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Messaggio del 31 luglio 1986:Cari figli! L'odio crea discordia e non vede nulla e nessuno. Io vi invito a portare sempre la concordia e la pace. Specialmente dove vivete, operate con amore. L'amore sia sempre l'unico vostro mezzo. Con l'amore cambiate in bene tutto ciò che satana vuole distruggere e di cui vuole appropriarsi. Solo così sarete completamente miei, ed io potrò aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Satana è sciolto dalle catene

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Secondo quanto è stato tramandato da fonti dell’epoca, Leone XIII, papa fra il 1878 e il 1903, ebbe una terrificante visione:  «Aveva celebrato la santa Messa e stava assistendo a un’altra di ringraziamento, come al solito. A un tratto lo si vide drizzare energicamente il capo, poi fissare intensamente qualche cosa, al di sopra del capo del celebrante. Guardava fisso, senza battere palpebra, ma con un senso di terrore e di meraviglia, cambiando colore e lineamenti. Qualcosa di strano, di grande, avveniva in lui».

Il pontefice «vide la terra aprirsi come una melagrana: dalla spaccatura uscirono miriadi di demoni che invasero la terra suscitando da per tutto errori, sedizioni, guerre e rivoluzioni. Una foschia immensa si diffuse nella terra, i morti divennero tanti che il sangue sembrava sommergere la terra. A questo punto vide un nugolo di demoni scagliarsi contro la Chiesa, simboleggiata dalla basilica di San Pietro, e arrivare a scuoterla, tanto che essa sembrava crollasse. Fu lì che il Papa gridò: “Ma nessuna salvezza è possibile alla Chiesa?”. Ed ecco scendere dal cielo san Michele arcangelo, che ingaggia battaglia contro i demoni e li sconfigge. I demoni rientrano nella spaccatura della terra, la spaccatura si chiude, il sangue viene assorbito dalla terra, la foschia si disperde, sorge una giornata radiosa. Allora una voce gli dice: “Tutto questo comincerà ad avvenire tra alcuni pontificati, e avverrà per causa della Russia”».

A questo punto papa Leone «come rivenendo in sé, e dando un leggero ma energico tocco di mano, si alza. Lo si vede avviarsi verso il suo studio privato. I famigliari lo seguono con premura e ansiosi. Già dicono sommessamente: “Santo padre, non si sente bene? Ha bisogno di qualcosa?”. Risponde: “Niente, niente”, e si chiude dentro. Dopo una mezz’ora fa chiamare il segretario della sacra congregazione dei Riti e, porgendogli un foglio, gli ingiunge di farlo stampare e di farlo pervenire a tutti gli ordinari del mondo. Che cosa conteneva? La preghiera che recitiamo al termine della Messa insieme al popolo, con la supplica a Maria e l’infocata invocazione al Principe delle milizie celesti san Michele, implorando Dio che ricacci Satana nell’inferno».

A conferma di ciò, c’è anche la testimonianza del cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca: «Leone XIII scrisse egli stesso quella preghiera. La frase “che si aggirano per il mondo” (i demoni) ha una spiegazione storica, a noi più volte riferita dal suo segretario particolare, monsignor Rinaldo Angeli. Leone XIII ebbe veramente la visione degli spiriti infernali che si addensavano sulla Città eterna (Roma); e da quella esperienza venne la preghiera che volle far recitare in tutta la Chiesa. Tale preghiera egli la recitava con voce vibrata e potente: la udimmo tante volte nella basilica vaticana. Non solo: ma scrisse di sua mano uno speciale esorcismo contenuto nel Rituale romano. Questi esorcismi egli raccomandava ai vescovi e ai sacerdoti di recitarli spesso nelle loro diocesi e parrocchie. Egli lo recitava spessissimo lungo il giorno».

Successivamente Pio XI, nell’allocuzione del 22 giugno 1930, diede disposizione affinché, recitando queste preghiere, si ponesse particolare intenzione per la Russia: «E affinché tutti possano senza fatica e incomodo continuare in questa santa crociata, stabiliamo che quelle preci che il nostro antecessore di felice memoria, Leone XIII, comandò che si recitassero dopo la Messa dai sacerdoti e dai fedeli, siano dette a questa particolare intenzione e cioè per la Russia. Di ciò i vescovi e il clero regolare e secolare abbiano cura di rendere informati il loro popolo e quanti sono presenti al santo Sacrificio, né manchino di richiamare spesso quanto sopra alla loro memoria».

Nel testo originale di Leone XIII, pubblicato negli Atti ufficiali della Santa Sede nel 1891 e incluso nel Rituale romano nel 1903, c’è un chiarissimo accenno alla tematica che qualche anno prima era stata già segnalata da Mélanie Calvat, la veggente dell’apparizione francese di La Salette nel 1846: «Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’Anticristo». Scrisse papa Pecci (i corsivi sono nostri): «La Chiesa, Sposa dell’Agnello immacolato, da molto astuti nemici è stata riempita di amarezza e abbeverata di fiele; essi hanno messo le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro; e lì dove fu istituita la sede del beatissimo Pietro e la cattedra della Verità, hanno posto il trono della loro abominazione ed empietà, così che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso. O invincibile condottiero, appalésati dunque al popolo di Dio, contro gli irrompenti spiriti di nequizia, e dai la vittoria. Tu, venerato custode e patrono della santa Chiesa, tu glorioso difensore contro le empie potestà terrene e infernali, a te il Signore ha affidato le anime dei redenti destinate alla suprema felicità. Prega, dunque, il Dio della pace perché tenga schiacciato Satana sotto i nostri piedi e non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa».

Risulta emblematica, a questo riguardo, la cerimonia che si svolse nei Giardini vaticani il 5 luglio 2013. Poche settimane dopo l’elezione al pontificato, Francesco volle al proprio fianco Benedetto XVI per l’inaugurazione di un monumento raffigurante san Michele arcangelo che sconfigge Satana, con la contemporanea nomina del capo delle schiere celesti come patrono del Vaticano. Sorprendente fu la richiesta che papa Bergoglio inserì nel proprio discorso: «Nel consacrare lo Stato Città del Vaticano a san Michele arcangelo, gli chiediamo che ci difenda dal Maligno e che lo getti fuori». Ha commentato argutamente il vaticanista Aldo Maria Valli: «Abbiamo capito bene? Sì, ha detto proprio “lo getti fuori”. E, se lo ha detto, vuol dire che lui, il papa, ritiene che in Vaticano, dentro i cosiddetti Sacri palazzi, il Maligno ci sia eccome».

Si mostra dunque improvvida la soppressione della recita delle “preghiere leonine” (fra cui l’invocazione a san Michele), resa nota nell’istruzione Inter oecumenici del 26 settembre 1964 sulla sacra liturgia, in linea con il rinnovamento stabilito dal concilio Vaticano II. Una decisione che non sembra sia stata gradita in cielo, a giudicare dalle dure parole di Gesù a don Ottavio Michelini: «Come si spiegano certe lacune, che hanno aperto brecce paurose al Nemico? Così, ad esempio, improvvisamente si annullano ogni giorno mezzo milione di esorcismi, che un grande pontefice aveva voluto, con intuito profetico, per questo vostro secolo, per combattere Satana e le sue schiere... Mi riferisco all’orazione alla Madre mia e vostra e a san Michele, che si recitava alla fine della santa Messa. Con che cosa si è pensato di sostituire tale importantissimo provvedimento, preso da un mio vicario e confermato da tanti suoi santi successori? Con nessun provvedimento! È saggezza distruggere ciò che era stato costruito con sapienza ed intelletto, senza poi provvedere a sostituire?».

Per quanto concerne invece la tempistica, nonostante ciò che comunemente si trova ripetuto in numerosi libri e siti, Leone XIII non ricevette alcuna premonizione su un periodo di cento anni chiesto da Satana per tentare gli uomini. Era stata piuttosto Mélanie Calvat, nella stesura definitiva dei segreti di La Salette redatta nel 1878, a indicare alcune date: «Nell’anno 1864, Lucifero con un gran numero di demoni saranno slegati dall’inferno; aboliranno la fede, a poco a poco e perfino tra le persone consacrate a Dio; essi le accecheranno in modo tale che, a meno di una grazia particolare, queste persone prenderanno lo spirito di questi angeli cattivi; numerose case religiose perderanno completamente la fede e causeranno la perdizione di molte anime. (...) Nell’anno 1865, si vedrà l’abominio nei luoghi santi; nei conventi, i fiori della Chiesa diverranno putridi e il diavolo si stabilirà come il re dei cuori. Coloro che sono a capo delle comunità religiose stiano in guardia con le persone che devono ricevere, poiché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi persone dedite al peccato, in modo che i disordini e l’amore dei piaceri carnali saranno diffusi su tutta la terra».

Qualche commentatore ha avanzato dubbi su una data così vicina all’apparizione del 1846, ipotizzando che il punto di partenza fosse da collocarsi un secolo più tardi, a metà Novecento, visto che Mélanie annotò nel 1851: «Il tempo non è lontano, non passeranno due volte 50 anni». In effetti, l’altro veggente di La Salette, Maximin Giraud, dopo aver descritto, anch’egli nel 1851, i segreti a lui affidati dalla Vergine concluse: «Tutto quello che vi dico accadrà nel prossimo secolo, al più tardi negli anni Duemila».

Nell’apparizione del 1947 alle Tre Fontane, pure a Bruno Cornacchiola era stato genericamente detto dalla Madonna: «Satana è sciolto, da promessa divina, per un periodo di tempo: accenderà fra gli uomini il fuoco della protesta, per la santificazione dei santi. [...] L’ira di Satana non è più mantenuta; lo spirito di Dio si ritira dalla terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, ecco il drappo talare funebre, sarà lasciata in balìa del mondo».

Di un tempo concesso a Satana parla anche un messaggio mariano ricevuto da don Stefano Gobbi: «È un disegno che abbraccia questo secolo. Nel 1917 a Fatima io l’ho anticipato, quasi come annuncio profetico, nel momento in cui appariva evidente la grande lotta fra la Donna vestita di sole e il Dragone rosso, che sarebbe durata tutto il secolo, come sfida superba a Dio da parte del mio Avversario, nella sicurezza di riuscire a distruggere la Chiesa e di portare tutta l’umanità a un universale rifiuto di Dio. Il Signore gli ha concesso questo spazio di tempo, perché alla fine la superbia del Dragone rosso sarà stroncata e vinta dall’umiltà, dalla piccolezza e dalla forza della vostra Mamma Celeste, la Donna vestita di sole, che ora raccoglie tutti i suoi piccoli bambini nel suo esercito schierato a battaglia».

In realtà lo specifico riferimento ai “cento anni” è stato esplicitato dai veggenti di Medjugorje, che avrebbero ricevuto la confidenza dalla Regina della pace: «Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo, ma ha aggiunto: “Non la distruggerai”. Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana, ma – quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati – il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere e perciò è diventato ancora più aggressivo». In messaggi più recenti è stato precisato che «è giunta l’ora in cui a Satana è consentito di agire con tutte le sue forze e la sua potenza; l’ora presente è l’ora di Satana» e che «vi ho voluto qua in modo speciale adesso che Satana è libero dalle catene».

Emerge evidente l’aggancio con la sconvolgente descrizione di Katharina Emmerick, quando, il 19 ottobre 1823, ebbe la visione dell’inferno durante la discesa di Gesù agli inferi: «Alcuni angeli costrinsero quella moltitudine di spiriti maligni a prostrarsi dinanzi a Gesù, poiché tutti dovevano riconoscerlo e adorarlo. Questo fu per loro il più terribile tormento. Un gran numero era incatenato in un cerchio attorno ad altri che erano a loro volta legati fra loro. Al centro c’era un abisso di oscurità. Lucifero vi fu gettato dentro, incatenato, e un denso vapore nero si innalzò attorno a lui. Tutto ciò avvenne per decreto divino. Ho sentito che Lucifero (se non sbaglio) sarà nuovamente liberato per un po’ di tempo, cinquanta o sessant’anni prima dell’anno 2000»; «Vidi pure che di quei diavoli che furono incatenati quando Gesù Cristo discese agli inferi, alcuni sono stati recentemente sciolti dai loro vincoli. Vidi che a ogni alternanza di generazioni altri demoni vengono sciolti».

A Maria d’Agreda fu fatta conoscere un’altra singolare permissione divina: «Lucifero decise di lamentarsi di costei (della Madonna, N.d.A.) al cospetto dell’Altissimo come si era lamentato di Giobbe, quantunque con più risentimento, e con questo proposito prima di risalire disse ai suoi ministri: “Se non distruggiamo la nostra nemica, indubbiamente sarà lei a distruggere il nostro impero, giacché tutti conveniamo che ha una virtù più che umana, con la quale ci prostra ed annienta quando e come vuole, senza che finora abbiamo trovato la maniera di abbatterla né di resisterle. È questo quello che non riesco a tollerare. Non mi provocherebbe tanta confusione avere a che fare con Dio ed essere sconfitto direttamente da lui, che si è sdegnato per i miei sublimi pensieri e per la mia opposizione e ha un immenso potere per schiacciarci; ella però, pur essendo Madre del Verbo incarnato, non è Dio, bensì semplice creatura e di natura vile. No, non sopporterò ulteriormente che mi tratti così e mi scagli in queste profondità ogni volta che ne ha il capriccio. Andiamo tutti a toglierla di mezzo ed esponiamo le nostre querele a sua Maestà come abbiamo progettato”. Il drago pose in atto il suo piano e allegò i suoi falsi diritti, protestando che egli era un angelo di natura assai superiore, eppure il favore superno innalzava dal suo stato quella che era terra e polvere in modo da non dargli la possibilità di molestarla eperseguitarla. Il maligno ebbe licenza di tornare a muover guerra alla Signora, anche se gli furono negate molte delle condizioni che domandava poiché erano ingiuste».

Nel 1943, mentre la Seconda guerra mondiale aveva ormai coinvolto combattenti di ogni continente, Gesù spiegò con chiarezza a Maria Valtorta che i conflitti bellici sono una delle principali modalità con cui agisce Satana, «il quale ha mandato i suoi angeli neri a muovere i regni della Terra l’uno contro l’altro. La Battaglia soprannaturale è già iniziata. Essa è. È dietro alle quinte della piccola battaglia umana. Piccola non per vastità di mole, ma per motivo. Non è, non è il piccolo motivo umano l’origine di essa. Non è. È un altro il motivo vero che fa dei fratelli tante belve omicide che a vicenda si mordono e uccidono. Vi battete coi vostri corpi. Ma in realtà sono le anime quelle che si battono. Vi battete per l’ordine di quattro o cinque potenti. Credete sia così. No. Uno è l’esecutore di questa rovina. Uno che è sulla Terra, perché voi lo volete, ma non è di questa Terra. Satana è che conduce i fili di questa carneficina in cui sono più le anime che muoiono che non i corpi. Questa è una delle battaglie iniziali. Il regno dell’Anticristo ha bisogno di un cemento fatto di sangue e di odio per consolidarsi. E voi, che non sapete più amare, lo servite a dovere e vi scannate a vicenda».

Ancora a Bruno Cornacchiola la Vergine delle Tre Fontane spiegò i metodi utilizzati dal demonio, particolarmente nei nostri tempi: «O fa del tutto per non far credere che esiste, oppure si presenta succube dell’eterno amore, e fa passare Dio per cattivo, e lui, il maligno, si presenta buono, convincendo che non è cattivo lui, ma è Dio il cattivo e il geloso; e lo dipinge e lo presenta in modo disonesto. Attenzione, allora! Pregate e praticate la dottrina della verità per fuggirlo e non ascoltarlo; e pregate che il Cielo vi aiuti a vincerlo con la spada della verità dottrinale».

In precedenza, a Maria d’Agreda, la Madonna aveva fatto conoscere la strategia diabolica per ostacolare i frutti della redenzione, mostrandole un conciliabolo nel quale i demoni di grado più elevato dicevano: «È certo che i mortali hanno già nuovi ammonimenti e una legge assai forte, sacramenti nuovi ed efficaci, un nuovo modello e maestro di perfezione e una influentissima interceditrice ed avvocata in questa nuova donna; ma le inclinazioni della loro natura sono sempre le stesse, e le cose dilettevoli per i sensi non sono mutate. In tale maniera, aggiungendo nuova astuzia, disfaremo per quanto dipende da noi ciò che egli ha operato per loro, e ci scaglieremo aspramente contro di essi, cercando di attirarli con lusinghe e muovendo le loro passioni, così che leassecondino con impeto senza preoccuparsi di altro; la loro condizione è tanto limitata che, quando è occupata con un oggetto, non può badare al contrario. Con questa determinazione essi, con rinnovata furbizia, cominciarono a distribuirsi un’altra volta i compiti, dividendosi in vari squadroni, ciascuno dei quali era incaricato di istigare ad un vizio differente. [...] Alcuni si assunsero la responsabilità di pervertire le tendenze dei fanciulli, osservandole fin dalla nascita. Altri si impegnarono a rendere negligenti i padri nell’educazione dei figli, o per eccessivo amore o per avversione, e a fare in modo che questi li detestassero. Altri ancora si offrirono per mettere odio tra mariti e mogli, e per facilitare loro l’adulterio e il disprezzo della giustizia e della fedeltà. Tutti furono d’accordo che avrebbero diffuso attriti, ostilità, conflitti e vendette; li avrebbero stimolati a questo con suggestioni fallaci, spingendoli alla superbia e alla sensualità, con l’avarizia e con desideri di prestigio e dignità. Avrebbero presentato le loro apparenti ragioni contro tutte le virtù insegnate da sua Maestà e, soprattutto, avrebbero provato a distogliere le creature dalla memoria della sua passione e crocifissione, della redenzione e delle pene eterne. Ad essi parve che così costoro avrebbero rivolto le energie ai piaceri terreni, e non sarebbe rimasta loro attenzione o considerazione alcuna per ciò che è celeste e per il proprio stato interiore».

Satana, dopo avere udito queste riflessioni, affermò: «Vi sono molto riconoscente per i vostri progetti e acconsento a tutti. Sarà assai semplice ottenere ogni cosa da coloro che non professeranno i decreti che Gesù ha dato; l’impresa, però, sarà ardua contro coloro che li accetteranno e aderiranno ad essi. Quindi, è soprattutto contro di loro che io intendo dare dimostrazione della mia immane rabbia. Perseguiterò in modo durissimo quanti accoglieranno le sue parole e lo seguiranno; con loro la nostra guerra deve essere fiera e ostinata sino alla fine dei giorni. Nella comunità ecclesiale devo seminare la mia zizzania: ambizione, avidità, lussuria e feroci rancori, con tutti gli altri vizi dei quali sono capo. Se si moltiplicano e crescono le colpe tra i cattolici, questi con tali ingiurie e con la loro villana ingratitudine irriteranno l’Onnipotente e faranno sì che egli neghi legittimamente ad essi il suo aiuto, meritato con tanta abbondanza da Cristo. Se con le loro mancanze si privano di tale difesa, riporteremo una sicura vittoria.

È anche opportuno adoperarci per strappare loro la pietà e tutto ciò che è spirituale, e perché non capiscano l’efficacia dei sacramenti o si accostino ad essi in condizione di peccato, o almeno senza fervore e devozione; questi benefìci, infatti, non sono materiali e per ricavarne maggiore frutto bisogna riceverli con tali disposizioni. Se essi saranno giunti una volta a spregiare la medicina, tardirecupereranno la salute, e faranno meno resistenza alle nostre tentazioni. Non si avvedranno dei nostri inganni, si dimenticheranno dei favori concessi loro, non stimeranno il ricordo del proprio Salvatore, né l’intercessione di sua Madre. Questa triste trascuratezza li renderà indegni della grazia e procurerà che egli, adirato, la rifiuti loro».

Sempre Cornacchiola, il 24 febbraio 1968, ebbe uno dei suoi “sogni-segni” durante il quale suor Lucia di Fatima gli disse: «Tu vedi quanta confusione è riuscito a fare in tutti gli spiriti Satana, ed è lui che ormai regna in tutti i posti più alti di comando e lavora indisturbato adoperando tutti i suoi affiliati: facendo secondo il suo volere, porta tutte le cose al suo fine. Specialmente, e questo non lo crederanno, Satana entrerà nei posti guida della Chiesa seducendo tutti con le sue mire vanagloriose, specialmente nel togliere la devozione alla Madre bella e raffreddando la fede in tutti. Il potere sarà esteso sopra coloro che, responsabili del bene dei popoli, saranno spinti con armi potenti a distruggersi tra di loro in un modo spaventoso».

Un avvertimento, questo del demonio ai vertici della Chiesa, ripetuto in diverse manifestazioni mariane. A Teresa Musco, di Caserta: «Satana regna nei più alti posti. Quando Satana giungerà alla sommità della Chiesa, sappiate che egli, allora, riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati. Quello sarà il momento, in cui essi interverranno con armi potentissime, con le quali sarà possibile distruggere gran parte dell’umanità»; a Luz Amparo, di El Escorial: «Satana si è impossessato dei posti elevati anche ai vertici della Chiesa»; a Renato Baron, di Schio: «Satana sta prevalendo su tutte le istituzioni: governanti e politici sono coinvolti»; a Gladys Quiroga de Motta, di San Nicolás: «In questo tempo l’Avversario si è scatenato con una feroce violenza. Si è introdotto all’interno della stessa Chiesa». A Civitavecchia la Madonna confidò a Fabio Gregori: «Le tenebre di Satana stanno oscurando ormai tutto il mondo e stanno oscurando anche la Chiesa di Dio. Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima. [...] A Roma le tenebre stanno scendendo sempre di più sulla Roccia che mio Figlio Gesù vi ha lasciato per edificare, educare e far crescere spiritualmente i suoi figli». Il medesimo preannuncio delle sofferenze che dovrà attraversare la Chiesa cattolica fu dato anche a Bruno Cornacchiola: «Vedrete uomini guidati da Satana fare una lega unitaria per combattere ogni forma religiosa; la colpita maggiormente sarà la Chiesa del Cristo, per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro. [...] Sarà dato permesso fino a un tempo a costoro di distruggere tutto e tutti; poi l’Agnello mostrerà la sua vittoria eterna, con le Potenze divine,distruggerà il male col bene, la carne con lo spirito, l’odio con l’amore!».


Fonte: Libro La profezia dei due papi - di Saverio Gaeta