MaM
Messaggio del 4 febbraio 1985:La maggioranza delle persone che pregano non entrano mai veramente nella preghiera. Per entrare nella profondità della preghiera negli incontri del gruppo, seguite ciò che vi dico. All’inizio, quando ci si riunisce per la preghiera, se c’è qualcosa che vi disturba, ditelo subito apertamente per evitare che costituisca un ostacolo per la preghiera. Quindi liberate il vostro cuore dai peccati, dalle preoccupazione e da tutto ciò che vi pesa. Chiedete perdono delle vostre debolezze a Dio e ai fratelli. Apritevi! Dovete proprio sentire il perdono di Dio e il suo amore misericordioso! Non potete entrare nella preghiera se non vi scaricate dal peso dei peccati e delle preoccupazioni. Come secondo momento, leggete un brano della Sacra Scrittura, meditatelo e poi pregate esprimendo liberamente i vostri desideri, i bisogni, le intenzioni di preghiera. Pregate soprattutto perché si realizzi la volontà di Dio su di voi e sul vostro gruppo. Pregate non solo per voi, ma anche per gli altri. Come terza tappa, ringraziate il Signore per tutto quello che vi dona e anche per ciò che vi prende. Lodate e adorate il Signore. Infine chiedete a Dio la sua benedizione affinchè ciò che vi ha donato e fatto scoprire nella preghiera non si dissolva ma venga custodito e protetto nel vostro cuore e messo in pratica nella vostra vita.

A Medjugorje nessuna baracconata

18/03/2018    3445     Testimonianze su Medjugorje    Mons. Domenico Sigalini  Testimonianze 
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Monsignor Sigalini, vescovo di Palestrina: "Ci sono stato dieci volte e ho trovato sempre silenzio e tanta preghiera"

Monsignor Domenico Sigalini, cosa pensa delle parole del Papa sui veggenti? Si riferiva a Medjugorje?

«Non credo - risponde il vescovo di Palestrina - che si possa rispondere e interpretare così facilmente ciò che intendesse dire Papa Francesco. Affidiamoci alla semplicità delle parole del Santo Padre…».

Come nasce la Sua devozione verso questo luogo meta di tanti pellegrinaggi?

«Da Palestrina partivano e partono tanti pellegrini per Medjugorje e nella mia diocesi si sono pure costituite alcune belle associazioni di preghiera, di vita caritativa e di contemplazione, guidate o da persone convertite a Medjugorje o molto rinnovate cristianamente a partire da pellegrinaggi e visite».

Quante volte è stato lì?

«Ci sono andato ogni anno di episcopato, cioè dieci volte».

Che atmosfera ha respirato in quel luogo?

«Ho partecipato a tanta preghiera, a tante confessioni e salite faticose e oranti ai due luoghi più importanti delle prime apparizioni. Non ho mai visto fenomeni da baraccone, ma sempre silenzio e tanta preghiera».

Ha assistito a conversioni?

«Non ho assistito mai, perché le conversioni avvengono nella calma dello Spirito, si attuano nella vita quotidiana e nelle opere di carità che non sono mai di un momento».

Sa o conosce persone che son guarite dopo un viaggio a Medjugorje?

«Di guarigioni spirituali tante, fisiche o da malattie ne ho solo sentito parlare».

Lei ha mai accolto i veggenti di Medjugorje nella sua diocesi?

«Ci sono stati finché la Santa Sede non ci ha fatto capire che è meglio evitare perché forse le apparizioni venivano percepite dai fedeli come soprannaturali e questo non è possibile né dirlo, né negarlo».

Che pensa dei veggenti?

«Ne conosco solo alcuni: per me sono persone serie, motivate, cui la vita non regala né salute, né fortuna, né vita di famiglia facile. Sono preoccupati di rendere testimonianza a ciò che hanno provato, dentro una umanità normale. Una vita sempre in salita dalle prime persecuzioni fino alle incomprensioni di oggi».

Il Papa entro fine mese ha parlato di un pronunciamento su Medjugorje. Ci saranno sorprese?

«Secondo me ci saranno indicazioni pastorali per aiutare i pellegrini a centrare tutto su Gesù e ad avere fiducia e speranza, a convertirsi sempre. I fatti di Medjugorje sono molto diversi da altre apparizioni, e credo che la Chiesa finché saranno vive le persone coinvolte non prenderà posizione sulle cosiddette apparizioni».

Si tratta di eventi soprannaturali?

«Io ho sempre detto e aiutato i fedeli a non affermare che sono soprannaturali, perché finora non si hanno motivi validi per affermarlo, ma nemmeno a prenderle sotto gamba. La fede non è qualcosa da mettere in tasca e basta, ma sempre da accogliere dalla tenerezza di Dio e dalla creatività dello Spirito Santo e conformarvi la nostra vita».

Fonte: http://m.ilgiornale.it/news/2015/06/10/a-medjugorje-nessuna-baracconata/1138798/