È ancora Maria Simma a narrare: «Un medico venne un giorno a lamentarsi che doveva soffrire [in Purgatorio] per aver accorciato la vita ad alcuni pazienti, con le punture, affinché non avessero più a soffrire. Disse che la sofferenza, se sopportata con pazienza, ha per l'anima un valore infinito; si ha il dovere di alleviare le grandi sofferenze, ma non il diritto di accorciare la vita con mezzi chimici. ...
Si presentò un giorno a Maria Simma un certo signore che in tono sdegnoso le disse: - Cos'è questa mistificazione delle anime del Purgatorio? Maria gli rispose: - Vieni a passeggiare qui. Non si tratta di mistificazione.
Nel libro intitolato Le anime del Purgatorio mi hanno detto, Maria Simma narra: «Un'anima [di persona defunta] mi fece questo racconto ...
Tra i testimoni sul Servo di Dio Padre Giovanni Piamarta, ci fu un uomo, un certo tipo tarchiato, disinvolto, stile d'attore, che depose ...
Durante la persecuzione contro i cristiani in Cina nell'anno 1900, il catechista Mattia Likui-hoa, di trentasei anni, cominciò ad aver paura e a pensare di prendere la tessera di apostasia per salvare i cristiani; si mise a trattare della cosa con alcuni dei cristiani che sembravano più tiepidi. Era presente il figlio che, udite le parole del padre, gli disse ...
Un uomo sui trentacinque anni, vedovo, padre di due figli, viveva in Torino ai tempi di san Giovanni Bosco. Conduceva una vita tutt'altro che degna di un cristiano: irreligioso, bestemmiatore. Avvicinandosi il 2 novembre, giorno della commemorazione di tutti i defunti, sua madre gli disse: - Ricordati del tuo povero padre morto già da vari anni, e prega per lui. Parole che lo stizzirono.
«Una persona distinta, che conobbe il poeta Giosuè Borsi [morto il 10 novembre 1915] prima della conversione e gli conservò ancora l'amicizia dopo, ebbe con lui diverse discussioni nelle quali tentò di distoglierlo dall'ideale e dai propositi di vita cristiana. Tra gli altri argomenti tirò fuori anche questo ...
Don Timoteo Giaccardo (1896-1948) è stato proclamato Beato il 22 ottobre 1989.
La signorina Paolina Carboni, sarda, domiciliata a Roma, scriveva: «Un giorno Edvige [la sorella, Serva di Dio] si recò alla posta centrale di via Taranto [in Roma], e mentre camminava sul marciapiede, vicino al negozio di Ginori, sentì chiamarsi da una voce conosciuta. Si voltò e con grande meraviglia vide il babbo, defunto, che le disse ...
In Francia è stata pubblicata nel 1945 una dichiarazione firmata da undici partigiani, che il 21 aprile dell'anno precedente erano stati prodigiosamente liberati dal carcere, un'ora prima della fucilazione ordinata dalla Gestapo. Alle tre del mattino entrò nella cella, in un sotterraneo del forte We-15, un giovane cappellano che invitò i prigionieri a uscire, guidandoli lungo un oscuro corridoio senza sentinelle, li accompagnò oltre il fossato, in aperta campagna. ...
Lo stesso episodio, con alcuni particolari in più, venne riportato anche nel volume dello stesso Bernardi, Il Beato Leopoldo Mandic, Padova 1978. Il Beato fu dichiarato Santo nel 1983.
La sera del 3 luglio 1930, Rodolfo Nenna, diciassettenne, da San Vito Chietino, usciva a passeggio con due compagni. A un certo punto s'incontrò con un giovane di circa vent'anni, suo compagno, col quale da parecchio tempo non era in buone relazioni. Cominciarono ad altercare, e dalle parole passarono ai fatti. Il giovanotto si slanciò su Rodolfo, prendendolo fortemente per la gola quasi per soffocarlo. Il povero Nenna si abbatteva tra le braccia di uno dei compagni, privo di sensi.