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Messaggio del 24 giugno 1996: Cari figli! Vi porto tutti nel mio cuore! Pregate di più perché le vostre preghiere mi sono necessarie. Nei vostri gruppi di preghiera vi chiedo di pregare particolarmente per i sacerdoti.

Chi può cacciare i demoni?

07/01/2024    1354     Don Gabriele Amorth    Don Gabriele Amorth  Inferno  Satana 
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Ci sembra di aver detto con abbastanza chiarezza che Gesù ha dato il potere di scacciare i demoni a tutti coloro che credono in lui e agiscono con la forza del suo nome. In questi casi si tratta di preghiere private, che possiamo tutte indicare con il nome di "preghiere di liberazione".

Inoltre un potere particolare è dato agli esorcisti, ossia a quei sacerdoti che ricevono espressamente tale incarico dal loro vescovo: essi, usando le apposite formule suggerite dal Rituale, compiono un sacramentale che, a differenza della preghiera privata, coinvolge l'intercessione della Chiesa. Sempre però è necessaria tanta fede, tanta preghiera e digiuno: sia da parte di chi prega, sia da parte della persona su cui si prega. L'ottimo sarebbe che sempre, contemporaneamente all'esorcismo che richiede riservatezza, ci fosse un gruppo di persone radunate a pregare. Aggiungo anche che un particolarissimo potere hanno i sacerdoti tutti, anche i non esorcisti, derivante appunto dal loro sacerdozio ministeriale, che non è un onore alla persona, ma un servizio per le esigenze spirituali dei fedeli. E tra queste esigenze c'è certamente anche quella di liberare dalle influenze malefiche. Tutti poi, sia per le preghiere di liberazione sia per gli esorcismi, possono aiutarsi con mezzi sacri: ad esempio, ponendo sul capo dell'interessato il crocifisso, o la corona del rosario, o qualche reliquia: efficacissima quella della santa croce perché è con la croce che Gesù ha sconfitto il regno di Satana; ma sono efficaci pure le reliquie dei santi, verso cui si nutra una particolare devozione. Spesso utili anche le semplici immagini benedette, come quella di S. Michele arcangelo, di cui i demoni hanno particolare paura.

Credo però che tradirei l'attesa dei lettori se non accennassi anche all'esercito sempre più numeroso di carismatici, di veggenti, di sensitivi, di pranoterapeuti, di guaritori e anche di zingari: è una schiera tanto più numerosa, quanto più i vescovi e il clero, con una leggerezza che va dall'ignoranza alla vera incredulità, hanno abbandonato questo terreno pastorale che è loro proprio. Dedicheremo un capitolo anche a questo. Intanto diciamo qualche cosa sulle persone nominate.

Faccio una premessa. Parlo di categorie di persone che possono o che pretendono di influire per la liberazione, ma più spesso operano per la guarigione. È difficile fare una distinzione netta. Il demonio sta alla radice di tutto il problema del male, del dolore, della morte, che sono conseguenze del peccato. Poi ci sono mali direttamente provocati dal maligno; il Vangelo stesso ce ne presenta alcuni casi: la donna curva da 18 anni paralisi? e un sordomuto. In entrambi i casi c'era una presenza satanica che causava quei mali, per cui il Signore ha operato la guarigione scacciando il demonio. Vale, in linea generale, la regola che abbiamo data: se un male è di origine malefico i farmaci non ottengono effetto, mentre ottengono effetto le preghiere di guarigione e gli esorcismi. È anche vero che spesso una prolungata presenza diabolica crea nella persona dei mali soprattutto psichici per cui, anche a liberazione avvenuta, il guarito può avere bisogno di adeguate cure mediche.

Premetto anche che tocco un campo in cui si richiedono competenze specifiche, che un esorcista non può avere. Un esorcista deve conoscere le malattie mentali quanto basta per accorgersi se occorre l'intervento di uno psichiatra; ma non si può pretendere che un esorcista sia istruito in questo campo quanto uno psichiatra. Così un esorcista deve avere cognizioni di parapsicologia e dei poteri paranormali; ma non è possibile che ne sappia quanto uno specialista in materia. Il suo campo specifico resta quello soprannaturale, con un'esatta conoscenza dei fenomeni che ne dipendono e delle cure di carattere soprannaturale. È una premessa necessaria perché stiamo toccando un campo che riguarda insieme il soprannaturale, il paranormale, il preternaturale o diabolico.

I carismatici. Lo Spirito Santo, con divina libertà, distribuisce a chi vuole e come vuole i suoi carismi, che sono dati non a gloria o a utilità della persona, ma a servizio dei fratelli. Tra questi carismi c'è anche il dono della liberazione dagli spiriti maligni e della guarigione. Si tratta di doni che possono essere dati a individui, ma anche a comunità. Di per sé non dipendono dalla santità personale, ma dalla libera scelta di Dio. L'esperienza però ci dice che, normalmente, Iddio concede questi doni a persone rette, di assidua preghiera, di vita cristiana esemplare questo non significa mancanza di difetti, di sicura umiltà. Oggi di carismatici, a cui accorrono in folla i sofferenti, ce n'è un'inflazione. Come distinguere i veri dai falsi? Di per sé tale discernimento spetta all'autorità ecclesiastica, che può valersi di tutti quegli aiuti che ritiene opportuni per il suo discernimento.

Di fatto conosciamo alcuni casi in cui l'autorità ecclesiastica è intervenuta per mettere in guardia da truffatori e da falsi carismatici; non conosciamo casi di carismatici ufficialmente riconosciuti. È un problema complicato e niente affatto facile. Anche perché i carismi possono cessare; ed è possibile che la persona prescelta se ne renda indegna: nessun essere vivente è confermato in grazia. Possiamo fissare quattro norme orientative: 1. che l'individuo o la comunità viva profondamente conforme al Vangelo; 2. che sia del tutto disinteressato neppure si debbono accettare offerte; con le libere offerte si può diventare miliardari; 3. che usi mezzi comunemente ammessi dalla Chiesa, senza stranezze o superstizioni che usi preghiere e non formule magiche; segni di croce, imposizione delle mani, senza nulla che offenda il pudore, che usi acqua benedetta, incenso, reliquie, senza nulla che sia estraneo al normale uso ecclesiastico; che preghi nel nome di Gesù; 4. che i frutti siano buoni. Questa regola evangelica, "dai frutti si riconosce la pianta" Matteo 12,33, resta sempre il criterio che corona gli altri.

Aggiungiamo altre caratteristiche, che sono tipiche delle guarigioni ottenute per via carismatica: agiscono su tutte le malattie, anche su quelle malefiche ossia provocate dal demonio; non si fondano su abilità o forza umana, ma sulla preghiera fatta con fede, sulla forza del nome di Gesù, sull'intercessione della Vergine e dei santi; il carismatico non perde energia sì da doversi ricaricare con un periodo di riposo come accade ai guaritori, ai rabdomanti e simili, non subisce reazioni fisiche, ma è semplicemente un tramite attivo della grazia. Le guarigioni carismati che non tendono a porre in bella mostra il carismatico, ma a far lodare Dio, ad accrescere la fede e la preghiera.

Aggiungiamo ancora una doverosa parola perché anche questo è tutto un campo di cui il Vaticano II ha parlato, ma non è stato applicato ciò che ha affermato. Il razionalismo e il naturalismo hanno invaso il terreno; le manifestazioni straordinarie, i miracoli, la presenza di santi, le apparizioni... sono tutte cose accolte non con gratitudine, ma con diffidenza, con condanne senza esame, o almeno come tremende scocciature. In nessuna chiesa si ripete più la preghiera dei primi cristiani: "O Signore, concedi ai tuoi servi di proclamare con pieno coraggio la tua parola, e distendi la tua mano perché si compiano guarigioni, miracoli o prodigi, nel nome del tuo santo servo Gesù" Atti 4, 29 30. Oggi sembra che questi doni diano solo fastidio.

Il Vaticano II afferma che lo Spirito Santo "dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali... Questi carismi, straordinari o anche più semplici o comuni, si devono accogliere con gratitudine e devozione". Il documento continua ricordando che i doni straordinari non vanno chiesti imprudentemente. Quanto al giudizio sulla loro genuinità e ordinato uso "spetta all'autorità ecclesiastica, alla quale spetta soprattutto di non estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono" LG 12. Le carenze nell'applicare queste direttive sono evidenti e presso che generali. Perciò resta vano che il Concilio affermi che chi riceve carismi dallo Spirito Santo, anche se si tratta di laici, ha il diritto e il dovere di esercitarli, sotto la guida e il discernimento dei vescovi. Vedo con piacere il sorgere di opere che si offrono per aiutare i vescovi in questo lavoro di discernimento; Ad esempio, il Movimento Carismatico di Assisi. È un campo aperto che va attuato.

Veggenti e sensitivi. Li tratto insieme perché in sostanza hanno le stesse caratteristiche: i primi vedono, i secondi sentono; entrambi si esprimono su ciò che hanno provato, a contatto con oggetti o persone. Per non allargare troppo il terreno a cui si presta questo tema, mi limito a considerarlo in relazione al campo specifico mio, ossia al campo delle influenze malefiche su persone, oggetti, case. Più volte sono stato a contatto con queste persone; alle volte le ho direttamente interpellate o chiamate ad assistere in preghiera ai miei esorcismi, per sentire poi che cosa avevano visto o sentito. E avvertivo che le risposte dipendevano dallo spirito di sapienza.

Alcuni, appena vedono o si trovano accanto persone possedute o infestate, avvertono subito tale inconveniente; alle volte si sentono male quando stanno vicino a tali persone; altre volte vedono la negatività che le colpisce e la descrivono. Basta dare loro in mano una fotografia, o una lettera, o un oggetto appartenente a una persona su cui si hanno dei sospetti, per avere una risposta: se non ha nulla, se è vittima di un male malefico, se è una persona pericolosa perché opera malefìci contro gli altri. Può bastare a loro sentire la voce. Ad esempio, persone, in dubbio se hanno ricevuto o no qualche influsso malefico, telefonano a una di queste persone e si sentono dare la risposta. Chiamati in case su cui si sospettano malefici, per le strane cose che accadono, percepiscono se il maleficio c'è o non c'è; indicano oggetti fatturati che occorre bruciare; percepiscono, ad esempio, se occorre aprire un certo cuscino o materasso, e allora vi si trovano quelle strane cose che abbiamo già segnalato. Possono sbagliare; le loro sensazioni vanno poi controllate. Ma alle volte ripercorrono la vita di una persona, precisando con sorprendente chiarezza a quale età ha ricevuto un maleficio, in che modo e a quale scopo è stato fatto, i disturbi che ha provocato. Talvolta ne indicano anche l'autore.

Un giorno avevo appena introdotto in parlatorio un uomo che mi chiedeva di essere benedetto, quando mi sono ricordato che a quell'ora dovevo telefonare a un sensitivo. Corro al telefono e mi sento dire: "Lei sta per benedire un uomo di una cinquantina d'anni. A 16 anni gli è stata fatta una fattura in odio a suo padre; gli hanno offerto da bere del vino maleficiato e hanno nascosto una fattura in fondo a un pozzo. Da allora questo ragazzo ha incominciato a sentirsi male sempre di più e tutte le cure sono state inutili. Dopo qualche anno suo padre è morto, e lui ha sentito un improvviso miglioramento. Ma è rimasto colpito al cervello al punto di non potersi applicare a nessun lavoro. Provi a benedirlo, ma è un male radicato da troppo tempo e credo che non otterrà nulla ". Le cose stavano esattamente come mi erano state dette. Altre volte, mentre esorcizzavo persone alla presenza di un sensitivo, mi veniva indicato da questi quali parti del corpo dovevo benedire con la stola o ungere con l'olio, perché particolarmente colpite; e alla fine l'interessato affermava l'esattezza dei punti in cui più forte sentiva il dolore.

Potrei dilungarmi a lungo con esempi in questo campo. Posso dire che le persone da me scelte tra tantissimi che mi sono stati presentati come sensitivi, erano persone di molta preghiera, disinteressate, ricche di bontà e carità, soprattutto umili: se non avessi scoperto per caso o per informazione ricevuta da altri questo loro talento, esse mai me lo avrebbero detto. Di che cosa si tratta: di carisma? Di una facoltà paranormale? Io propenderei a credere che si tratti di un dono paranormale, che la persona usa per fare del bene. Ma non escludo che tale potere possa unirsi al carisma. Non ho visto in queste persone segni di stanchezza, come se subissero una perdita di energie. Ho visto però un progressivo fortificarsi di queste loro doti attraverso l'uso; e questo fa pensare che, alla base, ci possa essere una facoltà paranormale. Aggiungo anche che è difficilissimo trovare autentici veggenti o sensitivi; c'è invece una marea di persone che si ritiene tale e che viene stimata tale. Occorre avere gli occhi bene aperti!

Guaritori. Intendo parlare di quelle guarigioni che avvengono comunicando una particolare energia, generalmente attraverso l'imposizione delle mani. Qui siamo in pieno campo del paranormale, che in Italia trova un valente studioso nel Prof. Emilie Servadio. Mi limito a dire, senza approfondire un tema che non è di mia pertinenza, che i guaritori non hanno alcuna influenza su mali di natura malefica; come, su questi mali, non ha nessuna influenza la medicina e la scienza umana.

Pranoterapeuti. Anche questi, come i guaritori, negli ultimi anni si sono moltiplicati a dismisura. Non è mio compito dare spiegazioni sulla teoria del prana o del bio plasma. È tutto un campo su cui la scienza ufficiale studia, senza ancora accettarlo. Mi limito a riportare le conclusioni a cui giunge P. La Grua nel suo libro: La preghiera di guarigione. "Se le guarigioni avvengano per un'energia che il guaritore convoglia sull'ammalato, o per una carica psichica, o per lo stimolo di energie di riserva, è un fatto che queste guarigioni non hanno nulla a che vedere con le guarigioni carismatiche. In più, c'è il pericolo di un'infiltrazione spiritica. Ecco perché si richiede estrema prudenza".

Ho conosciuto qualche pranoterapeuta veramente disinteressato, di fede, che mette le sue qualità a servizio degli altri con spirito di vera carità. Ma si tratta di mosche bianche "due su mille", mi diceva il noto esorcista di Venezia, Don Pellegrino Ernetti. Ciò non toglie la cautela con la quale guardiamo alla pranoterapia. È soprattutto dai frutti e dai metodi, accuratamente studiati, che si riconosce la pianta.

I maghi. Ne abbiamo già parlato a sufficienza. Ci basti ricordare come possano avvenire guarigioni per opera del demonio, magari sotto nome di entità extraterrestri o di anime guida. Gesù stesso ci mette in guardia: "Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti che faranno grandi portenti e prodigi, tali da indurre in errore, se fosse possibile, anche gli eletti" Matteo 24,24. Tutt'altra cosa dal potere diabolico è la pletora di falsi maghi, semplici ciarlatani e imbroglioni, che ingannano la gente dando talismani, nastri, sacchetti. Ho bruciato un foglio di carta da quaderno, con scritte parole incomprensibili, che avvolgeva una corda arrotolata: questo talismano è costato dodici milioni! Ma è venuto da me anche un uomo che, per avere un piccolo sacchetto di cianfrusaglie che avrebbero dovuto liberarlo da un sacco di guai, ha pagato venti milioni.

Gli zingari. Credo utile spendere una parola anche su di loro perché ne incontriamo sempre nelle nostre contrade. Lascio stare quanto ho già detto a proposito dei cartomanti e degli imbroglioni. C'è un altro aspetto particolare che mi interessa, e preferisco introdurre il discorso con dei fatti. Ho esorcizzato una signora posseduta dal demonio; soffriva da molto tempo di vari disturbi, ma non pensava che la causa potesse essere quella. Una volta, avendo beneficato una ragazza zingara, si sentì dire da questa: "Signora, lei sta male perché le hanno fatto una fattura. Mi porti un uovo fresco". Glielo ha portato e la zingara ha posto l'uovo sul petto della signora, ha recitato una breve preghiera in una lingua sconosciuta in rom? e poi ha aperto l'uovo. Ne è uscito un serpentello. Dopo alcuni mesi la stessa signora ha avuto l'occasione di beneficare un'altra zingarella, di altra provenienza rispetto alla prima. Anche questa ha ripetuto quasi le stesse parole: "Lei, signora, soffre tanto e da tanti anni perché le hanno fatto una fattura. Bisogna che se la faccia togliere. Mi porti un uovo fresco". Questa volta la signora è ritornata in compagnia del marito. La zingarella ha posto l'uovo sul petto della signora, ha recitato una breve formula che pareva una preghiera e poi ha aperto l'uovo. Ne è uscito un ciuffo di capelli.

Un mio amico medico a Roma, uscendo dalla basilica di S. Giovanni, è stato avvicinato da una zingara che chiedeva l'elemosina. In quel posto le zingare non mancano mai. Ha messo mano al portafoglio, pensando di dare mille lire; non ne aveva, aveva solo biglietti da diecimila. Pazienza; gliene ha dato uno. Quella zingara l'ha guardato e gli ha detto: "Lei è stato molto generoso con me; anch'io voglio farle del bene". Gli ha subito detto i disturbi di salute che aveva e che doveva curarsi il medico conosceva bene quei disturbi, ma... da medico, li trascurava. In più gli ha detto di una truffa che alcuni stavano preparando a suo danno, se non fosse ricorso ai ripari. Tutto vero. Come spiegare questi fatti? Non è facile. Certi zingari pare che abbiano dei poteri paranormali che si tramandano di generazione in generazione, da antica data. Si tratta però di casi eccezionali; comunemente presso gli zingari è molto praticata la magia e ogni forma di superstizione. Ce l'hanno nel sangue da secoli e se la tramandano da madre a figlia sono sempre le donne a praticarla.

Aggiungo, in margine a questi fugaci cenni, che esiste sempre in agguato una tentazione: per i carismatici, per i sensitivi, e per gli stessi esorcisti tanto più per gli altri: quella di ricercare le vie piùceleri alla guarigione, al di fuori dei mezzi sacri usuali, e di cadere più o meno involontariamente nella magia. Si incomincia a vedere, tanto per fare un esempio, che con un piattino pieno d'acqua, versandoci gocce d'olio e pronunciando dei nomi, si ottengono risposte, e così si da inizio a una catena di pratiche magiche. Ho visto dei carismatici passare a pratiche di magia e poi ritirarsene; ma non tutti sono capaci di tornare indietro. E ho visto anche sacerdoti non esorcisti usare certi metodi di successo, senza accorgersi di fare vera e propria magia. Il demonio è furbo: è sempre disposto a promettere i regni della terra se ci prostriamo ad adorarlo!


Fonte: libro Un esorcista Racconta