MaM
Messaggio del 25 maggio 2019:Cari figli! Per la Sua misericordia, Dio mi ha permesso di essere con voi, di istruirvi e di guidarvi verso il cammino della conversione. Figlioli, tutti voi siete chiamati a pregare con tutto il cuore perché si realizzi il piano della salvezza per voi e tramite voi. Siate coscienti figlioli, che la vita è breve e vi aspetta la vita eterna secondo i vostri meriti. Perciò pregate, pregate, pregate per poter essere degni strumenti nelle mani di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Diffondere e vivere davvero il tenero amore di Dio. (Intervista di Padre Slavko a Madre Teresa di Calcutta)

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Non occorre farne la presentazione. E' una donna di fede, di carità e di speranza. Molti la considerano loro sorella e madre. Piccola di statura, con il peso d'un bel numero di anni sulle spalle, madre Teresa è tutta nella sua parola e nel suo richiamo alla pace rivolto all'umanità. Dovunque vada, porta amore ed annunzia pace, invita alla preghiera, e ad affidarsi alla divina Provvidenza. Fonda comunità per tutto il mondo. Suo principale impegno: diffondere e vivere davvero il tenero amore di Dio. In occasione del dodicesimo Congresso della Famiglia a Vienna ha dato un messaggio al nostro collaboratore, per il nostro giornale: parla di sé, delle sue esperienze, delle esperienze degli altri, come del suo atteggiamento verso Medjugorje. Ha parlato in parte in croato. Questo è il più bell'augurio natalizio al nostro giornale ed ai nostri lettori.
 
Madre, son contento di parlare con te per il nostro giornale. Grazie per la tua disponibilità. La solita domanda di volerti presentare ai nostri lettori cade, perché ti conoscono e ti vogliono bene. Ti chiedo perciò semplicemente: Madre, come stai?

Madre Teresa: Grazie a Dio, sto bene. Ecco, gli anni mi pesano, ma mi dò da fare per lavorare ancora alla gloria di Dio e per il bene degli uomini. Lavoro quanto mi è dato dall'alto. Ho molte suore, fondo case (comunità) per tutto il mondo: i bisognosi aumentano. Sono stata anche a Cuba. Ho parlato con Castro. M'ha chiesto: "Perché vorrebbe venire a Cuba?". Gli ho risposto: "Con le mie suore vorrei portare un po' della tenerezza di Dio ai vostri ammalati, ai vostri poveri". Il presidente ha chiesto ancora: "Tutto qui?". Ho risposto: "Solo questo, e nient'altro". Ha sorriso, ed ha detto: "Allora bene. Venga". Abbiamo aperto case a Zagabria, a Skoplye, a Lubiana. Adesso vado in Polonia. Abbiamo anche là un grande noviziato. Onoriamo molto Maria, causa della nostra gioia. Questo raccomando a tutte le suore. Ci diamo da fare per diffondere la devozione a Maria ed a consacrarLe le famiglie. Così un giorno son venute anche alcune famiglie indù a chiedermi di consacrarle alla Madre Maria. Cosa che abbiamo fatto. Maria è Madre di tutti. Alcuni se la ridono sul mio conto e dicono: "Madre Teresa ha l'aspetto d'un bambino, tiene sempre nelle mani la corona, come un bambino che vuol stare appiccicato a sua madre". Io me la rido. Ho sempre la corona fra le mani. E di fatto è così. La Madonna mi guida. Son sempre più i paesi che vogliono le mie suore. M'han chiamata anche a Spalato ed a Subotica. Lo so, è la Madonna che guida tutto questo.

Madre, e con la Russia?

M.T.: Abbiamo avuto il permesso, e fra non molto apriamo una casa in Russia. Il motivo è lo stesso che a Cuba: vogliamo portare agli ammalati la tenerezza dell'amore di Dio.

Ti ricordi, Madre, che tre anni fa hai mandato a Medjugorje una tua collaboratrice a trasmettere alla Madonna, mediante i veggenti, tre tuoi particolari desideri?

M.T.: Sì, come no! I desideri erano questi: aprire una casa in Russia; che si trovi una medicina contro l'AIDS; e che la Madonna aiuti in modo particolare l'India. Sono convinta che la mia prima domanda è stata esaudita. Di questo son così riconoscente alla Madonna di Medjugorje. Non abbiamo però ancora un rimedio contro l'AIDS. Bisogna senz'altro pregare ancora molto. Sono convinta che la Madonna aiuterà gli uomini della medicina a scoprire questo rimedio. Sarei tanto felice che si aiutassero questi sventurati ammalati. Così verrei volentieri a Medjugorje ... farò del mio meglio per venire a ringraziare perché è stata esaudita la prima supplica. Dite però alla Madonna che attendo siano esaudite le altre domande.

Dunque, Madre, tu hai promesso di venire a Medjugorje a ringraziare se si realizzano i tuoi desideri e le tue preghiere?

M.T.: Sì, appunto. Io seguo Medjugorje. So che vi viene molta gente, e molti si convertono. Ringrazio Iddio che opera così nel nostro tempo. Mi è stato tanto caro ricevere da voi e dai veggenti un'immagine di Medjugorje benedetta dalla Madonna durante un'apparizione. Così verrei volentieri a Medjugorje. Ma se vengo, molti verrebbero per me. E questo non va bene. Questo è il motivo per cui non sono venuta ancora, per quanto molti amici m'abbiano invitata a venire.

Ma, Madre, non sarebbe nessun peccato se qualcuno venisse per te!

M.T.: (Sorride di cuore) Lo so, lo so. Per ora mi raccomando molto alle preghiere. Preghiere per i poveri di questo mondo. E i più poveri sono quelli che non hanno amore nel cuore. Dio è misericordioso e mite. Quando vado a Lubiana, vedrò di ringraziare perché è stata esaudita la prima supplica. Voi dite alla Madonna che attendo che siano esaudite anche le altre domande. Ditele di non dimenticarle. Gli ammalati di AIDS sono degli autentici poveri. Bisogna aiutarli. E questo può farlo solo Dio.

Allora, quando possiamo aspettarti a Medjugorje?

M.T.: Non so. Dopo la Polonia vado a Città del Capo, in Sud Africa, ad aprirvi anche là una casa. Poi vado in Tanzania: abbiamo anche là un noviziato. Dodici suore pronunziano i voti e desidero in ogni modo di trovarmi là. Dio ci ha benedetti con tante vocazioni, dappertutto. Preghiamo molto per le vocazioni. E' importante che nelle famiglie si preghi per le vocazioni. Preghiamo il rosario nelle famiglie, e Dio spingerà i giovani a consacrarsi, a dedicarsi agli ammalati ed a quelli che più hanno bisogno.

Madre, che cosa desideri dire a noi giornalisti qui radunati?

M.T.: E' una bella occasione per noi tutti di fare qualche cosa di bello. Ci siamo radunati per un congresso sulla famiglia. E' nostro dovere aiutare le famiglie e gli individui ad arrivare alla pace. Il mondo mai ha avuto tanto bisogno di pace quanto adesso. Tutti noi sappiamo che amore e pace stanno bene di casa nella famiglia. Io ripeto sempre la medesima cosa: se una madre uccide il suo bambino, noi altri cosa possiamo aspettarci? Uccidendo un bambino, noi di fatto distruggiamo ed uccidiamo la presenza di Dio e la Sua immagine. Perciò l'aborto è il più gran demolitore dell'amore e della pace.

Madre, secondo il tuo pensiero, qual è il modo più facile di riportare pace e amore, e così evitare l'aborto?

M.T.: Semplicemente: bisogna incominciare a pregare. Bisogna riportare la preghiera nella famiglia. Questo vuol dire restituire Dio alla famiglia. Allora tutto il resto si risolverà. Se davvero . incominciamo ad amare, il nostro amore diventerà azione, sarà operoso. Frutto d'un amore operoso è il servizio. E dove l'amore agisce, là ci sarà anche pace. Per questo vi prego, quando siete in contatto con la gente, o quando scrivete qualche cosa, trovate sempre qualche cosa che spinga il cuore dell'uomo al bene, all'amore. Perché tutto sta qui: che Dio ama noi e che noi ci amiamo gli uni gli altri. Ora l'amore incomincia nelle famiglie. Come? Con la preghiera. Una famiglia che prega sarà unita, in essa l'amore crescerà. Dove invece non c'è amore, la famiglia è infelice e si sfascia.
Amare operando e servire per amore - amore e servizio delle mie sorelle e mio - son chiari nella nostra decisione di adottare bambini in modo da combattere così contro l'aborto. Abbiamo già adottato seimila bambini. Non vogliamo però che questi bambini siano una massa di orfani, senza padre e senza madre. Per cui presto e spesso son poi famiglie a prenderseli. E questi bambini vi portano amore, unione e felicità. Peraltro, io non dò bambini a nessuno che abbia fatto qualche cosa per non averne. Persone così non sono più capaci di educare dei bambini. A quelli che non ne possono avere li dò molto volentieri. Questi bambini, che diversamente sarebbero stati oggetto di aborto, sono fonte di pace per molte famiglie. Un bimbo è un bel dono di Dio ad ogni famiglia. In lui si manifesta nella maniera migliore il tenero amore di Dio. Salvando un bambino, salviamo di fatto un tabernacolo vivente di Dio.
E' spaventoso che si distrugga un tabernacolo vivente dell'amore. Sono tante le famiglie distrutte perché prima hanno distrutto il tabernacolo vivente dell'amore e della vita. Il bambino è semplicemente amore. Per questo io con le mie suore ho tanto lottato e lotto per l'adozione di bambini. Vi prego, impegnatevi ad arrestare il male che è l'aborto, e così cambierete il destino del mondo. So di famiglie povere che non hanno alcuna paura,, dei bambini, e che non compiono aborti. E pur nella loro povertà son famiglie felici. Questi giorni del congresso preghiamo qui perché le famiglie superino il male dell'aborto. Impegniamoci a conservare l'amore della famiglia verso i figli e l'amore dei figli verso la famiglia. So per esperienza quanto Dio è buono e sensibile. So di famiglie che non avevano figli ed hanno adottato dei nostri, e poi ne hanno avuti dei loro.

Madre, che cosa dici alle famiglie in India sulla pianificazione famigliare?

M.T.: Dico semplicemente: decidetevi prima dell'aborto. Se non volete avere più figli, se siete poveri, o non potete averne di più, decidetevi prima che il bambino sia coi concepito. Una volta che un bambino sia concepito, ha diritto alla vita. So che sono molte le difficoltà. Ma quando tutte queste siano messe a confronto con la vita, la vita è sempre in vantaggio. Bisogna decidersi per la vita. Mi ricordo che ho iniziato con un ammalato vicino a morire, un povero. Fino ad ora sono 53.000. Se non mi fossi decisa per quell'uno, per quel primo, questo numero forse non ci sarebbe mai stato. Perciò la prima importante cosa è la decisione, è fare il primo passo. Sono convinta che sarebbe un bellissimo dono di Dio se ognuno di noi si decidesse per il primo ammalato o per il primo bambino, per salvarli.

Madre, tu sempre poni l'accento sulla Provvidenza divina. Viviamo in un mondo dove tutto è organizzato. Che cosa fare perché la fede nella Provvidenza trovi in noi maggiore spazio?

M.T.: Se si guarda la natura, vi si vedono milioni di uccelli, milioni di fiori meravigliosi, milioni di splendidi alberi, e Dio si cura di loro con il sole, con la pioggia, con la primavera, con l'inverno ... Se promettiamo a Dio di dare tutto il nostro cuore ai più poveri tra i poveri, le cose cambieranno. Io e le mie suore non riceviamo stipendio dallo Stato, né aiuto dalla Chiesa, non riceviamo nulla dalla gente per il nostro lavoro. Eppure abbiamo migliaia e migliaia di ammalati, molti bambini adottati. Ancora mai abbiamo dovuto dire NON ABBIAMO E NON POSSIAMO DI PIU'. L'amore di Dio ha messo in movimento una moltitudine che fa parte a noi di quello che ha. Ogni giorno diamo da mangiare a circa 9.000 persone. Mai abbiamo dovuto respingere qualcuno dicendo: NON ABBIAMO! Questa è la Provvidenza di Dio, questo è il delicato amore di Dio.

Madre, hai qualche particolare esempio?

M.T.: (Dopo una breve pausa ed averci pensato su) Sì, sì, assolutamente. Eccovene uno. Pubblicatelo. Fatelo conoscere perché la gente più facilmente si convinca del tenero amore di Dio. Un uomo è venuto in casa da noi, dicendoci: "Il mio unico figlio è in fin di vita. Il medico ha prescritto questa medicina, ma in India non la si può avere. Dovrei acquistarla in Inghilterra". lo personalmente ho il permesso d'importare medicine in qualsiasi tempo e da qualsiasi parte. Mentre si parlava, viene un signore con un piccolo pacco di medicine. Perché in India abbiamo a Calcutta persone che raccolgono medicine superflue nelle famiglie. Ho aperto la scatola e proprio in alto ho trovato la medicina di cui si stava parlando. Se la medicina fosse stata sul fondo o a metà altezza non me ne sarei accorta. Fosse venuta in anticipo o in seguito, non vi avrei fatto caso. Mi son fermata davanti a questa medicina ed ho pensato. Al mondo ci sono milioni di bambini, ma l'amore delicato di Dio pensa a questo piccolo bambino in un povero quartiere di Calcutta e gli manda la medicina. E quando ho aperto l'involucro della medicina, c'erano proprio tante compresse quante ne aveva prescritto il medico. Ma guardate un po' l'amore di Dio! Così è verso tutti. Così torna a succedere quotidianamente.

Qual è la regola principale della vostra congregazione? Vi accogliete anche persone di altre fedi? Che ne è dell'ecumenismo?

M.T.: Da noi vengono tutti. Le porte sono aperte a tutti. Non conosciamo caste, non conosciamo colori, non conosciamo politica. Per noi son tutti figli di Dio. Dio ama tutti gli uomini, e nemmeno noi escludiamo nessuno. Nella congregazione però non accogliamo persone di altre fedi. Vogliamo solo servire e portare a tutti il materno amore di Dio. Mi ricordo, quando mi son trovato a parlare in Russia, mi hanno chiesto: "Per lei un comunista chi è?". Ho risposto: "Un figlio di Dio, mio fratello e mia sorella!". E' questo il motivo della nostra gioia che desideriamo condividere con tutti. Vi invito tutti: condividete con tutti la gioia dell'amore. Questa è una cosa meravigliosa, e più che meravigliosa. Non dimenticatelo!".

Madre, ci hai detto tante cose. Grazie! I nostri lettori saran felici della parola che hai loro rivolta. Vuoi dire ancora qualche cosa ai nostri lettori, ai pellegrini e ai parrocchiani di Medjugorje?

M.T.: Si. Prego per voi tutti. La preghiera, come ce lo ripete la Madonna, è la cosa più importante. Pregate, ed avrete quel che la gente si attende da voi. Amatevi gli uni gli altri, e diventerete testimoni della pace nel mondo. Non dimenticate di pregare anche per me e per le mie suore che si abbia a rimanere fedeli alla nostra vocazione. Tutti gli uomini vogliono essere amati: ecco la nostra grande occasione, il nostro grande dovere. Chi ama non avrà mai a pentirsene. Pregate ed amate. Che Dio vi benedica! Vengo a sapere delle difficoltà presso di voi e nella vostra Terra. Ella - Maria - è con voi, è là, e certamente vi aiuterà a trovare la pace e forze sufficienti per una riconciliazione.

Fonte: Fonte: dal libro “Conversando” di Padre Slavko (interviste seguite nel mensile “Sveta Baština ”, tra il 1983 al 1989)