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Messaggio del 1 gennaio 2010:Cari figli vi ringrazio. Voi siete la mia speranza, vi benedico tutti. Voi siete la mia gioia. Continuate a convertirvi e vivete i miei messaggi con gioia.

Non importa quanti anni abbiate... come la natura nascerete alla vita nuova

15/10/2023    437     Altri documenti su Medjugorje     Medjugorje 
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Si direbbe che la Madonna ci dica che siamo già entrati nell’Eternità e in effetti l’Eternità comincia per noi già con il Battesimo. Nasciamo nel tempo ma la nostra vita col Battesimo inizia il corso dell’Eternità, che non inizia solo con la nostra morte corporale ma si incammina già qui sulla terra ed entra già da qui. La vita nuova infatti inizia con il Battesimo, si alimenta con l’Eucaristia ed è accompagnata da tutti i Sacramenti, dalla Parola di Dio, dal cammino della Chiesa.

Osservando la natura nel tempo della Primavera osserviamo il risveglio della natura, ma anche l’effetto di quel lavoro di preparazione del terreno e di semina iniziato a fine estate, all’inizio dell’Autunno e poi ancora. Senza questa preparazione e semina avremmo una primavera selvaggia. Questo processo accompagna poi tutte le stagioni: in ogni stagione si prepara la terra per le nuove colture e si seminano o si piantano nuovi prodotti. Continua così il ciclo di rinnovamento e di raccolto in ogni stagione.

Il Salmo 91, dice che i giusti “nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi …” (Salmo 92,15). Questa immagine ci fa capire come anche il processo della nostra Conversione dura tutta la vita e come la Conversione non sia fine a se stessa, ma sfoci nella Santità, e, come ogni stagione della vita abbia abbondanti frutti propri.

Solo il deserto non conosce nessun ciclo di vita, ma resta inerte. Se non fosse per l’acqua che periodicamente lo percorre, avremmo di esso una immagine ferma e inerte, fissa e immutata.

Eppure il Signore nella Scrittura ha annunziato che anche il deserto può fiorire e, se fiorisce, può portare anche dei frutti. Un deserto che fiorisce è inimmaginabile, è qualcosa che si modifica radicalmente. (cfr. Is. 25, 1-2)

Ma anche un terreno fertile può diventare desertico. Basta pensare alla progressiva desertificazione del nostro pianeta: basta che non piova più che i semi non nascono più e che tutto inaridisce.

L’uomo nel corso dei secoli ha cercato di datare il mondo e l’universo, calcolando le primavere, osservando i segni del passato, come cerchi circoncentrici nei tronchi degli alberi, fossili o altro e ha imparato a dare anche ai volti e ai corpi delle persone un’età, ma c’è sempre una approssimazione più o meno precisa nei calcoli umani.

La Madonna ci ha invitato più volte a osservare la natura e a trarre ispirazione per la propria vita. Basta digitare ‘natura’ sui Suoi Messaggi e vedrete quanti riferimenti alla natura (cfr 25 maggio 89; 25 marzo 1990; 25 aprile 1993; 25 ottobre 1995...). Anche nel Messaggio del 25 febbraio u.s. ci ha invitato a osservare la vita nuova nella natura.

Se osservo una mia fotografia dell’infanzia, dell’adolescenza o della giovinezza, mi riconosco e vedo il cammino di crescita che il mio corpo ha percorso negli anni, finché i miei capelli sono diventati forse più rari e anche bianchi. Ogni anno aggiungo una nuova primavera e tutte le cellule del mio organismo si sono rinnovate facendo rifiorire il mio corpo. Resta inalterato il processo di crescita insito nel mio corpo, come cicli che si rinnovano e che rinnovano la mia esistenza, finché la morte arresta tutto e inizia il processo della decomposizione del corpo.

La vita nuova affascina e ispira, incuriosisce e rallegra il cuore dell’uomo.

La Madonna ci invita a intraprendere sempre cammini di vita nuova, che rimandano a ‘quella vita nuova’ che non ha più fine. Siamo così stimolati a dare nuovi segni alla nostra vita smettendo di porre sempre gli stessi segni: la nuova vita nasce da ‘gesti nuovi’ e non da ‘gesti ripetuti di nuovo’.

Noi amiamo le belle novità e non ci stanchiamo di esse, mentre ci stanca la ripetizione di gesti vecchi che non hanno senso, che non suscitano interesse e che non danno gioia.

La Quaresima è stata definita “la primavera dell’anima” perché ci stimola a porre gesti nuovi che rinnovano la nostra vita. Non è una primavera spontanea né selvaggia, ma presuppone il lavorio della preparazione, della programmazione, della semina. Verrà poi il tempo del raccolto e dei frutti. Ma ora è il tempo delle decisioni, della Conversione e dei gesti nuovi da porre nei pensieri, nei sentimenti, nelle opere. La primavera determinerà poi i raccolti.

Curiamo perciò le nostre primavere se vogliamo altre stagioni ricche di frutti e di raccolti soddisfacenti, per la gioia nostra e per la gioia del Padre Celeste e di Maria.

Anzi apriamo una ‘Primavera nuova della Chiesa’ iniziando dalla ‘Primavera del nostro cuore’, che diventerà di nuovo viva, splendida e attraente ogni volta che lo Spirito soffia su di Lei, come su ossa aride (Ez. 37, 1-14).

Auguri e benedizioni.

P. Armando