MaM
Messaggio del 2 marzo 2019:Cari figli, vi chiamo apostoli del mio amore. Vi mostro mio Figlio, che è la vera pace ed il vero amore. Come Madre, mediante la grazia divina, desidero guidarvi a lui. Figli miei, per questo vi invito ad osservare voi stessi partendo da mio Figlio, a guardare a lui col cuore ed a vedere col cuore dove siete voi e dove sta andando la vostra vita. Figli miei, vi invito a comprendere che vivete grazie a mio Figlio, mediante il suo amore e il suo sacrificio. Voi chiedete a mio Figlio di essere clemente con voi, ma io invito voi alla misericordia. Gli chiedete di essere buono con voi e di perdonarvi, ma da quanto tempo io prego voi, miei figli, di perdonare ed amare tutti gli uomini che incontrate! Quando capirete col cuore le mie parole, comprenderete e conoscerete il vero amore, e potrete essere apostoli di quell’amore, miei apostoli, miei cari figli. Vi ringrazio!

Visione dell’inferno della mistica serva di Dio suor Josefa Menendez

07/12/2009    3106     L'inferno e satana    Inferno  Suor Josefa Menendez 
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In un attimo mi trovai all'inferno, ma senza esservi trascinata come le altre volte, e proprio come vi devono cadere i dannati. L'anima vi si precipita da se stessa, vi si getta come se desiderasse sparire alla vista di Dio, per poterlo odiare e maledire.

L'anima mia si lasciò cadere in un abisso di cui non si poteva vedere il fondo, perché immenso. Benché non si vedessero forme corporali, i tormenti straziano le anime dannate (che fra loro si conoscono), come se i loro corpi fossero presenti.

Fui spinta in una nicchia di fuoco e schiacciata come tra piastre roventi, e come se dei ferri e delle punte aguzze arroventate si infiggessero nel mio corpo.

Ho sentito come se, pur senza riuscirci, si volesse strappargli la lingua, cosa che mi riduceva agli estremi, con un atroce dolore. Mi sembrava che gli occhi mi uscissero dall'orbita, credo a causa del fuoco che li bruciava orrendamente.

Non si può né muovere un dito per cercare sollievo, né cambiare posizione: il corpo è come compresso. Gli orecchi sono come storditi dalle grida orrende e confuse che non cessano un solo istante.

Un dolore nauseabondo e una ripugnante asfissia invade tutti, come se bruciasse carne in putrefazione con pece e zolfo.

Tutto questo l'ho provato come nelle altre occasioni e, sebbene questi tormenti siano terribili, sarebbe un nulla se l'anima non soffrisse. Ma essa soffre in modo indicibile per la privazione di Dio.

Vedevo e sentivo alcune di queste anime dannate ruggire per l'eterno supplizio che sanno di dover sopportare, specialmente alle mani. Penso che durante la vita abbiano rubato, poiché gridavano: "Maledette mani, dov'è ora quello che avete preso?".

Altre anime, urlando, accusavano la propria lingua e gli occhi... Ognuna ciò che è stata causa del suo peccato: "Ora paghi atrocemente le delizie che ti concedevi, o mio corpo. E sei tu che lo hai voluto! Per un istante di piacere, un'eternità di dolore!".

Mi sembra che all'inferno le anime si accusino specialmente di peccati di impurità. Mentre ero in quell'abisso ho visto precipitare delle persone impure, e non si possono dire né comprendere gli orrendi muggiti che uscivano dalle loro bocche: "Maledizione eterna! Mi sono ingannata! Mi sono perduta! Sarò qui per sempre! Per sempre! E non ci sarà più rimedio! Maledetta me!".

Una ragazzina urlava disperatamente, imprecando contro le cattive soddisfazioni concesse in vita al suo corpo e maledicendo i genitori che le avevano dato troppa libertà nel seguire la moda e i divertimenti mondani. Era dannata da tre mesi.

Tutto ciò che ho scritto è soltanto una pallida ombra al confronto di ciò che si soffre veramente all'inferno".