«Sono Colei che Sono nella Trinità Divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Entra nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il Mio Corpo non marcì né poteva marcire. Mio Figlio e gli Angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso. Sono la Calamita della Trinità Amore». Queste ed altre parole, il fattorino dell’Atac Bruno Cornacchiola sostiene di aver udito nel corso di una apparizione presso una grotta del bosco di eucaliptus delle Tre Fontane alle porte di Roma il 12 aprile 1947, presenti i suoi tre piccoli figli. Tuttavia egli è stato l’unico testimone auricolare. Il giudizio di chi vi ha creduto non è stato fin qui corroborato da una parola del magistero della Chiesa, la quale però non ha impedito che il luogo fosse destinato al culto della Madre di Dio.
La vicenda ha per protagonista Luigina Sinapi (1916-1978), una bambina “strana”, che fin dall’infanzia dimostrò una predisposizione per il sacro: ancora piccola citò in latino alcuni versi dei Salmi allo zio prete, immerso proprio nella lettura di quel libro della Bibbia. La sua fanciullezza e adolescenza furono caratterizzate da piccoli episodi soprannaturali, che hanno fatto di questa veggente una creatura fuori dalle norme.