L’esistenza degli Angeli è una verità insegnata dalla fede e intravista anche dalla ragione.
Se pensiamo a tutte le persone di ogni tempo, di ogni condizione, di ogni nazionalità che troveremo in Paradiso, compresi tutti coloro che ancora devono nascere e che si salveranno, ci domandiamo: quali relazioni avremo con loro? Nell’altra vita ci rimarranno estranei, come lo furono su questa terra?
Secondo l’insegnamento di Gesù (Matt. 22,39) il precetto di amare il prossimo è secondario, però è uguale a quello primario di amare Dio, e deve estendersi a tutta l’umanità. In pratica tale universalità è possibile soltanto dedicando ai più vicini un amore attivo e disinteressato, e includendo tutti gli altri in un amore di benevolenza che desideri in generale il bene di tutti e il male di nessuno. Tale pratica però, per la nostra limitatezza terrena, è notevolmente lontana dall’esercizio della carità perfetta.
Il Lago Maggiore con le sue coste offre un panorama di bellezze naturali meravigliose. Non lontano dal confine con la Svizzera e vicino alla città di Pallanza, c’è un famoso giardino botanico, visitato ogni anno da numerosi turisti, chiamato Villa Taranto. Questo bellissimo giardino, che occupa circa 20 ettari di terreno, fu ideato e realizzato dal capitano scozzese Nei! Mac Eacharn, morto nel 1964, e lasciato in donazione allo Stato Italiano.
In Paradiso il nostro odorato si delizierà moltissimo di quel profumo di cui l’uomo moderno sembra non poterne fare a meno. Per il peccato originale l’uomo perdette pure il profumo naturale che aveva nel paradiso terrestre e cominciò, a causa del sudore e delle malattie, ad emanare un odore sgradevole, per neutralizzare il quale egli è costretto all’igiene personale quotidiana e all’uso dei profumi.
Fra tutte le gioie terrene la musica possiede un incanto che ci attira molto. Prima di entrare in argomento, apro una parentesi per dire che non intendo parlare di una certa musica moderna, idolatrata dalla gioventù di oggi, che porta all’isterismo, alla sfrenatezza, all’eccitazione delle passioni più basse. Questa musica si diffonde molto per mezzo di dischi, a proposito dei quali trascrivo un estratto dalla rivista «Lumière et Paix .
Il nostro corpo nella resurrezione verrà trasformato per essere in grado di vivere eternamente senza più guai, ma sempre glorioso e ricolmo di ogni felicità.
Dio ha creato l’uomo per la felicità e l’immortalità. Perché allora la sofferenza e la morte attanaglia l’umanità?
«Ciò che Dio ha fatto puro, tu cessa di ritenerlo immondo» (At. 10,15). Con questa ingiunzione Gesù acquietò la riluttanza di S. Pietro, il quale da buon ebreo non sapeva decidersi a cibarsi di carne classificata «impura» nella legge antica. La stessa cosa potrebbe dirsi a coloro che ritengono le soddisfazioni dei sensi essere troppo materiali per accordarsi con la vita celeste, che, a loro parere, trascende ogni materialità.
Il nome di «vacanze» al Paradiso è stato dato da S. Agostino, quando scrisse che in Paradiso «vacabimus faremo vacanza», cioè saremo liberi. L’impiegato, l’operaio chiama le vacanze «ferie» e le trova deliziose perché, continuando a percepire lo stipendio, ha la facilità di viaggiare e divertirsi. Essere liberi dalla schiavitù dell’orario, dell’occupazione obbligatoria, dal lavoro faticoso e noioso! Vivere lontano da quell’ufficio di responsabilità da quella stanza angusta, da quel cantiere assordante, da quella macchina che non si ferma mai! Che sollievo, che gioia!