MaM
Messaggio del 23 gennaio 1984:«Continuate a pregare. Non fate ritornare in voi l’uomo vecchio. Non soffocate lo Spirito Santo. Al mattino alzatevi più presto per poter pregare di più e meglio. Scegliete poi un giorno della settimana e dedicatelo ai poveri e agli ammalati: non dimenticateli».

Padre Jozo: come educa alla preghiera del cuore. Ogni settimana piccoli gruppi in ritiro

04/09/2009    492     Padre Jozo Zovko     Padre Jozo Zovko  Preghiera 
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Tihalijna è detta succursale di Medjugorje La chiesa, restaurata di recente dai pellegrini italiani, sorge su di un'altura, con a fianco il parcheggio e un cortile di aiuole fiorite davanti alla casa del parroco. Da una parte seminascosta dagli alberi l'antica mini scuola parrocchiale con la statua di S.Elia e dall'altra due edifici che ospitano i pellegrini con la cappella. Non dista che 33 Km. dal luogo delle apparizioni e ormai non c'è comitiva che non vi salga, come a una tappa obbligata del suo pellegrinaggio, per incontrare P. Jozo, il primo parroco delle apparizioni. Ma d'inverno il luogo assume l'aspetto di un eremo, dove si avvicendano, settimana dopo settimana da Natale a Pasqua, gruppi di lingue diverse per quattro giorni di ritiro dalla domenica al giovedì. Qui P. Jozo educa alla preghiera del cuore piccoli gruppi che sono più creativi perché aiutano una comunione nello Spirito. Sono circa 18 persone, di cui una decina di sacerdoti.
Le sue S.S. Messe sono celebrate più con il cuore che con rito e le parole. “Ho mai vissuto l'Eucaristia come in questo ritiro” ci assicura la giovane C.M. che ha partecipato al corso per francesi appena chiuso il 7 febbraio e ce ne parla. “All'inizio P. Jozo ti fa baciare l'altare perché tu entri in comunione con tutta la Chiesa del passato e del presente e con l'Amore del Padre comune. Ti senti dentro la patena; tutti simboli sono tuoi. Il contatto vivo con Gesù lo senti come una guarigione. Qui è possibile un incontro più vivo con Lui perché tutto è protetto dal silenzio.

P. Jozo ti sorprende perché anima tutte le immagini, le formule, la natura e le usa per portarti a contatto con l'invisibile, facendotelo toccare con mano. Nella lettura della parola (ieri si leggeva la figlia di Giairo) tu senti che Gesù oggi opera gli stessi miracoli, Lui oggi ti può guarire completamente.

Qui si scopre l'intimità di famiglia che è la Chiesa come nel cenacolo. P. Jozo ti comunica un fuoco quando ti apre il cuore e ti fa sentire anche la presenza della Mamma. All'inizio veramente, come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, dicevi: com'è dura la preghiera! Poi invece dirai: com'è bella! E così alla fine lo Spirito ti libera da te stesso, dalla tua vecchia immagine e diventi strumento di amore.

La giornata si scandisce così: alle 7.30 si inizia con un'ora di preghiera comunitaria o di gruppo, con il rosario intercalato da salmi. Poi dopo la colazione si prepara per mezz'ora la meditazione della parola di Dio, che comincia alle 10.15 e che prevede esercizi, silenzio, preghiera personale fino alle 12.00. Nel pomeriggio si riprende alle 15.00 con una seconda sessione che dura fino alle 17.30 e si conclude con la S.Messa. Dopo la cena terza sessione dalle 21.00 alle 22.30.
All'inizio di ogni meditazione ti mette davanti a Gesù Maestro in silenzio, ti fa leggere la Parola di Dio, specialmente le parabole, che il cuore accoglie nel silenzio esteriore; poi ti fa ascoltare questa parola nel cuore, se occorre con l'aiuto della musica. Allora lui comincia a dire qualcosa. E' una educazione alla preghiera con le cose sensibili: tutto serve per parlare a Dio. Alla fine sei invitato a indirizzarGli una lettera con le tue espressioni. Ascolta che cosa dice Gesù nel tuo cuore e scrivi”.

Ma sarebbe un errore sviante pensare a P. Jozo come a un superuomo dal fascino straordinario e dai poteri magici. Sarebbe attribuire alla natura quello che invece è dono di grazia dato a ciascuno che abbia lo stesso ministero. Ogni sacerdote ha il dono dello Spirito e della Parola e potrebbe fare come lui se credesse davvero. Quello che proponiamo non è un fatto raro, ma solo un esempio. Non solo a Tihalijna ma ovunque “la pioggia e la neve (della Parola di Dio) non scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver prodotto ciò per cui Dio le ha inviate...”
Un incoraggiamento molto umano —perdonateci l'inciso— P. Jozo l'ha voluto dare anche a noi, dicendo che l'Eco va molto bene. E come “la vedetta della Madonna di Medjugorje” perché “diffonde con prontezza i suoi messaggi e il Suo spirito, e dà subito una risposta chiara alle tante menzogne che ogni tanto escono e che potrebbero scoraggiare chiunque tra la gente e i pellegrini”.


Fonte: Eco di Medjugorje 81