma ai transessuali. Infatti in un comunicato pubblicato in quella data si rende noto di «un significativo traguardo raggiunto dall'Ateneo pochi mesi fa»: la ristampa dei diplomi di laurea per quegli studenti che ormai licenziati dall’università hanno cambiato sesso. L’identità sessuale è dunque suscettibile di ristampa. Per non turbar le coscienze dei transessuali inoltre in calce al nuovo diploma non comparirà l’annotazione della sentenza che ha permesso tutta questa pratica. Insomma, nessuno sospetterà leggendo quel diploma che Marcella un tempo era Marco. Il prorettore per gli studenti Rosalba Tognetti commenta soddisfatta: «Per il nostro Ateneo è stato un successo». Tante grazie poi al Garante per la protezione dei dati personali che ha accolto la proposta.
Tra i temi dei giorni che hanno preceduto il Conclave che ha portato all’elezione del card. Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, quello dell’Istituto Opere di Religione (Ior) ha avuto sicuramente un posto di rilievo. E i richiami del neo Papa alla povertà hanno in qualche modo fatto pensare al fatto che la Chiesa possiede una banca, un simbolo in fondo della ricchezza. Peraltro negli ultimi mesi le vicende dell’Istituto, con la sfiducia al presidente Ettore Gotti Tedeschi nel maggio del 2012 e la nomina di Ernst von Freiberg pochi giorni prima della “sede vacante”, hanno lasciato spazio a polemiche e indiscrezioni con molte zone d’ombra e incontrollabili sospetti.
«I giornali inglesi ne hanno parlato come di un semplice scambio di mitocondri, mentre si tratta di un progetto fantascientifico eugenetico di cui poco si sa e che si prefigge la creazione di esseri umani con due mamme e un papà, manipolando il corredo genetico degli embrioni. Il messaggio passato fra la gente, complice la disinformazione e la mancanza di leader che parlino chiaro, è che si stanno semplicemente sperimentando nuove cure». Sono le dichiarazioni a tempi.it di Josephine Quintavalle, la più nota esponente laica del movimento pro-life britannico, fondatrice e direttrice del Comment on Reproductive Ethics, l’osservatorio sulle tecniche riproduttive umane, chiamata dalla Human Fertilization and Embryology Authority (Hfea), organo governativo che regolamenta la fecondazione assistita, ad argomentare contro la proposta di permettere la fecondazione artificiale di un bambino con tre persone diverse.
Pubblichiamo l’omelia dell’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires e primate dell’Argentina, durante la Messa in onore del santo protettore delle donne in gravidanza, san Raimondo Nonnato (31 agosto 2005).
Vicka: Sì, è vero; ma perché hanno paura? Il motivo va ricercato nel fatto che si preoccupano troppo per delle cose che sono ancora lontane e che forse non verranno mai. La Madonna, invece, ci dice di non preoccuparci per il domani. Lei ci invita sempre a pensare a ciò che bisogna fare oggi, momento per momento. Oggi moltissime persone pensano che è prossima la fine del mondo, oppure che è imminente qualche catastrofe o altro. Arrivano delle persone che mi dicono: "Vicka, ci saranno tre giorni di buio e poi nel duemila la fine del mondo". "E chi lo ha detto? - rispondo io - La Madonna? Dove? Qui? Questo io lo sento da voi. Non prestate ascolto a queste cose, non sono vere! La Madonna non parla mai per farci paura. Lei parla sempre per darci una speranza. Cosa succeda nel futuro Dio lo sa, ma noi non dobbiamo avere alcun timore di guardare avanti". Così con queste voci anche i giovani entrano in confusione e non sanno più che cosa fare. Ma un giovane che affronta la vita giorno per giorno e va avanti un passo per volta non si lascia prendere dalla paura. La Madonna ci insegna che la paura non viene da Dio, ma viene sempre dalla parte opposta. Quando noi sentiamo che nel nostro cuore vi è la gioia, la pace e la tranquillità, capiamo subito che tutto questo viene da Dio. Ma quando siamo disturbati e abbiamo dentro la rabbia o siamo presi da paure, allora tutto questo viene dalla parte di un altro (il demonio). In questo modo siamo subito in grado di capire la differenza. Così, carissimi giovani, se sentite la pace, allora accoglietela con tutto il cuore e andate avanti. Se sentite la paura, allora questo è un modo con cui Dio vuol farvi capire che dovete incominciare a impegnarvi o ad andare avanti senza timore a realizzare quello che avete incominciato.
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 10,31-42)
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
L'Altissimo non dormiva né prendeva sonno tra i dolci gemiti della sua diletta sposa Maria, sebbene fingesse di non udirli, ricreandosi con essi nel prolungato esercizio delle sue pene, che le erano occasione di trionfi così gloriosi e di essere tanto ammirata e lodata dagli spiriti celesti. Perdurava intanto il fuoco lento di quella persecuzione, affinché la divina fenice Maria si rinnovasse molte volte nelle ceneri della sua umiltà e il suo purissimo cuore e spirito rinascessero a nuovo essere e stato della divina grazia. Tuttavia, quando giunse il momento opportuno di mettere termine alla cieca invidia e gelosia di quelle giovani ingannate, affinché le loro menzogne non andassero a discredito di colei che doveva essere l'onore di tutta la natura e della grazia, il Signore stesso parlò in sogno al sacerdote e gli disse: «La mia ancella Maria è gradita ai miei occhi, è perfetta ed eletta e non ha colpa in quello che le si attribuisce». La medesima rivelazione ebbe Anna, la maestra delle giovani. Al mattino subito il sacerdote e la maestra parlarono insieme circa la divina luce e l'avvertimento che entrambi avevano ricevuto. Per questa conoscenza del cielo si pentirono dell'inganno subito e chiamarono la principessa Maria, domandandole perdono di aver dato credito alla falsa relazione delle educande, proponendole inoltre tutto ciò che parve loro conveniente per sottrarla e difenderla dalla persecuzione che le facevano e dalle pene che le procuravano.
Oggi è la giornata mondiale della sindrome di down. Una lodevole ricorrenza per mettere al centro dell’attenzione le persone affette da questo male. Quel che però viene spesso dimenticato in questo genere di ricorrenze è ricordare chi fu lo scienziato che per primo scoprì la causa della sindrome: Jérôme Lejeune (Montrouge, 13 giugno 1926 – Parigi, 3 aprile 1994). Genetista, pediatra, cattolico, antiabortista; la vita di Lejeune è stata un continuo battersi in favore dei malati down, senza mai nascondere, però, l’ipocrisia di una società come la nostra che – mentre li celebra in nome delle pari opportunità e della lotta alla discriminazione -, al tempo stesso, evita di farli venire al mondo. Ecco, infatti, la seconda grande censura, quando si parla di down. Essi, oggi, non nascono quasi più. È in atto nei loro confronti una “strage silenziosa”. Nove su dieci, dopo il referto della diagnosi prenatale, non vedranno mai la luce. Sono numeri spaventosi, cui nessuno accenna. Ne parlava, invece, e con verve polemica non da poco, Lejeune che, infatti, fu molto odiato e osteggiato in vita da chi oggi – magari – si riempie la bocca con appelli contro la discriminazione dei disabili. Lejeune, al contrario, è stato difeso e amato quasi solo dalla Chiesa, che infatti ha aperto la sua causa di beatificazione il 28 giugno 2007 (qui un’intervista di tempi.it a sua moglie, Birthe Bringsted: «Mio marito Jerome? Un santo normale»).
E’ ancora forte l’eco delle parole di Papa Francesco ieri ai rappresentanti delle Chiese e delle comunità ecclesiali, del popolo ebraico e delle varie religioni. Il Pontefice ha ribadito la volontà di proseguire nel dialogo, nella responsabilità verso l’altro e nella necessità di lavorare insieme per la riconciliazione e la pace. In precedenza, nel suo saluto, il Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo I, aveva espresso la stessa intenzione e disponibilità a camminare insieme.
Al Colosseo quest’anno, per la Via Crucis del Venerdì Santo, le meditazioni faranno conoscere le ansie e le aspettative dei popoli del Medio Oriente. Prima ancora di rinunciare al ministero petrino, Benedetto XVI aveva chiesto che fossero i giovani del Libano a dar voce alle stazioni del Calvario di Cristo. Sotto la guida del patriarca di Antiochia dei maroniti, il cardinale Béchara Boutros Raï, un gruppo di ragazzi ha sviluppato le meditazioni spirituali, le riflessioni sulle sofferenze del mondo contemporaneo e le attese di speranza.
""Il web è pieno di siti con messaggi, apparizioni e altre fenomeni che scimmiottano quelli di Medjugorje. Profeti che rimangono nascosti per umiltà (chi si nasconde è solo vigliacco, non umile), profezie che non si sono mai avverate, profezie apocalittiche che fanno venire ansia e paura, superstizioni ecc. Lasciate perdere tutto. Seguite solo Medjugorje e tutto quello che la Chiesa ha riconosciuto. Nostro Signore non chiacchiera e non predica a vanvera. Vi consiglio di stare lontani dai messaggi della Divina Sapienza, dai messaggi di Gocce di Luce, dai messaggi della Vergine degli ultimi tempi, di Paratico e di non so quante altri fenomeni che pubblicano messaggi con errori teologici gravissimi e profezie che non si sono mai avverate. Se a qualcuno non sta bene quello che ho scritto se ne vada pure da questo sito, non mi danno un premio se aumentano le visite. Vi invito a leggere questa pagina che ne descrive uno...""
Papa Francesco celebrerà tra i giovani detenuti la messa "In coena Domini" di Giovedì santo. Il pomeriggio del 28 marzo, alle 17.30, infatti egli si recherà all'Istituto penale per minori di "Casal del Marmo". Un comunicato della Sala stampa della Santa Sede ricorda, in proposito, che "la Messa della Cena del Signore è caratterizzata dall'annuncio del Comandamento dell'amore e dal gesto della Lavanda dei piedi. Nel suo ministero come Arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal del Marmo, il Papa Francesco continua tale uso, che dev'essere caratterizzato da un contesto di semplicità".
P. Mario Ghezzi, missionario Pime, vicario generale della capitale, racconta al nuovo pontefice le sue visite fra i poveri: una vecchietta sdentata buddista che va in chiesa a pregare il rosario; alcune donne abbandonate e sporche. Tutti sono di casa nella Chiesa, che è madre.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,51-59)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Udienza alle delegazioni delle Chiese cristiane e delle altre confessioni religiose presenti ieri alla messa d'inizio del pontificato. Per la Chiesa cattolica l'ecumenismo è un "dovere". Lo "specialissimo vincolo spirituale" che lega i cristiani agli ebrei. Ai musulmani per due volte ripete "l'importanza che ha la promozione dell'amicizia e del rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose". I non credenti che cercano la verità "nostri preziosi alleati nell'impegno a difesa della dignità dell'uomo".
"Oggi è la Giornata Internazionale della Felicità (tutto maiuscolo). Mica un giorno qualunque, ma una giornata istituita nientepopodimeno che dalle Nazioni Unite. Più istituzionale di così, si muore. E chi pensava che fosse un’altra giornata come ce ne sono tante – quella dedicata ai gatti neri, alla Luna, al Sole, alle margherite, eccetera eccetera, dovrà ricredersi. È stato il Segretario generale in persona, Ban Ki-moon, a spiegare il senso di questa giornata: «Felicità è aiutare gli altri. Quando con le nostre azioni contribuiamo al bene comune, noi stessi ci arricchiamo. È la solidarietà che promuove la felicità»."
Per rendere legale il matrimonio gay è necessario modificare la definizione di matrimonio. La Scozia ha cominciato a metterci mano, già che c’era, però, sono andati un po’ più in là: oltre a riconoscere il matrimonio civile e religioso hanno deciso di creare una terza categoria, definita “Belief marriage” e accusata dalla Chiesa protestante scozzese di essere una «cosa completamente senza senso».
Aborto in Cina. Si parlava di 330 milioni di aborti. Ora il governo conferma i numeri, rivelando che l’approssimazione va fatta per eccesso visti i molti casi non registrati. Si parla, infatti, di 400 milioni finora sbandierati come un successo dalla Repubblica Popolare cinese, che dal 1979 a oggi ha adottato la politica del figlio unico.
«Dai Mariano, piantala». Questa è stata la prima reazione di Daniel, edicolante di Calle Bolivar, a pochi metri dalla Cathedral Metropolitana di Buenos Aires, quando ha ricevuto questa chiamata: «Ciao Daniel! Sono il padre Jorge». Daniel tutte le mattine inviava a casa dell’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio il quotidiano El Clarín ma non si aspettava che papa Francesco volesse disdire di persona l’abbonamento.
Roma, un posto dove ultimamente la boria del potere terreno ha la faccia di signorini che si vantano di prendere a sberleffo coloro i quali non appartengono alla setta. Poverini, li vedremo spegnersi come cerini accesi nella tempesta. E povero il loro guru, così comicamente autocentrato da leggere anche l’elezione di un papa con la propria lente di rimpicciolimento. Peccato, perché tutti avrebbero di che imparare da un uomo che nell’umiltà e povertà della terra ha subito piantato i suoi primi atti e parole di successore degli apostoli.
In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”».
Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
L'Altissimo non dormiva né prendeva sonno tra i dolci gemiti della sua diletta sposa Maria, sebbene fingesse di non udirli, ricreandosi con essi nel prolungato esercizio delle sue pene, che le erano occasione di trionfi così gloriosi e di essere tanto ammirata e lodata dagli spiriti celesti. Perdurava intanto il fuoco lento di quella persecuzione, affinché la divina fenice Maria si rinnovasse molte volte nelle ceneri della sua umiltà e il suo purissimo cuore e spirito rinascessero a nuovo essere e stato della divina grazia. Tuttavia, quando giunse il momento opportuno di mettere termine alla cieca invidia e gelosia di quelle giovani ingannate, affinché le loro menzogne non andassero a discredito di colei che doveva essere l'onore di tutta la natura e della grazia, il Signore stesso parlò in sogno al sacerdote e gli disse: «La mia ancella Maria è gradita ai miei occhi, è perfetta ed eletta e non ha colpa in quello che le si attribuisce». La medesima rivelazione ebbe Anna, la maestra delle giovani. Al mattino subito il sacerdote e la maestra parlarono insieme circa la divina luce e l'avvertimento che entrambi avevano ricevuto. Per questa conoscenza del cielo si pentirono dell'inganno subito e chiamarono la principessa Maria, domandandole perdono di aver dato credito alla falsa relazione delle educande, proponendole inoltre tutto ciò che parve loro conveniente per sottrarla e difenderla dalla persecuzione che le facevano e dalle pene che le procuravano.
A Lourdes, vi è una statua di bronzo che raffigura un uomo cieco (con gli occhi spenti) che tiene ugualmente la mano sopra gli occhi nell’atteggiamento di chi guarda lontano. Una scritta sotto questa statua paradossale ne rivela il mistero: «Questo monumento è stato voluto da una donna italiana, che a Lourdes ha ritrovato la fede. Ritrovare la fede è più che ritrovare la vista!». La donna in questione è Alessandra di Rudinì Carlotti, una delle amanti di Gabriele d’Annunzio, che dopo un difficile cammino tra le spine del «piacere» sregolato ha fiorito nella regola del Carmelo. La storia emozionante di Alessandra è una delle cinque storie di conversione raccontate nello stile affascinante del Cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro nel libro Nel buio brillano le stelle. Storie di conversioni del XX secolo. Le altre quattro storie coinvolgenti raccontate nel modo unico di Comastri sono quelle di: Charles de Foucauld, Alessandro Serenelli (l’assassino di santa Maria Goretti), Benedetta Bianchi Porro e Paolo Takashi Nagai.
La figura di San Giuseppe custode umile e fedele, al centro dell’omelia di Papa Francesco, è rimasta anche nel cuore della gente, come l’appello rivolto a ciascuno ad aver cura dell’altro, di tutti, per non lasciare “ inaridire il nostro cuore”.
Ieri pomeriggio, poco dopo le 17, Papa Francesco ha chiamato al telefono il Papa emerito Benedetto XVI per fargli i più sentiti auguri in occasione della festa di San Giuseppe e manifestargli ancora la gratitudine sua e della Chiesa per il suo servizio. Il Papa emerito ha seguito con intensa partecipazione gli eventi di questi giorni ed in particolare la celebrazione di ieri mattina e assicura al suo Successore la sua continua vicinanza nella preghiera.
"Prima di tutto ringrazio di cuore quello che il mio fratello Andrea ci ha detto". Con queste parole, Papa Francesco ha accolto e ringraziato il Patriarca ecumenico ortodosso, Bartolomeo I, che gli ha rivolto pochi minuti fa - nella Sala Clementina in Vaticano - un indirizzo di saluto all'inizio dell'udienza concessa dal Papa ai rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali, degli Ebrei e delle varie religioni.
Sètte e movimenti pseudoreligiosi a caccia di proseliti. Dall’Argentina, terra nativa di papa Francesco, infestata di gruppi pseudocristiani fino ad arrivare in Africa. A 17 anni della strage di Kanungu (Uganda) — avvenuta il 17 marzo del 2000 e che causò la morte di circa 1000 persone a causa di una sètta pseudoreligiosa (Movimento per la Restaurazione dei 10 Comandamenti) puntata speciale di Vade Retro, condotto dal giornalista David Murgia, dedicata a questo omicidio di massa con immagini e testimonianze esclusive. In particolare la testimonianza di Padre Franco Bertò, missionario comboniano che all’epoca dei fatti era proprio a Kanungu.
In occasione dei suoi due viaggi apostolici in Africa – in Camerun e Angola nel 2009, in Benin nel 2011 – Papa Benedetto XVI ha denunciato corruzione, stregoneria e tribalismo come primi responsabili dei flagelli che colpiscono quel continente. A Luanda, in Angola, celebrando la messa nella parrocchia di Sao Paolo, ha affidato al clero la missione di convertire chi crede nella stregoneria e il giorno successivo, durante la messa celebrata sulla spianata di Cimangola, sempre a Luanda, ha elencato con queste parole le tragedie africane: “…dal flagello della guerra, ai frutti feroci del tribalismo e delle rivalità etniche, alla cupidigia che corrompe il cuore dell’uomo, riduce in schiavitù gli uomini e priva le generazioni future delle risorse di cui hanno bisogno per creare una società più solidale e più giusta”.
L’allora cardinale Bergoglio, oggi Papa Francesco, nella sua veste di Arcivescovo di Buenos Aires, condannò pubblicamente la proposta di legge in discussione al Senato argentino sulla legalizzazione del matrimonio e delle adozioni omosessuali. Scrisse lettere e appelli, convocò per domenica 11 luglio 2010 una marcia contro il matrimonio omosessuale e fece leggere in tutte le chiese, durante le messe, il seguente duro messaggio ...
Parlamento del Minnessota. 12 marzo 2013. Commissione di Diritto Civile della Camera. Al centro dell’aula parlamentare sta seduta una bambina di 11 anni: capelli castani raccolti in una treccia e occhi azzurri. Si presenta: «Mi chiamo Grace e dirvi che, sebbene abbia solo 11 anni, credo che tutti meritino di crescere come me, con una mamma e un papà. Se cambierete la legge, per cui due uomini o due donne potranno sposarsi, porterete via qualcosa di necessario ai bambini come me». Così comincia il dibattito seguito al referendum consultivo del 7 novembre scorso, con cui il 51 per cento dei cittadini del Minnesota ha detto di non ritenere che il matrimonio sia solo tra uomo e donna.
“Non dimentichiamoci mai che il vero potere è servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce”. Sono le parole di Papa Francesco nel corso dell’omelia pronunciata ieri nel giorno dell’inaugurazione del suo pontificato. Ilsussidiario.net ha intervistato il vaticanista irlandese Gerard O’Connell.
Grande gioia ieri in Piazza San Pietro anche tra i sacerdoti romani, che sottolineano l’importanza dell’inizio del ministero del loro vescovo. Per don Luigi Coluzzi, parroco del Santo Volto di Gesù, il nuovo Pontefice è un Papa-parroco.
Una giornata indimenticabile, una gioia che fa bene al cuore. Sono i sentimenti che esprime Salvatore Martinez, responsabile in Italia di "Rinnovamento nello Spirito", presente alla Messa di Papa Francesco, in Piazza San Pietro.
L'Altissimo continuava a rimanere nascosto agli occhi della Principessa del cielo. A tale tormento, che era il maggiore, ne aggiunse anche altri, perché, infiammandosi sempre più il castissimo amore della divina Signora, le si accrescesse il merito, la grazia e la corona. Intanto il grande drago e serpente antico Lucifero stava attento alle opere eroiche di Maria santissima e, sebbene di quelle interne non potesse essere testimone oculare, perché gli rimanevano nascoste, tuttavia guardava a quelle esteriori troppo sublimi e perfette per non tormentare la superbia e lo sdegno di questo invidioso nemico. Soprattutto lo crucciavano inconcepibilmente la purezza e la santità della bambina Maria.
Il nuovo pontefice ha scompaginato tutti i piani orchestrati dai satanassi, che ora, però, ricominciano nella loro opera di divisione: basta far fermare tutti all’apparenza
Messa per l'inizio del pontificato. Francesco parla di "servizio" e "custodia", di "tenerezza" e "umiltà", di "presenza costante" e "rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo" e, alla fine, chiede "per favore" ai politici del mondo di custodire "il disegno di Dio". Ad ascoltarlo 132 delegazioni di tutto in mondo, insieme a 33 che rappresentano Chiese e religioni. Tenerezza non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d'animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all'altro, di amore.
Liturgia più snella, vicinanza a malati e bambini, paramenti semplici. C'è chi mette in contrasto Papa Francesco e Benedetto XVI. Ma vi è una profonda unità fra i due. La "custodia del creato" e l'ecologia umana. L'invito ai potenti di valutare secondo il bene e il male, senza relativismo. Sfrondare la burocrazia per far risaltare la testimonianza e la missione. I dialoghi con il il presidente taiwanese e il ministro iraniano.
Il Papa ha deciso di confermare il motto, “Miserando atque eligendo”, e nei tratti essenziali anche lo stemma che aveva come arcivescovo, caratterizzato da una lineare semplicità. Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d'oro e d'argento, rilegate da un cordone rosso). In alto, campeggia l'emblema dell'ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero. In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l'antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe.
Ma Ying-jeou è il secondo presidente a partecipare a una cerimonia in Vaticano. Al funerale di Giovanni Paolo II era presente Chen Shuibian, che ha suscitato le ire di Pechino. Rapporti fra Cina e Santa Sede bloccati sulla nomina dei vescovi. L'avvento di Xi Jinping ha suscitato speranze, ma vi è ancora molto impaccio e tentennamenti da parte di Pechino. Direttore della sala stampa della Santa Sede: Alla messa di inaugurazione del papa tutti sono invitati, anche chi non ha rapporti diplomatici col Vaticano.
L'Altissimo, che con infinita sapienza dispone della vita dei suoi con misura e peso, determinò di esercitare la nostra divina Principessa con alcune tribolazioni proporzionate alla sua età ed al suo stato di piccolina, benché sempre grande nella grazia, che voleva accrescerle con tale mezzo e con essa la gloria. La nostra bambina era piena di sapienza e di grazia, ma conveniva che vi aggiungesse lo studio dell'esperienza, affinché, avanzando in essa, imparasse la scienza del patire, la quale con l'uso arriva alla sua perfezione ed al suo massimo valore. Nel breve corso dei suoi teneri anni aveva goduto delle delizie dell'Altissimo e delle sue carezze, come anche delle dimostrazioni di affetto degli angeli santi, dei suoi genitori, della sua maestra e dei sacerdoti, perché agli occhi di tutti era graziosa ed amabile. Conveniva ormai che del bene che possedeva cominciasse ad avere una nuova conoscenza, quella che si acquista con la lontananza e la privazione di detto bene e con il nuovo uso delle virtù causato da tale privazione, confrontando lo stato dei favori e delle carezze con quello della solitudine, dell'aridità e delle tribolazioni.
Nei suoi primissimi interventi pubblici papa Francesco già ha parlato due volte del diavolo. In libreria esce ora un testo destinato a far discutere, dedicato proprio alla questione-demonio. Padre Gabriele Amorth torna con racconti inediti: i suoi esorcismi più duri, più lunghi, più difficili raccontati in “Il segno dell’esorcista”, il libro edito da Piemme scritto con Paolo Rodari. Amorth, decano della Chiesa cattolica non accetta di essere l’ultimo dei liberatori: convinto dell’avvicinarsi dell’“ora di Satana”, rivela i suoi ultimi scontri contro le legioni infernali determinato a consegnare la propria eredità di pratiche, riti e preghiere per sconfiggere il Demonio.
La sera del 13 marzo (anniversario della nascita di Marthe Robin), eravamo attaccati allo schermo del nostro computer, aspettando che si aprisse la tenda della finestra di San Pietro. Poi vediamo apparire uno sconosciuto, un cardinale di cui nessun giornalista aveva parlato, un cardinale che lo Spirito Santo si era segretamente riservato, con i gusti della Santa Vergine, umile, deciso, solido nella fede della Chiesa, che combatte per la verità del Vangelo di fronte ad un governo ostile, infine un cardinale amico della semplicità e pieno di carità verso tutti! Mentre i giornalisti cercano di mettere insieme delle notizie, i media cristiani forniscono degli eccellenti commenti sulla sua persona e sulla sua opera. Non penso sia utile aggiungere qui altri dettagli sul nuovo Papa, eccovi invece qualche punto che riguarda Medjugorje da vicino e che ci spingono a ringraziare Dio!
Il 16 giugno 2005, a poche settimane dall’elezione di Benedetto XVI, Marco Pannella così si esprimeva al “Corriere della Sera”: “Nei giorni del Conclave andavo in piazza San Pietro con un cartello che invocava Giovanni XXIV o Francesco I. Ci hanno dato Ratzinger e ho sperato che il carisma lo trasformasse. Non è accaduto. Il Papa è espressione massima di un blocco di potere mai così forte. Ma è, al contrario, pressoché nulla la forza spirituale, etica, morale dell?attuale potere Vaticano e delle gerarchie ecclesiastiche anche presso il popolo dei fedeli, dei credenti, dei religiosi, delle altre comunità cristiane. Si rovescia ovunque uno tsunami di immenso potere, immagini faraonico-hollywoodiane, con scenografie che richiamano in modo preoccupante le immense manifestazioni popolari di tutti i regimi autoritari e totalitari. Dietro tutto questo si punta a conquistare e usare con violenza il braccio mondano degli Stati, quelli democratici e di diritto, considerati come i veri, attuali nemici da piegare e sottomettere” .
Qualche giorno fa su queste colonne ho proposto qualche verità non politicamente corretta sulll'associazione americana SNAP (Survivors Network of Those Abused by Priests, «Rete di Sopravvissuti Abusati da Preti»), un gruppo di «professionisti dell'anti-pedofilia» che prendono spunto dalla tragedia dei preti pedofili per attaccare sistematicamente la Chiesa Cattolica e la sua gerarchia, prendendo di mira soprattutto i cardinali statunitensi. L'articolo ha avuto notevole eco, non solo in Italia, dopo che lo SNAP aveva avuto il suo quarto d'ora di notorietà internazionale diffondendo un elenco di dodici cardinali insieme papabili e, secondo l'organizzazione, «amici dei pedofili». Ho usato l'espressione «professionisti dell'anti-pedofilia» nel senso in cui lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia (1921-1989) parlava di «professionisti dell'antimafia». Sciascia, naturalmente, non sosteneva che la mafia non esistesse o non fosse pericolosa. Ma denunciava i «professionisti» che speculavano sulla mafia per ragioni politiche o per farsi pubblicità. Esattamente nello stesso modo, io non sostengo affatto che i preti pedofili non esistano o che non siano pericolosi. Ma penso che i «professionisti dell'anti-pedofilia» speculino su una tragedia reale per ragioni ideologiche e per colpire la Chiesa in genere.
Avere un nuovo Papa è l’occasione per un esame di coscienza, come cristiani e come italiani. Come cristiani dobbiamo far fruttificare l’eredità spirituale dell’unico lungo pontificato Wojtyla-Ratzinger, 35 anni dal 1978 al 2013, che ha visto la Chiesa diffondere in tutto il mondo un messaggio di speranza, di fede e di amore. Per noi italiani questo stesso messaggio ha un significato particolare. Basta con la caccia all’untore, basta col dire che i colpevoli sono gli altri! Cosa faccio io è quello che conta. Dio è contento di me? I miei cari lo sono? I miei amici e colleghi di lavoro possono esserlo?
Martedì 19 marzo secondo la tradizione cattolica si festeggia san Giuseppe e in molte scuole italiane la festa del papà. Ma cosa succede su un bambino è figlio di genitori omosessuali? È successo in una scuola di Roma, dove uno dei bambini ha come genitori due belle mamme. E il problema come è stato risolto? Dopo un consulto con una psicologa, la scuola ha deciso di cancellare la festa del papà, optando per una più generica festa della famiglia. Ma non tutti i genitori l’hanno presa bene e, anzi, molte famiglie hanno presentato un esposto al municipio di competenza.
«Questo anno di fede è l’opportunità che Dio ci regala per maturare nell’incontro con il Signore, che si rende visibile nel viso sofferente di tanti bambini senza futuro, nelle mani tremanti degli anziani dimenticati e nelle ginocchia vacillanti delle tante famiglie che continuano a far fronte alla vita senza trovare sostegno in nessuno». È un appello alla conversione autentica quello che Jorge Mario Bergoglio ha consegnato all’arcidiocesi di Buenos Aires qualche giorno prima di partire per il Conclave. Papa Francesco invitava i suoi fedeli, citando Gioele, a «strapparsi il cuore e non le vesti per guarire il mondo». «Stracciatevi il cuore e non le vesti di una penitenza artificiale senza garanzia di futuro. Stracciatevi il cuore e non le vesti di un digiuno formale, di una preghiera superficiale ed egoista». Durante la Quaresima «siamo invitati a riconoscere che qualcosa non va in noi stessi, nella società e nella Chiesa; siamo invitati a cambiare, a dare una svolta, a convertirci».
Una folla immensa, oltre 150mila fedeli, per il primo Angelus di Papa Francesco: stracolma Piazza San Pietro ma affollatissime anche Via della Conciliazione e le strade vicine. I fedeli sono affluiti sin dalle prime ore del mattino. Il Papa ha parlato solo in italiano: "Fratelli e sorelle, buongiorno! Dopo il primo incontro di mercoledì scorso, oggi posso rivolgere di nuovo il mio saluto a tutti! E sono felice di farlo di domenica, nel giorno del Signore! Questo è bello è importante per noi cristiani: incontrarci di domenica, salutarci, parlarci come ora qui, nella piazza. Una piazza che, grazie ai media, ha le dimensioni del mondo. In questa quinta domenica di Quaresima, il Vangelo ci presenta l’episodio della donna adultera, che Gesù salva dalla condanna a morte. Colpisce l’atteggiamento di Gesù: non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole di amore, di misericordia che invitano alla conversione. “Neanche io ti condanno: va' e d’ora in poi non peccare più!”. Eh, fratelli e sorelle, il volto di Dio è quello di un padre misericordioso, che sempre ha pazienza! Avete pensato voi alla pazienza di Dio, la pazienza che lui ha con ciascuno di noi? Eh, quella è la sua misericordia. Sempre ha pazienza: ha pazienza con noi, ci comprende, ci attende, non si stanca di perdonarci se sappiamo tornare a lui con il cuore contrito. “Grande è la misericordia del Signore”.
Al termine della Messa il Papa è uscito dalla parrocchia di Sant'Anna e come un parroco di campagna ha atteso i fedeli che uscissero fuori e li ha salutati uno per uno. Tante le persone in lacrime che lo hanno abbracciato ringraziandolo di cuore. In particolare, Papa Francesco ha benedetto i bambini chiedendo ad ognuno di loro di pregare per lui. Ad uno ha detto: "Sicuro che preghi per me?". ad unaltro: "Prega a favore, non contro di me!".
Don Lorenzo Vecchiarelli, parroco della Chiesa romana di San Timoteo, conosce il nuovo Papa da quando era giovane: abitavano insieme a Buenos Aires e frequentavano lo stesso gruppo. Ricorda quando, durante una festa, vedendo il giovane Bergoglio pensoso in disparte, gliene chiede il motivo. E lui risponde: "Domani entro in Seminario!". Si sono risentiti per telefono prima che il cardinale Bergoglio entrasse in conclave.
Prima messa pubblica del pontefice nella chiesa della Città del Vaticano. Messa sobria, breve omelia a braccio, saluto ai parrocchiani. Presenti il vescovo ausiliare e alcuni sacerdoti di Buenos Aires. Fra essi un sacerdote impegnato coi ragazzi di strada e i drogati. L'omelia incentrata sulla misericordia, "il messaggio più forte del Signore" e della Chiesa di oggi.
“Buonasera”. Così ha esordito papa Francesco. E siccome noi non siamo più abituati a vivere in un Paese in cui “buonasera” significa semplicemente “buonasera”, come diceva Cesare Zavattini, ci ha stupito. Ci stupisce la semplicità dell’essere uomini così, cioè cristiani. Mercoledì sera ero in quella piazza San Pietro, fra centomila persone contente ed emozionate. E quando, dopo quel saluto inatteso, il nuovo papa ci ha chiesto di recitare con lui – per Benedetto XVI – il “Padre nostro”, la preghiera più antica, la preghiera di Gesù, quella che da duemila anni hanno recitato tutti i cristiani, quella che insegniamo ai nostri figli piccoli, insieme all’Ave Maria e al Gloria, è apparso chiaro – ed è stato meraviglioso – che si è cristiani proprio per quell’abbandono fiducioso con cuore di bambini. Poi, a braccio, il Papa ha detto che desiderava per tutte le chiese “un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi” e ha aggiunto: “preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”.
Mentre con gioia grande – e con certezza che, sotto la guida dello Spirito, ancora una volta si sia operato al meglio – abbiamo salutato il nuovo papa, ci sembra bello rivolgere un pensiero a colui che, ora ritirato in preghiera, per molti anni, prima come responsabile della Congregazione per la Dottrina della fede e poi come pastore universale, ha vegliato sulla correttezza del credere dell’intera Chiesa. E farlo nella prospettiva che qui più ci interessa, cioè in quella mariana.
Da ardito filosofo e colto intellettuale, Papa Francesco ha una predilezione per la Crocifissione bianca di Chagall. Questo conferma l’intuizione, avuta sin dal suo primo apparire, di un Papa sì semplice e informale, ma dalla natura ferma e dalla comprensione piena di ciò che ci attende. E quello che ci attende lo si può comprendere solo alla luce di un’adeguata lettura di un passato non lontano, come quello descritto da Marc Chagall nell’opera in questione. La Crocifissione bianca riassume la tragedia del popolo ebraico, delle persecuzioni, dei pogrom, delle espropriazioni indebite subite lungo tutto il XX secolo. In alto, a sinistra, le bandiere rosse dell’ideologia comunista firmano drammaticamente l’azione distruttrice verso una comunità che ovunque si trovi conserva il legame prezioso dei teffillim. La sinagoga incendiata rievoca le distruzioni naziste dei luoghi di culto e delle opere di molti artisti ebrei, tra cui quelle dello stesso Chagall. In alto, il dolore dei rabbini e delle donne si mescola al fumo che, salendo da Auschwitz, porta con sé infinite esistenze.
L’impegno per i poveri contro l’emarginazione. Ecco cosa lega il nuovo Papa a Marcos e Cleuza Zerbini che trent’anni fa hanno fondato in Brasile l’associazione dei Senza Terra, partendo dalle favelas. I due coniugi sono in Italia per una serie di incontri: il primo, questa sera, è stato organizzato dal Centro culturale di Milano e si intitola “Povertà, educazione, politica”. Al giornalista Lambruschi di Avvenire, spiegano che «conosciamo Jorge Mario Bergoglio attraverso amici in comune. Di questo pastore apprezziamo la semplicità dello stile, la vicinanza ai poveri, ma anche la fermezza con la quale ha condannato le leggi abortiste e le nozze gay».
Questa mattina, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre ha salutato oltre seimila giornalisti ed operatori dei mezzi di comunicazione, della Santa Sede e accreditati permanentemente o soltanto in questi giorni coprire l’informazione relativa al Conclave. “Cari amici, sono lieto, all’inizio del mio ministero nella Sede di Pietro, di incontrare voi, che avete lavorato qui a Roma in questo periodo così intenso, iniziato con il sorprendente annuncio del mio venerato Predecessore Benedetto XVI, l’11 febbraio scorso. Saluto cordialmente ciascuno di voi”.
Accusa nota da tempo, infondata e lanciata "da elementi della sinistra anticlericale". Confermato che il Papa ha detto agli argentini che non c'è bisogno che vengano a Roma, ma facciano un'offerta di solidarietà per i poveri. La Santa Sede non fa mai inviti per eventi come la messa di inizio del pontificato, ma "chi viene è benvenuto", anche se non ci sono rapporti diplomatici. Con la Cina "ci vuole pazienza".
Oltre seimila giornalisti, molti dei quali accompagnati dai propri familiari, hanno gremito questa mattina l'Aula Paolo VI per partecipare all'udienza con Papa Francesco. Queste le sue parole agli operatori della comunicazione ...
Come scrisse Enea Silvio Piccolomini, nel 1458 eletto papa Pio II: “Quand’ero Enea/ nessun mi conoscea;/adesso che son Pio/ tutti mi chiaman zio”. La storia si ripete anche con questo pontefice e ora i giornali sono pieni di persone che sbraitano “io lo conoscevo” oppure “io l’avevo detto” (col senno di poi). Ma se c’è un uomo in Italia a cui il cardinale Bergoglio è veramente legato da autentico affetto e profonda stima è un sacerdote della Chiesa di Roma, figlio prediletto di don Luigi Giussani, cioè don Giacomo Tantardini.
Profonda gioia per l’elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, a Successore di Pietro con il nome di Francesco è stata espressa anche dai movimenti ecclesiali e nuove comunità. “Il nome che ha scelto come Papa è già un'immagine del Pontificato che porterà avanti: semplicità e umiltà”, ha detto Kiko Argüello, iniziatore assieme a Carmen Hernandez, del Cammino neocatecumenale.
Visita a sorpresa, nel pomeriggio, di Papa Francesco nella clinica romana Pio XI. Il Santo Padre si è recato nella casa di cura per salutare il cardinale argentino Jorge Mejía, 90 anni, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, che nei giorni scorsi è stato colto da un malore. “Pregate anche voi per me - ha detto il Papa al personale della clinica - e grazie per il vostro lavoro con i malati e le persone che soffrono”. Grande sorpresa dei malati e dei visitatori nel vedere il nuovo Pontefice, applaudito a lungo dai presenti.
Abbiamo lasciato la nostra celeste principessa Maria alla metà del primo anno della sua infanzia nel tempio, volgendo altrove il discorso per dare qualche notizia delle virtù che, bambina negli anni ma adulta in sapienza, esercitava con le sue facoltà, come anche dei doni e delle rivelazioni divine che riceveva dalla mano dell'Altissimo. La santissima bambina cresceva in età ed in grazia davanti a Dio e agli uomini, ma con tale corrispondenza che sempre la devozione superava la natura; mai la grazia si misurò con l'età, ma con la volontà divina e con gli alti fini ai quali la destinava l'impetuosa corrente della Divinità, che si andava a riversare e placare in questa città di Dio. L'Altissimo continuava ad assicurare i suoi doni e favori rinnovando sempre le meraviglie del suo braccio onnipotente, come se fossero state riservate per la sola Maria santissima. Sua Altezza corrispondeva in quella tenera età, colmando il cuore del Signore di perfetto ed adeguato compiacimento e gli angeli santi del cielo di ammirazione. Gli spiriti celesti osservavano tra l'Altissimo e la piccola Principessa una certa gara e competizione. Il potere divino, per arricchirla, traeva ogni giorno dai suoi tesori benefici nuovi ed antichi 1 riservati solo per Maria purissima; ella d'altra parte, siccome era terra benedetta, non solo non lasciava infruttuoso in se stessa il seme dell'eterna parola e dei suoi doni e favori, né solamente dava cento per uno come i più grandi santi, ma con stupore del cielo, sebbene tenera bambina, superava in amore, gratitudine, lode ed in tutte le virtù possibili i più eccelsi ed ardenti serafini, senza che ci fossero tempo, luogo, occasione o ministero in cui non operasse il sommo della perfezione allora a lei possibile.
Nell'incontro con il Collegio cardinalizio, Francesco parla di fiducia nello Spirito che guida la Chiesa e promuove la comunione nelle differenza, di "nuovi metodi di evangelizzazione" per rispondere alla missione di sempre. "Sentiamo che Benedetto XVI ha acceso nel profondo dei nostri cuori una fiamma: essa continuerà ad ardere perché sarà alimentata dalla sua preghiera, che sosterrà ancora la Chiesa nel suo cammino spirituale e missionario".
"Il Comune riesce a rispondere bene alle esigenze dei cittadini se colui che governa ha, alla base del suo impegno politico, l'esigenza di vivere la fratellanza con tutti, e guarda anche al cittadino come ad un fratello: e' uno degli insegnamenti che ci ha lasciato Chiara Lubich, alla quale oggi Roma Capitale intitola una targa e oggi piu' che mai, all'alba del nuovo Pontefice Papa Francesco, ci sembra importante ricordarlo". Cosi' l'assessore alla Famiglia, all'Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, alla cerimonia di scoprimento della targa di intitolazione a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, scomparsa esattamente cinque anni fa. La targa si trova presso la stazione della metro B1 di viale Libia, zona cara alla Lubich che visse nel Quartiere Africano per molti anni, prima in via Tigre', poi in via Valnerina.
Giudicare e definire le reazioni del mondo arabo ad un determinato evento è sempre faccenda assai complessa. Soprattutto quando si tratta di un qualcosa che coinvolge direttamente il mondo cristiano. Leggendo i media arabi di ieri appare evidente come la reazione sia perfettamente divisa a metà. Almeno nelle manifestazioni pubbliche e a mezzo stampa. Fatto assai importante nel comporre un giudizio completo e coerente, la circostanza, assai strana, che il Partito Giustizia e Sviluppo, ala politica dei Fratelli musulmani in Egitto, abbia rilasciato tramite il suo numero due la prima dichiarazione in assoluto nel mondo arabo dopo l’elezione del cardinal Bergoglio al soglio di Pietro. Parole caute, accorte e in un certo senso foriere di ciò che accadrà nei prossimi anni. “La sfida del dialogo avrà effetti in tutto il mondo” recita la nota. E come dare (almeno non stavolta) torto a chi, dall’altro capo del Mediterraneo, a Roma non vede più un uomo culturalmente irremovibile ma capace anche di aperture su alcuni temi come Ratzinger, bensì un esponente dei Gesuiti, storicamente noti per la forza nel propagare un’idea e nel costruirvi all’interno un fortino pressoché inespugnabile.
L’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco, ha suscitato la simpatia di tutti gli appassionati di calcio, in particolare dei calciatori argentini che giocano nel mondo e dei tifosi della Roma che hanno per capitano Francesco Totti. E’ nota infatti la passione dell’Arcivescovo di Buenos Aires per il gioco del calcio. Papa Francesco è tifoso del San Lorenzo de Almagro, società calcistica del quartiere Boedo di Buenos Aires. Una squadra di calcio che Lorenzo Massa, un sacerdote salesiano, ospitò nell'oratorio della sua parrocchia in Calle Mexico. Si racconta che insieme alla disponibilità dell’oratorio don Lorenzo convinse i ragazzi a seguire la messa ogni domenica.
Papa Francesco. Abbinare il più importante titolo della Chiesa cattolica universale al più comune dei nomi maschili fa un certo effetto. E anche un po’ tenerezza. Ci si emoziona ancora di più, poi, ad associare questo nome ad un Papa del genere. Un Papa che si affaccia timido dalla Loggia della Basilica vaticana e dice “Buonasera”. Un Papa che mentre parla gli trema la voce tanto da “incespicarsi” nell’Ave Maria. Che dedica il suo primo pensiero al predecessore e che da “Capo” della Chiesa necessita immediatamente della benedizione del suo popolo. Piccoli gesti che hanno colpito la vasta folla di fedeli armata di smart phone e tablet che popolava ieri piazza San Pietro. E che non sono passati inosservati alle migliaia di persone incollate alla tv o al computer che hanno colto ancora più da vicino certe accortezze del nuovo Papa.
«Quando incontri una persona, non ti aspetti mai che diventerà Papa» scherza padre Pierbattista Pizzaballa, custode francescano di Terra Santa, ricordando i viaggi in Argentina a Buenos Aires dove ha avuto modo di incontrare più volte Jorge Mario Bergoglio. Il nuovo Papa è il primo ad avere scelto come nome Francesco, in onore del “poverello di Assisi”. «Per tutti noi dell’Ordine dei Frati minori è una grande gioia», dichiara a tempi.it.
«Bergoglio per le strade di Buenos Aires, sull’autobus, in metropolitana è, se vogliamo, una immagine sintetica ma che dice molto della persona, del suo modo di stare con la gente e anche di intendere il suo ministero di vescovo». A dirlo è Alver Metalli, giornalista e scrittore italiano che per anni ha vissuto in Argentina, dove ha diretto la versione spagnola del mensile 30Giorni: «Quello di Bergoglio è un cristianesimo che va incontro agli uomini con la ricchezza della vita che nasce alla fede. E questo con carità e letizia».
Eletto Papa Francesco, un gesuita con lo spirito riformatore di un francescano, quindi, si presume, un pastore fedele alla dottrina della Chiesa che vuole evangelizzare il mondo con l’ardore di un mistico, tanto da avviare il suo Pontificato pregando, come per ricordare al mondo cattolico che così si prega e a quello anti-cattolico che anche i cattolici pregano! Davanti a queste eccelse qualità, ottime intenzioni, ferventi devozioni, si staglia, invece, uno scenario oscuro. Appena nota l’elezione di un Papa “venuto dalla fine del mondo”, infatti, sembra che una specifica creatura sia venuta fuori dall’ignoto; strana creatura, dai contorni imprecisi, dalle sembianze grottesche, una creatura ibrida, chimerica, che assomma su di sé i caratteri, spesso in palese contraddizione, di tante altre bestie del creato: si parla di ciò che può essere definito come “cattolico da sottobosco”.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25.30)
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Prima messa da Papa per Francesco con i 114 cardinali elettori in quella Sistina che appena ieri sera a visto la sua elezione. "Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una Ong pietosa, ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza". E "quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio".
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Gli iniziatori e responsabili del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, Carmen Hernández e P. Mario Pezzi, desiderano esprimere la propria gioia per l'elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa della Chiesa, Sua Santità Francesco: «Il nome che ha scelto come Papa è già un'immagine del pontificato che porterà avanti: semplicità e umiltà» ha dichiarato Kiko Argüello.
Appena un mese fa, per il Mercoledì delle Ceneri, l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio inviava all’arcidiocesi di Buenos Aires il suo Messaggio di Quaresima intitolato “Laceratevi i cuori e non le vesti”.
Il cardinale Jorge Mario Bergoglio è dunque il nuovo Pontefice con il nome di Francesco: 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires, è il primo Papa gesuita e il primo Papa proveniente dall’America Latina. Il motto episcopale del nuovo Papa è la frase latina Miserando atque eligendo, che descrive l'atteggiamento di Gesù verso il pubblicano peccatore che “guardò con misericordia e lo scelse”. Lo stemma, oltre a riportare il motto, ha al centro, su campo blu, il monogramma di Cristo, presentato nella tipica forma grafica dei gesuiti. Appaiono, inoltre, una stella e un grappolo d’uva.
Grande gioia tra i frati di Assisi per la scelta da parte del Papa Bergoglio di chiamarsi Francesco. Stasera nella Basilica di Santa Maria degli Angeli è prevista una veglia ed un momento di preghiera davanti alla tomba del santo poverello.
Don Lorenzo Vecchiarelli, parroco della Chiesa romana di San Timoteo, conosce il nuovo Papa da quando era giovane: abitavano nello stesso quartiere di Buenos Aires. Il cardinale Bergoglio lo ha chiamato per telefono, prima di entrare in conclave, per salutarlo.
L’elezione di Papa Francesco esprime la freschezza di un Continente, l’America Latina, che vive la fede con entusiasmo. Sulla figura del nuovo Pontefice, si sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco il presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez.
«Vedi, io sono un’ anima che passa per questo mondo. Ho visto tante cose belle e buone e sono sempre stata attratta solo da quelle. Un giorno (indefinito giorno) ho visto una luce. Mi parve più bella delle altre cose belle e la seguii. Mi accorsi che era la Verità». Così parla di sé, in una lettera del 1946, Chiara Lubich (Trento, 22 gennaio 1920 – Rocca di Papa, 14 marzo 2008), di cui oggi ricorre il 5° anniversario della morte. Un monaco buddista, durante i funerali della fondatrice del Movimento dei Focolari, su cui ben quattro papi spesero parole di profonda ammirazione, ebbe a dire: «Chiara non appartiene solamente a voi cristiani. Ora lei e il suo ideale sono eredità dell’umanità intera».
La sua elezione, dopo poche votazioni, mostra l’unità fra i cardinali. È un papa che ha rifiutato la teologia marxista della liberazione, ma non rinuncia a vivere da povero e con i poveri. Sarà un riformatore della Curia a partire dalla missione della Chiesa, che è l’annuncio di Cristo vicino ad ogni uomo nelle circostanze ordinarie della vita. Il dialogo con le altre confessioni cristiane e con le religioni per affrontare la sfida del relativismo e del materialismo, da cui discendono aborto, eutanasia, ideologia del gender, inquinamento, finanza e dittature senza freni.
Lettera del cardinale Bergoglio ai quattro monasteri carmelitani di Buenos Aires in occasione del voto al Senato della Repubblica Argentina sulla proposta di legge intesa a legalizzare il matrimonio e le adozioni omosessuali (approvata il 15 luglio 2010).
Barack Obama ha finanziato con fondi governativi “l’indice di mortalità”, un nuovo studio pubblicato dalla University of California che considerando 12 elementi legati allo stato di salute dei pazienti sarebbe in grado di predire se moriranno o no nei successivi 10 anni. Lo studio serve per “aiutare” i medici a capire se vale la pena curare un paziente, per malattie come cancro o diabete, con trattamenti costosi oppure no.
Mezz'ora di preghiera a santa Maria Maggiore, la prima delle basiliche dedicate alla Madonna. E' stata la prima uscita di papa Francesco, stamattina alle 8. Per questa prima, informale uscita, non annunciata nell'orario e neppure "segnalata" dalle normali misure di sicurezza che accompagnano gli spostamenti del Papa, Francesco non ha neppure usato l'automobile tradizionalmente usata dai Pontefici targata SCV 1, ma con un veicolo targato SCV 3578. Hanno accompagnato il Papa il prefetto della Casa Pontificia, mons. George Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, e il viceprefetto padre Leonardo Sapienza.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,31-47)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dal'unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Anche se è operata dallo Spirito Santo, la grazia delle visioni divine, delle rivelazioni e delle estasi - non parlo della visione beatifica - si distingue dalla grazia giustificante e dalle virtù che santificano e perfezionano l'anima nelle sue azioni. Siccome non tutti i giusti ed i santi hanno necessariamente visioni o rivelazioni divine, si prova che la santità e le virtù possono stare senza questi doni. Da ciò consegue anche che le rivelazioni non si devono misurare in base alla santità e alla perfezione di quelli che le ricevono, ma alla volontà di Dio che le concede a chi più gli piace 1 quando conviene e nel grado in cui la sua sapienza le distribuisce, operando sempre con peso e misura, per i fini che vuole raggiungere nella sua Chiesa. Dio può comunicare visioni e rivelazioni maggiori e più alte al meno santo, e minori al maggiore. Anzi, può concedere il dono della profezia, con gli altri doni dati gratuitamente, a persone non sante; alcune estasi possono anche avere origine da una causa che non sia precisamente virtù della volontà. Quindi, quando si confronta l'eccellenza dei profeti, non si parla della santità, che solo Dio può ponderare, ma della luce della profezia e del modo di riceverla; da questo si può giudicare quale sia più o meno elevato, secondo differenti ragioni. Il principio su cui si fonda questo insegnamento è che la carità e le virtù che rendono santi e perfetti quelli che le hanno appartengono alla volontà, mentre le visioni, le rivelazioni ed anche alcune estasi riguardano l'intelletto, la cui perfezione non santifica l'anima.
Francesco I, Jorge Mario Bergoglio, è «una sorpresa straordinaria». Lo ha detto monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, parlando alle agenzia Ansa e Adnkronos. Santoro è stato per 27 anni in Brasile e lì ha conosciuto personalmente Bergoglio. «Ci siamo incontrati più volte a Buenos Aires. Lui era stato nominato arcivescovo in Argentina ed io arcivescovo ausiliario di Rio. Mi ha subito colpito la sua cordialità, la semplicità, la grande forza interiore. E lo si è visto stasera quando si è affacciato al balcone in piazza San Pietro». «Un uomo senza orpelli, proprio il cuore del Vangelo come luce e come speranza per la vita».
"Mons. Emilio Ogñénovich, Arcivescovo Emerito dell’Arcidiocesi di Mercedes-Luján (Argentina) è stato a Medjugorje dal 25 al 31 Maggio 2006. Durante la sua visita ha incontrato il Parroco Fra Ivan Sesar. Mons. Ogñénovich, che ha fondato una Televisione ed una Radio Cattolica a Buenos Aires, ha espresso il desiderio di visitare Radio “Mir” Medjugorje, che considera l'anima di Medjugorje. In una intervista concessa a Huanita Dragi, Mons. Emilio Ogñénovich ha detto riguardo a Medjugorje: “Sfortunatamente all’interno della Chiesa c’è ancora molta ignoranza sulla grande realtà soprannaturale che sta avvenendo a Medjugorje, nel cuore del mondo moderno. Ciò che mi riempie di speranza sono le parole di Giovanni Paolo II che ha detto, a noi Sacerdoti e Vescovi, di accompagnare i pellegrini a Medjugorje perché qui essi pregano, si convertono, digiunano, cambiano vita. La Chiesa avrà bisogno ancora di tempo per esprimere la sua posizione su Medjugorje, come, nella sua sapienza, si è presa del tempo per esprimere la sua posizione su Fatima e Lourdes.
Riguardo a Medjugorje, condividerò la mia convinzione personale con i miei Confratelli Vescovi della Conferenza Episcopale Argentina e con il nostro Cardinale, Mons. Bergoglio, che è stato molto felice quando gli dissi che sarei venuto a Medjugorje. Se mi chiedete la mia opinione su Medjugorje, vi dirò che può essere paragonata ad una madre, ad una donna al sesto mese di gravidanza che aspetta con impazienza il momento della nascita di suo figlio, ma nessuno può affrettarlo, perché il momento giusto arriverà“. "
La Corte suprema del Pakistan ha accusato la polizia del Punjab di aver protetto i responsabili del rogo al quartiere cristiano Joseph Colony di Lahore, avvenuto il 9 marzo scorso. Nell'attacco sono state demolite almeno 160 case, 18 negozi e due chiese, una cattolica e una degli Avventisti del settimo giorno. Di seguito pubblichiamo le foto del rogo, ricevute oggi da AsiaNews.
Il Conclave si svolge in una atmosfera molto spirituale "in un ambiente che effettivamente ispira, nella sua stessa costituzione, una grande attenzione e responsabilità, perché c'è questo giudizio dominante, il Giudizio universale di Michelangelo". Benedetto XVI "segue in questi giorni con molta attenzione, con molta partecipazione spirituale gli eventi e ieri in particolare aveva seguito la Messa del mattino e anche l'ingresso in Conclave, tramite la televisione". "Una buona ipotesi" la possibilità che la messa di inizio del pontificato sia celebrata il 19 marzo e "probabile" che se l'elezione avverrà entro sabato, domenica ci sarà il primo Angelus del nuovo papa. Come si "producono" le fumate.
Nella bimillenaria storia della Chiesa, alcuni nomi sono indissolubilmente legati a quello di Pietro. Sono quelli dei suoi successori, scelti dai Pontefici dopo l’elezione.
Il Signore conceda presto un altro Buon Pastore alla sua Chiesa. E’ la preghiera che il popolo di Dio leva al cielo in questi giorni. Un’invocazione che, ieri mattina, ha fatto sua il cardinale decano Angelo Sodano nell’omelia della “Missa pro eligendo Romano Pontifice” concelebrata in San Pietro con tutti i cardinali e, in particolare, con i 115 elettori che ieri pomeriggio sono entrati in Cappella Sistina per il Conclave. All’inizio dell’omelia, il cardinale Sodano ha rinnovato la gratitudine della Chiesa a Benedetto XVI. Parole che sono state accompagnate da un lungo e commosso applauso dei fedeli.
Nell'era di Internet, tutto il mondo con il naso all'insù a guardare un comignolo. E' l'immagine che, da ieri sera, domina su tutti i media internazionali che osservano, senza perdere un istante, quel piccolo oggetto sul tetto della Sistina. Un semplice comignolo diventa dunque il simbolo delle speranze dei fedeli di tutto il mondo, mentre l'attesa per la fumata bianca si moltiplica e amplifica anche grazie ai social network.
Habemus Papam: dietro la celebre formula che annuncia al mondo intero l’identità del nuovo Successore di Pietro, tanta storia ed emozioni. “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa”. Cosi avviene l’annuncio dell’elezione del Vicario di Cristo da almeno sei secoli: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!..."
Puntata speciale di “Vade Retro”, quella andata in onda venerdì 8 marzo, festa della donna. In studio tre storie di donne vittime di sètte pseudoreligiose. Tre testimonianze di abusi psicologici, di plagio e di manipolazione mentale da parte di guru, santoni e falsi mistici. La storia più drammatica è quella di una donna nigeriana a cui è stato fatto un rito voodoo per farla prostituire. Storie di donne che hanno perso soldi, famiglia e dignità. E che hanno avuto il coraggio di denunciare la propria esperienza. In studio Don Aldo Buonaiuto della Comunità Giovanni XXIII. Conduce David Murgia.
Nuova fumata nera dal comignolo sul tetto della Cappella Sistina alle 11.38. Il Papa non è stato ancora eletto. I 115 cardinali, nei due scrutini della mattina, non hanno raggiunto la maggioranza dei due terzi (ovvero almeno 77 voti) necessaria per l'elezione. Questa volta il colore della fumata è apparso più incerto rispetto a ieri: all'inizio appariva nero, ma col passare dei secondi si è trasformato in "grigio" e alla fine è diventato in modo più evidente nero. Nel pomeriggio le altre due votazioni, la quarta e, in caso, la quinta. Se sarà fumata bianca, è attesa tra le 17.30-18.00. Altrimenti dovremo aspettare le 19.00 circa per sapere se il Papa è stato eletto o no.
Nei giorni scorsi è arrivata nelle scuole materne ed elementari milanesi una mail di invito a uno spettacolo per bambini dai 3 agli 8 anni dal titolo “Piccolo Uovo”, che si terrà allo storico teatro Litta. La locandina dello spettacolo così recita: “Una bambina è arrabbiata con la sua famiglia. Si chiude in camera sua come dentro al guscio di un piccolo uovo e da lì non vuole uscire. Ma si annoia. Allora gioca con il suo amico immaginario, gioca con le ombre, gioca a viaggiare alla scoperta di tante famiglie diverse, fino a scoprire qual è quella giusta per lei. Ci sono tanti tipi di famiglie… e qual’è la migliore in cui nascere? Quella felice, di qualunque tipo sia”. Ma quali sarebbero queste variegate tipologie di famiglie? “Famiglie come quelle di molti dei piccoli spettatori, famiglie allargate, famiglie con un genitore solo, famiglie con figli adottati, ma anche famiglie con due mamme o due papà. Famiglie diverse, ma diversamente felici. Perché la felicità non è a senso unico”. E dunque per i piccoli “ci vogliono nuove fiabe per le nuove famiglie”.
Gli occhi del mondo saranno oggi ancora una volta puntati sul comignolo della Cappella Sistina in attesa delle fumate. La giornata per i 115 cardinali elettori è iniziata presto nella Domus Sanctae Marthae: dopo il trasferimento al Palazzo Apostolico, la celebrazione della Messa nella Cappella Paolina, alle 9.30 l'ingresso in Cappella Sistina con la recita dell’Ora Media seguita dai nuovi scrutini: due la mattina e due il pomeriggio. Allora per i fedeli riuniti in Piazza San Pietro e per quanti seguiranno l'evento in tutto il mondo sarà il momento di capire se la fumata sarà bianca, in caso di elezione del Papa, o nera per un nulla di fatto. Le fumate si ottengono bruciando le schede al termine delle votazioni, ma non di ogni singola votazione (a meno che non risulti eletto il Papa) bensì delle due votazioni del mattino e del pomeriggio. Se l’elezione avviene nella seconda votazione del mattino o del pomeriggio, gli orari normali sono indicativamente intorno alle 12 oppure alle 19. Invece, se l’elezione avviene nel primo scrutinio del mattino o del pomeriggio, la fumata - che in questo caso è bianca - è tra le 10.30-11.00 e nel pomeriggio alle 17.30-18.00. Secondo il programma stabilito per oggi, i cardinali lasceranno la Cappella Sistina intorno all’ora di pranzo alle 12.30, per poi ritornarvi alle 16.00. Al termine della giornata i Vespri e poi il rientro a Santa Marta.
I salafiti libici responsabili di torture, tentativi di conversione e profanazione di immagini cristiane. Lo affermano 44 dei 48 venditori ambulanti egiziani di religione copta al loro ritorno in patria. "Ci hanno costretto a pronunciare al-shahaadatayn - racconta uno di loro - la proclamazione di fede islamica e a sputare sulle immagini del Papa Shenouda III". Fino ad ora il governo egiziano non si è pronunciato sulla condizione dei suoi cittadini e sull'eventualità di discriminazione religiosa. Tuttavia i parenti delle vittime chiedono giustizia e accusano il governo islamista di proteggere i salafiti libici.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,17-30)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
"Il Rinnovamento nello Spirito, in questo tempo particolare per la Chiesa tutta, ha indetto una speciale iniziativa di preghiera a partire da giovedì 28 febbraio:"Un Muro di Fuoco a sostegno della Chiesa". Riprendendo la celebre immagine - "un Muro di Fuoco" - di Santa Caterina da Siena, il RnS propone un tempo di preghiera straordinario per sostenere la Chiesa, per vivere la comunione con lo Spirito Santo e riempire con lodi e suppliche il "vuoto" che dalle ore 20.00 di giovedì 28 febbraio la Chiesa universale è stata chiamata a vivere. L'intenzione comune è quella di pregare "con" Benedetto XVI e "per" la Chiesa in questo tempo di transizione che porterà all'elezione del nuovo Pontefice."
Esplorare la valenza culturale delle intuizioni di Chiara Lubich (1920-2008) alla presenza di 600 esponenti del mondo della cultura, provenienti da un centinaio di Università dei diversi continenti. Nel quinto anniversario della sua morte, questo è l’obiettivo delConvegno internazionale dal titolo “Chiara Lubich. Carisma, Storia, Cultura”, che si terrà a Roma il 14 marzo nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università La Sapienza, e che continuerà il 15 marzo all’auditorium del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (RM).
“Il Papa non ha mai – dico assolutamente mai – rifiutato o fatto alcuna obiezione circa alcuna domanda che gli fosse stata presentata”. Lo afferma padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nell’introduzione al volume “Sull’aereo di Papa Benedetto. Conversazioni con i giornalisti”, curato dalla giornalista Angela Ambrogetti e da oggi in libreria per i tipi della Libreria Editrice Vaticana. Il libro presenta le conversazioni che Benedetto XVI ha tenuto con i giornalisti ammessi sul volo papale durante i suoi viaggi in numerosi Paesi del mondo, dal primo a Colonia per la XX Giornata Mondiale della Gioventù, nell’agosto del 2005, a quello in Libano nel settembre del 2012.
Laura Milani, attrice di teatro, è ospite di Michele Sciancalepore nello spazio Azzurro di Nel cuore dei giorni; 4anni con la diagnosi di un tumore al seno, i medici dichiarano che non c'è più nulla da fare; Laura comincia a interrogarsi profondamente sul senso della vita ; qualcuno le parla di Medjugorje e sente il desiderio di andare in questi luoghi. Non si aspetta nulla, ormai la sua storia è segnata. Ritorna rasserenata e guarita nel cuore e nello spirito. Al controllo medico le metastasi risultano scomparse.
"E' dunque fumata nera al primo voto dei 115 cardinali riuniti dal pomeriggio nella Cappella Sistina per il Conclave. Vuol dire che non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi degli elettori, ovvero 77 voti. Domani mattina si procederà al secondo scrutinio. Se non si raggiunge la maggioranza necessaria, sono previsti due scrutini la mattina e due il pomeriggio. Nel pomeriggio, verso le 16.30, era cominciata con le litanie dei Santi la processione dei cardinali dalla Cappella Paolina: i porporati, attraversata la Sala Regia, sono giunti nella Cappella Sistina per l'inizio del Conclave, disponendosi secondo l'ordine prestabilito. I Cardinali di rito latino indossano la veste e la mozzetta di colore rosso con relativa fascia, rocchetto e berretta; i Cardinali delle Chiese Orientali indossano l'abito corale. Terminato il canto delle Litanie, i porporati hanno intonato l'inno «Veni, creátor Spíritus», invocazione solenne dello Spirito Santo. "
"Tutta la Chiesa si sta preparando spiritualmente all’elezione del nuovo Papa: parrocchie, movimenti e associazioni, laici e religiosi, stanno seguendo con grande partecipazione questo momento importante della vita ecclesiale."
Torna a Roma nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, il consueto appuntamento con il “Ritratto dei Santi”: tre incontri organizzati dal Movimento Ecclesiale Carmelitano dedicati alla lettura delle vite dei Santi. I testi di padre Antonio Vicari ricordano quest’anno tre figure: San Pietro, Rita da Cascia e Shahbaz Bhatti, il ministro pakistano cattolico ucciso per il suo impegno a favore delle minoranze religiose. Ad aprire il ciclo d’incontri, l’attore e regista Giulio Base che ieri sera ha presentato la figura di San Pietro, in questi giorni di particolare attualità.
Circa un milione e 400 mila persone hanno urgente bisogno di assistenza alimentare nello Zimbabwe: lo riferisce il ministro del Lavoro e dei servizi sociali, Paurina Mpariwa. Il ministro, durante una cerimonia del Programma alimentare mondiale per la distribuzione di prodotti alimentari, a Mashonaland Central, nella provincia settentrionale del Paese, ha anche ricordato l’importanza del lavoro fatto degli organismi internazionali.
I sette doni dello Spirito Santo - secondo la comprensione che ne ho - mi pare che aggiungano qualcosa alle virtù corrispondenti; per questo si distinguono da esse, benché abbiano lo stesso oggetto. È certo che qualunque beneficio del Signore si può chiamare dono o regalo della sua mano, anche se naturale. Adesso, però, non parliamo dei doni così in generale, sebbene siano virtù e doni infusi, perché non tutti quelli che hanno qualche virtù o più virtù hanno per questo grazia di doni in quella materia o almeno non arrivano a possedere le virtù in quel grado in cui si chiamano doni perfetti, come li intendono i Dottori nelle parole di Isaia, dove disse che su Cristo nostro salvatore si sarebbe posato lo Spirito del Signore, enumerando sette grazie, le quali comunemente si chiamano doni dello Spirito Santo. Essi sono: lo spirito di sapienza e d'intelletto, lo spirito di consiglio e di fortezza, lo spirito di conoscenza e di pietà e quello del timore di Dio. Questi doni si trovavano nell'anima santissima di Cristo, ridondando dalla divinità alla quale stava ipostaticamente unita, come nella fonte sta l'acqua che da essa sgorga per comunicarsi ad altri, perché tutti attingiamo alle sorgenti del Salvatore grazia su grazia e dono su dono ed in lui stanno nascosti i tesori della sapienza e della scienza di Dio.
"L'ASSOCIAZIONE APOSTOLI della DIVINA MISERICORDIA con MARIA REGINA DELLA PACE ORGANIZZA UNA GIORNATA MARIANA DI PREGHIERA FIUGGI 20 APRILE 2013 TEMA: "Annunciare la Misericordia con la Madre del Signore". "
«Si avvicina il tempo della grande prova, e l’unico modo per rispondere è una riforma della Chiesa attraverso la santità». Padre Livio Fanzaga, direttore e vera anima di Radio Maria, non ha dubbi. Guidato anche dai messaggi trasmessi dai veggenti di Medjugorje, sa leggere in profondità questo nostro tempo così pieno di incognite, con un mondo attraversato da una grave crisi, morale ancora prima che economica, e una Chiesa che aspetta l’elezione del nuovo Papa tra tensioni e divisioni.
La Chiesa americana, di cui molto si sta parlando per via del conclave, è emersa con un volto rinnovato rispetto a quella arroccata sulle regole e sugli scandali di cui si è cominciato a parlare dieci anni fa. Colpisce il carattere giovane e spensierato con cui i suoi vescovi e cardinali, in maggioranza di nomina ratzingeriana, testimoniano la loro fede. Mostrando un volto forse inaspettato anche al governo e al secolarismo radicale, che negli Stati Uniti sembrava aver già vinto e a cui la Conferenza episcopale, con a capo Timothy Dolan, sta rispondendo con vigore da quando il presidente Obama ha messo in discussione la libertà religiosa e le fondamenta della famiglia naturale.
Già il titolo merita attenzione. Che in un’epoca come la nostra dove nessuna responsabilità è dovuta, nessuna fatica può essere patita, nessun dovere può diventare gioia e piacere, nessun rapporto può essere considerato duraturo senza essere sentito come un’indebita coercizione, qualcuno possa affermare che ci si possa sposare per sempre e addirittura morire per il proprio consorte appare una testimonianza e una provocazione da approfondire con riguardo e grande attenzione. Oggi che la maggior parte delle persone, magari senza esserne pienamente consapevoli, danno la vita per il lavoro e per la carriera o per un’idea o un’ideologia, sembra anacronistico pensare che si possa dare la vita per una persona. Si è persa la carnalità della vita, quella carnalità in cui si esprime la genialità del cristianesimo. «Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per un proprio amico».
Di calo del desiderio si sente parlare da tempo. Ma se prima si manifestava in una riduzione di questo a istintività o appagamenti parziali ora si racconta anche della sua scomparsa. Infatti si passa dalla dipendenza dal sesso, dal gioco e dal cibo, ad esempio, alla indipendenza totale da questi (repressione dell’istinto sessuale, depressione, anoressia). Così alla libertà sessuale, alla omosessualità e alla bisessualità si affianca un nuovo termine: l’“asessualità”.
Lo Stato americano del New Hampshire vuole ridefinire alimentazione e idratazione nella legge statale per facilitare l’introduzione dell’eutanasia. Diane Coleman, tra i responsabili del gruppo che si batte per i diritti dei disabili “Not Dead Yet” (Non ancora morti), ha scritto al Parlamento del New Hampshire «per raccomandare di respingere la nuova legge SB 170».
"Riva del Garda , apparizione a Marija. Chiesa di San Giuseppe
Alla presenza di oltre mille persone, Marija ha dato la sua testimonianza e ha avuto l’apparizione quotidiana. Al termine dell’apparizione Marija ha riportato il seguente messaggio della Madonna:

"Vi invito tutti alla preghiera, pregate ogni giorno, soprattutto in questo periodo di grande difficoltà. Sacrificio, sofferenza e preghiera porteranno all’amore e alla gioia. Accogliete il messaggio di Cristo, non opponetevi al suo amore e aprite il vostro cuore, Egli vi darà forza per la nuova vita, da trascorrere in speranza, da trascorrere in speranza e benedizione."

Durante l'apparizione, quasi 6 minuti,Marija ha pregato per i cardinali riuniti a Roma."
Centinaia di copti bruciano bandiere e lanciano pietre contro la sede dell'ambasciata libica al Cairo. Essi chiedono giustizia per la morte di Ezzat Atallah, il cristiano morto in un carcere a Bengasi. L'accusa al governo islamista che non farebbe nulla per i cristiani migranti per evitare un caso di diplomatico.
Ultimo atto prima dell'inizio, oggi pomeriggio, del Conclave. All'omelia il cardinale decano, Sodano, dice che "tutti noi dobbiamo collaborare ad edificare l'unità della Chiesa, poiché per realizzarla è necessaria 'la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro'. Ricorda poi le parole di Benedetto XVI: non v'è azione più benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo. Preghiamo perché il futuro Papa possa continuare anche l'incessante opera già svolta dai suoi predecessori per promuovere senza sosta la giustizia e la pace.
La tennista italiana, campionessa del mondo nel 2006, racconta a Leiweb la promessa che l'ha aiutata ad arrivare alla finale di Wimbledon nonostante una grave malformazione ai piedi. E quel viaggio a Medjugorje che oggi le ha ridato la serenità
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 4,43 - 54) In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Cresce l’attesa nella Chiesa raccolta in preghiera, in questa quarta domenica di Quaresima, per l’elezione del nuovo Papa. Sul significato di questo evento, anzitutto nella prospettiva della fede, ascoltiamo un editoriale del nostro direttore padre Federico Lombardi.
La Svezia è davvero il paese dove il politicamente corrette finisce nel grottesco. Prima Egalia, l’asilo dove non esistono più maschietti e femminucce, poi i giocattoli per bambini neutri, quindi la messa al bando dell’omino di pan di zenzero perché razzista. L’ultima, in ordine di tempo, è di qualche giorno fa e riguarda l’espressione «donna incinta». Lo segnala oggi in un articolo il Foglio, scrivendo che è stata presentata una proposta di legge per modificare la dizione “donna incinta” con quella di “persona incinta”. La fisima linguistica si spiegherebbe col fatto che non si vogliono discriminare i transessuali che hanno cambiato sesso e che sono quindi diventati uomini dopo essere state donne. Come li dobbiamo chiamare, qualora – avendo mantenuto la capacità di procreare – un giorno rimanessero incinta?
La collocazione, stamattina, sul tetto della cappella Sistina del comignolo dal quale usciranno le "fumate" segna visivamente l'avvicinarsi del Conclave, l'inizio del quale è stato deciso ieri con "una maggioranza assolutamente inequivocabile", "del tipo 10 a 1", ha riferito oggi padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede nel corso del briefing quotidiano. La sottolineatura sulla maggioranza vuole anche negare, ha aggiunto, quelle divisioni tra i porporati ipotizzate da parte della stampa.
Questa mattina una folla inferocita ha dato fuoco a oltre 100 case dell'insediamento cristiano Joseph Colony, vicino a Badami Bah (Lahore). Gli abitanti della colonia sono stati costretti a fuggire e almeno 35 persone sono rimaste ferite. L'attacco è nato da un'accusa di blasfemia registrata contro uno dei residenti dell'insediamento, Sawan Masih, che nel pomeriggio di ieri ha avuto un alterco con un musulmano. Secondo la ricostruzione dei fatti, il 26enne cristiano si era recato da un barbiere islamico per tagliarsi i capelli, ma il proprietario del negozio, Imran Shahid, si è rifiutato di servirlo. Tra i due è nata un'accesa discussione, e il musulmano avrebbe usato parole offensive sul cristianesimo.
Decine di fondamentalisti indù hanno aggredito e picchiato una comunità pentecostale del Karnataka, che stava preparandosi per una veglia notturna di preghiera. Otto persone, tra cui un pastore, sono state ferite e ricoverate in ospedale. Grazie all'intervento del Global Council of Indian Christians (Gcic), la polizia è giunta sul posto in breve tempo e ha arrestato 16 aggressori.
Per Ahmed Al-Tayeb, grande imam dell'Università islamica, gli scontri di questi mesi sono frutto di tensioni sociali, non religiosi. La proposta di educare le autorità religiose a isolare gli estremisti. Un professore di Al-Azhar propone l'introduzione della jizya, la tassa versata per secoli dai cristiani a califfi e sultani per aver salva la vita.
E’ stato presentato dall’autore, Pippo Franco, il libro “La morte non esiste. La mia vita oltre i confini della vita”, scritto in collaborazione con Rita Coluzzi per le edizioni Piemmeincontri. Giunto alla terza ristampa il successo del libro è stato favorito da un passaparola tra i lettori. L’incontro si è svolto nell’Auditorium “Giovanni Pierluigi di Palestrina” di via delle Monache ed è stato moderato da Poerio Lulli, alla presenza del vescovo, mons. Sigalini. “Lo spirito – ha affermato Pippo Franco - è sempre presente in ogni momento della vita”, tuttavia, ha continuato l’attore romano “io sono come San Tommaso. Devo vedere”. Nel libro l’autore mostra una profonda religiosità che lo lega allo Spirito, ad uno Spirito che pervade l’intera esistenza e si mostra a volte presente a volte distante ma pur sempre percepibile, tant’è che il testo è suddiviso in capitoli nei quali esso si rivela nelle sue molteplici sfaccettature. “C’è uno Spirito nella vita dell’universo – sottolinea il comico romano - con cui bisogna mettersi in relazione per raggiungere la felicità”.
Anche se la data del Conclave non è stata ancora fissata, tutta Roma si prepara al grande evento. La Cappella Sistina è stata chiusa al pubblico per consentire di svolgervi tutti gli interventi necessari per rendere lo spazio maggiormente idoneo alle operazioni di voto, giornalisti da tutto il mondo continuano ad affluire nella Città Eterna per assistere e documentare il grande evento. Anche nel cuore di Roma ci si prepara a questo particolare momento della vita della Chiesa. Siamo entrati nella sartoria che ha preparato i tre abiti papali di diverse misure, uno dei quali sarà indossato dal futuro Pontefice e abbiamo incontrato Lorenzo Gammarelli, uno dei titolari della “Ditta Annibale Gammarelli” che nonostante abbia rilasciato in questi giorni più di una cinquantina di interviste, ha avuto la cortesia e la bontà di rispondere alle nostre domande. La sartoria Gammarelli è ubicata in via di Santa Chiara, nello stesso palazzo che ospita la Pontifica Accademia Ecclesiastica, l’istituzione che forma i sacerdoti destinati al servizio diplomatico della Santa Sede. Questa sartoria è un vero pezzo di storia, infatti da 6 generazioni la famiglia Gammarelli veste innumerevoli ecclesiastici.
Il regime stalinista della Corea del Nord ha annunciato oggi la cancellazione di "ogni accordo di non aggressione" nei confronti della parte sud della penisola. Se Washington e Seoul non interrompono le esercitazioni militari congiunte, inoltre "da lunedì Pyongyang si considera in guerra contro le potenze aggressive che la minacciano". È la risposta del giovane Kim Jong-un alle sanzioni approvate ieri dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Pyongyang ha deciso di interrompere anche la "linea rossa", il canale di comunicazione di emergenza con Seoul. La Corea del Nord "ha abrogato tutti gli accordi di non aggressione raggiunti fra il Nord e il Sud e il canale di emergenza non può più svolgere la sua missione per il prevalere della grave situazione".
“Mia figlia quando è arrivata qui quasi non si muoveva, e non la vedevo sorridere da anni”. Dopo diciotto mesi di cure Anat, una giovane madre di famiglia, tiene in braccio la piccola e vivace Sari: mamma e figlia si sorridono, complici e felici. La bimba è guarita. Come la piccola, sono tanti i bambini che hanno avuto la possiblità di curarsi all’ospedale Alyn, in Israele. Fondato nel 1932 dall’ortopedico americano Henry Keller, volontario a Gerusalemme fra i bambini disabili, l’ospedale trovò la sua prima sede fra gli anni ’40 e ’50, in un antico monastero appartenente alla Chiesa ortodossa di San Simone. In quel tempo il monastero era utilizzato come ospedale per far fronte all’epidemia di poliomielite diffusa in quegli anni. Da allora Alyn ha fornito assistenza medica ed educativa per tantissimi bambini affetti da questa malattia.
Mio caro Malacoda, adesso che se n’è andato, possiamo concedere l’onore delle armi a Benedetto XVI. Dobbiamo ammetterlo: è stato un gran nemico. Spero con questa nostra ammissione, se gli arriverà nel nascondiglio in cui si è chiuso, di provocare in lui almeno la tentazione del compiacimento, se non proprio della vanità. Lo disse d’altronde già padre Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma: «Il demonio un giorno mi disse che Giovanni Paolo II era pessimo, ma il Papa attuale era peggio. Le parole del demonio furono un elogio per Benedetto XVI». Concordava con lui monsignor Andrea Gemma, emerito di Isernia, uno dei pochi vescovi esorcisti, il quale riferì le parole di una donna da noi posseduta: «È una tragedia: Benedetto XVI è ancora più forte, è ancora peggio di Giovanni Paolo II».
Karma Patras, pastore cristiano protestante di 55 anni del Punjab, è stato rilasciato su cauzione in Pakistan dopo che l’uomo che lo ha accusato di blasfemia ha ammesso di «essersi sbagliato». Secondo Fides, il pastore sarebbe uscito dal carcere il 28 febbraio.
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12, 28-34)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
La virtù della fortezza si pone al terzo posto fra le quattro cardinali e serve per moderare l'irascibilità. La bramosia, la cui corrispettiva virtù è la temperanza, precede l'irascibilità, perché la tensione verso l'oggetto bramato oppone resistenza all'impeto collerico, che preclude il raggiungimento di ciò che si brama. Pertanto tratterò prima dell'irascibilità e della sua virtù corrispondente, la fortezza, perché questa elimina gli ostacoli che si frappongono al conseguimento dell'oggetto bramato. Perciò la fortezza è virtù più nobile della temperanza, della quale dirò nel capitolo seguente.
Cari figli, vi invito di nuovo maternamente: non siate duri di cuore! Non chiudete gli occhi sugli ammonimenti che per amore il Padre Celeste vi manda. Voi lo amate al di sopra di tutto? Vi pentite che spesso dimenticate che il Padre Celeste per il suo grande amore ha mandato suo Figlio, affinché con la croce ci redimesse? Vi pentite che ancora non accogliete il messaggio? Figli miei, non opponetevi all’amore di mio Figlio. Non opponetevi alla speranza ed alla pace. Con la vostra preghiera ed il vostro digiuno, mio Figlio con la sua croce scaccerà la tenebra che desidera circondarvi e impadronirsi di voi. Egli vi darà la forza per una nuova vita. Vivendola secondo mio Figlio, sarete benedizione e speranza per tutti quei peccatori che vagano nella tenebra del peccato. Figli miei, vegliate! Io, come Madre, veglio con voi. Prego e veglio particolarmente su coloro che mio Figlio ha chiamato, affinché siano per voi portatori di luce e portatori di speranza: per i vostri pastori. Vi ringrazio.
Nell'attesa dell'elezione del nuovo pontefice, vogliamo proporvi ogni giorno una diversa pagina di Papa Benedetto XVI, perché il suo insegnamento ci faccia da punto di riferimento nella preghiera e nella meditazione. Iniziamo con alcuni brani del discorso rivolto al mondo della cultura il 12 settembre 2008 al Collége des Bernardins (Parigi), durante il viaggio apostolico in Francia per prendere parte al 150° anniversario delle apparizioni di Lourdes.
Sesantanove anni, affetto da demenza, Robert Goold era ricoverato all’ospedale di Lister Hospital dopo essere caduto dalle scale, essersi fratturato schiena, cranio e zigomi. Oltre a questo, era stato evidenziato un danno cerebrale; per questo motivo il signor Goold è stato trasferito in terapia intensiva. E lì è cominciato il suo percorso di agonia.
«Non abbiate paura» perché «le difficoltà, le sofferenze, le tribolazioni e il sangue versato dai martiri possono incorporarci al mistero di Cristo e aiutarci a riconoscere la presenza di Dio fra noi». Sono queste le parole rivolte da Mar Louis Raphael I Sako ai fedeli riuniti ieri nella cattedrale di San Giuseppe a Baghdad, durante la messa di intronizzazione come nuovo patriarca della Chiesa caldea. Alla celebrazione erano presenti anche il premier iracheno Nour Al Maliki e il presidente del Parlamento Osama al-Nujaifi.
Alla Congregazione generale di oggi esaminata anche la situazione economica della Santa Sede. Tra gli altri temi trattati: la nuova evangelizzazione, il rapporto tra Curia romana ed episcopati, l'impegno della Chiesa nel mondo di oggi, il profilo e le attese nei confronti del nuovo papa, oggi si è parlato anche di dialogo ecumenico, carità e impegno della Chiesa nei confronti dei poveri. Presenti 114 elettori, l'ultimo atteso nel pomeriggio. I cardinali parlano di tutto quello che vogliono e che a loro sembra importante per raggiungere un convincimento. Attività di informazione e riflessione a tutto campo, probabilmente anche Vatileaks. Smentita la notizia di una "prenotazione" per lunedì della basilica di san Pietro per la messa "pro eligendo Pontifice".
Conoscete Pietro Sarubbi? È l’attore italiano che ha interpretato il ruolo di Barabba nel bellissimo film “La Passione di Cristo”. Un ruolo che gli ha cambiato la vita. E pensare che quando lesse il copione, ci rimase male, perché Barabba non pronuncia neppure una parola. E per un attore, questo, è molto degradante. Ne parlò col registra, Mel Gibson, il quale, guardandolo fisso negli occhi, gli rispose: «Barabba non parla perché non ha più parole, ha urlato tutto il suo fiato per l’ingiustizia subita. Non è un ladrone, ma il capo degli Zeloti, gli unici ad avere la forza di opporsi ai Romani. È stato fatto prigioniero e torturato fino a trasformarsi in una bestia e come le bestie non ha parole, ma esprime tutto con gli occhi. Guarda, questo film deve passare tutto dai vostri occhi, soprattutto da quelli di Gesù…».
Oltre 30 milioni di insetti hanno invaso la piana di Giza, distruggendo i campi lungo il corso del Nilo all'altezza del Cairo per poi dirigersi verso Israele. Sui social network la popolazione invita i Fratelli Musulmani a dimettersi si chiede: "E' questo il bene che gli islamisti hanno promesso di portarci?". Gli ebrei ortodossi Medio orientali escono di notte per cacciare gli insetti e mangiarli, ma mettono in crisi i rabbini europei.
"La verità della rinuncia di Ratzinger va cercata nel messaggio di Fatima", spiega a Vatican Insider Simone Venturini biblista e docente alla Pontificia Università della Santa Croce.
Un porporato straniero, durante la congregazione generale di ieri, ha preso la parola e riferendosi a Vatileaks ha chiesto informazioni su due nomi che sarebbero presenti nel dossier preparato dai tre cardinali detective. Ma un comunicato interno, voluto dal cardinale camerlengo Tarcisio Bertone e dal decano Angelo Sodano, ha invitato i presenti a non «far nomi» se non si è «sicuri», perché in questo modo si rischia soltanto di incrementare un clima di sospetti e veleni.
Oggi i 115 elettori sono tutti a Roma quindi si può fissare l’ingresso nella Cappella Sistina. Nelle congregazioni prende piede l’ipotesi che l’elezione pontificia cominci domenica o lunedì. Stamattina giurano gli ultimi conclavisti e nel pomeriggio si potrebbe votare la data d’inizio conclave. Con l’arrivo del polacco Nycz, del vietnamita Pham Minh Man, del tedesco Lehmann, dell’egiziano Naguib e del cinese Tong Hon è scattata l’ora X. «La scelta può legittimamente essere presa», spiega ai porporati l’arcivescovo giurista Sciacca che assiste Bertone nella sede vacante. Non c’è ancora la data ma già la Curia impone ai porporati il «black out» informativo. Le tensioni andavano avanti da qualche giorno, sotto traccia, finché ieri mattina è esploso lo scontro tra «romani» e «stranieri».
5,500 people were in place when visionary Ivan Dragicevic visited a stadium in Buenos Aires to give a talk and have a public apparition on March 4. In her message, the Virgin Mary asked the attendees to care less about the world, more about their soul, convert and say yes to God.
Medjugorje’s current Bishop Ratko Peric of Mostar opposed the claims of apparitions from the onset, by warning the Bishop he would later succeed, author Wayne Weible writes in his new book. Source confirms then-Fr. Peric was among 12 priests who put pressure upon Bishop Pavao Zanic.
Medjugorje’s local citizens have far from all fully grasped their own role and importance with regard to the Virgin Mary’s apparitions in their parish, and self-inspection will follow when they end, visionary Vicka Ivankovic-Mijatovic says. “It is certain that we parishioners have received a great mercy, a great gift, and we are not aware of this. We must be an example of how you receive mercy so that, through us, the pilgrims can recognize that. When Our Lady is no longer with us, we will ask ourselves where we were all this time” Vicka tells the local news portal Medjugorje Info.
Domenica 3 Marzo è cominciato a Medjugorje il Ventesimo Incontro Internazionale degli organizzatori di pellegrinaggi, delle guide dei Centri della pace e di gruppi di preghiera e di carità legati a Medjugorje. Sono presenti al Seminario partecipanti provenienti da diciassette paesi: Italia, Inghilterra, USA, Irlanda, Canada, Libano, Polonia, Francia, Belgio, Germania, Austria, Svizzera, Lituania, Russia, Ucraina, Croazia e Bosnia Erzegovina. L’incontro è nel segno di un tema legato all’Anno della fede: “Accresci la nostra fede”. I partecipanti, oltre a prendere parte alle relazioni ed a colloqui con i relatori, partecipano anche al programma liturgico di preghiera nella chiesa parrocchiale di Medjugorje. I relatori del Seminario di quest’anno sono fra Ivan Dugandži?, fra Danimir Pezer e fra Mario Cifrak. Il coordinatore del Seminario è fra Danko Perutina.
Crescono nel mondo le discriminazioni contro le minoranze religiose: è quanto ha denunciato ieri mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra, in occasione della 22ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani in corso nella città elvetica. “Oggi, a causa della loro fede o delle loro convinzioni personali – ha affermato il presule - le persone appartenenti a minoranze religiose sperimentano diversi gradi di abusi che vanno da attacchi fisici a rapimenti a scopo di estorsione” da detenzioni arbitrarie alla stigmatizzazione. “Una protezione efficace dei diritti umani delle persone appartenenti a minoranze religiose – ha sottolineato - è carente o non adeguatamente affrontata anche nell'ambito delle Nazioni Unite e dei sistemi internazionali". Ma oggi “la consapevolezza di questo grave problema” sta diventando sempre più evidente.
In occasione delle Congregazioni generali del Collegio cardinalizio, una celebrazione di preghiera per la Chiesa si è tenuta questo pomeriggio, presso l’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro. Alla celebrazione, aperta anche ai fedeli, hanno preso parte i cardinali che partecipano in questi giorni alle Congregazioni generali in vista del Conclave. A presiedere i Vespri, il cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica vaticana.
Quarta Congregazione generale dei cardinali ieri mattina in Vaticano in vista del Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice. A conclusione della Congregazione, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha incontrato i giornalisti.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,14-23)
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Simon e Joaquin, sei e quattro anni, scorrazzano verso il loro letto a castello, mentre la madre, Karin Haring, racconta la loro vita familiare. I due bimbi giocano allegri, sembrano divertiti dalla presenza delle telecamere di AFP Tv, il canale video dell’omonima agenzia di stampa. E’ il turno di Simon, che dichiara soddisfatto: «Credo che i miei amici siano un po’ gelosi, perché io ho due mamme e due papà mentre loro soltanto due genitori». Avete capito bene: due papà e due mamme. Simon e Joaquin stanno crescendo convinti di avere due papà e due mamme.
Lo Zingarelli alla parola “schizofrenia” indica questa definizione: “Gruppo di disturbi mentali psicotici, caratterizzato da un’alterazione profonda del rapporto con la realtà, da dissociazione mentale […]”. Questo tipo di disturbo pare in qualche modo aver inquinato le menti di molti, giornalisti compresi. Ne abbiamo avuto la prova in merito a una notizia che molti quotidiani hanno dato un paio di giorni fa riguardante una giovane donna la quale ha abbandonato il corpicino del proprio figlio appena nato in cassonetto dell’immondizia. Lei, 25enne romana, tiene nascosto il piccolo nella borsa per una ventina di ore e vaga per la città. Poi prende un aperitivo con un’amica e infine lo getta in un cassonetto avvolto in una busta di plastica. Da ultimo si reca all’ospedale San Camillo per un’emorragia e racconta tutto. La Polizia è andata a prelevarla a casa.
Conclave è ormai alle porte. Essendo la Chiesa nel periodo di sede vacante, dovuta non alla morte del Pontefice ma alla rinuncia al ministero petrino, l’attenzione mondiale su questo evento ha raggiunto livelli altissimi. Mentre le testate giornalistiche di tutto il mondo sono impegnate a spiegare nel dettaglio le varie fasi del procedimento che porterà all’elezione del nuovo Papa, la gente comune continua ad immaginare affascinata le 116 berette rosse che invocano lo Spirito Santo davanti nella Cappella Sistina per avere discernimento sul nome da votare.
a grande virtù della giustizia è quella che più serve alla carità verso Dio e il prossimo e per questo è la più necessaria per le relazioni umane, perché è una facoltà che inclina la volontà a dare a ciascuno quello che gli spetta e ha per materia ed oggetto l'uguaglianza, parità o diritto, che si deve osservare col prossimo e con Dio stesso. Ma poiché sono tante le cose nelle quali l'uomo può rispettare questa uguaglianza o violarla col prossimo, e questo in tanti modi diversi, la materia della giustizia è molto estesa e diffusa e molte sono le specie di questa virtù. In quanto si ordina al bene pubblico e comune, si chiama giustizia legale e, poiché essa può avviare tutte le altre virtù a tal fine, si chiama virtù generale, benché non partecipi della natura delle altre. Ma quando la materia della giustizia è cosa determinata e riguarda solo persone particolari, tra le quali si mantiene intatto a ciascuna il suo diritto, allora si chiama giustizia particolare e speciale.
Vedere il volto di Gesù nei poveri, nei rifugiati, nelle vittime della tratta. Si ispira a questo principio della carità cristiana lo slogan “Gesù nascosto: come lo aiuterai?” con cui domenica prossima, 10 marzo, in tutte le parrocchie degli Stati Uniti, si terrà una colletta per sostenere il Catholic Relief Service (Crs), l’organismo caritativo che fa capo alla Conferenza episcopale degli Stati Uniti. Nel materiale informativo distribuito in tutte le parrocchie del Paese, e firmato da mons. Dennis Schnurr, presidente della Commissione nazionale per le Collette, si ricorda l’impegno del Crs nel “portare aiuti umanitari, accogliere sfollati, tutelare le vittime della tratta”, seguendo un unico criterio: “Tutti gli individui sono uguali come figli dell’amore e della cura di Cristo”.
"L'operato di sacerdoti e laici cattolici in Tripolitania è ostacolato, non dall'estremismo islamico, ma dalla poca sicurezza, milizie armate e dal traffico di armi". È quanto dichiarano fonti locali di AsiaNews, anonime per motivi di sicurezza. Esse sottolineano che l'aggressione di P. Magdi Helmi, sacerdote cattolico di origine egiziana, avvenuta il 2 marzo scorso a Tripoli da parte di una milizia armata, non è frutto dell'odio verso i cristiani, ma del caos che sta vivendo il Paese dopo la guerra civile culminata con la morte del dittatore Muammar Gheddafi.
La Chiesa nel mondo di oggi e le esigenze della nuova evangelizzazione, la Santa Sede, dei dicasteri, del rapporto con gli episcopati e quello - connesso ai precedenti - delle attese e del profilo del futuro pontefice. Sono i tempi principali affrontati nei 18 interventi di cardinali- il che porta il totale a 51 - alla odierna quarta Congregazione generale, secondo quanto ha riferito nel consueto briefing padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede. Alla riunione di questa mattina erano presenti 153 cardinali, tra i quali 113 elettori. Di questi ultimi mancano solo il cardinale Nycz, di Varsavia, atteso oggi pomeriggio, e il cardinale Pham Minh Man, di Saigon, atteso domani mattina.
"Dal giorno della Sede apostolica vacante, sul sito internet della Santa Sede è apparso un omaggio fotografico e testuale al ministero del papa emerito. Si tratta di 62 immagini correlate da citazioni dei momenti più significativi del pontificato di Benedetto XVI: dal saluto rivolto ai fedeli il giorno della sua nomina, il 19 aprile del 2005, fino alla rinuncia pronunciata durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri d'Otranto. "
La religiosa delle “Figlie di Gesù” si è spenta a soli 60 anni a causa di un aggressivo tumore maligno. Animatrice dei gruppi giovanili, con una grande capacità creativa e “sempre pronta ad ascoltare”. Il ricordo della comunità cattolica taiwanese.
Un gruppo di islamisti ha tentato di linciare p. Paul Isaac, egiziano copto-ortodosso, e il suo assistente. L'attacco è avvenuto lo scorso 3 febbraio, ma la notizia è stata diffusa solo ieri sera. Questo è il terzo attacco in pochi mesi contro la comunità cristiana. Il governo libico condanna l'accaduto. Un tale assalto è contro l'islam.
Le reti sociali sono “porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”, a ricordarlo è papa Benedetto XVI, nel suo messaggio per la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Saper usare bene i social network è perciò sempre più necessario per chi opera nella pastorale e nell’evangelizzazione. Una presenza efficace in questi “luoghi digitali” richiede però competenze specifiche e formazione. È per questo che la seconda lezione del corso “Evangelizzazione & Comunicazione”, che NOVA-T (il centro di comunicazioni multimediali dei frati Cappuccini italiani) organizza per i religiosi, si concentra sul tema: Si può annunciare il Vangelo con i social network?.
La nuova pagina di storia che la Chiesa sta scrivendo con la rinuncia di Benedetto XVI al ministero di Vescovo di Roma e l’apprestarsi all’elezione di un nuovo Papa, è vissuta dai Focolari con attesa e partecipazione in tutto il mondo. È con questo spirito che il Movimento intende celebrare il 5° anniversario della morte di Chiara Lubich (22 gennaio 1920 - 14 marzo 2008), sua fondatrice e prima presidente. Per tale ricorrenza e tra le molte iniziative si terrà a Roma il Convegno internazionale dal titolo “Chiara Lubich. Carisma, Storia, Cultura”, con l’obiettivo di esplorare la valenza culturale delle sue intuizioni. Avrà luogo il 14 marzo nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università La Sapienza, e il 15 marzo all’auditorium del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (RM).
Rimosso questa mattina lo stemma di Papa Benedetto XVI dalla facciata della Basilica Inferiore di San Francesco d'Assisi. Un rito che si rinnova dalla costituzione delle Basiliche Papali in attesa del nuovo Pontefice. Sarà padre Vladimiro Penev, il frate più anziano del Sacro Convento di Assisi, a riprodurre lo stemma del futuro Papa che verrà apposto sul protiro bella Basilica Inferiore di San Francesco. Per il francescano sarà il quinto dopo quelli di Papa Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
"Cresce in Egitto tra i cristiani l’allarme per le violenze degli islamisti. Da gennaio diverse comunità hanno subito aggressioni e quattro chiese sono state incendiate. L’episodio più grave si è verificato il 23 febbraio alla periferia di Alessandria dove un commando ha ucciso quattro cristiani accusati di voler costruire una chiesa su un terreno di loro proprietà. Per impedirlo, nel 2012 un gruppo di islamisti aveva occupato l’area. In seguito i proprietari avevano persino firmato un documento in cui garantivano che nessun edificio religioso sarebbe sorto sull’appezzamento, ma evidentemente non è bastato. "
Sono passati esattamente 60 anni dalla morte di Stalin. “Ha da venì il baffone!” dicevano in Italia, dove era l’idolo e l’esempio delle masse del Pci di Togliatti. Poi, dopo la “destalinizzazione” imposta da Chrushev, gli storici comunisti si sono divisi nel definirlo il traditore, piuttosto che il continuatore, della rivoluzione di Lenin. Adesso non interessa più neppure questo dibattito: semplicemente non se ne parla. Nell’ex Unione Sovietica non è così. In Georgia, sua terra natale, risulta da un sondaggio che sia rimpianto dal 45% della popolazione, soprattutto quella più anziana. Andare a Gori, sua città natale, è un tuffo nell’era staliniana. A parte le cicatrici del passato più recente, come i campi dei rifugiati e le case ancora danneggiate dai bombardamenti della guerra con la Russia del 2008, Gori è una città-modello nel suo genere. Un vero e proprio museo a cielo aperto costruito in stile eclettico. I grandi viali, dove potrebbero passare anche cinque carri armati l’uno accanto all’altro, sono contornati da grigie e imponenti case popolari.
Dal Vangelo secondo Mattteo (Mt 5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Come nelle sue attività l'intelletto precede la volontà e la orienta in quelle che le sono proprie, così le virtù specifiche dell'intelletto sono prima di quelle della volontà. Ora, quantunque il compito dell'intelletto sia precisamente solo quello di conoscere la verità e contemplarla, per cui si potrebbe dubitare che le sue facoltà siano vere virtù - consistendo la natura delle virtù nell'indinare ad operare il bene - tuttavia è certo che vi sono delle virtù intellettuali, le cui attività sono lodevoli e buone, purché regolate dalla ragione e dalla verità. Quando l'intelletto mostra e rappresenta tale bene alla volontà, affinché questa lo desideri, e le dà norme di comportamento, allora l'agire dell'intelletto è buono e virtuoso, sia in ordine all'oggetto teologico, come la fede, sia in ordine all'oggetto morale, come la prudenza, che ragionando indirizza e governa le attività degli appetiti. Perciò la virtù della prudenza, appartenendo all'intelletto, è la prima; essa è come la radice delle altre tre virtù morali e cardinali, le attività delle quali sono lodevoli quando sono dirette dalla prudenza, e sono imperfette e riprovevoli quando ne vanno disgiunte.
Lc 15,1-3.11-32: Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
«Il male della Chiesa sono i peccati di noi peccatori e nessuno si tiri fuori» e «la Curia è purtroppo calunniata, ma io della Curia posso solo dire bene: il Papa ha nella Curia uno strumento docile, che fa esattamente quello che il Papa vuole e cerca di aiutarlo nel migliore dei modi. Certo, si può sempre migliorare». Lo afferma il cardinal Giovanni Lajolo, 78 anni, presidente emerito del Governatorato della Città del Vaticano, prossimo ad entrare in Conclave come elettore. Lajolo si dice «sereno» anche se quella del successore di Benedetto XVI sarà «una scelta difficile» poiché vi sono «persone di grandissimo valore, discepoli di Cristo che già emergono come futuri padri della Chiesa». «Entro in Conclave molto sereno e con grande umiltà - afferma Lajolo -. Io non ho mai partecipato, questo è il mio primo e ultimo Conclave, avendo io 78 anni. Penso che anzitutto appariranno alcuni nomi che raccoglieranno più voti e altri che ne raccoglieranno meno. Poi, nelle successive votazioni, quelli che hanno avuto diversi voti saliranno e alla fine si avranno due o tre nomi tra cui scegliere. Ma non sarà facile, tra i cardinali vi sono grandi personalità, grandi pastori di anime».
In controcorrente con altre nazioni europee, la Chiesa spagnola ha registrato un aumento dei seminaristi del 2,3% con rispetto all’anno scorso. Ogni anno, in prossimità della Giornata del Seminario, che si celebra il 19 marzo, festa di San Giuseppe, la Conferenza episcopale spagnola presenta un rapporto sulla situazione di questi Centri di formazione a livello nazionale. La nota dell’episcopato segnala una crescita continua di vocazioni: tra il 2011 e il 2012 i seminaristi sono passati da 1227 a 1278 iscritti, mentre nel corso del 2012-2013 sono arrivati a 1307 presenze. Inoltre, s’indica che quest’anno è aumentato di un 6,5% il numero d’iscritti ai seminari maggiori. Il comunicato precisa anche che il numero di seminaristi ordinati sono 133, il che equivale a un 9% in più dell’anno scorso.
Benedetto XVI ha sottolineato costantemente l’importanza dei carismi nella Chiesa e la bellezza in essa delle mille manifestazioni dello Spirito. In lui e nel suo magistero il laicato, tutti i Movimenti e le nuove realtà ecclesiali si sono sentiti apprezzati e sostenuti. Ne dà testimonianza Salvatore Martinez, presidente nazionale di Rinnovamento nello Spirito e neopresidente della Fondazione “Centro internazionale Famiglia di Nazareth”, voluta da Benedetto XVI e insediata appena lo scorso gennaio.
Nuova Congregazione generale del collegio cardinalizio stamani in Vaticano, l’unico incontro della giornata per i porporati, e così sarà anche domani. Mentre si attende l’arrivo a Roma degli ultimi cardinali elettori, continua nell’Aula nuova del Sinodo il dibattito in vista dell’apertura del Conclave per l’elezione del Successore di Benedetto XVI. Dai cardinali, il messaggio di gratitudine e riconoscenza a Benedetto XVI. Ne ha parlato padre Federico Lombardi, nel briefing di fine mattinata con i giornalisti in Sala Stampa vaticana.
Non c’è pace per i cristiani in Libia, bersagliati senza sosta dagli estremisti islamici. Un uomo armato è entrato ieri nella cattedrale cattolica della capitale Tripoli e ha sparato contro padre Magdi, ma lo ha mancato: «Lo voleva uccidere, ha aperto il fuoco da 2-3 metri con un Ak-47» afferma il vicario monsignor Giovanni Martinelli, spiegando che sono in corso accertamenti da parte delle autorità.
«La Chiesa cattolica è la sola istituzione cristiana ad avere una voce globale, per questo si sta tentando di metterla a tacere e di distruggerne la reputazione». Sul Foglio di oggi compare una ricca intervista a Michael Nazir-Ali, vescovo e teologo anglicano, dedicata al pontificato di Benedetto XVI. «Sono sempre stato un ammiratore di Joseph Ratzinger fin dal 1993, quando da cardinale scrisse un testo importantissimo sul perché il cristianesimo non aveva impoverito la cultura, ma l’aveva arricchita. Ratzinger distrusse i dogmi della nuova antropologia. A Ratisbona ha tenuto una straordinaria lezione sul logos e la razionalità e sulla interazione fra ellenismo e cristianesimo. Benedetto ha portato avanti un grande dialogo con gli anglicani ortodossi, incoraggiando l’avvicinamento del protestantesimo al Vaticano. Il prossimo Papa deve lavorare per il riallineamento del mondo cristiano».
In Spagna non si può più criticare il matrimonio gay. Chi osa parlare contro la legge approvata dal governo Zapatero ormai sette anni fa viene subito accusato di oscurantismo e travolto dalle critiche. È successo anche al ministro dell’Interno Jorge Fernandez Diaz, che durante un colloquio all’Ambasciata spagnola presso la Santa Sede ha affermato: «Se ci opponiamo al matrimonio fra persone dello stesso sesso non possiamo impiegare degli argomenti confessionali, bensì razionali». Ha poi aggiunto: «Le nozze gay non possono avere la stessa protezione del matrimonio naturale da parte dei poteri pubblici. La sopravvivenza della specie, per esempio, non sarebbe più garantita».
Crystal Kelley ha portato in grembo la bambina di una coppia per 20 mila dollari. Quando si è scoperto che la bambina era malata, i genitori le hanno chiesto di abortire. E lei si è rifiutata.
Si chiamano Sammy, Zachary, Joshua e Reuben Robbins. Sono quattro gemelli nati un anno fa, precisamente il 29 febbraio 2012 a Bristol (Gb). In una data insolita, come la gravidanza della madre, che pur avendoli concepiti naturalmente, ha comunque passato nove mesi a sentirsi dire dai medici che se non voleva qualcuno dei suoi figli poteva anche abortire. I medici, infatti, anziché sostenere la signora in una gravidanza importante, hanno cercato di convincerla più volte a uccidere, se non tutti, almeno un paio dei suoi figli.
Almeno quattro vescovi illeciti - e qualcuno ufficialmente scomunicato - sono stati nominati o rinominati a far parte della 12ma Assemblea nazionale del popolo (Anp), il parlamento cinese, e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc), le due strutture politiche più importanti della Repubblica popolare. Entrambi i raduni, con migliaia di partecipanti, sono in atto nella capitale: l'Anp è iniziata stamane; la Ccppc è cominciata il 3 marzo scorso.
Ha fatto sensazione - specie sulla stampa straniera - la bizzarra vicenda del «vescovo» Ralph Napierski, un personaggio che si è presentato in Vaticano vestito con paramenti episcopali ed è riuscito a mescolarsi ai cardinali che si avviavano alla prima congregazione generale preparatoria al Conclave, e ha perfino rilasciato qualche dichiarazione ai giornalisti, prima di essere identificato ed espulso. Tutto sommato, la sicurezza vaticana ha reagito abbastanza rapidamente, e non è il caso di allarmarsi. Non varrebbe neanche la pena di occuparsi di Napierski, se non fosse che l'episodio richiama a soffermarsi su chi sono esattamente i «vescovi vaganti», personaggi che spesso si presentano anche nelle diocesi italiane, ingannando sacerdoti e giornalisti e creando un buon numero di problemi, e sul cui conto chi scrive riceve richieste di chiarimenti almeno una volta al mese.
“Una profonda ferita per la Chiesa” sia che le accuse siano vere o false; così in un editoriale di pochi giorni fa padre Giorgio Maria Carbone commentava il caso del cardinale scozzese Keith O’Brien, accusato di aver molestato sessualmente quattro seminaristi all’inizio degli anni ’80. Ora sappiamo che quelle accuse sono vere. Lo ha ammesso ieri lo stesso cardinale O’Brien in un comunicato: «Ci sono stati momenti in cui la mia condotta sessuale è stata al di sotto degli standard che ci si aspettava da me, come prete, arcivescovo e cardinale. Mi scuso e chiedo perdono a tutti coloro che ho offeso. Chiedo scusa anche alla Chiesa cattolica e al popolo scozzese. Ora passerò il resto della mia vita in ritiro. Non prenderò mai più parte alla vita pubblica della Chiesa cattolica in Scozia».
Cresce nel mondo la domanda di uteri in affitto. La pratica della maternità surrogata nasce dall’impossibilità per la donna della coppia che vuole un figlio in provetta di portare a termine la gestazione, oppure dalla mancanza di volontà di addossarsi l’onere della gravidanza e del parto, o infine dalla richiesta di essere “genitori” da parte di una coppia di omosessuali maschi o di un/una single.
Dal Vangelo secondo Mattteo (Mt 18,21-35)
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
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La virtù sovraeccellentissima della carità è la signora, la regina, la madre, l'anima, la vita e la bellezza di tutte le altre virtù. La carità è quella che le governa tutte, le muove e le guida al loro vero ed ultimo fine. Essa le genera nel loro essere perfetto, le sviluppa e conserva, le illumina e adorna, e dà loro vita ed efficacia. E se tutte le altre procurano alla creatura qualche perfezione e ornamento, la carità è quella che origina l'uno e l'altra in esse e che le perfeziona, perché senza la carità sono tutte deformi, oscure, languide, morte e senza profitto, e in esse il dinamismo della vita non è perfetto. La carità è benigna, paziente, mansuetissima, senza emulazione, senza invidia, senza risentimento. Essa di niente si appropria, tutto distribuisce, origina tutti i beni e non acconsente ad alcuno dei mali per quanto dipende da lei, perché è la maggiore partecipazione del vero e sommo Bene. O virtù delle virtù e somma dei tesori del cielo! Tu sola tieni la chiave del paradiso, tu sei l'aurora dell'eterna luce, il sole del giorno dell'eternità, il fuoco che purifica, il vino che inebria dando un nuovo sentimento, il nettare che letifica, la dolcezza che sazia senza fastidio, il talamo in cui riposa l'anima. Sei vincolo così stretto che ci fai uno col medesimo Dio, nella maniera in cui lo sono l'eterno Padre col Figlio ed entrambi con lo Spirito Santo.
Il Collegio dei cardinali invierà un messaggio a Benedetto XVI e solo "nei prossimo giorni" deciderà la data di inizio del conclave: ci sono alcuni cardinali che hanno "più fretta" e altri che pensano che serva più tempo per le congregazioni e ci sono alcuni che debbono arrivare, "vorranno prendere contatti", il decano "vedrà quando i tempi sono maturi per affrontare la questione". Prevedibilmente non prima di mercoledì. Sono le questioni di maggior rilievo delle quali si è parlato nell'ormai quotidiano briefing di padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, che ha riferito sulla prima riunione della Congregazione generale dei porporati.
In questa puntata parleremo dell’Apocalisse di san Giovanni, un libro sacro non solo simbolico ma con riferimenti chiari e precisi. Dove nascerà il falso Profeta? In quale città si manifesterà l’Anticristo? Sarà Roma o Istanbul? E cosa succederà nel mondo secondo la descrizione di San Giovanni? E soprattutto chi sono gli attori principali dell’ultima battaglia tra il Bene e il Male? In studio Padre Ugo Vanni, tra i massimi esperti mondiali sull’interpretazione dell’Apocalisse, e il teologo Walter Binni.
14 aprile 1982. Messaggio della Madonna ai veggenti di Medjugorje. «Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai!». Dicembre 2012. Il cardinale Camillo Ruini, già presidente della Cei, incaricato dal Papa di presiedere la commissione d’inchiesta sulle vicende di Medjugorje. Si tratta di risultati importanti, un dossier su cui permane il più stretto riserbo, sulla base del quale potrà orientarsi la Chiesa per poter decidere quale «pronunciamento» dare sulle presunte apparizioni della Madonna ai sei veggenti bambini a cominciare dal giugno 1981 nel paesino della Bosnia Erzegovina. Le apparizioni sarebbero ancora in corso.
Un gruppo di ricercatori accusa la fondatrice delle Missionarie della Carità di aver gestito una grande quantità di denaro e di “aver amato” la sofferenza dei malati, ma di non averla voluta alleviare. Il Vaticano avrebbe sfruttato la sua beatificazione per avvicinare i fedeli alla Chiesa. Membro della Pontificia accademia per la vita: “I suoi ostelli sono luoghi d’amore, nella sua forma più pura”.
Marija Pavlovic, nell' intervista con padre Livio a Radio Maria nel 98, aveva detto: "pregate in modo speciale quando saremo nella decisione di un nuovo Papa..." Pochi minuti dopo la fine dell'intervista, le ho chiesto: "Marija, ma perchè hai specificato di pregare per la decisione di un nuovo Papa...?". Lei, con aria molto molto seria e sguardo preoccupato, mi ha risposto: "PREGATE PERCHE' IL PROSSIMO PAPA SIA MARIANO !!! ".
Catechesi giovanile di venerdi scorso, 1° marzo 2013. Vi invito ad ascoltarla. Si parlerà di Benedetto XVI e del movimento cinque stelle di Beppe Grillo.
Nascere ai tempi dei social network può essere molto rischioso. Ci si può trovare taggati nelle foto che i parenti pubblicano con orgoglio on line prima ancora di imparare a camminare senza possibilità di opporsi alla vanità genitoriale. PROFILI DI NEONATI. Una ricerca fatta da Pc World su duemila mamme e papà ha dimostrato che un genitore su otto apre al figlio appena nato un profilo tutto suo, su Facebook o su Twitter, mentre uno su quattro non vede l’ora di postare un’ecografia o una foto del pancione della mamma. Entro le prime 24 ore di vita, uno dei due genitori avrà già postato una foto con il piccolo per mostrarlo a parenti e conoscenti.
Progressista o conservatore, italiano o straniero, magari nero, portato dalla "cordata" di Bertone o da quella degli americani. In gergo si chiama "totopapa" e mira a capire chi sarà il successore di Benedetto XVI. In questa caccia al nome - che coinvolge perfino i bookmaker inglesi - c'è, in genere, un rovesciamento della prospettiva: si indica una persona e poi si ipotizza come affronterà le questioni. Non è così. La questione fondamentale che i 115 cardinali chiamati a riunirsi in conclave affronteranno tra qualche giorno è: quali sono i temi che la Chiesa del successore di Benedetto XVI dovrà affrontare, e come. Dalla risposta a questo interrogativo seguirà la seconda domanda: chi è il più adatto?
La guerra in Siria continua a provocare morti e distruzione. Eppure i mass media ne parlano pochissimo, tranne qualche lodevole eccezione. La situazione siriana non è una notizia da prima pagina: in questi giorni vengono prima le frecciatine che si lanciano reciprocamente i politici e i commenti, spesso inadeguati, circa la rinuncia dell’ormai Papa emerito. Malgrado ciò, delle persone stanno morendo: spesso sono bambini, spesso sono cristiani, nella quasi totalità sono persone innocenti che si sono trovate ad affrontare una situazione di calamità superiore alle loro forze.
Cresce nel mondo la domanda di uteri in affitto. La pratica della maternità surrogata nasce dall’impossibilità per la donna della coppia che vuole un figlio in provetta di portare a termine la gestazione, oppure dalla mancanza di volontà di addossarsi l’onere della gravidanza e del parto, o infine dalla richiesta di essere “genitori” da parte di una coppia di omosessuali maschi o di un/una single.
Il documento dei vescovi tedeschi sulla liceità dell'utilizzo della "pillola del giorno dopo" nel caso di donne che abbiano subito violenza sessuale, ha provocato strumentalizzazioni sulla stampa laica ma anche commenti distorti sulla stampa cattolica (Avvenire in testa), che hanno completamente ignorato la gravità delle affermazioni dei vescovi tedeschi (smentiti anche dai loro colleghi spagnoli). Come La Nuova BQ ha rilevato fin dal primo momento, non è in discussione il principio morale del ricorso alla contraccezione in casi di stupro, ma la consapevolezza di cosa sia e come funzioni la pillola del giorno dopo, che non è un mero contraccettivo. Per chiarire ulteriormente i termini della questione, interviene oggi la dottoressa Maria Luisa Di Pietro, membro del Comitato Nazionale di Bioetica ed ex presidente di Scienza & Vita.
Chi un tempo imparava a far seriamente politica sapeva che gli elettori non sono stupidi: possono essere in preda a pulsioni incontrollabili, possono in qualche caso essere manipolati ma sono assai più attenti alla realtà di quel che immaginano i vari elitisti che vorrebbero governare al posto del popolo sovrano. Questo è ben leggibile nel voto del febbraio 2013.
Il pensiero unico dell’in-differenza sessuale conquista ogni giorno nuove posizioni nel cuore dell’Europa, dalle fiction televisive fino alle favole per bambini, e sta invadendo le istituzioni più significative del vecchio continente, mutandone irreversibilmente i connotati. Dopo il parlamento britannico e quello francese, impegnati nell’approvazione della legge che ammette al matrimonio anche coppie di persone dello stesso sesso, la settimana scorsa è stata la volta di due sentenze definitive emesse da importanti tribunali: la Corte dei Diritti umani a Strasburgo (Cedu) e la Corte costituzionale tedesca. Al di là delle specificità dei casi esaminati, entrambe le corti hanno stabilito sostanzialmente che qualora una legge nazionale legittimi le convivenze omosessuali, per queste devono valere le stesse regole previste per le coppie eterosessuali, anche in merito all’adottabilità di bambini.
Dal vangelo secondo Luca (Lc 4,24-30)
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
La virtù della fede è seguita dalla speranza, a cui quella viene ordinata. Infatti, se l'altissimo Dio ci infonde la luce della fede, con la quale tutti senza differenza giungiamo alla conoscenza infallibile di lui, dei suoi misteri e delle sue promesse, lo fa affinché noi, conoscendolo come nostro ultimo fine e nostra felicità, e conoscendo inoltre i mezzi per raggiungerlo, ci solleviamo ad un intenso desiderio di conseguirlo. Questo desiderio, al quale segue come effetto l'impegno per arrivare al sommo Bene, si chiama speranza; tale virtù viene data col battesimo alla nostra volontà. Questa deve bramare l'eterna beatitudine come suo ultimo e sublime bene e deve sforzarsi, con l'aiuto della grazia divina, di conseguirla, superando le difficoltà che in questa contesa si presentano. Quanto sia eccellente la virtù della speranza si conosce dal fatto che essa ha per oggetto Dio come ultimo e sommo nostro bene, benché lo contempli e lo cerchi come cosa lontana, anche se possibile da acquisire per mezzo dei meriti di Cristo e delle opere compiute da colui che spera. Gli atti di questa virtù si regolano con la luce della fede divina e della prudenza, con cui applichiamo a noi stessi le promesse infallibili del Signore. Con questa regola opera la speranza infusa, mantenendosi nel mezzo ragionevole tra gli estremi dei vizi contrari, cioè tra la disperazione e la presunzione, affinché l'uomo non presuma vanamente di conseguire la gloria eterna con le sue forze o senza fare opere per meritarla, né, se vorrà faile, tema o diffidi di conseguifla, come il Signore gli promette e assicura. L'uomo che spera, con prudenza e nella giusta opinione di sé, applica a se stesso questa sicurezza fondata sulla fede, cosicché non viene meno né cade in disperazione.
L’11 febbraio scorso Benedetto XVI ha annunciato la volontà di lasciare il Pontificato a partire dal 28 febbraio. Una notizia, parafrasando le dichiarazioni di tanti cardinali e vescovi, giunta “come un fulmine a ciel sereno” e capace di lasciare senza parole i fedeli (e non) di tutto il mondo. Quello stesso giorno, incredibilmente, il fulmine è arrivato davvero: Alessandro Di Meo, fotoreporter dell'Ansa, alle 19.30 ha immortalato una saetta colpire la Cupola della Basilica di San Pietro durante un forte temporale che ha interessato la capitale nel tardo pomeriggio di quel giorno. “Quando ho visto il primo fulmine ho avuto l'idea e mi sono subito spostato sotto il colonnato – ha raccontato il fotoreporter -. Sono stato quasi quaranta minuti a combattere con la macchina fotografica e le intemperie per cercare di realizzare la foto che avevo pensato”. Dopo qualche tentativo andato male e un po’ di sfortuna (“mentre pulivo la lente dalle gocce di pioggia, un primo fulmine ha colpito la cupola. E io non ho potuto far altro che osservare impotente”, ha raccontato Di Meo) alla fine la perseveranza è stata premiata: “Ho provato ancora diverse volte, finché un fulmine ha colpito la cupola proprio mentre scattavo”.
Ebbene sì, anche se al primo posto rimane, irraggiungibile, la Polonia con 32.340 firme (84% delle firme minime necessarie), questa settimana, dopo un lungo predomino spagnolo, l'Italia riprende il secondo posto in graduatoria con 17.024 firme online, a cui sono da aggiungere 16.147 firme cartacee. La Spagna rimane comunque sul podio, al terzo posto con 16.075 firme online. Le firme via web totali fino ad oggi 1° marzo 2013 sono 84.980. A queste si aggiungono le prime firme cartacee pervenute all'Ufficio di Coordinamento Europeo: 27.376. In totale, quindi, le firme sono 112.676. Stiamo parlando di "Uno di Noi - One of Us", (www.oneofus.eu), l'Iniziativa Popolare Europea che chiede di migliorare della protezione della vita umana prenatale in Europa, di fermare i finanziamenti delle attività che presuppongano la distruzione di embrioni umani, in particolare nelle aree di ricerca, aiuto allo sviluppo e sanità pubblica. Tanto per avere un'idea l’UE ha finanziato la ricerca su embrioni umani con piú di 24 milioni di euro solo nel 2011. Questa ricerca, che continua da almeno vent'anni, non ha dato alcun risultato pratico, oltre ad avere provocato la morte di un numero assai elevato di persone appena nate, gli embrioni appunto.
Un’ora e una data storica: il soglio di Pietro è vacante e Benedetto XVI è diventato il Romano Pontefice emerito della Chiesa universale. A quell’ora, i sigilli dell’anello del pescatore di Papa Ratzinger sono stati annullati e il camerlengo, il cardinale Tarcisio Bertone, insieme ai suoi collaboratori, ha proceduto ad apporre i sigilli dell’appartamento del Santo Padre. Sigillato anche l’ascensore interno del Palazzo che porta dalla Seconda alla Terza Loggia che il Papa usa per le Udienze, e dalle ore 12.30 di questa mattina, sono stati apposti i sigilli anche all’appartamento pontificio del Palazzo del Laterano. Sono queste le informazioni fornite stamane da padre Federico Lombardi nel consueto briefing con i giornalisti in Sala Stampa vaticana. Il portavoce ha anche spiegato che a gestire lo svolgimento degli affari ordinari della Santa Sede fino all’elezione del nuovo Pontefice sarà il Collegio dei Cardinali, secondo quanto chiaramente indicato nella Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis.
Nel percorso esistenziale e spirituale di Chiara Lubich (1920-2008), fondatrice del Movimento dei Focolari, l’estate del 1949 segna l’inizio di un periodo di intensa luce e di grazie straordinarie. Tale evento è stato raccontato dalla Lubich in uno scritto del 1961 pubblicato postumo (2008). Il presente volume offre un primo approfondimento di carattere linguistico-letterario di tale testo che costituisce la prima narrazione in sé completa, pur sintetica, di quanto vissuto dalla Fondatrice in quel periodo da lei chiamato “Paradiso” Un esperienza spirituale e mistica di profonda unione con Dio vissuta da lei e condivisa con chi con le viveva agli albori del nascente Movimento.
Nella cappella del Santissimo Sacramento all’interno della Basilica di san Pietro a Roma, tre religiose contemplative messicane si alternano davanti a Gesù Eucaristia per l’Adorazione permanente. Lo ha rivelato oggi in sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. L’Adorazione permanente è stata avviata come parte delle attività di preparazione al Conclave. Inoltre il Direttore della sala Stampa Vaticana ha detto di essere stato informato dal cardinale Angelo Comastri arciprete della Basilica papale di San Pietro che prima della Messa della sera, ci sarà una professione di fede e viene recitata una preghiera speciale per il Collegio dei cardinali e per la preparazione del conclave. Dal punto di vista liturgico Padre Lombardi ha precisato che “nel Canone della Messa, nella preghiera eucaristica, c’è normalmente la menzione della preghiera per il Santo Padre: in questo periodo, di Sede vacante, questa menzione, non si fa e a Roma non si fa neanche la menzione per il vescovo, perché il Papa è il vescovo di Roma”.
Un libro agile e acuto, 140 pagine per spiegare come la Chiesa nel suo affiancare e accompagnare la società riproduce ancora quell’opera di carità che riecheggia più volte nelle Sacre Scritture. Con il titolo L’Impegno e sottotitolo Come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno (edito da Rubbettino) Giuseppe Rusconi, già docente di letteratura, giornalista parlamentare e noto vaticanista (www.rossoporpora.org), ha scritto che la “La chiesa incontra e dà una mano. Lo può fare perché pure essa è sostenuta da Qualcun altro. Specie quando, realtà umanissima e quindi imperfetta, cade”. Intervistato da ZENIT ha detto: Ho scritto sulla base di fatti, senza voler polemizzare con chi, anche in tempi recenti, ha suggerito con i suoi scritti l’idea di una Chiesa parassita dello Stato. Importa infatti evidenziare quanto sia estesa, diversificata e incisiva la fantasia delle opere concrete che il mondo cattolico offre alla comunità civile italiana, così che ci si possa rendere conto che anche oggila Chiesa è vicinanza, è condivisione, è testimonianza concreta, operando nel quadro di un grande disegno organico di carità. Fatto tanto più rimarchevole in tempi come i nostri di palese sfiducia e scollamento tra cittadini e ‘istituzioni’, in cui nessun altro ente è in grado di assolvere con continuità ed efficacia a compiti assistenziali”.
È uscito un volume che fa molto riflettere. Il libro appena pubblicato dai sociologi Roberto Biorcio e Paolo Natale «Politica a 5 stelle. Idee, storia e strategia del movimento di Grillo» legge il movimento del comico genovese da una prospettiva dichiaratamente di sinistra, ma offre diverse osservazioni interessanti e utili, che del resto si ritrovano negli studi di Biorcio di qualche anno fa sulla Lega Nord, acuti anche se talora offuscati da un'antipatia militante.
È fra le persone che il giorno dopo l’ultimo discorso di papa Benedetto XVI ha riportato con fiducia quanto detto senza addentrarsi in dietrologie né aggiunte. Gian Guido Vecchi, vaticanista del Corriere della Sera, spiega: «L’ho seguito in questi anni e la mia esperienza mi dice che l’immagine data dai giornali, di un Papa solo chiuso nelle stanze vaticane a suonare il piano mentre fuori la Chiesa crolla è una caricatura, frutto di un modo di guardare pregiudiziale. Anzi, il suo realismo e la sua fede profonda lo hanno portato a dimettersi proprio per evitare di non riuscire più, in un momento delicato, come lui stesso ha motivato, a guidare la Chiesa in tutte le sue dimensioni spirituali, morali e di governo. Queste sono le sue parole e chi lo ha seguito e guardato senza preconcetti lo sa; Benedetto XVI dice sempre ciò che pensa in maniera cristallina. Non vedo perché fare dietrologie, quando le sue motivazioni, per altro ragionevoli, sono chiarissime».
Rania ha solo 21 anni, ma come tutti gli abitanti di Damasco è già scesa a patti con la morte: «Continueremo a vivere come abbiamo sempre fatto, e se dobbiamo morire moriremo. Un ragazzo di cui ero amica da cinque anni è andato a combattere coi ribelli ed è stato ucciso. Non ho provato alcun dispiacere: il governo ci permette di frequentare l’università gratuitamente, che diritto abbiamo di ribellarci?», dice questa brillante studentessa di ingegneria, prima ragazza del suo corso. Parole raccolte il giorno dei funesti attentati di Mazraa e Barzeh, dove due autobombe hanno stroncato la vita di 52 persone, fra loro molti studenti di una scuola media, e una terza che doveva sopraggiungere sulla folla attirata dalla precedente esplosione miracolosamente non è deflagrata perché il conducente è rimasto ferito nella manovra di avvicinamento senza poter innescare la sua bomba.
È stata una mattinata intensa. Più di 150mila persone si sono riunite in piazza San Pietro per un evento storico. Un papa, il primo in 600 anni, sta per affrontare in piena coscienza la sua ultima udienza pubblica. Molti avevano gli occhi pieni di lacrime, e molti non riuscivano a crederci. Un mio collega che stava vicino a me in attesa di assistere a questo grande momento ha espresso alla perfezione quello che io e molti altri stavamo pensando: "Con un pubblico così pieno di affetto, chi lascerebbe il suo posto in piena facoltà? Solo un santo". Questo papa umile e intellettuale, la cui stessa elezione è avvenuta con grande sorpresa, visto che aveva 78 anni e aveva già superato la norma canonica per le sue dimissioni come vescovo, ha chiuso il suo pontificato con un annuncio improvviso e rivoluzionario di volersi ritirare di sua spontanea volontà. Otto anni fa ero in piazza San Pietro, insieme ai 119 cardinali che hanno eletto quell'uomo fragile e anziano perché calzasse le scarpe del pescatore. Egli ci ha salutato con questo parole: "Dopo il grande Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me pontefice, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore mi ha chiamato a lavorare e ad agire anche con strumenti insufficienti. E soprattutto mi affido alle vostre preghiere".
Dal vangelo secondo Luca (Lc 13,1-9)
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Vi invito a scaricare ed a ascoltare questa recente catechesi di padre Livio Fanzaga da Radio Maria, intitolata Maria rinnova la Chiesa con l'invito alla Santità . E' molto importante. Grazie.
Buon compleanno Giulia. Domenica sarà una giornata speciale perché Giulia Gabrieli, una ragazza di 14 anni del quartiere di San Tomaso de' Calvi, portata via da un sarcoma il 19 agosto di due anni fa, compie 16 anni e anche se lei non c'è più, la forza e la bellezza del suo messaggio uniranno in un grande abbraccio tutti coloro che l'hanno conosciuta. Una giornata speciale, si diceva, perché Giulia che ha trasformato i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, verrà festeggiata, a partire dalle 15 al Cineteatro Eden all'oratorio di Stezzano, con una vera e propria festa di compleanno. Un compleanno naturalmente un po' speciale, proprio come lo era lei, una ragazza che ci ha lasciato una grande lezione di fede, speranza e di gioia. Anche, e soprattutto, nella malattia. «È un momento per stare insieme - spiega il papà Antonio - e per dare concretezza a quella che era la volontà di Giulia, donare parte dei proventi ricavati dal suo libro, "Un gancio in mezzo al cielo", all'Associazione per la ricerca sul cancro». Giulia amava scrivere e per lei, ancora di più al termine della sua malattia, era diventato un momento di grande concentrazione e raccoglimento. Saranno le amiche ad aprire con la musica della canzone «Strada facendo», che tanto amava, la sua festa di compleanno. A questa canzone infatti Giulia si era ispirata per il titolo del suo libro.
Già li immagino i grossetani quando, la mattina del 28 febbraio 2013 (fonte: Corriere Fiorentino.it), hanno visto il grande cartellone animalista. «Maremma majala!», avranno esclamato. Infatti, Grosseto è il capoluogo della Maremma toscana, e pure la scrofa evocata (majala=femmina del maiale), perché questa volta gli animalisti (autodefinitisi, come termine esotico, «vegan», più chic) hanno letteralmente fatto carne di porco di un bambolotto con le fattezze di neonato: lo hanno spezzettato, incellophanato e costretto in una confezione da banco di macelleria di supermercato. Il manifesto che ne è risultato, posto nei punti cruciali della città, invita la popolazione a diventare vegetariana, perché, come recita la scritta d’accompagnamento, «Gli animali non sono cose. Quando li mangi o li sfrutti mangi qualcuno. Non qualcosa. Diventa vegan».
Lo abbiamo già ripetuto molte volte che con Maria si verifica un fatto strano: da qualunque prospettiva tu la guardi, in qualunque condizione di vita ti trovi, ella avrà sempre qualcosa da suggerirti. E questo perché, essendosi in lei realizzata con pienezza la redenzione, è diventata il prototipo dell’umanità, il paradigma a cui fare riferimento. Così, sembra inesauribile la possibilità di scandagliare la sua vita, di meditare sui suoi comportamenti per analizzarne i significati e per trarne conoscenza e alimento spirituale. Questa volta, lo faremo accompagnati da un gigante del pensiero e della spiritualità che porta il nome di John Henry Newman. Chi sia stato, più o meno tutti lo sappiamo. Un grande intellettuale inglese, un pastore anglicano che, dopo una lunga ricerca si convertì, approdando al cattolicesimo, dove fu nominato anche cardinale e ora, infine, beato. Un uomo rigoroso che non lasciva certo spazio a sentimentalismi, che tuttavia combatté quel razionalismo, che voleva rinchiudere la ricerca intellettuale su se stessa, dimostrando come fosse possibile, e altamente auspicabile, un corretto rapporto tra fede e ragione.
Nemmeno un secolo ci separa dall’immensa opera di disinformazione che precedette “il grande macello” (come definì la Grande Guerra papa Benedetto XV). Come documenta lo storico François Fejtö (Requiem per un impero defunto, Mondadori, 1991), per apparecchiare la tavola del conflitto più sanguinoso dei tempi moderni, allora volarono finanziamenti da un capo e l’altro dell’Europa. Per ottenere la mobilitazione contro l’ultimo impero cattolico, grandi giornali vennero oliati dalle consorterie internazionali e le informazioni opportunamente distorte. In Italia, come ricordato su queste pagine da Piero Ostellino, fu il Corriere della Sera di Luigi Albertini ad assolvere la funzione. «Opponendosi all’unico compromesso (il famoso triplice “connubio” giolittiano tra liberali, cattolici e socialisti che riecheggiava il connubio cavouriano fatto per saldare il paese), portò l’Italia alla guerra e poi al fascismo. Giolitti tentò di riunire le masse popolari, ma ebbe contro la borghesia incarnata dal Corriere di Albertini. Il quale ci fece entrare in guerra e diresse le operazioni sul Carso. Col risultato che abbiamo perso sul Carso tutta la giovane borghesia liberale, la classe dirigente. Rimasero gli arditi che poi marciarono su Roma».
«C’è un’ondata di crimini d’odio contro i cristiani e la Chiesa Cattolica in Europa». Lo afferma in una nota il sociologo torinese Massimo Introvigne, responsabile dell’Osservatorio della Libertà Religiosa istituito dal Ministero degli Esteri, citando dati che l’Osservatorio dell’Intolleranza e Discriminazione contro i Cristiani di Vienna ha trasmesso oggi all’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), che sta preparando il suo rapporto annuale sui crimini d’odio. «Nel 2011 – spiega Introvigne - sono stato io stesso Rappresentante dell’OSCE per la libertà religiosa e ho organizzato un vertice OSCE a Roma, dove si è denunciato il rischio che dalla semplice intolleranza e discriminazione l’avversione contro il cristianesimo e la Chiesa passi a esprimersi in veri e propri crimini d’odio, una categoria riconosciuta e punita dalle convenzioni europee».
«Gentili insegnanti, vi contattiamo per segnalarvi gli ultimi spettacoli della stagione del Teatro Litta rivolti ai vostri ragazzi». Queste le parole di presentazione di una email inviata alle scuole materne ed elementari milanesi, sia statali sia private, dallo storico teatro di Corso Magenta. La lettera è un invito ai bambini dai 3 agli 8 anni di età ad assistere allo spettacolo Piccolo Uovo, che avrà luogo nelle mattinate del 12 e 13 marzo prossimi. FAMIGLIE DIVERSE. Di cosa parla lo spettacolo? Ecco cosa si legge: «Una bambina è arrabbiata con la sua famiglia. Si chiude in camera sua come dentro al guscio di un piccolo uovo, da lì non vuole uscire e gioca con il suo amico immaginario, gioca con le ombre, gioca a viaggiare alla scoperta di tante famiglie diverse, fino a scoprire qual è quella giusta per lei». Lo spettacolo, dunque, racconterebbe «con delicatezza», di famiglie diverse da quella tradizionale: «Famiglie come quelle di molti dei piccoli spettatori, famiglie allargate, famiglie con un genitore solo, famiglie con figli adottati, ma anche famiglie con due mamme o due papà. Famiglie diverse, ma diversamente felici. Perché la felicità non è a senso unico».
È stata una mattinata intensa. Più di 150mila persone si sono riunite in piazza San Pietro per un evento storico. Un papa, il primo in 600 anni, sta per affrontare in piena coscienza la sua ultima udienza pubblica. Molti avevano gli occhi pieni di lacrime, e molti non riuscivano a crederci. Un mio collega che stava vicino a me in attesa di assistere a questo grande momento ha espresso alla perfezione quello che io e molti altri stavamo pensando: "Con un pubblico così pieno di affetto, chi lascerebbe il suo posto in piena facoltà? Solo un santo".
Gli islamisti di Bengasi continuano a dare la caccia ai lavoratori cristiani presenti nel Paese con presunte accuse di proselitismo. L'ultimo caso riguarda l'arresto di 48 commercianti egiziani copto-ortodossi arrestati la scorsa settimana nella capitale della Cirenaica. Il fermo è scattato dopo la denuncia da parte di alcuni cittadini libici, insospettiti da alcune immagini religiose portate con sé dai venditori, tutti ambulanti nel mercato di Bengasi. In un video subito sequestrato dalla polizia essi appaiono rinchiusi in una piccola stanza guardati a vista da alcuni uomini con la tipica barba portata dai salafiti (v. foto). Dalle immagini i 48 appaiono in evidente deperimento fisico, molti mostrano lividi ed escoriazioni. Ad ognuno di loro è stato rasato il capo.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-3.11-32)
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Secondo quanto riferisce san Luca, santa Elisabetta compendiò in breve la grandezza della fede di Maria santissima, quando le disse: Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore. La fede di questa gran Signora si deve misurare dal grado della sua felicità e beatitudine e dalla sua ineffabile dignità; se ella infatti giunse alla maggiore grandezza possibile dopo quella di Dio, ciò avvenne per la singolare eccellenza della sua fede. Credette che il più grande di tutti i misteri si doveva compiere in lei e nel prestare fede a questa verità, del tutto nuova e mai udita prima, fu tale la sua prudenza e scienza da trascendere ogni intelletto umano ed angelico. Il modello della sua fede poteva essere tracciato soltanto nella mente divina, nella quale tutte le virtù di questa Regina vennero come fabbricate dal braccio potente dell'Altissimo. Io mi trovo sempre molto imbarazzata nel parlare di queste virtù, specialmente di quelle interiori, perché da una parte è assai grande la luce che intorno ad esse mi è stata data, dall'altra sono molto limitati i termini umani per spiegare i concetti e gli atti di fede generati nell'intelletto e nello spirito della più fedele di tutte le creature, anzi di colei che da sola vale più di tutte le altre creature insieme. Purtroppo mi riconosco incapace di dire quello che richiederebbe il mio desiderio e, molto più, l'argomento; tuttavia dirò quel che potrò.
Palermo avrà il suo Gay Pride. Ieri sera, il presidente della Regione siciliana lo ha comunicato ufficialmente, dopo un incontro con il coordinamento del Palermo Pride: «Siamo disponibili a sostenere qualunque iniziativa in favore dei diritti delle persone e la Regione darà il patrocinio al Palermo pride 2013». Si terrà nel capoluogo siciliano, tra il 14 e il 23 giugno, e culminerà con la manifestazione nazionale del 22 giugno, che secondo gli organizzatori dovrebbe portare fino a 100 mila persone in città: ovvio il giubilo dei coordinatori della manifestazione che ieri hanno parlato con il governatore anche degli eventi e delle iniziative che faranno da contorno al Pride. Altrettanto naturale, però, lo sconcerto che hanno espresso diversi siciliani, commentando la notizia su alcuni giornali on line locali.
PUNTATA 1 MARZO 2013 ORE 21, 20 (IN REPLICA IL SABATO ALLE 16,50 E LA DOMENICA ALLE 17,20) VADE RETRO: APOCALISSE DI SAN GIOVANNI, UN LIBRO SACRO NON SOLO SIMBOLICO MA CON RIFERIMENTI CHIARI E PRECISI. DOVE NASCERÀ IL FALSO PROFETA? IN QUALE CITTÀ SI MANIFESTERÀ L’ANTICRISTO? SARÀ ROMA O ISTANBUL? E COSA SUCCEDERÀ NEL MONDO SECONDO LA DESCRIZIONE DI SAN GIOVANNI? E SOPRATTUTTO CHI SONO GLI ATTORI PRINCIPALI DELL’ULTIMA BATTAGLIA TRA IL BENE E IL MALE? IN STUDIO PADRE UGO VANNI (MASSIMO ESPERTO MONDIALE SULL’INTERPRETAZIONE DELL’APOCALISSE) E IL TEOLOGO WALTER BINNI. CONDUCE DAVID MURGIA.
Gratitudine e affetto a Benedetto XVI sono stati espressi in questi giorni anche da Movimenti ecclesiali e nuove comunità. In proposito Debora Donnini ha intervistato Kiko Argüello, l'iniziatore del Cammino neocatecumenale, una realtà di iniziazione cristiana nata in Spagna nel anni '60 e che oggi è presente in circa 1.400 diocesi sparse in 124 Paesi.
A trasferire direttamente dalla cronaca alla storia e alla memoria la giornata di ieri hanno certamente contribuito le splendide immagini con le quali il Centro Televisivo Vaticano ha documentato il congedo di Benedetto XVI dal Vaticano, fino al suo arrivo a Castel Gandolfo e all’inizio della Sede vacante. Una serie di sequenze indimenticabili, realizzate con l'obiettivo principale di “far parlare” il volto del Papa, come spiega il direttore del Ctv, mons. Dario Viganò.
“Il Santo Padre è sereno” lo ha detto padre Lombardi nel briefing con i giornalisti precisando che Bendetto XVI, da Castel Gandolfo, ha visto in serata come le tv hanno raccontato il pomeriggio di ieri. Confermato anche che la prima Congregazione generale dei cardinali è stata convocata per lunedì 4 marzo alle 9.30. Escluso, verosimilmente, che nello stesso giorno possa essere stabilito l’inizio del Conclave.
I nuovi meccanismi delle imposte per i consumi domestici di gas e luce contengono dei meccanismi iniqui, che vanno a colpire ancora una volta le famiglie numerose, in quanto viene penalizzato il semplice consumo crescente dell'utente, senza alcun meccanismo di collegamento con il numero effettivo dei membri di quel nucleo familiare. Ad ogni scaglione di consumo vi è una tassazione sempre maggiore, e così, più figli vivono in una casa, e più aumenta il coefficiente d'imposta. E questo è un fatto gravemente anticostituzionale. Sarebbe già grave che una famiglia numerosa debba pagare più tasse perché fa più figli (più consuma e più paga). Ma è inammissibile che aumenti per tale famiglia anche l'aliquota del prelievo, come se i bambini non avessero gli stessi diritti rispetto al resto della popolazione, ma debbano essere tassati in misura maggiore.
I grillini credono in una religione del web. Alla base del M5S non c’è una politica ma un modo di fare politica, fondato sull’idea che la Rete porterà al super-uomo e a una mente universale.
In questo periodo di incertezze e crisi, vi invito a leggere il racconto dell'anticristo di Vladimir Sergeevic Soloviev. Dicono che è un romanzo ma a me sembra tanto vero ....
Primo giorno da Papa emerito per Benedetto XVI. Qualche particolare della giornata e' stato raccontato da Padre Federico Lombardi. Ratzinger ha celebrato una messa alle 7 poi nel pomeriggio dopo la siesta, intorno alle 16 fara' due passi nei giardini di Castel Gandolfo recitando il rosario. A Castel Gandolfo Ratzinger, come racconta Padre Lombardi, ha portato con se' libri di teologia, spiritualita' e storia, in particolare, un libro a lui tanto caro 'L'estetica teologica' di Balthasar. Come riferito da Padre Lombardi, il Pontefice emerito, ieri sera, dopo la cena e i telegiornali ha fatto quattro passi all'interno del palazzo apostolico, nel salone degli Svizzeri poi si e' ritirato in preghiera, quindi e' andato a riposare.
Il Belgio vuole estendere l’eutanasia anche ai bambini e in generale alle persone sotto i 18 anni. La scorsa settimana, come riporta l’Afp, la Camera alta del Parlamento belga ha discusso la modifica della legge sull’eutanasia. Dominique Biarent, capo della terapia intensiva all’Ospedale universitario per minori Queen Fabiola di Bruxelles, ha dichiarato: «L’eutanasia viene già portata a termine anche su pazienti più giovani dei 18 anni, lo sanno tutti. Per questo bisogna affrontare la realtà, i dottori hanno bisogno di un quadro legale per agire».
Cento cristiani egiziani copti (nelle foto qui a lato, pubblicate su Facebook) sono stati arresati in Libia da un gruppo di estremisti musulmani salafiti, che dopo avere attaccato una chiesa a Bengasi, li hanno prelevati con l’accusa di proselitismo. Il fatto è avvenuto questa settimana, secondo quanto riportato dal giornale egiziano Ahram Online, che cita fonti cristiane copte: «La Chiesa copta ha inviato una richiesta ufficiale al Ministro egiziano degli Esteri che ci ha riferito di avere aperto ufficialmente un negoziato con la Libia per risolvere il problema e far rilasciare i cristiani».
Chiediamo a tutti i fedeli di pregare per un pacifico svolgimento delle consultazioni. Ma la violenza potrebbe scoppiare». Parlando con Aiuto alla Chiesa che Soffre, l’arcivescovo di Mombasa, monsignor Boniface Lele, non esclude che possa ripetersi quanto avvenuto dopo le consultazioni del 2007. Duri scontri in seguito ai quali hanno perso la vita oltre mille persone e altre 600mila hanno dovuto abbandonare la propria casa. Oltre cinque anni dopo, secondo stime dell’UNHCR ci sarebbero ancora 100mila sfollati interni. Non è quindi difficile capire quanto sia teso il clima in Kenya alla vigilia delle elezioni generali del prossimo 4 marzo.
I grillini credono in una religione del web. Alla base del M5S non c’è una politica ma un modo di fare politica, fondato sull’idea che la Rete porterà al super-uomo e a una mente universale.
Bellissima preghiera, da pregare ogni giorni per tutto il mese di marzo.
Ancora soprusi e violenze contro i cristiani copti. Lo scorso 26 febbraio la Corte di Bani Suef (alto Egitto) ha respinto il ricorso in appello dei familiari dei due bambini Nagy Rzik, di 10 anni, and Mina Farag di 9 accusati di aver dissacrato il Corano. Essi sono rinchiusi in un carcere minorile dall'aprile 2012. Il caso ha suscitato molte critiche nel Paese. In molti giudicano il processo illegale e privo di qualsiasi logica. Sami Harak, avvocato e membro del movimento Egyptian Against Religious Discrimination, sottolinea che "il caso di Bani Suef rappresenta un triste precedente e in futuro vi potrebbero essere altri processi per diffamazioni religiosa, soprattutto a danno di minori di fede cristiana".
Questo è il ricordino di Chiara, fronte e retro, scaricabile e stampabile perchè chi lo desidera lo possa avere in formato cartaceo. Nel retro è stata scritta la preghiera di consacrazione a Maria, con cui Enrico e Chiara si affidavano tutti i giorni a Maria (Per scaricarlo clicca sul link della news).
Il prof. Giuseppe Noia, esperto in Medicina dell'età Prenatale nonchè responsabile del Day Hospital di Ostetricia di III Livello e Terapia Fetale del Policlinico Gemelli di Roma, ci racconta di come sia particolarmente importante il ruolo che riveste una consulenza adeguata, dinanzi a coppie smarrite a cui sia stata riferita una anomalia nel bambino atteso con amore. Egli sostiene che la futura scelta dei genitori in merito all'accoglienza di quel figlio, in gran parte dipenda da un modo corretto di comunicare la diagnosi e di gestire i dubbi e le domande che affollano la mente di genitori spesso in preda a sofferenza e paura.
Vorrei invitare a riflettere ancora sulle due ultime fortissime meditazioni di Benedetto XVI: quella dell’ultimo suo Angelus dalla finestra del suo studio a mezzogirono di domenica 24 febbraio e quella dell’ultima udienza in Piazza San Pietro la mattina del 27 febbraio. All’Angelus ero a rappresentare la Comunità Missionaria; all’ultima Udienza Generale c’era anche Patrizia Pelosi : non POTEVAMO MANCARE! Un’ora prima dell’Angelus ero nello studio del nostro cardinale Robert Sarah: preghiamo molto per lui come lui mi ha chiesto di parteciparvi una sua benedizione particolare…
Il 20 % dei bambini coreani nati fra il 2010 e il 2013 non si sposerà mai. Stesso destino per il 15 % delle bambine, che è destinato a vivere da solo l'intera esistenza. È la conseguenza di una delle società più competitive dell'Asia dal punto di vista economico, che predilige l'efficienza lavorativa alla vita matrimoniale e agli inevitabili sacrifici necessari per mantenerla sana. Il governo cerca di correre ai ripari, mentre la Chiesa cattolica - che da anni lancia l'allarme su questo tema - cerca di perfezionare i propri sistemi di sostegno alla popolazione.
Mercoledì 27 febbraio 2013. Alla vigilia del giorno in cui il soglio pontificio diverrà “sede vacante”, il Corriere manda in stampa, in apertura delle pagine culturali, una corposa recensione di Giorgio Montefoschi rispetto al libro "Il potere che frena" di Massimo Cacciari, in uscita per Adelphi. “La Fede e la grazia, unici rimedi contro le insidie dell’Anticristo” dice il titolo. «il Signore Gesù non verrà prima del compiersi dell’opera del suo Avversario, l’Anticristo». Seguono ampie citazioni sulla realtà dell'Anticristo, in ispecie una presa dalla "Demonstratio de Christo et Antichristo" di Ippolito (170-235):
È finito. Il lungo addio al pontificato di Benedetto XVI si è concluso con diversi momenti, uno più commovente dell’altro, come fotogrammi di un film che resterà per sempre nella nostra memoria. Prima di volare a Castelgandolfo, Papa Ratzinger ha salutato i cardinali con un ultimo breve ma grande discorso sulla Chiesa. L’incontro con i cardinali si era aperto, ancora una volta, con un accenno «apocalittico» - una parola, ricordiamolo sempre, che per i cattolici non ha niente a che fare con improbabili previsioni di date per la fine del mondo –, quando il cardinale Sodano aveva ricordato che il Papato durerà fino alla fine dei tempi, ma i tempi non dureranno per sempre. Dureranno «fino a quando si udirà sulla terra la voce dell'Angelo dell'Apocalisse che proclamerà: "Tempus non erit amplius ... consummabitur mysterium Dei" (Ap 10, 6-7) - "il tempo ormai non c'è più .: è compiuto il mistero di Dio!". Terminerà così la storia della Chiesa, insieme alla storia del mondo».
«Sono semplicemente un pellegrino che comincia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma vorrei continuare con il cuore, l’amore e la riflessione a lavorare per il bene comune. Andiamo avanti insieme per bene della Chiesa e del mondo». Le ultime parole di Benedetto XVI, come quelle pronunciate durante l’udienza e davanti al collegio dei cardinali, hanno spiazzato tutti per semplicità e chiarezza. «Il suo – dice a tempi.it Eugenio Borgna - è stato un gesto di sacrificio nato da un coraggio umano sconvolgente. L’offerta di qualsiasi dimensione mondana per abbracciare le radici soprannaturali della fede e della speranza». Borgna è primario emerito di psichiatria dell’Ospedale maggiore di Novara e libero docente in Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Milano.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,33-43.45)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.