MaM
Messaggio del 2 settembre 2006:Io vi raduno sotto il mio manto materno, per aiutarvi a conoscere l'amore di Dio e la sua grandezza. Figli miei, Dio è grande. Sono grandi le sue opere. Non ingannatevi che potete fare senza di Lui neanche un passo, figli miei. Andate e testimoniate il suo amore. Io sono con voi. Vi ringrazio.

Da una fede morta a un fuoco che arde

28/09/2006    2318     Testimonianze su Medjugorje    Santo Rosario  Svizzera  Testimonianze 
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Attimo per attimo il cammino di conversione nel candido racconto di un giovane svizzero. —di Patrick— (Lausanne — CH —) Tre anni fa (luglio ‘84) sono stato la prima volta a Medjugorje. Mi sono sentito subito a casa. Lì ho sentito che il Signore e la Madonna mi amavano tanto, per ciò che ero. Ho visto tanta pace e tanto amore negli occhi di quella gente semplice. Sono stato a Medjugorje 9 volte ed è sempre un’esperienza diversa, più profonda. Vado a Medjugorje per pregare ed imparare ad amare. Tutto ha avuto inizio con l’incidente mortale di un mio amico. Fino allora non ho mai pensato alla morte. A 22 anni si ha voglia di esperimentare tutto, di “vivere”! La morte del mio amico mi ha fatto riflettere molto. Mi sono reso conto che un giorno anch’io sarei...! In quei giorni ho capito che la mia fede era morta. Così non ho potuto dare neanche il conforto della speranza a quei genitori disperati. Mi chiamavano cristiano, ma non lo ero.

Ho cominciato a cercare il Signore leggendo il Vangelo. Ma ho voluto capire tutto con la mia mente, senza ottenere risultati soddisfacenti. E così mi è venuto un fastidioso mal di testa che è durato un anno. Poi un giorno ho ricevuto un libretto su Medjugorje da un mio zio. Leggendolo, Gesù mi ha toccato il cuore ed ho avuta la certezza di quelle apparizioni prima di esserci andato. Volevo passare le mie vacanze in Spagna; avevo già acquistato il biglietto, quando ho sentito un fortissimo desiderio di andare a Medjugorje. Non sapevo il perché, ma dovevo assolutamente andarci. Questo pensiero non mi dava pace.
Cercavo il Signore; e lì si diceva che apparisse la Madonna. Non sapevo niente della Madonna ed i miei sentimenti per Lei erano piuttosto negativi. Mi chiedevo perché pregare la Madonna quando solo Gesù era morto per noi? Ma decisi di partire per Medjugorje. Nel libretto che avevo letto c'era scritto che la Madonna chiedeva di pregare il S. Rosario e di digiunare a pane e acqua. Incominciai a pregare e a digiunare. Non capivo quale senso avesse recitare tutte queste Ave Maria e digiunare, ma diedi fiducia alla Madonna. Pensai che sicuramente sapeva quel che faceva. Solo più tardi ho capito che, proprio grazie al digiuno e alla confessione, il mio cuore si stava purificando e aprendo alla Madonna, alla Chiesa, alla fede e alla S. Messa.

LA SCOPERTA DEL ROSARIO: PIÙ NESSUNA FATICA A PREGARE 

Le prime volte che prendevo in mano la corona mi stancavo molto. Guardavo continuamente l’orologio. Perché ripetere 50 volte Ave Maria? Ora è diverso. E’ come se l’anima mia respirasse nella preghiera. Non mi dico mai: “Che fatica si fa a respirare” perché è naturale. E la stessa cosa deve essere la preghiera. La preghiera incomincia a sgorgare sempre più dal cuore. Il S. Rosario ora lo prego molto volentieri e spesso con i miei amici più cari. Preghiamo insieme per un’ora, due, o più, secondo i canti e le preghiere spontanee che includiamo. Queste ore passano come 5 minuti e ci viene voglia di continuare. Dopo aver pregato abbiamo una grande pace interiore e proviamo un grande amore in Dio gli uni per gli altri.
La mia vita è cambiata molto. Mi chiamavo già da prima cristiano. Sì, facevo ogni tanto le mie preghiere, ma erano cosi vuote! Le recitavo per pura abitudine. Intanto speravo che Dio ascoltasse le “mie” preghiere, ma non ero tanto sicuro. Ora ho la certezza che mi ascolta. Non so quando e se otterrà quello che chiedo, ma ciò non è molto importante. Lui mi ascolta e sa cosa mi è necessario. la mia amicizia con la Mamma e Gesù si è sviluppata piano piano, come la nascita di un fiore. Credo-che ebbe inizio nel momento in cui ho chiamato la Madonna “Mamma”. Questa amicizia si è formata con tante piccole esperienze, ma soprattutto con la preghiera. E’ nella preghiera che sento Maria vicina vicina.

MARIA HA ACCESO UN FUOCO NEL MIO CUORE

Gesù l’ho incontrato tramite Maria. E’ Lei che mi ha condotto a Gesù. Ha acceso un fuoco nuovo nel mio cuore che vuole ardere sempre più. E quel fuoco d’amore si purifica continuamente nella S. Confessione e nel digiuno, si alimenta di Gesù Eucaristico, della sua Parola (le Sacre Scritture) e nella preghiera. E così Gesù è risorto anche nel mio cuore, o meglio l'anima mia è risorta in Cristo e aspira con tutta la forza a diventare una sola cosa con Lui. Anche la relazione con gli amici è cambiata. Dopo il primo pellegrinaggio a Medjugorje sono andato a far parte di un gruppo di giovani della parrocchia, che animavano la Messa e organizzavano festicciole per gli anziani e per i bambini. Una volta dopo la Messa, mentre mi ero appartato un momento da loro, mi voltai a guardarli. E mentre li fissavo sentii dentro di me un grande amore per loro e in quel momento erano diventati i miei fratelli e sorelle. Lo sentii molto profondamente.
La mia vita con i genitori era molto turbolenta. Prima ero intrattabile. Non potevano dirmi niente senza che esplodessi. Poi anche loro sono andati a Medjugorje. Ora cerchiamo di ascoltarci per discuterne con calma. (Non sempre funziona, però c’è un netto miglioramento). Anche tra di loro c’è più pace. La preghiera a tavola prima di mangiare ci aiutò molto. Prima di allora non pregavamo mai insieme, ma ognuno per conto suo. Poi ci siamo detti che si potrebbe fare una piccola preghiera di ringraziamento a tavola insieme, come fanno tutte le famiglie cristiane a Medjugorje. L’inizio era un po’ difficile perché mi vergognavo. Penso che anche loro provassero un pò di disagio all’inizio. Ma poco a poco queste preghiere hanno abbattuto i muri, le nostre barriere interiori. Queste piccole preghiere hanno portato subito la pace e la calma dopo il lavoro. Hanno permesso di trovare il tempo di ascoltarci.

PORTARE OVUNQUE LA PACE DI MEDJUJGORJE

Dopo la prima volta che sono stato a Medjugorje sentivo come un fuoco sulla pelle. E lo sentivo proprio fisicamente. Avevo un entusiasmo fortissimo e volevo gridare al mondo che Dio esisteva. Gli amici e conoscenti di prima mi presero un po per fuso. Mi comportavo quasi come un bambino che aveva ricevuto un regalo bellissimo e che desiderava mostrano a tutti e che saltava dalla gioia. Dopo il secondo pellegrinaggio non provavo più quel fuoco esterno. E’ come se fosse stato assorbito all’interno in un unico punto, nel cuore,e si fosse ridotto ad un atomo ardente radioattivo che diffondeva pace, amore e gioia. In principio temevo che tutta questa pace si potesse trovare solo a Medjugorje e che,una volta tornato a casa, tutto ritornai se come prima. Ma mi sono reso conto che Medjugorje era dentro di me se vivevo i messaggi della Madonna. Ho capito che tutti dobbiamo diventare una piccola Medjugorje. Dobbiamo incontrare il1 mondo col fuoco dello Spirito Santo che sprizza inesauribilmente a Medjugorje dal Cuore Immacolato di Maria. E’ impossibile descrivere tutto quello che sto vivendo. Non so che cosa il Signore voglia esattamente da me, ma sento che la mia via sarà di entrare in un ordine religioso Mariano.
Sono sempre stato un mangia-preti e ce l’avevo specialmente col Papa (non so che darei ora per poterlo incontrare). Già quando ero piccolino mia mamma mi domandò se volevo fare il prete, ed io subito: “No, no, mai! Tutto ma non sacerdote. Li ho sempre criticati e condannati. E’ cosi facile condannare gli altri.

DARE TUTTA LA VITA PER IL SIGNORE

Fra poco andrò a degli esercizi spirituali da P. Gino perché mi aiuti a capire che cosa desidera il Signore da me. Voglio vivere la mia vita tutta per il Signore. Le cose di questo mondo mi sono diventate insignificanti. Quando ci si attacca alla materia, il cuore s’impoverisce. Si diventa egoisti e si perde la pace e l’amore. E’ importante essere semplici. La gente a Medjugorje è semplice e povera. Per ciò hanno potuto accogliere più facilmente la Madonna. Quando nulla si possiede si ha bisogno di Dio. E quando lo si chiama, Lui viene. E’ semplice.
Certamente avrò delle difficoltà coro la scelta della vocazione, perchè sono figlio unico e sono la speranza dei miei genitori. Mi lasceranno sicuramente libero, ma per loro sarà un grandissimo dolore quando partirò. Penseranno di perdermi anche se sarà l’opposto. Sarà più difficile per loro che non per me, perché io so il perché di questa scelta. Ma ho tanta fiducia in Dio che li aiuterà ad accettare e spero un giorno a ringraziare con gioia per questo immenso dono.
Intanto voglio pregare molto perché il Signore mi dia la sua luce per capire con chiarezza il suo disegno su di me. E sicuramente tanti giovani fratelli e sorelle, che ho incontrato tramite Medjugorje e che stanno vivendo delle esperienze simili, mi aiuteranno pregando per me.
Siano lodati Gesù e Maria.

Fonte: Eco di Medjugorje nr.47