MaM
Messaggio del 25 dicembre 2015:Cari figli tutti questi anni che Dio mi permette di essere con voi sono un segno dell’immenso amore che Dio ha verso ciascuno di voi e un segno di quanto Dio vi ama. Figlioli, quante grazie vi ha dato l’Altissimo e quante grazie vuole donarvi. Ma, figlioli, i vostri cuori sono chiusi, vivono nella paura e non permettono che l’amore di Gesù e la sua pace prendano possesso dei vostri cuori e regnino nelle vostre vite. Vivere senza Dio è vivere nella tenebra e non conoscere mai l’amore del Padre e la sua cura per ciascuno di voi. Perciò figlioli, oggi in modo particolare pregate Gesù affinché da oggi la vostra vita sperimenti una nuova nascita in Dio ed affinché la vostra vita divenga una luce che si emani da voi. In questo modo diventerete testimoni della presenza di Dio nel mondo anche per ogni uomo che vive nella tenebra. Figlioli, io vi amo e intercedo ogni giorno presso l’Altissimo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Testimonianza di una coppia sposata

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Medjugorje, 2 agosto 2019

K: Sia lodato Gesù Cristo.
Come il parroco ha detto noi siamo Pere e Katarina. Veniamo da Spalato, dalla Croazia.
Siamo grati di questo invito. Per noi è una grande benedizione stare qui con voi.
Per noi Medjugorje è speciale. Ho cantato vari anni in questo coro internazionale. Quando lo guardo mi viene una grande nostalgia.
Dal 2015 al 2018 ho ascoltato seduta tra il coro le testimonianze delle coppie al festival giovanile. Mi sentivo colpita e ispirata. Ma alla fine è successa una cosa che mi pareva lontana: Dio mi ha regalato una storia della mia vita che ora posso testimoniare davanti a voi.
Poco fa ho trovato una pagina del diario che avevo scritto negli anni passati qui al festival. Avevo scritto: “O Dio, adesso mi sembra impossibile, ma forse anch’io potrò fare una testimonianza un giorno al festival giovanile. Decida la Regina della Pace quando sarà possibile.

Vi racconteremo le nostre vite prima di conoscerci. Poi vi parleremo del nostro fidanzamento e alla fine vi racconteremo alcuni aneddoti del nostro matrimonio.
La mia testimonianza sembra sempre un pò noiosa. Nella mia giovinezza non uscivo, non mi interessava l’alcol. Ero sempre un pò diversa dai miei coetanei. Tanti mi hanno detto che ho saltato il periodo dell’adolescenza.
Vivevo la vita secondo il mio credo. Sin da piccola ero molto devota. Alcuni mi hanno detto: “Sicuramente ti farai suora. Non cercare nemmeno il fidanzato”. Ma nel mio giovane cuore cresceva il desiderio di trovare il mio sposo, il che non nega la verità che l’amore più grande della mia vita è Cristo. Un giorno ho detto al Signore: “Desidero uno sposo. che prima sia innamorato di Te e poi lo sia di me”.
Per amore verso Dio ho deciso di vivere la castità prematrimoniale. Per me era una cosa normale. Era una cosa che desideravo regalare a Dio e al mio futuro sposo.

Prima di conoscere Pere, mio sposo, non avevo fidanzati. Per anni sono rimasta da sola. Per me era difficile. Mi chiedevo: “C’è qualcosa che non và con me? Perchè non mi mandi qualcuno? Sono sempre sola”. Conoscevo tanti ragazzi belli e con giusti atteggiamenti, ma non succedeva niente. Lasciavo fare tutto a Dio.
Adesso mi è tutto chiaro. Le mie preghiere sono state esaudite.

In Polonia, durante l’incontro dei giovani col Papa, ho conosciuto un ragazzo buono, credente. Ho detto: “Và bene, Dio. A me piace questo”. Però Dio non mi ha ascoltata.
Mi sono detta: “Se Dio non vuole collaborare mi troverò qualcuno che interceda”. Ho deciso di pregare san Giuseppe per trovare l’uomo della mia vita. Era la soluzione.
Ho perseverato nella preghiera, ma volevo fare secondo la mia volontà e non secondo Quella di Dio. Facevo come se io sapessi cosa era buono per me. Dicevo: “Se hai qualcosa di speciale per me và bene. Ma vedi quel ragazzo? Voglio lui!” Ma non ha funzionato, perchè non era la Volontà di Dio.

Solamente dopo essermi rivolta a san Giuseppe è arrivato questo ragazzo.
Sia lodato Gesù Cristo.


P: Mi chiamo Pere.
La mia storia è un pò più movimentata. Anch’io sono nato in una famiglia cattolica.
Nel 1992 mio padre è morto in guerra. Mia madre ha dovuto impegnarsi ancora di più per inculcare in me e in mio fratello gli atteggiamenti giusti: la santa Messa domenicale, la preghiera ai pasti.
In alcune fasi della vita ci si interroga sulla sessualità e sulla castità, ma non trovavo nessuno con cui parlare. Ero da solo.

La prima mia caduta nell’ambito della castità è avvenuta con una ragazza con cui ero fidanzato per un anno durante il mio primo anno di studi. Non ero cosciente delle conseguenze della mia caduta.
Quello, secondo me, non era un peccato. Non lo confessavo nonostante andassi in chiesa. Per me la castità era legata al passato. “Noi viviamo in un’epoca tecnologica, avanzata, moderna”.
Ero convinto che avrei sposato quella ragazza al termine del fidanzamento. Alla fine non ha funzionato. Ci siamo lasciati. Ero convinto che non mi sarei mai più innamorato.
Chiudevo a modo mio le ferite con i mezzi che avevo a disposizione. Non avevo fatto un’esperienza dell’Amore vero.

Una ragazza con cui avevo avuto rapporti sessuali mi ha telefonato e mi ha detto che quel mese le era saltato il ciclo. Per me era un disastro, perché lei era molto diversa da me. Mi sarebbe sembrato difficile educare i figli con lei. Pregavo Dio che non fosse vero.
Il ciclo mancava per una settimana, per due. Alla terza è successo qualcosa di particolare. Nonostante fossi educato in una famiglia cattolica in quel momento riflettevo con quella ragazza di abortire. Pensavo che quel bambino non fosse una persona. Prima di prendere la decisione la ragazza mi ha chiamato e mi ha comunicato che le era arrivato il ciclo. Era stato solamente un ritardo.
Ero felicissimo. Ma dopo mi sono messo a letto e ho pianto per dieci minuti a causa della mia debolezza. Dentro di me c’era la gratitudine verso Dio, perché attraverso questi avvenimenti mi aveva colpito e trasformato.
Mi sono detto: “Non posso più dirmi cattolico. Non ho più diritto di entrare in chiesa e inginocchiarmi davanti all’altare”. Ho sentito che satana era contento di queste mie parole.

Dopo ho conosciuto un’altra ragazza con cui mi sono fidanzato. Continuavo a non considerare i rapporti sessuali prematrimoniali un peccato. e non li confessavo. Durante la santa Messa a Solin un giorno ho sentito una voce che mi ha detto: “Vai a confessare l’impurità che hai vissuto nella tua vita”. Non era facile per me confessare queste cose davanti ad un sacerdote.
Dopo quella confessione sono andato dalla mia ragazza e le ho detto: “Ti propongo di vivere la castità prematrimoniale”. Mi ha risposto: “Và bene. Non sarei buona se non rispettassi la tua scelta, ma ti confido che non capisco del tutto il senso della castità prematrimoniale”. Ho cercato di spiegarle l’insegnamento della Chiesa, ma lei non lo capiva.
Di seguito abbiamo vissuto il nostro fidanzamento cadendo, confessandomi, rialzandomi, ricadendo. Più andavo avanti e più cadevo e più mi sentivo frustrato. “Perchè non posso vincere?”
Poi ci sono state incomprensioni. Lei pensava che giocassi con lei. Non dormivo più a casa sua. Alla fine abbiamo pensato di lasciarci, ma non ne avevamo il coraggio. Eravamo legati tra di noi.
Ero inquieto. Imploravo Dio: “Dammi un segno per capire se devo rimanere con questa ragazza o no”.

Nel 2016, mentre vivevo un periodo difficile con lei, ho ricevuto l’invito di un’organizzazione cattolica di Spalato a far parte del loro movimento e a collaborare con loro per fare spettacoli, visto che sono un attore laureato all’Accademia delle belle arti.
All’incontro si è presentata lei. Appena ho visto come ha preso l’acua santa e come si è inginocchiata davanti all’altare ho capito. Per me si è fermato tutto. Vedevo il mio ideale. Vedevo tutto ciò che desideravo nella mia futura sposa.
Adesso passo la parola a lei.

K: Descriverò brevemente la mia impressione del nostro primo incontro. Non era molto diversa dalla sua. Mi ha affascinata con il suo calore. Non avevo visto mai nessuno trattare le persone nel modo in cui lo faceva lui.
Ho pensato: “beata la sua futura sposa”. E poi un altro pensiero: “Beati i suoi futuri figli”. Mi sono innamorata subito. Ho cercato sui social le informazioni su di lui e ho visto che era fidanzato. Ho pensato: “Allora devo lasciar perdere”.
Cercavo di non pensare a lui e di dimenticarlo. Ho cominciato pure a pregare per lui e per la sua fidanzata, ma Dio aveva altri progetti.

P: Dopo alcuni mesi quel dissenso tra me e la mia fidanzata è cresciuto e ci siamo lasciati.
Stimolato da una voce interna ho cominciato a frequentare Katarina. Quasi subito ci siamo fidanzati. Le ho voluto dire tutto ciò che avevo vissuto in precedenza, perchè sentivo che lei era la persona giusta per me. Se lei era quella che avrei sposato aveva il diritto di sapere il mio passato.
Le ho raccontato ogni dettaglio e non riuscivo a guardarla negli occhi. Ma quando ho terminato ho visto le sue lacrime scendere e un sorriso così grande come non lo avevo mai visto prima. Non capivo cosa stava succedendo..
Lei mi ha detto: “Pere, tu sei la grande testimonianza della Sua grazia”. Dopo queste parole ho messo la testa sulla sua spalla e ho pianto come un bambino, perchè avevo bisogno di quelle parole. Lei mi accarezzava e ha detto: “Se questa è la via che hai dovuto percorrere per venire a me allora và bene”.
Mi ero detto: “Se se ne andrà dopo la mia confidenza lo capirò perfettamente”. Ma la mia Katarina è rimasta vicino a me. Mi ha consolato e mi ha abbracciato. In quel momento ho sentito veramente la Presenza di Dio.
Abbiamo preso la decisione subito di vivere la castità prematrimoniale..

K: Qualcuno mi ha detto: “Come puoi essere fidanzata con qualcuno che lo ha fatto con un’altra?” Qualche anno prima non avrei saputo rispondere a questa domanda, ma in quel momento c’era per me un solo argomento: Gesù fa tutto nuovo. Lui lo aveva purificato per me.
Al nostro primo appuntamento abbiamo definito tutto, anche il bacio. Guardando i fidanzati mi pareva strano osservare quelli che non si baciavano.
Parlando con la mia guida spirituale, però,  mi è sembrato che avrei potuto vivere la castità anche senza bacio. L’ho proposto a Pere all’appuntamento seguente.

P: Quando lei mi ha proposto questa castità assoluta per me era incredibile. Mille pensieri per la testa: “Cosa succede adesso? Cosa faremo? Ci siederemo e guarderemo la natura?” Poi ho detto: “Và bene. Possiamo provare”. Però non ero convinto. Pensavo: “Come faremo? Solo Lui sa!”
Per un anno e mezzo siamo stati fidanzati e abbiamo vissuto la castità assoluta, senza bacio. Come? Pregando ogni giorno almeno un Padre Nostro. Per questo ci siamo riusciti.
Se qualcuno vi dice che è possibile viverlo senza preghiera non credeteci. Ve lo posso confermare.
Poi abbiamo visto grandi frutti nella nostra vita. Dopo queste esperienze posso dire che una cosa che non approvo è il fatto di avere rapporti sessuali per fare la pace nella coppia. Per fare la pace bisogna sedersi e discutere. Solo dopo ci si può abbracciare e avere fiducia.
La castità ti aiuta a non avere gelosia. Durante il fidanzamento potevo stare lontano da lei ed ero certo che non avrebbe fatto nulla di sbagliato. Le nostre anime si amavano.
Questo è il frutto della castità assoluta.
Con la nostra testimonianza non vogliamo dire che la castità assoluta sia l’unico modo giusto. Vogliamo solo testimoniare la nostra vita e i frutti. Questo non significa che chi non la pratica non faccia bene.
In più di un anno ci siamo conosciuti perfettamente. Quando ci siamo sposati la Volontà di Dio si è manifestata in tanti ambiti della nostra vita.

Cinque mesi dopo Katarina è rimasta incinta. Eravamo felicissimi. Non ero mai stato così felice nella mia vita.
La nostra felicità non è durata a lungo. Nel primo mese Katarina ha avuto un aborto spontaneo. Per me si è aperta un’ottica diversa della vita. Ho sentito il Signore che mi ha detto: “Vi ho fatto sentire questa felicità. Siate pazienti”.
Ho chiesto alla mia guida spirituale: “E’ sbagliato che io non sia del tutto triste per l’aborto spontaneo che abbiamo vissuto?” Mi ha risposto che si tratta della pace che arriva da Dio.

K: Per me questo evento è stato molto doloroso, ma in nessun momento ho dato la colpa a Dio. La mia fede ne è uscita rafforzata.
Vorrei incoraggiare le donne che hanno passato avvenimenti simili a non sepellire tutto nel dolore, ma a ricavarne i frutti dell’abbandono completo a Dio. Bisogna aver fede che tutto andrà bene.
Questo è stato doloroso per me sia spiritualmente che fisicamente. La mia ginecologa mi ha detto: “Adesso dovete aspettare. Non dovete rischiare. Il tuo corpo deve riposare”. Per me era doloroso, perchè ero impaziente.
Abbiamo seguito il metodo Billings e abbiamo aspettato.
Un’amica mi ha dato lo scapolare e un libretto di un santo protettore dei bambini e delle donne incinte. In quel momento ho visto un segno di Dio. Così abbiamo anticipato i tempi e non abbiamo rispettato le indicazioni della ginecologa. Durante la novena a san Domenico Savio abbiamo concepito un figlio che si sta sviluppando sotto il mio cuore.
Grandi opere ha fatto per noi il Signore. Ha trasformato  ogni nostro pianto in gioia.
La forza della fede consiste nel rimanere gioiosi anche con la croce. Possiamo farlo solamente camminando sulla via di Dio.
Rispondete all’invito di questo festival: “Seguimi”.. Questa via vi porterà alle gioie più grandi.





Fonte: ML Informazioni da Medjugorje