MaM
Messaggio del 31 ottobre 1985:Cari figli, oggi vi invito a lavorare nella Chiesa. Io vi amo tutti in modo uguale, e desidero che tutti lavoriate, ciascuno secondo le sue capacità. Io so, cari figli, che potete ma non lo fate, perché non ve la sentite. Dovete essere coraggiosi e offrire piccoli sacrifici per la Chiesa e per Gesù, affinché entrambi siano contenti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Due guarigioni straordinarie

02/02/2009    2406     Testimonianze su Medjugorje    Miracolo  Testimonianze 
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Una guarigione straordinaria. Verso mezzogiorno del 5 maggio si presentò all'ufficio parrocchiale una pellegrina della Sardegna (ITALIA), Giovanna Spanu. Era accompagnata da due amiche le quali cominciarono a raccontare con molta emozione l'esperienza della loro amica Giovanna. Giovanna era affetta da sclerosi a placche fin dal 1970. S'era ridotta a non essere più in grado di muoversi da sola, aveva perduto l'equilibrio, si sentiva insicura. Inoltre spesso aveva delle crisi terribili, proprie di questa malattia. Il giorno prima, 4 maggio, aveva incontrato la veggente Vicka e dopo aver pregato insieme con lei, con l'aiuto delle sue amiche pote salire sul Podbrdo. E lì, sul luogo delle apparizioni, Giovanna sentì una virtù straordinaria nel proprio corpo, si alzò da sola e ancora da sola, anche se un po' insicura, se ne tornò dal Colle senza bisogno di essere aiutata. Ora è qui, in persona, per testimoniare la propria esperienza. Dice di sentirsi bene. Fiduciosa nell'aiuto della Madonna e nella sua intercessione, se ne torna a casa col cuore pieno di riconoscenza, anche se si sente come frastornata per ciò che le era successo. Il suo gruppo intanto lodava Dio e lo ringraziava per tutto quello che aveva compiuto.

Una dottoressa di Bologna. Aveva un cancro e dovevano operarla a 5 vertebre; doveva restare paralizzata. Pur venendo da una famiglia atea, era aperta, disponibile: il 14 luglio doveva essere operata. Un'amica da Medjugorje le aveva portato una bottiglietta di acqua benedetta. La notte prima dell'operazione aveva dolori fortissimi da non resistere. Si alza, trova la bottiglietta, fatica ad aprirla, ci riesce e ne beve un sorso. Come ne beve, sente un cambiamento, poi avverte come una mano dietro la schiena che la guarisce. Torna a letto e dorme. Il giorno dopo si sente bene e non vuole farsi operare: era guarita. I medici le chiedono che cosa ha bevuto. Analizzano il contenuto della bottiglietta: è acqua. E giunta qui a Medjugorje per ringraziare. La Madonna l'ha guarita e io ho detto: “Una goccia d'acqua, nelle mani della Madonna, vale più di tutte le medicine. Possiamo affidarci alla Madonna”. (P. Jozo)

Fonte: Eco di Medjugorje nr. 73