MaM
Messaggio del 28 giugno 1984:Continuate a pregare per i vostri nemici. Che nei vostri cuori non vi sia traccia di amarezza, di rabbia o di condanna. Pregate e digiunate per i nemici. Pregate anche per tutti coloro che hanno una fede tiepida. Non disprezzateli e non adiratevi con loro. Cercate, se possibile, di andare ogni sera a messa.

Articoli

Jelena Vasilj

Jelena Vasilj: La bellezza nasce dalla croce

Per l'uomo è impossibile vivere senza la bellezza, perché la bellezza è parte integrante di ciò di cui il suo spirito si nutre. Già gli antichi greci lo intuivano, comprendendo il bello tra il vero ed il buono, come una delle tre categorie fondamentali che, in quanto assolute, si attribuivano solo a Dio.

Jelena Vasilj: esperienze profetiche con il demonio

I primi messaggi che Jelena ricevette sul maligno gettano, dinanzi a recenti verifiche, una luce nuova e importantissima sul carisma di questa giovane veggente, che pur non facendo parte del gruppo dei sei ragazzi di Medjugorje che hanno le apparizioni tridimensionali, rivela di essere profondamente radicata nella missione salvifica affidata dalla Madonna, ad un manipolo di giovani, a Medjugorje per il mondo intero.

Jelena Vasilj: In mio figlio contemplo Gesù

Con grande gioia abbiamo ricevuto l'immenso dono che il Signore ci ha dato il 9 Maggio scorso: il nostro piccolo Giovanni Paolo che, per affetto, chiamiamo Giovannino. Del suo arrivo non potevamo anticipare davvero nulla, né i dolori (del parto) né le gioie che questa creatura ci avrebbe portato. Perciò ora, alla sua presenza, viviamo colti dallo stupore e dal timore.

La storia di Jelena Vasilj

Jelena Vasilj, nata il 14 maggio del 1972, viveva con la sua famiglia in una casa a piedi del monte Krizevac. Aveva solo 10 anni e mezzo quando sentì per la prima volta la voce della Madonna nel suo cuore. Poco prima aveva rivolto a Dio una preghiera ...

Jelena Vasilj: Maria, modello della nostra vita matrimoniale

La sponsalità di Maria non ha prodotto un numero di pagine così grande come quelle scritte sulla sua maternità, eppure la sponsalità di Maria è la chiave di lettura non solo della storia della salvezza ma anche della storia di ogni vocazione, in quanto suo fondamento. Essa è una realizzazione di un piano che Dio ha avuto da sempre, Egli che - essendo comunione in sé - si presenta all’umanità come uno sposo e prepara per se stesso la sua sposa: la nuova Gerusalemme.

Jelena Vasilj: Il Rosario, un cammino di conversione

Tante persone solo dopo essere arrivate a Medjugorje hanno imparato a tenere la corona del rosario tra le mani, senza aver mai saputo prima persino come usarlo. È infatti nel contatto con la corona che molti cominciano a "toccare" l’amore di Maria, un amore che fa scattare quel misterioso meccanismo che si chiama conversione. Ciò che avviene è un vero e proprio contatto, è la manifestazione di una presenza che la preghiera del Rosario media. Così, imparando a tenere la corona, si tiene per mano Maria, ed insieme a Lei si comincia a percorrere un cammino. È un cammino di gioia, di dolore, di gloria e di luce, un cammino che ha come obiettivo suo figlio Gesù. Maria si fa dunque compagna su questo cammino che Lei stessa ha percorso, e si presenta come maestra che in continuazione ci sollecita e guida il nostro passo. Del Rosario, infatti, si può dire che è una sintesi della nostra fede. Quando lo prega il cristiano si mette in ascolto ed è come se permettesse a Maria di insegnargli quei misteri della vita di Cristo che solo Lei capiva. Ogni volta è un annuncio del "Mistero", o del kerigma, è come se ogni volta permettessimo che il Vangelo ci venga annunciato.

Jelena Vasilj: il valore dell'attesa

Nella vita attendiamo soprattutto che essa si realizzi e, se siamo generosi, attendiamo anche la realizzazione della vita altrui. Per i genitori questo consiste nella cooperazione diretta con Dio nella creazione di una vita, mentre per i consacrati nel partorire un’altra volta la creatura alla vita eterna. Pensiamo a S. Pio: quanta sofferenza per la salvezza delle anime; o a madre Teresa, che come motto del proprio apostolato ha preso le stesse parole di Gesù sulla croce: Ho sete. Delle anime, naturalmente. Tutta la creazione è dunque in attesa della vita, della quale S. Giovanni ci dice che è Dio stesso (Cf. Gv 1,4). È una vita che ora non possediamo in pienezza e la cui realizzazione aspettiamo nella vita futura. Di essa l'apostolo Paolo scrive: Vediamo ora come in uno specchio, in maniera confusa, ma allora vedremo faccia a faccia. (1Cor 13,12). Ma ci chiediamo perché l’attesa? Perché il Signore si fa attendere, o meglio, perché il Signore ci priva di questa visione nascondendosi? È chiaro che la risposta sta dalla nostra parte, dato che Dio vuole prepararci all'incontro con Lui. Ricordo alcune parole di S. Ignazio d’Antiochia molto impressionanti.

Jelena Vasilj: Cor Iesu

Papa Pio XII nel 1956, in occasione del centenario della festa del Sacratissimo Cuore di Gesù istituita da Pio IX, scrisse una meravigliosa enciclica sul culto al Cuore di Gesù, con il titolo latino Haurietis aquas. È un titolo che trova origine nel libro del profeta Isaia, dove lo scrittore sacro profetizza che il Cuore di Gesù sarebbe divenuto fonte di amore ...