MaM
Messaggio del 4 giugno 2018:Cari figli, anche oggi desidero invitarvi in questo tempo a pregare particolarmente per i miei piani, per i miei piani che desidero realizzare con la mia venuta. In particolare, cari figli, vi esorto a pregare per la famiglia e per i giovani. Pregate, cari figli, e siate perseveranti nella preghiera! Intercedo per tutti voi presso mio Figlio. Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata.

Omelia di Mons. Hoser del 22 Luglio 2018 a Medjugorje

25/07/2023    155     Altri documenti su Medjugorje     Mons. Henryk Hoser 
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Nominato da Papa Francesco il 31 maggio scorso visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, mons. Henryk Hoser ha iniziato con una Messa solenne il suo ministero.

L’arcivescovo polacco Henryk Hoser ha presieduto questa domenica una Messa solenne nella Chiesa di San Giacomo, dando inizio al suo ministero di visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje. Erano presenti numerosi fedeli e pellegrini, insieme al nunzio in Bosnia ed Erzegovina, mons. Luigi Pezzuto, al vescovo di Alessandria, mons. Guido Gallese, e al provinciale dei francescani, fra Miljenko Steko.

In tale occasione ha pronunziato questa Omelia:

“Eccellenza Monsignor Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina,

Eccellenza Monsignor Vescovo di Alessandria,

Rev.do P. Provinciale,

cari sacerdoti, care persone della vita consacrata,

cari fedeli della Parrocchia di Medjugorje,

cari pellegrini,

fratelli e sorelle,

dice il Signore: “Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo!”

Il Santo Padre, Pastore universale della Chiesa, prende come sue queste parole del Profeta. Ci invia lì, dove esiste e vive la gente, dove i fedeli si radunano cercando la luce di salvezza“. Oggi il Signore ci dà un incomparabile esempio e modello missionario.

“Sceso dalla barca egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro perché erano come pecore che non hanno pastore e si mise a insegnare loro molte cose”.

Il Santo Padre invia nel mondo intero gli apostoli e i missionari secondo l’ordine di Cristo: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli battezzandoli nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.”

Riuniti nella Santa Messa domenicale siamo dunque sensibili alle parole di San Paolo, Apostolo delle nazioni. Lui dice allora: “Voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo (...) Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini”.

A Medjugorje vengono i pellegrini da lontano, da circa 80 Paesi del mondo. La distanza lontano significa allontanamento misurato per i chilometri percorsi. Per percorrerli  bisogna avere una motivazione ferma e decisa, e anche disporre dei mezzi importanti per compiere i tanti viaggi.

Ma la parola 'lontani' significa ancora un’altra cosa; significa una situazione esistenziale di tanti che si sono allontanati da Dio, da Cristo, dalla loro chiesa e dalla luce che dà senso alla vita, per orientarla e darle lo scopo vitale degno, che vale la pena di essere vissuto. Adesso possiamo capire meglio perché il Santo Padre ha inviato a Medjugorje il Visitatore Apostolico: la cura pastorale esige di assicurare un accompagnamento stabile e continuo della Comunità Parrocchiale di Medjugorje e dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio.

Questa missione concerne ugualmente non soltanto i lontani, ma pure i vicini. Questi anche in un duplice senso: vicini perché abitano da generazioni questo luogo e territorio; vicini perché sono i parrocchiani di Medjugorje; vicini perché sono da trentasette anni i testimoni di tanti eventi di questa regione. In un’altro senso, sono vicini anche tutti quelli che vivono una fede ardente e calorosa, che vogliono essere in contatto intimo e riconoscente con il Signore Risuscitato e Misericordioso.

Poniamo adesso la questione fondamentale: “Perché tanta gente si reca ogni anno a Medjugorje?” La risposta che si impone è questa: vengono per incontrare qualcuno, per incontrare Dio, incontrare Cristo, incontrare la Sua Madre, e poi per scoprire la strada che conduce alla felicità di vivere nella casa del Padre e della Madre; infine per scoprire la strada mariana come quella più certa e sicura. È la strada del culto mariano che si celebra da anni qui, cioè 'quel culto sacro, nel quale vengono a confluire il culmine della sapienza e il vertice della religione e che pertanto è compito primario del Popolo di Dio'

Si tratta davvero di un culto cristocentrico, perché da Cristo trae origine ed efficacia, in Cristo trova compiuta espressione e per mezzo di Cristo, nello Spirito, conduce al Padre”. Diceva il Santo Padre, Paolo VI. (Dall'Esortazione apostolica di Paolo VI Marialis cultus)”.

Il Concilio Vaticano II sottolinea con forza  che le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti della sana e ortodossa dottrina si sviluppino in armonica subordinazione al culto che si presta a Cristo e intorno ad esso gravitino come a loro naturale e necessario punto di riferimento” (Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 66).

E poi non è inutile ritornate per dissipare dubbi e soprattutto per favorire lo sviluppo di questa devozione alla Vergine che nella Chiesa trae le motivazioni dalla Parola di Dio e si esercita nello spirito di Cristo. Diceva ancora Papa Paolo VI nella Marialis Cultus: “Tale è la devozione popolare a Medjugorje: al centro la Santa Messa, l’adorazione del Santissimo Sacramento, una massiva frequenza del Sacramento della Penitenza, accompagnate dalle altre forme di pietà: il Rosario e la Via Crucis che fanno sì che le pietre, prima ruvide, dei sentieri diventino lisce.

I pellegrini consacrano il loro tempo per essere presenti nello spazio di Medjugorje. A questo proposito il Santo Papa Giovanni Paolo II diceva 'che come il tempo può essere scandito dai kairoì, momenti speciali di grazia, in modo analogo lo spazio possa essere segnato da particolari interventi salvifici di Dio. E questa, del resto, un'intuizione presente in tutte le religioni, nelle quali si trovano non solo tempi, ma anche spazi sacri, nei quali l'incontro col divino può essere sperimentato in modo più intenso di quanto non avvenga abitualmente nell'immensità del cosmo” (Lettera sul pellegrinaggio, 30-6-1999).

Medjugorje ci offre il tempo e lo spazio della grazia divina per intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, venerata qui con l’appellativo di 'Regina della Pace'. Questo appellativo è ben conosciuto tramite le Litanie Lauretane.

È vero il mondo ha tanto bisogno di pace: la pace del cuore di ciascuno, la pace nella famiglia, la pace sociale e la pace internazionale, tanto desiderata da tutti, specialmente dai cittadini di questo Paese, così provato dalla guerra dei Balcani.

Promuovere la pace significa costruire una civiltà fondata sull’amore, sulla comunione, sulla fraternità, sulla giustizia, e quindi sulla pace e la libertà.

La Madonna, Madre del Principe della Pace, annunziato dei profeti, sia la nostra Protettrice, la nostra Regina la nostra Madre.

Amen.


Fonte: ML Informazioni da Medjugorje