MaM
Messaggio del 12 luglio 1984:Dovete riflettere ancora di più. Dovete pensare come entrare il meno possibile in contatto col peccato. Dovete pensare sempre a me e a mio figlio ed osservare se state peccando. Al mattino, quando vi alzate, avvicinatevi a me, leggete la Sacra Scrittura, state attenti a non peccare.

I colpiti dal maligno

28/04/2023    1020     Don Gabriele Amorth    Don Gabriele Amorth  Esorcismo  Inferno  Satana 
?

Una domanda che spesso mi sento rivolgere è se sono molti i colpiti dal maligno. In linea di massima penso che si possa ancora citare il parere del gesuita francese Tonquédec, noto esorcista: "C'è un grandissimo numero di infelici che, pur non presentando segni di possessione diabolica, ricorrono al ministero dell'esorcista per essere liberati dai loro patimenti: malattie ribelli, avversità, disgrazie di ogni specie. Gli indemoniati sono assai rari, ma questi infelici sono legioni". È un'osservazione ancora valida se si considera la grande differenza tra i veri colpiti e coloro che chiedono una parola sicura all'esorcista, circa l'accavallarsi dei loro guai. Ma oggi è necessario tenere conto di tanti fattori nuovi, che non esistevano quando il P. Tonquédec scriveva.  Ed è per questi fattori che io ritengo e ho esperienza diretta che il numero dei colpiti è grandemente aumentato.

Un primo fattore è la situazione del mondo consumistico d'occidente, in cui il senso materialistico ed edonistico della vita ha fatto perdere la fede ai più. Credo che, soprattutto in Italia, una buona parte di colpa vada data al comunismo e socialismo, che con le dottrine marxiste hanno dominato in questi anni cultura, educazione, spettacolo. A Roma si calcola che alla messa domenicale vada sì e no il 12% degli abitanti. È matematico: dove cala la religione cresce la superstizione. Da qui il diffondersi, specie tra i giovani, delle pratiche di spiritismo, magia, occultismo. Con l'aggiunta di ricerca dello yoga, zen, meditazione trascendentale: tutte pratiche fondate sulla reincarnazione, sul dissolversi della persona umana nella divinità o, comunque, su dottrine inaccettabili da un cristiano. E non occorre più andare in India per mettersi alla scuola di un guru: lo si trova alla porta di casa; spesso con questi metodi, dall'apparenza innocua, si arriva a stati di allucinazione o di schizo frenia.

Aggiungo il diffondersi a macchia d'olio di sètte, molte delle quali di diretto marchio satanico. La magia, lo spiritismo vengono insegnati da vari canali televisivi. Se ne trovano i libri pure nelle edicole, e il materiale per la magia viene diffuso anche con la vendita per corrispondenza. Aggiungo varie serie di giornali e di spettacoli dell'orrore, dove al sesso e alla violenza si aggiunge spesso un senso di perfidia satanica. C'è poi il diffondersi di certe musiche di massa che coinvolgono il pubblico fino all'ossessione. Mi riferisco in particolare al rock satanico. Se ne fa interprete Piero Maniero nel suo libretto: Satana e lo stratagemma della coda Segno, editore Udine 1988.

Invitato a parlare in alcune scuole superiori, ho toccato con mano la grande incidenza sui giovani di questi veicoli di Satana; è incredibile quanto siano diffuse nelle scuole superiori e inferiori varie forme di spiritismo e di magia. È ormai un male generalizzato, anche nei piccoli centri. Né posso tacere come troppi uomini di Chiesa si disinteressino totalmente di questi problemi, lasciando i fedeli esposti e senza difese. Ritengo che sia stato un errore togliere quasi interamente gli esorcismi dal rito del battesimo e sembra proprio che di questo parere fosse anche Paolo VI; ritengo un errore aver soppresso, senza sostituzione, la preghiera a S. Michele arcangelo, che si recitava alla fine di ogni messa. Ritengo soprattutto una carenza imperdonabile, di cui faccio carico ai vescovi, di aver lasciato che si spegnesse tutta la pastorale esorcistica: ogni diocesi dovrebbe avere almeno un esorcista in cattedrale; ce ne dovrebbe essere uno nelle chiese più frequentate e nei santuari.

Oggi l'esorcista è visto come un essere raro, presso che introvabile; invece la sua attività ha un valore pastorale indispensabile, che affianca la pastorale di chi predica, di chi confessa, di chi amministra gli altri sacramenti. La gerarchia cattolica deve recitare fortemente il mea culpa. Conosco molti vescovi italiani; ne conosco solo qualcuno che abbia fatto esorcismi, che abbia assistito a esorcismi, che senta adeguatamente questo problema. Non esito a ripetere quello che ho pubblicato altrove: se un vescovo, dietro ad una seria richiesta non per la richiesta di uno squilibrato, non provvede personalmente o per mezzo di un sacerdote delegato, commette un peccato grave d'omissione. Così ci troviamo nella condizione di avere perso la scuola: in passato, l'esorcista pratico istruiva il neo esorcista. Ma tornerò su questo argomento.

C'è voluto il cinema per ridestare interesse al tema. Radio Vaticana, il 2 febbraio 1975, ha intervistato il regista del film: L'esorcista, William Friedkin, e il teòlogo gesuita Thomas Bemingan, che agì da consulente durante le riprese. Il regista ha affermato di aver voluto narrare un fatto, traendo la trama da un romanzo che, a sua volta, narrava un episodio veramente accaduto nel 1949. Se poi si è trattato di vera possessione diabolica o no, il regista ha preferito non pronunciarsi e dire che era un problema per i teologi e non per lui.

Il padre gesuita, alla domanda se quello è stato uno dei soliti film dell'orrore o qualcosa di diverso, ha optato decisamente per la seconda ipotesi. Basandosi sull'enorme impatto che il film ha avuto sul pubblico di tutto il mondo, ha affermato che, a parte certi dettagli spettacolari, il film trattava con molta serietà il problema del male. E ha risvegliato l'interesse per gli esorcismi, ormai dimenticati. Come si può cadere nei disturbi straordinari del demonio? Prescindo dai disturbi ordinari, ossia dalle tentazioni che colpiscono tutti. Ci si può cadere colpevolmente o incolpevolmente, a seconda dei casi. Possiamo riassumere i motivi in quattro cause: per permissione di Dio; perché si è vittime di un maleficio; per uno stato grave e indurito di peccato; per frequenza a luoghi o persone malefiche.

1 — Per permissione di Dio. Sia ben chiaro che nulla accade senza il permesso di Dio. E sia altrettanto chiaro che Dio non vuole mai il male, ma lo permette quando siamo noi a volerlo avendoci creati liberi e sa ricavare il bene anche dal male. Il primo caso che consideriamo ha la caratteristica che non interviene nessuna colpevolezza umana, ma c'è solo un intervento diabolico. Come Dio permette abitualmente l'azione ordinaria di Satana le tentazioni, dandoci tutte le grazie per resistere e ricavandone un bene per noi se siamo forti, così Dio può anche permettere talvolta l'azione straordinaria di Satana possessione o disturbi malefìci, per fare esercitare all'uomo l'umiltà, la pazienza, la mortificazione. Possiamo quindi richiamare due casi che già abbiamo preso in considerazione: quando c'è un'azione esterna del demonio che causa sofferenze fisiche tipo le botte e le flagellazioni subite dal Curato d'Ars o da P. Pio; o quando viene permessa una vera vessazione, come abbiamo detto riguardo a Giobbe, o a s. Paolo. La vita di molti santi ci presenta esempi di questo tipo. Tra i santi della nostra epoca ne cito due beatificati da Giovanni Paolo II: don Calabria e suor Maria di Gesù Crocifisso la prima araba beatificata. In entrambi i casi, senza che ci fosse nessuna causa umana né colpa da parte delle persone colpite, né malefìci fatti da altri ci sono stati periodi di vera e propria possessione diabolica, in cui i due beati hanno detto e fatto cose contrarie alla loro santità e senza averne nessuna responsabilità, perché era il demonio che agiva servendosi delle loro membra.

2 — Quando si subisce un maleficio. Anche in questo caso non c'è colpa da parte di chi è vittima di questo male; ma c'è un concorso umano, ossia c'è una colpa umana da parte di chi fa o di chi ordina ad un mago il maleficio. Ne parleremo più diffusamente in un capitolo a parte. Qui mi limito a dire che il maleficio è: nuocere ad altri attraverso l'intervento del demonio. Può essere attuato in tanti modi diversi: legatura, malocchio, maledizione... Ma diciamo subito che il modo più usato è quello della fattura; e aggiungiamo anche che la fattura è la causa più frequente che poi riscontriamo in coloro che sono colpiti dalla possessione o da altri disturbi malefici. Non so proprio come si possano giustificare quegli ecclesiastici che dicono di non credere alle fatture; e tanto meno posso spiegarmi come siano in grado di difendere i loro fedeli, se vengono colpiti da questi mali.

Qualcuno si meraviglia come mai Iddio possa permettere queste cose. Dio ci ha creati liberi e non rinnega mai le sue creature, neppure le più perverse; poi alla fine tira le somme e da a ciascuno quello che ha meritato, perché ognuno sarà giudicato secondo le sue opere. Intanto possiamo usare bene della nostra libertà e ne abbiamo merito; possiamo usarne male e ne abbiamo colpa. Possiamo aiutare gli altri e possiamo danneggiarli con tantissime forme di sopraffazione. Per citare una delle più gravi: posso pagare un killer perché uccida una persona; Dio non è tenuto ad impedirlo. Così posso pagare un mago, uno stregone, perché faccia un maleficio contro una persona; pure in questo caso Dio non è tenuto ad impedirlo anche se, di fatto, molte volte lo impedisce. Ad esempio, chi vive in grazia di Dio, chi più intensamente prega, è assai più salvaguardato di chi non è praticante o, peggio ancora, di chi vive abitualmente in stato di peccato. Aggiungiamo infine una realtà che ripeteremo anche a suo tempo: il campo delle fatture e degli altri malefici è il paradiso degli imbroglioni. I casi veri sono una piccolissima percentuale rispetto alle falsità che regnano in tale settore. Questo terreno, oltre a prestarsi con grande facilità agli imbrogli, si presta anche moltissimo alle suggestioni, alle fissazioni delle menti deboli. Per cui è importante che stia in guardia l'esorcista, ma che stiano in guardia anche tutte le persone di buon senso.

3 — Uno stato grave e indurito di peccato. Ora tocchiamo la causa che, purtroppo, nei tempi in cui viviamo è in crescendo, per cui è in crescendo anche il numero delle persone colpite dal demonio. In radice, il vero motivo è sempre la mancanza di fede. Quanto più manca la fede, tanto più aumenta la superstizione; è un fatto per così dire matematico. Credo che il Vangelo ce ne presenti un esempio emblematico nella figura di Giuda. Era ladro; chissà quanti sforzi ha fatto Gesù per richiamarlo e correggerlo, ricevendone solo rifiuti e indurimento nel vizio. Finché giunse al colmo: "Quanto mi pagate se ve lo consegno? E gli fissarono trenta monete d'argento" Matteo 26,15. E così leggiamo quella frase tremenda, durante l'ultima cena: "E allora Satana entrò in lui" Giovanni 13,17. Non c'è dubbio che si sia trattato di una vera e propria possessione diabolica.

Nello stato attuale di sfascio delle famiglie, ho avuto casi in cui le persone colpite vivevano stati matrimoniali disordinati, con l'aggiunta di altre colpe; mi sono capitate donne che più volte avevano commesso il delitto d'aborto, oltre ad altre mancanze; ho avuto casi di persone che, oltre a perversioni sessuali aberranti, commettevano colpe di violenza; e ho avuto vari casi di omosessuali che si drogavano e cadevano in altre colpe congiunte con la droga. In tutti questi casi, mi sembra quasi inutile dirlo, la via della guarigione inizia solo attraverso una sincera conversione.

4 — Frequenza a luoghi o persone malefiche. Con questa espressione ho inteso comprendere la pratica o l'assistenza a sedute spiritiche, a magia, a culti satanici o sètte sataniche che hanno il loro apice nelle messe nere, a pratiche d'occultismo... Frequentare maghi, stregoni; certi cartomanti. Sono tutte forme che espongono al pericolo di incorrere in un maleficio. Tanto più quando si vuole contrarre un legame con Satana: esiste la consacrazione a Satana, il patto di sangue con Satana, la frequenza a scuole sataniche e la nomina a sacerdote di Satana... Purtroppo, specie da quindici anni in qua, si tratta di forme in aumento, quasi in esplosione. Quanto al ricorso a maghi e simili, presento un caso molto comune.

Uno ha un male ribelle ad ogni cura, oppure vede che tutte le cose che intraprende gli vanno storte; pensa di avere qualcosa di malefico che lo blocchi. Va da un cartomante o da un mago e si sente dire: " Lei ha una fattura ". Fin qui la spesa è poca e il danno è nullo. Ma spesso viene il seguito: "Se vuole che gliela tolga, occorre un milione", o più ancora. Nei molti casi che mi sono capitati ho saputo della cifra massima di 42 milioni. Se la proposta è accettata, il mago o il cartomante chiede qualcosa di personale: una foto, un indumento intimo, una ciocca di capelli, o qualche pelo, o un frammento d'unghia. A questo punto il male è compiuto. Che cosa ci fa il mago con gli oggetti richiesti? È chiaro: fa della magia nera. Ci tengo anche a una precisazione. Molti ci cascano perché sanno che certe donnette "sono sempre in chiesa"; o perché vedono lo studio dei maghi tappezzato di crocifissi, di Madonne, di santini, di ritratti di P. Pio. Per di più si sentono dire: "Io faccio solo magia bianca; se venissi richiesto per magia nera, mi rifiuterei". Nell'uso corrente, per magia bianca si intende togliere le fatture; la magia nera è farle. Ma in realtà, come non si stancava di ripetere P. Candido, non esiste magia bianca e magia nera: esiste solo la magia nera. Perché ogni forma di magia è un ricorso al demonio. Così il malcapitato, se prima aveva un piccolo disturbo malefico ma facilmente non aveva nulla di questo tipo se ne torna a casa con un vero e proprio maleficio.

Spesso noi esorcisti dobbiamo affaticarci molto di più a togliere l'opera nefasta dei maghi che a guarire il disturbo iniziale. Aggiungo anche che, molte volte, oggi come nel passato, la possessione diabolica può venire confusa con le malattie psichiche. Ho grande stima di quegli psichiatri che hanno la competenza professionale e il senso dei limiti della loro scienza e sanno onestamente riconoscere quando un paziente presenta sintomatologie non inquadra bili nelle malattie scientificamente riconosciute.

Il prof. Simone Morabito, psichiatra a Bergamo, ha affermato di avere le prove che molti, ritenuti malati psichici, erano in realtà posseduti da Satana, ed è riuscito a guarirli con l'aiuto di alcuni esorcisti vedi Gente, n. 5, 1990, pagg. 106 112. Conosco altri casi analoghi, ma su di uno in particolare desidero fermarmi.

Il 24 aprile 1988 Giovanni Paolo II ha beatificato il carmelitano spagnolo P. Francesco Palau. È una figura molto interessante nel caso nostro, perché il Palau, negli ultimi anni di vita, si dedicò agli indemoniati. Aveva acquistato un ospizio in cui accoglieva i colpiti da malattie mentali. Li esorcizzava tutti: quelli che erano indemoniati guarivano; quelli che erano malati restavano tali. Fu molto avversato, naturalmente, dal clero. Andò allora a Roma due volte; nel 1866 per parlare di queste cose con Pio IX; nel 1870 per ottenere che il concilio Vaticano I ristabilisse nella Chiesa l'esorcistato come ministero permanente. Sappiamo come quel concilio fu interrotto; ma l'esigenza di ripristinare questo servizio pastorale resta urgente. Che la difficoltà di distinguere un indemoniato da un malato psichico sussista, è un fatto. Ma un esorcista esperto è in grado di capirlo più di uno psichiatra; perché l'esorcista tiene presenti le varie possibilità e sa rilevare gli elementi di distinzione; lo psichiatra, il più delle volte, non crede alla possessione diabolica per cui non tiene neppur conto della sua possibilità. Anni addietro P. Candido esorcizzava un giovane che, secondo lo psichiatra che lo aveva curato, era affetto da epilessia. Invitato ad assistere a un esorcismo, quel medico accettò.

Quando P. Candido pose la mano sul capo del giovane, questi cadde a terra, in preda a convulsioni. «Vede, padre: si tratta evidentemente di epilessia», si affrettò a dire il medico. P. Candido si chinò e rimise la mano sul capo del giovane. Questi si alzò di scatto e rimase in piedi diritto e immobile. «Fanno così gli epilettici?», chiese P. Candido. «No, mai», rispose lo psichiatra, evidentemente perplesso di fronte a quel comportamento. Inutile dire che gli esorcismi continuarono fino alla guarigione del giovane, che per anni era stato tartassato da medicine e da cure che lo avevano solo danneggiato. Ed è proprio qui che tocchiamo un punto delicato: nei casi difficili, la diagnosi richiede uno studio interdisciplinare, come accenneremo nelle proposte finali. Perché a fare le spese degli errori sono sempre i malati che, in non pochi casi, sono stati rovinati da cure mediche sbagliate.

Apprezzo molto gli scienziati che, anche se non credenti, riconoscono i limiti della loro scienza. Il prof. Emilio Servadio, psichiatra, psicanalista e parapsicologo di fama internazionale, ha rilasciato interessanti dichiarazioni alla Radio Vaticana, il 2 febbraio 1975: «La scienza deve fermarsi di fronte a quello che i suoi strumenti non possono verificare e spiegare. Non si possono indicare esattamente questi limiti: non si tratta di fenomeni fisici. Ma credo che ogni scienziato consapevole sappia che i suoi strumenti arrivano fino a un certo punto e non oltre.  Riguardo alla possessione demoniaca posso solo parlare in prima persona, non a nome della scienza. Mi pare che in certi casi la malignità, la distruttività dei fenomeni abbia un aspetto talmente particolare, che veramente non si può più confondere questo tipo di fenomeni con quelli che lo scienziato, per esempio il parapsicologo o lo psichiatra, può verificare nei casi tipo polter geist o altro. Per usare un esempio, sarebbe come paragonare un ragazzino dispettoso a un sadico criminale. C'è una differenza che non si può misurare col metro, ma è una differenza che si può avvertire. In questi casi credo che un uomo di scienza debba ammettere la presenza di forze che non sono più governabili dalla scienza e che la scienza come tale non è chiamata a definire".


Fonte: libro Un esorcista Racconta