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Messaggio del 17 dicembre 1985: Non importa che vi siano tanti che non credono che io sia venuta qui, ma è necessario che si convertano a mio figlio Gesù.

Considerazioni sulla Croce - di P. JOZO - Tihaljina, 15 settembre 1986 - Ore 10

27/02/2006    1958     Padre Jozo Zovko     Croce  Padre Jozo Zovko 
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- “Chi vuol seguirmi, deve lasciare tutto, prendere solo la croce”. Questa è una gioia, sicurezza per la salvezza. Il cristiano deve lasciare tutto.

— Ieri festa della Croce. La fede del popolo di una volta: tutta la quaresima si faceva digiuno a pane e acqua; tutti i venerdì via crucis. Bisogno del digiuno a pane e acqua.

— Gesù è vivo. La croce ha una forza più forte della nostra debolezza. La croce è radice della nostra vita. Le nostre croci sono come rami di questa croce, di questa radice. Maria ha dato il suo contributo.

— Ieri esaltazione della Croce. La nostra croce è esaltata se noi l’accettiamo. Se no, è solo croce. Ieri la Madonna ha preso il dolore di tutti i suoi figli, di tutti i tempi. Il dolore per se è condanna. Ma quando la tua croce è toccata dalla croce di Gesù, di Maria, la tua vita ha una chance, la tua croce ha una chance.

— Un ingegnere della Svizzera venuto a Medjugorje; non sente più la fede. Vissuto a lungo in Italia e dice: “In Italia come da noi”. P. Jozo: “No, io confesso tanti italiani”. “Io mi confesso davanti alla croce”. “No, come rifiuti un sacramento di Dio?”. Tanti di noi abbiamo fatto una nostra fede, una nostra chiesa. La Chiesa ha 2000 anni, ha un’esperienza. Gesù insegna alla sua famiglia.

— I nostri dolori sono amari se non sono offerti. Nuova vigna che darà acqua nuova, frutti nuovi. Trovate la vostra radice! Non esiste una fede privata. Agnes è tornata triste dalla Germania: “Mio parroco vede, ma non crede. Non sa nutrire i parrocchiani. Tornata triste perché la Chiesa non è capace di sentire la presenza del Signore in mezzo a noi.

— Noi siamo un sacramento, segno della presenza di Dio in mezzo a noi. Siete lievito per un pane che nutre! Siamo noi tanto importanti.

Difficile salire sul Krizevac. Segno della tua vita. Il sasso rimane, ma tu vai avanti.

— La Madonna dice: “Tutti dovete raccogliervi in chiesa. Tutti, cristiani, mussulmani, ortodossi in ginocchio: con umiltà si prega! Questa preghiera è come un fiume che si sente si sente il rumore...

— Quando (ai primi tempi) la Madonna appare in chiesa. Nessuno lo sapeva. Alle 15 la chiesa era piena. La Madonna “pregate sempre così”. Poi nessuno voleva uscire, fino alla mezzanotte. Come andare a casa? Io col cappellano tutta la notte in preghiera. “Noi col digiuno allontaniamo Satana. Volete digiunare?”“Sì, lo vogliamo”. Nemmeno pane e acqua. Pochi acqua.

Nella fabbrica, alla mensa, i nostri non hanno mangiato, e così anche quelli delle altre religioni. Hanno paura non digiunare, se la Madonna lo desidera! Digiunare è un bisogno. E’ nella natura della Chiesa perché la natura umana cerca la pulizia. La Madonna dice: “Così ha fatto mio Figlio”. Ti viene il mal di testa? Fa niente, va avanti, questo è un nostro sacrificio. Così andare sulla montagna.

— La Madonna è lontana da noi perché non siamo umili. Non educa un libro, un sacerdote: è la Madonna che educa la Chiesa. La Madonna prende chi viene a Medjugorje per essere un sacramento della presenza di Dio nella Chiesa.

— Noi sacerdoti abbiamo dato teorie distruttive. La Madonna ha preso ragazzi. A Jakov la Madonna dice “io vengo in chiesa”. “Tu pensi che la gente ti ascolta, che tu devi chiamare?”. La gente è venuta da sola in chiesa. E’ la Madonna che chiama la gente.

La Madonna dice: “Tu sei importante. Io voglio che tu sia vicino alla croce, senza paura. Tu devi sentire, pregare, piangere con gli altri. Come fiumi che entrano nel mare di Dio.

Tutti, come testimoni, siamo importanti. Dobbiamo essere testimoni, se no passerà ad altri. Saremo come Giuda. Oggi la Madonna cerca un nuovo Mosè, un nuovo Pietro, un nuovo Gesù, una nuova Caterina. Tutti siamo scritti nel libro della Regina della Pace.

Jakov, non aver paura fidarti a Gesù, alla Madonna. Io ho bisogno del tuo digiuno, della tua preghiera, dei tuoi sacrifici. Questo è nutrimento per il mondo”.

— Esempio della bambola di sale. “Se vuoi capire Medjugorje, devi entrare in questo mistero, perché sei chiamato da Gesù”. “Non son più io che vivo ma Gesù vive!”.

Se vuoi vivere la pace, entra nella pace, nella fede, che non esiste come teoria ma come una realtà. Il mio amore esiste quando ho incontrato il mio Signore, la mia Madonna, la mia Chiesa. Devi entrare senza paura davanti al digiuno, davanti al sacrificio, alla purezza ecc. La Madonna vuole trasmettere i suoi doni. Senza paura di nulla.

Buttar tutto in Dio, abitudini, problemi. Perché la famiglia, la parrocchia, la comunità, il paese sia rinnovato come noi.

— 20 giorni fa un bellissimo gruppo. Due ragazze con la carrozzella, una guarita, l’altra, Emanuela, no. Emanuela si è fermata a lungo a Medjugorje.

Viene un altro gruppo. Portano Emanuela sul Krizevac. Pregano su lei a ogni stazione per mezz’ora, e così tutto il giorno.

Sono tornati guariti tutti perché lei pregava: “Signore ti ringrazio per la mia carrozzella”. Tutti convinti che ha ricevuto più Emanuela che l’altra ragazza che non ha avuto tempo di ringraziare.

— Caso di una donna che non aveva figli. Venuta a Medjugorje a pregare. E’ tornata per ringraziare; aspetta una creatura.

— Ora metti sull’altare tutta te stessa. Sa celebrare la vita solo chi sa vivere con Gesù.