MaM
Messaggio del 3 marzo 1988: Portate ai vostri familiari e a tutti quelli che incontrerete la mia benedizione materna. Datela con le vostre parole a chi l’accetta e solo con il cuore a quelli che non l’accettano. La mia è una benedizione che spinge alla conversione e arricchisce chi la riceve e chi la dà.

Jelena Vasilj: In mio figlio contemplo Gesù

19/01/2004    1974     Jelena Vasilj    Jelena Vasilj 
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Con grande gioia abbiamo ricevuto l'immenso dono che il Signore ci ha dato il 9 Maggio scorso: il nostro piccolo Giovanni Paolo che, per affetto, chiamiamo Giovannino. Del suo arrivo non potevamo anticipare davvero nulla, né i dolori (del parto) né le gioie che questa creatura ci avrebbe portato. Perciò ora, alla sua presenza, viviamo colti dallo stupore e dal timore. Ci rendiamo però anche conto che l'umanità vive questo mistero sin dalla creazione del mondo, quindi, sentendoci parte di essa, ci sentiamo ancora più uniti a tutta la famiglia umana e con fiducia accogliamo il compito di genitori. Dio ci invita a cooperare con Lui nella creazione di una persona che esisterà per sempre, una persona che Egli ha amato prima di noi e che si è acquistata con il suo sangue, per cui la persona è veramente sua. Noi ne siamo diventati i custodi al momento del suo concepimento, la dobbiamo pertanto curare e proteggere ma mai possedere.

A questo proposito mi vengono in mente le parole che Gesù stesso disse: "chi accoglie uno di questi piccoli accoglie me" …Anche noi in questo tempo ci sentiamo nella grotta di Betlemme, avvolti dal silenzio e dalla solitudine della notte, con il bambino Gesù tra le braccia lo contempliamo nel suo splendore. Pervasi dal senso di gratitudine e di un leggero timore - ma non di paura - diciamo: "Grazie Gesù, benvenuto in mezzo a noi! La tua presenza ci umanizza e ci spiritualizza, soprattutto perché ci chiedi di contemplarti, impedendoci così di attaccarci alle preoccupazioni materiali, come ad esempio il mantenimento di un perfetto ordine in casa che tu non noti neanche: a te basta essere tra le braccia di mamma e papà. Grazie perché tu smonti tutti quei castelli di immagini false che ci portiamo dentro: tu non hai bisogno di genitori-professori, a te è sufficiente ascoltare le nostre voci.

Grazie per la grande libertà interiore che ci doni: ora non abbiamo più il tempo di stare davanti allo specchio e farci la riga precisa da una parte, perché tu hai fretta di essere amato. Grazie perché tu umanizzi il mondo: mai mi era successo prima di trovarmi in un supermercato e vedere che tutti desiderano parlare con me solo perché commossi dalla tua presenza. Grazie perché ci fai vivere delle veglie notturne - che una volta facevo in preghiera - dove meglio si avverte la presenza di Dio. Grazie perché che ci permetti di svolgere il nostro apostolato: il povero da curare e vestire così tante volte durante il giorno infatti sei tu. Grazie quindi Gesù che oggi vieni in mezzo a noi in forma di un bellissimo bambino. Il grande Dostojevski scrisse che la bellezza salverà il mondo. Io dico soltanto: i bambini possono salvare il mondo dal proprio egoismo.

Fonte: Eco di Maria nr.170