MaM
Messaggio del 2 giugno 1984:Figli cari! Dovreste rinnovare le vostre preghiere allo Spirito Santo. Partecipate alla messa! E, dopo la messa, fareste bene a pregare in chiesa il Credo e i sette Pater Ave Gloria come si fa per Pentecoste.

Compagnia di Gesù, Maria e Giuseppe

30/08/2004    2867     Paradiso    Aldilà  Paradiso 
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Compagnia di Gesù

La beatitudine primaria del Paradiso è la visione, il possesso e il godimento di Dio come Egli è. Però vedremo, possederemo, godremo Dio anche in forma umana, perché Gesù è vero Dio e vero Uomo.
Questa gioia possiamo ben comprenderla e incominciare ad assaporarla fin da ora, almeno con la fantasia considerando un po che in Gesu si assommano tutti i veri valori umani che esercitano tanta seduzione nella nostra mente e nel nostro cuore. Su questa terra non possiamo avere un’idea esatta di Gesu Cristo L'avremo soltanto in Paradiso quando la sua visione e la sua compagnia ci renderà felici. Su questa terra possiamo solo farci un’idea analogica.
Qualunque cosa diremo di Gesù è vera, ma resta immensamente inferiore alla realtà. Tutte le perfezioni delle creature sono riflessi delle perfesioni di Gesù, come i raggi della luna sono i riflessi dei raggi del sole. Le creature sono riflessi tenuissimi di Dio perché Lui è infinitamente più grande e più bello, e Gesù è la sua luce (Apoc. 21,23): «La città (cioè il Paradiso) non ha bisogno di luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio l’illumina, e la sua lampada è l’Agnello (cioè Gesù)».
Tutti i saggi e gli scienziati del mondo possono appena darci una pallidissima idea della incommensurabile saggezza e scienza di Gesù. Tutte le aurore possono darci una debolissima idea della sua bellezza radiosa. Tutti i colori dei fiori più delicati possono darci solo una minima idea del colore meraviglioso del suo corpo. Tutta la bellezza delle creature umane non può darci una piccolissima idea della sua bellezza. Il 25 gennaio del 1558, festa della Conversione di San Paolo, Santa Teresa d’Avila ebbe una delle più alte visioni della sua vita: «Mentre assistevo alla S. Messa — dice la Santa — mi apparve l’Umanità intera di Gesù. Egli era in quella forma in cui sono soliti dipingerlo risuscitato, ma di una bellezza e maestà incomparabile. Se in Cielo vi fosse soltanto l’immensa bellezza dei corpi gloriosi e in particolare quella dell’Umanità di nostro Signore, il piacere che se ne proverebbe sarebbe veramente indicibile, estasiante».
Gesù rassomiglia a tuti gli uomini buoni, ma è infinitamente migliore. Rassomiglia a tutti gli innamorati della terra, ma Egli è infinitamente più innamorato dei suoi amanti. Rassomiglia a tutte le creature più dolci, ma Egli è infinitamente più dolce. Il profumo del suo corpo rassomiglia a tutti i profumi più delicati della terra, però è immensamente più inebriante. L’incanto dei suoi occhi rassomiglia all’incanto degli occhi più belli delle creature umane, però è immensamente più bello. Tutto questo potrà sembrare una esagerazione o un vuoto retorismo, invece è ancora molto poco. Gesù Cristo è ancora immensamente più bello, più perfetto, più affascinante. Metti in una persona tutta la finezza, tutta la delicatezza, tutta la sensibilità, tutta la bontà, tutto l’amore e la bellezza di tutte le persone umane: Gesù è ancora immensamente di più: Egli è l’essere più bello, più santo, più perfetto che Dio ha potuto concepire e formare. Dio, l’Onnipotente e l’Infinito, il Creatore dell’universo, l’Autore dì tutte le meraviglie delle cose, non può fare niente di più grande e di più bello di Gesù Cristo.
Metti insieme tutte le gioie e le dolcezze, tutti i piaceri del corpo e dello spirito che gustano tutte le persone della terra, ebbene tutta la felicità che dona un solo istante dell’unione con Gesù li sorpassa smisuratamente. La Beata Angela da Foligno, convertitasi, dopo la morte del marito, a 26 anni e consacratasi a Dio, da allora fece una vita santa di preghiere, di penitenze, di opere sante e di virtù eroiche. Fu favorita da Dio di visioni meravigliose che il suo Confessore, sotto sua dettatura, trascrisse nel libro: «Il libro delle mirabili visioni». Ebbe la rarissima fortuna di vedere, ancora in terra, Dio faccia a faccia... Dopo una di tali visioni disse: «Concentrate in uno tutte le gioie e i piaceri che hanno goduto, godono e godranno, sia lecitamente che illecitamente, tutti gli uomini e le dorme della terra, dall’inizio alla fine del mondo, ebbene io, in un solo istante della visione di Dio, ho goduto immensamente di più».
Come saremo fieri in Paradiso d’averlo servito, di essergli stati sottomessi, di averlo amato! Ne saremo ricambiati senza misura. Egli terrà ciascuno di noi vicino a sé come se fosse l’unico suo amico più intimo, l’uno suo fratello più caro, l’unico ad amare e da favorire! La moltitudine degli Angeli e dei Beati può essere numerosissìma quanto si vuole, questo non esaurirà mai le effusioni più calde del suo amore per ciascuno di noi, né cesserà mai di ricevere, a sua volta, le manifestazioni più affettuose dell’amore riconoscente di ciascuno di noi. Nel Regno dell’Amore non esistono barriere e ostacoli all’amore! Stiamone certi. Se al presente, ancora inquinati da tante colpe e imperfezioni, il nostro Gesù trova modo di darsi a noi fino a immedesimarsi con ciascuno di noi mediante la S. Comunione, in Paradiso, dove ciascuno di noi è diventato santo e perfetto, si immedesimerà immensamente di più mediante l’unione totale di se stesso con ciascuno dei suoi Beati. O anime tormentate da una grande fame di amore, alzate i vostri occhi al Cielo: lassù potrete amare senza più alcun limite la Persona Umana più degna di essere amata e più capace e desiderosa di corrispondervi.
O Gesù, quale paradiso troveremo nello splendore della tua fronte, nella grazia delle tue labbra, nello scintillìo dei tuoi occhi, nell’incontro del tuo sorriso, nell’armonia sovrana di tutte le tue fattezze e di tutti i tuoi gesti? Quale armonia estasiante sarà la tua voce che ci chiamerà a nome e ci parlerà del tuo amore? Quale trasalimento di amore ci farai provare quando ci ammetterai a stringere, come la Maddalena, cotesti tuoi piedi di Dio glorioso, a coprire di lacrime di riconoscimento costeste tue mani di Redentore risuscitato, a posare come San Giovanni il nostro capo sul tuo cuore di Dio incarnato, ad abbracciarti, ad accarezzarti, a coprirti e ricoprirti di baci, o Sposo divino ed eterno di ciascuna delle tue creature umane? A baciarti la fronte immacolata, i cari occhi, le adorate guance, la bocca deliziosa che possiede le parole di vita eterna, di felicità purissima, paradiso di delizie, sorgente inesauribile di amore, di bontà, di ogni bene: quando dunque potremo immergerci in Te senza più uscirne? Abbandonarci nelle tue braccia di Sposo amabilissimo e amatissimo per non separarci più? Che tutto l’universo, in un unico canto di lode e di gloria, inneggi alla tua bontà che ti fa trovare la tua occupazione e la tua soddisfazione a versare la tua beatitudine in torrenti inesauribili su tutti i Beati per tutta l’eternità!

Compagnia di Maria

In Paradiso, dopo Gesù, la persona più amata e intorno alla quale si farà più ressa è Maria Santissima, Madre di Dio e Madre nostra. Dio ha preso dagli scrigni della sua onnipotenza e ha accumulato in Lei tutto ciò che aveva di più bello, di più grande, di più santo, di più prezioso, di più perfetto. Ha conferito a Lei tutti i primati: la prima creatura nell’ordine della predestinazione, la prima nell’ordine della grazia, la prima nell’ordine della santità, la prima nell’ordine degli incarichi onorifici e importanti nel creato, e infine la prima nell’ordine della gloria. Appunto nella gloria, dove tutti questi privilegi trovano la loro massima attuazione e brillano nel loro massimo splendore, tutto il Paradiso è inondato di luce e pervaso dalla fragranza verginale della «Tutta Pura, Tutta Bella, Tutta Santa».
Il luogo dove i Beati amano certamente trattenersi più spesso e il più a lungo possibile, dopo Dio, è accanto a Lei. Contemplare le sue fattezze perfette, ammirare le sue virtù ineguagliabili, cantare le sue lodi, dare e riceverne scambievolmente le espressioni più vive di affetto è certamente una delle occupazioni più deliziose della vita dei Beati. In Paradiso tutti i Beati indistintamente, perché si Sono salvati per mezzo dell’intervento materno di Maria, anche non invocato, si uniranno in un unico coro di glorificazione a celebrare la dignità, la santità, le benemerenze della Santissima Vergine, perché tutti avranno sperimentato la verità di quanto i Santi e i Dottori della Chiesa hanno insegnato e cioè che Dio ha costituito Maria depositaria e dispensiera di tutte le grazie che le sue sofferenze, unite al Sangue di Gesù Cristo, ci hanno meritato.
Maria è madre di Gesù e Madre nostra. La mamma per i suoi bambini è tutto, ma anche i bambini per la loro mamma sono tutto! Così è Maria per noi e noi per Lei se facciamo attenzione alle sue continue sollecitudini e interventi materni a protezione del popoio cristiano.
Com’è presente Maria nella nostra vita terrena? La presenza di Maria Santissima nella vita di ciascuno di noi è una realtà certa e sicura. Non si tratta di un pio sentimento o di una pia espressione, ma di una «verità» insegnata dalla Chiesa. Come potrebbe Maria essere vera Madre se poi non adempisse gli uffizi materni nei nostri confronti? E vero che la Madonna è una creatura e come tale soggetta a limiti, ma anche Cristo come uomo è una creatura, eppure nessuno può dubitare che Egli come uomo sia presente e operante non solo in tutte le Ostie consacrate del mondo, ma nella vita di ciascuno di noi. E presente con la sua scienza, con l’efficacia dei suoi meritie della sua intercessione sempre viva presso il Padre. E presente come Capo del Corpo Mistico, la Chiesa, e quindi unito così intimamente a noi da costituire con noi un solo Corpo. E Lui che l’ha detto: «Io sono la vite, voi i tralci» (Giov. 15,5).
Maria Santissima, sia pure in un ordine inferiore perché dipendente da Cristo, è realmente presente nella vita di ognuno di noi suoi figli. Il Concilio Vat. II (L.G. 62) ci assicura di questa consolante verità: «Con la materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata».
La Madonna è presente nella nostra vita più di quanto noi possiamo pensare e immaginare.
1) Ella è presente, prima di tutto, a ciascuno di noi perché in Dio ci conosce uno per uno, con una conoscenza materna e quindi più intima di quella con la quale ci conoscono gli Angeli e i Santi. Nella Visione Beatifica Ella ci conosce non in modo generico o imperfettamente, come si può conoscere nell’oscurità della fede, ma in modo perfetto. In Dio conosce quello che siamo chiamati ad essere per vocazione; la missione che dobbiamo compiere, il tempo che ci è dato da vivere sulla terra, e conosce quello che ci occorre per attuare pienamente il disegno di Dio. Quindi Maria Santissima è presente a ciascuno di noi per la conoscenza perfetta, totale e completa che ha dei suoi figli; perfetta perché procede dalla Visione stessa di Dio.

2) La Madonna è presente nella nostra vita perché non solo ci conosce, ma in Dio ci vede, momento per momento. Lei vede, giorno per giorno, dove siamo, che cosa facciamo, le nostre difficoltà, i pericoli che ci sovrastano, tutte le necessità spirituali e temporali che ci accompagnano. Nulla di noi suoi figli sfugge allo sguardo materno di Maria. Questa visione che Maria ha di noi in ogni momento della nostra vita, non è una visione come quella dello scienziato che studia e osserva qualcosa della natura, ma è una visione di Madre, perciò colma di affetto e piena di attenzioni, di premure, di sollecitudini, di desideri. Perché assunta in Cielo in anima e corpo, Maria a nostro riguardo ha una capacità affettiva di cui gli atri Santi non hanno l’eguale. Maria è così presente nella nostra vita da conoscere e vedere di noi molto di più di quanto noi stessi possiamo vedere e conoscere. Alsuo sguardo non sfugge ilpiù fugace desiderio e il più intimo sentimento del nostro cuore.

3) Infine la Madonna è presente nella nostra vita perché in Dio ci ama individualmente, cioè uno ad uno, con un amore materno, attivo, premuroso. Una vera madre non si accontenta di vedere i suoi figli e di conoscerli intimamente, ma opera per loro provvedendo ai loro bisogni e aiutandoli in tutto.
La Madonna è presente a ciascuno di noi nella vita non solo perché ogni grazia che Dio concede agli uomini passa per le sue mani, ma perché Lei stessa prende l’iniziativa di provvedere ai nostri bisogni e alle nostre necessità intercedendo per noi presso Dio con la sua preghiera di Madre, sempre efficace perché è l’espressione stessa dell’amore di Dio nei nostri confronti. Perché Madre, Maria non aspetta che noi l’invochiamo a venire in nostro aiuto, ma ci precede nella richiesta, come del resto fa qualunque buona mamma nei confronti del suo bambino quando lo vede in necessità.
Come l’intenzione e l’amore di Dio ispira e penetra l’intercessione di Maria a nostro riguardo, così la sua virtù e onnipotenza divina fa sì che ogni desiderio e preghiera di Maria raggiungano il loro effetto.
Quella della Madonna non è certo una presenza sensibile, cioè sperimentata e controllata dai nostri sensi, ma non per questo è meno «reale» perché è nell’ordine della fede e della grazia.
Perché è nostra vera Madre, Maria è con noi suoi figli, ci segue disponendo maternamente tutto quanto può servire al vero bene della nostra persona e facilitare il nostro cammino verso il Paradiso. Se gli Angeli Custodi, ai quali Dio affida il cammino degli uomini, hanno cura di liberarci dai pericoli di questa vita e di difenderci contro ogni avversità, che cosa non farà la Madonna, nostra Madre?
E così bello avere una Madre carissima e poterle stare vicino per sempre nel più suntuoso e delizioso soggiorno, il Paradiso! Gli Angeli non possono avere il minimo sentimento di invidia, ma se lo potessero avere, ci avrebbero invidiato in eterno la grazia di avere per Madre la loro Regina e noi di essere i suoi figli prediletti. Essi, invece, creature sante e perfette, vedendoci amati da Gesù fino a sacrificarsi per noi e vedendoci bisognosi di una Madre, certamente si uniranno a noi per ringraziare con la gioia più viva il Signore per l’inestimabile dono materno che ci ha fatto, e per amare anche loro con affetto grandissimo la tenerissima Madre toccata a noi uomini.
Intorno all’Immacolata e sempre Vergine Madre, dopo Dio, convergono dunque le attenzioni di tutto il fiore più bello delle creature ragionevoli. Al suo indirizzo si moltiplicano le manifestazioni del più tenero affetto e in compenso se ne ricevono carezze, abbracci, baci e benedizioni materne. Tutto il Paradiso è certamente mobilitato da Dio per esaltare la più santa delle creature.
Quale spettacolo d’insuperabile gioia sarà per noi il contemplare la Santissima Vergine assisa sul suo trono di gloria accanto al suo Figlio Divino irradiante quella amabilità senza pari che si addice alla Regina del Paradiso, alla Madre di Dio, e Madre nostra! Con quali fremiti di tenera ebbrezza vibreremo in tutto il nostro essere assaporando, nella calma celeste, l’aroma estasiante dell’amore della Madre Divina che inbalsama tutto il Paradiso!

Compagnia di Giuseppe

In Paradiso, dopo Gesù e Maria, la persona più amata e glorificata è S. Giuseppe: Padre Putativo di Gesu e Sposo della sempre Vergine Maria.
Come Gesù e Maria, anche S. Giuseppe si trova in Cielo in anima e corpo. Per quanto questa verità non sia ancora definita dalla Chiesa, tuttavia se ne può essere certi. San Bernardino da Siena (1387+1444) già ai suoi tempi la predicava dal pulpito. Un giorno, mentre stava predicando a Padova, a un tratto esclamò: «Io vi assicuro, fratelli, che S. Giuseppe è in Cielo tutto risplendente di gloria in anima e corpo, perché non possiamo dubitare che Gesù, amorosissimo figliuolo, non abbia concesso al suo Padre putativo il privilegio che diede alla sua divina Madre». A conferma di cio apparì, a vista di tutti, una croce d’oro sul capo del Santo.
Anche San Vincenzo Ferreri (1350 +1419), grande predicatore e polemista nel periodo turbinoso dello Scisma d’Occidente, predicava la stessa dottrina e Dio confermava le sue parole con diverse apparizioni.
San Francesco di Sales (1567+1622), Vescovo, predicatore e Dottore della Chiesa, facendo l’elogio di S. Giuseppe, si esprime così: «Come Maria, anche Giuseppe è glorificato in anima e corpo».
Infine il celebre Padre Nonet S.J., che scrisse le più belle riflessioni sul Verbo Incarnato, dice: «Giuseppe entrò nel mondo tutto brillante d’innocenza come l’aurora, e ne è uscito folgorante come il sole, salendo al Cielo in anima e corpo per accompagnare il trionfo di Gesù e precedere quello di Maria».
Il Vangelo ci parla pochissimo di S. Giuseppe, che chiama «uomo giusto», ma quel poco dice moltissimo. Basta riflettere che egli, quale uomo giusto, cioè ornato di tutte le virtù, perfetto, Santo, meritò d’essere il purissimo Sposo della Madre di Dio, Maria Santissima, e il Padre legale, putativo, del Figlio di Dio fatto uomo.
Quale altro Santo dell’Antico e del Nuovo Testamento può considerarsi non dico superiore, ma uguale a Lui nella dignità e nel merito? Certamente nessuno. Il Papa Leone XIII afferma che come la Madre di Dio eccelle su tutti per la sua altissima dignità, così nessuno meglio di S. Giuseppe si avvicina alla grandezza della Madonna. Quindi S. Giuseppe merita una gloria, una venerazione e un culto superiore a tutti gli altri Santi.
Quando era su questa terra, egli aveva i pieni poteri sul Figlio di Dio sino a comandano, e quel Gesù, davanti al quale tutti si piegano, gli stava sottomesso in tutto e l’onorava degnandosi di chiamarlo Padre. La Vergine Maria, Madre del Figlio di Dio, quale sua Sposa, l’ubbidiva docilmente.
In Paradiso S. Giuseppe non ha perduto la sua grandezza, perché nell’eternità i vincoli della vita presente vengono perfezionati e non distrutti, continua a mantenere il potere che aveva, cosicché egli può tutto sul Cuore di Gesù e di Maria. Dice San Bernardino da Siena: «Certamente in Paradiso Gesù non nega a San Giuseppe quella familiarità, riverenza e sublimissima dignità che Egli ha dato in terra come figlio a padre». Gesù glorifica in Cielo il suo Padre Putativo accettando la sua intercessione a favori dei suoi devoti e vuole che il mondo lo onori, l’invochi e ricorra a lui nei suoi bisogni.
In Paradiso, dopo Gesù e Maria, la persona più amata e intorno alla quale si farà più festa è San Giuseppe. Lì godremo una grande gioia nel contemplare la sua bellezza, nell’ammirare le sue virtù e la sua grandissima gloria.